Il busto al prete del genocidio anti italiano esaltato dall'Unione Slovena
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...GO_23_PIPO.htmlUn appello alla moderazione
il Piccolo — 12 dicembre 2008 pagina 05 sezione: GORIZIA
Rispondo all’offensiva lettera di Tiziana Saunig che mi accusa di essere rancoroso e ottuso, perché difendo l’identità italiana di Gorizia. La lettera è un coacervo di verità manipolate, per dimostrare che i goriziani, in quanto italiani, sono colpevoli anche di xenofobia antislovena. Senza giustificare le colpe dello Stato italiano contro il popolo sloveno, ricordo che Gorizia non ha alcuna colpa dei tragici errori commessi dal governo fascista. L’odio contro tutto ciò che è italiano ha origini lontane. Nel 1895 i deputati italiani della Dieta provinciale, inviano al governo di Vienna un atto di protesta contro le velleità di predominio di sloveni e croati, tendenti allo sterminio degli italiani in Austria. Dal 1943 al 1950 i partigiani serbi, croati, sloveni (jugoslavi) sterminano gli italiani dell’Istria e della Dalmazia, cancellando la secolare presenza veneto-italiana in quelle terre. A Gorizia e Trieste deportano migliaia di italiani innocenti, uomini e donne, colpevoli solo di essere italiani. L’odio antiitaliano del prete Simon Gregorcic, uno dei capi del nazionalismo sloveno, si manifestò con la sua Ode all’Isonzo, in cui auspica che il fiume allaghi tutta la pianura e anneghi tutti gli italiani affamati di terra, questo odio fa parte del dna degli sloveni di casa nostra. Queste sono testimonianze storiche documentate. Gli sloveni onesti, dovrebbero condannare ed emarginare i loro attivisti politici che minano la pacifica convivenza fra i due popoli. Livio Tunini Gorizia
www.leganazionale.it/friuli/poeta-gregorcic.htmA Gorizia si omaggia il poeta antiitaliano
Il 21 ottobre 2006 si è svolta a Gorizia l’inaugurazione del busto dedicato al poeta sloveno don Simon Gregorcic, detto dagli sloveni l’”usignolo di Gorizia”, ma tristemente noto ai Goriziani per la sua antitalianità.
> Lega Nazionale > Friuli
Addì 21 ottobre 2006 si è svolta a Gorizia l’inaugurazione del busto dedicato al poeta sloveno don Simon Gregorcic, detto dagli sloveni l’”usignolo di Gorizia”. Sicuramente un grande per Nuova Gorizia (la città che gli Slavi si sono creati come "Gorizia slovena" dopo l’ultima guerra), ma tristemente noto ai Goriziani per la sua antitalianità.
Perché non vi è un busto a nessun patriota o poeta italiano a Nuova Gorizia? Perché per contro ce n’è uno proprio in corso Verdi a Gorizia, dedicato a un patriota e poeta sloveno che non rispecchiava punto la volontà di autodecisione dei friulani di voler appartenere all’Italia?
Il direttore della "Voce isontina" don Andrea Bellavite ha definito quest’antistorico monumento "nuovo segnale della vera (sic!) storia di Gorizia e della sua vocazione: esser luogo d’incontro e di fraterna convivenza tra le persone e di confronto tra le idee che caratterizzano i nostri maravigliosi popoli e le nostre importantissime culture friulana, slovena e italiana".
Per dare un’idea dell’incontro tra i popoli che intendeva il Gregorcic si deve leggere un pezzo della sua poesia “Soci” (All’Isonzo): “( …) Ma su te, misero, ahimè, s'addensa / un tremendo uragano, una bufera immensa, / dal caldo meridione infuriando verrà / e strage alla pianura ferace recherà / che la tua corrente disseta. / E quel giorno, ahimè, lontano non è! /Su te il ciel sereno s’inarcherà, / ma intorno grandine di piombo cadrà / e sangue a fiotti e di lacrime un torrente / e lampi e tuoni — oh che battaglia ardente! / Qui all’urto delle spade affilate, le tue acque di rosso saranno colorate: / il nostro sangue a te scorrerà, / quello nemico ti intorbiderà! / Rammenta, chiaro Isonzo, allora / ciò che il cuore ardente implora: / Quanto di acqua in serbo avrà / nei suoi nembi il tuo cielo, / quanto nelle tue montagne sarà / d’acque e nelle pianure fiorite / riversale allora finché tutte saran uscite / e tu cresci, sollevati con la corrente tremenda! / Non ridurti entri i limiti delle sponde, / balza dagli argini tuoi furibondo / e lo stranier della nostra terra avido / nel fondo dei tuoi gorghi travolgi impavido!"
Naturalmente il meridione sarebbe l’Italia e gli stranieri noi, il resto si commenta da solo.
Dovremmo dedicare infiniti monumenti ha chi ha versato il sangue contadino e ventenne per liberare la città isontina, non per chi auspicava il massacro dei nostri ragazzi.
Goriziani, risvegliatevi!
Massimiliano Verdini
Lega Nazionale (1891 M.O.)
Edited by pincopallino2 - 18/5/2022, 21:32