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Droghe e festini hard coi soldi dei fedeli. Patteggia e si spreta don Spagnesi, La Curia: "Non mettere tutto in piazza e conservi lo stipendio". Con l'8 x 1000 gli avete dato i soldi per comprare droga da spacciare

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view post Posted on 4/11/2021, 18:26

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La Chiesa processa don Francesco, il «prete pusher» di Prato: rischia di perdere la tonaca
Il parroco accusato di spaccio e di truffa davanti al tribunale della Sacra Rota per «scandalo»
di Giorgio Bernardini


Don Francesco Spagnesi rischia la riduzione allo stato laicale nel processo della Chiesa, il cui tribunale gli contesterà l’aggravante dello «scandalo». Il prete che organizzava festini a base di droga con il suo compagno era stato arrestato lo scorso 14 settembre, poi liberato in seguito alla richiesta di patteggiamento a 3 anni e 8 mesi, in attesa del pronunciamento del giudice fisata per il 7 dicembre. I suoi conti con la giustizia ordinaria, che lo accusa di spaccio, traffico internazionale di droga, appropriazione indebita e truffa, sembrano dunque sulla via della regolazione. Ma ad attenderlo c’è ora un’altra sbarra, quella del processo canonico.

Il tribunale della Sacra Rota sta raccogliendo il materiale per le contestazioni che gli saranno mosse, a cui — trapela dagli ambienti della Diocesi pratese — appare scontato sarà applicata l’aggravante dello scandalo. La corte che lo giudicherà, a quanto pare proprio a Prato, è in corso di nomina. Don Francesco dovrà scegliere a sua volta un difensore diverso da quelli che lo difendono nella giustizia italiana, un iscritto alla Sacra Rota, anche perché il processo si svolgerà tutto in latino (comprese le arringhe). Secondo i dettami antichissimi di quel sistema di norma è probabile che in tutte le parrocchie sia ordinata l’affissione di alcuni «editti», vere e proprie chiamate alle testimonianze sul caso. Della serie: chi sa, parli.

L’aggravante dello «scandalo» aumenta la probabilità che sia inflitta al prete la pena più severa tra quelle a disposizione del tribunale ecclesiastico, ovvero la riduzione allo stato laicale. Ad ora, l’ex parroco della Castellina non è stato raggiunto da alcun atto da Roma, ma è stato destinatario di alcune censure: sospeso dalla celebrazione dei sacramenti e inibito dalla celebrazione della messa. Chi ha potuto incontrarlo in queste ore racconta di una persona molto segnata, che passa tutto il tempo con i genitori in casa ed esce solamente per la terapia psicologica. Dalla ricostruzione che viene effettuata in queste ore per il processo canonico emerge anche che molte delle possibilità di intervenire sul suo comportamento da parte del vescovo Giovanni Nerbini erano state effettivamente messe in campo. Sono previsti infatti dalla procedura un richiamo verbale e due richiami scritti prima dell’intervento del Vaticano: il vescovo aveva percorso già le prime due fasi e si stava avviando verso il secondo richiamo scritto quando è scoppiato lo scandalo.

Il processo ecclesiastico ha al centro il vincolo, che in questo caso è l’unione tra don Spagnesi e la Chiesa: il procedimento indagherà proprio il vincolo di fedeltà, il cui venir meno potrebbe esser espressione di uno scandalo. Proprio nel giugno di quest’anno Papa Francesco aveva stabilito norme più severe per chi commette reati economici (oltre che di pedofilia). In quell’occasione il Pontefice aveva spiegato che «in passato ha causato molti danni la mancata percezione dell’intimo rapporto esistente nella Chiesa tra l’esercizio della carità e il ricorso, ove le circostanze e la giustizia lo richiedano, alla disciplina sanzionatoria». Parole che sembrano calzare sul caso pratese. «Tale modo di pensare, l’esperienza lo insegna, rischia di portare a vivere con comportamenti contrari alla disciplina dei costumi — approfondisce il Papa — al cui rimedio non sono sufficienti le sole esortazioni o i suggerimenti. Questa situazione spesso porta con sé il pericolo che con il trascorrere del tempo, siffatti comportamenti si consolidino al punto tale da renderne più difficile la correzione e creando in molti casi scandalo e confusione tra i fedeli».

