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Casal di Principe. Sesso su bimbo 12enne, condannato in Cassazione don Marco Cerullo, Spretato dopo 8 anni. L'x assistente spirituale del seminario minore di Aversa dopo la condanna premiato col diploma in teologia

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view post Posted on 9/5/2010, 21:02
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Da Il Mattino, edizione di Caserta del 09 maggio 2010

09/05/2010 - Casal di Principe

Pedofilia, prete condannato
Violentò un ragazzino, sentenza definitiva per don Cerullo

Marilù Musto

Solo il dolore, nient'altro che il dolore ha attraversato in due anni, quattro mesi e undici giorni la famiglia della piccola vittima della violenza sessuale da parte di un sacerdote di 33 anni. E un silenzio assordante della chiesa, in particolare della diocesi di Aversa che in tutti questi mesi «non ha mai chiesto ufficialmente perdono al bambino violentato dal viceparroco di Casal di Principe», ha spiegato il difensore del ragazzino, Costantino Puocci. Nonostante il fatto che oggi Don Marco Cerullo, sacerdote della chiesa del Santissimo Salvatore, può essere chiamato a tutti gli effetti pedofilo. Don Marco - che oggi ha 35 anni - è stato, infatti, condannato con sentenza definitiva dai giudici della corte di Cassazione alla pena di sei anni e otto mesi di carcere per aver abusato sessualmente di un suo alunno della scuola elementare e media di Villa Literno nel dicembre del 2007, durante l'orario scolastico. La sentenza ha rotto il silenzio: «Preferisco aspettare i tempi della giustizia - disse due anni fa il vescovo della diocesi normanna, Mario Milano - non ho altro da dire». Nei mesi successivi all'arresto del prete pedofilo, però, venne emessa la sentenza di primo grado dal gip Stefania Amodeo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere - il 22 aprile del 2008 - che condannava a sei anni e otto mesi di reclusione Don Marco con l'interdizione perpetua «da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori». Nemmeno allora la chiesa volle pronunciarsi. Il risarcimento per i danni morali subiti, 50mila euro in via provvisoria, non è stato ancora versato dall'insegnante di religione alla famiglia del ragazzo che ora ha tredici anni e che, probabilmente, ha una vita distrutta dal ricordo degli abusi. Durante l'incidente probatorio, infatti, il ragazzo aveva rivelato ai giudici di essere stato violentato più volte dal sacerdote e, in un caso, anche nel giorno del suo compleanno dopo una pizza mangiata assieme. Ne aveva solo undici quando nel 2007, il 19 dicembre, i carabinieri di Casal di Principe videro il suo viso bianco, terrorizzato, e una persona che era distesa su di lui in auto. I militari quella mattina si avvicinarono alla vettura parcheggiata in aperta campagna e videro don Marco che stuprava il ragazzo. Il sacerdote cercò di scappare inserendo la marcia, ma si schiantò contro un palo che circondava la piazzola di un distributore di benzina. Venne arrestato. Ammise in lacrime davanti ai carabinieri le sue colpe. Era riuscito a uscire dal plesso scolastico liternese e portare con sé l'alunno con il pretesto di comprare dei colori per dipingere il presepe. Poi ritrattò dichiarando che si trattava solo di «un abbraccio affettuoso». Il suo avvocato, Carmine Ucciero - mentre la procura generale precisava che il giudice in primo grado aveva omesso di applicare interdizioni più rigide per Don Marco, previste della legge - presentò ricorso in Appello e poi, dopo la conferma della condanna a Napoli, avanzò istanza in Cassazione. Non c'è stato nulla da fare. Don Marco Cerullo tornerà in carcere. E dovrà restarci, probabilmente, circa due anni grazie a sconti e benefici vari. Anche perché nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere era rimasto solo 13 giorni, dal 19 dicembre a 2 gennaio, prima che il tribunale del riesame di Napoli concedesse il beneficio dei domiciliari per due mesi. Da due anni si trova in una comunità di recupero alle porte di Roma messa a disposizione, pare, dalla stessa chiesa. Sarebbe stato sospeso dal servizio delle sue funzioni di sacerdote, ma la chiesa non ha fatto sapere pubblicamente se è stato spogliato dal suo abito di sacerdote. Resta il silenzio dell'istituzione ecclesiastica. E un'infanzia distrutta per sempre. Per il risarcimento dei danni, i legali della vittima, gli avvocati Puocci e Sergio Cavaliere, fanno sapere: «Ci faremo valere in sede civile».

L’ipotesi Uscita in orario scolastico l’istituto rischia sanzioni
Con la sentenza di Cassazione ora i dirigenti della scuola di Villa Literno potrebbero incorrere in sanzioni a causa dell’uscita dalla struttura di un alunno durante l’orario scolastico. Intanto, non ha trovato conferma l’ipotesi che altri alunni della scuola di Villa Literno abbiano subito abusi sessuali.
 
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view post Posted on 10/5/2010, 13:51
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http://www.interno18.it/cronaca/14248/pret...-marco-cerrullo

Prete pedofilo: condannato a 6 sei anni don Marco Cerrullo
Condanna confermata dalla settima sezione penale della Cassazione. Vice parrocco a Casale ed insegnante di religione a Villa Literno: arrestato in flagranza di reato nel 2007. Ora i cardinali andassero a predicare altrove
10/05/2010 - 13:41
S.C. in Cronaca

Casal di Principe - La settima sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione per don Marco Cerullo. Il viceparroco a Casal di Principe e insegnante di religione a Villa Literno, fu arrestato in flagranza dai Carabinieri di Casal di Principe il 19 dicembre 2007, in campagna, mentre violentava un suo alunno di 11 anni. Alla vista dei Carabinieri il prete tentava una precipitosa fuga in auto, interrotta dall’arresto. La vittima raccontò che don Marco lo aveva allontanato dalla scuola con la scusa di comprare i colori del presepe. Aggiunse che già altre volte aveva abusato di lui, anche a casa del bimbo. Nell’immediatezza il vescovo di Aversa monsignor Milano dichiarò che preferiva aspettare i tempi della giustizia. Non un euro di risarcimento è stato pagato dal prete in questi anni, nonostante una condanna a 50.000 euro.

