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Palazzo da 200 mln coi soldi della carità. Perdonato dopo meno di 2 anni il card. Becciu: "giudici porci", Papa Francesco lo reintegra. Con le vostre offerte avete fatto tanto: permettete ai monsignori intrallazzi da centinaia di mln

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view post Posted on 1/10/2020, 13:17

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www.huffingtonpost.it/entry/lavvoc...5b66377b27c4374

CRONACA
30/09/2020 19:07 CEST | Aggiornato 19 ore fa
L'avvocato di Becciu si dimette. "Imbarazzo per le sue foto al mare con il costume succinto"
Secondo quanto riportato dal Corriere, il legale sarebbe stato invitato a dimettersi dopo la diffusione di alcuni scatti ripubblicati sul sito Dagospia
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L'avvocato di Becciu si dimette.

“Con molto dolore comunico di aver rinunciato al mandato conferitomi dalla Famiglia Becciu”. Con una note di poche righe, l’avvocato Ivano Iai ha formalizzato la rinuncia alla difesa della famiglia del cardinale Angelo Becciu, finito al centro di un’intricata vicenda finanziaria. Secondo quanto riportato dal Corriere, il legale sarebbe stato invitato a dimettersi dall’incarico di difesa del cardinale e della sua famiglia per le immagini pubblicate su un account privato di Instagram e poi ripubblicate sul sito Dagospia. Negli scatti che avrebbero imbarazzato il cardinale, l’avvocato appare al mare con un costume succinto.

“La famiglia Becciu - prosegue la nota di Iai - mi ha onorato della sua fiducia e del suo affetto non comuni. Mi rattrista aver dovuto essere causa di ulteriore afflizione che si aggiunge ai patimenti ingiusti subiti in questi giorni da Sua Eminenza il Cardinal Becciu e dai Suoi Familiari, esempi di onestà e correttezza non comuni, e degni di avere accanto la migliore difesa in una vicenda tanto complessa”.

Poche righe con le quali il legale fa sapere di aver rinunciato ad assistere i familiari dell’alto prelato sardo, ma senza fare riferimento alle ragioni della sua scelta. Proprio ieri l’avvocato aveva annunciato di aver presentato due denunce per diffamazione e calunnia per conto della famiglia del cardinale Becciu.

Edited by pincopallino2 - 3/7/2021, 18:41
 
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Dall'ex cardinale alla 39enne sarda con legami con la massoneria

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https://www.affaritaliani.it/cronache/scan...ria-697950.html

Lunedì, 5 ottobre 2020 - 08:26:00
Scandalo Vaticano: spunta la finta nipote di Becciu. Tra bonifici e massoneria
Dalle indagini emerge la figura della 39enne Cecilia Marogna, molto legata al cardinale licenziato dal Papa. A lei venivano intestati diversi bonifici
Scandalo Vaticano: spunta la finta nipote di Becciu. Tra bonifici e massoneria
(fonte Lapresse)


Scandalo Vaticano: spunta la finta nipote di Becciu. Tra bonifici e massoneria
Lo scandalo Vaticano si arricchise ogni giorno di particolari, gli inquirenti hanno fatto venire alla luce una figura femminile, sarebbe stata presentata come la nipote del cardinale Becciu. Alla 39enne sarda - si legge sulla Verità - sarebbero stati intestati diversi bonifici, inviati da conti riconducibili a Becciu. A Roma, la giovane donna, Cecilia Marogna, è stata vista proprio in compagnia del cardinale, che contattato dalla Verità ha detto: "Posso solo dire che la signora non è una mia familiare. Mi hanno detto di stare zitto, del resto non posso parlare".


Dalle indagini - prosegue la Verità - emerge la vicinanza di Marogna al mondo della massoneria. La donna fa parte del Movimento Roosevelt, presieduto da Gioele Magaldi, "Gran maestro del Grande oriente democratico", inoltre ha avuto contatti anche con un altro personaggio in odore di massoneria, Flavio Carboni. Condannato a 6 anni e 6 mesi per le attività illecite di una presunta associazione segreta, la P3.
 
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Con l'8 x 1000 avete fatto tanto: i bonifici all'amica 39enne dell'ex cardinale

Becciu. Mezzo milione di € in borse Prada, Chanel e beni di lusso

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www.iene.mediaset.it/2020/news/cas...avObW-zw6YayXjA

News | 05 ottobre 2020
Caso Becciu, mezzo milione di euro dal Vaticano finiti in borse Prada, Chanel e beni di lusso | VIDEO

Siamo entrati in possesso di un documento esclusivo proveniente da una fonte anonima da cui risulta che dalla Segreteria di stato vaticana è partito mezzo milione di euro destinato a una società estera intestata a una donna. E da altri documenti in nostro possesso risulta che questa donna sia legata da un rapporto fiduciario all’ex cardinale Becciu. Non perdetevi il servizio di Gaetano Pecoraro e Riccardo Festinese, in onda a Le Iene martedì dalle 21.10 su Italia1

Cos’è successo dietro alle impenetrabili mura del Vaticano nell’ormai famoso “caso Becciu”, l’ex cardinale fedelissimo di Papa Francesco e ora costretto alle dimissioni per uno scandalo legato alla gestione finanziaria? Noi de Le Iene siamo entrati in possesso di un documento esclusivo da cui risulta che dalla segreteria di stato vaticana - sezione affari generali - è partito mezzo milione di euro destinato a una società estera intestata a una donna. E da altri documenti in nostro possesso risulta che questa donna sia legata da un rapporto fiduciario proprio all’ex cardinale Becciu.

Questi documenti sembrano quindi confermare quanto scritto dal quotidiano La Verità, cioè come le attenzioni degli investigatori sulla gestione delle finanze vaticane si starebbero concentrando su alcuni bonifici inviati dalla Segreteria di stato vaticana - affari generali - a una donna cagliaritana.

Ma il problema è piuttosto dove vadano a finire davvero questi soldi: secondo le carte che abbiamo in mano il mezzo milione di euro arrivato direttamente dal Vaticano sia stato speso per l’acquisto di borse di grandi marchi come Prada e Chanel e altri beni di lusso che nulla hanno a che fare con le missioni caritatevoli della Chiesa. Ma in che modo queste rivelazioni bollenti si intrecciano alle dimissioni di Angelo Becciu? Per scoprirlo non perdetevi il servizio di Gaetano Pecoraro in onda martedì 6 ottobre a Le Iene, dalle 21.10 su Italia 1.


