Laici Libertari Anticlericali Forum

Sborra Boy e caxone, i profili di don Mauro Stefanoni. Abusò di ragazzo disabile, Como: 8 anni in Cassazione e diocesi condannata a risarcimento per abusi su ragazzo con ritardo mentale. Fa ancora il prete

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 28/2/2009, 16:03
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.corrieredicomo.it/frm_articoli.cfm?ID=93229

Sabato 28-02-2009 16:03 Data articolo: 28-02-2009

Cronaca

Primo piano

Cultura

Sport

Don Mauro, stop al processo canonico
Ex parroco di Laglio. Il religioso era stato condannato in primo grado per violenza sessuale su un minore all'epoca dei fatti
La Diocesi accoglie il suggerimento del legale del sacerdote in attesa del processo d’Appello



Tutto rinviato a data da destinarsi. E comunque, senza dubbio alcuno, non prima della sentenza d’Appello. Il processo canonico a don Mauro slitta in avanti. Dopo il primo faccia a faccia dello scorso 18 novembre, infatti, di passi non ne sono stati più compiuti. O meglio, le parti si sono ritrovare un’altra volta decidendo appunto di rinviare tutto.
Ma andiamo con ordine, partendo proprio da quello che sarebbe avvenuto quel martedì pomeriggio, il 18 novembre 2008.
Con, l’una di fronte all’altro, la Curia di Como e don Mauro Stefanoni, l’ex parroco di Laglio condannato in primo grado a 8 anni di reclusione per violenza sessuale su un ragazzo che all’epoca dei fatti era minorenne.
In quell’occasione il parroco avrebbe chiesto di potersi cercare un avvocato di fiducia, che per i processi canonici devono essere sacerdoti. Oppure, e questo sarebbe stato il caso dell’ex parroco di Laglio, un laico con la dispensa dal Vaticano.
Alla scelta del proprio legale - in arrivo da Roma - sarebbe seguito, in una data tenuta riservata per tutte queste settimane, un ulteriore incontro tra le parti, in cui la difesa avrebbe suggerito alla Curia lariana di prendere tempo in attesa del giudizio in Appello a cui i legali di don Mauro - Massimo Martinelli e Guido Bomparola - hanno presentato ricorso lo scorso 30 ottobre 2008. Una “dritta” a cui, a quanto pare, la Diocesi lariana avrebbe aderito bloccando il processo canonico e rinviandolo a data da destinarsi. Un giorno che rimane ignoto, in quanto a Milano la Corte d’Appello non ha ancora fissato l’udienza.
Un ulteriore indizio, a conferma dello slittamento del procedimento interno al diritto canonico, sarebbe la mancanza di ogni contatto con la parte lesa, ovvero la famiglia del giovane, ex parrocchiano di Laglio, a cui non sarebbe stato comunicato nulla.
Il processo canonico, infatti, prevede che possa anche essere richiesta una nuova audizione del ragazzo che avrebbe subito la violenza (salvo opposizione), oltre che ovviamente del prete sotto inchiesta. Per il resto i passaggi sono simili a un normale processo penale, con il collegio giudicante formato da componenti della Congregazione e normali udienze dove vengono prese in considerazione le prove raccolte. Il processo canonico funziona parallelamente a quello penale, senza tuttavia alcun punto di contatto. Gli avvocati devono essere sacerdoti, oppure laici con la dispensa del Vaticano.
La Diocesi di Como, che non ha mai voluto commentare direttamente la questione dichiarando solo la propria «fiducia nella magistratura», dopo la pesante sentenza di primo grado ha rimosso don Mauro dal suo precedente incarico a Colico. Il prete vive oggi a Cantù nella casa dei genitori.

Mauro Peverelli
 
Web  Top
view post Posted on 16/4/2009, 15:15
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.corrierecomo.it/frm_articoli.cfm?ID=94461

Giovedì 16-04-2009 16:13 Data articolo: 16-04-2009

Cronaca

Primo piano

Cultura

Sport

Prosciolti i poliziotti accusati da don Mauro
Il caso dell'ex parroco di Laglio




Il giudice per le indagini preliminari di Como, Pietro Martinelli, ha archiviato le accuse a carico di due poliziotti lanciate dai legali di don Mauro Stefanoni, ex parroco di Laglio condannato lo scorso anno in primo grado ad 8 anni di reclusione per violenza sessuale su un minorenne.
Il gup ha accolto la richiesta della Procura di Como che con il pm Simona De Salvo aveva sollecitato il proscioglimento dei due sottufficiali. Le indagini condotte da questi ultimi sul conto dell’ex parroco di Laglio non erano quindi irregolari. Nessun verbale falso, quindi, come ipotizzato nella denuncia dei legali del religioso.
I due ispettori della polizia di Como, messi sotto accusa, escono a testa alta dall’appendice dell’inchiesta aperta dopo che gli avvocati di don Mauro li avevano attaccati duramente, accusandoli apertamente di falsa testimonianza.
Gli accertamenti non hanno fatto emergere alcunché di anomalo. Ora restano aperti altri fascicoli, a carico di altri testimoni che si sono alternati in aula a spiegare circostanze e fatti relativi al comportamento del religioso. Una decina i testi finiti nel mirino della difesa, accusati sempre di falsa testimonianza. Don Mauro, nel frattempo, ha già presentato ricorso in appello contro la condanna.

Marco Romualdi

 
Web  Top
vaticANO
view post Posted on 17/4/2009, 08:32




Buttatelo in cella o datelo in pasto ai leoni,l'importante è che non esca più.

Sappiamo tutti cosa avrebbe "subito" se non fosse stato denunciato alla polizia,l'avrebbero trasferito in un'altra parrocchia,dove poteva violentare un nuovo oratorio.


Si ritorna con un'imene nuovo come al sol levante....
 