Come da me commentato in alcune interviste:

* al Guardian http://www.guardian.co.uk/world/2010/mar/2...le-priests-ital... a Le figarò http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2010/04/...06FILWWW00468-i...
* a Il Fatto Quotidiano http://ilgiornalieri.blogspot.com/2010/04/...i-dei-preti-ita...
* e riprese da centinaia di organi di stampa italiani ed esteri, quello di don Cerullo è solo uno dei pochissimi casi (circa 130) di pedofilia ecclesiastica di cui ha parlato la stampa in Italia.

La punta dell’iceberg fatto di connivenze ecclesiastiche, diffusa omertà, paura e vergogna delle vittime, di una stampa distratta e timorosa verso le gerarchie ecclesiastiche. Il cardinale Sodano, facendo gli auguri a Benedetto XVI, ha affermato orgoglioso che il popolo di Dio “non si lascia impressionare dal chiacchiericcio del momento”. Solo chiacchiere per il cardinale Sodano. Quelle chiacchiere con cui il cardinale Schoenborn lo accusa di aver insabbiato per 15 anni lo scandalo del cardinale pedofilo Groer. Quelle che lo accusano di aver protetto il prete pedofilo fondatore dei Legionari di Cristo, Maciel. La giustizia ha fatto il suo corso ma monsignor Milano non ha ancora pronunciato una parola. Non una parola di pietà per la sorte della vittima in questi due anni e cinque mesi. Eppure si è preoccupato della sorte di don Marco, “promettente teologo”. Qualcuno ha trovato a don Marco un comodo rifugio dove ha scontato più di 2 anni agli arresti domiciliari in una comunità religiosa. Non sappiamo se don Cerullo continuerà a dir messa, scontata la reclusione. Non sappiamo se nella comunità protetta si è astenuto “da ogni ufficio o servizio in strutture frequentate da minori” come prescritto dal GUP Chiaromonte il 19 novembre 2008. Monsignor Milano non ha commentato le “chiacchiere” della stampa sui trasferimenti di don Cerullo di parrocchia in parrocchia, né le “chiacchiere” sul famigerato “gioco dello scarpone” in voga nel seminario minore di Aversa, dove don Cerullo ha studiato e prestato servizio come “assistente spirituale dei giovani seminaristi”. Ora i familiari di don Marco, assistiti dagli avvocati Sergio Cavaliere e Costantino Puocci si rivolgeranno alla giustizia civile. Ma nessuno ripagherà la vittima di una infanzia distrutta per sempre, né i silenzi del monsignor Milano e né le “chiacchiere” delle gerarchie ecclesiastiche. Da loro non vogliamo sentire più chiacchiere ma fatti. Vogliamo dai vescovi le denunce alla magistratura. Vogliamo che si aprano gli archivi diocesani e vaticani. Vogliamo i nomi e i cognomi. Vogliamo le indagini e i processi. Vogliamo che a nessun prete pedofilo non sia consentito fare il sacerdote. Vogliamo concreti atti di riparazione. Non scuse televisive e chiacchiere utili solo al consenso mediatico. Vogliamo che i preti pedofili siano curati in strutture psichiatriche, perché la pedofilia è un disturbo della personalità recidivante, che non si cura con le preghiere e il recupero “spirituale”. Vogliamo la rimozione delle cause della pedofilia clericale, che non sono in un generico segno dei tempi, come vorrebbero farci credere le gerarchie ecclesiastiche. Vogliamo che sia allungata la prescrizione, perché 10 anni è un termine troppo breve perché la vittima possa denunciare violenze subite da bambino. La vittima ha bisogno di decenni per elaborare l’abuso e averne il coraggio di parlare. Troppi crimini sono impuniti, troppi criminali sono in libertà. E’ ora di rompere il muro di omertà e di silenzio che è il miglior alleato dei preti pedofili. Chi sa parli! Per il bene dei nostri figli.
 
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http://viaggionelsilenzio.ilcannocchiale.it/?r=125837


11 maggio 2010, in Diario
Don Marco Cerullo, condanna in cassazione
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commenti


Sei anni e otto mesi. E’ questa la pena, confermata dalla Corte di Cassazione, per Don Marco Cerullo, vice parroco di Casal di Principe e insegnante di religione a Villa Literno, arrestato in flagranza di reato dalle forze dell’ordine il 19 dicembre 2007, mentre in macchina abusava di un suo alunno di 11 anni. La vittima raccontò che don Marco lo aveva allontanato dalla scuola con la scusa di comprare i colori del presepe e aggiunse che già altre volte aveva abusato di lui, anche a casa del bambino.
La Cassazione ha sostanzialmente confermato la sentenza di Corte d’Appello, compresa la provvisionale già disposta di 50.000 euro. Ma finora il sacerdote non ha pagato neppure un centesimo. E qualsiasi azione legale per la richiesta di risarcimento rischia di cadere nel vuoto: il sacerdote, infatti, risulta nullatenente.
Al momento dell’arresto di don Marco, il vescovo di Aversa mons. Milano dichiarò che preferiva aspettare i tempi della giustizia. “La giustizia ha fatto il suo corso ma monsignor Milano non ha ancora pronunciato una parola” afferma Sergio Cavaliere, l’avvocato della vittima. “Non una parola di pietà per la sorte della vittima in questi due anni e cinque mesi. Eppure si è preoccupato della sorte di don Marco, “promettente teologo”.”
In questi due anni e cinque mesi, don Marco Cerullo è stato agli arresti domiciliari presso una comunità religiosa, nel frusinate, che accoglie anche giovani e giovanissimi. “Non sappiamo se nella comunità protetta si è astenuto “da ogni ufficio o servizio in strutture frequentate da minori” come prescritto dal GUP Chiaromonte il 19 novembre 2008” sostiene l’avv. Cavaliere. “ E non sappiamo se don Cerullo continuerà a dir messa, scontata la reclusione.”
Sul conto di don Marco e della diocesi di Aversa rimangono aperti molti interrogativi. Don Marco ha frequentato il seminario minore di Aversa, dove accedono bambini delle scuole medie e ragazzi delle scuole superiori. Ed è proprio in quel seminario che è celebre il “gioco dello scarpone”, una metafora, neppure troppo velata, per l’atto dell’abuso sessuale. In quel seminario don Marco è tornato, in seguito, come assistente spirituale dei giovanissimi allievi. E’ stato poi trasferito come parroco a Villa Literno e da lì, appena un mese prima dell’arresto, trasferito come viceparroco a Casal di Principe.

