Laici Libertari Anticlericali Forum

Per il divorzio breve, Quando la legge sequestra le nostre vite

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view post Posted on 4/7/2007, 08:06
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divorzio2


www.radicali.it/view.php?id=99388

Roma: ore 13, conferenza stampa 'Riduciamo i tempi per ottenere il divorzio'


Roma, 5 luglio 2007

RIDUCIAMO I TEMPI PER OTTENERE IL DIVORZIO


Conferenza Stampa della Lega Italiana per il Divorzio Breve

Giovedì 5 luglio, ore 13.00, Sala Conferenze Stampa, Camera dei Deputati, Via della Missione,4



On. Maurizio TURCO - Presidente Lega Italiana Divorzio Breve



Rita BERNARDINI - Segretaria Radicali Italiani



Diego SABATINELLI - Segretario Lega Italiana Divorzio Breve



Alessandro GERARDI – Tesoriere Lega Italiana Divorzio Breve



Constatata la preponderante percentuale di separazioni e divorzi consensuali in Italia, avendo ormai compreso che il decorso del termine triennale di separazione per ottenere lo scioglimento del matrimonio, piuttosto che rinsaldare la comunione di vita dei coniugi, rischia di aggravare ulteriormente i rapporti personali tra marito e moglie, e che i tempi di attesa per ottenere il divorzio superano di gran lunga i tre anni previsti a causa dell’aggravio di lavoro per la giustizia civile



La Lega italiana per il Divorzio Breve considera suoi obiettivi:

Valorizzare la volontà e la responsabilità dei singoli abbreviando i tempi della separazione per ottenere il divorzio.



Eliminare la procedura della separazione in caso di accordo tra i coniugi sulle condizioni che li riguardano



Ridurre in questo modo il carico di lavoro gravante sulla giustizia civile e i costi per le parti.



In Europa altri Paesi hanno già affrontato il problema con l’obiettivo di facilitare le procedure burocratiche, incentivare le separazioni consensuali e ridurre i litigi in tribunale garantendo anche, in tal modo, il benessere dei figli.



NEL NOSTRO PAESE SIAMO IN FORTE RITARDO!


Recenti dati Istat confermano un’evoluzione del nostro Paese reale non riconosciuta e assecondata da un adeguamento normativo: oltre 500.000 unioni di fatto, e tra queste sono presenti anche molte coppie che da anni aspettano un divorzio e che dalla loro situazione irregolare vedono deteriorarsi e complicarsi i rapporti umani e psicologici. Per fronteggiare i costi individuali ed anche sociali delle separazioni non serve dunque reprimere il fenomeno, ma agevolare forme nuove di ricomposizioni e di unioni tra le persone, allineandosi su questo terreno agli standard degli altri paesi europei.

Per questi motivi, dopo trentasei anni, consideriamo urgente e necessario avviare una nuova, forte battaglia civile, questa volta per il divorzio breve. E’ una battaglia che investe, o investirà, la responsabilità e il lavoro dei parlamentari ma che richiede primariamente, come risorsa necessaria, l’impegno attivo di tutti coloro che ritengono intollerabile che si neghi a qualcuno la possibilità, anzi il diritto, di determinare liberamente le proprie scelte di vita.

Edited by GalileoGalilei - 3/2/2012, 11:07
 
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view post Posted on 19/12/2007, 22:59
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http://www.corriere.it/cronache/07_dicembr...3ba99c53b.shtml


Il provvedimento andrà all'esame del senato
Primo via libera al divorzio sprint
Il testo sullo scioglimento del matrimonio in un anno approvato dalla commissione Giustizia

ROMA - Il Senato ci riprova. Dopo che nella scorsa legislatura una proposta di legge sul divorzio breve fu affossata in Aula alla Camera, a Palazzo Madama arriva un'analoga iniziativa che prevede lo scioglimento del matrimonio dopo un anno. La commissione Giustizia ha infatti dato l'ok all'adozione come testo base di un articolato presentato dal senatore del Pd, Massimo Brutti. Dieci articoli compongono il provvedimento che ha nell'articolo uno il suo punto saliente: un anno per ottenere il divorzio, periodo che vale per tutti, sia per coppie con figli che senza figli. Il relatore addirittura fa intendere che si potrebbe anche dimezzare l'anno necessario portandolo a sei mesi nel caso in cui non ci siano figli ed entrambi i coniugi diano un assenso consensuale a prendere ognuno la propria strada. È stato fissato per il 22 gennaio 2008 il termine per la presentazione degli emendamenti.

■ Vota: sei d'accordo?

PROBLEMA SERIO - «Intendiamo procedere speditamente - spiega Brutti - anche perché le statistiche ci convincono che si tratta di un problema serio». Di qui la proposta, in dieci articoli, che potrà comunque essere modificata. «È probabile - spiega ancora il relatore - che venga proposto un emendamento per portare da un anno a sei mesi il tempo previsto in caso non ci siano figli. È una proposta che era stata avanzata in sede di dibattito, ma è chiaro che io ho dovuto fare una sintesi di tutto ciò che era emerso». Brutti si dice poi ottimista sull'approvazione, nonostante le difficoltà che si registrano in genere su queste materie. «Finora - osserva - ho visto una certa disponibilità anche da parte di interlocutori che, ad esempio, sono riluttanti sui Cus».
 
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Felipe-bis
view post Posted on 20/12/2007, 16:14




In vaticano si saranno distratti? Nessun anatema?
 
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view post Posted on 5/5/2009, 07:53
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Ricordiamo che tra separazione e divorzio devono passare 3 anni dalla prima udienza. Da anni i Radicali popongono di migliorare la legge sul divorzio, eliminndo l'intervallo tra separazione e divorzio. Dalla politica clericale nessuna risposta.

Ora le lungaggini giudiziarie del divorzio sembrano ripercuotersi contro Berlusconi

http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/p...i-divorzio.html

Marina e Piersilvio ad Arcore. Gli altri tre figli schierati con la madre
Le mosse di Veronica finora fanno pensare a una separazione "con addebito"
Berlusconi teme il processo mediatico
"Troppo lungo un divorzio per colpa"
di CLAUDIO TITO

Berlusconi teme il processo mediatico "Troppo lungo un divorzio per colpa"

Silvio Berlusconi e Veronica Lario
ROMA - "Separazione con addebito". Adesso sono diventate queste le parole che fanno più paura a Silvio Berlusconi. La possibilità, cioè, che Veronica Lario chieda non la procedura consensuale per arrivare al divorzio, ma quella per "colpa". Un iter che renderebbe tutto più drammatico. Soprattutto trasformerebbe l'addio tra "Veronica e Silvio" in un grande processo pubblico.