Top
sd&m
view post Posted on 28/4/2009, 23:25




sborra boy non poteva trovare un nick più adatto
 
Top
view post Posted on 23/4/2010, 16:05
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.corrierecomo.it/index.php?optio...14:prima-pagina

Oggi l’Appello per don Mauro Stampa E-mail
Venerdì 23 Aprile 2010
Il processo L’ex parroco di Laglio è stato condannato a otto anni in primo grado
Il sacerdote è accusato di violenza sessuale su un ragazzo
Si apre oggi davanti alla Corte d’Appello di Milano il processo di secondo grado a don Mauro Stefanoni, l’ex parroco di Laglio, già condannato dai giudici di Como a otto anni per violenza sessuale su un ragazzo minorenne all’epoca dei fatti. Il sacerdote, dopo essere stato spostato a Colico dall’allora vescovo Alessandro Maggiolini, in seguito alla condanna di Como è stato poi rimosso dall’attuale vescovo Diego Coletti.

www.leggo.it/articolo.php?id=58068


EX PARROCO LAGLIO: "NON SONO COME PRETI PEDOFILI" «Non voglio essere paragonato ai preti pedofili, ma non ho paura della condanna, non ho paura di essere condannato per ciò che non ho fatto; esiste un altro giudice di cui bisogna avere paura». Così don Mauro Stefanoni, 41 anni ex parroco di Laglio (Como) nel corso delle sue dichiarazioni spontaneee che ha fatto nell'udienza davanti alla prima corte di Appello di Milano dove è alla sbarra per i reati di violenza sessuale aggravata. In primo grado don Mauro, venne condannato a otto anni di reclusione il 29 maggio dello scorso anno dal Tribunale di Como. Il sacerdote è accusato di aver abusato sessualmente in un ragazzo affetto da disabilità mentale, all'epoca quindicenne, a lui affidato e che frequentava l'oratorio della parrocchia del paese celebre perchè l'attore George Cooney ha comprato una villa sul lago. L'udienza è stata aggiornata per la replica delle difese al 4 giugno prossimo, quando presumibilmente ci sarà la sentenza. Il pg Piero De Petris ha chiesto la conferma della condanna di primo grado: otto anni di reclusione. Don Mauro, maglione blu su un paio di pantaloni grigi, si è rivolto alla Corte spiegando di essere innocente e ricordando ai giudici l'esito di una perizia medica che dimostrerebbe la impossibilitàper il sacerdote ad avere rapporti sessuali. «È stato come se avessi affrontato i tre stadi di una malattia quando questa storia mi è caduta addosso -ha detto il sacerdote - la prima fase è l'incredulità, la seconda è la rabbia, la terza la rassegnazione. Ma come fa un cittadino normale a dimostrare la sua innocenza? Come fa? Che strumenti ha per dimostrare la sua innocenza? l'unica cosa che mi è rimasta è l'orgoglio,una fiammella ancora accesa che mi fa dire che io non sono come i preti pedofili».



www.nadirpress.net/donmauroappello.html

Giovedì
22 Aprile 2010
18.25 PEDOPORCI: DON MAURO TORNA DAI GIUDICI LAGLIO
Notizie
da Italia e mondo




VISITA IL SITODI CHI L'HA VISTO


Rettangolo
di Gioco ENTRA NELLA SEZIONE DEDICATA ALLO SPORT
ANTEPRIME RISULTATI COMMENTI



Don Mauro Stefanoni, l’ex parroco di Laglio e Brienno condannato a otto anni di galera il 29 maggio del 2008 domani dovrebbe tornare davanti ai Giudici. È fissato, infatti, in Corte d’Appello di Milano il processo di secondo grado voluto dallo stesso religioso che non ha mai accettato quella condanna tantomeno l’accusa di essere, detta terra a terra, un porco. La vicenda è ben scandalosa nota anche per i colpevoli silenzi della Curia comasca che, anzi, si schierò addirittura contro anche e soprattutto la nostra redazione che ‘osò’ a suo tempo dare notizia dell’arresto del prete quando un mercoledì fu prelevato dalla Squadra Mobile di Como durante un pranzo di nozze e sbattuto dentro con l’accusa di violenze sessuali ai danni di un ragazzino, all’epoca 14enne, con lievi difficoltà mentali fu un processo contorto con anche la drammatica testimonianza della stessa vittima. La linea difensiva era quella di un complotto ordito ai suoi danni dai famigliari del ragazzino perché aveva ‘innovato’ l’oratorio di Laglio mettendo internet e uno schermo tv con abbonamento pay tv per le partite. Questo, stando al don presunto porco, comprometteva gli affari del bar di alcuni parenti del ragazzino. Don presunto porco disse addirittura che Laglio era un paese di ubriaconi.
Dopo la condanna di primo grado denunciò trenta persone per falsa testimonianza, in pratica tutti i testimoni della difesa a suo avviso raccontarono balle: Da chi ha svolto le indagini su disposizione della Procura, come gli agenti della squadra mobile della Questura, ai genitori e agli amici più stretti della vittima. Don Mauro, assistito dai suoi avvocati Don Mauro rimase per un certo periodo agli arresti domiciliari dai genitori a Cantù e poi l’allora Vescovo di Como, Alessandro Maggiolini, lo mandò come coaudiutore all’oratorio di Colico, paese dell’Alto Lario lecchese che alla notizia si incazzò di brutto con Vescovo Alex che a sua volta si incazzò con Nadirpress per aver osato ancora una volta sollevare la questione che lui sperava finisse in dimenticatoio. In realtà la cosa esplose in modo virulento nelle cronache nazionali e Vescovo Alex finì sotto inchiesta per favoreggiamento insieme a Monsignor Enrico Bedetti e Monsignor Oscar Cantoni, attuale Vescovo a Crema: in sostanza avevano, sicuramente un ‘buonissima fede’ fatto in modo che don presunto porco, venisse a conoscenza delle indagini prima che gli fosse notificato l’avviso di garanzia. Le intercettazioni fecero capire che si rischiava l’inquinamento delle prove e il sostituto procuratore Maria Vittoria Isella ottenne l’ordinanza di sbattetelo dentro. Don Mauro, dunque, domani dovrebbe tornare sul banco degli imputati. Perlomeno è fissata la prima udienza insieme a tante altre e bisogna vedere se ci sarà il tempo necessario per aprire il dibattimento. Già fissate diverse udienze. I motivi d’appello sono contenuti in un memoriale di oltre 300 pagine. La sentenza di condanna in primo grado fu pronunciata attorno alle 13.30 del 29 maggio di due anni fa dal Collegio giudicante presieduto da Alessandro Bianchi. Lui non era presente. C’erano i suoi avvocati, Guido Bomparola e Massimo Martinelli. “Siamo sicuri che in Appello sarà confermata la sentenza l’avvocato di parte civile che assiste il ragazzo e i famigliari, Nuccia Quattrone L’inchiesta su don Mauro e i suoi presunti abusi di natura sessuale è partita nel 2005. Adesso don Mauro svolge attività d’altro genere in un ufficio a Como dopo che Vescovo Coletti, ben più prudente del predecessore, ha preferito sospenderlo in attesa di sentenza definitiva. Una volta arrivata quella, per don Mauro si aprirà il processo canonico che dovrà stabilire se ancora degno di indossare l’abito religioso

