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Garibaldi anticlericale, Il mito inossidabile del più grande eroe che l'Italia abbia avuto

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GalileoGalilei
view post Posted on 20/2/2007, 13:55 by: GalileoGalilei
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Il bicentenario di Garibaldi dovrà essere per noi laici una occasione per far scoprire il Garibaldi anticlericale.

Da un discorso di Ernesto Rossi:

Il 28 aprile 1861 ad esempio, egli scriveva alla Società operaia napoletana, che sarebbe stato un sacrilegio continuare nella religione dei preti di Roma.

"Essi sono i più fieri e terribili nemici dell'Italia. Dunque fuori dalla nostra terra quella setta contagiosa e perversa".

E, in un indirizzo alla società italiana degli operai, scritto nell'ottobre dello stesso anno, additava al disprezzo dei lavoratori la "razza satanica" dei preti, che, mentre l'Italia faceva ogni sforzo per costituirsi a nazione, erano disposti a venderla anche al sultano, "e venderebbero Cristo se non l'avessero già venduto da tanto tempo".

"Fuggite la Chiesa, la vendetta che puzza d'infetti rettili e non la permettete ai vostri congiunti".

Nella prefazione alle sue memorie, Garibaldi, il 3 luglio 1872, scriveva di aver sempre attaccato il "pretismo", perché aveva sempre trovato in esso "il puntello di ogni dispotismo, di ogni vizio, di ogni corruzione".

"Il prete è la personificazione della menzogna. Il mentitore è ladro. Il ladro è assassino, e potrei trovare al prete una serie di altri infami corollari".

Era questo il linguaggio abituale di Garibaldi, quando parlava dei preti. E tutta la sinistra, se pur non adoperava il suo linguaggio, condivideva i suoi sentimenti.
 
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