Laici Libertari Anticlericali Forum

Posts written by Laicometa

view post Posted: 18/4/2017, 20:42 Meningite, ricoverata insegnante: non era vaccinata. Profilassi per bimbi e colleghe - Attualità
Meningite, ricoverata insegnante: non era vaccinata. Profilassi per bimbi e colleghe
La donna lavora a Calambrone. Ecco i luoghi che ha frequentato

http://www.lanazione.it/pisa/cronaca/menin...cuola-1.3047082



Pisa, 18 aprile 2017 - Un altro caso di meningite (si tratta di meningite C). Ad essere stata colpita, stavolta, una donna livornese che lavora alla scuola materna La Maddalena, a Calambrone, zona al confine fra Pisa e Livorno.

Si tratta di un'insegnante di 34 anni che non era vaccinata.

Scattata subito la profilassi, anche se l’istituto in questi giorni di vacanze pasquali è chiuso. E’ stata attivata, infatti, la procedura prevista in questi casi dalla Asl. Si sta cercando di ricostruire i movimenti della donna nei giorni precedenti all’insorgere della malattia.

Attualmente la donna è ricoverata nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Livorno in condizioni stabili. L’igiene e sanità pubblica della Asl Toscana nord ovest ha provveduto ad avvisare il direttore del circolo didattico e, per precauzione, ha ritenuto opportuno avviare la profilassi ai bambini e alle insegnanti e ai contatti più stretti.L'Asl ha diffuso l'elenco dei locali frequentati dalla donna:

Il giorno 8 aprile dalle ore 21.30 alle ore 2.30 del 9 aprile, si trovava al festival irlandese a Carrara Fiere e dalle 2.30 alle 3.30 sempre di domenica 9 aprile al Pub Johnny fox’s di viale Colombo a Marina di Carrara; dalle 3.30 in poi all’ostello Apuano di via delle Pinete, 237 a Marina di Massa.

Nella serata del 14 aprile, dalle 24 alle 3 del 15 aprile, la ragazza ha frequentato il locale Le Scimmie di Tirrenia.

Il servizio di igiene e sanità pubblica della ASL raccomanda a tutti quanti hanno frequentato, negli orari segnalati i locali descritti, di recarsi dal proprio medico curante o al servizio di guardia medica o al servizio di igiene e sanità pubblica della ASL di residenza, per effettuare la profilassi antibiotica specifica. Anche coloro che sono vaccinati devo sottoporsi alla profilassi.
view post Posted: 15/4/2017, 20:46 Siria, kamikaze su convoglio di bus: oltre 100 morti tra i profughi in fuga - Islam e altre religioni
Siria, kamikaze su convoglio di bus: oltre 100 morti tra i profughi in fuga

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http://www.ilmessaggero.it/primopiano/este...ga-2383487.html

Una carneficina è stata compiuta oggi nel nord della Siria dove un'autobomba ha ucciso, secondo alcune fonti mediche locali, più di cento persone tra cui donne e minori nei pressi di Aleppo, dove sostavano migliaia di persone evacuate da località assediate da anni. Questo mentre da Mosul giungono notizie, difficili da confermare, sull'uso di gas tossici da parte dell'Isis, nell'estremo tentativo di fermare l'offensiva governativa nell'ultima roccaforte jihadista nel nord dell'Iraq.

L'agenzia governativa siriana Sana parla di «decine tra morti e feriti» nell'attentato compiuto nel pomeriggio a Rashidin, vicino ad Aleppo, dove da ieri si incrociano i convogli di pullman provenienti da quattro località siriane assediate e che sono gradualmente svuotate in base a un accordo tra gli Hezbollah libanesi e l'ala siriana di al Qaeda. I primi bilanci parlavano di una quarantina di uccisi, ma le vittime sono aumentate di ora in ora a causa della gravità delle ferite di decine di persone coinvolte. Solo in serata, la Protezione civile delle zone fuori dal controllo governativo ha riferito di «più di cento morti» con un altissimo numero di vittime tra donne e bambini.

Secondo le ricostruzioni concordanti dei media locali, l'esplosione è stata causata da un pick-up bomba guidato da un attentatore suicida che si è scagliato contro un assembramento di civili evacuati da località assediate nella regione di Idlib e di Damasco. Il pick-up bomba doveva essere sul posto per distribuire cibo e bevande alle centinaia di persone che sostavano a Rashidin da questa mattina. Per soccorrere i numerosi feriti sono state usate anche ambulanze messe a disposizione per completare l'evacuazione dalle varie città assediate, tra cui mezzi di soccorso affidati all'ala siriana di al Qaeda, che è parte integrante dell'accordo raggiunto con gli Hezbollah e con la mediazione di Iran e Qatar.

Le immagini video diffuse dai media dal luogo dell'attentato mostrano diversi corpi senza vita a terra, numerose auto in fiamme, scene di disperazione e urla dei feriti e dei soccorritori. A Rashidin erano arrivate circa duemila persone nelle ultime ore da Fuaa e Kafraya, località assediate a Idlib. Altre due migliaia circa erano arrivate ieri sera provenienti da Madaya e Zabadani, altre due località assediate nella regione di Damasco, centinaia di chilometri più a sud. L'accordo di evacuazione era stato raggiunto «per ragioni umanitarie» dopo anni di assedio militare.
view post Posted: 15/4/2017, 18:30 Giovane marocchina subisce violenze dalla sua famiglia perché non rispetta le “regole” dell’Islam - Islam e altre religioni
Giovane marocchina subisce violenze dalla sua famiglia perché non rispetta le “regole” dell’Islam
Al lavoro gli uomini della Questura e di un centro antiviolenza di Bari

https://www.molfettaviva.it/notizie/giovan...ole-dell-islam/

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A cura di
MATTEO DIAMANTE
Picchiata, maltrattata e costretta a subire le più terribili punizioni soltanto perché nell'Islam proprio non riusciva a credere. E' la storia di Fatima (utilizziamo un nome di fantasia ai fini di garantirne la totale riservatezza), giovane 17enne marocchina, nata in un villaggio vicino Marrakech e giunta insieme alla sua famiglia in Italia quando aveva appena quattro anni.