image

image

http://ilgiorno.ilsole24ore.com/milano/cro...pedofilia.shtml

Pedofilia,
ex parroco di Laglio
a processo:
"Sono innocente"

Don Mauro condannato a 8 anni di reclusione in primo grado per violenza sessuale aggravata su un minorenne con un deficit mentale, rende dichiarazioni spontanee in Corte d'Appello a Milano e respinge le accuse

* stampa
* |
* dizionario
Trova significati nei dizionari Zanichelli

In questa pagina è attivo il servizio ZanTip:

Facendo doppio click su una qualsiasi parola presente nell'articolo, sarà visualizzata la definizione della parola, così come è stata pubblicata all'interno del Vocabolario della Lingua Italiana Zingarelli 2010.

Alla fine del riquadro di spiegazione ne sarà proposta anche la traduzione in inglese, ripresa dal lemmario Italiano-Inglese del Ragazzini 2010.
* |
* 0 commenti

invia per E-mail | condividi
Tribunale( foto Ansa)
Tribunale( foto Ansa)

Milano, 23 aprile 2010 - "Non voglio essere comparato ai preti chi si sono macchiati di pedofilia. Io sono innocente". Don Mauro Stefanoni, 41 anni, l’ex parroco di Laglio, in provincia di Como, condannato a 8 anni di reclusione in primo grado per violenza sessuale aggravata su un minorenne con un deficit mentale, rende dichiarazioni spontanee al processo d’appello e respinge le accuse.

Maglione blu su pantaloni grigi, Don Mauro racconta, talora con voce incerta, il suo stato d’animo di fronte a quella che definisce una "spiacevole storia che mi ha travolto". "È stato come se mi avessero diagnosticato una malattia - dice il parroco sospeso dalla Curia di Como - all’inizio ho provato incredulità, poi rabbia e adesso rassegnazione. La fiammella di orgoglio che ancora ho dentro è per chi mi vuole bene. Anche ieri sera, ho ricevuto tanti sms da parte di chi continua a seguirmi".

Il prete è accusato di aver abusato di un suo parrocchiano di 15 anni dall’agosto del 2003 al 21 ottobre 2004. «Come può difendersi una persona che non ha strumenti per farlo? Perchè cercare una verità giudiziaria quando la verità vera è così palese? - si domanda Don Stefanoni, che poi aggiunge: «Non ho paura di essere condannato perché l’ho sempre detto ai miei parrocchiani che alla fine esiste un giudice».



Prima delle dichiarazioni, il pg Piero De Petris aveva svolto la requisitoria chiedendo la conferma degli otto anni di carcere inflitti il 29 maggio del 2008 dal Tribunale di Como. Il rappresentante dell’accusa ha parlato di "reiterazione" e "gravità dei fatti", sottolineando che sono stati commessi su una persona che, anche a causa della sua disabilità, non aveva strumenti per difendersi. I legali di parte civile hanno ricordato che il ragazzino vittima degli abusi, "spontaneo, gentile, e bisognoso di tanto affetto" aveva mentalmente otto anni e non quindici. Nella prossima udienza fissata al 4 giugno spazio alle difese e poi sentenza.

Fonte Agi

http://www.ciaocomo.it/index.php?option=co...k=view&id=14434

Don Mauro in appello per ribaltare gli otto anni per la violenza PDF Stampa E-mail
giovedì 22 aprile 2010

Da domani a Milano tocca a don Mauro Stefanoni, ex parroco di Laglio, condannato in primo grado a Como ad otto anni per violenza sessuale su un ragazzino minorenne. Il via del processo bis è in programma per venerdì mattina davanti ad un collegio composto da tre donne. Saranno loro a giudicare il comportamento del religioso che da parte sua ha sempre respinto con forza e sdegno tutte le accuse rivolte dalla Procura lariana. I suoi legali sono pronti a dare battaglia per cercare di dimostrare la sua estraneità delle pesanti accuse.

Don Mauro, intanto, ha lasciato la Curia ed è andato a lavorare in un ufficio a Como. Dopo l’appello a Milano, per l’ex parroco di Laglio si aprirà un’altra parentesi importante: il processo canonico per decidere il suo futuro nella Diocesi lariana. Attualmente è sospeso.
 