Il Cavaliere ha passato tutta la giornata di ieri ad Arcore. Ha chiamato tutti i collaboratori più fidati, ha consultato l'avvocato Niccolò Ghedini e la sorella Ippolita, ha convocato l'amico di sempre Bruno Ermolli e ha chiesto ai figli maggiori, Marina e Piersilvio, di mettere sul tavolo la loro posizione e i loro suggerimenti. Ha insomma discusso come affrontare le tappe del secondo divorzio. Ha soppesato i rischi connessi agli assetti proprietari dell'impero aziendale ma anche quelli relativi alla prossima campagna elettorale. Lo staff berlusconiano dunque prepara la controffensiva. Gli annunci dell'ormai "ex consorte" hanno messo in allarme lo stato maggiore di Villa San Martino. Al punto che tra le varie opzioni, è stata valutata pure la reazione da organizzare nel caso in cui la Lario si rivolga al giudice per ottenere la "separazione per colpa". Una eventualità che innervosisce il capo del governo. Dopo l'approvazione del cosiddetto "Lodo Alfano", infatti, il capo del governo era convinto di non dover più frequentare le aule dei tribunali. In particolare quelle di Milano. Ma se la "signora" davvero imboccherà la strada dello "scontro", sarà inevitabile rimettere piede a corso di Porta Vittoria.

Secondo i legali del premier, infatti, le mosse della First lady fanno pensare ad una soluzione di questo tipo. A cominciare da quel richiamo alla "minorenne" Noemi. "Se sarà così - è il timore del premier - la vicenda potrebbe durare troppo". Una telenovela su cui saranno puntati gli obiettivi di tv e giornali. Sebbene l'avvocato della Lario, Maria Cristiana Morelli, abbia ieri spiegato che questa è una "materia che non va gestita sui giornali".

Gli uomini del presidente del consiglio, poi, hanno centrato la loro attenzione anche su altri rischi che potrebbero fare chiudere il divorzio in modo poco proficuo. Compresa la parte economica e aziendale. Non solo. C'è anche chi ha fatto notare che Tangentopoli è scoppiata nel 1992 proprio a causa di una lite coniugale. Il braccio di ferro sugli alimenti tra Mario Chiesa e l'allora consorte Laura Sala incuriosì il pool milanese di Mani Pulite. Un'osservazione, però, contestata da Berlusconi: "Io non ho nulla da nascondere".

Sta di fatto che l'idea di un addio lungo e travagliato non lascia tranquillo l'inquilino di Palazzo Chigi. Moglie e marito non si sono ancora chiariti a quattr'occhi. Per non parlare della scelta dei tre figli di "secondo letto" schieratisi al fianco della madre. Non è un caso che ieri pomeriggio ad Arcore ci fossero solo Marina e Piersilvio. Del resto, sul tavolo restano i nodi relativi ai ruoli che assumeranno Barbara, Eleonora e Luigi nei futuri assetti societari. Nessuno dei tre riveste cariche di primo piano in Mediaset e in Mondadori, ossia nel cuore del colosso imprenditoriale berlusconiano.
Per gli stessi motivi fino a domenica scorsa il "marito" non aveva escluso una riconciliazione in extremis con la moglie. Un'opzione che ieri ha perso terreno, sebbene ad Arcore non venga ancora considerata definitivamente tramontata.

A Palazzo Chigi nessuno sottovaluta le ripercussioni della vicenda sulla situazione politica. Soprattutto sulla prossima campagna elettorale e sui risultati delle europee. Prima dell'"affaire Veronica", il premier era deciso a giocare la consultazione di Strasburgo solo sulla sua persona. Un vero e proprio plebiscito, non tanto sul governo ma su "Silvio Berlusconi". "Voglio battere tutti i record di preferenze", aveva spiegato ai suoi fedelissimi. Voleva superare per numero di voti tutti i "campioni" della Prima Repubblica (l'esempio più citato è quello anni '80 di Giulio Andreotti nella circoscrizione Centro) e soprattutto voleva battere tutti i candidati europei. Per presentarsi così come l'uomo più "cliccato" del continente. Con questo obiettivo ha deciso di "correre" su tutto il territorio nazionale. Il "caso Lario", però, potrebbe costringerlo a cambiare i programmi.

(5 maggio 2009)
 
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perlanaturale
view post Posted on 17/5/2009, 07:58




Una nuova, legge ad personam? :)
 
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fermakon
view post Posted on 17/6/2009, 03:03




può anche darsi..
se però, con la scusa di farsi un piccolo favore, il beneamato premier fa un favore a tutti..
dai, i tempi del divorzio sono semplicemente scandalosi
se per facilitare la vita a Berlusconi ne viene anche ai poveri cittadini-elettori, manna dal cielo!
 
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view post Posted on 22/2/2010, 14:55
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica...e_41795901.html

Paniz: ''Spero si arrivi ad ampia condivisione''

Solo un anno per dirsi addio per sempre, all'esame della Camera il divorzio breve

ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 18:00

Roma - (Adnkronos/Ign) - In commissione Giustizia tre proposte di legge 'trasversali' per portare dagli attuali tre anni a 12 mesi il tempo della separazione necessario per ottenere lo scioglimento del matrimonio. I testi in discussione sono presentati da esponenti sia della maggioranza che dell'opposizione. Le differenziazioni riguardano l'eventuale presenza di figli e la loro età commenta 0 vota 1 invia stampa
Roma, 21 feb. (Adnkronos/Ign) - Un anno per dirsi addio per sempre. Lentamente, procede in commissione Giustizia della Camera l'esame delle proposte di legge per introdurre nell'ordinamento il cosiddetto divorzio breve, vale a dire per portare dagli attuali tre anni a un anno il tempo della separazione necessario per ottenere lo scioglimento del matrimonio. Un'iniziativa trasversale, visto che i testi in discussione sono presentati da esponenti sia della maggioranza che dell'opposizione. Uno è di Maurizio Paniz, del Pdl, che è anche relatore del provvedimento; un altro è di Marcello De Angelis, sempre del Pdl, sostenuto anche dai colleghi di partito Giampiero Catone, Fabio Gava ed Enzo Raisi; l'ultimo di Sesa Amici, del Pd.


Caposaldo di tutte e tre le proposte la possibilità di ridurre a un anno il tempo di separazione ininterrotta necessario per poter accedere al divorzio, modificando l'attuale disciplina che invece fissa in tre anni tale termine. Un periodo che decorre dalla comparsa dei coniugi in tribunale per l'avvio della separazione personale con l'autorizzazione del giudice a vivere separati, anche se per la giurisprudenza la causa di divorzio può iniziare solo dopo il passaggio in giudicato della sentenza di separazione, benché sul solo addebito.