In un paese come il nostro dove la religione cattolica è un dogma e tutte le tradizioni legate ad essa appiano così scontate, in una società come la nostra dove la libertà di espressione, di apparire e comparire sono più o meno garantite, risulta un po' complesso comprendere certe vicende simili a quelle di Fatima.

Il suo viaggio dal Marocco all'Italia, insieme ai suoi tre fratelli e ai suoi genitori, non è stato così traumatico come possiamo immaginare. A Molfetta è giunta quasi subito, poiché suo padre, prima di trasferire l'intera famiglia, ha vissuto nella nostra città per alcuni anni, vivendo di commercio ambulante. Fatima a Molfetta ci ha passato praticamente metà della sua vita, tanto che del Marocco non ricorda assolutamente nulla.

«Molfetta è la mia città, la sento mia perché è lì che ho tutte le mie amicizie», ha confessato a chi la sta supportando psicologicamente in uno dei centri antiviolenza di Bari in cui al momento si trova.
«A Molfetta è realmente cominciata la mia vita e il Marocco, nonostante i miei genitori me ne abbiano sempre parlato, è e rimane una terra straniera. Mi duole dirlo, ma non posso sentirmi marocchina».

Parole spontanee quelle di Fatima che ci conducono velocemente alla parte più cruda e triste di questa storia.

«Per me il culto religioso, la fede nell'Islam è qualcosa di astratto», ha proseguito la giovane marocchina. «Conosco il Corano soltanto perché imposto dalla mia famiglia, ma non lo comprendo e tutto quello che gira intorno ad esso non lo condivido».

«I miei studi purtroppo si fermano alla terza media – ha commentato – perché mio padre mi ha impedito di iscrivermi al liceo linguistico. Divenire interprete era il mio sogno, lo è tuttora, sebbene oggi veda tutto compromesso».

A Fatima è stato obbligato di portare il velo, a cui si è opposta sin da subito, ottenendo percosse, insulti e vessazioni di ogni tipo da parte dei suoi genitori e dei suoi fratelli.

«Mi sento diversa, non sono come loro e non voglio esserlo – ha raccontato – perché la mia vita non può essere già scritta».

La giovane ragazza ha trovato il coraggio di denunciare agli uomini della Questura di Bari, che hanno immediatamente affidato la famiglia ad un centro antiviolenza del capoluogo barese, denunciando a sua volta la famiglia. Parole di affetto Fatima le rivolge a Molfetta.

«In quella città voglio tornarci, perché è da lì che ho intenzione di ripartire, proprio da dove tutto è iniziato, perché a Molfetta ho respirato per la prima volta quel sapore di libertà».
view post Posted: 15/4/2017, 18:01 Iraq: l'Isis ha perso 3/4 del territorio - Islam e altre religioni
Iraq: l'Isis ha perso 3/4 del territorio
Oggi controlla meno di 30.000 km quadrati, il 6,8% del totale

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/medi...d1e1cb44c4.html

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(ANSA) - BAGHDAD, 11 APR - L'Isis ha perso oltre i tre quarti del territorio iracheno che aveva conquistato dall'estate del 2014: lo ha reso noto il portavoce dell'Esercito Yahya Rasool sottolineando che il gruppo controlla attualmente meno di 30.000 chilometri quadrati in Iraq - pari al 6,8% del totale - rispetto a un picco di oltre il 40%.
Negli ultimi 12 mesi l'Isis ha accusato pesanti sconfitte sia in Siria, sia Iraq: in particolare, e' stato estromesso dalla parte est di Mosul a gennaio e secondo Rasool oltre la metà della parte ovest della città e' già stata riconquistata.
view post Posted: 15/4/2017, 17:51 Perchè siamo laici - Presentazioni
CITAZIONE (Guidopolo @ 15/4/2017, 16:19) 
Azzz....ti sei appiccicata ad una discussione vecchia di sette anni e dove parte degli utenti risultano pure cancellati. :woot:

Lo fa per scassare le balle... Non rispondo neanche a 'sta cretina.
view post Posted: 14/4/2017, 18:22 Rivendevano aiuti per i poveri, indagato un parroco a Miano - Attualità
Rivendevano aiuti per i poveri, indagato un parroco a Miano

Don De Angelis accusato anche di procurata evasione per aver fatto lasciare
la comunità ad alcuni tossicodipendenti. Coinvolto un medico dell’Asl Napoli 1

