Laici Libertari Anticlericali Forum

Per il divorzio breve, Quando la legge sequestra le nostre vite

« Older   Newer »
  Share  
GalileoGalilei
view post Posted on 8/7/2012, 04:21 by: GalileoGalilei
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://www.lacritica.org/slide-view/divorz...ondo-al-tunnel/

DIVORZIO BREVE: LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL
Posted on luglio 7, 2012 by Max in | Comments are closed
Divorzio breve

Sempre più italiani attendono con ansia il giorno in cui si potrà divorziare in tempi brevi.

A 38 anni dal referendum che confermò la legge Fortuna-Baslini, in questi giorni, alla Camera si discute del cosiddetto “divorzio breve”, ovvero una legge che dovrebbe ridurre i tempi di attesa tra la separazione e il divorzio.

La normativa italiana, frutto degli anni Settanta, è oggi una delle più restrittive d’Europa: in Svezia il divorzio consensuale è immediato, in Spagna viene concesso entro due mesi, in Francia tra i tre e i sei mesi, in Gran Bretagna entro sei mesi e in Germania scatta dopo un anno di separazione.

Secondo la presente bozza di legge, i tre anni, ora necessari, potrebbero diventare uno, oppure due, se la coppia che intende divorziare ha almeno un figlio minore. Non si sa se questo progetto potrà concretizzarsi: tutto dipenderà dalla volontà del Parlamento, che purtroppo, al momento ha molti altri temi di cui occuparsi.

Se l’Italia va a rilento, qualcosa invece si muove a livello internazionale: il 21 giugno è entrato in vigore il regolamento europeo, volto a disciplinare la separazione e il divorzio di coppie transnazionali, che risiedono temporaneamente all’estero o nelle quali uno dei due coniugi è straniero. Si tratta di una norma che darà alla coppia la possibilità di scegliere, secondo i propri canoni, quale sia la legge più conveniente nell’ambito prestabilito dal regolamento.

Vi è un’ulteriore novità: la coppia che sceglie la legge di uno stato straniero potrà presentarsi ad un giudice italiano, per chiedere il divorzio nei tempi brevi previsti dall’ordinamento del paese scelto. Tutto ciò apre nuove possibilità a migliaia di divorziandi, bloccati nelle pastoie della burocrazia italiana.

Alla luce di questo regolamento, potranno nascere e consolidarsi dei processi di divorzio molto più veloci di quelli che ci sono stati finora in Italia, secondo un’ottica europea.

Non mancheranno sicuramente delle furbizie e scorrettezze nel seguire la prassi, ma se non altro la scorciatoia europea permetterà di risparmiare anche su quelle spese ingenti che si è costretti a sborsare se si vuole divorziare nel nostro Paese.

In Italia, secondo i dati ISTAT, il 25% dei matrimoni finisce con un divorzio, mediamente dopo 18 anni di vita in comune. Solo nel 2% delle separazioni legali, la coppia ritrova l’intesa e rinuncia al divorzio.

Fortunatamente, sul divorzio breve, per adesso il mondo politico sembra aver trovato una buona intesa. Pd e Pdl, nelle grandi linee, si trovano d’accordo sulla riforma. I Radicali auspicano che vi sia presto la possibilità di divorziare in tempi molto rapidi, senza che la Chiesa si intrometta nella questione.

Ci sono state delle opposizioni da parte dell’Udc, il partito di Pier Ferdinando Casini, e qualcuna anche dall’ala democristiana dal Partito Democratico. La deputata Paola Binetti, ex piddina passata in seguito all’Unione di Centro, si è espressa a favore della conservazione dell’attuale legge, che prevede un’attesa di tre anni per poter divorziare, specie se la coppia in questione ha figli minori.

Per quanto riguarda l’ambiente cattolico in generale, sul tema dell’inviolabilità del matrimonio vi sono molte divergenze d’opinione e di comportamento. Il divorzio breve deve diventare un argomento di riflessione e di approfondimento, sia giuridico che culturale, da affrontare senza timore e senza tabù.

Sta di fatto che oggi il matrimonio non è più quella cellula sociale che era una volta: viene anzi concepito da molte persone come un vincolo burocratico pesante e abbastanza inutile, che può diventare un incubo se la vita di coppia non funziona, e si desidera iniziare una nuova vita.

C’è da domandarsi quanto le lungaggini dell’attuale trafila per il divorzio abbiano già influito sulla notevole decrescita del numero dei matrimoni. Negli ultimi due anni, secondo l’Istat, si è verificato un calo del 6 per cento delle nozze celebrate in Italia, ovvero circa trentamila in meno rispetto al periodo precedente, mentre le convivenze sono in aumento, così come il numero di bambini nati al di fuori del matrimonio. La Chiesa farebbe bene a riflettere su questi dati. Del resto, gli italiani sono i primi in classifica fra i popoli cattolici per quanto riguarda la richiesta di annullamento presso la Sacra Rota.

Se la legge sul divorzio breve riuscisse a passare, per milioni di italiani sarà possibile liberarsi di un grosso peso, sia morale, che finanziario e burocratico. Non resta che attendere, tenendo le dita incrociate.

 
Web  Top
17 replies since 4/7/2007, 08:06   587 views
  Share