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Casal di Principe. Sesso su bimbo 12enne, condannato in Cassazione don Marco Cerullo, Spretato dopo 8 anni. L'x assistente spirituale del seminario minore di Aversa dopo la condanna premiato col diploma in teologia

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Arammigu
view post Posted on 9/2/2008, 21:16




CITAZIONE (sd&m @ 9/2/2008, 18:15)

è vera? :wacko:
 
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view post Posted on 12/4/2008, 12:57
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Il GIP dispone l'incidente probatorio

http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?d...l&type=STANDARD

12/04/2008

Pedofilia, confronto tra il prete e il bimbo


MARILÙ MUSTO Casal di Principe.

Don Marco Cerullo di fronte alle accuse del suo allievo vittima di abusi sessuali. La data dell’incidente probatorio è stata fissata per il 22 di aprile davanti al gip Stefania Amodeo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

La richiesta del pm Antonio Ricci di procedere alla nuova testimonianza del bambino è stata accolta perché «ricorre l’esigenza di acquisire con immediatezza il contributo probatorio», recita l’ordinanza «onde scongiurare il pericolo che il minore possa rimuovere dalla memoria il ricordo di episodi traumatici o subire condizionamenti volti ad impedire la deposizione dibattimentale o ad attentare alla sua genuinità».

Don Marco, giovane viceparroco della parrocchia del Santissimo Salvatore di Casale e insegnante di religione a Villa Literno, era stato accusato nel dicembre scorso di aver abusato del suo alunno durante l’orario scolastico. A scoprirlo furono i carabinieri della locale compagnia che arrestarono il prete per violenza sessuale nei confronti di un minore di quattordici anni con l’aggravante di abuso della propria autorità perché incaricato di pubblico servizio.

Chiara e scandita da un rito preciso la dinamica dell’incidente probatorio: tutte le fasi dell’udienza verranno, infatti, riprese da una telecamera. Il filmato verrà poi depositato per essere utilizzato nel processo. In una stanza entrerà il bambino che sarà esortato a ricordare i momenti terribili dell’abuso consumato il 19 dicembre in aperta campagna sul sedile dell’auto del suo insegnante di religione. Lo farà con l’aiuto di una psicologa. Don Marco, quel giorno, lascerà la comunità di recupero e reinserimento in provincia di Frosinone a cui il tribunale del riesame di Napoli, lo scorso gennaio, lo aveva affidato disponendone la scarcerazione.

Assisterà a tutte le fasi dell’esame in una stanza attigua in compagnia del suo legale, Carmine Ucciero e degli avvocati del minorenne: Sergio Cavaliere, Costantino Puocci e Agostino D’Alterio.

La famiglia del bambino ha già fatto sapere che si costituirà parte civile per il risarcimento di tutti i danni morali e materiali.
 
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view post Posted on 23/4/2008, 11:15
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http://www.corrierediaversaegiugliano.it/i...=5921&Itemid=45


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Il ragazzino conferma le accuse a don Cerullo, il prete non si è presentato all’incidente probatorio
Scritto da Salvatore Pizzo
Wednesday 23 April 2008
Pedofilia: il Papa si scusa, la Diocesi di Aversa tace

Una persona è colpevole dopo che è stata dichiarata tale successivamente al terzo grado di giudizio, è questo principio di civiltà certamente non va infranto, anche quando ci si trova di fronte ad un individuo, in questo caso un sacerdote, che i carabinieri ritengono di aver fermato in flagranza di reato mentre compiva atti sessuali contro un ragazzino undicenne. Colpevole è certamente chi, pur vestendo un saio, si ostina a far finta che nulla stia accadendo. Don Marco Cerullo fu arrestato lo scorso 21 dicembre, mentre era in auto col bambino, lo bloccarono dopo un inseguimento nelle campagne tra Villa Literno e Casal di Principe. Adesso si trova agli arresti domiciliari in una struttura monastica del centro Italia, è ospite di quella Chiesa che contemporaneamente all’assistenza che sta prestando a questo suo “pastore smarrito”, avrebbe il dovere di esprimere almeno qualche parola di conforto anche verso quelle pecorelle del proprio gregge, che per questa vicenda stanno soffrendo: il ragazzino e la sua famiglia. Papa Benedetto XVI si è recato fino negli Stati Uniti per chiedere scusa alle vittime dei preti pedofili, ma la Diocesi di Aversa, retta dall’Arcivescovo Mario Milano, che da poco è stato anche insignito della cittadinanza onoraria, in questi mesi non ha per nulla bussato alla porta di questa famiglia sofferente e soprattutto non ha offerto alcun aiuto al ragazzino, che ieri (martedì) ha dovuto sostenere l’incidente probatorio davanti al Gip di Santa Maria Capua Vetere, Raffaele Piccirillo, assistito dall’avvocato Costantino Puocci che lo sta seguendo insieme al collega Sergio Cavaliere. Il piccolo ha raccontato la sua esperienza, affinché le sue parole entrassero formalmente negli atti processuali, ha anche confermato che quel giorno non fu la prima volta, aggiungendo così altri ripugnanti particolari alla vicenda. Cerullo non si è nemmeno presentato. La vittima è un alunno del sacerdote 33enne, che era anche insegnante nella scuola media di Villa Literno. I carabinieri intervennero dopo una telefonata, una voce anonima segnalò la sua Alfa 147 parcheggiata in una zona isolata. La vicenda ha sconquassato anche la dinamiche di due comunità locali, Villa Literno non è grande e la famiglia del ragazzino abita a poca distanza da quella del sacerdote, ma la Chiesa, quella che dice di essere messaggera di pace, rimane muta. Lo stesso avviene a Casal di Principe, dove Cerullo era vice parroco nella parrocchia del Santissimo Salvatore, anche a quei fedeli che partecipavano alle sue messe nessuno ha detto molto. Che Dio illumini la Chiesa.