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4 novembre 2021 | 07:05
 
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view post Posted on 7/12/2021, 13:25

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Con l'8 x 1000 avete fatto tanto. Gli avete pure risparmiato la galera

don-Francesco-Spagnesi-1280x700

www.open.online/2021/12/07/prato-d...patteggiamento/

Festini con la droga e truffe ai fedeli, don Spagnesi patteggia: 3 anni e 8 mesi al parroco di Prato
7 DICEMBRE 2021 - 10:58
di Redazione

Restano le accuse di spaccio, traffico di droga e appropriazione indebita del denaro delle offerte. Cade invece quella di tentate lesioni gravi

Il parroco di Prato don Francesco Spagnesi ha patteggiato una pena di 3 anni e 8 mesi. Spagnesi era stato arrestato per i festini con la droga, per aver sottratto denaro alla sua parrocchia e per aver truffato i fedeli. Il gip ha accolto il patteggiamento nel corso dell’udienza di oggi, 7 dicembre, tenendo conto del parere favorevole delle parti. Per don Spagnesi restano le accuse di spaccio, traffico di droga e appropriazione indebita del denaro delle offerte; cade invece quella di tentate lesioni gravi, che poggiava sul sospetto che avesse taciuto malattie sessualmente trasmissibili ai partner. Spagnesi dovrebbe scontare la pena ai servizi sociali e con permanenza in una comunità terapeutica per curare la sua tossicodipendenza. Previsto anche un processo canonico per stabilire il suo percorso all’interno della Chiesa. La Diocesi di Prato lo ha già rimosso dalla parrocchia e sospeso dalle funzioni di sacerdote. Patteggiamento anche per il compagno di don Spagnesi (3 anni e 2 mesi): per lui l’accusa è di concorso in acquisto e spaccio di droga.

Edited by pincopallino1 - 18/5/2022, 19:01
 
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view post Posted on 18/5/2022, 17:58

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www.notiziediprato.it/news/il-giudi...ella-castellina


18.05.2022 h 10:47scrivi un commento
Il giudice concede la messa in prova all'ex viceparrocco della Castellina

Don Paolo Ridolfi è accusato di concorso in appropriazione indebita ai danni delle casse della parrocchia in seguito allo scandalo dei festini che ha coinvolto don Francesco
Il giudice concede la messa in prova all'ex viceparrocco della Castellina
Don Paolo Ridolfi, 73 anni, ex viceparroco della Castellina, finito sul registro delle notizie di reato nell'ambito dell'inchiesta che ha travolto don Francesco Spagnesi, ha chiesto e ottenuto di usufruire della messa alla prova. Accusato di concorso in appropriazione indebita ai danni delle casse della parrocchia, potrà svolgere lavori di pubblica utilità e, alla fine del periodo, estinguere il reato. Il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Prato ha accolto la proposta avanzata dall'avvocato difensore, Federico Febbo.
Il sipario su don Spagnesi era già calato a dicembre quando patteggiò 3 anni e 8 mesi di reclusione per aver importato droga dall'estero e averla ceduta agli ospiti degli incontri a luci rosse che organizzava nell'abitazione del compagno (anche lui condannato) e per aver sottratto soldi dai conti della parrocchia e da quelli della Misericordia di cui era correttore.
Lo scandalo scoppiò a fine agosto scorso quando il sacerdote e il compagno incapparono in un controllo della polizia che nell'auto su cui viaggiavano trovò flaconi di gbl, sostanza più nota come 'droga dello stupro'. Per quel ritrovamento tutti e due finirono, a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, ai domiciliari.
A carico di Ridolfi solo una contestazione marginale, frutto di una intercettazione telefonica con don Spagnesi che gli chiedeva di togliere una parte delle offerte raccolte durante le funzioni religiose.
Don Spagnesi fu rimosso dall'incarico a fine agosto, ufficialmente per 'motivi personali' ma già gli ambienti della Chiesa sapevano cosa stava succedendo. Il vescovo, Giovanni Nerbini, era a conoscenza che lo svuotamento dei conti della parrocchia era dovuto allo stato di tossicodipendenza del sacerdote e cercò di aiutarlo indirizzandolo a un percorso di cura e e mettendo al riparo i soldi. Non poteva immaginare il vescovo, e come lui i suoi collaboratori, che ci fosse altro nella vita di don Spagnesi.