A 7 anni dalla morte di Mario Biondo il suo computer è stato sottoposto a una nuova perizia tecnica. In base al documento esclusivo avuto da Le Iene è stato accertato che qualcuno deve aver toccato il portatile di Mario Biondo sicuramente dopo la sua morte e prima che la cameriera trovasse il corpo nel pomeriggio. È stato il suo assassino a collegarsi al suo Mac in quel periodo di tempo? Nello Speciale de Le Iene con Cristiano Pasca ricostruiamo gli errori e le bugie nelle indagini sulla morte di questo cameraman ritrovato misteriosamente impiccato nella sua casa di Madrid
 
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www.today.it/cronaca/soldi-chiesa-borsette-cosmetici.html

I soldi della Chiesa spesi per borsette e cosmetici
Le Iene" sono entrate in possesso di un documento esclusivo, proveniente da una fonte anonima, da cui risulta come dalla Segreteria di Stato Vaticana sia partito mezzo milione di euro destinato a una società estera intestata a una donna. Particolari che verranno raccontati nella puntata di domani sera, in onda dalle 21.10 su Italia1. Inoltre, da altri documenti in possesso de "Le Iene", risulta che questa donna sia legata da un rapporto fiduciario all'ex cardinale Becciu.
I soldi della Chiesa spesi per borsette e cosmetici

Sempre secondo Le Iene, si tratta di "documenti che sembrano quindi confermare quanto scritto dal quotidiano La Verità, e cioè come le attenzioni degli investigatori sulla gestione delle finanze vaticane si starebbero concentrando su alcuni bonifici inviati dal Vaticano a una donna cagliaritana. Soldi che, raccontano le Iene, sarebbero stati spesi per l'acquisto di borsette, cosmetici e altri beni non esattamente legati alle missioni caritatevoli della Chiesa. Intanto spuntano nuove indiscrezioni nell'inchiesta che sta sconvolgendo il Vaticano e che ha portato alle dimissioni del cardinale Angelo Becciu dalla Congregazione delle cause dei Santi e alla rinuncia ai diritti connessi al cardinalato. Questa volta, come racconta ''la Verità'', si tratterebbe di bonifici ''inviati dai conti riconducibili a Becciu e al suo vecchio ufficio (quando il cardinale era Sostituto agli Affari generali della Segreteria di Stato, ndr) a Cecilia Marogna, 39enne cagliaritana''.

https://ilsismografo.blogspot.com/2020/10/...il-mio.html?m=1

lunedì 5 ottobre 2020
Italia
«Sì, pagata da Becciu per il mio lavoro. Nessuna truffa: io risolvo problemi»
(Emiliano Fittipaldi, Domani) «Non sono la nipote del cardinale Becciu né la sua dama segreta, sono allusioni vergognose. Io ho lavorato per il Vaticano, è vero. Ho conosciuto l'ex sostituto quattro anni fa, e per la Santa Sede ho costruito una rete di relazioni diplomatiche di alto livello. Che servivano, certo, anche a prendere informazioni per provare a liberare preti e suore rapiti in territori difficili. Ma non ho rubato un euro». Cecilia Marogna è la donna dei misteri: ha ricevuto 600mila euro da un fondo della segreteria di Stato sul conto corrente di una sua società in Slovenia. Gli inquirenti vaticani temono che sia una truffatrice e che abbia creato una rete diplomatica parallela.Il Vaticano sospetta che lei abbia distratto dai fondi dell'Obolo di San Pietro. Perché Becciu glieli avrebbe bonificati?
Ho una lettera del cardinale che mi autorizza a viaggiare ed avere relazioni diplomatiche per aiutare la Chiesa in territori difficili. Ma non l'ho mai dovuta mostrare glielo assicuro. Serviva per dimostrare a vescovi in posti lontani che non ero una mentitrice. Sa io conosco persone di un certo tipo, e da loro sono stimata. Conosco i vertici dei servizi segreti italiani. Io mi sono sempre comportata bene perché costruisco ponti e soluzioni, non litigo con nessuno. Sono proattiva. Io qui invece vedo sputtanamento di basso livello nei miei confronti.
Ma che avrebbe fatto per il cardinale Becciu e per la segreteria di Stato?
Ho costruito reti di alto livello. Nei paesi e nelle aree più a rischio. In Medio Oriente, in Africa, in Uganda, Mali, Burkina Faso. Ho fatto una mappatura delle missioni, delle diocesi più remote. Un lavoro che il Vaticano non aveva mai fatto: le nunziature non fanno certo report di geopolitica, analisi di dati sul territorio. Che c'è di male?
Su un conto in Slovenia presso la sua società Log Sic sono stati accreditati oltre 600mila euro da parte della Segreteria di Stato. Non le sembra strano un po' troppo per delle analisi e dei semplici rapporti? Lei che credenziali ha?
Era il dovuto per il lavoro svolto in quelle aree. Ma questi soldi li ho girati per operazioni diverse, sempre per lo stesso fine. Se avete i miei report bancari vedrete che ci sono delle società in Somalia ha cui ho dato denari. Non è che in alcuni paesi vai a pagare le fonti col bancomat. Ci sono intermediari londinesi, pure.
E queste ipotetiche operazioni segrete per liberare ecclesiastici rapiti?
Sono al corrente di queste situazioni. Potevo avere informazioni sensibili riguardo a questo, ma non è che io andavo dai terroristi a prendere l'ostaggio. Posso parlare con gli intermediari per cercare di risolvere le situazioni. Ma le posso pure dire che io e Becciu non eravamo gli unici a gestire certe attività. Ma questi 600mila euro non servivano a pagare riscatti! Innanzitutto non mi risulta che il Vaticano abbia mai pagato nulla alle organizzazioni criminali. Poi, nel caso, servono molti più soldi per chiudere eventuali trattative, mica questi pochi spiccioli. Non c'è logica in queste presunte accuse.
Lei ha fatto viaggi, regali, ha comprato oggetti di lusso con i soldi della beneficenza. In Vaticano ipotizzano che lei possa aver architettato una truffa.
Tutte spese che servivano a creare rapporti di cooperazione. Stiamo parlando di poche centinaia di migliaia di euro spesi in oltre quattro anni. E i bonifici che ha ricevuto la mia società dal Vaticano comprendevano anche il mio stipendio. Mica faccio la missionaria scusi? Potrò essere pagata per il lavoro che ho fatto? Tra viaggi e pagamenti vari quanti soldi posso aver tenuto per me? Ci pensi, suvvia.
Insomma, c'è un complotto contro di lei?
Scrivono male di me semplicemente perché svolgo bene il mio lavoro, e mantengo sempre discrezione e riservatezza. Forse a qualcuno infastidiscono i miei risultati professionali. Comunque vivo in una casa in affitto e ho una Toyota da 10 anni. Lavoro e mantengo mia figlia e sono cointestataria del mutuo dei miei genitori. Magari fossi milionaria.
Ma perché nel 2016 ha contattato Becciu? Lo conosceva già da prima?
Becciu l'ho voluto incontrare per fare con lui un confronto di analisi geopolitiche. Lui era stato nunzio in Angola, e volevo capire quello che aveva vissuto lui in Africa. Poi sono arrivate crisi gravi e sequestri a catena. Gli ho proposto di raccogliere dati. Ho speso i soldi che mi arrivavano direttamente sui territori. Poi certo c'è anche il mio compenso: io non lavoro gratis. Ma con 600mila euro non non si pagano riscatti. Parliamo di altre cifre. Mica i terroristi hanno l'anello al naso.
Domani
 