Web  Top
view post Posted on 15/6/2010, 09:09
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca...i,24761925.html

Pedofilia/ Nuova perizia, riaperto processo a don Stefanoni
Accusato di abusi su un bambino. Pena di 8 anni in primo grado

I giudici della prima Corte d'appello di Milano hanno riaperto il processo a carico di don Mauro Stefanoni, ex parroco di Laglio (Como) accusato di abusi su un adolescente disponendo una perizia medica sull'imputato, che dovra' accertare la sua capacita' ad avere rapporti sessuali e dunque essere responsabile delle violenze contestate. Il sacerdote, sospeso da qualsiasi incarico canonico, e' accusato di aver abusato di un ragazzo affetto da disabilita' mentale all'epoca quindicenne, dall'agosto 2003 all' ottobre 2004. In primo grado il religioso e' stato condannato a otto anni di reclusione e in appello l'accusa ha chiesto la conferma della condanna. Gia' in primo grado una perizia del tribunale di Como aveva riscontrato un difetto anatomico del sacerdote, che lo rendeva incompatibile ad alcune delle violenze denunciate dal ragazzo. gli atti. "Ben venga questa perizia, se servira' ad accertare che don Mauro non aveva le capacita' di compiere quelle violenze", ha commentato l'avvocato Guido Bomparola, legale del religioso. L'udienza e' stata rinviata al 21 giugno, quando verra' conferito l'incarico ai periti con l'indicazione dei giorni utili per la consulenza.
 
Web  Top
view post Posted on 21/7/2010, 04:51
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.agi.it/milano/notizie/201007201..._di_laglio_como

PEDOFILIA: NUOVA PERIZIA PER PARROCO DI LAGLIO (COMO)

9:39 20 LUG 2010

(AGI) - Como, 20 lug. - Quattro mesi di tempo. Tanti ne ha concessi oggi la Corte d'Appello di Milano ai consulenti che dovranno compiere una nuova perizia su don Mauro Stefanoni, l'ex parroco di Laglio e Brienno (Como) condannato a otto anni in primo grado per violenze sessuali ai danni di un ragazzino all'epoca dei fatti ancora minorenne e con lievi problemi mentali. Il religioso, attualmente sospeso dal vescovo di Como Diego Coletti, si e' sempre proclamato innocente e uno dei suoi 'cavalli di battaglia' per dimostrare l'estraneita' alle accuse sono due perizie, una disposta dalla difesa e una dal Gip di Como che dimostrerebbero alcuni difetti all'organo sessuale. La nuova perizia dovra' accertare l'effettiva valenza della patologia per dimostrare che contrariamente alle affermazioni del ragazzino, non vi furoni determinati atti sessuali. Il processo e' stato aggiornato al 23 novembre quando dovrebbe essere pronunciata la sentenza. (AGI) Cli/Car
 
Web  Top
view post Posted on 21/7/2010, 16:04
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.corrieredicomo.it/index.php?opt...id=21&Itemid=28

Slitta di quattro mesi la sentenza d’Appello di don Mauro
Mercoledì 21 Luglio 2010
L'ex parroco di Laglio. Anche un medico militare chiamato a "periziare" il sacerdote. In aula il 23 novembre.
(m.pv.) Slitta di quattro mesi, a causa della perizia richiesta dal Collegio d’Appello del Tribunale di Milano, la sentenza su don Mauro Stefanoni, l’ex parroco di Laglio accusato di violenza sessuale ai danni di un ragazzo minorenne che frequentava il paese dell’oratorio. Nell’udienza di ieri, infatti, i tre giudici, tutte donne, dopo aver assegnato l’incarico ai propri periti per valutare la patologia dell’imputato e l’eventuale possibilità ad avere rapporti sessuali, hanno anche fissato per il prossimo 7 settembre l’inizio delle operazioni, e per il 23 novembre la data dell’udienza in cui i tecnici del giudice verranno ascoltati in aula. Sempre quel giorno, ha annunciato ieri mattina il Collegio d’Appello, dovrebbe arrivare anche la sentenza di secondo grado a carico di don Mauro Stefanoni che a Como rimediò otto anni. Già nel corso del processo svoltosi nel palazzo di giustizia lariano, un perito, in un incidente probatorio, si era espresso sulla patologia del parroco che, per la difesa, avrebbe impedito di eseguire le pratiche raccontate dal ragazzo. Ma nell’ultima udienza prima di ieri, il Collegio di secondo grado ha sorpreso tutti disponendo la parziale riapertura del dibattimento e disponendo una nuova perizia perché, come riferito ieri mattina, «rimanevano nel lavoro agli atti dei settori che dovevano ancora essere chiariti», riconosciuti «dallo stesso perito del Tribunale di primo grado».
Da qui l’esigenza di affidarsi nuovamente ai tecnici per chiarire sia lo stato anatomico sia, soprattutto, la compatibilità o la possibilità di avere rapporti sessuali di ogni tipo. Il Collegio ha nominato tre periti, tra cui un militare, il colonnello Giovanni Stocovaz di Vigevano, componente dell’Associazione Medicolegale di Pavia, e due specialisti dell’ospedale di Brescia, il professor Sergio Cosciani Cunico e il professor Francesco De Ferrari. Anche il sostituto procuratore generale, Piero De Petris, ha nominato un suo tecnico, come pure la difesa (tre i professionisti scelti dai legali dell’ex parroco di Laglio) e la parte civile. I lavori, come detto, partiranno il 7 settembre e i professori avranno 60 giorni di tempo per redigere la perizia che verrà poi discussa in aula il 23 novembre. Sempre quel giorno, stando alle intenzioni del Collegio d’Appello, dovrebbe giungere anche la sentenza di secondo grado. «La prima parte del quesito posto dai giudici la trovo condivisibile - commenta l’avvocato di don Mauro, Guido Bomparola - mentre la seconda mi lascia perplesso in quanto sembra francamente un po’ generica».
«Noi l’avevamo detto fin dall’inizio che la perizia di primo grado era “monca” - replica l’avvocato Nuccia Quattrone, per conto delle parti civili - e l’aveva ammesso anche lo stesso tecnico nominato allora. Siamo stati ascoltati e ne siamo contenti».
La vicenda di don Mauro Stefanoni fa riferimento a episodi che, secondo l’accusa, si verificarono tra l’agosto 2003 e l’ottobre 2004. Il prete ha però sempre negato in modo netto ogni accusa sia di fronte agli inquirenti sia dinanzi ai giudici.
 
