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Don Marco Dessì condannato a 6 anni in Cassazione per violenze su bimbi in missione, Il pedofilo beneficia di sconto per prescrizione. Ecco che vanno a fare certi "missionari"

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view post Posted on 4/12/2006, 21:03
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Il pedofilo beneficia di sconto per presrizione. Ecco che vanno a fare certi "missionari"


DonMarcoDessi

www.leggonline.it/viewnews2.php?fil...61204200451.xml

04-DIC-06 20:04
PEDOFILIA: PRETE MISSIONARIO ARRESTATO A CAGLIARI


Cagliari, 4 dic. (Adnkronos) - Un prete di Villamassargia (Cagliari), don Marco Dessi', e' stato arrestato con l'accusa di pedofilia dai carabinieri del comando provinciale di Cagliari in esecuzione di un mandato di cattura internazionale. Il religioso e' stato ammanettato a casa della sorella, ad Iglesias, dove si trovava da alcuni giorni per effettuare dei controlli sanitari. I fatti per il quale il prete e' finito in manette sarebbero accaduti in Nicaragua, dove don Marco da oltre 30 anni era impegnato in diverse missioni umanitarie, in particolare, in favore dei bambini.
(Rag/Pe/Adnkronos)

Edited by GalileoGalilei - 2/2/2014, 12:07
 
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view post Posted on 4/12/2006, 21:46
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"Lasciate che i pargoli vengano a me"...

Con Marco Dessì, da 30 anni in Nicaragua, si portava dietro il coro GETZEMANI, fatto di ragazzi dai 9 ai 16 anni...

Dal sito dell'UNITALSI di Bologna:

http://72.14.221.104/search?q=cache:Zd2CS9...it&ct=clnk&cd=1

Sulla Pietra di Bismantova ci siamo tutti! (30 carrozzine, 80 disabili marcianti, i vari accompagnatori e tantissimi altri, in pratica circa 1200 persone). Sono circa le undici e trenta, ora fissata per la S.Messa celebrata da Padre Marco Dessi (missionario sardo da trentatrè anni in Nicaragua) e da Don Giordano Goccini.
Al termine della S. Messa abbiamo pranzato tutti assieme con gnocco fritto, pane fritto, salumi e panini. A seguire si è tenuto l'immancabile lancio dei palloncini per ricordare tutte le persone care delle varie associazioni che in questi anni ci hanno lasciato.
In questa giornata abbiamo avuto il piacere di avere come ospiti il CORO GETZEMANI del Nicaragua della scuola di musica della missione Betania composta da diciotto ragazzi di età compresa tra i nove e i sedici anni accompagnati da Padre Marco Dessi che nel pomeriggio ci hanno tenuto compagnia con la loro musica e i loro balli fino alle quindici.




Don Marco Dessì, 55 anni, a quanto pare è anche stimato nel mondo di sinistra.

A quanto pare il prete era semrpe accompagnato dalla cuola di musica itinerante...