Salvatore Pizzo

Nella foto l'Arcivescovo Mario Milano dal Papa Benedetto XVI

Ultimo aggiornamento ( Wednesday 23 April 2008 )
 
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view post Posted on 24/4/2008, 12:22
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23/04/2008 Chiudi Emersi altri particolari delle violenze subite Il prete fu arrestato in flagranza nel 2007
MARILÙ MUSTO

Ha confermato le accuse, dalla prima all'ultima, e ha aggiunto particolari inquietanti a tutta la vicenda il bambino vittima di violenza sessuale da parte del suo insegnante di religione. Lo ha fatto ieri, aiutato dalla psicologa nominata dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Ora la prova verrà portata al processo.

Ad assistere all'incidente probatorio, in una stanza vicina, c'erano il gip Stefania Amodeo, il pm Antonio Ricci, i genitori del bambino, l'avvocato Costanti Puocci con gli altri due rappresentanti della famiglia e l'avvocato difensore di don Marco, Carmine Ucciero.

Per i legali del minore quello tra lui e il viceparroco della chiesa di Casal Di Principe era un rapporto fatto di «ricatti psicologici, di insistenti pressioni con sms sdolcinati e forvianti" del sacerdote che potrebbero essere letti "in chiave mistica e sentimentale».

Secondo la ricostruzione lucida del bambino fatta di tante pause, le prime attenzioni di don Marco sarebbero state notate in occasione di una festa; prima, però, il sacerdote avrebbe cercato di carpire la fiducia del suo alunno portandolo a mangiare una pizza, a visitare il seminario vescovile di Aversa, facendo dei piccoli regali che spesso venivano rifiutati e prediligendo quello studente un po' timido rispetto agli altri in modo da poterlo avvicinare da solo.

Qualcuno, a scuola, se ne era accorto. Si era accorto, probabilmente, si quelle attenzioni così insistenti e del fatto che l'uscita da scuola dei due durante l'orario scolastico poteva nascondere qualcos'altro. Un abuso sessuale. I particolari della violenza sono emersi nel colloquio con la psicologa ieri.

Il sacerdote, stando ad alcune indiscrezioni, avrebbe avuto un ruolo passivo nel rapporto, ma attivo nelle presunte pressioni psicologiche quando il ragazzino proponeva di allontanarsi, di «non fare certe cose da gay».

L'incubo è finito il diciannove dicembre del 2007. Una pattuglia dei carabinieri di Casal Di Principe in servizio di perlustrazione aveva notato l'auto del sacerdote ferma sul ciglio della strada tra Casale e Grazzanise. Don Marco che in quel momento avrebbe dovuto trovarsi in aula per il progetto Natale a Villa Literno, era in macchina con il minore. Aveva cercato di fuggire schiantandosi contro un paletto di un distributore di benzina quando i carabinieri si erano avvicinati all'Alfa. Poi, richiuso in carcere, aveva pianto e pregato.

Ora il ragazzino ha riacquistato la serenità perduta, un equilibrio, forse, anche familiare. Per don Marco si sono aperte le porte di una comunità di recupero gestita da religiosi, ma potrebbero riaprirsi le porte del carcere al termine del processo.

Edited by GalileoGalilei - 24/4/2008, 14:40
 
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Kulkulcan
view post Posted on 24/4/2008, 17:39




CITAZIONE (GalileoGalilei @ 24/4/2008, 13:22)
Ora il ragazzino ha riacquistato la serenità perduta, un equilibrio, forse, anche familiare.

La cosa più importante

CITAZIONE (GalileoGalilei @ 24/4/2008, 13:22)
Don Marco che in quel momento avrebbe dovuto trovarsi in aula per il progetto Natale a Villa Literno, era in macchina con il minore. Aveva cercato di fuggire schiantandosi contro un paletto di un distributore di benzina quando i carabinieri si erano avvicinati all'Alfa.

Per don Marco si sono aperte le porte di una comunità di recupero gestita da religiosi, ma potrebbero riaprirsi le porte del carcere al termine del processo.