Web  Top
view post Posted on 17/11/2010, 16:49
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.corrierecomo.it/index.php?optio...id=21&Itemid=28

Nessun rapporto sessuale era precluso»



Mercoledì 17 Novembre 2010
Consegnata la perizia su don Mauro, l’ex parroco di Laglio a processo per violenza su un minore
La patologia di don Mauro Stefanoni «di per sé non rappresenta una situazione anatomica tale da rendere impossibile qualunque tipo di rapporto sessuale». È questa la conclusione della perizia effettuata - per conto del collegio d’Appello del Tribunale di Milano - da parte dei professori Sergio Cosciano Cunico, Francesco De Ferrari e del dottor Giovanni Stocovaz, in merito alla possibilità o meno, da parte dell’ex parroco di Laglio, di «intrattenere qualunque tipo di rapporto» con la sua presunta vittima.
Il documento, depositato a Milano lo scorso 4 novembre dopo la visita effettuata alla Clinica Urologica degli Spedali Civili di Brescia, rischia di essere un passaggio fondamentale dopo che il collegio (composto interamente da donne) aveva deciso per una parziale riapertura del dibattimento disponendo una ulteriore perizia sulla patologia del prete, finito a processo con l’accusa di violenza sessuale ai danni di un ragazzo dell’oratorio di Laglio che, all’epoca dei fatti, era minorenne. In precedenza, infatti, don Mauro Stefanoni era già stato sottoposto a un accertamento peritale in merito alla sua patologia. Un lavoro compiuto dai tecnici nominati dal giudice delle indagini preliminari di Como che, al termine di un incidente probatorio, aveva usato espressioni poi cavalcate dalla difesa per dimostrare l’impossibilità, da parte del sacerdote, di eseguire le violenze raccontate dal ragazzo. Questa ulteriore perizia, invece, si conclude sostenendo che la patologia cui è soggetto don Mauro Stefanoni «non rappresenta una situazione anatomica tale da rendere impossibile qualunque tipo di rapporto sessuale».
Ma questo è solo un passaggio del lavoro, che parla anche del fatto che nel corso della visita «non sono stati rilevati segni di patologie pregresse o in atto. In particolare non si sono evidenziati segni o esiti di traumi, microlesioni o lacerazioni». «Tale quadro anatomico - si legge ancora - non appare di per sé incompatibile con lo svolgimento delle pratiche sessuali indicate nel quesito, anche se appare credibile che tali pratiche possano suscitare una sensazione dolorosa». E su questo passaggio, probabilmente, giocherà le proprie carte, in aula, la difesa di don Mauro Stefanoni. Che ieri tuttavia, interrogata al riguardo, ha preferito non rispondere limitandosi a un breve commento: «Quello che avremo da dire, lo diremo sono in aula e davanti ai giudici - dice l’avvocato milanese Guido Bomparola - Cosa potete attribuire alla difesa? Che non ha intenzione, fino ad allora, di dichiarare nulla».
Leggendo tra le pagine della perizia, tra l’altro, un secondo elemento potrebbe essere evidenziato dagli avvocati del prete canturino, ovvero che l’assenza di «traumi, microlesioni o lacerazioni» potrebbe essere la conferma, per un parroco che si è sempre professato innocente, della presunta effettiva mancanza di violenze nei riguardi del ragazzo.
L’appuntamento in aula è per martedì prossimo quando verranno sentiti i tre periti del collegio d’Appello che hanno firmato il lavoro. Poi la parola passerà alla camera di consiglio e alla decisione dei giudici meneghini che potrebbe giungere già in giornata.
Don Mauro, in primo grado a Como, fu condannato a una pena pesantissima: otto anni per le presunte violenze ai danni di un ragazzo del paese che non era ancora maggiorenne. Una richiesta che è già stata reiterata, anche in secondo grado, dal sostituto procuratore generale Piero De Petris.
La vicenda che ha coinvolto l’ex parroco di Laglio - inizialmente trasferito a Colico e poi rimosso dall’attuale vescovo di Como, monsignor Diego Coletti - fa riferimento a episodi che, secondo l’accusa, si verificarono tra l’agosto 2003 e l’ottobre 2004. Il prete però ha sempre negato in modo netto ogni accusa di fronte sia agli inquirenti sia ai giudici.

Mauro Peverelli
 
Web  Top
Eleulea
view post Posted on 18/11/2010, 22:32




I giornalisti sono sempre più strumentalizzati dall'alto e scrivono ciò che gli dicono di scrivere... Mi vergogno di essere italiana, perchè ci sono una strumentalizzazione ed una corruzione in giro che fanno spavento e disgustano oltre la misura!!! Mio nonno diceva : "Il pesce puzza dalla testa" ed è proprio così, purtroppo! Che possiamo fare noi poveri cittadini? Solo pregare che il buon Dio riesca a convertire i cuori e le coscienze, riportando così la giustizia e la pace vera...
 
Top
view post Posted on 19/11/2010, 09:11
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


E certo... è tuto un complotto di una entità sconosciuta.