http://www.arcifuori.it/articoli/scheda.asp?IDArticolo=138
NICARAGUA VIAGGIO
Di Pierluigi Senatore
E’ appena rientrata dal Nicaragua una delegazione dell’Associazione modenese “Rock No War”. Nel Paese centroamericano i volontari dell’Onlus hanno preso parte all’inaugurazione di un reparto di dialisi all’interno di un piccolo ospedale realizzato nella missione cattolica di Chinandega, cittadina a 130 km a nord della capitale Managua e sconvolta nel 1998 dall’uragano Mitch che solo in quell’area provocò oltre 3mila morti, tra l’indifferenza di gran parte del Mondo “ricco” e “civilizzato”. Al progetto della missione “Betania” di Chinandega, “Rock No War” ha contribuito con un primo finanziamento di oltre 35mila euro; mentre per il prossimo anno l’associazione sta reperendo quasi 60mila dollari per costruire una casa che dovrà ospitare i bambini ciechi tolti dalla vicina discarica; un vero inferno dei vivi. L’anima di questa missione è il sacerdote Padre Marco Dessi, 55 anni cagliaritano che <>. Trent’anni nel corso dei quali ha convissuto con la dittatura della famiglia Somoza (la più lunga del Centroamerica), con dieci anni di regime sandinista e poi con tre governi “liberali” e “democratici” che hanno dato il colpo di grazia al Paese con una terribile e inarrestabile corruzione radicata ad ogni livello della mastondotica burocrazia che “guida” un popolo di poco più di 5 milioni di anime; ma soprattutto Padre Dessi ha dovuto fare i conti con il terribile terremoto che nel 1972 distrusse il Nicaragua provocando decine di migliaia di morti; con l’uragano Mitch del 1998 e con un Paese piegato dalla fame e che ormai non si fa più illusioni perché troppe volte ha visto finire nel nulla le promesse di politici, politicanti e perché no anche di associazioni di volontariato. <>; con queste parole Padre Marco Dessi ha voluto salutare al termine della sua omelia in spagnolo, in una messa di saluto, la delegazione dell’associazione modenese “Rock No War” della quale faceva parte anche Beppe Carletti leader dei Nomadi, da sempre attento alle tematiche della solidarietà; una solidarietà concreta fatta di poche parole e di molti fatti. A Chinandega Padre Marco oltre ad occuparsi di quasi un migliaio di bambini ai quali fornisce istruzione, sanità, un pasto e a volte un tetto, è riuscito in questi anni a realizzare dal nulla una missione che è una vera oasi all’interno della quale c’è una chiesa, un parco giochi, una comunità giovanile, scuole professionali e medie, un ospedale chirurgico e adesso anche un reparto dialisi. Per il sacerdote cagliaritano la Chiesa deve andare dove c’è bisogno di Lei e non aspettare che chi ha bisogno venga da Lei. In Nicaragua l’associazione “Rock No War”, inoltre è stata ricevuta anche dal comandante Daniel Ortega, leader del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale e maggiore esponente dell’Opposizione e dal ministro dei Servizi Sociali del governo di Managua, la signora Edda Callejas. Con loro è stato possibile conoscere le due differenti visioni dello Stato e della situazione attuale che appare di profonda crisi istituzionale e sociale con il precedente presidente, Aleman, messo sotto accusa per corruzione e l’attuale, Bolanos, che sembra incapace di attuare una vera e radicale riforma. D’altro canto anche i sandinisti devono accusare se stessi per avere perso il potere nel 1990 al momento delle prime elezioni libere nel Paese. Daniel Ortega è stato impietoso nell’analisi della sconfitta riconoscendo molti errori come ad esempio quello di non aver dato vita ala riforma agraria a favore dei campesinos, di avere istituito il servizio militare obbligatorio e di non essere riuscito a mettere insieme le varie anime del Paese e del Frente; a suo merito, però, va riconosciuto di essere stato l’unico leader rivoluzionario ad avere accettato democraticamente di lasciare il potere una volta sconfitto alle elezioni. Durante la permanenza in Nicaragua, Rock No War, com’è ormai sua abitudine ha sfidato a calcio una formazione locale e per la prima votla (il risultato è storico) è riuscita a non perdere impattando per 4 a 4 anche per merito di Antonio, un 65enne mirandolese, massiccio e corpulento ma con un passato nelle giovanile del Bologna che si è erto come un balurado in porta. Da qualche giorno Padre Marco è in Italia per far conoscere il suo progetto; per fare questo il sacerdote, sempre tranquillo nonostante i problemi ai quali ogni giorno deve andare incontro, ma che ha saputo tenere a bada i somozisti, i sandinisti e i guerriglieri contras, si è fatto accompagnare da un coro composto da 17 bambini dai 9 ai 15 anni; bambini tolti dalle discariche, dalle strade, da una vita di violenza. A loro ha insegnato l’amore per Dio, la musica, l’arte e la vita e che adesso cantano perché il Mondo si ricordi di loro. Padre Marco con il coro “Getsemani” sarà la sera del 6 dicembre al Club La Meridiana di Casinalbo di Formigine; in seguito saranno a Cavezzo, San Felice e Modena. Per avere maggiori informazioni sul “Progetto Chinandega” e sull’attività svolta da Rock No War è possibile collegarsi al sito www.rocknowar.it.
 
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view post Posted on 5/12/2006, 13:05
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http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/c...o-pedofilo.html

CRONACA InviaStampaIl religioso era rientrato in Sardegna per farsi curare una grave malattia
Parecchi gli episodi contestati. Il vescovo: "Niente condanne avventate"
Cagliari, arrestato il missionario dei bambini
La procura del Nicaragua l'accusa di pedofilia


Padre Marco Dessì
CAGLIARI - Tutti lo conoscevano per il missionario dei bambini. In Nicaragua ha fondato una missione che assiste i poveri. Ha sfamato 600 piccoli che vivevano frugando tra i rifiuti delle discariche. Padre Marco Dessì è un religoso amato a Managua e in Sardegna dov'è nato. Nessuno aveva mai avuto il sospetto che nascondesse un passato torbido fatto di violenze e pedofilia.