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/...703ae323c.shtml



Quel formaggio fu assegnato al parroco di Miano direttamente dalla Croce Rossa italiana affinché fosse distribuito ai poveri del quartiere. Ma i 104 chili di provolone dolce furono ceduti ad un uomo del rione che in un mese lo smaltì vendendolo. Così anche per altri 100 chili di Grana Padano. Fu il parroco a contattare un elettricista che «alterò» il funzionamento dei contatori dell’Enel così da non pagare le utenze per la fornitura della luce. E infine, in almeno cinque casi, avrebbe aiutato dei pregiudicati tossicodipendenti ad evadere dalla comunità che lui stesso gestiva. Uno scandalo che si abbatte sull’associazione «La Sorgente» di Miano e che coinvolge tredici persone tra le quali il prete don Carlo De Angelis, 69 anni a luglio, originario di Frosinone ma trapiantato a Napoli, direttore dell’associazione per tossicodipendenti e parroco della chiesa San Francesco Caracciolo di Miano.Quel formaggio fu assegnato al parroco di Miano direttamente dalla Croce Rossa italiana affinché fosse distribuito ai poveri del quartiere. Ma i 104 chili di provolone dolce furono ceduti ad un uomo del rione che in un mese lo smaltì vendendolo. Così anche per altri 100 chili di Grana Padano. Fu il parroco a contattare un elettricista che «alterò» il funzionamento dei contatori dell’Enel così da non pagare le utenze per la fornitura della luce. E infine, in almeno cinque casi, avrebbe aiutato dei pregiudicati tossicodipendenti ad evadere dalla comunità che lui stesso gestiva. Uno scandalo che si abbatte sull’associazione «La Sorgente» di Miano e che coinvolge tredici persone tra le quali il prete don Carlo De Angelis, 69 anni a luglio, originario di Frosinone ma trapiantato a Napoli, direttore dell’associazione per tossicodipendenti e parroco della chiesa San Francesco Caracciolo di Miano.

Il parroco, molto amato nel quartiere e che ha «salvato» non pochi giovani tra Miano e Secondigliano strappandoli dalla strada della droga, è indagato per appropriazione indebita, favoreggiamento, furto, frode processuale e procurata evasione. Un’indagine che parte nel 2013 con un esposto in Procura e che ha portato poche settimane fa ad un avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dal sostituto procuratore di Napoli, Raffaele Tufano, il quale ha preso tale decisione dopo aver ascoltato testimoni, analizzato documenti e registrato intercettazioni telefoniche. Quello che succedeva nella comunità «La Sorgente» era, in parte, fuori legge ed è finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura, che è pronta a chiedere il processo per il parroco e altre dodici persone. Tra loro c’è anche un medico dell’Asl Napoli 1 Centro, Vittorio Valletta, che secondo l’accusa avrebbe prodotto, in un caso, un certificato medico che ha consentito a due pregiudicati di lasciare la comunità di recupero per tossicodipendenti, pur sapendo che non avevano le patologie che venivano certificate, e in un altro caso, redatto un certificato con una data falsa per un pregiudicato della comunità: l’accusa è falsità materiale.

Il parroco, molto amato nel quartiere e che ha «salvato» non pochi giovani tra Miano e Secondigliano strappandoli dalla strada della droga, è indagato per appropriazione indebita, favoreggiamento, furto, frode processuale e procurata evasione. Un’indagine che parte nel 2013 con un esposto in Procura e che ha portato poche settimane fa ad un avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dal sostituto procuratore di Napoli, Raffaele Tufano, il quale ha preso tale decisione dopo aver ascoltato testimoni, analizzato documenti e registrato intercettazioni telefoniche. Quello che succedeva nella comunità «La Sorgente» era, in parte, fuori legge ed è finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura, che è pronta a chiedere il processo per il parroco e altre dodici persone. Tra loro c’è anche un medico dell’Asl Napoli 1 Centro, Vittorio Valletta, che secondo l’accusa avrebbe prodotto, in un caso, un certificato medico che ha consentito a due pregiudicati di lasciare la comunità di recupero per tossicodipendenti, pur sapendo che non avevano le patologie che venivano certificate, e in un altro caso, redatto un certificato con una data falsa per un pregiudicato della comunità: l’accusa è falsità materiale.

Tutto ha inizio il 15 luglio del 2013 quando alla comunità «La Sorgente» e alla parrocchia San Francesco Caracciolo, gestita da padre Carlo De Angelis, arriva il formaggio della Croce Rossa italiana. Quasi duecento chili che secondo il pm avrebbe ceduto ad uomo, Pasquale Sansone, indagato per ricettazione, in concorso con Ana Maria Nastasa, collaboratrice del parroco e coordinatrice dell’associazione. Il parroco e la sua collaboratrice tra aprile e luglio del 2014 avrebbero commesso anche il reato di falsità materiale e frode processuale, perché avrebbero contraffatto un certificato di analisi di un tossicodipendente cambiando il nome del documento, con quello di un pregiudicato detenuto ad Aosta che voleva lasciare il carcere per ottenere i domiciliari nella comunità di recupero. In cambio, sostiene la Procura, sarebbero stati pagati per il «piacere» 2mila euro.

Ma il reato più grave contestato dalla Procura a padre Carlo De Angelis, che è innocente come tutti fino a prova contraria, è di procurata evasione. In particolare sarebbe accaduto cinque volte. Secondo i pubblici ministeri avrebbe in alcuni casi accompagnato lui stesso un pregiudicato a Portici, tale Vincenzo Nappello (indagato per evasione) e in un’altra occasione avrebbe trasmesso ai carabinieri un certificato falso, redatto dal medico compiacente, per Ciro Talotti. Infine il reato di furto aggravato. Per i magistrati napoletani padre Carlo De Angelis avrebbe, in concorso con la coordinatrice Ana Maria e con il collaboratore Giuseppe Catena, contattato un tecnico che avrebbe sia manomesso i contatori Enel e poi disattivato e riattivato, diverse volte, ad ignari contribuenti, contratti di fornitura elettrica così da non pagare le utenze. Questo sarebbe stato accertato in almeno tre casi: dall’11 maggio del 2013 fino a 16 luglio del 2014.
view post Posted: 13/4/2017, 18:44 Eutanasia: morto in Svizzera Davide, malato di sclerosi - Attualità
Eutanasia: morto in Svizzera Davide, malato di sclerosi
Toscano di 53 anni, era arrivato in clinica mercoledì

http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere...4823f609bb.html

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ROMA - E' morto Davide, il cinquantatrenne toscano malato di sclerosi che ieri, accompagnato da Mina Welby, era andato in una clinica svizzera per ottenere l' eutanasia.