Possibile che la diocesi non abbia mai ricevuto segnalazioni sul conto di don Marco, sospetti, chiacchiere, insomma, qualcosa che inducesse a una maggiore attenzione sull’operato del sacerdote? In fondo, certe “inclinazioni” non si manifestano improvvisamente.
“Non ho ricevuto mai alcuna segnalazione, sul conto del sacerdote” afferma il vescovo di Aversa, monsignor Milano. “E’ un grande dolore che sopporto ormai da quando ho saputo dell’arresto. Tuttavia la cattiva condotta di un sacerdote non deve inficiare l’opera dei sacerdoti che invece compiono quotidianamente il proprio dovere nei confronti della Chiesa e dei fedeli.”
Le disposizioni del Papa, in merito alle accuse di abusi sessuali nei confronti di sacerdoti sembrano essere piuttosto chiare e prevedono un procedimento canonico. “Il procedimento è già stato aperto,” sostiene monsignor Milano “Si tratta di una indagine della Congregazione per la Dottrina della Fede, cui spetta la competenza per questi casi particolari. La Chiesa segue le direttive del Santo Padre, che per noi è un faro lungo il nostro percorso spirituale.”
Le persone abusate hanno necessità di rivolgersi a specialisti per tentare di superare il trauma e le cure sono piuttosto costose. Don Marco non ha mai risarcito la vittima e risulta nullatenente. Forse la diocesi, per dovere se non altro morale, potrebbe in qualche modo provvedere al risarcimento, o comunque all’assistenza della vittima. “Queste sono decisioni che un vescovo non può prendere da solo,” ribadisce il vescovo Milano “sarà vagliato il problema dalla collegialità e sarà presa una decisione.” Non una parola sulla possibilità di incontrare la vittima, almeno per offrire le scuse e il conforto spirituale alla famiglia.


Don Marco Cerullo, che non era presente alla sentenza, sarà probabilmente tradotto in carcere a breve. Ha scontato 2 anni e 5 mesi agli arresti domiciliari. Gli restano 4 anni e 3 mesi da trascorrere in carcere, ma con lo sconto della pena per buona condotta (3 mesi l’anno) il sacerdote probabilmente finirà col restare in carcere poco più di due anni e mezzo. La sua vittima, invece, resterà segnata dagli abusi subiti per tutta la vita.
 
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Press
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Court of appeals (Cassazione).

Sentence of 6 years and 8 months for father Marco Cerullo, paedophile priest, confirmed.

The seventh criminal division of the Court of Cassazione (Supreme Court of Italy) has confirmed the sentence of 6 years and 8 Months of incarceration of father Marco Cerullo.

The priest of Casal di Principe (in the Italian province of Caserta, in the Campania region) and teacher of religion at Villa Literno, was arrested on 19 December 2007, when caught flagrantly in the act of raping an 11 year- old pupil of his. When he saw the policemen, the priest attempted to flee in his car, but was arrested.

The victim explained that father Marco had taken him away from school with the excuse of going to buy paints for the crib. He added that he had been abused by him several times in the past, also at the child’s home.

Immediately, the bishop of Aversa, mons. Milano declared that he preferred to wait for the course of justice.

Not one Euro of the damages, set to 50,000 € by the court, has been paid to the victim.

Like I commented in some interviews to the Guardian http://www.guardian.co.uk/world/2010/mar/2...e-priests-italy and Le Figaro http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2010/04/...406FILWWW00468-
italiepedophilie-130-pretres-impliques.php and Il Fatto Quotidiano http://ilgiornalieri.blogspot.com/2010/04/...i-italiani.html (and repeated by hundreds of Italian and foreign press agencies) father Cerullo is only one of the few cases (about 130) of paedophile priests mentioned by the Italian press. The tip of the iceberg because of the church turning a blind eye to the problem, because of the widespread omertà (code of silence), because of the fear and the shame of the victims, because of a press that is distracted and fearful of the church hierarchy.

Cardinal Sordano, congratulating Benedict XVI, proudly announced that the people of God “would not be impressed by the gossip of the moment”. To cardinal Sordano this is merely gossip. Cardinal Schoenborn accusing cardinal Sordano of covering up, for 15 years, the scandal of the paedophile cardinal Groer, is only gossip. Gossip also accusations of protecting the paedophile founder of the Legion of Christ, father Marcial Maciel.

Justice has run its course but mons Milano has not spoken a word. Not one word of pity for the victim in these last two years and five months. But he was, on the contrary, concerned with the fate of father Marco, “a promising theologian”. He was able to spend more than two years of house arrest, safely within a religious community. We do not know if father Cerullo will continue to say Mass, because of the confinement. We do not know if in his hiding place he has abstained from “any office or service frequented by minors”, like the court prescribed on November 19 2008.

Father Milano did not comment on “the gossip” from the press about the transferring of father Cerullo from parish to parish, nor on “the gossip” about the notorious “game of the boot” that was practised in the minor seminary of Aversa, where father Cerullo studied and worked as a “spiritual assistant of the young seminarians”.

Now the family of the victim, assisted by its lawyers Sergio Cavaliere and Costantino Puocci, will turn for damages to the Civil courts. But no amount of money will compensate for a destroyed childhood, nor for the silence of mons Milano nor for the “gossip” of the hierarchy of the church.

We do not want to hear any more small talk from them, actually. We want the bishops to denounce these crimes to the courts. We want them to open the archives of the diocese, of the religious congregations and of the Vatican. We want the names and surnames. We want inquiries and trials. We want prohibition for paedophile clergymen to become priests. We want tangible actions for repair. No excuses on television or small talk meant for hushing the public.

We want paedophile priests to be treated in psychiatric institutions, because paedophiles are repeated offenders, who cannot be healed by prayers or regaining “spirituality”. The clergy want us to believe paedophilia, also in the church, is a result of the perversion of society.

We want prescription to be extended, because 10 years is too short a period for a victim to denounce abuse that happened in his childhood. The victim needs decades to deal with abuse and to find the courage to talk about it. Too many crimes remain unpunished, too many criminals remain free.

It is time the walls of omertà are destroyed, as they are the best allies of paedophile priests.

Who knows should talk! For the sake of our children.