Carcere o non carcere, dovrà pagare un'auto nuova o metterla a posto, in più c'è il danneggiamento al paletto di benzina. Gli sta solo bene.
 
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view post Posted on 18/10/2008, 09:36
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17/10/2008

Violenza su minore don Marco dal gup

http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?d...l&type=STANDARD

Per il pm avrebbe abusato del ragazzo con la scusa di una passeggiata all’esterno della scuola

http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?d...l&type=STANDARD

MARILÙ MUSTO È stata fissata per il diciannove dicembre l'udienza preliminare nella quale il gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere deciderà se ci sono sufficienti e idonei elementi di prova per sostenere in dibattimento l'accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di don Marco Cerullo, sorpreso in una campagna dai carabinieri di Casal Di Principe il diciannove dicembre del 2007 con un suo alunno in atteggiamenti intimi. Non si esclude che il difensore del sacerdote possa chiedere il rito abbreviato che permetterà a don Marco, arrestato a dicembre, di beneficiare dello sconto di pena di un terzo ammettendo, però, le colpe. In questo modo la pena da scontare potrebbe essere al di sotto dei sei anni di carcere o di domiciliari. Gli avvocati difensori della vittima di undici anni, Costantino Puocci e Sergio Cavaliere, chiederanno, per conto della famiglia del bambino, la costruzione di parte civile. In pratica reclameranno un risarcimento di danni morali e materiali subiti dal minore. Don Marco Cerullo, trentaquattro anni, insegnante di religione nella scuola media di Villa Literno e viceparroco nella chiesa del Santissimo Salvatore a Casal Di Principe, da un anno, è agli arresti domiciliari in una comunità religiosa del basso Lazio mai resa nota dalla curia. La diocesi di Aversa non ha mai commentato le accuse di pedofilia rivolte al giovane sacerdote colto in flagrante dai carabinieri. Alcune indiscrezioni fanno trapelare, ora, che don Marco non ha mai chiesto scusa alla famiglia del suo alunno, né è mai tornato a Casal Di Principe per prendere le sue cose dalla sua stanza in parrocchia. Dalle confessioni del ragazzo sarebbe emerso che le attenzioni dell'insegnante di religione erano rivolte non solo a lui, ma anche ad altri alunni che, però, non hanno mai denunciato l'accaduto. Non solo. In sede di incidente probatorio è emerso che con il pretesto di una pizza o di una visita al seminario vescovile di Aversa o in una festa di compleanno, il sacerdote avrebbe cercato di adescare l'alunno facendolo sentire privilegiato. La presunta inclinazione sessuale è venuta allo scoperto solo a dicembre scorso quando i ragazzi della scuola media ed elementare di Villa Literno erano intenti a preparare un progetto sul Natale. A don Marco servivano i pastelli per colorare un albero. Così pensò di andarli a comprare in una cartoleria vicina e di portare con sé il ragazzo di undici anni. Alla cartoleria, però, don Marco non arrivò mai. Si fermò in una strada sterrata tra Cancello Arnone e Casal Di Principe e, stando al racconto della vittima, abusò di lui. In caserma il sacerdote pianse davanti ai carabinieri che lo interrogarono ammettendo, probabilmente, il fatto. Solo in seguito pare abbia dichiarato che si trattava solo di un abbraccio affettuoso. Don Marco venne arrestato, ma uscì di prigione venti giorni dopo. Da allora il ragazzo ha intrapreso una terapia ed è stato aiutato dalla famiglia a superare il trauma.



 
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view post Posted on 20/11/2008, 09:56
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La ricostruzione della storia di pedofilia che stiamo seguendo: https://laici.forumcommunity.net/?t=11449966

http://www.corrierediaversaegiugliano.it/i...=7605&Itemid=66

Casal di Principe – Villa Literno: sacerdote condannato per rapporti con un 12enne
Scritto da sa.pi.
giovedì 20 novembre 2008
Pedofilia, don Marco Cerullo condannato:
6 anni e 8 mesi
E’ stato condannato a 6 anni 8 mesi don Marco Cerullo, il sacerdote di Villa Literno arrestato nel dicembre del 2007 con l’accusa di aver compiuto abusi sessuali ai danni di un ragazzino di 12 anni. Una pena che è andata oltre la richiesta del Pm di condannarlo a 5 anni. Il verdetto di primo grado è stato emesso dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Chiaromonte, che ha disposto anche una provvisionale di 50mila euro, immediatamente esecutiva a carico del sacerdote. Cerullo, che ha chiesto il giudizio abbreviato, all’epoca dei fatti esercitava come vice parroco, nella chiesa del Santissimo Salvatore a Casal di Principe, e secondo fonti inquirenti fu sorpreso dai carabinieri in flagranza di reato. Un fatto grave che ha scosso le comunità di Casale e Villa Literno, ma sul quale la Diocesi di Aversa non ha mai voluto prendere posizione, chissà se lo farà adesso.