I testi elaborati dai deputati del Pdl prevedono tuttavia delle differenziazioni in rapporto all'eventuale presenza dei figli e alla loro età. Così per Paniz deve restare l'attuale termine di tre anni se ci sono minori, mentre la proposta di De Angelis riduce ulteriormente il termine a sei mesi in assenza di figli o in presenza di figli maggiori di 14 anni, mentre lo prevede di un anno se l'età dei figli non supera i 14 anni.

Altra discriminante importante prevista dalla proposta di Paniz è la possibilità del cosiddetto divorzio breve soltanto in presenza di separazione consensuale, compreso il caso in cui il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale. Infine tutti e tre i progetti di legge prevedono di anticipare lo scioglimento della comunione al momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati.

"Il testo da me presentato - spiega Maurizio Paniz all'Adnkronos parlando del suo progetto - riprende interamente quello che fu approvato nel 2003 all'unanimità in commissione e che fu poi bocciato dall'Aula. Ora vedremo se a distanza di sette anni il Parlamento ha maturato una convincimento diverso".

Paniz è attualmente impegnato nell'elaborazione del testo base sul quale dovranno esprimersi i deputati: "Attendo la conclusione della discussione in corso in commissione e spero che prima delle elezioni regionali o subito dopo si possa arrivare alla scelta del testo base. Ovviamente il mio auspicio e l'obiettivo al quale lavoro è di arrivare a una proposta e ad eventuali emendamenti che siano ampiamente condivisi".

Ma stavolta si riuscirà ad arrivare all'approvazione della nuova legge? "Naturalmente rispetto la sovranità del Parlamento - risponde l'esponente del Pdl - ma finora non ho registrato particolari contrarietà e la percezione che ho è che riusciremo a varare le nuove norme per ridurre i tempi necessari per passare dalla separazione al divorzio. Questo almeno è l'orientamento che ho registrato confrontandomi con i parlamentari con i quali ho parlato, non so se poi alla fine emergerà una posizione diversa".

Possibile e prevedibile il confronto che potrà aprirsi con il mondo cattolico, anche alla luce della posizione netta assunta alcuni giorni fa dal quotidiano 'Avvenire', che in un editoriale ha sottolineato le conseguenze negative che potrebbe produrre il cosiddetto divorzio breve: aumento delle devianze tra i giovani figli di divorziati e relativizzazione dell'istituto matrimoniale. "Ovviamente - replica Paniz - ho il massimo rispetto per le posizioni di 'Avvenire'".

Tuttavia il deputato del Pdl non rinuncia a sostenere argomentazioni contrarie a quelle esposte dal quotidiano della Cei: "L'esperienza ci dice che esiste una forte pressione per ridurre la tempistica per l'ottenimento del divorzio proprio per poter regolarizzare e consolidare nuovi rapporti che nel frattempo si sono formati".

"La realtà odierna - spiega ancora Paniz - ci dice che il termine di tre anni, dall'inizio della separazione, per lo scioglimento del matrimonio, non serve in alcun modo come deterrente per la prosecuzione di esperienze di coppia ormai logorate e invece funziona come intralcio per la formalizzazione delle ulteriori scelte di vita che nel frattempo sono maturate. Anche una parte delle istanze che si riferiscono al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto sono legate a queste situazioni necessitate, in cui la convivenza, di fatto, non è una scelta, ma un comportamento obbligato rispetto alle rigidità della legge".

"Per questo, pur confermando la necessità che intercorra un periodo di tempo tra la separazione e lo scioglimento e il tentativo di conciliazione affidato al giudice, appare opportuno - aggiunge Amici - diminuire a un anno il periodo di durata della separazione ai fini dello scioglimento del matrimonio".

''Il divorzio - sottolinea De Angelis - non ha posto in alcun modo in pericolo la stabilità del vincolo matrimoniale, ma si è configurato semplicemente per quello che è, cioè una via d'uscita, auspicabilmente dignitosa, da situazioni di vita coniugale non altrimenti risolvibili".

"Se dunque è certo che il divorzio si pone solo come rimedio specifico al fallimento di singole vicende di vita, e non come un proposito di attentato sociale alla stabilità dell'istituto matrimoniale, occorre di conseguenza - prosegue l'esponente del Pdl - che non siano aggravate le situazioni personali nelle quali vengono a trovarsi coloro che, a volte anche non certo per propria scelta, sono nella condizione di dover intraprendere questo difficile cammino".
 
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view post Posted on 3/2/2012, 11:05
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3/02/2012
Divorzio breve, riparte il cammino parlamentare
Coppie in crisi. Cresce, in Italia, il nuemro di divorzi

Coppie in crisi. Cresce, in Italia, il nuemro di divorzi
Il 7 febbraio scade il termine per presentare gli emendamenti. La proposta prevede di ridurre i tempi per separarsi da tre anni a uno
giuseppe brienza
ROMA







Sovrastato negli scorsi mesi da altre priorità politico-parlamentari, il dibattito sull’introduzione del “divorzio breve” in Italia, vale a dire della riduzione dei tempi di durata della separazione da tre a un anno, necessaria prima di ottenere il divorzio, è ripreso il 18 gennaio scorso, con l’adozione del testo base da parte della Commissione Giustizia della Camera dei deputati e la fissazione del termine per la presentazione degli emendamenti al 7 febbraio 2012.





Il testo unificato del relatore Maurizio Paniz (Pdl), presentato il 13 aprile 2010 con il titolo di “Disposizioni in materia di separazione giudiziale tra i coniugi” (C. 749 Paniz, C. 1556 De Angelis e C. 2325 Amici), oltre alla riduzione del tempo originariamente previsto dalla legge per ponderare bene una scelta dalle conseguenze sociali così dirompenti, che da un anno può comunque salire sino a due anni quando la coppia che intenda dividersi abbia figli minorenni, interviene anche sul fronte degli effetti patrimoniali stabilendo che, nel caso di separazione personale, il regime di comunione tra i coniugi si sciolga nel momento stesso in cui, in sede di udienza presidenziale, il presidente del tribunale autorizzi i coniugi a vivere separati. Tale modifica mira ad evitare la situazione a volte paradossale in cui si trovano i coniugi che hanno ormai dimostrato una ferma volontà di separarsi ma che, stando alla normativa vigente, devono invece mantenere la comunione dei beni.