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view post Posted on 8/10/2020, 07:58
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Ma un prete a cui mancano le capacità di scegliersi un avvocato, come fa a portare a termine una truffa finanziaria?
Pensavo che la pretaglia conducesse una vita di carità e rinunce.
Un palestrato così, se lo vede la De Filippi lo ammette subito nell'harem di Uomini e Donne
 
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http://ilsismografo.blogspot.com/2020/10/v...-cardinale.html

giovedì 8 ottobre 2020
Vaticano
I 5 "non ci sto" del cardinale Angelo Becciu tramite il suo avvocato Fabio Viglione
Avv. Fabio Veglione
(a cura Redazione "Il sismografo") "Sono estraneo a qualunque fatto illecito e ogni accertamento confermerà la mia fedeltà al Papa. Sono sereno". Ecco la dichirazione del cardinale Becciu, "defenestrato dal Papa il 24 settembre scorso poiché non godeva più della sua fiducia del Papa, riportata dall'avvovcato Fabio Viglione, che assiste legalmente il porporato.
"Sua Eminenza il Cardinale Becciu ribadisce - ha aggiunto il legale - la assoluta falsità degli addebiti sul proprio conto veicolati attraverso la stampa, confermando l’estraneità da qualunque fatto illecito. Attende con serenità gli esiti di ogni accertamento, in qualsiasi sede, che potranno finalmente confermare la propria fedeltà al Santo Padre e alla Chiesa", spiegl'avvocato Veglione. Inoltre precisa: "Il Cardinale confida nel doveroso equilibrio fra libertà di stampa e diritto ad una corretta informazione nel rispetto di tutti i soggetti coinvolti, riservando il ricorso alle competenti Autorità giudiziarie a tutela dell’onore e della reputazione proprie e dei familiari in ogni caso verrà ritenuto necessario", conclude.

1. "In particolare - prosegue la nota del legale del porporato - si sottolinea che né il Cardinale, né i propri fratelli possiedono azioni o obbligazioni, né tantomeno partecipano a fondi d’investimento o posseggono conti esteri.

2. Inoltre, mai vi è stato trasferimento di fondi di provenienza della Segreteria di Stato nella disponibilità privata e personale dei propri familiari e mai sono stati disposti investimenti della Santa Sede nelle attività della società Angel’s, legate alla produzione della birra o alla sua commercializzazione.

4. "Mai il Cardinale ha effettuato investimenti nell’interesse della Santa Sede in attività economiche di Antonio Mosquito".

5. "I contatti con Cecilia Marogna attengono esclusivamente questioni istituzionali e quindi mai il Cardinale ha richiesto un finanziamento da 150 milioni di euro all’Istituto per le Opere di Religione." Infine, mai vi è stata alcuna interferenza da parte del Cardinale nel processo nei confronti del Cardinale Pell.
 
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https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/20...html?refresh_ce

Becciu: "Mai inquinato prove processo cardinale Pell, pronto a querelare"
CRONACA
Becciu: Mai inquinato prove processo cardinale Pell, pronto a querelare

(Fotogramma/Ipa)

Pubblicato il: 17/10/2020 19:20

Il cardinale Angelo Becciu rispedisce "con fermezza" al mittente le accuse di aver in qualche modo agito per inquinare le prove del processo per pedofilia a carico del cardinale George Pell, l'ex ministro dell'Economia del Vaticano imputato per pedofilia e assolto nell'aprile scorso dall'Alta Corte australiana dopo la condanna a sei anni che gli era stata inflitta in primo e secondo grado.


La reazione di Becciu, che si dice pronto a ricorrere all'Autorità giudiziaria a tutela della propria onorabilità, arriva dopo le indiscrezioni uscite in Italia secondo le quali l'ex numero due della Segreteria di Stato vaticana avrebbe disposto bonifici per 700mila euro inviati in Australia per "comprare" gli accusatori di Pell. Indiscrezioni che, nonostante l'immediata smentita del cardinale, sono continuate a filtrare sulla stampa, arricchendosi di sempre nuovi particolari, come l'apertura di un'inchiesta in Vaticano sui presunti bonifici che invece fonti vicine all'ex sostituto negano con forza.

Il legale di Becciu, l'avvocato Fabio Viglione, sottolinea come, il cardinale "rilevata la persistente attenzione di alcuni giornalisti alla vicenda processuale del cardinale Pell è costretto a ribadire con fermezza di non aver mai interferito in alcun modo in essa". Peraltro, si legge nella nota del legale, "poiché appare evidente la volontà di alcuni organi di informazione di rappresentare falsamente una presunta, quanto inesistente, attività volta ad inquinare le fonti di prova nel processo a carico del cardinale Pell, il cardinale Becciu si rivolgerà immediatamente alla competente Autorità giudiziaria per la tutela della propria onorabilità, così gravemente lesa".
 
