https://ilgiornaledelticino.ch/al-volante-...oco-di-vacallo/Al volante in stato di ebbrezza, sospeso il parroco di Vacallo
Di Redazione- 14 Maggio 2022
Don Aleksej “Alessio” Yandushev-Rumyantsev, 49 anni, sacerdote incardinato nel clero arcidiocesano cattolico romano della Madre di Dio in Mosca e dalla tarda estate 2019 operante nella Diocesi di Lugano quale amministratore parrocchiale sia a Vacallo sia nelle sette parrocchie della Valle di Muggio (Bruzella, Cabbio, Caneggio, Morbio Superiore, Muggio, Sagno e Scudellate), è stato rimosso nelle scorse ore sia dal ruolo di responsabile delle parrocchie sia dall’attività pastorale – ovvero dall’esercizio del ministero – su tutto il territorio pertinente alla Diocesi. Il provvedimento è stato adottato da monsignor Valerio Lazzeri, vescovo di Lugano, sulla scorta di notizie acquisite circa una serie di episodi occorsi nella notte tra ieri ed oggi e culminati in un fermo al valico di Chiasso-Ponte Chiasso dove il presbitero è risultato essere in condizioni di grave alterazione da alcool; in precedenza, secondo quanto ricostruito da fonti giornalistiche d’oltreconfine, don Aleksej aveva guidato in stato di ebbrezza per parecchi chilometri sulle strade del Comasco, presumibilmente con varie collisioni sul percorso )ad attestarlo sarebbero i segni rimasti sulla carrozzeria dell’auto) e di certo avendo speronato una vettura – il cui conducente si era lanciato all’inseguimento avvertendo nel frattempo le forze dell’ordine – in prossimità del valico di Maslianico su Vacallo frazione Pizzamiglio. Al momento dell’“alcooltest”, risoltosi con una rilevazione all’1.42 grammi per litro ossia quasi tre volte il consentito, il sacerdote avrebbe anche dato in escandescenze contro gli agenti della Polizia di Stato; e gli agenti, oltre a porre sotto sequestro l’auto, si sarebbero limitati ad una denuncia per guida in stato di ebbrezza.
La decisione di monsignor Valerio Lazzeri, come consta su una nota-stampa della Curia, è stata presa “in accordo con il vescovo” dell’arcidiocesi di origine e previo immediato incontro con il sacerdote; inevitabile – così nell’informativa – il provvedimento, una volta “appurata la fattispecie e trattandosi di un comportamento” già tenuto in passato. Probabilmente sotto l’effetto dell’alcool era infatti don Aleksej, cinque mesi addietro, quando era stato accusato di molestie a carattere sessuale su una 23enne incontrata in una discoteca di Novazzano; vicenda passata rapidamente in cronaca, sia perché erano rimaste coinvolte altre due ragazze (anch’esse destinatarie di apprezzamenti non apprezzati) sia perché un conoscente della 23enne era intervenuto senza frapporre parole, ovvero reagendo con un colpo assestato al volto del sacerdote. Il quale, in effetti, si era ritrovato con il setto nasale malconcio e la mattina seguente si era dovuto dare malato, non potendosi in effetti presentare davanti ai fedeli per la celebrazione della santa Messa; a quel momento era poi emersa un’altra vicenda, non dello stesso tenore ma tale da suscitare perplessità, avendo in precedenza don Aleksej dato, ehm, spettacolo durante una sagra popolare.
Erano seguiti un periodo di sospensione ed il reintegro nell’attività pastorale, attività peraltro mai oggetto di alcuna contestazione anche stante l’indiscussa qualità della formazione teologica del presbitero, originario di San Pietroburgo e dalla straordinaria vicenda umana. Di cui sarebbe il caso di tener conto, ponendosi sopra tutto un interrogativo: che cosa sta accadendo a quest’uomo, uomo prima ancora che prete?
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Mi chiamo Alexey (padre Alexey
e sono un prete cattolico russo di San Pietroburgo (Russia) - una delle città più belle del mondo!
