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GalileoGalilei
view post Posted on 17/1/2011, 11:12 by: GalileoGalilei
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Da Il Mattino, edizione di Caserta del 19/01/2011 pag. 42

16/01/2011
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Ignazio Riccio AVERSA. È arrivata puntuale, ieri mattina, la nomina, da parte del Vaticano, del nuovo vescovo. Come già annunciato, sarà monsignor Angelo Spinillo, vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro, a succedere a monsignor Mario Milano, dimissionario per motivi di salute. A dare l'annuncio è stata la Santa Sede che ha pubblicato sul bollettino ufficiale il passaggio di consegne. «Il Santo Padre Benedetto XVI - si legge nella nota - ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Aversa, presentata da monsignor Mario Milano, in conformità al canone 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico. Il Papa ha nominato vescovo di Aversa monsignor Angelo Spinillo, finora vescovo di Teggiano-Policastro». Il Vaticano fa riferimento al canone 401 § 2, che recita: «Il vescovo diocesano che per infermità, o altra grave causa risultasse meno idoneo all'adempimento del suo ufficio, è vivamente invitato a presentare la rinuncia all'ufficio stesso». Motivi di salute, quindi, o cause di altro genere alla base della decisione della Santa Sede. Nonostante siano state diverse le criticità affrontate da monsignor Milano nei dodici anni di permanenza nella Diocesi di Aversa, la motivazione delle dimissioni a pochi mesi dalla naturale scadenza del mandato, per il raggiungimento dei limiti di età, è legata allo stato di salute del vescovo. È lo stesso monsignor Milano a parlarne. «Non sono più - dichiara il vescovo uscente - nelle condizioni di reggere il peso di una Diocesi impegnativa come quella di Aversa. La mia malattia peggiora e ho bisogno di cure continue. Era necessario che ci fosse un cambio, per continuare nel migliore dei modi l'opera pastorale in questo territorio». Quando ci sarà effettivamente la successione di monsignor Spinillo? «Credo ci vorrà ancora qualche mese, ecco perché dal momento delle mie dimissioni mi sta dando una grossa mano il vescovo di Caserta Pietro Farina». Rimarrà ad Aversa, oppure tornerà nella sua Calabria? «Non ho ancora deciso cosa farò. In Calabria mi reclamano, così come i miei parenti a Salerno. Ad Aversa sono stato sempre bene, quindi valuterò con serenità chi accontentare e dove sistemarmi». Che giudizio ha del suo successore? «È un ottimo pastore, giovane e con una buona esperienza pastorale. Oramai sono dieci anni che è stato nominato vescovo ed è pronto per affrontare una Diocesi complessa come quella di Aversa». Cosa troverà al suo arrivo monsignor Spinillo? «Un lavoro spianato. In questi anni di intensa attività pastorale abbiamo chiuso un ciclo e completato l'intero programma. Dal concilio al congresso eucaristico, passando per le visite pastorali, siamo arrivati al sinodo. Adesso c'è bisogno di una nuova spinta, di un vescovo giovane e in salute, che continui sul percorso intrapreso». Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate in questi dodici anni di attività? «Sono state tante, interne ed esterne alla Diocesi. Quelle interne hanno riguardato la vastità e la frammentarietà delle parrocchie, divise su due province. Non è stato facile trovare sempre un cammino comune. Le difficoltà esterne sono facili da immaginare. Il territorio è disagiato e i problemi sociali da affrontare sono enormi». Lei è stato più volte criticato per alcune scelte come quella di restare in silenzio di fronte all'arresto in flagrante per pedofilia di un sacerdote della sua diocesi, per aver sfrattato le monache di clausura dal loro convento, e per le sue esternazioni sull'omosessualità come malattia. «È il prezzo che deve pagare chi, come il vescovo della Diocesi di Aversa, assume un incarico di grande responsabilità civile e spirituale. Sono stato sempre esposto a critiche, ma le ho sempre affrontate con la massima serenità, poiché ho operato seguendo la parola del Signore».
 
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