http://www.dalpaesedeibalocchi.com/2010/03...resa/#more-4475marzo 26th, 2010 at 18:27
Pedofilia Vallo della Lucania: Salerno. Suor Soledad aveva 25 anni ed era una confessa semplice delle ancelle di Santa Teresa….
» by Lucignolo in: SUOR MARIA SOLEDAD BAZAN, Vallo della Lucania
Dal Mattino del 26 marzo 2010
Salerno. Suor Soledad aveva 25 anni ed era una confessa semplice delle ancelle di Santa Teresa quando arrivò alla scuola materna Paolo VI di Vallo della Lucania in provincia di Salerno, nel settembre del 2005. Ieri, presso il tribunale della città cilentana, si è aperto il processo che la vede imputata di abusi sessuali nei confronti dei bambini dell’asilo. Di origini peruviane, suor Soledad Bazan Verde, è ormai in Italia da quasi dieci anni. Alla scuola di Vallo aveva il compito di tenere d’occhio i bimbi se si trovavano nei corridoi, accompagnandoli all’occorrenza nello spogliatoio e in bagno, e aiutandoli a lavarsi.
Nel maggio del 2006, contro di lei vennero presentate una ventina di denunce da parte di genitori che sospettavano attenzioni morbose da parte della suora nei confronti dei loro bambini. La procura aprì un’inchiesta e ascoltò innumerevoli testimoni. Il 17 giugno dello stesso anno la suora, mentre si trovava nella Capitale, venne arrestata su richiesta dell’allora procuratore capo Alfredo Greco e su ordine del gip Roberta Zizanovich. Nell’ordinanza si faceva riferimento al pericolo di reiterazione del reato o di commissione di altri delitti. Il 21 giugno fu interrogata in carcere e il suo legale chiese per lei gli arresti domiciliari presso l’istituto romano del suo ordine religioso. Quasi 300 i testimoni presentati dalle parti, tra persone informate dei fatti, familiari dei bambini, consulenti tecnici, organi di polizia e ris. Con suor Soledad sono imputati le due suore Giuseppina De Paola e Agnese Cafasso per concorso in favoreggiamento, il muratore Aniello Labruna per molestie sessuali e il fotografo Antonio Rinaldi per produzione di materiale pornografico.
http://www.dalpaesedeibalocchi.com/2009/10...e-il-fotografo/ottobre 16th, 2009 at 19:08
Abusi sessuali materna Vallo della Lucania, tre suore a processo, coinvolti anche il muratore e il fotografo
» by Lucignolo in: SUOR MARIA SOLEDAD BAZAN, Valerio Apolloni, Vallo della Lucania, avv.Guglielmo Gullotta, francesco bruno
Per chi non avesse seguito dal principio la triste storia dell’asilo di vallo della Lucania ripropongo i link agli articoli, per chi sa già, mi segua……
Incominciamo dalla fine.
Racconti dei bimbi proprio su quella «suora con la faccia color cocciolato», come ce l’ha suor Soledad : -“Ci hanno fatto le foto in una casa, c’era anche la suora che sembrava un pò uomo e un pò donna”
-“Suor Soledad ci portava al bagno dove ci faceva giocare al lupo. Una volta mi ha anche fatto male il mio ditino. Il gioco del lupo non mi piaceva perché era brutto. Non voglio raccontare cosa mi faceva. Se suor Soledad torna a scuola io non ci voglio più andare.”
-“Suor Soledad è cattiva e dà botte ai bambini. Li picchia sul… Ci accompagna in bagno e mi tocca…con il dito (la bambina, scrivono i consulenti nel verbale, fa segno con la mano destra passandosi la mano sulle parti intime). Poi ci fa giocare al lupo mangia frutta che ci mangia.”
-“Vado all’asilo. La mia suora si chiama Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che è molto cattiva. Lei mi faceva fare un gioco molto brutto perchè mi toccava e mi faceva il solletichino (la bambina fa il segno con la mano sinistra passandosela sulle parti intime). Suor Soledad ci faceva fare anche il gioco del lupo e mi diceva che doveva essere un segreto.”