Oggi i carabinieri hanno arrestato il missionario dei bambini. Nel provvedimento redatto dall'autorità nicaraguense sono elencati una serie di episodi che sarebbero accaduti non solo in Nicaragua, ma anche in Messico e negli Stati Uniti. In queste settimane, padre Marco Dessì, 59 anni, aveva lasciato la sua seconda patria, per rientrare in Sardegna a farsi curare. E' afflitto da una grave malattia e aveva chiesto ospitalità per un po' alla sorella che vive ancora a Iglesias. I carabinieri lo sapevano e stamane, in borghese per tentare di evitare clamori, hanno suonato a quella porta con il mandato d'arresto internazionale in tasca.

"Preghiamo perché nessuno emetta condanne avventate", ha detto il vescovo di Iglesias, monsignor Tarcisio Pillola. "Che la Provvidenza illumini i giudici e porti a un rapido chiarimento. Spero che di fronte ad un'accusa così infamante non vengano pronunciate condanne avventate. Persino la magistratura non procede alla sentenza definitiva prima dei tre gradi di giudizio".

Più della metà della sua vita, padre Marco Dessì l'ha dedicato ai bambini poveri del Nicaragua. A Chinandega, cittadina a 130 chilometri a nord della capitale nicaraguense, ha fondato la missione Betania che assiste bambini poveri e abbandonati. A lui viene attribuito, tra l'altro, il recupero di almeno 600 di bambini che vivevano frugando tra i rifiuti di una discarica. Recentemente è stato inaugurato un reparto di dialisi nel piccolo ospedale della Comunità e nel futuro prossimo c'è pure la costruzione di una casa per ospitare i bambini ciechi tolti dalla discarica. "Adesso che fine faranno tutti quei progetti?", si domandava ieri un amico del religioso. "Padre Marco era l'anima di quella Comunità. Senza di lui sarà tutto più difficile".

(4 dicembre 2006) Torna su
 
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http://www.modena2000.it/modules.php?name=...ticle&sid=47398

Rock no War fa arrestare sarcerdote pedofilo
Inserito il 05-12-2006 ~ 15:00 da Red



E' stato l'esposto alla magistratura fatto nel settembre scorso dall'associazione Onlus modenese 'Rock no war', dall'associazione 'Solidando' di Cagliari, dal Comune di Correggio e dall'ex sindaco della cittadina reggiana, Claudio Ferrari, a far partire le indagini che hanno portato ieri all'arresto con l'accusa di pedofilia del sacerdote sardo Marco Dessi', 59 anni, da piu' di trenta impegnato in Nicaragua nell'assistenza di bambini privi di mezzi di sostentamento o abbandonati.

Lo hanno reso noto gli stessi responsabili di 'Rock no war', con un comunicato in cui spiegano le tappe della vicenda che ha portato al provvedimento restrittivo nei confronti del sacerdote.
 
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http://ilnuovo.redaweb.it/seconda.php?key=16376

Pedofilia invece di solidarietà: in carcere sacerdote sardo
E' stato un esposto alla magistratura fatto nel settembre scorso dall'associazione Onlus modenese 'Rock no war', dall'associazione 'Solidando' di Cagliari, dal Comune di Correggio (Reggio Emilia) e dall'ex sindaco della cittadina reggiana, Claudio Ferrari, a far partire le indagini che hanno portato ieri all'arresto con l'accusa di pedofilia del sacerdote sardo Don Marco 59 anni, da piu' di trenta impegnato in Nicaragua nell'assistenza di bambini privi di mezzi di sostentamento o abbandonati. Lo hanno reso noto gli stessi responsabili di 'Rock no war', con un comunicato in cui spiegano le tappe della vicenda che ha portato al provvedimento restrittivo nei confronti del sacerdote.