L’arresto
Il sacerdote fu arrestato in una zona di campagna tra Casal di Principe e Villa Literno, ad ammanettarlo furono i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Casal di Principe: i militari notarono un’auto ferma in una stradina isolata, si sono avvicinati è secondo le accuse, contestate dal Pm Ricci, e secondo la tesi accusatoria notarono che il parroco stava costringendo il ragazzino a subire un atto orale. Cerullo, secondo fonti legali, vistosi scoperto avrebbe tanto di scappare: mise in moto l’auto costringendo i carabinieri ad un inseguimento, lo raggiunsero quando la sua macchina rimase bloccata in un punto in cui la strada campestre è diventata impercorribile.

Il ragazzino
Don Marco Cerullo, difeso dall’avvocato Carmine Uccisero, aveva contatti con il 12enne non solo perché era il suo insegnante di religione in un scuola media (secondaria di primo grado) di Villa Literno, poi essendo dello stesso comune di residenza del ragazzino era considerato dalla famiglia dell’adolescente una figura di riferimento.
 
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view post Posted on 20/11/2008, 13:15
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http://paolochiarielloblog.blogspot.com/20...-8-mesi-il.html


giovedì 20 novembre 2008

CASERTA, CONDANNATO A 6 ANNI E 8 MESI IL SACERDOTE ACCUSATO DI PEDOFILIA. ERA STATO TROVATO IN AUTO APPARTATO CON UN 12ENNE

Sei anni e otto mesi da scontare in carcere per don Marco Cerullo, il sacerdote 33eenne di Villa Literno accusato di violenza sessuale nei confronti di un suo alunno di dodici anni. La condanna e' arrivata al termine dell'udienza preliminare con rito abbreviato. La pena inflitta al sacerdote dal giudice Francesco Chiaromonte del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e' superiore alla condanna di cinque anni di reclusione chiesta dal pm Rita De Selva. La parte
civile, l'avvocato Costantino Puocci, dopo l'arringa del pubblico ministero hanno reclamato una pena piu' severa. Don Marco, insegnante di religione del ragazzino e viceparroco della chiesa Santissimo Salvatore di Casal di Principe, il 19 dicembre 2007 era stato colto in flagranza di reato da una pattuglia dei carabinieri mentre si trovava a bordo della sua auto in un viottolo di campagna in compagnia del dodicenne. Aveva cercato di fuggire, ma era stato arrestato e aveva ammesso il reato. Il bambino, nel corso di incidente probatorio, aveva fornito un racconto chiaro degli abusi e aveva dichiarato che don Marco gli diceva sempre 'Se non lo facciamo, io mi uccido'. La richiesta del risarcimento in sede civile degli avvocati ammonta a 300 mila euro.
Pubblicato da le NEWS di Paolo Chiariello
 
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view post Posted on 20/11/2008, 18:48
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20/11/2008

Rito abbreviato per don Marco Cerullo. Gli avvocati della vittima contro la Curia aversana
Il gup condanna il prete pedofilo
Per la violenza su un bambino al sacerdote inflitta una pena di sei anni e otto mesi

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Sei anni e otto mesi di carcere per don Marco Cerullo, il sacerdote di 33 anni di Villa Literno. La condanna è arrivata ieri sera al termine dell'udienza preliminare definita con il rito abbreviato e a porte chiuse chiesta dalla difesa dell'insegnante di religione della scuola media liternese, accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di un suo alunno di dodici anni. La pena inflitta al sacerdote dal giudice Francesco Chiaromonte è superiore alla condanna di cinque anni di reclusione chiesta dal pm della procura di Santa Maria Capua Vetere Rita De Selva. Intanto gli avvocati del bambino attaccano la Curia aversana: « mai chiesto scusa alla famiglia». MUSTO A PAG. 42


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Il pm aveva chiesto 5 anni Riconosciuti 50 mila euro di risarcimento iniziale alla famiglia del giovane

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Abusò di un ragazzino condannato sacerdote

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Sei anni e otto mesi in primo grado per don Marco Cerullo