-Il bimbo vede il cavalletto con la macchina fotografica e si rivolge al papà e allo zio: “Questo è uguale a quello usato nella stanza dei mostri”………. “C’erano i mostri e ci toccavano…”
- “Vado all’asilo da suor Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che mi accompagna in bagno per fare la pipì. Lei quando andiamo al bagno mi fa male… Infila il dito (il bambino utilizzando una bambola fa vedere che infila il dito indice e passa la mano sui genitali). Lei mi faceva fare un gioco molto brutto che chiamata il gioco del mostro-femmina che consisteva nel nascondersi e quando lo trovavo mi faceva scappare nel salone delle feste o nel bagno da solo. Nel salone delle feste o nel bagno, quando eravamo da soli, mi toccava… Suor Agnese, invece, è brava e non mi fa mai male.»
1° luogo degli abusi la materna “Paolo VI”
SUOR MARIA SOLEDAD BAZAN, nell’udienza preliminare che è durata 6 ore il Tribunale l’ha rinviata a giudizio, la prima udienza ha avuto luogo presso il tribunale di Vallo della Lucania ieri, 15 ottobre 2009, dopo che l’ex-procuratore della Repubblica Alfredo Greco ha avviato l’inchiesta nel 2006. La suora affronterà il processo che la vede come imputata, (ma non la sola) per reati infamanti quali abusi e violenza sessuale nei confronti di 27 bambini che vanno dai 3,4 e 5 anni!!!!!
Tutti i piccoli coinvolti erano iscritti alla materna “Paolo VI” dove la religiosa coadiuvava le maestre per un anno con compiti esterni alle aule. Alla scuola di Vallo aveva il compito di tenere d’occhio i bimbi quando uscivano nel corridoio, accompagnandoli nello spogliatoio o in bagno e aiutandoli a lavarsi. Ed è proprio lì che, come avrete letto nelle testimonianze dei bambini si sarebbero consumati parte degli abusi. Suor Maria Soledad Balzan “dovrebbe essere” una delle ancelle di Santa Teresa, oggi ha 25 anni, ed è venuta in Italia da 5. A metà giugno 2006 suor Soledad, che si trova a Roma, è raggiunta da un’ordinanza cautelare ed è associata al carcere di Fuorni, ma dopo pochi giorni, interrogata dal gip Roberta Zizanovich, viene trasferita agli arresti domiciliari presso l’istituto di Roma. Passa un anno e per scadenza dei termini di custodia torna in libertà. Da fonti giornalistiche sembra che la suora avesse anche tentato di TORNARE in Perù ma fu fermata appena in tempo. Quando un giorno suor Soledad fu sorpresa da una consorella mentre palpeggiava un bimbo e all’esclamazione esterrefatta della suora sul cosa stesse facendo a quel bambino, suor Soledad usò prontamente, di nuovo, quelle mani che già avevano fatto tanto male e schiaffeggiò la sorella.
2° luogo degli abusi
IL MURATORE, Aniello La Bruna figlio di un conosciuto e stimato artigiano del paese di Vallo indagato per gli stessi abusi sessuali che avrebbe commesso la suora. Il suo appartamento dista una decina di metri dalla materna, un seminterrato all’interno di una villetta in Via Varducci sarebbe il luogo in cui i bambini venivano portati e abusati. Questa casa è quella che viene descritta dai bambini che raccontano anche di essere stati costretti a guardare la suora Soledad mentre aveva rapporti sessuali con il muratore. In questa stessa abitazione i bambini raccontano di essere stati ripresi con una telecamere e di essere stati i soggetti di foto che nessuno mai vorrebbe per il proprio piccolo, ma non solo……
IL FOTOGRAFO, anche lui una persona stimatissima. Come l’appartamento del muratore, anche lo studio fotografico, che è uno dei più noti della città cilentana è stato perquisito con l’intervento dei RIS. Avrebbe ripreso e fotografato i bambini con la suora e il muratore in atti sessuali.
DUE SUORE, Agnese Cafasso e Giuseppina De Paola, due consorelle di suor Soledad, indagate per il reato di favoreggiamento (avrebbero tentato di deviare le indagini in corso a carico della suora). Questa è l’unica nota che non mi stupisce, non sarebbe la prima volta che uomini o donne di DIO o presumibilmente di DIO si dimentichino chi è più vicino a Dio…la suora 25enne o i bambini che sono angeli interra? Se solo i bambini avessero le ali qui non tornerebbero….qui ci sono solo (o quasi) animali!!!!!