'Alla fine dell'estate - spiega il comunicato - Rock No War, Solidando, il Comune di Correggio e gli altri firmatari dell' esposto sono venuti a conoscenza, sia attraverso testimonianze filmate che poi, in seguito, attraverso l' intervista diretta ad alcune delle persone che negli anni erano stati, loro malgrado, coinvolti nelle attivita' del sacerdote, di presunti episodi di violenza continuati e reiterati avvenuti ai danni dei piccoli bambini del coro di Chinandega (creato proprio dal sacerdote, ndr). Tali dichiarazioni erano assolutamente gravi e molto circostanziate e narravano di un universo del tutto diverso da quello che, per anni, ci era stato narrato dal sacerdote. Una realta' fatta di violenze e di terrore, tali da esigere una immediata presa di coscienza della improcrastinabilita' dell' intervento delle autorita' inquirenti'.

'Trattandosi di condotta compiuta da un cittadino italiano (ancorche' in buona parte avvenute all'estero) si e' deciso di adire alle autorita' giudiziarie del nostro Paese - spiega ancora 'Rock no war' - e, nel contempo, essendo egli sacerdote, di provvedere ad inoltrare pari esposto alle autorita' religiose delegate alla vigilanza su tali condotte. Abbiamo quindi dato mandato al nostro legale, l'avvocato Marco Scarpati (che e' anche presidente di Ecpat Italia, l'associazione che lotta contro lo sfruttamento sessuale e la pedofilia internazionale), di fare tutti i passi necessari'.

'In contemporanea con la presentazione - conclude la nota - i firmatari dell'esposto hanno anche deciso di bloccare tutti i finanziamenti al progetto gestito da don Marco in Nicaragua fino al completo chiarimento della situazione'. 'Rock no war' ha realizzato negli ultimi anni numerose iniziative a favore delle attivita' assistenziali del sacerdote, anche per la costruzione di una scuola di musica nella Missione Betania, nella cittadina di Chinandega. Anche i Pooh hanno suonato in Nicaragua, assieme al Coro Getsemani fondato da padre Marco, per raccogliere fondi, e hanno poi sensibilizzato il pubblico, durante una tournee, con filmati e racconti di questa esperienza. Il coro, nato nel 1980, ha tenuto in piu' occasioni concerti anche in Italia (sono apparsi anche al 'Pavarotti and Friends'), chiedendo aiuti con i quali sono stati costruiti a Chinandega scuole, centri di recupero, centri di distribuzione dei pasti, un ospedale con due sale chirurgiche e una di emodialisi, una casa-scuola per non vedenti.


Chi sa dove stava don Fortunato di Noto, il cacciatore di pedofili che non ha mai beccato nessun suo collega prete!
 
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view post Posted on 6/12/2006, 05:13




CITAZIONE (GalileoGalilei @ 5/12/2006, 19:38)
http://ilnuovo.redaweb.it/seconda.php?key=16376


Chi sa dove stava don Fortunato di Noto, il cacciatore di pedofili che non ha mai beccato nessun suo collega prete!

Sommo Galileo,

un antico detto recita "cane non mangia cane".

Credo che tale detto valga anche per altre specie viventi.
 
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view post Posted on 6/12/2006, 23:55
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http://www.telereggio.it/notizie/30158.html

mercoledì 06 dicembre 2006, ore 19.44
"Le vittime sono tantissime"
Lo hanno arrestato mentre, contrariamente al monito del Vaticano, stava lasciando l'Italia per tornare in Nicaragua. Ne sono convinti gli inquirenti che indagano sugli abusi che avrebbe commesso Don Marco Dessì su diversi ragazzini del paese del centro america. Quegli stessi bambini che vivevano tra i rifiuti, nelle discariche, e che con la sua missione diceva di voler salvare.
Al momento sono sei i ragazzi, oggi maggiorenni, che hanno denunciato le attenzioni sessuali avvenute nella seconda metà degli anni ottanta. Il sacerdote si dice innocente e c'è chi considera la vicenda una montatura organizzata contro Dessì perchè considerato una persona pericolosa nel contrasto della criminalità locale. L'esposto alla magistratura è stato inoltrato alla procura di Parma dall'avvocato reggiano Marco Scarpati. Dopo l'arresto, avvenuto in Sardegna, don Marco Dessì è stato trasferito nel carcere di Parma dove nelle prossime ore verrà ascoltato dal pubblico ministero Lucia Russo.
'Sembra che questi abusi durassero da parecchi anni e che abbiano coinvolto decine e decine di persone - dice il Procuratore capo di Parma Gerardo Laguardia. - Don Dessì è un personaggio potente in Nicaragua, ha agganci ad altissimo livello e ha tentato di condizionare le parti lese offrendo loro dei soldi'.
Sono tante le associazioni e gli enti reggiani che in questi anni hanno sostenuto le iniziative benefiche di Don Marco Dessì. Perchè il missionario era più volte stato nella nostra provincia per raccogliere fondi a favore dei bambini nicaraguensi. Oggi quelle stesse persone che lo hanno aiutato sono sconvolte dalle accuse che vengono mosse al sacerdote. Saranno le indagini a fare luce sulla vicenda. Nell'attesa, don Marco Dessì resterà in carcere, troppo forte il pericolo di fuga o, peggio, di reiterazione del reato.
 