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view post Posted on 23/10/2020, 14:16

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I finanziamenti al fratello per la birra Pollicina e alla diocesi di Ozieri sotto osservazione

Becciu

www.adnkronos.com/fatti/cronaca/20...70O2IzKXBK.html

Becciu indagato dai pm vaticani: "Peculato per soldi a fratelli"

Pubblicato il: 23/10/2020 08:45

Angelo Becciu è indagato per peculato. Secondo quanto riporta un articolo pubblicato su la Repubblica, "la procura di Roma ha ricevuto una nuova rogatoria che chiede di fare chiarezza su alcuni dei rapporti, familiari ma anche economici, che hanno causato la rottura tra papa Francesco e il cardinale. E la strada porta dritta ai fratelli del religioso. Il promotore di giustizia ha chiesto ai pm capitolini (che stanno per delegare accertamenti alla Guardia di Finanza) di ricostruire i rapporti tra la Caritas di Roma e la Angel's, amministrata da Mario Becciu che produce la birra Pollicina. La società ha infatti stretto un accordo di partnership per poter apporre il marchio della Caritas Roma sull'etichetta della bionda, impegnandosi in cambio a donare alla Fondazione il 5 per cento del fatturato delle vendite. Un contratto secondo Oltretevere poco chiaro e che è stato contestato all'ex braccio destro del Pontefice e che rischia di avere anche, in Italia, profili di illegittimità fiscale".


Peraltro, rimane da chiarire "se il denaro concordato sia stato effettivamente girato alla Fondazione. Nel mirino degli inquirenti c'è anche la diocesi di Ozieri e la Spes, cooperativa il cui titolare è un altro Becciu, Tonino - si legge sulla Repubblica - All'impresa sono arrivati 700 mila euro a fondo perduto e, stando alle accuse vaticane, senza motivo. Finanziamenti inviati in tre tranches: 300 mila euro nel settembre del 2013 per ampliare l'attività e l'ammodernamento del forno, stessa cifra nel 2015 per riparare i danni di un incendio e, infine, 100 mila euro nel 2018 per gli adeguamenti della struttura che si era riconvertita all'accoglienza dei migranti. I primi due finanziamenti chiesti e ottenuti dal cardinale Becciu venivano dalla Cei e facevano parte dei fondi dell'otto per mille. Il terzo, quello più recente, era invece stato disposto dall'Obolo di San Pietro, fondo sotto il diretto controllo del cardinale".

Ora la procura di Roma "ha aperto un fascicolo rogatoriale e dovrà capire la natura di quei rapporti, quello tra la Caritas di Roma e la Angel's e quello tra la diocesi di Ozieri e la Spes. E se ci siano altri versamenti dalla Segreteria vaticana a vantaggio del cardinale al quale il Papa ha chiesto di rinunciare ai suoi diritti di porporato".

Edited by pincopallino1 - 23/10/2020, 16:03
 
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https://www.ilgiornale.it/news/cronache/sc...iu-1898311.html

Scandalo Vaticano, ecco per cosa è indagato il cardinale Angelo Becciu

Dalla birra all'accoglienza dei migranti: la magistratura adesso indaga sui bonifici ai fratelli di Becciu. Il cardinale ha già respinto ogni accusa
Giuseppe Aloisi - Ven, 23/10/2020 - 10:06
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La notizia era nell'aria, ma ora c'è qualche certezza in più: il cardinale Angelo Becciu - l'alto ecclesiastico che è stato privato di alcune facoltà derivanti dalla porpora - è indagato per peculato.

Trattasi di accuse che il consacrato sardo ha già respinto mediante conferenze stampa. Ma la questione, in termini inchiestistici, è andata avanti. Papa Francesco è stato irreprensibile: qualcuno confida nel fatto che Bergoglio cambi idea ma, nel caso le cose dovessero restare come sono adesso, Becciu non parteciperà al prossimo Conclave. Quello che eleggerà il successore dell'ex arcivescovo di Buenos Aires.

Il caso de la "dama di Becciu" è un conto, quello dei presunto peculato del porporato italiano è un altro. L'elemento comune è la segreteria di Stato, l'ente del Vaticano al centro di tutta questa vicenda, che è complessa e che tocca il tema della gestione dell'Obolo di San Pietro. Becciu avrebbe in qualche modo favorito alcuni suoi familiari: il condizionale è d'obbligo, ma questo è l'aspetto su cui sembra si stiano concentrando gli inquirenti:"...la procura di Roma - si legge sull'Adnkronos, che ha ripercorso quanto scritto su Repubblica - ha ricevuto una nuova rogatoria che chiede di fare chiarezza su alcuni dei rapporti, familiari ma anche economici, che hanno causato la rottura tra papa Francesco e il cardinale. E la strada porta dritta ai fratelli del religioso". Ma quali sono questi "rapporti economici"?
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Anzitutti quelli tra la Caritas romana ed una società chiamata Angel's. La seconda, che produce birra, è amministrata da uno dei fratelli del cardinale Becciu: "La società - si legge sulla fonte sopracitata - ha infatti stretto un accordo di partnership per poter apporre il marchio della Caritas Roma sull'etichetta della bionda, impegnandosi in cambio a donare alla Fondazione il 5 per cento del fatturato delle vendite. Un contratto secondo Oltretevere poco chiaro e che è stato contestato all'ex braccio destro del Pontefice e che rischia di avere anche, in Italia, profili di illegittimità fiscale". Il Vaticano starebbe insomma cercando di comprendere se esistono o no profili di illegitimmità in quanto messo in campo da Becciu in alcune operazioni economico-finanziarie. Certo è che la decisione presa dal pontefice argentino - quella di ridimensionare la sfera soggettiva di cardinale di Becciu - è già esaustiva per comprendere cosa pensi il Santo Padre di tutta questa faccenda. Ma le accuse inoltrate al cardinale italiano non sono terminate.