LA TESTIMONIANZA DEI BAMBINI, il gip Lariccia che confermò l’inchiesta condotta fin dal 2006 dall’ex procuratore della Repubblica Alfredo Greco: “Bambini attendibili, perizie credibili”. Il pm chiede e ottiene dal giudice per le indagini preliminari lo svolgimento di un’audizione assistita dei 34 bambini che si presume siano stati vittima degli abusi. L’ascolto dei minori avviene al tribunale di Vallo in audizione assistita, tra il 22 settembre e il 13 ottobre 2006. I consulenti della procura: «In definitiva, quasi tutti i soggetti ascoltati hanno riferito di maltrattamenti ed abusi perpetrati dall’indagata e a lei l’hanno attribuiti. Tutte le dichiarazioni sono risultate attendibili e coerenti, per cronologia e modalità». Nel colloquio dei consulenti della procura viene utilizzata una bambola per una più precisa e dettagliata descrizione dell’accaduto da parte dell’intervistato.
L’AVVOCATO GUGLIELMO GULLOTTA, difensore della suora: “Una sorta di psicosi collettiva, un virus tra le famiglie” questa è una delle affermazioni del noto avvocato ritenuto uno ei legali di maggiore esperienza in tema di reati contro la persona a sfondo sessuale. Alcuni dei casi che l’avvocato ha difeso sono: Alessandro Riva, condannato, Valerio Apolloni condannato, uno degli imputati nel caso giudiziario Le Bestie Di Satana…condannato.
FRANCESCO BRUNO, noto psichiatra a cui si sono rivolti i legali della suora indagata per abusi sessuali su bimbi piccolissimi. Lo stesso psichiatra fu presente ed intervenne nel teatro Comunale di Rignano Flaminio “Paladino”nel convegno a sostegno delle maestre indagate per pedofilia, il 21 febbraio 2008. Consulente della difesa, il Professore in diverse dichiarazione: “I bambini a quell’età non riescono a travisare i fatti a seconda delle proprie emozioni, della propria convenienza e dell’influenzamento di chi ha potere su di loro”.
Ma ci sono ventisette bambini che, sentiti separatamente, concordano unanimemente nell’accusa tanto da far accapponare la pelle……ma se fosse successo ad uno, e dico uno solo dei vostri figli, avreste pensato ugualmente a quanto è bugiardo e fantasioso vostro figlio? Io vi auguro vivamente di no…
Poi sarei veramente curioso di sapere se lo stimatissimo Avv.Gullotta condivida l’assurdo VADEMECUM ANTE DENUNCIA di Vittorio Apolloni, (padre di Valerio Apolloni condannato per abusi in una materna) se approvi il diffondersi di questa sorta di regolamento che comprende “evitare al massimo ogni contatto fisico con i bambini, anche semplici gesti affettuosi come carezze, coccole, dare una caramella” e il divieto di raccontare fiabe ai bambini; “evitate assolutamente ogni rappresentazione di personaggi fantastici legati ai tradizionali universi fiabeschi (Cappuccetto Rosso e il lupo cattivo, Biancaneve e i sette nani, la perfida strega, Robot Pallino…
Chiunque sia un buon genitore ama i figli e darebbe anche la vita per loro, quindi rassegnatevi, perché non c’è buon genitore che regga davanti a chi gli tocca un figlio, non si ferma, lo sbaglio lo fece quella o quelle persone che pestarono la dignità del fanciullo e neanche si rendono conto cosa hanno innescato……..