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view post Posted on 7/12/2006, 21:55
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Guardate che combinava il "misionario"

http://www.telereggio.it/notizie/30180.html

giovedì 07 dicembre 2006, ore 19.38
Nuove accuse per don Dessì
Su don Marco Dessì, il religioso sardo denunciato dal Comune di Correggio e dall'associazione modenese Rock no war per violenze sessuali su decine di ragazzi della sua comunità di Chinandega in Nicaragua, grava anche un altro sospetto: il dubbio che abbia usato parte dei fondi che gli erano arrivati in beneficienza per arricchirsi personalmente.
La notizia viene dal Comando dei carabinieri di Cagliari, che ha tenuto ieri una conferenza stampa ripresa questa mattina da tutti i giornali dell'isola. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbero anche due altre persone: il commercialista di don Dessì in Nicaragua e un terzo uomo residente in quel paese. Secondo l'ipotesi investigativa, movimenti di denaro andavano a finire in suoi conti privati, trasformandosi in case, terreni, automobili. I possibili reati vanno dal riciclaggio di denaro alla truffa, all'appropriazione di immobili.
Ma il difensore di don Dessì, l'avvocato cagliaritano Pier Luigi Concas, da noi raggiunto telefonicamente, esclude altri reati. Il difensore del religioso respinge nettamente anche l'ipotesi di violenze sessuali che ha portato all'incarcerazione del suo assistito a Parma. Di ben diverso avviso è la Procura della Repubblica di Parma, che ha raccolto le testimonianze di giovani, ora maggiorenni, che hanno subito le violenze. Anzi, la Procura sostiene che don Dessì ha anche cercato di condizionare i testimoni, offrendo loro denaro o minacciandoli.
Il difensore di don Dessì intende ricorrere al tribunale della libertà contro la carcerazione del sacerdote. Chiederà anche che gli atti vengano trasferiti da Parma a Cagliari, dal momento che l'indagato è residente in quella città.
 
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view post Posted on 11/12/2006, 13:42
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Dall'Unione Sarda di oggi

Per il Nicaragua è una sorta di complotto. La notizia dell'indagine della magistratura italiana non era ancora ufficiale, ma circa un mese e mezzo fa alcuni organi di stampa del Centroamerica hanno dato notizia del coinvolgimento di padre Marco Dessì nella vicenda di pedofilia per la quale da lunedì scorso, si trova in carcere


La petizione. Lo spunto a trattare l'argomento è stato dato da una petizione organizzata da un gruppo di nicaraguensi che, elogiando l'operato del missionario sardo in favore delle persone più bisognose, hanno fatto riferimento a una sorta di congiura organizzata nei suoi confronti per screditarlo.

Calunnie a danno di un uomo che nel Paese del Centroamerica viene visto come un benefattore, quasi un santo per l'impegno trentennale profuso nella missione di Betania. Ma un complotto ordito da chi? Chi potrebbe avere avuto interesse a spingere i bambini a raccontare delle presunte violenze subite prima ai volontari di Rock no war di Modena e Solidando di Cagliari, poi agli investigatori italiani?


Il vescovo Miglio. Se segnalazioni ci furono è certo che non sono mai arrivate alla Diocesi di Iglesias, cui appartiene Villamassargia il paese d'origine di padre Dessì. Né l'attuale vescovo monsignor Tarcisio Pillolla, né monsignor Arrigo Miglio che guidava la Diocesi fino al '98, hanno mai sentito alcuna lamentela sull'operato del missionario. Al telefono da Ivrea, monsignor Miglio conferma: «Non ho mai sentito nulla né di questo fatto né di altro. Padre Marco è incardinato in Nicaragua, appartiene al Clero del luogo e con noi non aveva rapporti di alcun tipo. Peraltro non l'ho mai conosciuto di persona: né lui è venuto da me quando ero vescovo di Iglesias, né io sono mai andato nella missione del Nicaragua».