Chissà che pregava "sborra boy" quando andava in chat
 
Web  Top
view post Posted on 23/11/2010, 17:37
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.dailyblog.it/milano-appello-con...sco/23/11/2010/

Milano, appello conferma 8 anni a prete per abusi sessuali. Vittime alcuni ragazzini di un paese del comasco
Di Redazione Ultimissime martedì, novembre 23rd, 2010

Milano, 23 nov. (Apcom) – La corte d’Appello di Milano ha confermato la condanna a 8 anni di reclusione a un prete ritenuto responsabile di violenza sessuale ai danni di alcuni ragazzini di un paese del comasco. Il sacedote si era difeso sostenendo di essere impossibilitato a commettere gli abusi per motivi fisici. I giudici avevano ordinato una perizia suppletiva che ha escluso l’esistenza dei problemi indicati dall’imputato. Il pg aveva chiesto la conferma della condanna e la corte ha accolto la tesi dell’accusa condannando il prete a pagare le spese processuali nel frattempo aumentate e il risarcimento alle vittime.
 
Web  Top
view post Posted on 24/11/2010, 16:09
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.corrierecomo.it/index.php?optio...id=7&Itemid=107

Nuova condanna per don Mauro. Confermati gli 8 anni in Appello



Mercoledì 24 Novembre 2010
Ribadita la sentenza già pronunciata a Como. La famiglia della vittima: «Giustizia è fatta»
«Otto anni». Nessuno sconto. Una condanna pesantissima pure in secondo grado. Don Mauro Stefanoni è stato dichiarato colpevole anche dal collegio d’Appello di Milano, a cui aveva fatto ricorso contro la sentenza rimediata di fronte ai giudici del tribunale di Como. Per sei giudici - tre di primo grado, tre di secondo - è colpevole del reato di violenza sessuale ai danni di un ragazzo dell’oratorio di Laglio che, all’epoca dei fatti contestati dall’accusa, era minorenne. La sentenza è stata letta ieri nel primo pomeriggio, poco dopo le quattordici, al termine di una camera di consiglio breve, protrattasi per circa un’ora. Una simile decisione, per la verità, era nell’aria. Soprattutto dopo l’esito della perizia chiesta dal collegio meneghino - composto di sole donne - a tre medici, per meglio analizzare la patologia di don Mauro e verificarne, di conseguenza, le possibilità di compiere gli atti sessuali raccontati dal ragazzino che nel frattempo è diventato maggiorenne.
I professori Sergio Cosciano Cunico, Francesco De Ferrari e il dottor Giovanni Stocovaz, nominati dai giudici, con il loro lavoro hanno messo fine, in pratica, al processo sentenziando che i guai fisici del parroco canturino, 41 anni, «di per sé non rappresentano una situazione anatomica tale da rendere impossibile qualunque tipo di rapporto sessuale». Era la risposta che il collegio attendeva per giungere alla condanna. E a nulla sono valse, ieri mattina, in apertura dell’ultima udienza, una controconsulenza depositata dagli avvocati della difesa - Guido Bomparola e Massimo Martinelli - per ribadire come in realtà il lavoro dei periti non fosse stato effettuato con le dovute modalità. Gli avvocati di don Mauro Stefanoni hanno giocato le ultime carte, sottolineando come l’assenza di lesioni sull’organo sessuale fosse di per sé la dimostrazione che nulla c’era stato tra il prete e il ragazzo, e che, come riportato in perizia, appariva «credibile che tali pratiche» avessero potuto suscitare «sensazioni dolorose». Anche don Mauro, come aveva spesso fatto davanti ai giudici di primo grado e a quelli dell’Appello, ha voluto prendere la parola prima della camera di consiglio, sottolineando come «ognuno porta la sua croce, io porto la mia. Spero solo che tutto questo finisca presto, o in un senso o nell’altro». E la conclusione, come detto, dopo nemmeno due ore, è stata di condanna, convalidando gli otto anni rimediati in primo grado e la conferma in toto della sentenza di Como, compresa l’interdizione perpetua «da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori».
Don Mauro Stefanoni, al momento della lettura del dispositivo, non era in aula. Decisione che aveva preso anche al palazzo di giustizia di Como. Sono stati i suoi legali a comunicargli il verdetto. In aula c’erano invece i genitori della vittima e i loro avvocati, Nuccia Quattrone e Leonardo Ortelli. «Non c’è nulla da festeggiare - si è limitata a dire al termine la madre del ragazzo - Giustizia è stata fatta. Ora attendiamo la Cassazione per poi chiudere definitivamente questa brutta storia».
«La cosa che più ci piace sottolineare - dicono invece in coro i legali Quattrone e Ortelli - è che anche i giudici d’Appello hanno creduto alle dichiarazioni del ragazzo e non a quelle di don Mauro. La vittima ha sempre raccontato il vero, e la perizia l’ha confermato».
«Questa mattina abbiamo saputo che a poche ore dall’udienza la difesa aveva presentato una nuova memoria sconosciuta a tutti, anche ai periti dei giudici - hanno poi concluso i legali di parte civile - Ma i periti stessi, che sono stati sentiti in aula, hanno aggiunto ulteriori elementi che hanno tolto ogni possibilità di dubbio. Ora attendiamo le motivazioni della sentenza che verranno depositate tra 90 giorni».
La vicenda che ha coinvolto l’ex parroco di Laglio - inizialmente trasferito a Colico e poi rimosso dall’attuale vescovo di Como, monsignor Diego Coletti - fa riferimento a episodi che, secondo l’accusa, si verificarono tra l’agosto 2003 e l’ottobre 2004. Episodi di violenza sempre negati dal prete e dai suoi legali.
«Questo è un momento delicato per don Mauro, ma anche per quello che rappresenta, ovvero la Chiesa - commenta l’avvocato Guido Bomparola - Mi chiedo se dietro alla condanna ci sia, tra le motivazioni, anche il fatto che sia un prete. Il clima che ha circondato questo processo ha influito. Non passa giorno che sulla stampa non ci siano attacchi diretti alla Chiesa, e questo è il risultato. Anche perché, in tutto questo processo, ci siamo trovati di fronte solo a dati non oggettivi. E che cosa dire della camera di consiglio? Un’ora sola per prendere una decisione tanto delicata».