Raccogliendo il “divorzio breve” consensi e critiche in tutti gli schieramenti politici, è probabile che il Governo Monti eviti di prendere posizione sul testo di legge in discussione, rendendo così possibili maggioranze trasversali a favore o contro la sua approvazione. In realtà già nel 2003 un provvedimento simile fu discusso nel Parlamento italiano, ma fu bocciato soprattutto a motivo dell’opposizione dell’associazionismo familiare e di gran parte del mondo cattolico, contrari a visioni ed impostazioni che banalizzano l’esperienza matrimoniale e rendono ancora più difficile la tutela giuridica della stabilità matrimoniale. Il “divorzio breve” (o “espresso”) è stato successivamente introdotto, nel 2005, in Spagna, grazie all’impegno del Governo Zapatero, con il risultato, contestato in una recente intervista dal presidente della sede spagnola dell’“Istituto di politica familiare” Eduardo Hertfelder, che “in appena cinque anni ha raddoppiato il numero dei divorzi in Spagna, passati da 50.000 a 100.000”. La legge spagnola ha in realtà introdotto la possibilità di divorziare unilateralmente, senza alcun motivo e in modo immediato, “di fatto legalizzando il ripudio”, come denunciato da Hertfelder, ma la proposta Paniz ad avviso di molti incamminerebbe il nostro Paese verso quella direzione.



Maggiormente impegnati, rispettivamente a favore e contro, l’introduzione del “divorzio breve” sono attualmente l’UAAR, l’“Unione Atei Agnostici Razionalisti” ed il “Forum delle associazioni familiari” che, nel 2003, espresse la propria soddisfazione per la bocciatura della proposta di legge che avrebbe voluto ridurre il periodo di separazione necessario ad ottenere il divorzio, auspicando piuttosto un progetto per rilanciare l’istituto del matrimonio sul quale, come afferma la Costituzione, si fonda la famiglia.





Il progressivo aumento di divorzi e separazioni nel nostro Paese del resto già provoca, secondo dati recentemente forniti dall'Ami, l’“Associazione degli avvocati matrimonialisti italiani”, un “esercito” di genitori ex mariti che, con la fine del matrimonio, perdono un tetto e spesso anche i figli e il lavoro. Infatti, come riportato dall’“Agenzia Dire Minori” “su 4 milioni di papà separati, 800mila sono sulla soglia di povertà: di questi 50mila vivono a Milano, 90mila a Roma” (Padri separati. 4 milioni in Italia: 800mila poveri, 25 gennaio 2011).

http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage...divorcio-12274/
 
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view post Posted on 24/2/2012, 17:03
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http://www.tg3.rai.it/dl/tg3/articoli/Cont...5a5c92d930.html

enerdì 24 Febbraio 2012
Arriva il
divorzio breve

In un anno si potrà scrivere nero su bianco l'addio definitivo, bisognerà aspettarne due invece se ad essere coinvolti nelle decisioni della coppia ci sono anche figli minorenni

Nel 1974, con uno storico referendum, gli italiani vennero chiamati a dire la loro sul divorzio. A 38 anni di distanza si torna a mettere mano alla legge ed ecco quello che già in molti chiamano il divorzio breve. In un anno si potrà scrivere nero su bianco l'addio definitivo, bisognerà aspettarne due invece se ad essere coinvolti nelle decisioni della coppia ci sono anche figli minorenni.

Una scelta che mette d'accordo le forze politiche, frutto dell'intesa raggiunta tra Pd e Pdl nella commissione Giustizia della Camera. Certo ora il testo dovrà passare l'esame del Parlamento, ma non sembra correre il rischio di venire affossato in Aula come accadde per una proposta simile nel 2003. Una legge snella: due soli articoli.

E così si cambia in un Paese in cui, secondo le statistiche, più di un matrimonio su quattro finisce male. A decidere di dire basta, spesso dopo lunghe unioni, ormai sono coppie di tutte le età. In aumento gli over '60 che decidono di separare le loro strade. Tempi più rapidi anche per quella che in molti definiscono una rivoluzione, la comparsa del cognome della mamma accanto a quello del padre. Si potrà chiedere facilmente, ma non sarà automatico. Un primo passo verso quella parità dei coniugi prevista dalla Costituzione.
 
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view post Posted on 29/3/2012, 08:32
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http://qn.quotidiano.net/cronaca/2012/03/2...-contrari.shtml

HOMEPAGE > Cronaca > Divorzio breve, primo ok in commissione. "Ma dopo Bagnasco, anche il cardinal Scola si oppone"
Divorzio breve, primo ok in commissione
"Ma dopo Bagnasco, anche il cardinal Scola si oppone"
Sondaggio Un anno per divorziare, sei d'accordo?

A denunciare l'opposizione delle gerarchie ecclesiastiche è Alessandro Gerardi, tesoriere della Lega Italiana per il Divorzio Breve
Molte coppie non si sposano per paura del divorzio (Archiviofi)
Molte coppie non si sposano per paura del divorzio (Archiviofi)
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FECONDAZIONE Migliaia di coppie fuggono all'estero

ROMA, 28 marzo 2012 - La commissione Affari Costituzionali della Camera ha dato parere favorevole alla proposta di legge sul divorzio breve. L’unica osservazione fatta dalla relatrice del parere Isabella Bertolini (Pdl) è sull’opportunità di prevedere una disciplina transitoria.

Al testo, che accorcia i tempi per ottenere lo scioglimento del matrimonio da tre a un anno (due in caso ci siano figli minori), manca solo il voto della commissione Giustizia sul mandato al relatore Maurizio Paniz (Pdl) a riferire in Aula.


LA POLEMICA - Le gerarchie ecclesiastiche si mettono di mezzo e vanno contro il testo di legge sul divorzio breve che sta per essere licenziata dalla Commissione Giustizia della Camera. A denunciarlo è Alessandro Gerardi, tesoriere della Lega Italiana per il Divorzio Breve: “Dopo Bagnasco, anche il cardinale Scola si oppone, definendola un ‘passo decisamente sbagliato’ - spiega - Purtroppo siamo ormai abituati a vedere i cardinali vestire i panni dei capifazione, che indicano e prescrivono le leggi da approvare e quelle da respingere”.

“Vedremo ora quale peso avranno i ‘desiderata’ vaticani sul percorso parlamentare della legge sul divorzio breve - vontinus Gerardi - La sensazione è che presto, tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra, scatterà la gara a chi arriverà per primo al bacio della sacra pantofola”.

http://rivara.blogautore.repubblica.it/201...cei-ci-riprova/

27
mar
2012
Divorzio breve, la Cei ci riprova
il presidente della Cei angelo Bagnasco

il presidente della Cei angelo Bagnasco

Nell’ottobre del 2003 la Camera bocciò a sorpresa, a voto segreto, la prima proposta di legge sul divorzio breve presentata dalla deputata diessina Elena Montecchi. A votare contro non solo An e Udc che sin dall’inizio avevano manifestato la loro contrarietà, ma anche Forza Italia che invece fino a quel momento aveva appoggiato il testo e contribuito alla sua stesura. Cosa era successo? Quale fu la causa del dietrofront azzurro? Lo spiegò efficacemente la stessa Montecchi in una intervista del 2005: “Sembrava fatta, ma il giorno prima del voto ci fu una dura presa di posizione della Conferenza episcopale italiana”. Fu così che Forza Italia chiese il voto segreto “e diede ai suoi indicazione di votare contro”. Ci sono stati poi altri tentativi andati a vuoto. Ora, dopo quasi dieci anni, la legge per il divorzio breve sta di nuovo per arrivare al vaglio della Camera. Ma la storia rischia, pericolosamente, di ripetersi. Gli indizi ci sono tutti.

