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APPELLO AMNESTY: Matrimonio egualitario subito!

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view post Posted on 28/5/2015, 20:50
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APPELLO AMNESTY

Come in altre parti del mondo, anche in Italia i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate (Lgbti) spesso rischiano di essere violati.

Oltre a una radicata cultura discriminatoria, il mancato riconoscimento nella legislazione italiana delle famiglie costituite da persone dello stesso sesso impedisce il godimento dei diritti necessari all’autorealizzazione, alimenta la stigmatizzazione e la discriminazione e favorisce gli abusi nei confronti delle persone Lgbti.

38 associazioni chiedono al presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, di garantire che sia eliminata ogni forma di discriminazione nella legislazione italiana sul matrimonio civile, aprendolo anche alle coppie dello stesso sesso, riconoscendo i matrimoni e le unioni celebrate all'estero e assicurando pari diritti ai figli delle persone dello stesso sesso.

http://appelli.amnesty.it/lostessosi/
 
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ToninoScalzo
view post Posted on 4/8/2015, 12:31




CITAZIONE (Giorgio Fortunato @ 28/5/2015, 21:50) 
38 associazioni chiedono al presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, di garantire che sia eliminata ogni forma di discriminazione nella legislazione italiana sul matrimonio civile, aprendolo anche alle coppie dello stesso sesso, riconoscendo i matrimoni e le unioni celebrate all'estero e assicurando pari diritti ai figli delle persone dello stesso sesso.

Pur condividendo in linea di principio il discorso di Giorgio, vorrei però esprimere il mio “impopolare” parere sulla questione.
Il matrimonio non è un sacramento inventato dai cattolici, esiste in quasi tutte le culture e com’è accaduto in tantissimi altri casi (vedere il “Natale” = “Solstizio d’inverno”) i cattolici se ne sono appropriati e l’hanno spacciato come un qualcosa inventato (istituito) da dio (il loro super io).
Tuttavia cos’è che accumuna i matrimoni “umani” (quello pellerossa, quello romano pagano, quello cristiano e quello islamico) e li distingue da (forse) tutti i matrimoni non-umani (spesso succede che due lupi o due uccelli decidono di convivere in totale simbiosi “fino a che morte non li separi”)?
Due lupi si sposano senza chiedere l’autorizzazione a nessuno, gli uomini invece si uniscono in matrimonio dopo aver ottenuto il “sigillo” (il consenso) del loro branco di appartenenza.
La differenza non è dovuta al fatto che i lupi non hanno sviluppato un linguaggio, quanto al fatto che il lupo non considera il proprio partner come un oggetto di sua proprietà, anzi quest’ultimo può fare sesso con tutti gli altri componenti del branco e la cosa non suscita alcun malumore all’interno della coppia.

CITAZIONE
Recita un vecchio detto della Sila: << è come dire curnuto a ‘nu lupo >> ossia “gli insulti sono relativi, persino il peggiore di tutti – l’esser cornuti – a certi orecchie (vedere quelle del lupo) non fa alcun effetto”.

Perché ho detto questa cosa, perché nella nostra testa le parole sottendono concetti e se parliamo senza pesare i vocaboli … i concetti diventano birichini. Ad esempio la parola “venerare” se la confondiamo con “credere” (la quale è anche un sinonimo di venerare, ma di solito significa tutt’altro) gli atei diventano dei perfetti cretini perché ... solo i cretini credono che non esistano gli dei (gli essere potenti, non ben specificati).

Stesso discorso dicasi con “diritto” …
Concettualmente significa parola diritta, sincera, leale, ben detta! E si contrappone a “storto”: discorso ipocrita o palesemente errato. Nella nostra testa però si confonde con “legittimo”: questione privata che non tange gli affari altrui.
In realtà il matrimonio non è una questione privata e lo dimostra il fatto che si svolge in “pompa magna”: dinnanzi ad una platea che si prende l’onere di sorreggere il matrimonio nei momenti di difficoltà. Ad esempio quando uno muore … l’atro è risarcito (riceva una parte della pensione o una quota dello stipendio del suo partner) dalla comunità (lo stato).

Dunque, il matrimonio è una questione pubblica (un istituto) e quindi non è corretto “rubare” il consenso del pubblico dicendogli che è un diritto, una legittimità: una faccenda privata che non lo riguarda.

Ad ogni modo io non credo nell’istituto del matrimonio, lo trovo (almeno così è diventato) un business per giudici ed avvocati.

Edited by ToninoScalzo - 4/8/2015, 14:59
 
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