L'articolo è oramai datato ma è interessante per il suo modo intelligente e profondo di esaminare i problemi. E' ancora assolutamente attuale perché espone, a mio avviso, un atteggiamento ben presente, soprattutto nella parte evidenziata in rosso.
L'autore, inoltre, si riferisce a "matrimoni segreti" tra preti o tra un prete e una donna o, più semplicemente, a preti con figli. Tale pratica, che può risultare strana, è in realtà stata confermata da un prete cattolico molto informato su tali questioni, don Franco Barbero, ridotto allo stato laicale alcuni anni fa dal Cardinale Ratzinger per aver creato, tra l'altro, un'ampia rete di sacerdoti omosessuali. La realtà, è il caso di dirlo, supera la fantasia!
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LA CHIESA CATTOLICA DI ABU GHRAIB
di Michael S. Rosa
No, non c'era il coinvolgimento della tortura o di un interrogatorio. Neppure la presenza di donne. Erano tutti partecipanti volontari, uomini con un uomo. Uno tra le loro fila ha anche scattato delle foto pubblicate lunedì nella rivista austriaca
Profil.
Fr. Wolfgang Rothe, vice rettore del senimario di Sankt Poelten, in due pose compromettenti con studente non identificato (Profil)
Le foto hanno mostrato seminaristi e sacerdoti austriaci del seminario di Sankt Poelten mentre si accarezzavano e baciavano, impegnandosi in giochi di sesso.
Profil ha anche riferito che sono stati rinvenuti nei computer del seminario circa 40.000 immagini e film pornografici, tra cui fotografie che ritraggono atti di pedofilia e zoofilia.
Di conseguenza, questa settimana i media di lingua tedesca sono stati saturati con relazioni sullo scandalo-chock nel seminario austriaco, con dovizia di luridi dettagli di quella che è divenuta la Chiesa cattolica di Abu Ghraib. Titoli come "Orge nel Seminario della Chiesa in Austria" (l'irlandese
Examiner), "La Chiesa approva le foto perverse" (
Toronto Star), e "Il caso pornografico potrebbe silurare un vescovo" (
The Guardian), hanno fatto notizia dalla Gran Bretagna all'Australia all'America.
Lo scandalo ha immediatamente spinto alle dimissioni due responsabili del seminario, a un'indagine interna da parte della conferenza dei vescovi austriaci, e ha inoltre richiesto un'indagine penale per aver coinvolto una grande serie di foto pornografiche infantili, illegali in Austria come in molti altri paesi.
I responsabili della Chiesa, ha anche detto la Radio austriaca, chiederanno al Vaticano di rimuovere Kurt Krenn, come vescovo della diocesi di Sankt Poelten. Martin Walchhofer, che supervisiona gli altri seminari cattolici della nazione, ha affermato che Krenn era, in ultima analisi, il responsabile dello scandalo e "deve rispondere davanti alla Chiesa e davanti a Dio per tutto questo". [...]
Helmut Schueller, difensore civico per le vittime di abusi sessuali dell'Arcidiocesi di Vienna, ha detto che "sarà possibile un'ampia indagine" solo se il vescovo Krenn, in qualità di capo della diocesi di Sankt Poelten, dimissionerà.
Alla domanda se avesse intenzione di dimettersi per questo scandalo, Krenn ha affermato senza mezzi termini: "No."
Il vescovo sessantottenne ha respinto le accuse di
Profil definendole "infondate". Ha rifiutato l'evidenza fotografica definendola come "scherzi innocui" che "non hanno nulla a che fare con l'omosessualità".
In un'intervista televisiva diffusa nazionalmente, Krenn ha detto che il furore contro il seminario è stato eccessivo, definendo il rapporto di
Profil un' "esagerazione". Facendo riferimento ad una foto, in cui due seminaristi si baciano, il vescovo sdegnato ha difeso i giovani dicendo che le foto sono state scattate al termine di una festa di Natale, e i seminaristi e i loro istruttori si sono semplicemente partecipati i tradizionali "baci natalizi".
In una dichiarazione pubblica, il vescovo ha tuttavia ammesso che egli "può aver preso delle decisioni sbagliate" riguardo al seminario.
Nel frattempo, il rettore del seminario, Ulrich Kuechl, e il vice-rettore, Wolfgang Rothe, hanno rassegnato le loro dimissioni dalla scuola. Secondo
Profil, Kuechl e Rothe, entrambi nominati da Krenn, hanno avuto rapporti omosessuali con gli studenti, usando le foto pedofile per eccitarsi. Entrambi gli uomini sono stati raffigurati in posizioni compromettenti con i loro seminaristi. Ciò a spinto alcuni a chiedersi se i sacerdoti avessero abusato della loro posizione per fare pressione sui seminaristi a partecipare alle loro empie attività, presumibilmente praticate a Sankt Poelten da almeno parecchi anni.