Ho tanti interessi, ma i più importanti per me sono un arte (architettura e pittura in particolare), fotografia (natura, città), viaggi (luoghi insoliti della terra).
Sarò felice di ricevere qualsiasi tua cartolina SENZA BUSTA inviata con amore, ma in modo speciale sarei felice di avere la tua cartolina SENZA BUSTA con:
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Grazie prima di una mano!
La mia benedizione sacerdotale sta andando per tutti i miei nuovi amici del Postcrossing!! )))
Cordiali saluti,
padre Alexey
NB! NESSUNA BUSTA, per favore!!!
In ogni caso il mio indirizzo postale è:
Fr. Alexey Yandushev-Rumyantsev,
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https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-...i-15326494.htmlPrete di nuovo nei guai
Sospeso dalla Curia il sacerdote attivo nel Mendrisiotto fermato in dogana ubriaco al volante dell'auto della parrocchia - Era già stato accusato di molestie in discoteca
Ultima modifica: 14 maggio 2022 20:25
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È stato sospeso dalla Curia il prete del Mendrisiotto fermato, ubriaco al volante dell'auto intestata alla parrocchia dove celebrava le funzioni, alla dogana di Ponte Chiasso nella notte tra venerdì e sabato. In una nota la Diocesi di Lugano fa sapere di aver incontrato il sacerdote e di averlo rimosso dalla sua funzione di parroco.
Il sacerdote, che in dicembre era già stato accusato di molestie in una discoteca, è stato denunciato a piede libero per guida in stato di ebbrezza e gli è stato sequestrato il veicolo dalla polizia di Como.
Il religioso era si era fatto notare per la sua guida pericolosa ed è stato segnalato alle autorità da un altro automobilista. Ha cercato di rientrare in Svizzera dal valico di Maslianico, ma il conducente che lo aveva notato lo ha bloccato, come riferito da QuiComo. Il prete, dopo uno sfogo di rabbia contro il veicolo che gli sbarrava la strada, si è diretto verso Ponte Chiasso, dove è stato fermato dalla polizia e risultato positivo al test sull'alcol, con un tasso di molto superiore al limite legale.
Prete rimosso dalla sua funzione
Prete rimosso dalla sua funzione
Il Quotidiano di sabato 14.05.2022
Denunciato un sacerdote
Denunciato un sacerdote
Il Quotidiano di lunedì 13.12.2021
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Pubblicato il: 14 maggio 2022, 16:56 Ultima modifica il: 14 maggio 2022, 20:25
https://opusdei.org/it-it/article/tra-le-r...e-la-vocazione/“Tra le righe” della propaganda atea scopre la fede e la vocazione
Alexey Yandushev-Rumiantsev è nato a Pietroburgo (all’epoca Leningrado) 33 anni fa, in una famiglia ortodossa. All’età di 15 anni viene battezzato e a 16 entra nella chiesa Cattolica. Oggi è diacono e trascorre un periodo di studio in Italia prima dell’ordinazione sacerdotale.
13/06/2006
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Come hai scoperto la tua vocazione?
È una storia lunga. La mia famiglia è ortodossa ma non molto praticante. Quando nacqui, nel 1973, mio padre lavorava da poco per una catena di supermercati e temeva che – data la situazione nella Russia dell’epoca – se mi avesse fatto battezzare, lui e l’intera famiglia avrebbero potuto averne un danno: in pratica poteva essere compromessa la sua carriera o indebolire la sua pozione al lavoro. Chi chiedeva il battesimo in quel periodo doveva lasciare il numero di passaporto e l’informazione veniva poi trasmessa alla autorità politiche. Allora decisero di non battezzarmi.
Quindi nessuna istruzione religiosa in famiglia …
I miei credevano in Dio, ma non fecero nulla di speciale per darmi una formazione cristiana; più che altro seguivano la tradizione: potevano andare in chiesa qualche volta durante l’anno, in casa avevamo immagini sacre che rispettavamo, nulla di più.
Come ti sei avvicinato allora alla religione?