Data della notizia: 18.05.2022 h 10:47
 
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view post Posted on 18/5/2022, 18:01

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18.05.2022 h 10:47
Il giudice concede la messa in prova all'ex viceparrocco della Castellina

Don Paolo Ridolfi è accusato di concorso in appropriazione indebita ai danni delle casse della parrocchia in seguito allo scandalo dei festini che ha coinvolto don Francesco
Il giudice concede la messa in prova all'ex viceparrocco della Castellina
Don Paolo Ridolfi, 73 anni, ex viceparroco della Castellina, finito sul registro delle notizie di reato nell'ambito dell'inchiesta che ha travolto don Francesco Spagnesi, ha chiesto e ottenuto di usufruire della messa alla prova. Accusato di concorso in appropriazione indebita ai danni delle casse della parrocchia, potrà svolgere lavori di pubblica utilità e, alla fine del periodo, estinguere il reato. Il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Prato ha accolto la proposta avanzata dall'avvocato difensore, Federico Febbo.
Il sipario su don Spagnesi era già calato a dicembre quando patteggiò 3 anni e 8 mesi di reclusione per aver importato droga dall'estero e averla ceduta agli ospiti degli incontri a luci rosse che organizzava nell'abitazione del compagno (anche lui condannato) e per aver sottratto soldi dai conti della parrocchia e da quelli della Misericordia di cui era correttore.
Lo scandalo scoppiò a fine agosto scorso quando il sacerdote e il compagno incapparono in un controllo della polizia che nell'auto su cui viaggiavano trovò flaconi di gbl, sostanza più nota come 'droga dello stupro'. Per quel ritrovamento tutti e due finirono, a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, ai domiciliari.
A carico di Ridolfi solo una contestazione marginale, frutto di una intercettazione telefonica con don Spagnesi che gli chiedeva di togliere una parte delle offerte raccolte durante le funzioni religiose.
Don Spagnesi fu rimosso dall'incarico a fine agosto, ufficialmente per 'motivi personali' ma già gli ambienti della Chiesa sapevano cosa stava succedendo. Il vescovo, Giovanni Nerbini, era a conoscenza che lo svuotamento dei conti della parrocchia era dovuto allo stato di tossicodipendenza del sacerdote e cercò di aiutarlo indirizzandolo a un percorso di cura e e mettendo al riparo i soldi. Non poteva immaginare il vescovo, e come lui i suoi collaboratori, che ci fosse altro nella vita di don Spagnesi.

Edizioni locali collegate: Prato
Data della notizia: 18.05.2022 h 10:47
 
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view post Posted on 16/7/2022, 08:35

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https://www.lanazione.it/prato/cronaca/don...alare-1.7888922

16 lug 2022

Don Spagnesi verso l’addio all’abito talare
Chiusa la fase preliminare del procedimento canonico. Nerbini chiama il sacerdote a colloquio prima di chiedere il processo a Roma
Don Francesco Spagnesi, ex parroco della Castellina. al centro dello scandalo per l’uso di droghe e i festini a luci rosseDon Francesco Spagnesi, ex parroco della Castellina. al centro dello scandalo per l’uso di droghe e i festini a luci rosse
Don Francesco Spagnesi, ex parroco della Castellina. al centro dello scandalo per l’uso di droghe e i festini a luci rosse
Don Francesco Spagnesi si trova di fronte a un bivio: lasciare l’abito talare di sua sponte oppure affrontare il procedimento canonico che, come pena massima, ha proprio la riduzione allo stato laicale. Non sono finite le grane per l’ex sacerdote della chiesa dell’Annunciazione alla Castellina al centro di uno scandalo nel settembre scorso quando venne arrestato per lo spaccio della droga consumata durante i festini a luci rosse per soli uomini. Il procedimento penale si è chiuso in tempi rapidi con il patteggiamento a tre anni e otto mesi (era assistito dagli avvocati Costanza Malerba e Federico Febbo). Resta in piedi quello canonico la cui fase preliminare si è conclusa nei giorni scorsi. I documenti raccolti sono già stati inviati alla Congregazione del clero a Roma e adesso spetterà al vescovo Giovanni Nerbini chiedere il processo per l’ex parroco. Ma prima di decidere il vescovo ha chiamato a colloquio don Spagnesi a cui nel frattempo è stata inibita la possibilità di dire la messa e impartire i sacramenti. Durante il colloquio privato, Nerbini avrebbe chiesto a Spagnesi quali sono le sue intenzioni: se lasciare spontaneamente l’abito talare oppure se affrontare il processo canonico che lo porterebbe, quasi sicuramente, alla pena della riduzione allo stato laicale. Se decidesse di lasciare l’abito il processo canonico non verrebbe fatto. L’ex parroco della Castellina ha preso tempo fino alla fine dell’estate. Oltre che dello spaccio e del consumo della droga, Spagnesi deve rispondere di appropriazione indebita dei soldi dal conto corrente della parrocchia (circa 180.000 euro) e delle offerte dei fedeli prese con la scusa di devolverle in opere d bene.