Il testo anche questa volta è frutto di un compromesso e porta la firma di un noto parlamentare del Pdl, Maurizio Paniz. La discussionè è fissata per il mese di aprile, le nuove norme sono semplici: il divorzio potrà essere chiesto dopo due anni di separazione per le coppie con figli minori, dopo un anno per quelle senza bambini. I tempi dell’iter hanno già subito un improvviso allungamento. La commissione Giustizia di Montecitorio ha concluso l’esame del provvedimento il 23 febbraio, dando il suo via libera bipartisan (contraria la Lega, cauta l’Udc), E già lì si è verificata la prima levata di scudi nel Pdl; esponenti come Gasparri e Lupi hanno chiesto addirittura una discussione all’interno del partito, sconfessando Paniz. Poco dopo la commissione Affari costituzionali, chiamata a dare il suo parere, ha rinviato, prendendosi più tempo, soprattutto a causa dei dubbi sollevati dalla pidiellina Isabella Bertolini. Ma ormai ci siamo: la legge dovrebbe arrivare in aula a giorni. Ebbene ieri la Conferenza episcopale italiana è tornata a farsi sentire. “Il divorzio breve infragilisce il matrimonio. In una cultura del tutto-provvisorio, l’introduzione di istituti che per natura loro consacrino la precarietà affettiva, e a loro volta contribuiscano a diffonderla, non sono un ausilio nè alla stabilità dell’amore, nè alla società stessa” ha tuonato il presidente della Cei, Angelo Bagnasco. Bisognerebbe spiegarlo a quelle donne che vogliono divorziare da mariti violenti e che sono costrette a trascinare situazioni pericolose per diversi anni. Comunque il plauso del ciellino Lupi a Bagnasco non si è fatto attendere. Manca solo la richiesta di voto segreto. Poi ci risiamo

Scritto martedì, 27 marzo 2012 alle 11:06
 
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view post Posted on 8/7/2012, 04:21
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http://www.lacritica.org/slide-view/divorz...ondo-al-tunnel/

DIVORZIO BREVE: LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL
Posted on luglio 7, 2012 by Max in | Comments are closed
Divorzio breve

Sempre più italiani attendono con ansia il giorno in cui si potrà divorziare in tempi brevi.

A 38 anni dal referendum che confermò la legge Fortuna-Baslini, in questi giorni, alla Camera si discute del cosiddetto “divorzio breve”, ovvero una legge che dovrebbe ridurre i tempi di attesa tra la separazione e il divorzio.

La normativa italiana, frutto degli anni Settanta, è oggi una delle più restrittive d’Europa: in Svezia il divorzio consensuale è immediato, in Spagna viene concesso entro due mesi, in Francia tra i tre e i sei mesi, in Gran Bretagna entro sei mesi e in Germania scatta dopo un anno di separazione.

Secondo la presente bozza di legge, i tre anni, ora necessari, potrebbero diventare uno, oppure due, se la coppia che intende divorziare ha almeno un figlio minore. Non si sa se questo progetto potrà concretizzarsi: tutto dipenderà dalla volontà del Parlamento, che purtroppo, al momento ha molti altri temi di cui occuparsi.

Se l’Italia va a rilento, qualcosa invece si muove a livello internazionale: il 21 giugno è entrato in vigore il regolamento europeo, volto a disciplinare la separazione e il divorzio di coppie transnazionali, che risiedono temporaneamente all’estero o nelle quali uno dei due coniugi è straniero. Si tratta di una norma che darà alla coppia la possibilità di scegliere, secondo i propri canoni, quale sia la legge più conveniente nell’ambito prestabilito dal regolamento.

Vi è un’ulteriore novità: la coppia che sceglie la legge di uno stato straniero potrà presentarsi ad un giudice italiano, per chiedere il divorzio nei tempi brevi previsti dall’ordinamento del paese scelto. Tutto ciò apre nuove possibilità a migliaia di divorziandi, bloccati nelle pastoie della burocrazia italiana.

Alla luce di questo regolamento, potranno nascere e consolidarsi dei processi di divorzio molto più veloci di quelli che ci sono stati finora in Italia, secondo un’ottica europea.

Non mancheranno sicuramente delle furbizie e scorrettezze nel seguire la prassi, ma se non altro la scorciatoia europea permetterà di risparmiare anche su quelle spese ingenti che si è costretti a sborsare se si vuole divorziare nel nostro Paese.

In Italia, secondo i dati ISTAT, il 25% dei matrimoni finisce con un divorzio, mediamente dopo 18 anni di vita in comune. Solo nel 2% delle separazioni legali, la coppia ritrova l’intesa e rinuncia al divorzio.

Fortunatamente, sul divorzio breve, per adesso il mondo politico sembra aver trovato una buona intesa. Pd e Pdl, nelle grandi linee, si trovano d’accordo sulla riforma. I Radicali auspicano che vi sia presto la possibilità di divorziare in tempi molto rapidi, senza che la Chiesa si intrometta nella questione.

Ci sono state delle opposizioni da parte dell’Udc, il partito di Pier Ferdinando Casini, e qualcuna anche dall’ala democristiana dal Partito Democratico. La deputata Paola Binetti, ex piddina passata in seguito all’Unione di Centro, si è espressa a favore della conservazione dell’attuale legge, che prevede un’attesa di tre anni per poter divorziare, specie se la coppia in questione ha figli minori.

Per quanto riguarda l’ambiente cattolico in generale, sul tema dell’inviolabilità del matrimonio vi sono molte divergenze d’opinione e di comportamento. Il divorzio breve deve diventare un argomento di riflessione e di approfondimento, sia giuridico che culturale, da affrontare senza timore e senza tabù.

Sta di fatto che oggi il matrimonio non è più quella cellula sociale che era una volta: viene anzi concepito da molte persone come un vincolo burocratico pesante e abbastanza inutile, che può diventare un incubo se la vita di coppia non funziona, e si desidera iniziare una nuova vita.