Davide Trentini e' deceduto questa mattina, come rende noto l'associazione Luca Coscioni, con l'aiuto medico previsto in questi casi dalla legge svizzera.

"Ciao Davide, è stato un dovere aiutarti", lo scrive su Twitter Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni che aveva accompagnato in Svizzera Dj Fabo.

"Grazie Davide per aver reso pubblico quello che in Italia è illegale, e quindi clandestino. Grazie a Marco Cappato e a Mina Welby per averlo reso possibile. #LiberiFinoAllaFine": lo scrive su Facebook l'Associazione Luca Coscioni

Mina Welby si autodenuncerà ai carabinieri
La Co-presidente ass.Coscioni si autodenuncerà domani ai carabinieri per aver accompagnato Davide Trentini nella clinica di Basilea dove ha avuto accesso al suicidio assistito. La co-presidente dell'associazione Luca Coscioni era arrivata ieri in Svizzera con il 53enne toscano malato di sclerosi multipla: "Davide chiedeva di poter scegliere la sua morte, opportuna, perche' non ce la faceva piu' dopo tanti anni di sofferenze". Mina Welby si presenterà con il tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni Marco Cappato, domani alle 15, alla Stazione dei Carabinieri del Comando Provinciale Di Massa Carrara, città di Davide Trentini. Racconteranno le modalità dell'aiuto fornito attraverso l'azione di Soccorso civile e Soseutanasia.it per ottenere l'assistenza medica alla morte volontaria in Svizzera del malato che si era rivolto a loro attraverso la madre. Welby e Cappato renderanno dichiarazioni spontanee sull'azione degli ultimi mesi e giorni per aiutarlo a ottenere ciò che chiedeva.



Un altro italiano sceglie l’eutanasia in Svizzera: Davide, malato di sclerosi, è morto

http://www.lastampa.it/2017/04/13/italia/c...vTM/pagina.html

L’uomo toscano, 53 anni, era accompagnato da Mina Welby. Malato di sclerosi multipla, ha scelto di morire

CHIARA BALDI
MILANO
È morto alle 9 di questa mattina Davide Trentini. Il toscano 53enne ex barista ieri si era fatto accompagnare in Svizzera da Mina Welby, dopo essersi rivolto nei mesi scorsi a Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. È stata la moglie di Piergiorgio Welby ad accompagnarlo in questo suo ultimo viaggio. Su Twitter Marco Cappato ha scritto: «Ciao Davide, è stato un dovere aiutarti».


Trentini era malato di sclerosi multipla dal 1993, quando a 27 anni si era ammalato. Da allora, per un periodo lo aveva accudito la ex compagna che poi però a un certo punto se n’era andata lasciandolo a casa della madre. La donna oggi ha 73 anni e ha difficoltà a prendersi cura del figlio. Trentini si era così deciso a rivolgersi all’Associazione Luca Coscioni. Ma il costo per il viaggio in Svizzera e per tutta l’assistenza nella clinica che si sarebbe dovuta occupare di lui era alto, 9500 euro. L’Associazione Luca Coscioni insieme a Soccorso Civile e SOS eutanasia.it lo hanno aiutato a raggiungere questa cifra che lui, con la sua pensione poco sotto gli 800 euro, non avrebbe mai potuto mettere insieme. Davide non voleva più «vivere col dolore addosso» e anche le numerose cure a cui si è sottoposto in questi anni, compresa quella con la cannabis terapeutica – in Toscana è consentita – non lo hanno aiutato.

La morte volontaria di Trentini arriva a meno di due mesi dalla vicenda di Fabiano Antoniani, in arte dj Fabo, il 39enne milanese che il 27 febbraio scorso era morto in una clinica svizzera, dove era stato accompagnato da Cappato. Antoniani nel giugno 2014 era rimasto vittima di un incidente che lo aveva reso paraplegico e da allora aveva più volte chiesto alla politica italiana, e anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di occuparsi del tema del fine vita. L’Associazione Luca Coscioni, come era già successo con altre persone prima di lui, lo aveva aiutato ad organizzare il suo ultimi viaggio e a trovare la clinica che, legalmente, si sarebbe occupata della sua morte. Ad oggi la legge sul fine vita è bloccata alla Camera in attesa dell’approvazione di alcuni emendamenti.
view post Posted: 11/4/2017, 21:08 Prete predica contro il Papa, sospeso - Attualità
Prete predica contro il Papa, sospeso
Fatto accaduto durante la messa delle Palme a Montesilvano

www.ansa.it/abruzzo/notizie/2017/04...d5f4c8617d.html

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(ANSA) - MONTESILVANO (PESCARA), 10 APR - Un prete ieri alla messa delle Palme ha fatto una predica contro il Papa e il vescovo è oggi intervenuto sospendendo il sacerdote dagli impegni pastorali. Lo riferisce il Sir in riferimento ad un episodio accaduto a Montesilvano. Il prete in questione è don Edward Pushparaj. Monsignor Tommaso Valentinetti - informa la diocesi di Pescara - ha ascoltato, immediatamente, don Antonio Del Casale, parroco di Sant'Antonio di Padova a Montesilvano e, dopo aver verificato con lui l'accaduto, ha esonerato "momentaneamente" il prete in questione dagli impegni pastorali, consigliandogli un periodo di riposo. "La predicazione è una delle azioni principali del ministero di un presbitero - afferma l'arcivescovo - è un servizio legato alla meditazione della Parola del giorno, alla Liturgia e non può, certamente, riguardare giudizi personali, tanto più quando non sono in comunione con il Papa".
view post Posted: 9/4/2017, 19:09 Egitto, doppio attentato alle chiese copte. Decine di morti tra Tanta e Alessandria - Attualità
Egitto, doppio attentato alle chiese copte. Decine di morti tra Tanta e Alessandria