E’ chiaro che se don Spagnesi decidesse di abbandonare l’abito eviterebbe molti imbarazzi. Un altro processo significherebbe continuare a parlare di episodi scomodi che hanno travolto una intera comunità. E della posizione della Diocesi che, come emerso dalle carte dell’inchiesta penale, era al corrente da tempo della tossicodipendenza del suo parroco.


Nei mesi scorsi, era già trapelata l’intenzione di Spagnesi di abbandonare l’abito ma ieri, interpellato in merito, ha preferito non commentare lasciando la gestione dell’intera faccenda alla Diocesi. L’ex sacerdote della Castellina vive dalla sorella ed è ancora in cura al Sert per cercare di disintossicarsi. Un percorso lungo e doloroso dal quale non è uscito.

Laura Natoli
 
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view post Posted on 10/5/2023, 10:44

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www.lanazione.it/prato/cronaca/il-...-soldi-e7ccf29f

10 mag 2023

Prato

Il prete dello scandalo La parrocchia fa causa a don Spagnesi "Restituisca i soldi"

Il consiglio dell’Annunciazione ha chiesto indietro i 180.000 euro che il sacerdote ha preso dal conto per comprare la droga. Il religioso non ha lasciato la tonaca: ancora aperto il processo canonico.

La parrocchia dell’Annunciazione alla Castellina ha fatto causa a don Francesco Spagnesi. L’intenzione è quella di riavere indietro i 180.000 euro che il prete ha preso indebitamente (in un arco temporale di poco più di un anno) dai conti della parrocchia per acquistare droga. Si arricchisce di un ulteriore capitolo la tormentata vicenda che ha visto protagonista l’ex parroco della Castellina finito in un giro di droga e festini a luci rosse per soli uomini scoperto casualmente dalla polizia nell’agosto del 2021. Dopo il patteggiamento in sede penale a tre anni e otto mesi per spaccio di droga continuato, truffa nei confronti dei fedeli e appropriazione indebita dei soldi della chiesa dell’Annunciazione, adesso è la stessa parrocchia a farsi avanti. Il consiglio pastorale della parrocchia vuole infatti riavere indietro quei 180.00 euro che Spagnesi ha prelevato dal conto indebitamente per spenderli nell’acquisto di cocaina e gbl. Secondo quanto trapelato, ci sarebbero stati dei tentativi di transazione fra le parti che però sarebbero falliti. Motivo per cui il consiglio pastorale ha deciso di fare causa. La Diocesi è al corrente della faccenda anche se non ha agito direttamente in quanto il denaro di cui Spagnesi si è appropriato indebitamente è di proprietà della chiesa dell’Annunciazione. D’altronde anche il vescovo Giovanni Nerbini è sempre rimasto in disparte, non prendendo provvedimenti di natura personale nei confronti dell’ex sacerdote della Castellina.