Casal di Principe, May 10, 2010

lawyer Sergio Cavaliere
 
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Dal Corriere di Caserta del 19 settembre 2010, pagg. 1 e 13

www.corrieredicaserta.net/edizioni.asp?data=19/09/2010

Pedofilia, don Marco Cerullo in cella
Casal di Principe
Il prete è stato con dannato con sentenza definitiva a 6 anni e 8 mesi di reclusione
a pag. 13
Abusi su una bambina di 11 anni di Villa Literno. Il sacerdote rinchiuso nel penitenziario di Frosinone


Arrestato il giovane prete pedofilo
Deve scontare altri quattro anni e 8 mesi di reclusione dopo la condanna definitva in Cassazione

di Tina Palomba

CASAL DI PRINCIPE

Pedofilia, è stato arrestato il giovane sacerdote condannato in via definitiva per aver commesso violenza sessuale ai danni di un suo alunno di 11 anni. Marco Cerullo, 33 anni, originario di VillaLiterno, ma con incarico pastorale a Casal di principe, condannto a 6 anni e otto mesi in cassazione, è attualmente detenutonel carcere di Frosinone. Il prelato è stato arrestato dai carabinieri di Casal di Principe tre anni fa. Si trovava in machina con il minore mentra stava compiendo un atto sessuale. Alla vista dei carabinieri, e questo è stato il fatto ancora più grave, scappò con la vettura. Ne scaturiva un vero e proprio inseguimento che terminava dopo un chilometro, quando il prete sbandava con la vettura mettendo in pericolo anche la vita del ragazzino. Il ragazzino fu ascoltato con due assistenti sociali e confermò tutta la vicenda. La notizia dell'arresto è trapelata solo ieri e arriva in un momento particolare. Il papa in visita pastorale in Inghilterra ha detto sul tema pedofilia che " le vittime hanno sofferto come martiri. La chiesa spesso non ha vigilato. La storia di don Marco ancora oggi sconvolge due comunità, quella di Villa Literno, dove il prete è cresiuto, e quella di Casal di principe, dove esercitava il mandato di sacerdote. Pare che i carabinieri intervennero su una segnalazione anonima. molto probabilmente da parte di qualcuno, che già da diverso tempo aveva sospettato il prelato. La notizia dell'arresto del sacerdote ha fatto il giro della città di Casal di Principe e di Villa Literno, dove è molto conosciuto. Ha sconvolto gli animi di tutti i residenti, in particolare di tanti fedeli che per anni hanno assistito alle sue celebrazioni religiose. A creare scalpore non è stata solamente la notizia dell'arresto, quanto anche del motivo0 dello stesso: pedofilia e violenza sessuale nei confronti di minore. Quale reato può essere considerato peggiore? Nell'immaginario collettivo, nella morale cattolica se di tale reato viene considerato responsabile un parroco, esso è ancora più grave, ancora più spregevole. Ma soprattutto ancora più inspiegabile. Sembra che il parroco dopo la condanna di primo grado fu esiliato agli arresti domiciliari e poi quando la condanna è passata definitiva dovrà scontare altri 4 anni e 8 mesi perché 2 anni li ha già scontati ai domiciliari.


CASAL DI PRINCIPE

L'appello dell'avvocato del ragazzo nel giorno del convegno sull'educazione nella diocesi di Aversa con il cardinale Ruini

Deve risarcire la vittima: "Ma non ha pagato un solo euro"

CASAL DI PRINCIPE (an. cas.) "Chiediamo se davanti ad un prete pedofilo condannato in Cassazione che non risarcisce nemmeno un euro della somma a cui è stato condannato, la diocesi di Aversa vuole manifestare un segno di attenzione o se la vittima merita soltanto indifferenza".
Sergio Cavaliere , avvocato difensore della famiglia della giovanissima vittima delle violenze sessuali di don Marco Cerullo, proprio mentre nella Diocesi di Aversa si sta svolgendo, da ieri e fino ad oggi, il convegno sull'educazione "Gravissimums Educationis: la sfida educativa", focalizza l'attenzione sui comportamenti che la Chiesa adotta nei confronti dei prelati colpevoli di pedofilia e delle vittime di tali inaudite violenze. Al convegno prende parti il Cardinale Ruini , presidente del Comitato per il progetto culturale della Chiesa italiana e vicario generale di Sua Santità, Papa Benedetto XVI. "Chiediamo se può ancora fare il prete un prete pedofilo condannato in cassazione. Perché don Cerullo è tuttora un prete" aggiunge il legale ch si costituì parte civile nel processo contro l'allora viceparroco a Casal di Principe e insegnante di religione presso la scuola media di Vill Literno. "Chiediamo al Cardinale Ruini e al vescovo di Aversa Mario Milano se il problema dei preti pedofili è solo nello scandalo che causa per il clero o se anche invece nella soferenza per le vitttime. Chiediamo se queste vittime hanno diritto a un concreto risarcimento dei torti subiti" scive ancora l'avvocato Cavaliere. "Dopo la condanna in Cassazione a sei anni e otto mesi per don cerullo, è sceso il silenzio sulla sorte della vittima. Silenzio sul risarcimento per la giovane vittima, silenzio sulla figura di don marco Cerullo, educatore già allievo del seminario vescovile e assistente spirituale dei giovani seminaristi dello stesso seminario minore di Aversa" conclude il legale.
 
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www.pupia.tv/aversa/notizie/0006561.html


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Il vescovo di Aversa Mario Milano lascia l'incarico
di Redazione del 15/12/2010 in Scuola - Letto 411 volte

Mario Milano

AVERSA. L’arcivescovo-vescovo della diocesi di Aversa, monsignor Mario Milano, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico. Lo rende noto il quotidiano Il Mattino.

Sarebbe dovuto andare in pensione il prossimo aprile, ma ha deciso di anticipare per motivi di salute. Mario Milano, nato a Lamezia Terme, dopo essere stato eletto arcivescovo di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza- Nusco-Bisaccia, ebbe l'ordinazione episcopale il 6 gennaio 1990 da papa Giovanni Paolo II, per poi essere eletto vescovo di Aversa il 28 febbraio 1998, conservando il titolo personale di arcivescovo. A Milano fu assegnata anche la la cittadinanza onoraria di Aversa. Il prelato rimarrà comunque in carica fino al 30 dicembre.
 
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L’Arcivescovo di Aversa dimesso o dimissionario?