All’età di 12 anni ho cominciato ad interessarmi per conto mio alla fede. Pensavo che ci fosse qualcuno, non qualcosa, … qualcuno a cui far risalire tutto. Mi capitò tra le mani una rivista pubblicata dalla Società Ateistica dell’Unione Sovietica che aveva per titolo “La Scienza e la Religione”. Si trattava di una rivista che nessuno leggeva mai – la copertina e l’interno erano intonsi – ma che toccava un tema per me molto interessante. Intuii che quella era l’unica strada per sapere di più di religione. Mi abbonai e per 5 anni lessi “tra le righe” ciò che si raccontava in quella rivista.
Cosa intendi per leggere “tra le righe”?
A me interessava la religione non le tesi della rivista, quindi anche se gli articoli erano scritti in una prospettiva atea, in realtà si citavano le scritture, si parlava della Chiesa e di Gesù Cristo. Poiché non era possibile procurarsi altre fonti, facevo con quello che avevo. Cominciai a pensare che se di qualcosa o di qualcuno si parlava molto male, forse quella cosa o quelle persone non erano poi così male.
È così che conobbi anche l’Opus Dei, se ne parlava molto male in un libro, assieme ai Cavalieri di Malta. Dell’Opus Dei si diceva che era una organizzazione pericolosa, se ne descriveva la nascita e alla fine si dava persino l’indirizzo della sede in cui viveva il suo capo. E io decisi di scrivere per avere altre informazioni – ma questo avvenne dopo, quando ero già cattolico –.
Non male come spirito critico in un adolescente…
Guardando indietro riconosco che il Signore mi guidava in questo percorso. Sapevo che di questi temi non si poteva parlare liberamente, tant’è che non ne parlavo con nessuno, ma l’interesse cresceva. Quando avevo ormai 15 anni dissi a mio padre che volevo essere battezzato nella chiesa ortodossa. Lui non ebbe nulla in contrario e trovò comunque il modo di farmi battezzare segretamente, da un suo amico sacerdote che faceva il meccanico a Leningrado ma che officiava in una parrocchia della periferia.
E la Chiesa Cattolica …
Poiché se ne parlava male ero deciso a conoscerla. Sull’elenco del telefono trovai l’indirizzo della comunità cattolica di Pietroburgo, ma la chiesa era sempre chiusa. Dopo vari tentativi entrai in contatto con la comunità ma il sacerdote sulle prime era sospettoso perché pensava che fossi una giovane spia del KGB. In effetti all’epoca le spie c’erano. Dopo un certo periodo che mi vedeva frequentare la chiesa facemmo un appuntamento: io dovevo seguirlo dopo la messa e in una zona molto lontana dalla chiesa potemmo parlare a lungo. Nel 1989 la situazione politica era più distesa seppur ancora poco chiara; io comunque chiesi – dopo un periodo di formazione – di entrare in piena comunione con la chiesa cattolica. Avevo 16 anni.
E poi che cosa avvenne?
Finii le superiori, mi iscrissi all’università e contemporaneamente cominciai a studiare presso il Collegio Cattolico San Tommaso d’Acquino, storia della Chiesa e filosofia. Finalmente potevo avere una formazione lineare. È in quel periodo che entrai in contatto con persone dell’Opera di Helsinki, grazie alle lettera che avevo scritto in inglese a Viale Bruno Buozzi (ndr sede centrale dell’Opus Dei).
Che impressioni avesti dell’Opus Dei?
Molto buona. Persone che non fanno “propaganda” ma che in modo molto semplice e profondo trasmettono il senso della vita cristiana. In Russia abbiamo molto bisogno di scoprire il Vangelo del lavoro, trovare Dio nell’ordinarietà delle cose ben fatte. Sono convinto che l’Opera potrà fare un gran bene alla mia gente. Mi piace l’idea della formazione costante e noi ne abbiamo un gran bisogno. Tra l’altro ora nella mia parrocchia a Tsarskoje Selo ci sono due sacerdoti della Società Sacerdotale della Santa Croce che vengono dalla Spagna e che io vedo spesso quando sono a casa, per cui nel tempo la mia conoscenza dell’Opera è andata crescendo – come è avvenuto anche qui in Italia a Firenze e a Roma –.