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La vicenda scoperta dai carabinieri a fine 2007 Poi le accuse della vittima
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MARILÙ MUSTO Sei anni e otto mesi di carcere per don Marco Cerullo, il sacerdote di trentatré anni di Villa Literno processato per pedofilia. La condanna è arrivata ieri sera al termine dell’udienza preliminare definita con il rito abbreviato e a porte chiuse chiesta dalla difesa dell’insegnante di religione della scuola media liternese, accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di un suo alunno di dodici anni. La pena inflitta al sacerdote dal giudice Francesco Chiaromonte è superiore alla condanna di cinque anni di reclusione chiesta dal pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere Rita De Selva. Le parti civili, Costantino Puocci e Giacomo Cassandra, dopo l’arringa del pubblico ministero, hanno reclamato una pena più severa, esemplare, perché «dagli atti sono emersi insistenti e duraturi ricatti morali che il prete perpetrava ai danni della vittima». Schiaccianti le prove raccolte a carico del sacerdote, viceparroco della chiesa Santissimo Salvatore trasferito dieci mesi fa in una comunità religiosa del basso Lazio, ma ancora a piede libero. Ieri mattina in udienza il difensore dell’imputato pare abbia accennato a un «interessamento» della diocesi aversana alla vicenda. Circostanza, questa, smentita, poi, dai legali della famiglia del bambino secondo i quali in un anno la diocesi «non ha mai chiesto scusa alla famiglia del dodicenne violentato dal sacerdote». Il rappresentante legale della madre del ragazzo, Puocci, ha chiesto un risarcimento danni morali e psicofisici di trecento mila euro che verrà discusso in sede civile. Per ora la richiesta è stata accordata in via provvisoria con il riconoscimento di cinquanta mila euro. Per don Marco, dunque, potrebbero spalancarsi di nuovo le porte del carcere se la sentenza diventerà esecutiva, ma è possibile che la difesa faccia ricorso in Appello. Il sacerdote ha già goduto dello sconto di un terzo della pena avendo chiesto il rito abbreviato. La storia della sua presunta perversione era venuta alla luce il 19 dicembre del 2007 quando una pattuglia dei carabinieri lo aveva colto in flagranza di reato mentre si trovava a bordo della sua auto in un viottolo di campagna in compagnia del dodicenne. Don Marco aveva cercato di fuggire, ma era stato arrestato subito dopo e davanti ai carabinieri della compagnia di Casale, in lacrime, ammise tutte le colpe. Il bambino, nel corso di incidente probatorio, aveva fornito un racconto chiaro degli abusi e aveva dichiarato che don Marco gli diceva sempre: «Se non lo facciamo io mi uccido». Il vescovo della diocesi di Aversa non ha mai voluto commentare il fatto né, secondo la difesa del ragazzo. Le indagini non hanno escluso che «l’interessamento» del sacerdote ai ragazzi poteva esserci stato molto prima della scoperta dei carabinieri.
 
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Sacerdote condannato per pedofilia, le motivazioni della sentenza PDF Stampa E-mail
Scritto da Salvatore Pizzo
mercoledì 04 marzo 2009
12enne di Villa Literno avrebbe subito anche altre violenze
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Francesco Chiaromonte, ha emesso le motivazioni della sentenza, con la quale lo scorso mese di novembre ha condannato a 6 anni ed 8 mesi don Marco Cerullo, il sacerdote 35enne di Villa Literno arrestato nel dicembre del 2007 con l’accusa di aver compiuto abusi sessuali ai danni di un ragazzino di 12 anni. Il Gip ha anche disposto anche una provvisionale di 50mila euro, immediatamente esecutiva a carico del sacerdote. Cerullo, all’epoca dei fatti era il vice parroco della chiesa del Santissimo Salvatore a Casal di Principe, e secondo gli inquirenti fu sorpreso dai carabinieri in flagranza di reato mentre abusava del ragazzino, di cui era insegnante di religione. Un fatto grave in merito al quale la Diocesi di Aversa non ha mai preso una posizione ufficiale, nemmeno dopo la condanna.


L’arresto
Il sacerdote fu arrestato in una zona di campagna tra Casal di Principe e Villa Literno, ad ammanettarlo furono i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Casal di Principe: i militari notarono un’auto ferma in una stradina isolata, si sono avvicinati è secondo le accuse, contestate dal Pm Ricci, e secondo la tesi accusatoria notarono che il parroco stava costringendo il ragazzino a subire un atto orale. Cerullo, secondo fonti legali, vistosi scoperto avrebbe tanto di scappare: mise in moto l’auto costringendo i carabinieri ad un inseguimento, lo raggiunsero quando la sua macchina rimase bloccata in un punto in cui la strada campestre è diventata impercorribile.

Le motivazioni
Il giudice scrive che Cerullo una volta fermato dai carabinieri “ammetteva spontaneamente quanto accaduto, aggiungendo anche ulteriori particolari”, poi in sede di convalida dell’arresto “ridimensionava se non addirittura escludere le sue responsabilità”. Lo aveva portato con se per andare ad acquistare colori che dovevano servire ad addobbare il presepe. Si apprende anche che il ragazzino ha rivelato che Cerullo gli avrebbe chiesto di avere rapporti sessuali anche in precedenti occasioni. Il Consulente della procura nella sua perizia sostiene che gli abusi sarebbero avvenuti più di una volta, e il giudice scrive che il prete gli avrebbe mandato al 12enne: “messaggi amorosi e persino paventandogli la possibilità di morire qualora non avesse accondisceso ai suoi approcci sessuali”. Abusi che sarebbero avvenuti non solo in auto ma anche nell’abitazione di don Cerullo, un sacerdote che il difensore nel tentativo di farlo scagionare, sostenendo che in casa potevano esserci anche i suoi parenti, lo ha descritto come un promettente teologo.