La prima esplosione in una cittadina a nord del Cairo, la seconda fuori dalla cattedrale di San Marco, dove il patriarca Tawadros II aveva detto messa nella Domenica delle Palme. Oltre un centinaio i feriti. Fra 3 settimane la visita di Papa Francesco. L'Isis rivendica le due stragi. Al-Sisi: 3 giorni di lutto nazionale, unità speciali dell'esercito per la sicurezza

http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/09...orti-162553631/

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IL CAIRO - Doppio attentato alle chiese cristiano-copte egiziane nella Domenica delle Palme. Il primo attacco, avvenuto nel primo mattino all'interno della chiesa a Tanta, città sul delta del Nilo, ha provocato 27 morti e 78 feriti. Il secondo, messo a segno da un kamikaze, ha avuto luogo qualche ora dopo ad Alessandria, che è la "capitale" copta egiziana, fuori dalla chiesa di San Marco, dove era presente il patriarca della Chiesa Copta egizana Tawadros II: il bilancio fornito dal ministero della Salute è di 16 morti e 41 feriti. Gli attentati sono stati rivendicati dall'Isis. Nella stessa Tanta, le forze di sicurezza egiziane hanno disnnescato, secondo un quotidiano locale, due ordigni che erano stati piazzati nella moschea Sidi Abdel Rahim di Tanta, la seconda più importante della città, con all'interno un santuario Sufi. Il presidente Abdel Fattah al-Sisi ha ordinato il dispiegamento di unità speciali dell'esercito per garantire la sicurezza nei luoghi più sensibili dell'Egitto.

A Tanta, situata a un centinaio di chilometri a nord del Cairo, la tragedia si è abbattuta sulla chiesa Mar Girgis, in cui circa 2.000 persone celebravano la Domenica delle Palme. La deflagrazione è avvenuta "nelle prime file, in prossimità dell'altare, durante la Messa", ha precisato all'agenzia AFP il generale Tarek Atiya, viceministro dell'Interno addetto alle comunicazioni con i media. Immagini diffuse dalla catena di televisioni private Extra mostrano il suolo e i muri bianchi della chiesa coperti di sangue, oltre ai banconi in legno divelti. Al Arabya e la tv di stato egiziana hanno riferito che la polizia ha arrestato due persone sospettate di essere coinvolte nell'attentato. Le prime ricostruzioni avevano fatto propendere per l'ipotesi di un attentato con esplosivo, incollato sotto una sedia e telecomandato a distanza, ma con il passare delle ore si sarebbe affermata la pista del kamikaze. Secondo Mena (Middle East News Agency), sarebbero stati trovati resti umani a sostegno di questa tesi. Una donna, una delle persone che si sono radunate davanti alla chiesa dopo l'evento per esprimere solidarietà e cordoglio, ha raccontato di aver visto fuggire "tre uomini", sostenendo che suo fratello ne avrebbe "preso uno".

Ad Alessandria, l'esplosione è avvenuta davanti alla chiesa di San Marco ed è stata provocata da un kamikaze. Il terrorista si è fatto saltare in aria davanti al portone, dopo aver tentato invano di entrare nella cattedrale ed essere stato bloccato da tre dei responsabili dell'ordine pubblico, rimasti uccisi nella deflagrazione: si tratta dell'agente di polizia Ahmed Ibrahim, del brigadiere generale Nagwa El-Haggar e di Emad El-Rakiby, a capo del reparto investigativo del quartiere di Attarine, dove ha sede la cattedrale, secondo quanto ha reso noto nel pomeriggio il ministero degli Interni egiziano.

Nella chiesa era lo stesso patriarca della chiesa copta egiziana, Tawadros II, a celebrare la messa della domenica delle Palme. Il Patriarca, che si trovava ancora all'interno della chiesa al momento dello scoppio, non è rimasto coinvolto. "Questi atti insensati non danneggeranno l'unità di questo popolo e la sua coesione - ha poi detto la massima autorità religiosa cristiana locale al premier Sherif Ismail, che lo ha chiamato per offrigli solidarietà e cordoglio - Gli egiziani sono uniti di fronte a questo terrorismo fino a quando sarà sradicato". All'interno della cattedrale non ci sono stati né feriti né danni.
view post Posted: 4/4/2017, 16:59 Vaticano entra in 'white list' Italia - Attualità
Vaticano entra in 'white list' Italia
Con pubblicazione su Gazzetta Ufficiale decreto ministro Padoan

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www.ansa.it/sito/notizie/topnews/20...3e0c1c819c.html

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 4 APR - La Santa Sede entra nella "white list" italiana agli effetti fiscali, che consente la non applicazione di imposte su redditi di natura finanziaria percepiti dai residenti nei Paesi interessati. E' l'effetto della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del 23 marzo del ministro dell'Economia e Finanze Pier Carlo Padoan che aggiorna l'elenco dei Paesi che consentono un adeguato scambio di informazioni ai fini fiscali con l'Italia. L'inserimento del Vaticano è diretta conseguenza dell'entrata in vigore della convenzione fiscale con l'Italia.


www.rainews.it/dl/rainews/articoli/...c54de89612.html

MONDO La Santa Sede conferma il processo di riforma e trasparenza Fisco: il Vaticano entra nella "white list" Tale 'white list' è diversa e non deve essere confusa con quella europea concernente l'efficacia dei sistemi anti-riciclaggio

04 aprile 2017 La Santa Sede entra nella "white list" italiana agli effetti fiscali, che consente la non applicazione di imposte su redditi di natura finanziaria percepiti dai residenti nei paesi interessati. E' l'effetto della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del 23 marzo del Ministro dell'Economia e Finanze Pier Carlo Padoan che aggiorna l'elenco dei paesi che consentono un adeguato scambio di informazioni ai fini fiscali con l'Italia. L'inserimento del Vaticano è diretta conseguenza dell'entrata in vigore della convenzione fiscale con l'Italia.