Ma, secondo i firmatari della denuncia, le prime segnalazioni sul comportamento di padre Marco sarebbero state fatte già agli inizi degli anni '90 alle autorità del Nicaragua e a quelle ecclesiastiche.

Rock no war, Solidando e il Comune di Correggio (che in passato aveva sostenuto le iniziative portate avanti da padre Marco), contemporaneamente alla presentazione dell'esposto in Procura, hanno segnalato ufficialmente il caso alla Congregazione per la dottrina della fede, un organismo che vigila sul comportamento dei sacerdoti ed, eventualmente dovrà decidere se ci sono gli estremi per avviare un procedimento nei confronti del religioso.


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http://espresso.repubblica.it/dettaglio-lo...filia/1451507/6

Trovato in casa il biglietto per il Nicaragua: il magistrato conferma l’arresto del religioso
Stava per fuggire il prete accusato di pedofilia
Mariagrazia Marilotti e Erminio Ariu
Indagato per altri reati anche il suo commercialista: riciclaggio di denaro e truffa CAGLIARI. Aveva già organizzato la fuga ma prima che potesse metterla in atto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Cagliari e lo hanno portato a Buoncammino da dove è stato poi trasferito nel carcere di Parma. Ha una sfilza di accuse che pesano come macigni padre Marco Dessì, il religioso originario di Villamassargia arrestato in casa della sorella per pedofilia.
Ieri mattina il pubblico ministero, Lucia Russo, ha convalidato l’ordinanza di custodia cautelare con lo scopo di impedire al prete di reiterare il reato di violenza sessuale su minori e di inquinare le prove. Il missionario sarà sentito nei prossimi giorni, in carcere, dal sostituto procuratore della repubblica che conduce le indagini alla presenza dell’avvocato di fiducia, Pier Luigi Concas.
I militari durante la perquisizione in casa gli hanno trovato i biglietti aerei: destinazione Managua via Milano con un volo delle 9,30 della stessa mattinata. Padre Marco, religioso della congregazione Divino Gesù operaio e fondatore di una comunità per piccoli bambini abbandonati in Nicaragua era tornato nell’isola da poco più di una settimana. Sapeva che la sua libertà aveva i giorni contati. Anche la Chiesa lo aveva invitato esplicitamente a tornare in Italia e ritirarsi in convento. Forse aveva affrontato questo viaggio per salutare i suoi familiari e magari salvare la faccia ai loro occhi, ma soprattutto per curare e alleviare le sofferenze causate da un tumore ai polmoni. Se per il religioso le imputazioni vanno dalla violenza sessuale continuata su ragazzini di età fra i sei e i 12 anni i suoi guai con la giustizia potrebbero non fermarsi qui.
Oltre alle accuse di pedofilia i magistrati stanno indagando su altre ipotesi di reato in concorso con altre due persone di nazionalità straniera: il suo commercialista in Nicaragua e una terza persona, forse un componente della comunità di Chinandega che risultano indagate per reati che vanno dal riciclaggio di denaro alla truffa all’appropriazione di immobili e tentativi di corruzione di testimoni. A mettere nei guai il prete sono una marea di testimonianze: sono una ventina i ragazzi che avrebbero subito e raccontato quanto il prete li costringeva a fare. Ma non solo. A quanto pare otto di questi ragazzi ora diventati più grandi hanno raccontato di violenze che risalgono alla metà degli anni ’80. Ad aggravare una situazione già pesantissima il religioso avrebbe tentato con la complicità del commercialista di corrompere le piccole vittime delle violenze offrendo loro dai 30 ai 40 mila dollari in cambio della ritrattazione o del silenzio. E in certi casi minacciando di ucciderli se avessero rifiutato. Gli squallidi giochi erotici padre Marco li praticava, secondo le accuse, in Nicaragua con alcuni bambini, orfani e trovatelli, ospiti della sua comunità. Ma anche in occasione di alcune feste e meeting che organizzava in giro per il mondo, tra cui Houston nel Texas, dove raccoglieva fondi per mandare avanti la comunità, ma che secondo i movimenti di denaro accertati dagli inquirenti andavano a finire nei suoi conti privati, alimentando i cospicui conti bancari e patrimoni immobiliari: case, terreni, auto, tv al plasma. Ancora da accertare il racconto di un ragazzino nicaraguense ospitato a Villamassargia per le vacanze e poi violentato dal religioso con la complicità di un amico di nazionalità straniera.
In Sardegna l’arresto di don Marco Dessì ha avuto effetti devastanti nelle persone che da vari anni e a vario titolo hanno collaborato con il missionario per raccogliere fondi per la missione di Chinandega. Anche gli abitanti del comune di Correggio non credono alle accuse mosse al missionario. In questi anni l’ammnistrazione comunale del centro di Reggio Emilia aveva stanziato oltre 700 mila euro per la realizzazione di alcuni progetti regolarmente realizzati. In quella missione padre Dessì è riuscito a sfamare ogni giorno oltre 800 bambini, a costruire un ospedale ed un efficientisimo centro dialisi, scuole professionali e servizi sociali di eccezionale efficienza.
I membri dell’associazione Rock No War gli è stata vicina fino a settembre quando sono arrivate le prime segnalazioni e i primi gravissimi sospetti.(07 dicembre 2006)