L'alto ecclesiastico, che ha negato ogni accusa, ha ricordato di aver giurato da cardinale di essere disposto a morire per il pontefice, ma Bergoglio deve comunque aver creduto ad una versione diversa rispetto a quella presentata dall'ex sostituto della segreteria di Stato ed ex prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Altrimenti Becciu avrebbe ancora tutti i diritti derivanti dal fatto di essere un cardinale. Nel novero delle accuse, poi, c'è almeno un altro rapporto attenzionato da chi è deputato ad indagare: " Nel mirino degli inquirenti - continuano le fonti - c'è anche la diocesi di Ozieri e la Spes, cooperativa il cui titolare è un altro Becciu, Tonino". Poi la specificazione sul quantum: "All'impresa sono arrivati 700 mila euro a fondo perduto e, stando alle accuse vaticane, senza motivo. Finanziamenti inviati in tre tranches: 300 mila euro nel settembre del 2013 per ampliare l'attività e l'ammodernamento del forno, stessa cifra nel 2015 per riparare i danni di un incendio e, infine, 100 mila euro nel 2018 per gli adeguamenti della struttura che si era riconvertita all'accoglienza dei migranti".

Nel calderone, in qualche modo, potrebbe finire pure qualcosa d'inerente alla gestione dei fenomeni migratori, ma è presto per tirare le somme. Ad essere certe, sino a questo momento, sono soltanto le fattispecie individuate in sede d'inchiesta. C'è chi chiede a gran voce un processo per fare luce. Una delle anomalie di questa storia è proprio la mancata convocazione, almeno ad oggi, di una fase processuale da parte dei "pm" di Bergoglio. Ora però anche la magistratura italiana potrebbe dire la sua. E il nuovo grande "scandalo Vaticano" potrebbe continuare a far parlare di sé per molto tempo.
 
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www.ansa.it/sito/notizie/politica/...eacc79177c.html

Fondi Segreteria di Stato, in 10 a giudizio, anche Becciu
Il processo si aprirà il 27 luglio. "Consistenti perdite per la Santa Sede"

Redazione ANSA
03 luglio 2021

Con decreto in data odierna, il Presidente del Tribunale Vaticano ha disposto la citazione a giudizio degli imputati nell'ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra. Il processo avrà inizio all'udienza del prossimo 27 luglio.

La richiesta di citazione a giudizio è stata presentata nei giorni scorsi e riguarda personale ecclesiastico e laico della Segreteria di Stato e figure apicali dell'allora Autorità di Informazione Finanziaria, nonché personaggi esterni, attivi nel mondo della finanza internazionale: in tutto si tratta di 10 persone, compreso il card. Angelo Becciu, e 4 società.

Le attività istruttorie sui fondi della Segreteria di Stato, svolte anche con commissioni rogatoriali in numerosi altri paesi stranieri (Emirati Arabi Uniti, Gran Bretagna, Jersey, Lussemburgo Slovenia, Svizzera), "hanno consentito di portare alla luce una vasta rete di relazioni con operatori dei mercati finanziari che hanno generato consistenti perdite per le finanze vaticane, avendo attinto anche alle risorse, destinate alle opere di carità personale del Santo Padre", spiega il comunicato della Sala stampa della Santa Sede.

"Sono vittima di una macchinazione ordita ai miei danni, e attendevo da tempo di conoscere le eventuali accuse nei miei confronti, per permettermi prontamente di smentirle e dimostrare al mondo la mia assoluta innocenza". Lo afferma in una nota il cardinale Angelo Becciu, dopo il rinvio a giudizio nell'inchiesta sui fondi della Segreteria di Stato. "In questi lunghi mesi si è inventato di tutto sulla mia persona - prosegue -, esponendomi ad una gogna mediatica senza pari al cui gioco non mi sono prestato, soffrendo in silenzio, anche per il rispetto e la tutela della Chiesa, a cui ho dedicato la mia intera vita".

A chiedere i rinvii a giudizio, tramite emissione del decreto di citazione, sono stati il promotore di giustizia Gian Piero Milano, l'aggiunto Alessandro Diddi e l'applicato Gianluca Perone.

La Segreteria di Stato della Santa Sede, individuata nell'inchiesta come "persona offesa" insieme all'Istituto per le Opere di Religione (Ior), si costituirà parte civile nel processo. La Segreteria di Stato, si apprende, sarà assistita in aula dall'avvocato Paola Severino, ex ministro della Giustizia.

Il processo che si aprirà il 27 luglio riguarderà quindi: René Brülhart, al quale l'accusa contesta il reato di abuso d'ufficio; Mauro mons. Carlino, al quale l'accusa contesta i reati di estorsione e abuso di ufficio; Enrico Crasso, al quale l'accusa contesta i reati di peculato, corruzione, estorsione, riciclaggio ed autoriciclaggio, truffa, abuso d'ufficio, falso materiale di atto pubblico commesso dal privato e falso in scrittura privata; Tommaso Di Ruzza, al quale l'accusa contesta i reati di peculato, abuso d'ufficio e violazione del segreto d'ufficio; Cecilia Marogna, alla quale l'accusa contesta il reato di peculato; Raffaele Mincione, al quale l'accusa contesta i reati di peculato, truffa, abuso d'ufficio, appropriazione indebita e autoriciclaggio; Nicola Squillace, al quale l'accusa contesta i reati di truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio; Fabrizio Tirabassi, al quale l'accusa contesta i reati di corruzione, estorsione, peculato, truffa e abuso d'ufficio; Gianluigi Torzi, al quale l'accusa contesta i reati di estorsione, peculato, truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio. E le società: HP Finance LLC, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l'accusa contesta il reato di truffa; Logsic Humanitarne Dejavnosti, D.O.O., riferibile a Cecilia Marogna, alla quale l'accusa contesta il reato di peculato; Prestige Family Office SA, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l'accusa contesta il reato di truffa; Sogenel Capital Investment, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l'accusa contesta il reato di truffa. Taluni dei reati vengono contestati anche "in concorso".