Mauro Peverelli
 
Web  Top
view post Posted on 27/11/2010, 13:33
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


Da Il Corriere di Como del 24/11/2010

http://webcache.googleusercontent.com/sear...t&ct=clnk&gl=it

Don Mauro, confermati otto anni di carcere Stampa E-mail
Mercoledì 24 Novembre 2010
Processo d’Appello - L’ex parroco di Laglio riconosciuto colpevole nei confronti di un ragazzo minore all’epoca dei fatti
Il sacerdote condannato per violenza sessuale: «Non ricorrerò in Cassazione»
Don Mauro Stefanoni, l’ex parroco di Laglio, è stato condannato a otto anni di carcere nel processo d’Appello per violenza sessuale ai danni di un ragazzo dell’oratorio minorenne all’epoca dei fatti. La sentenza conferma il verdetto di primo grado. Don Mauro Stefanoni, al momento della lettura del dispositivo, non era in aula. Informato dai suoi avvocati, ieri pomeriggio con voce rotta dalla commozione si è limitato a dire: «Non me la sento di andare avanti. Non servirebbe a nulla andare in Cassazione».

http://webcache.googleusercontent.com/sear...t&ct=clnk&gl=it


Il sacerdote affranto: basta, vado in prigione Stampa E-mail
Mercoledì 24 Novembre 2010
Le reazioni dell’imputato e del vescovo
Intanto la Diocesi conferma la sospensione da ogni attività pastorale
«Non me la sento di andare avanti. Non servirebbe a nulla andare in Cassazione. Bisogna provare a esserci dentro, per capire cosa possa provare in questo momento».
Poche parole, con la voce rotta dalla commozione.
Don Mauro Stefanoni ha reagito così, ieri pomeriggio, alla decisione della corte d’Appello di Milano che conferma anche in secondo grado la condanna a otto anni nei suoi confronti. Al momento della lettura del dispositivo, il sacerdote non era in aula.
Nel primo pomeriggio di ieri, contattato al telefono dal Corriere di Como, il sacerdote ha preferito non commentare la sentenza. Chiaramente scosso e affranto, don Mauro ha cortesemente declinato l’invito a dire di più. Tuttavia, hanno destato impressione le poche parole pronunciate, che riflettono l’intenzione di fermarsi qui. Di non andare oltre nel processo. Di non fare appello in Cassazione. Una scelta ritenuta evidentemente una “tortura” inutile. Una posizione che i suoi avvocati cercheranno probabilmente, nelle prossime ore, di smussare.
«Ne riparleremo - dice adesso Guido Bomparola - don Mauro era molto scosso e provato. Ma prima ancora di leggere le motivazioni della sentenza abbiamo già individuato una serie infinita di motivazioni su cui chiedere alla Suprema Corte di esprimersi».
La curia
Ieri pomeriggio, intanto, sulla vicenda è intervenuta con una lunga nota ufficiale la Diocesi lariana. Un comunicato con il quale il vescovo, monsignor Diego Coletti, ha ribadito quanto peraltro già detto in occasione della prima sentenza, pronunciata dal Tribunale di Como il 29 maggio 2008. «In attesa che siano depositate, secondo i termini di legge, le motivazioni della sentenza, e fermo restando che, nel nostro ordinamento, vige la presunzione di innocenza fintanto che l’intero procedimento giudiziario non sia definitivamente passato in giudicato (è ancora possibile il ricorso in terzo grado alla Suprema Corte di Cassazione), il vescovo di Como, competente per territorio in relazione ai fatti incriminati, ritiene di dover esprimere le seguenti considerazioni. Primo: si conferma il provvedimento - già adottato nel 2008, all’epoca della sentenza di primo grado del procedimento penale - che solleva il sacerdote don Mauro Stefanoni da ogni incarico e responsabilità pastorale. Pur apprezzando le attestazioni di solidarietà e di stima da più parti espresse sull’operato di don Mauro, egli rimane attualmente domiciliato al di fuori del territorio diocesano, senza alcun mandato pastorale».
Il vescovo ha anche confermato la ripresa del procedimento “interno” contro il sacerdote. «Seguendo la prassi richiesta dal Codice di diritto canonico (canoni 1717-1731) e dai recenti interventi della Santa Sede in materia - si legge nel comunicato - verrà portato avanti il già avviato procedimento giudiziario ecclesiastico nei confronti di don Mauro Stefanoni, che fu interrotto per evitare interferenze rispetto al procedimento in corso. La valutazione processuale canonica potrà sostenere e motivare gli eventuali provvedimenti disciplinari di competenza dell’Ordinario diocesano».
Infine, il vescovo della Diocesi di Como, «come già dichiarato in occasione della sentenza di primo grado», ha confermato di voler «continuare a seguire con paterna sollecitudine tutti i fattori rilevanti della complessa vicenda. Anzitutto la reiterata dichiarazione di innocenza da parte di don Mauro, ma non di meno il rispetto dovuto al lavoro svolto dalla magistratura inquirente e giudicante, nonché la doverosa attenzione per tutte le persone implicate, a cominciare da coloro che hanno promosso la causa sporgendo accusa».
 