Dall’inchiesta è emerso che Don Marco Cerullo, difeso dall’avvocato Carmine Ucciero, aveva contatti con il 12enne non solo perché era il suo insegnante di religione in un scuola media (secondaria di primo grado) di Villa Literno, poi essendo dello stesso comune di residenza del ragazzino era considerato dalla famiglia dell’adolescente una figura di riferimento. La tutela degli interessi del ragazzino e della sua famiglia è stata affidata ai legali Costantino Puocci, Sergio Cavaliere e Giacomo Cassandra.

Ultimo aggiornamento ( mercoledì 04 marzo 2009 )
 
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view post Posted on 23/3/2009, 08:16
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22/03/2009

Pedofilia, il caso in Vaticano

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Procedimento aperto anche dalla Curia di Aversa Il Pg: troppo lievi per il prete le misure interdittive

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Sacerdote condannato per abusi su un minore, la Congregazione apre un’istruttoria

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MARILÙ MUSTO È stata aperta un’istruttoria presso la Congregazione della dottrina della fede, l’ex Sant’Uffizio, sul caso di don Marco Cerullo, il prete di Villa Literno condannato a sei anni e otto mesi di carcere per aver violentato un suo alunno di dodici anni nelle campagne tra Villa Literno e Casal di Principe nel dicembre del 2007, pochi giorni prima di Natale. Era stato proprio il pretesto di un progetto scolastico sul Natale a spingere don Marco a portare con sé l’alunno fuori dall’istituto scolastico e ad abusare di lui: «Andiamo a comprare i colori per addobbare il presepe», aveva detto alle insegnanti. Poi, nella segreteria della scuola, pochi minuti dopo, arrivò la telefonata dei carabinieri che avvertiva il vicepreside dell’arresto del sacerdote, colto in flagranza di reato. Il consulente della Procura di Santa Maria Capua Vetere nella sua perizia, durante il processo, aveva spiegato che gli abusi erano avvenuti più di una volta, non solo in auto ma anche nell’abitazione del religioso. Don Marco avrebbe inviato «messaggi amorosi al bambino persino paventandogli la possibilità di morire qualora non avesse accondisceso ai suoi approcci sessuali». L’insegnante di religione che tutti consideravano «un giovanotto buono e gentile» e che all’epoca dei fatti aveva trentatré anni, è tuttora ospite di una comunità cattolica in provincia di Frosinone, ma la sua permanenza nel centro di accoglienza potrebbe terminare con l’applicazione, da parte della magistratura, del nuovo provvedimento normativo antiviolenze che ha esteso l’obbligatorietà della custodia in carcere per i reati di violenza sessuale. Il tribunale ecclesiastico di Roma, in modo parallelo, ha aperto a sua volta un’indagine sui fatti contestati al giovane sacerdote al termine della quale a don Marco potrebbe essere vietato, in modo definitivo, di amministrare i sacramenti. Un passo in avanti è stato fatto anche da chi fino ad ora aveva taciuto nei confronti di questa vicenda. Il vescovo di Aversa Mario Milano, infatti, ha avviato il procedimento di sospensione «a divinis», cioè la sanzione disciplinare che sospende il sacerdote fino a quando la Congregazione non si pronuncerà in merito. Il caso di don Marco, insegnante di religione nella scuola media di Villa Literno e viceparroco nella chiesa del Santissimo Salvatore di Casal di Principe, si è chiuso con una sentenza in primo grado emessa dal gip Francesco Chiaromonte del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione. L’avvocato del sacerdote, Carmine Ucciero, ha impugnato la sentenza dinanzi alla corte di appello e l’avvocato della vittima, Costantino Puocci, in questi giorni dovrà notificare l’esecutività del risarcimento danni riconosciuto alla famiglia del bambino per una somma pari a cinquanta mila euro. Ma la pena inflitta al sacerdote è sembrata troppo mite anche per il procuratore generale che è ricorso innanzi alla corte di cassazione contro la condanna emessa dal gip di Santa Maria Capua Vetere ritenendo quest’ultima più lieve di quella dovuta. Il gip sammaritano, infatti, secondo la Procura generale, avrebbe omesso di applicare interdizioni più rigide.
 