Il Rettore Ulrich Kuechl (a sinistra) e il Vice-rettore Wolfgang Rothe (a destra) dimessi dal seminario di Sankt Poelten all'inizio di questa settimana.
Anche se ormai rassegnati, né Kuechl né Rothe ammettono alcuna colpa da parte loro. Kuechl ha definito la relazione di
Profil come "pure bugie" e ha minacciato una querela per diffamazione. Quando gli sono state presentate le prove fotografiche, lui, come il suo capo Krenn, ha detto che le foto sono state "male interpretate". Ha paragonato le azioni nelle foto al modo con cui i giocatori di calcio si festeggiano l'un l'altro dopo dopo una particolare buona partita.
Spiegando le sue dimissioni, Kuechl ha aggiunto: "La diffusione delle calunnie nei media di un ex membro del seminario contro di me ha fatto una tale impressione negativa sull'opinione pubblica che la mia ulteriore conduzione sarebbe probabilmente un grande onere per il seminario e la diocesi".
Lo scandalo non si ferma qui. Per capire che le trasgressioni omosessuali non erano semplici anomalie,
Profil cita un anonimo seminarista secondo cui i due compagni si consideravano una 'coppia dello stesso sesso' avendo ricevuto il 'sacramento' del matrimonio in una cerimonia segreta. Quest'accusa è definita da Kuechl come "sciocchezze".
Anche gli austriaci, che non vedono alcun problema reale nei baci e nelle carezze tra uomini adulti negli ambienti di un seminario cattolico (o altrove), sembrano scandalizzati dalla rivelazione della pornografia infantile.
Il portavoce del Partito socialista Hannes Jarolim, ad esempio, ha invitato il Ministero degli Interni austriaco ad avviare un'indagine penale sulle accuse.
I media americani hanno finora teso a minimizzare il sesso gay e hanno puntato a denunciare la pornografia infantile.
Le foto sono la chiave Gli scandali omosessuali non sono, purtroppo, nulla di nuovo nei seminari cattolici. Negarle, aggirarle e coprirle sono un vecchio metodo di questi stessi ambienti. Se non fosse stato per un anonimo sacerdote di 33 anni, d'origine polacca, che ha scattato le foto del misfatto con la sua fotocamera digitale compatta, non ci sarebbe stata nessuna ammissione, nessuna chiamata per un'inchiesta, alcuna riunione d'emergenza. Non ci sarebbe stata neppure la pratica d'offuscare e smentite da parte dei dirigenti della Chiesa. I cattolici conservatori avrebbero difeso i sacerdoti e il vescovo, definendo le accuse come false e diffamando gl'informatori come psicologicamente non idonei. Allo stesso tempo, i cattolici liberali avrebbero respinto le accuse di baldoria omosessuale come il prodotto di una fervida immaginazione da parte di conservatori. Oppure avrebbero semplicemente ignorato l'intera questione.Questo è realmente il modello col quale gli osservatori della Chiesa hanno analizzato tali temi negli ultimi dieci anni.
Quando il mio libro-denuncia sui seminari Goodbye, Good Men uscì nel 2002, narrando incidenti simili (uomini che si baciano nei corridoi di un seminario, ad esempio, a pagina 147), le obiezioni sollevate da decine di ex seminaristi influenzati dalle pressioni della cosiddetta "subcultura gay" nel seminario, sono state liquidate in molti casi come "pura fantasia".Nonostante il fatto per alcuni seminari d'essere ampiamente conosciuti con soprannomi quali "Il palazzo rosa", "Nostra Fiamma" o "La fabbrica delle checche", i rettori dei seminari e i vescovi non riuscirono a pensare a nulla di più originale se non la negazione che qualcosa non andava, definendo le accuse infondate e scurrili. Neppure le foto compromettenti pubblicate sul Newsweek avrebbero fatto loro rimangiare tali discorsi.Le figlie di Trento Lo scandalo austriaco non è certo uno shock per chi si è accorto da tempo dei dettagli sugli scandalosi viavai all'interno di molti seminari cattolici.
Quella che potrebbe essere una sorpresa per molti è che tali feste baccanali si tengono sia in seminari noti come "liberali", sia in quelli noti come "arci-conservatori" (un'etichetta totalmente insensata), diretti da preti e vescovi considerati teologicamente ortodossi.
Forse questo rivela un diverso stato di cose sia in Austria che negli Stati Uniti. O forse, nuovamente, no. Le cosiddette "Figlie di Trento", ossia i preti e i seminaristi gay con mentalità tradizionale, hanno il loro punto d'appoggio proprio nella Chiesa americana. Questo è tanto più scandaloso, dal momento che praticano l'opposto di quanto predicano apertamente.