L’articolo dal Il Mattino
DALL’INVIATO ANTONIO MANZO Vallo della Lucania. Di tutto, di più: presunte violenze sessuali su ventisette bambini dell’asilo, foto e filmati delle violenze, drammatiche testimonianze dei bimbi, una presunta casa degli orrori dove una suora avrebbe fatto l’amore insieme ad un muratore e in presenza dei bambini. C’è tutto questo nel processo a suor Soledad, che inizia in mattinata e che nel pomeriggio si irrobustirà con il rinvio a giudizio di altri quattro imputati. Ci sarà ancora di più nel processo che farà contare, dal ventuno gennaio prossimo, cinque quattro imputati per le presunte violenze nell’asilo Paolo VI. Una sola imputata, la suora, in mattinata, altri quattro imputati che arrivano nel pomeriggio dal secondo filone dell’indagine che spacca Vallo della Lucania, la fa a fette tra innocentisti e colpevolisti. Suor Soledad, accusata di aver violentato ventisette bambini dell’asilo Paolo VI, non sarà sola sul banco degli imputati. Il meccanismo procedurale porterà ad unificare i due filoni di indagine in un solo processo. Insieme alla suora ora sono imputati anche il muratore che avrebbe avuto rapporti sessuali con lei in presenza dei bambini, e nella presunta casa dei mostri proprio come la chiamavano i bimbi, un giovane fotografo che avrebbe ripreso e fotografato atti sessuali e due consorelle della suore che avrebbero testimoniato per deviare le indaginie portare la consorella peruviana fuori dal fuoco delle accuse. La drammatica svolta del processo a suor Soledad è del tardo pomeriggio. La cronaca della giornata inizia poco dopo le dieci quando il presidente Tringali, con i giudici Bove e Di Filippo, «chiama» il processo a porte chiuse. L’imputata non c’è. Le presunte vittime, sì. La suora, arrestata prima e poi rinviata a giudizio con l’accusa di aver violentato ventisette bambini ha preferito rimanere a Roma. I genitori dei bambini che hanno denunciato le violenze sono qui, al secondo piano del palazzo di giustizia. La suora non c’è. Ma ci sono, naturalmente i suoi avvocati, Gullotta e Cannavacciuolo. Le presunte vittime sì, anche loro con gli avvocati, un lungo elenco. Al bar centrale del paese continuano a sparare contro «l’isteria delle mammine» pronte a raccontare le fantasie dei bambini e scaricarle contro la «povera» suora. Pronte, quelle mammine a creare un «contagio», con un virus peggio della febbre suina, Racconti dei bimbi proprio su quella «suora con la faccia color cocciolato», come ce l’ha suor Soledad. «Ci hanno fatto le foto in una casa, c’era anche la suora che sembrava un pò uomo e un pò donna» disse uno dei bambini nel corso dell’udienza dell’incidente probatorio che «cristallizzò» l’accusa contro la religiosa. A Vallo si oscilla in piazza tra giustizialismi preconcetti ma anche ipocrisie ad oltranza, una realtà della provincia italiana improvvisamente schiaffeggiata da una storia di ordinaria violenza sui minori. In piazza, ieri sera, la notizia del rinvio a giudizio del fotografo, figlio di un noto artigiano del paese ben voluto e stimato, è stata come l’ennesima raffica di vento gelido che non riesce, però, ancora a spazzare via gli ultimi «giapponesi» rimasti a fare la guerra per difendere il cosiddetto onore del paese. E per i quali non sono altro che fantasie quei verbali relativi all’audizione di ventisette bambini, tutti di 3,4 e 5 anni, con le drammatiche testimonianze. «Suor Soledad ci portava al bagno dove ci faceva giocare al lupo. Una volta mi ha anche fatto male il mio ditino. Il gioco del lupo non mi piaceva perché era brutto. Non voglio raccontare cosa mi faceva. Se suor Soledad torna a scuola io non ci voglio più andare.» La seconda: «Suor Soledad è cattiva e dà botte ai bambini. Li picchia sul… Ci accompagna in bagno e mi tocca…con il dito (la bambina, scrivono i consulenti nel verbale, fa segno con la mano destra passandosi la mano sulle parti intime). Poi ci fa giocare al lupo mangia frutta che ci mangia.» La terza: «Vado all’asilo. La mia suora si chiama Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che è molto cattiva. Lei mi faceva fare un gioco molto brutto perchè mi toccava e mi faceva il solletichino (la bambina fa il segno con la mano sinistra passandosela sulle parti intime). Suor Soledad ci faceva fare anche il gioco del lupo e mi diceva che doveva essere un segreto.». La quarta: «Vado all’asilo da suor Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che mi accompagna in bagno per fare la pipì. Lei quando andiamo al bagno mi fa male… Infila il dito». «Sono suggestionabili i bambini testimoni a quell’età» continua a ripetere il professor Gullotta. Ma per i genitori il processo è solo l’inizio della scoperta di altre verità sconvolgenti.
http://www.dalpaesedeibalocchi.com/2006/10...-cattivo%C2%BB/ottobre 16th, 2006 at 23:58
Pedofilia: asilo Vallo della Lucania: «Così suor Soledad ci faceva giocare al lupo cattivo».
» by Lucignolo in: Senza categoria, Suor Soledada, Vallo della Lucania, chiesa
di Antonio manzo«Così suor Soledad ci faceva giocare al lupo cattivo».
