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La piccola Lourdes di Montenero (LI): "guarigioni inspiegabili", "Esperti" dalla fabbrica dell'imbroglio per costruire altri affari miracolosi

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view post Posted on 7/5/2024, 17:45

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Livorno, il vescovo dopo il caso del giovane guarito da un linfoma: «Montenero una piccola Lourdes, sempre più casi studiati dalle nostre commissioni»
di Flavio Lombardi

Guarigioni ma anche alcuni singolari fenomeni: monsignor Giusti si è rivolto al bureau medical della città francese
07 maggio 2024

LIVORNO. Livorno, il Santuario di Montenero, il rapporto dei fedeli con la Madonna, ma pure la connessione con la religione che si palesa anche da parte di chi si è sempre dichiarato non credente, un ex voto che si aggiunge in galleria oggi come ieri. Non sempre arriva un racconto tutto speciale da chi la chiesa l’ha sempre frequentata. Una visione tante volte quasi illuministica, dove semmai, fino a che non c’è bisogno, si parla con un Dio personale, un rapporto intimistico, un afflato religioso che passa attraverso il cuore.

Accendere un cero, chiedere una grazia per se o per un parente stretto, non è cosa che però appartiene solo al passato. Si va sul colle come prima, e gli ex voto continuano ad aggiungersi. «Non ho ancora conosciuto un livornese che non crede alla Madonna di Montenero, al di la degli schieramenti politici», dice Monsignor Giusti, livornese ormai ad honorem coi suoi 17 anni di vescovado in città.

Ha l’esatta fotografia, sa che in fondo, almeno una volta tutti ci sono andati e tutti le hanno chiesto qualcosa. Anche se al collo portavano la medagliona con falce e martello. L’altro ieri, il racconto sul Tirreno che riguarda un giovane ragazzo guarito da un tumore, grazie alla fede e alla preghiera dei genitori, oggi brillante ingegnere che guarda ad un roseo futuro. Un caso isolato? Sembra proprio di no.

Talmente vivo l’argomento che Giusti ha dovuto chiamare il direttore del bureau medical di Lourdes per farsi insegnare come affrontare i tanti ultimi casi di cui si è venuti a conoscenza. Fatti a volte inspiegabili. Dalla Francia, e insieme ad una commissione composta da medici del nostro ospedale ma anche primari a Pisa, teologi, e finanche non credenti, lavorano e indagano per valutare accadimenti. «Cose di cui non c’è spiegazione plausibile, nemmeno remota. Che ci facciano intuire se si tratta di miracolo e non di grazia o semplice coincidenza. Occorre verificare che l’evento sia davvero singolarissimo».

Questa commissione, nella quale c’è anche un medico livornese accreditato dalla congregazione dei santi di Roma, è attiva e si riunisce tre o quattro volte all’anno per esaminare i casi da affrontare. «Uno dei quadri più recenti che ho benedetto e messo in galleria, - riprende il monsignore - racconta di un livornese che cadde in fondo alla stiva di una nave durante la movimentazione di containers. Andato in coma, portato al centro risvegli di Lodi dopo anni è tornato fra noi e mi ha raccontato la sua storia. Mentre cadeva, capendo che andava incontro a morte certa, si raccomandò alla Madonna, dicendole che se si fosse salvato, avrebbe reso pubblico l’episodio. Prima dell’impatto sentì una voce che gli disse che sarebbe tornato alla sua famiglia sano e salvo. Ha voluto raffigurare, secondo tradizione labronica, questo quadro, ora appeso».

Ma biologi, medici, stanno analizzando altri fatti che rappresentano un mistero. «Il vescovo deve essere scettico fino a che carta non canta. Come spiegare quella dottoressa che in seguito ad un incidente automobilistico aveva una necrosi cerebrale, data per spacciata e con i colleghi che sono venuti a Montenero a fare una supplica? Questo cervello si è riparato da solo e non esiste letteratura in medicina che lo spieghi. Un altro caso, mentre ero in compagnia al Santuario del governatore Giani. Mi avvicinò una giovane signora in lacrime. Cinque anni prima era venuta in preghiera prima di cominciare il ciclo di chemio a Pisa per un tumore grosso come un’arancia. Le fecero una risonanza di controllo prima di procedere e non c’era più nulla, tranne un segno che sembrava una cicatrice. Pare non essersi mai ammalata e mai avrebbe creduto di essere ascoltata».

Nonostante le evidenze, vanno eliminate tutte le possibilità alternative “prima dire che c’è la mano della Madonna”. Un vescovo prudente che non esclude spiegazioni scientifiche a ciò che può in prima battuta apparire volontà divina. «Perché a volte per esempio, certe terapie non hanno effetti immediati per via del sistema immunitario della singola persona. Che guarisce, ma per merito della medicina. Non si deve essere frettolosi». E anche mettere in conto che tante grazie possano essere spiegate con una dimensione psico somatica. “E a me sta anche bene asserire che in molti casi la religione faccia da catalizzatore alle energie psico somatiche che ti fanno guarire. Fosse dimostrato questo - ride, ndr - la religione la deve passare la mutua».

C’è una correlazione causa effetto documentata. Ci si chiede come mai. Solo cose scatenate dalla mente o c’è anche altro? Monsignor Giusti chiama a raccolta credenti e non, usando la ragione. Fa un altro scatto sulla realtà livornese di oggi. «Il carattere spigoloso, irriverente di quando c’era la visione del solidarismo marxista, che portava una città comunista come questa ad aiutare il prossimo. Oggi molto di questo impianto è crollato, ha preso il sopravvento un pensiero libertario, individualista, dove ognuno pensa per conto suo. Il comunista di una volta, mangiava i preti, ma ha prodotto realtà come l’Svs, le cure palliative».

La Madonna di Montenero, sotto la lente in Vaticano. proprio dalla Santa Sede che hanno esortato Monsignor Giusti a contattare quelli di Lourdes. «Livorno è una piccola Lourdes. Anzi, ci sono anni in cui accadono più cose qui da noi, che laggiù».
 
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