C’è da domandarsi quanto le lungaggini dell’attuale trafila per il divorzio abbiano già influito sulla notevole decrescita del numero dei matrimoni. Negli ultimi due anni, secondo l’Istat, si è verificato un calo del 6 per cento delle nozze celebrate in Italia, ovvero circa trentamila in meno rispetto al periodo precedente, mentre le convivenze sono in aumento, così come il numero di bambini nati al di fuori del matrimonio. La Chiesa farebbe bene a riflettere su questi dati. Del resto, gli italiani sono i primi in classifica fra i popoli cattolici per quanto riguarda la richiesta di annullamento presso la Sacra Rota.

Se la legge sul divorzio breve riuscisse a passare, per milioni di italiani sarà possibile liberarsi di un grosso peso, sia morale, che finanziario e burocratico. Non resta che attendere, tenendo le dita incrociate.

 
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Addio al divorzio breve altra promessa tradita / Addio divorzio breve 'Così è diventato una legge-fantasma'

PIÙ che una legge, il fantasma di una legge. Appare, scompare, non viene mai discussae tutto resta com' è. Milioni di italiani la aspettano da decenni, eppure la legge sul divorzio breve già pronta nel giugno scorso, è di nuovo scomparsa dal calendario dei lavori parlamentari. Missing. Inabissata nella lunga lista di testi di legge che non approdano mai alla discussione in Parlamento. E GUARDA caso, commenta amara Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia della Camera, «si tratta quasi sempre di temi che riguardano i diritti civili o i diritti delle donne». La formula è semplice: "N. C.", basta non calendarizzare, e quella legge scompare, per anni e anni, in una nebbia di rinvii e di rimandi di cui si perde traccia. Ed è questo il destino, sembra, del cosiddetto "divorzio breve", disegno di legge che punta ad accorciare i tempi della separazione, da tre a due anni in presenza di minori e da tre anni a anno se nella coppia non ci sono figli. Una rivoluzione per il nostro paese, dove per un divorzio "medio" cioè consensuale ci vogliono quasi 5 anni, due sentenze, due avvocati e un fiume di soldi. Così da ieri per denunciare il nuovo rischio di oblio della legge, i radicali della "Lega per il divorzio breve" hanno iniziato uno sciopero della fame, sostenuti da coppie e cittadini che da anni aspettano di poter sciogliere il proprio matrimonio. Spiega Rita Bernardini: «È evidente che c' è un veto da parte delle gerarchie ecclesiastiche, che fanno leva su alcune forze politiche perché la conferenza dei capigruppo rinvii, sine die, la discussione della legge. E molti partiti incredibilmente temono ancora oggi di spaccarsi su un tema come il divorzio, ma forse si vergognano di ammetterlo. L' assemblea però si deve esprimere, avendo il coraggio di dire un sì o un no. Questa legge era stata calendarizzata: perché è stata cancellata dall' ordine del giorno e fatta scomparire?». Chissà, forse c' è chi pensa che «42 anni siano ancora troppo pochi per modificare la legge sul divorzio» conclude sarcastica l' esponente radicale. In effetti dall' approvazione nel 1970, passando per il referendum del 1974, i tempi delle separazioni sono stati modificati soltanto una volta, nel 1987, passando da cinque e tre anni. Nel 2003 la legge sul divorzio breve era riapprodata a Montecitorio, ma subito affossata da Lega e Udc, con presidente della Camera Pierferdinando Casini. Poi soltanto tentativi falliti. «Eppure questa volta dopo un lungo lavoro di mediazione e la stesura di un testo davvero moderato e attento, eravamo convinti di arrivare alla discussione» dice Giulia Bongiorno. Invece... «Invece credo che l' Italia stia per ricevere dall' Europa la maglia nera peri diritti civili. Sono cattolica, credente, ma so che le resistenze arrivano da lì, da quel mondo, da chi crede erroneamente che il divorzio breve potrebbe minare l' unità della famiglia. Ma da penalista vedo invece cheè proprio dai tempi lunghi che nascono sofferenze e problemi». E la deputata di Fli ricorda quante leggi sui diritti civili si sono arenate: il diritto della madre a mettere alla nascita il proprio cognome al figlio, o la bocciatura sull' omofobia, «il cui testo da quattro anni torna in commissione». Aggiunge Guido Paniz, avvocato, ex leader dei padri separati, deputato Pdl e relatore del testo sul divorzio breve: «Sono veramente sconfortato. Da mesi chiedo perché legge sia scomparsa dal calendario, ma dalla conferenza dei capigruppo soltanto risposte evasive. La verità è che molti partiti a cominciare dal mio sono spaccati, e più sensibili ai richiami di Oltretevere che ai bisogni dei cittadini». E poi, incalza Paniz, «faccio l' avvocato da decenni e so per esperienza che quando si è deciso di divorziare non si torna indietro, qualsiasi siano i tempi della separazione». Diego Sabatinelli, segretario della Lega per il divorzio breve, da ieri in sciopero della fame, parla di una legge «depennata senza motivo»,e di quelle nuove famiglie che i separati formano nei lunghi anni di attesa del divorzio, «famiglie - dice Sabatinelli- senza tutelee senza diritto». Nebbie, silenzi, rinvii. E poche speranze che il divorzio breve torni all' ordine del giorno prima della fine della legislatura. Benedetto Della Vedova fa parte della conferenza dei capigruppo: «La legge slitta perché trai partiti non c' è la volontà politica di discuterla. E non credo che ci sia il progetto di accelerare i tempi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARIA NOVELLA DE LUCA
 
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Divorzio breve in un anno, in 9 mesi in assenza di figli: sì unanime in commissione al testo base

di Nicoletta Cottone8 aprile 2014
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Argomenti: Diritto di famiglia | Alessandra Moretti | Radio Vaticana | Camera dei deputati | FI | Senato | Titti Di Salvo | Paolo Gentili | Anna Rossomando



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La commissione Giustizia della Camera ha ottenuto un via libera unanime al testo base che riguarda il divorzio breve. Lo ha annunciato la correlatrice Alessandra Moretti (Pd) esprimendo «soddisfazione per questo primo, importante passo nell'iter del divorzio breve». Il testo, che mette insieme le proposte della democratica Alessandra Moretti e di Luca D'Alessandro(Fi), ha avuto «l'ok di tutte le parti politiche in Commissione», ha sottolineato la Moretti.

La tabella di marcia
Ecco la tabella di marcia. «I termini per la presentazione degli emendamenti scadono alla fine di questo mese e il 24 aprile ci saranno le audizioni - ha dichiarato Moretti- se andiamo di questo passo sono fiduciosa che il testo possa approdare in aula entro maggio», augurandosi che il percorso di questa legge, «per troppe volte rimandata nelle scorse legislature, possa essere rapido, anche grazie all'accordo preso dai presidenti di Camera e Senato che hanno previsto tempi stretti per la calendarizzazione del provvedimento».