I ventisette bambini hanno tutti testimoniato le violenze nel corso dei colloqui con i consulenti della Procura della Repubblica. Il criminologo Bruno, noto al grande pubblico per il caso Cogne, difende la suora. Lui sostiene che i bambini, tra i 3 e e i 5 anni, sono suggestionabili. «Ma non ventisette bambini che sentiti isolatamente hanno denunciato violenze» ribattono i consulenti della Procura.
Sono le dieci del mattino del 7 giugno scorso quando i due consulenti della procura – Stefano Caruso, psicologo e esperto in psicodiagnostica docente all’università di Napoli e Annamaria Nazzaro, medico chirurgo e neuropsichiatra infantile – iniziano a lavorare negli uffici della direzione del complesso fieristico di Vallo della Lucania. I verbali relativi all’audizione di 27 bambini, tutti di 3,4 e 5 anni, contengono le drammatiche testimonianze. Sono state rese nel corso dei colloqui con i bambini alla presenza di almeno un genitore. I consulenti partono dai disegni, quelli della propria classe e poi cominciano i bambini stessi a raccontare. Scegliamo quattro drammatiche testimonianze. La prima: «Suor Soledad ci portava al bagno dove ci faceva giocare al lupo. Una volta mi ha anche fatto male il mio ditino. Il gioco del lupo non mi piaceva perché era brutto. Non voglio raccontare cosa mi faceva. Se suor Soledad torna a scuola io non ci voglio più andare.» La seconda: «Suor Soledad è cattiva e dà botte ai bambini. Li picchia sul… Ci accompagna in bagno e mi tocca…con il dito (la bambina, scrivono i consulenti nel verbale, fa segno con la mano destra passandosi la mano sulle parti intime). Poi ci fa giocare al lupo mangia frutta che ci mangia.» La terza: «Vado all’asilo. La mia suora si chiama Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che è molto cattiva. Lei mi faceva fare un gioco molto brutto perchè mi toccava e mi faceva il solletichino (la bambina fa il segno con la mano sinistra passandosela sulle parti intime). Suor Soledad ci faceva fare anche il gioco del lupo e mi diceva che doveva essere un segreto.». La quarta: «Vado all’asilo da suor Agnese. Poi c’è anche suor Soledad che mi accompagna in bagno per fare la pipì. Lei quando andiamo al bagno mi fa male… Infila il dito (il bambino utilizzando una bambola fa vedere che infila il dito indice e passa la mano sui genitali). Lei mi faceva fare un gioco molto brutto che chiamata il gioco del mostro-femmina che consisteva nel nascondersi e quando lo trovavo mi faceva scappare nel salone delle feste o nel bagno da solo. Nel salone delle feste o nel bagno, quando eravamo da soli, mi toccava… Suor Agnese, invece, è brava e non mi fa mai male.» Concludono i consulenti della procura: «In definitiva, quasi tutti i soggetti ascoltati – scrivono i consulenti della procura – hanno riferito di maltrattamenti ed abusi perpetrati dall’indagata e a lei l’hanno attribuiti. Tutte le dichiarazioni sono risultate attendibili e coerenti, per cronologia e modalità». Sul versante della difesa, suor Soledad incarica il criminologo Francesco Bruno (noto al grande pubblico come il criminologo di Cogne) di stilare una consulenza tecnica di parte. Cita Piaget, compie una serie di analisi, legge gli atti processuali e ritiene inattendibili i bambini. Secondo lui a quell’età, tra 3 e 5 anni, c’è una ridotta attitudine dei bambini a testimoniare. «I bambini a quell’età non riescono a travisare i fatti a seconda delle proprie emozioni, della propria convenienza e dell’influenzamento di chi ha potere su di loro». Ma ci sono ventisette bambini che, sentiti separatamente, concordano unanimemente nell’accusa tanto da far dire ai consulenti della procura che non è possibile «alcuna istruzione dei bambini da parte dei genitori, anche perchè non si rilevano discordanze ed incongruenze nelle risposte di ciascuno e nel confronto con quelle degli altri». Nel colloquio dei consulenti della procura viene utilizzata una bambola per una più precisa e dettagliata descrizione dell’accaduto da parte dell’intervistato. E, fanno notare i consulenti, nel momento che vogliono intervenire i genitori vengono cortesemente invitati a tacere. «Sono suggestionabili i bambini testimoni a quell’età» continua a ripetere Francesco Bruno, il criminologo che ha aiutato Vespa nel processo televisivo del caso-Cogne.(Il Mattino)