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Per il divorzio breve, Quando la legge sequestra le nostre vite

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GalileoGalilei
view post Posted on 22/2/2010, 14:55 by: GalileoGalilei
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica...e_41795901.html

Paniz: ''Spero si arrivi ad ampia condivisione''

Solo un anno per dirsi addio per sempre, all'esame della Camera il divorzio breve

ultimo aggiornamento: 21 febbraio, ore 18:00

Roma - (Adnkronos/Ign) - In commissione Giustizia tre proposte di legge 'trasversali' per portare dagli attuali tre anni a 12 mesi il tempo della separazione necessario per ottenere lo scioglimento del matrimonio. I testi in discussione sono presentati da esponenti sia della maggioranza che dell'opposizione. Le differenziazioni riguardano l'eventuale presenza di figli e la loro età commenta 0 vota 1 invia stampa
Roma, 21 feb. (Adnkronos/Ign) - Un anno per dirsi addio per sempre. Lentamente, procede in commissione Giustizia della Camera l'esame delle proposte di legge per introdurre nell'ordinamento il cosiddetto divorzio breve, vale a dire per portare dagli attuali tre anni a un anno il tempo della separazione necessario per ottenere lo scioglimento del matrimonio. Un'iniziativa trasversale, visto che i testi in discussione sono presentati da esponenti sia della maggioranza che dell'opposizione. Uno è di Maurizio Paniz, del Pdl, che è anche relatore del provvedimento; un altro è di Marcello De Angelis, sempre del Pdl, sostenuto anche dai colleghi di partito Giampiero Catone, Fabio Gava ed Enzo Raisi; l'ultimo di Sesa Amici, del Pd.


Caposaldo di tutte e tre le proposte la possibilità di ridurre a un anno il tempo di separazione ininterrotta necessario per poter accedere al divorzio, modificando l'attuale disciplina che invece fissa in tre anni tale termine. Un periodo che decorre dalla comparsa dei coniugi in tribunale per l'avvio della separazione personale con l'autorizzazione del giudice a vivere separati, anche se per la giurisprudenza la causa di divorzio può iniziare solo dopo il passaggio in giudicato della sentenza di separazione, benché sul solo addebito.

I testi elaborati dai deputati del Pdl prevedono tuttavia delle differenziazioni in rapporto all'eventuale presenza dei figli e alla loro età. Così per Paniz deve restare l'attuale termine di tre anni se ci sono minori, mentre la proposta di De Angelis riduce ulteriormente il termine a sei mesi in assenza di figli o in presenza di figli maggiori di 14 anni, mentre lo prevede di un anno se l'età dei figli non supera i 14 anni.

Altra discriminante importante prevista dalla proposta di Paniz è la possibilità del cosiddetto divorzio breve soltanto in presenza di separazione consensuale, compreso il caso in cui il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale. Infine tutti e tre i progetti di legge prevedono di anticipare lo scioglimento della comunione al momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati.

"Il testo da me presentato - spiega Maurizio Paniz all'Adnkronos parlando del suo progetto - riprende interamente quello che fu approvato nel 2003 all'unanimità in commissione e che fu poi bocciato dall'Aula. Ora vedremo se a distanza di sette anni il Parlamento ha maturato una convincimento diverso".

Paniz è attualmente impegnato nell'elaborazione del testo base sul quale dovranno esprimersi i deputati: "Attendo la conclusione della discussione in corso in commissione e spero che prima delle elezioni regionali o subito dopo si possa arrivare alla scelta del testo base. Ovviamente il mio auspicio e l'obiettivo al quale lavoro è di arrivare a una proposta e ad eventuali emendamenti che siano ampiamente condivisi".

Ma stavolta si riuscirà ad arrivare all'approvazione della nuova legge? "Naturalmente rispetto la sovranità del Parlamento - risponde l'esponente del Pdl - ma finora non ho registrato particolari contrarietà e la percezione che ho è che riusciremo a varare le nuove norme per ridurre i tempi necessari per passare dalla separazione al divorzio. Questo almeno è l'orientamento che ho registrato confrontandomi con i parlamentari con i quali ho parlato, non so se poi alla fine emergerà una posizione diversa".

Possibile e prevedibile il confronto che potrà aprirsi con il mondo cattolico, anche alla luce della posizione netta assunta alcuni giorni fa dal quotidiano 'Avvenire', che in un editoriale ha sottolineato le conseguenze negative che potrebbe produrre il cosiddetto divorzio breve: aumento delle devianze tra i giovani figli di divorziati e relativizzazione dell'istituto matrimoniale. "Ovviamente - replica Paniz - ho il massimo rispetto per le posizioni di 'Avvenire'".

Tuttavia il deputato del Pdl non rinuncia a sostenere argomentazioni contrarie a quelle esposte dal quotidiano della Cei: "L'esperienza ci dice che esiste una forte pressione per ridurre la tempistica per l'ottenimento del divorzio proprio per poter regolarizzare e consolidare nuovi rapporti che nel frattempo si sono formati".

"La realtà odierna - spiega ancora Paniz - ci dice che il termine di tre anni, dall'inizio della separazione, per lo scioglimento del matrimonio, non serve in alcun modo come deterrente per la prosecuzione di esperienze di coppia ormai logorate e invece funziona come intralcio per la formalizzazione delle ulteriori scelte di vita che nel frattempo sono maturate. Anche una parte delle istanze che si riferiscono al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto sono legate a queste situazioni necessitate, in cui la convivenza, di fatto, non è una scelta, ma un comportamento obbligato rispetto alle rigidità della legge".

"Per questo, pur confermando la necessità che intercorra un periodo di tempo tra la separazione e lo scioglimento e il tentativo di conciliazione affidato al giudice, appare opportuno - aggiunge Amici - diminuire a un anno il periodo di durata della separazione ai fini dello scioglimento del matrimonio".

''Il divorzio - sottolinea De Angelis - non ha posto in alcun modo in pericolo la stabilità del vincolo matrimoniale, ma si è configurato semplicemente per quello che è, cioè una via d'uscita, auspicabilmente dignitosa, da situazioni di vita coniugale non altrimenti risolvibili".

"Se dunque è certo che il divorzio si pone solo come rimedio specifico al fallimento di singole vicende di vita, e non come un proposito di attentato sociale alla stabilità dell'istituto matrimoniale, occorre di conseguenza - prosegue l'esponente del Pdl - che non siano aggravate le situazioni personali nelle quali vengono a trovarsi coloro che, a volte anche non certo per propria scelta, sono nella condizione di dover intraprendere questo difficile cammino".
 
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