http://www.telereggio.it/notizie/30158.html

mercoledì 06 dicembre 2006, ore 19.44
"Le vittime sono tantissime"
Lo hanno arrestato mentre, contrariamente al monito del Vaticano, stava lasciando l'Italia per tornare in Nicaragua. Ne sono convinti gli inquirenti che indagano sugli abusi che avrebbe commesso Don Marco Dessì su diversi ragazzini del paese del centro america. Quegli stessi bambini che vivevano tra i rifiuti, nelle discariche, e che con la sua missione diceva di voler salvare.
Al momento sono sei i ragazzi, oggi maggiorenni, che hanno denunciato le attenzioni sessuali avvenute nella seconda metà degli anni ottanta. Il sacerdote si dice innocente e c'è chi considera la vicenda una montatura organizzata contro Dessì perchè considerato una persona pericolosa nel contrasto della criminalità locale. L'esposto alla magistratura è stato inoltrato alla procura di Parma dall'avvocato reggiano Marco Scarpati. Dopo l'arresto, avvenuto in Sardegna, don Marco Dessì è stato trasferito nel carcere di Parma dove nelle prossime ore verrà ascoltato dal pubblico ministero Lucia Russo.
'Sembra che questi abusi durassero da parecchi anni e che abbiano coinvolto decine e decine di persone - dice il Procuratore capo di Parma Gerardo Laguardia. - Don Dessì è un personaggio potente in Nicaragua, ha agganci ad altissimo livello e ha tentato di condizionare le parti lese offrendo loro dei soldi'.
Sono tante le associazioni e gli enti reggiani che in questi anni hanno sostenuto le iniziative benefiche di Don Marco Dessì. Perchè il missionario era più volte stato nella nostra provincia per raccogliere fondi a favore dei bambini nicaraguensi. Oggi quelle stesse persone che lo hanno aiutato sono sconvolte dalle accuse che vengono mosse al sacerdote. Saranno le indagini a fare luce sulla vicenda. Nell'attesa, don Marco Dessì resterà in carcere, troppo forte il pericolo di fuga o, peggio, di reiterazione del reato.
 
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Ashmael
view post Posted on 11/12/2006, 13:43




Perchè i bambini attribuirebbero a un sacerdote atti che nemmeno potrebbero immaginasi?
 
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Arammigu
view post Posted on 11/12/2006, 19:05




CITAZIONE (Ashmael @ 11/12/2006, 13:43)
Perchè i bambini attribuirebbero a un sacerdote atti che nemmeno potrebbero immaginasi?

già,e sopratutto non inventerebbero su chi si è avvicinato per fagli del bene e poi gli ha usati per altri fini!
 