In Vaticano si sottolinea che la presenza della Santa Sede nella "white list" fiscale italiana "conferma il processo di riforma e di trasparenza", dimostrando che lo stato della città del Vaticano "è un paese collaborativo e trasparente dal punto di vista delle informazioni ai fini fiscali". L'inserimento della Santa Sede (insieme ad altri paesi) nell'elenco aggiorna quello previsto dal precedente decreto del ministro delle finanze del 4 settembre 1996, e avviene come effetto automatico dell'entrata in vigore il 15 ottobre scorso, a seguito della ratifica da parte del Parlamento italiano, della Convenzione tra la Santa Sede e il Governo della Repubblica italiana in materia fiscale, firmata nella città del Vaticano il primo aprile 2015, che promuove lo scambio di informazioni a fini fiscali tra la Santa Sede e l'Italia e disciplina l'adempimento degli obblighi fiscali dei soggetti residenti in Italia.

Proprio l'articolo 1 della Convenzione prevede lo scambio di informazioni a fini fiscali. Tale 'white list' ai "fini fiscali" è comunque diversa e non deve essere confusa con quella europea concernente l'efficacia dei sistemi anti-riciclaggio. Benchè si tratti di due "liste bianche" differenti, l'inserimento in quella ai fini fiscali, si sottolinea sempre in Vaticano, costituirà tuttavia un elemento di valutazione utile anche per il giudizio di "equivalenza rilevante" per l'inserimento nella "white list" anti-riciclaggio. I nuovi ingressi nella "white list" sono undici: Cile, Principato di Monaco, Nauru, Niue, Barbados, Andorra, Saint Kitts and Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Samoa e Uruguay.
view post Posted: 20/3/2017, 21:37 Diventare adepto di una setta - Il brodo di cultura
Diventare adepto di una setta

www.glipsicologi.info/wordpress/sette-e-persuasione.html

Nel corso della storia, molte sono state le sette, di varia tipologia, che sono riuscite a plasmare le menti di milioni di persone, talora anche con un alto livello socio-culturale e prive di disturbi mentali. Le famiglie degli adepti continuano a chiedersi: «Come è potuto accadere?». Molti parlano di “lavaggio del cervello”, ma appare riduttiva come spiegazione. Le trasformazioni nel modo di agire e di comportarsi delle persone coinvolte nella setta, infatti, possono essere comprese solo analizzando i meccanismi psicologici che si attivano per “autolegittimare” la correttezza del nuovo modus vivendi.

Nelle sette vengono chiaramente seguite delle regole che, secondo Cialdini (2001), sono riconducibili a strategie cognitive fondamentali:

impegno e coerenza: impulso ad essere coerenti col resto del gruppo;
reciprocità: definita dal bisogno di contraccambiare favori veri, o presunti tali;
riprova sociale: tendenza a ritenere maggiormente validi i comportamenti o le scelte che vengono effettuati da un elevato numero di persone;
autorità: le asserzioni sostenute da una figura di rilievo accrescono la loro valenza persuasoria;
simpatia: attraverso la costruzione di un legame di simpatia e “similitudine” tra persuasore e persuaso, è più facile ottenere esiti di modifica degli atteggiamenti.
Una setta si fonda su un modello relazionale basato sulla dipendenza dal leader e dal resto del gruppo, dove ognuno esercita sulla persona delle pressioni proponendo costantemente un modello unico da imitare. Il leader è colui che detiene il potere assoluto, definisce obiettivi e compiti ed elargisce ricompense e punizioni, con l’obiettivo di mantenere un equilibrio ed una forte coesione nel gruppo. A questo proposito Schafer e Crichlow (1996), sulla scia degli studi di Janis (1971) sul pensiero di gruppo, hanno dimostrato che in gruppi molto coesi caratterizzati da strettissimi rapporti di interdipendenza si crea una forte convinzione di moralità di gruppo, un senso di unanimità, un’autocensura, un’illusione di invulnerabilità e stereotipi negativi nei confronti di chi è esterno al gruppo (nemico). Cialdini a tal proposito ha coniato il termine “granfalloon” per indicare un processo psicologico che si attiva quando si ha la consapevolezza di appartenere ad un gruppo. La percezione di essere parte di qualcosa viene utilizzata per suddividere giusto/non giusto e dare senso al mondo. Le differenze tra i gruppi vengono esagerate, mentre la somiglianza tra i membri sono enfatizzati. Questo crea quindi una netta distinzione fra in-group (chi è un adepto) e out-group (chiunque non faccia parte della setta): ogni membro per raggiungere la desiderata “salvezza promessa” non deve far altro che comportarsi secondo le regole dell’in-group. Un comportamento diverso è considerato inconcepibile, frutto di forze avverse. Tutte le informazioni che possono contrastare quelle diffuse fra gli adepti vengono etichettate come “diaboliche” e questo induce ad una loro efficace censura. I messaggi dall’interno, invece, vengono ripetuti continuamente: diventati familiari, acquisiscono veridicità.