Nel frattempo, è emerso che Spagnesi non ha lasciato l’abito talare, come invece era trapelato nell’ottobre scorso. Nonostante tutto, Spagnesi è ancora sacerdote anche se il vescovo gli ha inibito la possibilità di dire messa e impartire i sacramenti. Il procedimento canonico (che ha come pena massima la riduzione allo stato laicale) è quindi tutt’ora aperto. Il procedimento – chiesto dalla stessa Diocesi che ha raccolto il materiale contro il parroco inviandolo in Vaticano – è piuttosto lungo visto che è passato più di un anno e mezzo dai fatti. Senza considerare che Spagnesi prende ancora un sussidio (sarebbero poche centinaia di euro) in quanto è a tutti gli effetti sacerdote. Sarà la stessa Diocesi a comunicare l’esito del processo canonico quando finalmente si sarà chiuso.

La nuova tegola, però, per l’ex "amato" prete della Castellina è quella della causa civile: i soldi che deve restituire sono davvero tanti. Spagnesi è finito nei guai a fine agosto 2021 quando fu fermato in auto insieme al compagno, Alessio Regina, dopo che i due avevano appena ritirato da uno spedizioniere una bottiglia contenente gbl (la potente droga dello stupro, capace di togliere qualsiasi freno inibitore) arrivata dall’Olanda. Regina venne arrestato per traffico internazionale di stupefacenti mentre Spagnesi finì ai domiciliari una ventina di giorni dopo quando fu interrogato in Procura. Il sacerdote raccontò candidamente di fare uso della droga e di cederla durante festini hard per soli uomini organizzati da lui e dal compagno. Inoltre, ammise di aver preso i soldi per acquistare il grande quantitativo di droga dal conto della parrocchia (da qui l’accusa di appropriazione indebita) e di aver chiesto soldi per i poveri ai fedeli dell’Annunciazione quando la Diocesi gli tolse la possibilità di azione sul conto corrente dopo che erano stati scoperti i pesanti ammanchi.

Laura Natoli
 
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view post Posted on 19/10/2023, 15:27

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https://corrierefiorentino.corriere.it/not...930447xlk.shtml
Prato, don Spagnesi, condannato per droga e festini, non è più sacerdote

Papa Francesco ha concesso la dimissione dallo stato clericale chiesta dall'uomo

Papa Francesco ha concesso la dimissione dallo stato clericale a don Francesco Spagnesi, ex parroco della parrocchia dell'Annunciazione alla Castellina di Prato, coinvolto nel 2021 in uno scandalo di festini a luci rosse a base di cocaina e gbl, la cosiddetta droga dello stupro.

È stato il vescovo di Prato, monsignor Giovanni Nerbini, a rendere noto che «accogliendo la richiesta del reverendo don Francesco Spagnesi, il Santo Padre gli ha concesso in data 20 settembre la dimissione dallo stato clericale e l'esonero dagli obblighi connessi con il ministero sacerdotale. Tale deliberazione è stata comunicata all'interessato il giorno 17 ottobre 2023, ed è divenuta, per effetto di questa notifica, immediatamente efficace».

19 ottobre 2023
 
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view post Posted on 18/4/2024, 09:19
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www.iltirreno.it/prato/cronaca/202...hia-1.100508050

Prato, l’ex sacerdote diventato spacciatore dovrà restituire 123.180 euro alla parrocchia

Don Francesco Spagnesi

La sentenza civile, dopo la condanna penale, chiude il delicato caso di cui è stato protagonista don Francesco Spagnesi
18 aprile 2024

PRATO. A oltre due anni dalla sentenza del dicembre 2021 con la quale l’ex parroco della Castellina, don Francesco Spagnesi, è stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti, arriva un’altra sentenza, in questo caso civile, che lo condanna a restituire alla parrocchia dell’Annunciazione la somma di 123.180 euro. L’ha deciso alla metà di gennaio il giudice Elena Moretti nella causa intentata dalla parrocchia contro l’ex sacerdote, ridotto allo stato laicale nell’ottobre 2023 da papa Francesco. La somma è riferita al denaro sottratto alle casse della chiesa nelle annualità 2020 e 2021. Quei soldi, secondo quanto emerso nel processo penale, furono usati per acquistare sostanza stupefacente (la droga liquida Ghb) di cui Spagnesi era diventato dipendente insieme al suo compagno.
 
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