Sono emersi elementi anche a carico del card. Giovanni Angelo Becciu, nei cui confronti si procede, come normativamente previsto, per i reati di peculato ed abuso d'ufficio anche in concorso, nonché di subornazione.
"Le indagini, avviate nel luglio 2019 su denuncia dell'Istituto per le Opere di Religione e dell'Ufficio del Revisore Generale, hanno visto piena sinergia tra l'Ufficio del Promotore e la sezione di Polizia giudiziaria del Corpo della Gendarmeria - spiega un comunicato della Sala stampa della Santa Sede -. Le attività istruttorie sono state compiute altresì in stretta e proficua collaborazione con la Procura di Roma ed il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. Apprezzabile anche la cooperazione con le Procure di Milano, Bari, Trento, Cagliari e Sassari e le rispettive sezioni di polizia giudiziaria".


www.adnkronos.com/scandalo-vatican...KuGOUsVWxj7H0yu

Scandalo Vaticano, decreto: "Perlasca riferì a Becciu domande inquirenti su Marogna e lui disse 'porci'"
03 luglio 2021 | 15.53


"Mi disse che avrei dovuto cancellare suoi sms e mi chiese di scaricare Signal per chat più sicure"

“Porci”. Così avrebbe chiamato i magistrati dell’Ufficio del promotore di Giustizia il cardinale Angelo Becciu
, dopo aver saputo che, durante l’interrogatorio del suo ex collaboratore monsignor Alberto Perlasca, avevano fatto un cenno alla vicenda di Cecilia Marogna. A raccontarlo nel memoriale consegnato agli inquirenti e finito agli atti nel decreto di citazione a giudizio sullo scandalo del palazzo di Londra è proprio mons. Perlasca, il cui interrogatorio era avvenuto solo pochi giorni dopo la segnalazione da parte della Nunziatura di Lubiana relativa alla manager cagliaritana e alla sua società Logsic.

“Due giorni dopo l’interrogatorio – scrive Perlasca - andai dal Card. Becciu e gli riferii tutto quello che mi aveva detto il magistrato. Lui rimase molto turbato che si fosse parlato di questo argomento (disse: che porci!), e mi rimproverò aspramente per aver mantenuto nel telefonino i messaggi che lui mi aveva inviato e che avrei invece dovuto cancellarli. Io gli dissi che non ne vedevo il motivo, dal momento che lui mi aveva detto che l’operazione era stata voluta dal Santo Padre e quindi io pensavo di agire correttamente. In quella circostanza, mi disse di conoscere quella donna, che era del Dis. Mi disse di sapere che sarebbe stata costituita una società, ma che non sapeva che era stata costituita in Slovenia”.

In un interrogatorio successivo, Perlasca poi racconta che quando riferì a Becciu delle domande “sulla vicenda della Slovenia, egli effettivamente rimase molto contrariato (…) Mi fece scaricare l’applicazione Signal precisandomi che attraverso tale applicativo le chat si autodistruggono in maniera indelebile dopo poco tempo”. Poi quando gli dissi “di aver appreso che gli inquirenti avevano accertato che le somme inviate per la liberazione della suora erano andate almeno parzialmente per spese voluttuarie, egli rispose che l’indomani avrebbe telefonata alla signora affinché reintegrasse quanto prelevato indebitamente”. Quanto riferito da Perlasca, sottolineano gli inquirenti vaticani, “è particolarmente significativo se si considera che all’epoca, fine mese di aprile 2020, Angelo Becciu, come evidenziato, non era nemmeno sospettato di aver avuto concorso nella commissione di alcun reato”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/07/0...nterne/6249991/

Scandalo Vaticano, i pm: “Soggetti improbabili attori di un marcio sistema predatorio e lucrativo, con incisive complicità interne”

Nelle 500 pagine di citazione a giudizio l'analisi delle dinamiche che hanno portato a investimenti costati ingentissime perdite alle finanze vaticane. Vicende "appositamente interessate ad attingere alle risorse economiche della Santa Sede, spesso senza alcuna considerazione delle finalità e dell'indole della realtà ecclesiale"

di F. Q. | 3 LUGLIO 2021
Scandalo Vaticano, Angelo Becciu andrà a processo con altri 9 con l’accusa di peculato e abuso d’ufficio: “Contro di me trame oscure”

Scandalo Vaticano, le tappe della vicenda dall’investimento nel fondo speculativo all’affaire del palazzo di Londra
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Papa Francesco pensiona Becciu: resterà cardinale ma senza più diritti. Era finito nell’inchiesta sul palazzo di lusso a Londra
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Finanze vaticane, dopo gli scandali il Papa silura la Segreteria di Stato. La gestione di fondi e immobili passa all’Apsa
Finanze vaticane, dopo gli scandali il Papa silura la Segreteria di Stato. La gestione di fondi e immobili passa all’Apsa




“Un marcio sistema predatorio e lucrativo, talora reso possibile grazie a limitate, ma assai incisiva, complicità e connivenze interne“. Si riassume in questa frase degli inquirenti vaticani la vicenda dei fondi della Segreteria di Stato di Oltretevere che hanno visto il rinvio a giudizio di 10 persone tra cui il cardinale Angelo Becciu. Nell’indagine, “si è potuto rilevare”, scrivono i pm nel fascicolo d’accusa, “il ruolo avuto nel tempo e in diversi contesti operativi da vari soggetti estranei alla struttura ecclesiale – spesso improbabili se non improponibili – attori di un marcio sistema predatorio e lucrativo, talora reso possibile grazie a limitate, ma assai incisive, complicità e connivenze interne“. Quanto ai fatti in sé, emerge “un intreccio, quasi inestricabile, tra persone fisiche e giuridiche; fondi di investimento; titoli finanziari – quotati e non – banche ed istituti di credito di varia tipologia, ampiezza e trasparenza d’agire”. Vicende ordinate “appositamente interessate ad attingere alle risorse economiche della Santa Sede, spesso senza alcuna considerazione delle finalità e dell’indole della realtà ecclesiale”.


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L’Ufficio del promotore di Giustizia vaticano, con il contributo degli uomini della Gendarmeria, ha ricostruito attraverso intercettazioni, analisi forensi dei dispositivi sequestrati e testimonianze il quadro delle vicende che si sono snodate attorno all’acquisto dell’immobile di Sloane Avenue a Londra da parte della Segreteria di Stato che ha portato al decreto di citazione a giudizio. Un documento di quasi 500 pagine in cui vengono analizzate nel dettaglio le dinamiche che hanno portato a investimenti costati ingentissime perdite alle finanze vaticane.