Web  Top
view post Posted on 9/12/2010, 15:30
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:





«Serve rigore, ma sono vicino a don Mauro»


Giovedì 09 Dicembre 2010
Il vescovo di Como Diego Coletti ha parlato per la prima volta su Etv della vicenda giudiziaria

Quando arrivò alla guida della Diocesi di Como, nel gennaio del 2007, la vicenda che riguarda don Mauro Stefanoni era esplosa da tempo.
Finendo per coinvolgere anche l’ex vescovo di Como, monsignor Alessandro Maggiolini, iscritto sul registro degli indagati dalla Procura con l’accusa di favoreggiamento personale. Posizione poi archiviata.
“Don” Diego Coletti, come ama essere chiamato, entrò nella città di Volta in punta di piedi, e tra mille mani da stringere, spalle da abbracciare e volti a cui sorridere, si trovò anche il pesante fardello del processo in corso a carico dell’ex parroco di Laglio, accusato - dalla stessa Procura - di violenza sessuale su un ragazzo dell’oratorio che, all’epoca dei fatti (avvenuti presumibilmente tra l’agosto del 2003 e l’ottobre del 2004) era minorenne.
Da allora, monsignor Coletti, il nuovo vescovo di Como, prese provvedimenti rimuovendo don Mauro da Colico (dove era stato spostato da Maggiolini), sottraendo all’ex parroco ogni incarico pastorale ma lasciando ai freddi comunicati stampa della Diocesi il compito di commentare la sentenza sia di primo grado, giunta il 29 maggio del 2008, esattamente quattro mesi dopo l’insediamento del nuovo vescovo, sia quella di secondo grado.
Mai, insomma, la guida della Chiesa lariana aveva parlato direttamente della questione. Almeno fino a queste ore. Perché monsignor Diego Coletti, di fronte alle domande del giornalista di Etv, Davide Cantoni, e in occasione del saluto alla città e ai fedeli per il Natale - l’intervista integrale verrà trasmessa dall’emittente lariana il 25 dicembre - ha affrontato, senza nascondersi e per più minuti, anche il tema di don Mauro Stefanoni e della sua condanna a otto anni anche in secondo grado. Pena inflitta dai tre giudici del collegio d’appello di Milano e che ha ricalcato in tutto e per tutto la decisione presa dai magistrati di Como due anni fa. Un intervento che riportiamo testualmente, parola per parola.
Partendo, ovviamente, dalla lettura del dispositivo effettuata lo scorso 23 novembre 2010.
In questa vicenda serve rigore
«Io distinguerei due piani del discorso sulla vicenda - sono le parole del Vescovo - Il primo sono la serietà e il rigore con cui vanno affrontate queste vicende che, per fortuna, statisticamente sono ridotte. Ma anche fossero ancora più ridotte, ciò non toglie che siano comunque delicatissime e gravissime. Vanno affrontate con grande rigore, anche a vera difesa dell’imputato fino a un giudizio definitivo. Rigore, serietà e impegno per togliere ogni possibile giudizio di sottovalutazione o peggio ancora di occultamento, o scelta di protezione di chi può avere commesso un reato».
In passato ci sono state smentite
«Nel concreto però - prosegue monsignor Coletti - io devo anche prendere atto della tenacia, della serietà e della pervicacia con la quale, in questo caso, l’accusato continua a dichiararsi innocente. Io sono convinto che i magistrati facciano il loro lavoro in modo serio, ma anche nel passato recente non sono mancati, in casi simili, clamorose smentite di sentenze fatte in maniera molto accurata e ineccepibile che poi, per il giungere di nuove testimonianze sono state ridimensionate».
Sono vicino a don Mauro
«Io in questo caso cerco di essere personalmente vicino all’ex parroco di Laglio, lasciando che faccia le sue scelte in autonomia e libertà ma mettendolo in una condizione in cui non abbia responsabilità pastorali di alcun genere - prosegue il vescovo di Como - in modo da tenersi fuori da ogni possibile accusa di sottovalutazione della sua posizione. La questione è lacerante e dolorosa, sia nell’ipotesi della sua colpevolezza, e questo è evidente, sia nell’ipotesi che la magistratura ha in questi giorni smentito con la seconda condanna, ovvero quella della sua innocenza. Episodi di cronaca anche molto recente fanno riflettere sulla situazione pesante di persone che magari innocentemente sono state accusate e perseguite per poi accorgersi dopo mesi o anni che per una convergenza di circostanze si è puntato nella direzione sbagliata».
L’incontro con le vittime
«Ho incontrato i genitori, non il ragazzo - dice ancora monsignor Coletti - I genitori mi hanno ringraziato per l’incontro. Non siamo entrati nel merito ma ho chiesto loro di trovare una strada anche per questo ragazzo, perché possa recuperare serenità e fiducia in chi lo circonda. Non c’è nessun risentimento nei loro confronti. Loro avevano il sacrosanto diritto di fronte ad una ipotesi di reato di chiedere che il caso venisse esaminato da chi di dovere».
Il processo canonico
L’ultimo punto toccato dal vescovo di Como, è il processo canonico incardinato dopo la sentenza di primo grado e poi sospeso in attesa dell’appello. Cosa avverrà ora?
«Confermo che il processo è iniziato. Poi è stato interrotto per evitare indebite sovrapposizioni o sconfinamenti con il processo penale.
Adesso vedremo se si andrà in Cassazione e in tal caso aspetteremo. Se invece si dovesse decidere di non andare in terzo grado e la sentenza diventasse definitiva, allora il processo canonico riprenderebbe».
Non rimane dunque che attendere il deposito delle motivazioni della sentenza - entro 90 giorni - e la successiva volontà o meno di don Mauro e dei suoi avvocati di ricorrere ai giudici della Suprema Corte.



http://www.corrierecomo.it/index.php?optio...id=7&Itemid=107
 
Web  Top
99 replies since 9/12/2006, 08:41   35889 views
  Share