Come hai deciso di entrare in seminario?
Anche se non ne avevo mai parlato con nessuno, era un’idea che avevo in testa da tempo. Ma pensavo anche che non ce l’avrei fatta, che non avevo le caratteristiche per una dedicazione così impegnativa. Avevo finito gli studi ed ero stato un anno all’estero per studiare la fenomenologia filosofica in Liechtenstein e avevo cominciato a lavorare. Fu un sacerdote che mi chiese quasi per caso se non avessi pensato al sacerdozio, mi disse proprio: “Vuoi essere sacerdote?” Io risposi subito di no, ma poi quella notte non riuscii a dormire. Tornai a parlarne, vuotai il sacco, dissi che in realtà ci avevo pensato a lungo ma che non mi sentivo degno e abbastanza forte. Mi spiegò che la forza la dà Dio e alla fine, nel 2000, entrai in seminario e l’anno prossimo, con l’aiuto del Signore, (2007) dovrei essere ordinato.
https://www.ilvaloreitaliano.it/una-nuova-...ff-rumiantseff/Una nuova missione spirituale per don Alessio Yandusheff-Rumiantseff
Carlo Saccomando
6 Settembre 2019
Tempo di lettura: 4 min.
Uno dei nostri collaboratori, il redattore della rubrica dedicata alla spiritualità, don Alessio Yandusheff-Rumiantseff (Alexy Yandushev Rumyantsev), professore presso l’Istituto Teologico di San Pietroburgo, e già cappellano presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “La Sapienza”, dopo aver concluso con successo i suoi incarichi a Roma, ha proseguito verso la Svizzera per continuare la sua missione. Il nostro inviato è andato a Lugano per incontrarlo.
don Alessio Yandusheff-Rumiantseff
don Alessio Yandusheff-Rumiantseff
Reverendo, sembra che a lei non manchino mai nuovi e interessanti progetti pastorali. Dopo Roma, adesso è la volta della Svizzera: come si sente?
Roma non può non mancare a colui che ci ha vissuto per tanti anni. Roma è Roma, e nonostante mille difficoltà è una delle città più belle al mondo. La Capitale è il trionfo storico-architettonico del genio umano illuminato da Dio, che non lascia indifferenti: la si può amare, o odiare, e io l’amo, anche se questo mio amore non è stato sempre facile. Io e Roma siamo come due vecchi sposi che litigano tutta la vita, e allo stesso tempo l’uno senza l’altro non sopravvivrebbe neanche un giorno. Oggi le distanze nel mondo si accorciano, e così ogni tanto potrò tornare a trovare il mio vecchio amore. Roma è l’amore per sempre!
La nuova missione che inizierà nella Diocesi di Lugano cosa prevede?
Le vie del Signore sono veramente infinite, e dal primo settembre sono stato nominato amministratore della Prevostura di Vacallo e delle sette parrocchie della Valle di Muggio nel Mendrisiotto, il distretto più a sud del Canton Ticino e dell’intera Svizzera. È un posto meraviglioso sia dal punto di vista pastorale sia da quello storico e naturale. Sarà una missione speciale per me, perché diventerò il pastore di una realtà molto complessa e allo stesso tempo bellissima. Amministrare tutte quelle chiese, cappelle, scuole, ospedali dal punto di vista pastorale non sarà semplice, ma questo compito sarà molto entusiasmante e gioioso grazie ai miei collaboratori tra sacerdoti e i laici. Basti vedere il popolo affidatomi dal vescovo di Lugano, Sua Eccellenza Valerio Lazzeri, per capire quanto siano accoglienti e buoni i ticinesi.
Abbiamo appena saputo che il Principe Vittorio Emanuele ha deciso di insignirla del grado di Cavaliere della Casa Reale di Savoia. A Roma tra i vicini ai Savoia lei era l’unico membro russo della famosa Guardia d’Onore al Pantheon. Adesso questo servizio è finito?