Grande impulso alle indagini è stato dato dalle dichiarazioni di monsignor Alberto Perlasca, responsabile dell’Ufficio Amministrativo della Segreteria di Stato per 10 anni (dal 2009 al 2019), che ha cominciato a collaborare con gli inquirenti a fine agosto 2020, fornendo, come si legge nel decreto di citazione a giudizio, “un prezioso contributo per la ricostruzione di alcuni momenti centrali della vicenda relativa al palazzo di Londra”.

Anche l’architetto Luciano Capaldo, ex collaboratore del finanziere Gianluigi Torzi e attuale gestore dell’immobile di Londra, viene giudicato “una fonte dichiarativa importante” dai magistrati vaticani, a cui ha fatto tra l’altro pervenire un articolato dossier informativo sul palazzo di Sloane Avenue che per i pm della Santa sede “costituisce un prezioso punto di riferimento, oltre che per inquadrare i termini di riferimento dal punto di vista economico dell’operazione, anche per illuminare sui ruoli svolti da Raffaele Mincione e Gianluigi Torzi”.

Quanto al cardinale Angelo Becciu, ex Sostituto della Segreteria di Stato che in relazione alla vicenda parla di “gogna mediatica” e “trame oscure” alle sue spalle, a quanto scrive l’Ufficio del promotore di Giustizia vaticano, avrebbe interferito nel procedimento penale prima ancora di esserne coinvolto. A supporto di questa ipotesi nelle carte si riporta un sms di Becciu all’allora gestore delle finanze vaticane, Enrico Crasso, risalente al 23 gennaio 2020: “Al momento giusto – scrive il cardinale – bisognerà fare una bella campagna stampa!! Anzi lei potrebbe farla subito. Chieda al suo avvocato se è il caso di sburgiardare subito i nostri magistrati!”.

Sempre nella richiesta di rinvio a giudizio si legge che il porporato si è trincerato dietro presunte esigenze di tutela della segretezza di Stato: “Negando categoricamente di aver mai, contrariamente a quanto contestato, sottratto, appropriandomene e convertendola in profitto, la somma di 575mila euro contestata (o, per vero, qualsiasi altra), ritengo, ai sensi dell’art. 248, c. 2, c.p.p., e soprattutto in coscienza, di non poter essere interrogato su questi fatti e circostanze e sulle decisioni assunte, peraltro concordati con il Santo Padre, perché costituenti segreto politico concernente la sicurezza dello Stato”.

Il denaro, secondo le accuse, sarebbe stato versato a Cecilia Marogna che lo avrebbe speso in beni di lusso. Nella dichiarazione riportata nella richiesta di citazione a giudizio, Becciu nega “categoricamente di aver mai, contrariamente a quanto contestato, sottratto, appropriandomene e convertendola in profitto, la somma di 575.000 euro contestata”. Quanto alla manager cagliaritana, pur non avendo acconsentito a farsi interrogare dagli inquirenti vaticani la sua versione l’ha data ai giornalisti di Report, spiegando, si riporta nella richiesta, “che era stata incaricata dal Cardinale di svolgere attività di dossieraggio, su figure interne al Vaticano, a mò di servizio segreto parallelo”.

Nella sua dichiarazione, Becciu ha spiegato di aver conosciuto Marogna nel 2016: “Conobbi la Signora Marogna nell’ottobre del 2016, a seguito di una sua richiesta di presentazione nella quale ella si introduceva quale esperta di diplomazia e servizi di intelligence. Accondiscesi ad un incontro conoscitivo, anche dopo aver acquisito informazioni da fonti privilegiate, come mio costume nel caso di presentazioni per motivi di ufficio, sulla effettiva conoscenza della Signora e della sua competenza a conoscere e trattare di siffatti argomenti. Nel corso dell’incontro, la Signora mi illustrò le proprie competenze e ne discorremmo genericamente. Alla conclusione, tuttavia, le partecipai la inutilità, allo stato, per il mio Ufficio, di una simile figura professionale, invitandola a rivolgersi, eventualmente, agli Uffici di Gendarmeria, che mi pareva potessero, per ragioni di materia, essere un interlocutore più qualificato”.

Gli inquirenti vaticani nella richiesta sottolineano di essere interessati a mettere in discussione il Segreto di Stato, tuttavia “quel che chiaramente non è accettabile sul piano logico, né plausibile su quello giuridico, è che possano essere ritenute coperte da segreto spese che, con tutti gli sforzi del caso, in nessun modo possono essere ricondotte ad attività di intelligence”. Marogna dal canto suo fa sapere di non temere nulla e si meraviglia di essere accomunata all’inchiesta del palazzo di Londra, alla quale si dice del tutto estranea. La manager, ha riferito all’Adnkronos il coordinatore del suo collegio difensivo, Riccardo Sindoca “ha da mesi pronta la rendicontazione totale del proprio operato e nulla teme in ordine alle contestazioni a lei mosse”. Anzi, Marogna “trova alquanto inusuale il solo fatto di essere stata accomunata a chi ha operato sul fronte londinese in acquisizioni a vario titolo da cui la stessa è sempre stata estranea e mai nemmeno chiamata ad esprimersi dalla Segreteria di Stato”, aggiunge Sindoca.

Parla invece di “abbaglio processuale” l’ex presidente dell’Autorità di informazione finanziaria (Aif), lo svizzero René Brülhart. “A prescindere dal fatto che a dispetto di quanto riportato dagli organi di stampa resto ancora in attesa di una formale notifica da effettuarsi secondo le norme di legge, rilevo che la vicenda costituisce un abbaglio processuale che sarà immediatamente chiarito dagli organi di giustizia vaticana non appena la difesa sarà posta in condizione di poter esercitare i suoi diritti”, si legge in una nota dell’accusato di abuso d’ufficio. “Ho sempre svolto le mie funzioni ed i miei compiti con correttezza, lealtà e nell’esclusivo interesse della Santa Sede e degli organi che la rappresentano – aggiunge Brülhart -. Affronto con serenità tale vicenda nella convinzione che le accuse nei miei confronti si diraderanno come nebbia al sole”.