Forte è l’influenza del conformismo: gli adepti sono indotti all’accettazione, che porta ad un cambiamento del comportamento basato su una profonda modifica delle convinzioni. Gli studi di Asch (1945) hanno messo in evidenza che la tendenza a conformarsi al gruppo è guidata anche solo dal semplice desiderio di essere in accordo con il gruppo, di non sentirsi diverso. La teoria del confronto sociale (Festinger, 1954), confermata dalle ricerche di Major (1994), spiega invece l’influenza esercitata dagli altri membri del gruppo affermando che paragonando se stessi agli altri, gli adepti trovano legittimazione e conferma alla correttezza del proprio comportamento. In particolare, guardiamo al comportamento altrui e lo prendiamo per buono quando siamo dubbiosi e/o la situazione è ambigua (principio della riprova sociale), il che significa che anche se un adepto avesse qualche dubbio, gli basterebbe guardare gli altri per risolvere l’incertezza, rafforzando una sorta di “ignoranza collettiva”. La propria indipendenza e il personale modo di pensare, vengono quindi presto sostituiti da un pensiero collettivo che offre la possibilità di sentirsi in armonia con gli altri e di trovare soddisfazione ai propri desideri di salvezza, anche se ciò comporta la deformazione della realtà. Inoltre le gratificazioni, sottoforma di approvazione, appoggio e attenzioni, sono sicuramente un rinforzo alla creazione di una nuova identità.

Viene sfruttata la inoltre “tecnica della reciprocità” secondo cui se si offre qualcosa all’adepto (amore, attenzione, promessa di salvezza), quest’ultimo dovrà ricambiare in qualche modo (obbedienza). Per non far allontanare gli adepti, inoltre, si fa leva sulla paura: fuori è il luogo dove non c’è salvezza, ci sono persone malvagie che non capiscono l’importanza della loro scelta e non esiste punizione più spiacevole che essere condannati e isolati. Si crea un’obbedienza senza limiti, dovuta al riconoscimento di un potere legittimo al leader carismatico (Milgram,1963), ritenuto degno di credibilità poiché fonte di benessere. Non è possibile non conformarsi e non obbedire agli ordini dell’autorità: egli custodisce un sapere superiore e offre la salvezza sognata. Il pensiero critico del singolo viene quindi offuscato e sostituito dal pensiero del leader diffuso nel gruppo.

I leader delle sette chiedono inoltre ai propri adepti di lasciare tutto ciò che apparteneva alla loro vita quotidiana precedente. Chi entra a far parte di una setta, quindi, se mettesse in dubbio un ordine o un compito assegnato, sarebbe costretto forse a mettere in discussione ciò che vi è all’origine, creando un disagio insopportabile (“dissonanza cognitiva”; Festinger, 1957: “un individuo che attiva due idee o comportamenti che sono tra loro incoerenti, si trova in una situazione emotiva insoddisfacente”) tutto viene così razionalizzato e giustificato.

Ruolo fondamentale ha la pre-persuasione, facilitata dalla creazione di riti, inni, linguaggi, battesimi, stili di vita caratteristici, testi, che appartengono solo alla setta e che li distingue, e che permette la creazione di un clima favorevole ai principi fondanti della setta. È come se venisse creata una nuova realtà sociale dove tutto acquisisce un nuovo significato se ricondotto alle nuove credenze. Vengono proposte continue attività, che distraggono da un potenziale pensiero personale di dubbio. Queste attività vengono inoltre proposte gradualmente: inizialmente i compiti sono poco impegnativi, per poi diventare sempre più onerosi (“tecnica del piede nella porta”). Col tempo cresce la fiducia nei confronti di chi propone i compiti e scatta un meccanismo di razionalizzazione. L’adepto, se non mettesse in atto il comportamento, percepirebbe una sensazione di disagio poiché sentirebbe di tradire un patto fatto e dovrebbe mettere in discussione il comportamento precedente, creando un’inaccettabile dissonanza cognitiva. L’adepto inoltre non potrebbe accettare una immagine di sé diversa rispetto a quella di “brava persona, che fa onore ai propri impegni”. Ciò che viene proposto è inoltre qualcosa che ha come scopo una “salvezza”, quindi non è possibile rifiutare o essere la persona che impedisce l’adempimento di ciò in cui si dice di credere fermamente. Potrebbe essere percepito come estremamente dissonante anche il dare estrema fiducia al leader e poi non mettere in pratica le sue richieste o contraddirlo.

Un potente processo di autopersuasione, infine, si attiva quando gli adepti sono inviati a fare nuovi proseliti. Nel momento in cui un adepto deve convincere dell’importanza del far parte di quella setta un’altra persona, convince anche se stesso, essendo indotto a mettere in evidenza gli aspetti positivi della setta che giustificano il perché una persona decide di rimanerci. Nel caso in cui qualcuno ponesse delle obiezioni, l’adepto imparerebbe a creare forti controargomentazioni che possono essere utili per confutare ulteriori attacchi (“tattica della vaccinazione”) e a rafforzare così la propria convinzione. Si creerebbe una forte dissonanza, ansia e disagio, se l’adepto, dopo aver parlato molto della grandezza della propria setta, non avesse fede in essa.

Alla luce di questo, quindi, è giusto parlare di persuasione o sarebbe meglio chiamarla autopersuasione?
view post Posted: 16/3/2017, 21:47 Piuro, allarme da prete esorcista: "Troppi giovani vicini al satanismo" - Attualità
Piuro, allarme da prete esorcista: "Troppi giovani vicini al satanismo"
Serata molto partecipata organizzata dalla parrocchia e dal Comune

www.ilgiorno.it/sondrio/cronaca/satanismo-1.2958711



Piuro, 12 marzo 2017 - «I nostri giovani spesso si avvicinano al "satanismo acido", caratterizzato da un sistema di riti fai da te, dall’utilizzo di droghe e dall’adozione di comportamenti violenti. Come certamente saprete le ragazze che hanno ucciso suor Maria Laura Mainetti appartenevano a questa "corrente"». Questo è quanto sostenuto da padre Cesare Truqui, esorcista della missione cattolica Engadina alta, nella serata intitolata «Il satanismo nel mondo contemporaneo» , organizzata dal Comune e della parrocchia di Piuro. Il dibattito si è svolto nel teatro di Borgonuovo, alla presenza di un folto pubblico a dimostrazione della curiosità, e preoccupazione, che certe tematiche suscitano tra i cittadini.