Scritto da Salvatore Pizzo
giovedì 30 dicembre 2010

Sul futuro della Diocesi niente è ufficiale. Strano manifesto per le celebrazioni natalizie. L’uscita di scena dell’Arcivescovo Milano era un atto atteso da tempo.
Nelle abbottonate stanze della Diocesi di Aversa si sta vivendo un clima strano che traspare anche verso l’esterno, una situazione anomala che i poco comunicativi vertici ecclesiastici alimentano ancora di più, almeno cinque righe di comunicato stampa potrebbero farle, ma è chiedere troppo. Evidentemente né la Diocesi, nè la Santa Sede ritengono opportuno far capire cosa sta veramente succedendo. Qualche settimana fa da indiscrezioni di stampa, né ufficialmente confermate, né tantomeno smentite, si è appreso che l’Arcivescovo Mario Milano che guida la Diocesi dal 14 dicembre 1989 avrebbe presentato le dimissioni “per motivi di salute”, anche se oramai manca poco alla scadenza del suo mandato per raggiunti limiti di età, in quanto compie 75 anni il prossimo mese di aprile. Poi sempre indiscrezioni di stampa hanno dato per quasi certa l’imminente nomina ad amministratore diocesano, in via provvisoria, al pastore casertano Angelo Farina. In ultimo altre indiscrezioni hanno dato per certa la nomina a nuovo Vescovo di Monsignor Angelo Spinillo, che attualmente guida la Diocesi di Teggiano-Policastro. Nulla per adesso è ufficiale. Intanto il consueto programma di celebrazioni natalizie (nella foto) quest’anno non reca lo stemma del Vescovo, né lo stesso prelato è citato infatti non sono previsti suoi interventi alle funzioni. Una stranezza mai vista, eppure Milano sarebbe “dimissionario” e non definitivamente dimesso. Qualcuno sussurra che le presunte dimissioni siano state consigliate al prelato, chissà. Sotto la guida di Monsignor Mario Milano si sono vissuti momenti davvero bui per la comunità cattolica della nostra Diocesi.
Sono vari i fatti eclatanti che hanno visto l’Arcivescovo protagonista:
innanzitutto non ha mai condannato pubblicamente don Marco Cerullo, il prete arrestato in flagranza mentre abusava sessualmente di un ragazzino di cui era insegnante di religione, fu arrestato dopo un inseguimento dei Carabinieri nelle campagne tra Casal di Principe e Villa Literno, per quel fatto è stato condannato definitivamente a 6 anni e 8 mesi. Mentre Benedetto XVI non perde occasione di chiedere scusa alle vittime dei preti pedofili, la Diocesi di Aversa mai nulla ha proferito in tal senso: l’unica regola il silenzio.
Successivamente c’è stato lo sfratto, avallato dalla Diocesi, delle Cappuccinelle, le monache di clausura sono state cacciate dal loro antico convento, addirittura minacciando di far intervenire la forza pubblica.
Ancor prima Milano aveva vietato che a Pascarola si riunisse sotto la guida del locale parroco una gruppo di preghiera, perché composto da gay, del resto aveva definito “anomalia” gli omossessuali, anche quando due persone di Teverola balzarono agli onori delle cronache in quanto discriminati.
Un’altra volta si distinse perché a San Cipriano d’Aversa voleva intitolare un centro ad una persona che aveva avuto problemi con la giustizia. Insomma l’uscita di scena di Milano non sarebbe una gran perdita.
La Chiesa è la proprietaria della maggioranza di tesori d’arte posseduti dalla nostra realtà, ma nulla fa per renderli fruibili alimentando così quel volano che si chiama turismo, che poterebbe lavoro e quindi meno manovalanza per la Camorra.
Salvatore Pizzo


http://www.corrierediaversaegiugliano.it/i...13269&Itemid=45
 
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Da Il Mattino, edizione di Caserta del 19/01/2011 pag. 42

16/01/2011
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Ignazio Riccio AVERSA. È arrivata puntuale, ieri mattina, la nomina, da parte del Vaticano, del nuovo vescovo. Come già annunciato, sarà monsignor Angelo Spinillo, vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro, a succedere a monsignor Mario Milano, dimissionario per motivi di salute. A dare l'annuncio è stata la Santa Sede che ha pubblicato sul bollettino ufficiale il passaggio di consegne. «Il Santo Padre Benedetto XVI - si legge nella nota - ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Aversa, presentata da monsignor Mario Milano, in conformità al canone 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico. Il Papa ha nominato vescovo di Aversa monsignor Angelo Spinillo, finora vescovo di Teggiano-Policastro». Il Vaticano fa riferimento al canone 401 § 2, che recita: «Il vescovo diocesano che per infermità, o altra grave causa risultasse meno idoneo all'adempimento del suo ufficio, è vivamente invitato a presentare la rinuncia all'ufficio stesso». Motivi di salute, quindi, o cause di altro genere alla base della decisione della Santa Sede. Nonostante siano state diverse le criticità affrontate da monsignor Milano nei dodici anni di permanenza nella Diocesi di Aversa, la motivazione delle dimissioni a pochi mesi dalla naturale scadenza del mandato, per il raggiungimento dei limiti di età, è legata allo stato di salute del vescovo. È lo stesso monsignor Milano a parlarne. «Non sono più - dichiara il vescovo uscente - nelle condizioni di reggere il peso di una Diocesi impegnativa come quella di Aversa. La mia malattia peggiora e ho bisogno di cure continue. Era necessario che ci fosse un cambio, per continuare nel migliore dei modi l'opera pastorale in questo territorio». Quando ci sarà effettivamente la successione di monsignor Spinillo? «Credo ci vorrà ancora qualche mese, ecco perché dal momento delle mie dimissioni mi sta dando una grossa mano il vescovo di Caserta Pietro Farina». Rimarrà ad Aversa, oppure tornerà nella sua Calabria? «Non ho ancora deciso cosa farò. In Calabria mi reclamano, così come i miei parenti a Salerno. Ad Aversa sono stato sempre bene, quindi valuterò con serenità chi accontentare e dove sistemarmi». Che giudizio ha del suo successore? «È un ottimo pastore, giovane e con una buona esperienza pastorale. Oramai sono dieci anni che è stato nominato vescovo ed è pronto per affrontare una Diocesi complessa come quella di Aversa». Cosa troverà al suo arrivo monsignor Spinillo? «Un lavoro spianato. In questi anni di intensa attività pastorale abbiamo chiuso un ciclo e completato l'intero programma. Dal concilio al congresso eucaristico, passando per le visite pastorali, siamo arrivati al sinodo. Adesso c'è bisogno di una nuova spinta, di un vescovo giovane e in salute, che continui sul percorso intrapreso». Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate in questi dodici anni di attività? «Sono state tante, interne ed esterne alla Diocesi. Quelle interne hanno riguardato la vastità e la frammentarietà delle parrocchie, divise su due province. Non è stato facile trovare sempre un cammino comune. Le difficoltà esterne sono facili da immaginare. Il territorio è disagiato e i problemi sociali da affrontare sono enormi». Lei è stato più volte criticato per alcune scelte come quella di restare in silenzio di fronte all'arresto in flagrante per pedofilia di un sacerdote della sua diocesi, per aver sfrattato le monache di clausura dal loro convento, e per le sue esternazioni sull'omosessualità come malattia. «È il prezzo che deve pagare chi, come il vescovo della Diocesi di Aversa, assume un incarico di grande responsabilità civile e spirituale. Sono stato sempre esposto a critiche, ma le ho sempre affrontate con la massima serenità, poiché ho operato seguendo la parola del Signore».
 