Cosa prevede il testo
Il testo base prevede che il divorzio breve intercorre a «dodici mesi dal deposito della domanda di separazione», mentre oggi ne servono tre. Nelle separazioni consensuali dei coniugi, in assenza di figli minori, il termine «è di nove mesi». Innovazione importate il fatto che la decorrenza del tempo non partirebbe dalla prima udienza di fronte al presidente del Tribunale, ma dal deposito della domanda di divorzio. Il testo prevede poi, all'articolo 2, che in caso di separazione personale, «la comunione tra i coniugi si scioglie nel momento in cui, in sede di udienza presidenziale, il presidente autorizza i coniugi a vivere separati».

DOCUMENTI
Il testo base sul divorzio
D'Alessandro: una buona mediazione in commissione
Luca D'Alessandro (Forza Italia), l'altro autore del testo base, ha sottolineato che la commissione ha fatto una buona mediazione che ha messo d'accordo tutti i partiti. «Quello di oggi - ha detto - è un primo, importante passo per il varo di norme moderne e di civiltà».

Rossomando: ora proceda spedito
«Se ne parla da un bel po' di anni ma ora il 'divorzio breve' si sta avviando a essere una realtà», ha commentato Anna Rossomando (Pd) . «Spero che il consenso unanime di oggi - ha dichiarato la deputata - sia il segno che il parlamento ha deciso di compiere finalmente questa scelta, e auspico che l'iter del provvedimento proceda senza intoppi: anche questa é una riforma importante».

Di Salvo: una norma di civiltà
Per la vicepresidente dei deputati di Sel, Titti Di Salvo, firmataria del progetto di legge Sel sul divorzio breve, l'abbreviazione dei tempi per il divorzio è «una norma di civiltà». Per Di Salvo quella di oggi è «una giornata importante per tante coppie in attesa di separarsi e per i loro figli. Finalmente la legge sul divorzio breve ha avuto il consenso unanime dalla commissione Giustizia. Il Parlamento discute di un tema molto sentito e sul quale c'è ormai un consenso trasversale».

Don Gentili (Cei): contro la famiglia
Un netto no al provvedimento che punta a ridurre a un anno i tempi della separazione dai tre attuali, propedeutici all'ottenimento del divorzio, arriva dalla Cei. «Ci auguriamo che i nostri parlamentari, le Commissioni di giustizia, sia della Camera sia del Senato - non so quanto rimarrà - siano molto più favorevoli a leggi a favore della famiglia che contro la famiglia», ha dichiarato don Paolo Gentili, direttore dell'Ufficio Nazionale Cei per la Famiglia, commentando alla Radio Vaticano il disegno di legge. Per don Paolo Gentili
«forme legali di questo tipo andrebbero ancora di più a minare l'istituto del matrimonio, cioè a rendere più difficile la sfida del "per sempre", che continua però ad affascinare tanti giovani, tanti conviventi, tanti che vivono la forma delle unioni di fatto e che però chiedono molto spesso alla Chiesa di offrire l'orizzonte del 'per sempre'».
 
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view post Posted on 29/5/2014, 14:40
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www.lastampa.it/2014/05/29/italia/p...snJ/pagina.html



29/05/2014
Divorzio breve, via libera della Camera
Ora il testo di legge passa al Senato

Con le nuove normative si riducono i tempi dello scioglimento del matrimonio a 12 mesi in caso di contenzioso e a 6 in caso di divisione consensuale. Oggi dopo la votazione finale in aula si è levato un forte applauso
ANSA


Sembra proprio che l’iter della nuova legge con la quale si riducono drasticamente i tempi per le procedure del divorzio stia andando avanti in maniera fluida e senza scossoni.



Oggi è arrivato il sì dell’Aula della Camera alla proposta con la quale, per lo scioglimento del matrimonio basteranno 12 mesi in caso di contenzioso e 6 mesi per le consensuali. I voti a favore sono stati 381, 30 i contrari, 14 gli astenuti. Il testo ora passa al Senato.



LE NOVITA’ DEL TESTO

Divorzio breve.

Stop alla separazione di 3 anni per chiedere il divorzio. Il termine scende a 12 mesi per la separazione giudiziale e a 6 mesi per la consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli. Se la separazione è giudiziale, il termine decorre dalla notifica del ricorso.

Comunione legale.

La comunione dei beni si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale.

Applicazione immediata.

Il `divorzio breve´ sarà operativo anche per i procedimenti in corso.





Anche l’applauso scrosciato in aula subito dopo la votazione lascia pensare che le diverse aree politiche siano piuttosto d’accordo. Unica voce fuori dal coro quella del Gruppo parlamentare «Per l’Italia» della Camera secondo cui «Passa il divorzio breve, senza alcun impegno per la prevenzione, la mediazione e la riconciliazione. Passa la visione della famiglia come fatto esclusivamente privato e non come bene comunitario, alla cui unita’ e’ riconosciuto valore anche dalla Costituzione» .



Ecco invece il lungo elenco dei consensi. A partire dal Pd dove però qualcuno, come Giuseppe Fioroni, ha scelto il voto astenuto. «Ho votato difformemente dal gruppo sul divorzio breve. Pur comprendendo le motivazioni del provvedimento, ritengo che l’istituto della famiglia ha necessità di essere sostento e rafforzato. Questo provvedimento avrebbe meritato una riflessione più ampia che coinvolgesse anche le politiche a sostegno della famiglia e dei minori che in ambito famigliare sono sicuramente i più deboli».



PD

«L’approvazione alla Camera del divorzio breve costituisce un ulteriore passo verso la civiltà giuridica e sociale nel nostro Paese. Questo nuovo istituto consentirà di meglio tutelare anche gli interessi dei minori, soprattutto quando vittime di una coppia in crisi. Quando il testo di legge giungera’ in Senato, sara’ nostra cura garantire un esame rapido e accurato»’ ha dichiarato il senatore Felice Casson, Pd, vicepresidente della commissione Giustizia.

E la deputata del Pd, Alessandra Moretti aggiunge «Il Parlamento deve fare le leggi, non deve esprimere giudizi etico-morali. Quelli investono la sfera personale. Compito del legislatore è di favorire le buone relazioni, la serenità, la famiglia e di allentare il conflitto che certo non aiuta il soggetto debole che sono i figli. I figli hanno diritto alla famiglia, alla bigenitorialità anche se i genitori decidono di dividersi».