Padre Truqui, autore di numerosi libri, per spiegare il fenomeno del satanismo ha preso le mosse da reali figure storiche come quella di Aleister Crowley, promulgatore di un ateismo incentrato sulla figura dell’uomo e sulla venerazione allegorica del diavolo. «Il vero pericolo - ha continuato il parroco - non viene tanto da quello che potremmo definire demonio fisico, ma dalle idee e dai comportamenti che sono stati veicolati dal satanismo contemporaneo. La nostra società ha fatto propri dei principi pericolosi, coniando slogan molto accattivanti come «sii ciò che vuoi» o «sii il tuo Dio». Libertà sessuale, libertà di pensiero e di azione, umanesimo e rifiuto dei dogmi divini: il satanismo può benissimo essere racchiuso nella famosa frase sesso droga e rock and roll».
Proprio prendendo le mosse da alcune delle canzoni più amate del secolo scorso, come «Imagine» dei Beatles, comunemente ritenuta una delle opere musicali simbolo del movimento pacifista, e «Hotel California» degli Eagles, padre Truqui, compiendo alcune traduzioni dai testi originali in inglese, ha spiegato come tali canzoni siano, in realtà, opere musicali improntate sulla cultura satanica.

«Io vi posso assicurare - ha continuato il prete esorcista - che il diavolo esiste e che non è una bella compagnia. Io, in qualità di esorcista, mi ci sono trovato faccia a faccia e non è stata una bella esperienza». Monsignor Andrea Caelli, moderatore della serata, ha avvertito i presenti del pericoli insiti in una «cultura che fa propria l’idea della libertà assoluta. Noi siamo figli di Dio e, in quanto tali, è nostro dovere rispettare le sue leggi. Questa cultura, che mette al centro di tutto l’uomo, si è ormai insinuata ovunque, noi la respiriamo quotidianamente, ormai senza nemmeno rendercene più conto».
view post Posted: 3/3/2017, 18:27 Irlanda: trovata fossa comune orfanotrofio cattolico - Cronaca
Irlanda: trovata fossa comune orfanotrofio cattolico
Gli esperti confermano sepolture non classificate

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/euro...c9d0a38ac8.html

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Un gruppo di esperti ha confermato l'esistenza di una fossa comune in un ex orfanotrofio cattolico in Irlanda, confermando il sospetto che vi siano state centinaia di sepolture non classificate - 800 secondo i certificati di morte - di bambini. I test del dna evidenziano che i corpi - sepolti in una struttura divisa in 20 camere - avevano una età tra le 35 settimane e i 3 anni. L'orfanotrofio venne chiuso nel 1965.

Si è arrivati a questa scoperta grazie al lavoro svolto da una commissione di inchiesta sulle 'case' per ragazze madri gestite da religiose. La struttura dove sono stati ritrovati i resti umani si trova a Tuam, nell'Irlanda nord occidentale, e fu attiva tra il 1925 e il 1961. La vicenda era stata denunciata negli anni scorsi da uno storico locale e poi anche dopo il 'mea culpa' della chiesa cattolica irlandese si era passati a far luce su quegli eventi. Ne è emerso che chi viveva nelle 'case' ha sofferto malnutrizione, malattie e miseria, con altissimi livelli di mortalità. In un comunicato la commissione pubblica si è detta "scioccata" per quanto scoperto sino ad ora e ha chiesto l'intervento delle autorità competenti per dare degna sepoltura ai resti.
view post Posted: 3/3/2017, 18:08 Vaticano, ex vittima lascia la commissione Pedofilia: «La Curia non collabora» - Attualità
Vaticano, ex vittima lascia la commissione Pedofilia: «La Curia non collabora»

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vati...a-2289964.html#

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Maria Collins, irlandese e vittima da giovane di abusi ripetuti da parte di un sacerdote, si è dimessa da membro della commissione internazionale contro gli abusi del clero promossa istituita da papa Francesco. Ne faceva parte dalla fondazione, nel 2014. Lo annuncia un comunicato della Commissione vaticana, secondo cui la Collins accusa «frustrazione, e mancanza di cooperazione da parte di altri uffici della curia romana». Il presidente della Commissione, card. ÒMalley, ha diffuso una dichiarazione in cui ringrazia la signora e le esprime gratitudine.

Il presidente della Commissione, card. Sean ÒMalley, ha diffuso una dichiarazione in cui ringrazia Maria Collins, e le esprime gratitudine per il fatto che «continuerà a lavorare con noi nella educazione dei leader della Chiesa». La notizia delle dimissioni della signora Collins è diffusa dalla stessa Commissione internazionale per la tutela dei minori, che la definisce «infaticabile campionessa nel dare voce alle vittime e ai sopravvissuti di abusi del clero» e ricorda che «le vittime sono la priorità della Chiesa».

È sempre la commissione a citare la denuncia della Collins di «frustrazione e mancanza di cooperazione da parte di altri uffici della curia romana». Il Papa, informa la commissione, ha «accettato le dimissioni della signora Collins con profondo apprezzamento per il suo lavoro verso le vittime e i sopravvissuti di abusi del clero». La nota della Commissione cita anche il paragrafo del chirografo con cui nel 2014 il Papa ha istituito la Commissione per la parte in cui si dice che è compito della Commissione proporre iniziative per la tutela dei minori e «promuovere la responsabilità delle chiese locali, unendo i propri sforzi a quelli della Congregazione per la dottrina della fede, per la protezione di tutti i bambini e gli adulti vulnerabili». La signora Collins ha apertamente criticato la Congregazione per la dottrina della fede.
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