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La Chiesa finalmente si muove sul caso del sacerdote condannato per pedofilia
Scritto da Salvatore Pizzo
martedì 24 marzo 2009
La Chiesa ha deciso finalmente di intervenire sul caso di don Marco Cerullo, il sacerdote di Villa Literno ex vice parroco della chiesa del Santissimo Salvatore di Casal di Principe, che lo scorso novembre è stato condannato in primo grado a 6 anni ed 8 mesi, dopo che i carabinieri nel dicembre del 2007 lo hanno arrestato in flagranza di reato, in una zona di campagna, con l’accusa di aver abusato di un ragazzino di 12 anni.
Si trattava di un alunno del religioso, che insegnava nella scuola media di Villa Literno. Del suo caso si sta occupando la Congregazione della dottrina della fede (l’ex Sant’Uffizio), per adesso è agli arresti domiciliari in una comunità religiosa nel frusinate, ed a questo proposito va detto che il verdetto potrebbe cambiare nei successivi gradi di giudizio. Il suo difensore Carmine Ucciero ha fatto ricorso in appello, anche la procura ritenendo troppo mite la decisione l’ha impugnata. Intanto i legali che curano gli interessi del ragazzino e della famiglia: Costantino Puocci, Sergio Cavaliere e Giacomo Cassandra, si avviano ad adire alla giustizia civile, ritenendo insufficiente la provvisionale di 50mila euro che il Gip Chiaromonte ha disposto in favore del 12enne. Secondo alcune fonti l’Arcivescovo di Aversa Mario Milano ha avviato il procedimento di sospensione «a divinis», in attesa dell’esito dell’esame della Congregazione della dottrina della fede .
 
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view post Posted on 6/4/2009, 10:28
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Dall'agenzia di stampa Adista, numero del 28 marzo 2009

http://www.ildialogo.org/VerificaEsistenza..._1237906751.htm

PRETE DI AVERSA CONDANNATO PER PEDOFILIA. MA IL VESCOVO CONTINUA A TACERE

di Agenzia ADISTA
34923. AVERSA (CE)-ADISTA. Non aveva parlato allo scoppio dello scandalo, né al momento della condanna. E continua a tacere anche ora che sono state rese note le motivazioni che hanno indotto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Francesco Chiaromonte, a infliggere a don Marco Cerullo - all’epoca viceparroco della chiesa del Santissimo Salvatore a Casal di Principe e insegnante di religione presso una scuola media inferiore di Villa Literno - la pena di 6 anni e 8 mesi di carcere per abusi sessuali su un minore. Ha preferito tacere il vescovo di Aversa, mons. Mario Milano. E non ha nemmeno espresso solidarietà alla vittima e alla sua famiglia.
La vicenda ha inizio nel dicembre del 2007 quando don Cerullo viene arrestato in flagranza di reato per abusi sessuali su un suo alunno di 11 anni. “Non è che non voglio dire nulla, - aveva dichiarato allora il vescovo - non posso dire nulla visto che ci sono ancora le indagini in corso”. Ma anche quando le indagini si erano concluse, il processo di primo grado celebrato, la condanna emessa, mons. Milano ha continuato a tacere. Di più: non risulta nemmeno che sia stato aperto alcun procedimento a carico di don Cerullo presso le superiori autorità ecclesiastiche competenti.
Non è la prima volta, da quando nel 1998 è stato nominato vescovo di Aversa, che mons. Milano è al centro di forti polemiche. Sua fu la decisione, nel marzo del 2007 ‑ nell'ambito delle iniziative promosse dal comitato "Don Peppe Diana" in occasione dell'anniversario della morte del prete antimafia (ucciso dalla camorra il 19 marzo di quindici anni fa) ‑ di vietare la presentazione, prevista nella parrocchia di San Nicola di Bari e poi svoltasi presso la sala consiliare del Comune, del libro Il costo della memoria. Don Peppe Diana. Il prete ucciso dalla camorra, scritto dal sacerdote siciliano Rosario Giuè, ritenuto da mons. Milano troppo critico nei confronti della Chiesa aversana. Nella stessa occasione, la Curia si premurò anche di cancellare l'intervento del vescovo di Caserta, mons. Raffaele Nogaro, invitato a parlare alla manifestazione "Io c'ero" alla quale alla fine, nonostante avesse già dato la sua adesione, non partecipò neppure mons. Milano.
Sempre del 2007 è la decisione del vescovo ‑ sembra su pressioni di alcuni fedeli ‑ di chiudere il gruppo di preghiera formato da omosessuali credenti, cui aveva dato vita p. Edoardo Capuano nella sua parrocchia di San Giorgio Martire a Pascarola, frazione di Caivano. “Nel nostro unico incontro - aveva allora raccontato p. Capuano - abbiamo pregato assieme. Mai la loro sessualità è stata al centro dei nostri discorsi, anche perché non ho la competenza per affrontare questioni del genere”. Un gruppo che nelle intenzioni del parroco avrebbe dovuto semplicemente “combattere l’emarginazione sociale”, ma che evidentemente “a qualcuno non è piaciuto”.
Altrettanto zelo censorio mons. Milano non aveva mostrato al momento dell’inaugurazione del centro pastorale di San Cipriano d’Aversa dedicato a Dante Passarelli, imprenditore di riferimento del clan dei Casalesi, arrestato per la prima volta per associazione camorristica negli anni Ottanta e morto in circostanze misteriose nel novembre del 2004. In quella occasione, infatti, mons. Milano non mancò di presenziare all’evento, insieme al parroco e al viceparroco della chiesa, dichiarando: “Se Passarelli ha sbagliato a noi non interessa, noi dobbiamo amare ancor più chi sbaglia”. (ingrid colanicchia)



Articolo tratto da
ADISTA
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Martedì 24 Marzo,2009 Ore: 15:53
 
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view post Posted on 4/6/2009, 08:33
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Dal Corriere di Caserta del 04 giugno 2009, pag. 13

Violentò un alunno 12enne, prete condannato in appello



CASAL DI PRINCIPE (ac) - E' stata confermata la condanna di primo grado per il parroco accusato di violenza sessuale ai danni di un suo alunno.