FORZA ITALIA

«Con questa proposta di legge abbiamo reso al passo con i tempi la legislazione senza cadere nella tentazione della voglia di emulazione degli altri Paesi. Perché questo testo non è ostile ma anzi più che favorevole alla famiglia». Lo ha detto nell’Aula della Camera Luca D’Alessandro, sottolineando che il testo approvato a Montecitorio «è una scelta di laicità senza estremismi». E aggiunge «Questa legge è a favore del matrimonio perché non alimenta la paura dell’odissea giudiziaria cui bisogna sottoporsi se le cose finiscono male».

M5S

Il via libera al ddl sul divorzio breve «é una conquista civile che ci mette a passo con la Ue e che è resa possibile anche dalla presenza in questo Parlamento del M5S». Ha commentato Alfonso Bonafede di M5S. «Non vogliamo mettere il cappello su questo risultato - spiega - ma siamo alla dimostrazione che quando il Pd non mette ghigliottine sul dibattito parlamentare e non si fanno inciuci ma si prendono decisioni nell’interesse della gente noi ci siamo e collaboriamo».

SEL

L’intervento legislativo sul divorzio breve «era improcrastinabile. I tempi lunghi attuali non sono europei ed il termine attuale per lo scioglimento è troppo lungo, una inutile angheria che serviva solo a aumentare i conflitti». Ha detto nell’Aula della Camera Marisa Nicchi di Sel.

NCD

Questa legge va bene soprattutto perché tutela i minori, e votando a favore diamo un contributo al progresso della disciplina del delicato ambito dei valori fondamentali». È il commento di Antonio Leone di Ncd .

SC

«Oggi poniamo fine ad un termine estremamente lungo per lo scioglimento del matrimonio, e lo facciamo non solo a tutela del matrimonio ma anche per favorire le nuove scelte e per porre fine ai conflitti che fanno stare male i figli». È la posizione di Stefano Dambruoso di Scelta Civica .

LEGA

«La Lega lascia libertà di coscienza sul divorzio breve, ma non bisogna lanciare il messaggio agli italiani che il matrimonio possa durare solo un giorno e non una intera vita insieme». Ha dichiarato Emanuele Prataviera della Lega .

FRATELLI D’ITALIA

«Voto sì al divorzio breve anche se permane una discriminazione tra chi ha figli e chi non ne ha». È il commento di Ignazio La Russa Fratelli d’Italia . «Non possiamo votare - spiega - contro questa proposta di legge che va nella direzione di diminuire il periodo di sofferenza che spesso si determina alla fine del matrimonio», conclude.

UDC

«Oggi un’Aula compatta ha votato la nuova normativa sul divorzio breve, bocciando tutti quegli emendamenti volti a proporre una pausa di riflessione qualificata per la coppia separata. Tutto l’Udc ed io, in prima persona, abbiamo votato un NO convinto al divorzio breve». Ha affermato la deputata Paola Binetti.
 
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view post Posted on 31/5/2014, 05:53
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http://www.news.va/it/news/il-vescovo-gala...r-il-divorzio-b

Il vescovo Galantino sulla legge per il divorzio breve Non è una conquista
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2014-05-30 L’Osservatore Romano
Roma, 30. Il sì della Camera dei deputati sul divorzio breve «non darà nessun contributo» alla riflessione. Il vescovo di Cassano all’Jonio, Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), non nasconde la sua preoccupazione per il voto parlamentare che intende ridurre notevolmente i tempi necessari per lo scioglimento del matrimonio. «Non credo si possa parlare di conquista, tanto meno definirla storica».



Considerazione che il presule fa soprattutto all’indomani dei dati Istat, che hanno evidenziato come in Italia nel 2013 si è stato toccato il minimo storico per la natalità. «Una accelerazione per quel che riguarda il divorzio non fa che consentire una deriva culturale. Togliere spazio alla riflessione non risolverà. Il matrimonio e la famiglia restano il fondamento della nostra società. La fretta non porterà da nessuna parte». Per il segretario generale della Cei, insomma, «il divorzio sprint non darà nessun contributo. Se l’alveo deve essere quello della fretta, del riflettere senza un confronto, allora il divorzio sprint non permetterà alla società di recuperare ciò di cui ha più bisogno». Il presule parla partendo dalla propria esperienza da uomo di Chiesa: «Come prete incontro tante famiglie con problemi. Di questo passo, con il divorzio veloce quante famiglie si sarebbero sfasciate. E invece la riflessione, il più delle volte, mi porta a dire che farebbe prevalere il buon senso e porterebbe a risolvere i tanti problemi che comunque ci sono».

http://www.agi.it/politica/notizie/2014053...regua_al_senato

Divorzio breve: Pagano (Ncd), battaglia senza tregua al Senato
Divorzio breve Pagano Ncd battaglia senza tregua al Senato

19:06 30 MAG 2014

(AGI) - Roma 30 mag. - Dopo l'approvazione di ieri alla Camera dei Deputati, la proposta di legge sul divorzio breve incontra i primi ostacoli al Senato.
Il deputato del Nuovo centrodestra, Alessandro Pagano afferma che: "Votando a favore del 'divorzio breve' la Camera ha varato un provvedimento che obiettivamente, purtroppo, finira' per ledere i soggetti piu' deboli, ossia i figli minori e il coniuge economicamente e socialmente piu' fragile che le statistiche all'unanimita' ci dicono essere, nella stragrande maggioranza dei casi, donne".
"E' quanto meno contradditorio - rileva Pagano - che il Parlamento si sia in questi mesi letteralmente stracciato le vesti a proposito dell'escalation di violenze nei confronti delle donne, e poi altrettanto disinvoltamente, a cuor leggero, abbia approvato un provvedimento che di fatto pone le donne che vivono situazioni di difficolta' all'interno della coppia in una condizione di debolezza e paura estrema. Senza contare le terribili conseguenze, a livello psicologico, affettivo, cognitivo, sui bambini a causa della scelta del legislatore di privilegiare la fretta anziche' la riflessione della coppia". "Abbiamo dunque il dovere - aggiunge - di impedire che il testo licenziato dall'Assemblea di Montecitorio diventi legge e la possibilita' ci e' data al Senato dove il provvedimento e' stato trasmesso per la seconda lettura. Al Senato daremo battaglia fino alla fine, certi che la composizione e i numeri della maggioranza a Palazzo Madama, ben diversi da quelli della Camera, faranno la differenza. Come Nuovo Centrodestra non dobbiamo mai dimenticare che al cuore delle nostre battaglie politiche c'e' la famiglia e che siamo chiamati a difenderla ogni qualvolta, come nel caso del 'divorzio breve', anziche' essere tutelata e favorita vengono invece create le condizioni per distruggerla", conclude. (AGI) .
 
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