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view post Posted on 7/7/2015, 14:39
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http://www.casertace.net/cronaca/lavvocato...e-20150707.html

L’avvocato Cavaliere: “Il vescovo Spinillo mi ha comunicato che don Marco Cerullo, prete condannato in Cassazione per pedofilia, è stato dimesso dallo stato di sacerdote”

Pubblichiamo integralmente la lettera del legale della famiglia del 12enne abusato nel 2007 dal sacerdote, che fu arrestato. Il parroco prestava la sua opera a Casal di Principe

Sergio Cavaliere
L’avvocato Sergio Cavaliere e il vescovo Spinillo
“Alla redazione del giornale Casertace, San Cipriano d’Aversa 07 luglio 2015
Il vescovo di Aversa, mons. Angelo Spinillo, comunica le dimissioni dallo stato clericale di don Marco Cerullo, prete pedofilo.
Nel corso della serie di iniziative telematiche promosse dalla diocesi di Aversa su Facebook per comunicare con i fedeli, su mia precisa domanda riguardante lo status del sacerdote pedofilo don Marco Cerullo, incardinato nella diocesi di Aversa, condannato in Cassazione a 6 anni e 8 mesi per pedofilia su un bimbo di 12 anni, da me assistito, il vescovo Spinillo ci ha risposto in privato che don Cerullo è stato dimesso dallo stato clericale. Mons. Spinillo ha precisato che si è trovato a dover gestire la pesante eredità lasciatagli dal predecessore e si è augurato che sia la vittima che don Marco possano ritrovare la serenità.
Su nostra richiesta di avere le documentazione relativa al caso ci ha invitao a presentare richiesta scritta alla diocesi, che la vittima e il sottoscritto procuratore hanno regolarmente inviato con lettera racc. a.r.
Mentre restiamo in attesa della consegna della documentazione vaticana, da parte della Congregazione per la dottrina della fede, competente in materia di abusi sessuali su minori, e, per essa, dalla diocesi di Aversa, segnaliamo che sulla pagina facebook della diocesi di Aversa www.facebook.com/chiesadiaversa è stata riproposta l’iniziativa di dialogo per il 9 luglio 2015.
La intera vicenda del sacerdote don Marco Cerullo è possibile ricostruirla qui: https://laici.forumcommunity.net/?t=11449966 http://retelabuso.org/page/3/?s=marco+cerullo
Avv. Sergio Cavaliere“
PUBBLICATO IL: 7 luglio 2015 ALLE ORE 13:13

http://interno18.it/cronaca/50743/cavalier...stato-clericale

Cavaliere (Rete Abuso): "Violentò un bambino di 12 anni, don Marco dismesso dallo stato clericale"

Il legale dell'associazione Onlus annuncia la decisione presa dopo che il prelato ha già scontato parziale condanna
Redazione in CronacaMar, 07/07/2015 - 15:08




VILLA LITERNO - "Il vescovo di Aversa Spinillo mi ha comunicato che il Vaticano ha dimesso dallo stato clericale, spretato, don Marco Cerullo, prete pedofilo di Villa Literno, ex viceparroco della chiesa di s.s. Salvatore di Casal di Principe" queste le parole di Sergio Cavaliere, legale di Rete Abuso con cui comunica la notizia della dismissione dallo stato clericale di don Marco Cerullo. Il prete "fu arrestato nel dicembre 2007 mentre violentava un mio cliente di 12 anni, suo alunno di religione alle medie di Villa Literno. Condannato in Cassazione a 6 anni e 8 mesi, li ha scontati parzialmente in una comunità religiosa in provincia di Frosinone".

http://www.pupia.tv/2015/07/caserta-provin...lericale/306997
Pedofilia, prete condannato dimesso dallo stato clericale
di Antonio Taglialatela
7 luglio 2015 (Visualizzato 195 volte)
241000000prete
Aversa – Il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, comunica le “dimissioni dallo stato clericale” di don Marco Cerullo, sacerdote condannato nel 2010 in Cassazione a sei anni e otto mesi di reclusione per violenza sessuale a danno di minori. Il provvedimento è stato emesso dal Vaticano.

A renderlo noto è l’avvocato Sergio Cavaliere di Casal di Principe, che ha assistito la vittima e i suoi familiari: “Nel corso della serie di iniziative telematiche promosse dalla diocesi di Aversa su Facebook per comunicare con i fedeli, su mia precisa domanda riguardante lo status del sacerdote, incardinato nella diocesi di Aversa, condannato per pedofilia in Cassazione a 6 anni e 8 mesi su un bimbo di 12 anni, da me assistito, il vescovo Spinillo ci ha risposto in privato che don Cerullo è stato dimesso dallo stato clericale”, fa sapere il legale.

Il vescovo ha precisato che si è trovato a dover gestire la pesante eredità lasciatagli dal predecessore e si è augurato che sia la vittima che don Marco possano ritrovare la serenità.