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view post Posted on 15/12/2006, 23:22
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Già abbiamo ampiamente parlato di don Dessì, il prete missionario in Nicaragua cagliaritano arrestato qualche giorno fa su denucnia di alcune associazioni: https://laici.forumcommunity.net/?t=4767334

Abbiamo anche visto che già si sono scatenate le coperture vaticane intorno al prete: https://laici.forumcommunity.net/?t=4834918

Ora scopriamo dal Nicaragua che don Dessì si vantava di essere protetto nientemeno che dal presidente del Nicaragua Daniel Ortega:

http://www.telereggio.it/notizie/30389.html

venerdì 15 dicembre 2006, ore 19.37
Don Dessì, qualcuno sapeva da 15 anni

Il presidente del Nicaragua Daniel Ortega, il cardinale Obando y Bravo, la Polizia locale, il Nunzio apostolico, l'ambasciatore del paese centramericano in Italia: sarebbero questi gli appoggi su cui contava, o quantomeno su cui diceva di poter contare don Marco Dessì, il sacerdote sardo arrestato il 4 dicembre con l'accusa di aver violentato almeno 6 minori ospiti della sua missione di Chinandega, in Nicaragua. Un esposto presentato il 28 settembre scorso alla Procura di Parma dal Comune di Correggio e dalle associazioni Rock No War e Solidando ha fatto scattare le indagini. Nella nostra provincia don Dessì era venuto parecchie volte - l'ultima nel luglio scorso - per raccogliere fondi.

Il prete è in carcere a Parma e, attraverso il suo difensore Pier Luigi Concas, continua a proclamarsi innocente e a respingere tutte le accuse. Ma gli elementi a suo carico raccolti dal pubblico ministero Lucia Russo sembrano molto forti. Le dichiarazioni dei minori che sostengono di essere stati violentati da Don Dessì - e che attualmente vivono in Emilia sotto protezione - disegnano un quadro agghiacciante. Feroci abusi sessuali che coinvolgerebbero un numero enorme di bambini, iniziati almeno nel 1989 e protrattisi fino a pochi mesi fa, con casi di ragazzini violentati sistematicamente dall'età di 8 anni per un periodo anche di 6-7 anni.

Dalle intercettazioni disposte dalla Procura di Parma sul telefono e sulla posta elettronica di don Dessì nello scorso mese di novembre emerge che il sacerdote era convinto di poter contare sulla protezione delle massime autorità politiche e religiose del Nicaragua, rispetto alle quali aveva accesso diretto. Mai, in quelle telefonate, il prete si dice amareggiato per le accuse ingiuste rivolte contro di lui. Si preoccupa invece di far ritrattare chi lo accusa offrendogli soldi, oppure organizzandone l'incriminazione da parte della Polizia sulla base di prove false. O di far intestare i propri beni a una rete di prestanome per sottrarli al sequestro. O ancora di come eludere le disposizioni della S. Sede, che gli aveva ordinato di lasciare il Nicaragua e di ritirarsi in un luogo di preghiera in Italia, minacciandolo di scomunica.
Ma dalle testimonianze raccolte dalla Procura emerge anche un fatto a dir poco sconcertante. Nell'agosto del 1991 un operatore italiano della missione di don Dessì apprese delle violenze e, nonostante fosse stato pesantemente minacciato, al suo ritorno in patria ne informò i vertici dell'ordine a cui appartiene il sacerdote, il 'Gesù divino operaio'. In seguito a quella denuncia, don Dessì fu richiamato dal Nicaragua per un periodo di preghiera in Italia. Ma pochi mesi dopo ritornò alla guida della missione, fra i bambini, per altri 15 anni.

Gabriele Franzini

Edited by GalileoGalilei - 3/1/2007, 10:42
 
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spb
view post Posted on 18/12/2006, 08:48




se venite sul mio sito sono assediato dai nicaraguensi...
http://www.vivereacomo.com/2006/12/03/il-c...piccoli-uomini/
 
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view post Posted on 18/12/2006, 09:45
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Gliene ho contate quattro a quei zozzoni. Mandameli qui che li sistemo io.
 
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view post Posted on 23/12/2006, 14:34
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Ricordate il prete cagliaritano missionario in Nicaragua, arrestato pochi giorni fa per aver violentato decine di bambini e per aver usato i ondi per le offerte della sua associazione per i suoi lussi privati'

Ebbene, dopo il tentativo di intestare a prestanomi questi beni, scoperto dalle intercettazioni, ora si sono scatenate le complicità intorno al prete, direttamente suil Nicaragua. Cominciano a venir fuori strane "testimonianze" sulle opere di bene del prete, che nulla hanno ache vedere con le violenze sui bambini e con la distrazione dei fondi.

Soprattutto c'è chi, dal Nicaragua, costruisce ipotesi di fantomatici complotti fondati sul nulla.

Date un'occhiata ai commenti in spagnolo a questo articolo: http://www.vivereacomo.com/2006/12/03/il-c...piccoli-uomini/

 
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