Il rev. Carlos Urritigoity
Ad esempio negli ultimi anni anche i "gruppi tridentini" hanno avuto la loro parte nei luridi scandali omosessuali per opera del
rev. Carlos Urritigoity, fondatore e superiore generale dell' Associazione Scranton di San Giovanni. Costui è stato sospeso per molestie sessuali su studenti di sesso maschile, ma solo dopo anni di smentite e di offuscamento da parte del sacerdote, della sua società, e del vescovo di Scranton James Timlin, conosciuto come uno dei prelati più conservatori americani. In questo caso, delle fotografie avrebbero risparmiato un sacco d'inutili scandali.
L'Istituto di Cristo Re, un ordine internazionale tradizionale di sacerdoti cattolici fedeli a Roma, ha subito lo scandalo del suo superiore nordamericano
padre Timothy Svea, condannato a 18 mesi di carcere per avere costretto un ragazzo di 16 anni a giochi di sesso
[amanettandolo e legandolo ad un letto].E' una cosa meravigliosa avere sacerdoti che dicono la Messa tradizionale", ha scritto Roger McCaffery, ex redattore di
The Messa in latino in un editoriale del 2002, "ma cerchiamo di fermare l' insensata tifoseria e di affrontare la realtà. La legge delle medie suggerisce che ci sono più scandali a venire nella destra cattolica".
Negli ambienti non tradizionalisti ma conservatori,
Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, è stato accusato da almeno otto ex seminaristi di abusi sessuali. Nonostante cumuli di prove credibili [...], Maciel e il suo ordine hanno costantemente ritenuto l'ormai ottuagenario prete come innocente, attaccando i suoi accusatori come agitatori anti-cattolici, nonostante il fatto che uno di loro sia ancora prete e non abbia assolutamente alcun beneficio lanciando tali accuse sia personalmente sia finanziariamente.
Questa spiacevole storia epica è narrata da
Jason Berry in Voti di silenzio, anche se l'opera rischia d'essere interamente accusata di vuota polemica, con la scusa che il suo autore sia un uomo legato ad un programma liberale.
Lo scandalo austriaco è solo un altro frammento che mostra il falso senso di sicurezza di molti cattolici conservatori tradizionali, quando confidano in chierici di cui ammirano la loro apparente ortodossia e impegno per la fede cattolica.
Il Vescovo Kurt Krenn è l'epicentro dello scandalo di Sankt Poelten
Lo scandalo in corso di Kurt Krenn Non è chiaro quanti cattolici austriaci, conservatori o altro, abbiano sempre ammirato il vescovo di Sankt Poelten, Kurt Krenn.
La sua sfida in materie così delicate non è una novità. Conosciuto come un conservatore reazionario, anche se in un paese di vescovi
progressisti (la maggior parte più liberale rispetto ai loro omologhi americani), Krenn ha fatto notizia in Austria nel 1998, quando ha strenuamente difeso il cardinale Hans Hermann Groer, un altro conservatore, dalle accuse di pedofilia. Il cardinale fu poi costretto dal Vaticano a dimettersi dalla carica di arcivescovo di Vienna dopo che divennero chiare le sue molestie durate anni a studenti di un convitto.
La vicenda Groer raggiunse il culmine durante il viaggio di papa Giovanni Paolo II in Austria, nel 1998. Il Papa venne stato salutato a Sankt Poelten da 1.000 palloncini neri lanciati dalle mani di cattolici che protestavano contro il loro vescovo, Kurt Krenn. Essi distribuirono pure dei volantini invitando il Papa a rimuovere il vescovo. Il provocatorio sostegno di Krenn ad un cardinale colpevole di pedofilia era, per loro, l'ultima goccia.
Inutile dire che questi cattolici hanno ora più munizioni da usare contro l'impopolare Krenn. Essi ora hanno anche molti più alleati nella campagna per cacciare il vescovo insolente.
E' in corso da anni, un'aperta frattura tra Krenn e il cardinale Christoph Schoenborn, e, a giudicare dalle dichiarazioni di vari espondneti della Chiesa in Austria, Krenn non ha molto sostegno dai suoi colleghi ecclesiastici. Le orge omosessuali e la pornografia infantile presso il seminario di Krenn sono pure per loro qualcosa di sopra le righe.
Vi è, naturalmente, un elemento positivo in questo scandalo, come nella maggioranza di chi gioca in tal modo: le persone ragionevoli non possono più negare la malattia. Infatti essa è talmente esposta che non ha bisogno di ulteriore evidenza fino a quando la situazione non guarisce completamente. Questo significa fare un'accurata pulizia delle stalle di Augia.
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Michael S. Rosa l'autore di diversi libri tra cui il bestseller del New York Times
Goodbye, Good Man. Egli è direttore esecutivo di Cruxnews.com.
www.jesus-is-savior.com/Evils%20in%...gay_priests.htmEdited by hanss - 30/5/2011, 18:47