Su richiesta dell’avvocato Cavaliere di avere le documentazione relativa al caso, monsignor Spinillo ha invitato a presentarla per iscritto alla Diocesi, cosa a cui ha già provveduto il legale difensore, in attesa di ricevere gli atti dalla Congregazione per la dottrina della fede, competente in materia di abusi sessuali su minori.

Il caso – Cerullo, ex viceparroco a Casal di Principe e insegnante di religione a Villa Literno, fu arrestato in flagranza dai carabinieri il 19 dicembre 2007, in campagna, mentre violentava un suo alunno di 11 anni. Alla vista dei militari dell’Arma, il prete tentava una precipitosa fuga in auto, interrotta dall’arresto. La vittima raccontò che don Marco lo aveva allontanato dalla scuola con la scusa di comprare i colori del presepe. Aggiunse che già altre volte aveva abusato di lui, anche a casa del bimbo. Nell’immediatezza l’allora vescovo di Aversa, monsignor Mario Milano, dichiarò che preferiva aspettare i tempi della giustizia”. Dopo tre anni, la settima sezione penale della Cassazione confermò la condanna.
 
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view post Posted on 9/7/2015, 08:16
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http://www.corrierediaversaegiugliano.it/c...o-per-pedofilia

La Diocesi, dopo 8 anni, sta per intervenire sul caso del prete condannato per pedofilia
Mercoledì 08 Luglio 2015 08:21 s.p. E-mail Stampa PDF
Dopo 8 anni dall'arresto, avvenuto nel dicembre del 2007 in flagranza di reato dopo un inseguimento dei carabinieri, la chiesa sembra si sia decisa ad intervenire fattivamente sul caso di don Marco Cerullo, prete di Casal di Principe condannato per un episodio d pedofilia. La condanna a 6 anni e 8 mesi è diventata definitiva nel 2010 dopo la conferma della Cassazione. Il prete fu arrestato in una zona di campagna tra Villa Literno e Casal di Principe, era con un 12enne suo alunno, (insegnava nella scuola media di Villa Literno).

La notizia di un concreto intervento dell'attuale vescovo di Aversa Angelo Spinillo per ridurre il sacerdote allo stato laicale è stata diffusa dall'avvocato Sergio Cavaliere, law firm di San Cipriano d'Aversa noto per la sua attività nella difesa nelle vittime di atti pedofoli commessi da religiosi.

L'arresto

Il sacerdote fu arrestato dopo che i militari notarono un'auto ferma in una stradina isolata, si avvicinarono, e secondo le accuse, contestate dal Pm Antonio Ricci, notarono che il parroco avrebbe costretto il ragazzino a subire inequivocabili atti sessuali. Cerullo, secondo fonti legali, vistosi scoperto avrebbe tentato di scappare: mise in moto l'auto costringendo i carabinieri ad un inseguimento, lo raggiunsero quando la sua macchina rimase bloccata in un punto in cui la strada campestre era impercorribile.

Le motivazioni di primo grado

Il giudice Chiaromonte nelle motivazioni della sentenza di primo grado scrisse che Cerullo una volta fermato dai carabinieri "ammetteva spontaneamente quanto accaduto, aggiungendo anche ulteriori particolari", poi in sede di convalida dell'arresto "ridimensionava se non addirittura escludeva le sue responsabilità". Lo aveva portato con se per andare ad acquistare colori che dovevano servire ad addobbare il presepe. Dallo stesso atto si è appreso anche che il ragazzino ha rivelato agli inquirenti che don Cerullo, gli avrebbe chiesto di avere rapporti sessuali anche in precedenti occasioni. Il Consulente della procura nella sua perizia aveva sostenuto che gli abusi sarebbero avvenuti più di una volta, e il giudice nelle motivazioni scrisse che il prete avrebbe mandato al 12enne: "messaggi amorosi e persino paventandogli la possibilità di morire qualora non avesse accondisceso ai suoi approcci sessuali". Abusi che sarebbero avvenuti non solo in auto ma anche nell'abitazione di don Cerullo, in merito a questo il difensore nel tentativo di farlo scagionare, ha ricordato che in casa potevano esserci anche i suoi parenti, inoltre lo ha descritto come un promettente teologo. Dall'inchiesta è emerso che Don Marco Cerullo, aveva contatti con il 12enne non solo perché era il suo insegnante di religione in un scuola media (secondaria di primo grado) di Villa Literno, ma era considerato dalla famiglia dell'adolescente una figura di riferimento.
 
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view post Posted on 28/9/2015, 20:43
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www.pftim.it/pftim/allegati/394/Annuario_2013-14.pdf
LICENZA IN SACRA TEOLOGIA
BIENNIO IN TEOLOGIA BIBLICA
I ANNO
1. CERULLO Marco diocesi: Aversa

CERULLO Marco
Aversa (1TB)
Via N. Bixio, 7
tel. 081/89282254
81039 Villa Literno (Ce)

www.pftim.it/pftim/allegati/394/Annuario_2014-15.pdf

LICENZA IN SACRA TEOLOGIA
BIENNIO IN TEOLOGIA BIBLICA

II ANNO
2. CERULLO Marco diocesi: Aversa

CERULLO Marco
Aversa (2TB)
Via N. Bixio, 7
tel. 081/89282254
81039 Villa Literno (Ce)

www.pftim.it/pftim/allegati/395/Gui...nte_2015-16.pdf
TESI DIFESE NELL’ANNO ACCADEMICO 2014-2015
TESI DI LICENZA
SETTORE BIBLICO

CERULLO Marco (dioc. Aversa), L’interrogatorio di Gesù nella prospettiva di Marco (pp.
122). Relatore: Emilio Salvatore. Difesa: 16/06/2015.