Sei anni e otto mesi la pena comminata dal giudice Chiaromonte, ieri, in Corte d'Appello. Don Marco Cerullo, 35enne viceparroco in una chiesa a Casal di Principe, è attualmente detenuto al regime dei domiciliari in una comunità in provincia di Frosinone.

Il prelato, difeso dall'avvocato Carmine Ucciero, il 19 dicembre di due anni fa venne sorpreso, su segnalazione anonima, in una stradina di campagna, in compagnia di un ragazzo all'epoca dodicenne, in attegiamenti inequivocabili.

Lo scorso mese di novembre in primo grado, era stato condannato ad una pena superiore a quella richiesta dal pubblico ministero. Dagli atti emersero non solo "insistenti e duraturi ricatti morali che il prete perpetrava ai danni della vittima" ma anche un atteggiamento del religioso nei confronti della famiglia del 12enne, suo alunno, fingendosi amico dei genitori.

L'imputato, che svolgeva il suo ministero sacerdotale a Casal di Principe, non si presentò in aula. Il suo avvocato scelse di concludere il processo con il procedimento abbreviato, un rito "premiale" per ottenere lo sconto di un terzo della pena.

I genitori del ragazzo, che oggi ha 14 anni, sono difesi e rappresentati dall'avvocato Costantino Puocci. In primo grado il sacerdote venne condannato anche al pagamento di una provvisionale pari a 50mila euro, provvedimento esecutivo ma non ancora adempiuto.

http://www.vivicentro.org/viewtopic.php?p=27213#p27213
 
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view post Posted on 4/6/2009, 14:46
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Da "Il Mattino", edizione di Caserta, del 04 giugno 2009 pag. 30

http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/view.p...l&type=STANDARD

04/06/2009

Anche in appello condanna per il prete


http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/view.p...l&type=STANDARD

Aveva abusato di un ragazzino

http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/view.p...l&type=STANDARD

Pena confermata anche in secondo grado per don Marco Cerullo, il sacerdote di 34 anni insegnante di religione a Villa Literno, che è stato condannato anche in Appello a sei anni e otto mesi di reclusione per aver violentato nel dicembre del 2007 un suo alunno di undici anni. L’avvocato difensore del religioso, Carmine Ucciero, dopo la condanna in primo grado, avvenuta con il rito abbreviato, aveva impugnato la sentenza emessa dal gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il pm del procedimento, in primo grado, era stato il sostituto procuratore Antonio Ricci. Dunque, ieri la corte di Appello ha confermato l’impianto accusatorio e ratificato il verdetto emesso nei confronti del sacerdote dal giudice di primo grado. Una vicenda che all’epoca dei fatti suscitò molto clamore: sull’episodio è stata anche aperta un’istruttoria presso la Congregazione della dottrina della fede, l’ex Sant’Uffizio, per assumere determinazioni in seguito ai fatti avvenuti nel dicembre del 2007, pochi giorni prima di Natale. Era stato proprio il pretesto di un progetto scolastico sul Natale - è emerso dall’inchiesta e dal processo — a spingere don Marco a portare con sé l’alunno fuori dall’istituto scolastico e ad abusare di lui: «Andiamo a comprare i colori per addobbare il presepe», aveva detto alle insegnanti. Poi, nella segreteria della scuola, pochi minuti dopo, arrivò la telefonata dei carabinieri che avvertiva il vicepreside dell’arresto del sacerdote, colto in flagranza di reato. Il consulente della Procura di Santa Maria Capua Vetere nella sua perizia, durante il processo, aveva spiegato che gli abusi erano avvenuti più di una volta, non solo in auto ma anche nell’abitazione del religioso. Don Marco avrebbe inoltre inviato «messaggi amorosi al bambino persino paventandogli la possibilità di morire qualora non avesse accondisceso ai suoi approcci sessuali». L’insegnante di religione che tutti consideravano «un giovanotto buono e gentile» e che all’epoca dei fatti aveva trentatré anni, è stato poi ospite di una comunità cattolica in provincia di Frosinone. Il tribunale ecclesiastico di Roma, in modo parallelo, ha aperto a sua volta un’indagine sui fatti contestati al giovane sacerdote, al termine della quale a don Marco potrebbe essere vietato, in modo definitivo, di amministrare i sacramenti. Sempre in primo grado alla famiglia della vittima era stato riconosciuto, a titolo di provvisionale, un risarcimento pari a 50 mila euro. ma.mu.
 
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