(Ride). Se sei una vera guardia, e non la “fai” solamente, se comprendi bene l’enorme responsabilità del tuo servizio alle Tombe Reali e il significato importantissimo per la memoria storica del popolo e dell’Italia, allora anche se ti sposti in Antartide… rimarrai per sempre una Guardia. Qui ad esempio posso vedere spesso le guardie svizzere, e anche nella mia parrocchia di Vacallo ce ne sono due. Erano, sono, e saranno le Guardie del Pontefice. La stessa cosa vale anche nel caso della Guardia d’Onore al Pantheon. Pertanto, sono felice e orgoglioso di svolgere anche questo servizio.
interno di una delle chiese della diocesi di lugano
Riguardo, invece, la sua collaborazione con l’Ordine di Malta, pensa che in Ticino avrà tempo anche per questo servizio?
Dopo 20 anni di stretta collaborazione, prima in qualità di volontario in Russia e Liechtenstein, e poi come collaboratore pastorale dei volontari a Roma, credo che ci sarà sempre il tempo per continuare. Importante è avere la volontà unita con quella del Signore. Dovunque vado, in Birmania o a Roma, in Nigeria o in Svizzera, posso vedere il Cristo sofferente nel prossimo. I sistemi politico-economico-sociali non sono in grado di eliminare il dolore, di colmare la sete spirituale, di soddisfare la fame della giustizia. L’Ordine di Malta, invece, riesce a farcela da secoli, perché è prima di tutto una famiglia dei fedeli a Cristo nel prossimo. Mi sono sentito felice di poter collaborare alle loro iniziative dovunque si svolgevano: dalla mensa popolare a San Pietroburgo, al servizio alla Stazione Termini a Roma. Cosa potrebbe esserci di più bello? Servire il prossimo significa avere la “assicurazione divina” che ti garantisce la felicità che non finisce mai. Quindi sono pronto a rimboccarmi le maniche, e fare il volontario anche qui in Ticino. E che il Beato Gerardo ci aiuti!
Don Alessio, dopo tutte queste ultime nomine, come dobbiamo chiamarla? Monsignore? Prevosto? Professore? Dottore?
Lei ha già scelto il mio vero nome: mi chiamo don Alessio, e così voglio essere chiamato. Il pastore vero è quello che ama le sue greggi, e quindi non costruisce distanze. Egli va in cerca delle pecorelle smarrite, le conduce verso la salvezza, e quindi deve fare questo cammino faticoso e allo stesso tempo gioioso assieme a queste anime, senza pensare ai titoli e ai gradi che per la salvezza non hanno alcuna importanza. Siamo qui sulla Terra per servire, non per essere serviti. La nostra vita raggiunge un senso incorruttibile ed eterno quando diventa al servizio al prossimo.
Carlo Saccomando
http://aristocraziaeu.blogspot.com/2019/09...antsev.html?m=1ARISTOCRAZIA EUROPEA
Questo è il solo blog ufficiale della associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea.
domenica 29 settembre 2019
Alexey Yanduschev Rumyantsev
Il Reverendo Padre Prof. Il Reverendo Padre Prof. Alexey dei Conti Yanduschev Rumyantsev, sacerdote cattolico, filosofo e docente universitario, assistente spirituale della Unione della Nobiltà Russa, discendente da una antica famiglia di cosacchi della Transnistria, è nuovo socio di Aristocrazia Europea. Lo stesso è cugino del nostro consocio italo russo il Principe Lorenzo Naryshkin Miccoli di Cajano. Ed entrambi sono imparentati con le principali famiglie della antica nobiltà Imperiale zarista., sacerdote cattolico, filosofo e docente universitario, assistente spirituale della Unione della Nobiltà Russa, discendente da una antica famiglia sanpietroburghese di cosacchi, considerati eroi nazionali della Transnistria, è nuovo socio di Aristocrazia Europea. Lo stesso è cugino del nostro consocio italo russo il Principe Lorenzo Naryshkin Miccoli di Cajano. Ed entrambi sono imparentati con le principali famiglie della antica nobiltà Imperiale zarista.
Aristocrazia Europea a 07:2