ORGANICO DEI DOCENTI
SALVATORE EMILIO
associato
Via Roma, 164
81011 Alife (Ce)
tf 0823/918102
[email protected]

www.diocesi-alife-caiazzo.it/le_persone_scheda.php?id=16

salvatore
Don Emilio Salvatore

parrocchia:
Ave Gratia Plena

comune:
Piedimonte Matese

telefono:
0823911623

e-mail:
[email protected]

Don Emilio Salvatore
Parroco di "Ave Gratia Plena" in Piedimonte Matese
Vicario della Forania di Piedimonte Matese
Assistente Unitario e Adulti Azione Cattolica
Direttore editoriale di Clarus

Edited by GalileoGalilei - 28/9/2015, 22:17
 
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www.agneseginocchio.it/Recensioni/G..._21_07_2004.htm

ALIFE: AGNESE GINOCCHIO PER PARROCO DON EMILIO SALVATORE
il link di collegamento a questa pagina è:http://www.gazzettinocasertano.it/vis_pr.php?id_news=113

(Per leggerere l'intera lettera -appello di Solidarietà,contattare l'autrice www.agneseginocchio.it)



Appello di solidarietà per don Emilio Salvatore



(di Paolo Mesolella) - Nel blitz scattato in questi giorni da parte della procura sammaritana contro il traffico di pedopornografia, è stato coinvolto ingiustamente anche don Emilio Salvatore, parroco di Alife. L’altro giorno, infatti, alle quattro di mattina, senza preavviso, sono arrivate ad Alife due pattuglie dei carabinieri da Caserta ed hanno perquisito l’appartamento dove don Emilio vive coi suoi familiari. Lui era fuori per ferie ed è dovuto rientrare all’improvviso. Ma non ha capito niente di quello che è successo, come del resto tutti quelli che lo conoscono da anni. Di qui l’appello dei parrocchiani, pubblicato nei giorni scorsi sulla stampa, di piena solidarietà al proprio parroco. L’ultimo intervento a suo favore è quello della cantautrice Agnese Ginocchio che ha avuto la ventura di conoscerlo. Io che lo conosco molto bene - spiega in una nota inviata alle redazioni – posso attestare che don Emilio è vittima di uno spiacevole equivoco. Ora che il caso è in mano agli avvocati, spero solo che quanto prima si risolva e don Emilio torni a esercitare il suo ministero. Riportiamo alcuni stralci della lettera: “In questi giorni don Emilio, che conosco da lunghi anni, ancor prima che divenisse prete, poiché il caso ha voluto che le nostre abitazioni fossero confinanti, è stato vittima di una terribile ingiustizia, di un brutto equivoco. Io che parlo da laica, da donna impegnata a favore dei diritti di ogni singolo cittadino, sento forte la necessità di esprimere tutta la mia personale solidarietà, in questi momenti incerti, a don Emilio Salvatore, persona sensibile, altruista e generosa. Da sempre ha cercato di vivere onestamente, di fare del bene, di essere disponibile verso tutti, in modo particolare verso chi avvicinandolo gli ha chiesto più volte aiuto, sostegno, carità. Ma in questi giorni don Emilio è stato vittima di un incubo denigratorio e diffamatorio. Non si possono colpire le persone che operano per il bene comune. Chi testimonia un messaggio controcorrente va difeso a costo della stessa vita. E poi qui non si tratta di un colpo inferto ad una singola persona, ma è l’intera comunità ad esserne stata colpita. Non è solo don Emilio, quindi, ad essere colpito ma ognuno di noi, perché siamo parte dello stesso mondo. Chiedo, quindi, alle autorità competenti che venga fatta presto chiarezza affinché cessi l’incubo denigratorio che ha diffamato don Emilio e torni quanto prima ad esercitare il proprio ministero per il bene della sua comunità parrocchiale. Emilio - ha concluso Agnese Ginocchio - è un bravo e giovane professore di Teologia presso il Seminario Maggiore a Napoli. E chi lo conosce bene, sa perfettamente che è vittima di un equivoco ed è stato accusato di una colpa che non ha commesso”.

Gazzettinocasertano.it © 2004 - Realizzato da: Netpixel

www.caiazzorinasce.net/2013/11/pied...e-volevasi.html
L’espresso - Caserta,08 lug 2004 -17:25

Oltre cento persone sono indagate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito di un’inchiesta su materiale pedop.ornografico acquistato su internet.

Titolare dell’indagine è il pubblico ministero Donato Ceglie che ha indagato un centinaio di persone tra cui professionisti, avvocati, studenti. Nel registro degli indagati risulta iscritto anche un sacerdote di Alife, nel Casertano.

http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivi...Q0PO_CZ104.html

Tra gli indagati c'è anche Taricone
AVEZZANO.Saranno effettuati controlli e verifiche per accertare l'eventuale furto della carta di credito nella titolarità di Pietro Taricone con cui sarebbe stato effettuato l'acquisto pedopornografico attraverso un sito internet. È quanto trapela dalla procura di Santa Maria Capua Vetere che ha indagato oltre 100 persone, tra cui l'ex divo del Grande Fratello, nell'ambito di una inchiesta sulla pedopornografia.
Una abitazione di Pietro Taricone, del cui coinvolgimento nell'inchiesta si è occupato ieri Il Giornale, è stata perquisita nei giorni scorsi ad Avezzano, ma secondo quanto si è appreso non sarebbe stato trovato materiale pedopornografico. Titolare dell'indagine è il pubblico ministero Donato Ceglie che ha indagato un centinaio di persone tra cui professionisti, avvocati, studenti. Nel registro degli indagati risulta iscritto anche il nominativo di un sacerdote di Alife, nel Casertano.
L'indagine della procura casertana nasce da uno stralcio di una analoga inchiesta in Toscana. La procura di Santa Maria Capua Vetere ha ordinato nei giorni scorsi decine di perquisizioni, trovando, secondo quanto si è appreso, riscontro in merito all'acquisto di materiale pedopornografico tramite un sito Internet.
Tra le perquisizioni effettuate c'è anche quella fatta in una casa discografica di Rieti, che, secondo gli investigatori sarebbe una sorta di'crocevia' del traffico di materiale pedopornografico.
Nella rete del maxi blitz contro la pedo-pornografia sono finite anche due persone di Avezzano.
Le perquisizioni dei militari dell'Arma di Avezzano sono state dirette dal tenente Umberto Geri. Nel corso dei controlli sono stati sequestrati numerosi computer, floppy disk, cd, fotografie, videocamere, macchine fotografiche e capi di abbigliamento per bambini. Coinvolti nell'inchiesta sarebbero persone insospettabili. Quello legato alla pedofilia è un business da 5 miliardi di euro l'anno, 30mila siti a carattere pedo-pornografico, 12 milioni di immagini, 2 milioni e mezzo di bambini coinvolti tra i 10 e i 12 anni. Sono alcune cifre contenute nel dossier di prossima pubblicazione a cura dell'agenzia vaticana Fides, che analizza il giro internazionale della pedofilia in Internet e i rischi, soprattutto per i giovani, della navigazione sul web.
 
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