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La veggente di Trevignano condannata per bancarotta. Ora fa la custode di statue sanguinanti e piangenti, Cambia mestiere e si butta nell'affare delle moltiplicazione di pizze e gnocchi col frate arrestato per maltrattamenti

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pincopallino1
view post Posted on 7/3/2023, 14:59 by: pincopallino1

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https://etrurianews.it/2023/03/15/trevigna...ella-madonnina/

Trevignano Romano – Nel 2016 la veggente Gisella Cardia non consegnò la statua della Madonnina
By Benedetta FerrariPosted on15 Marzo 2023
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Indagine iniziata già con il vescovo Romano Rossi, a cui oggi si aggiungono nuovi elementi: messaggi divini, in cielo, sul corpo e sul muro

TREVIGNANO ROMANO – “Non tutto ciò che appartiene al re va detto a tutti”. Liquida così Gisella Cardia, il cui nome all’anagrafe siciliana è Maria Giuseppa Scarpulla, i chiarimenti richiesti da giornalisti e fedeli in merito alle presunte stimmate presenti sul suo corpo. Non solo visioni mariane, ma anche lesioni su mani e piedi, di cui la veggente non vuole parlare perché “non di interesse pubblico“. C’è chi giura di averle viste e addirittura baciate “emanavano un profumo di rose indescrivibile“, dichiara una fedele ai microfoni di Mattino cinque, e chi ha visto lesioni anche sul costato della donna. Non ne vuole parlare Cardia, ma alla recita del Rosario del 3 marzo 2023 nel grande spazio di Campo le Rose si è presentata in sedia a rotelle e con mani coperte da guanti “non riesco a camminare bene per via della Pasqua” ha dichiarato, lasciando intendere di avere lesioni anche sui piedi che si manifesterebbero proprio nel periodo di quaresima. Oltre a questo, negli avambracci da tempo porterebbe messaggi giunti dal cielo e manifestati attraverso emografie, scritture a sangue, con parole come “amore“, “maria santissima” “fidati“, che secondo la testimonianza di un ex seguace della veggente, comparirebbero sempre dopo una breve pausa per andare in bagno, effettuata durante gli incontri di preghiera.

E ancora messaggi anche sul muro di casa, scritte incise (sembrerebbe con un coltellino) in aramaico antico che la donna ha mostrato all’inviata della trasmissione.

Tanti e diversi elementi su cui dovrà lavorare la Commissione d’inchiesta richiesta dal vescovo per rimettere ordine e stabilire se siamo veramente di fronte al divino o a semplice suggestione, sempre che Gisella Cardia o meglio Maria Giuseppa Scarpulla, consegni la statuetta della Madonna trasudante sangue, alla curia, cosa che nel 2016, con il vescovo Romano Rossi, che aveva già avviato un’indagine, si rifiutò di fare.

https://amp.tgcom24.mediaset.it/tgcom24/article/61945777

07 MARZO 202311:20
Gisella, la veggente di Trevignano condannata per bancarotta
Alla 53enne di origini siciliane sono stati dati due anni di reclusione per il suo passato da imprenditrice. Ma anche le presunte lacrime di sangue della Madonna che la veggente e altri fedeli sostengono di vedere sono finite sotto inchiesta

Gisella Cardia, la veggente 53enne di origini siciliane e che da cinque anni sostiene di parlare con la Madonna di Trevignano, è stata condannata a due anni di reclusione in primo grado per bancarotta fraudolenta, con pena sospesa. La donna dopo un percorso lavorativo da imprenditrice si è reinventata, e così ha cambiato anche "identità": da Maria Giuseppa Scarpulla, è diventata appunto Gisella (che sarebbe il diminutivo di Maria Giuseppa) Cardia (che arriva dal cognome del marito Gianni Cardia). La donna era riuscita a convincere migliaia di persone a radunarsi intorno alla statua della Madonna di Trevignano, il piccolo Comune laziale sul lago di Bracciano, per vedere la statua piangere sangue. La veggente ha creato anche un'associazione alla quale i seguaci possono iscriversi previo pagamento di una tariffa minima di 50 euro.

I capi di imputazione - L'inizio della vicenda giudiziaria risale al 21 febbraio 2013, a quando cioè Gisella non esisteva ancora perché era l'imprenditrice Maria Giuseppa Scarpulla. Dunque, secondo l'accusa, la società della donna, la Majolica italiana, avrebbe stipulato con Giacalone, amministratore unico e liquidatore della società Ceramiche del Tirreno srl, insieme a Caleca, l'amministratore di fatto dell’azienda, un contratto d'affitto per un canone da 108mila euro l'anno, canone ritenuto incongruo e che avrebbe determinato il fallimento della società.

Edited by pincopallino1 - 7/5/2024, 18:28
 
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