Pone questioni di tempo, invece, l’avvocato Ambra Giovene difensore, insieme al collega Marco Franco, del broker molisano Torzi. “Non ho ancora letto il decreto di citazione, un decreto corposo, più complesso di quello che ci saremmo aspettati perché coinvolge anche delle società. Io trovo inaccettabile che si fissi un processo il 27 luglio perché non ci viene dato il tempo di organizzare una difesa seria, adeguata, degna di questo nome”, ha detto all’Adnkronos. “Ovviamente non si tratta solo del decreto ma anche degli atti depositati relativi a tre anni di indagini – spiega la penalista – noi abbiamo necessità di avere il tempo di organizzare la difesa. Per ora posso parlare solo a mio nome, e non a quello degli altri difensori perché gli imputati sono diversi, ma noi siamo pronti a presentare un’istanza di rinvio. Sono fiduciosa che il presidente Giuseppe Pignatone che è una persona estremamente responsabile saprà valutare con attenzione le nostre necessità”. Secondo l’avvocato Torzi sarebbe nella posizione “più svantaggiata di tutti. Torzi è in attesa di estradizione dall’Inghilterra per una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice italiano”.
 
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view post Posted on 4/7/2021, 12:02

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Scandalo Vaticano, richiesta giudizio. Becciu oppone segreto Stato su Marogna: "Papa era d'accordo"
03 luglio 2021 | 14.52
LETTURA: 2 minuti

I magistrati: "Inaccettabile il segreto su spese che non possono essere ricondotte a intelligence"

alternate text
(Fotogramma)
Si è trincerato dietro il segreto di Stato, chiamando in causa anche il Papa, il cardinale Angelo Becciu alla richiesta degli inquirenti vaticani di fare chiarezza sui rapporti con Cecilia Marogna, accusata di peculato con l'ex Sostituto in relazione ai 575mila euro a lei versati dalla segreteria di Stato che, a detta dell'accusa, sarebbero stati spesi in beni di lusso.




In una dichiarazione riportata nella richiesta di citazione a giudizio dell'Ufficio del promotore di Giustizia vaticano, Becciu spiega: “Negando categoricamente di aver mai, contrariamente a quanto contestato, sottratto, appropriandomene e convertendola in profitto, la somma di 575.000 euro contestata (o, per vero, qualsiasi altra), ritengo, ai sensi dell'art. 248, c. 2, c.p.p., e soprattutto in coscienza, di non poter essere interrogato su questi fatti e circostanze e sulle decisioni assunte, peraltro concordati con il Santo Padre, perché costituenti segreto politico concernente la sicurezza dello Stato”.

Quanto alla manager cagliaritana, pur non avendo acconsentito a farsi interrogare dagli inquirenti vaticani la sua versione l'ha data ai giornalisti di Report, spiegando, si riporta nella richiesta, "che era stata incaricata dal Cardinale di svolgere attività di dossieraggio, su figure interne al Vaticano, a mo’ di servizio segreto parallelo".

Nella sua dichiarazione, Becciu ha spiegato di aver conosciuto Cecilia Marogna nel 2016 quando, "presentatasi al suo Ufficio per proporre servizi di intelligence la dirottò alla Gendarmeria": “Conobbi la Signora Marogna nell'ottobre del 2016, a seguito di una sua richiesta di presentazione nella quale ella si introduceva quale esperta di diplomazia e servizi di intelligence. Accondiscesi ad un incontro conoscitivo, anche dopo aver acquisito informazioni da fonti privilegiate, come mio costume nel caso di presentazioni per motivi di ufficio, sulla effettiva conoscenza della Signora e della sua competenza a conoscere e trattare di siffatti argomenti. Nel corso dell'incontro, la Signora mi illustrò le proprie competenze e ne discorremmo genericamente. Alla conclusione, tuttavia, le partecipai la inutilità, allo stato, per il mio Ufficio, di una simile figura professionale, invitandola a rivolgersi, eventualmente, agli Uffici di Gendarmeria, che mi pareva potessero, per ragioni di materia, essere un interlocutore più qualificato”.

"In disparte le esigenze del Segreto di Stato, che questo Ufficio non intende evidentemente mettere in discussione - sottolineano gli inquirenti vaticani nella richiesta -, quel che chiaramente non è accettabile sul piano logico, né plausibile su quello giuridico, è che possano essere ritenute coperte da segreto spese che, con tutti gli sforzi del caso, in nessun modo possono essere ricondotte ad attività di intelligence".
 
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view post Posted on 27/7/2021, 21:03

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https://www.repubblica.it/cronaca/2021/07/...ale_-311988308/

Vaticano, Becciu in Aula: "Fiducia nel tribunale". E annuncia la querela contro Perlasca e Chaouqui
di Paolo Rodari
(ansa)
Il Tribunale riunito oggi per la prima udienza relativa allo scandalo finanziario dell'immobile di Londra ha rinviato l'udienza al 5 ottobre dopo l'accoglimento di alcune eccezioni sollevate dalle difese
27 LUGLIO 2021
1 MINUTI DI LETTURA
"Obbediente al Papa che mi ha rinviato a giudizio, sono sempre stato obbediente al Papa, mi ha incaricato di tante missioni nella mia vita, ha voluto che venissi a processo e sto venendo al processo". E ancora: "Sono sereno, mi sento tranquillo in coscienza, ho la fiducia che i giudici sapranno bene vedere i fatti e la mia grande speranza è certezza che riconoscano la mia innocenza". È entrato in Aula alle 9.17, qualche minuto prima che arrivasse la Corte per il processo dedicato agli scandali finanziari per l’acquisto da parte della Segreteria di Stato (nel processo si è costituta parte civile) del palazzo di Sloane Avenue 60 a Londra. Angelo Becciu, 73 anni, primo cardinale a subire in epoca moderna un processo in Vaticano, è sembrato sereno dietro la mascherina per proteggersi dal Covid, indosso un semplice clergyman con croce pettorale: "È il primo processo a cui partecipate?", ha chiesto rivolgendosi ai giornalisti. "Anche per me è il primo", ha detto. Quindi si è seduto con i suoi avvocati in ultima fila, rimanendo ad ascoltare tutte le eccezioni sollevate dai legali degli altri imputati. Fra questi, nell’Aula allestita presso i Musei vaticani con la Corte presieduta da Giuseppe Pignatone (a latere Venerando Marano e Carlo Bonzano), era presente soltanto monsignor Mauro Carlino, per anni suo primo segretario.

Vaticano, nella maxi aula dei Musei Vaticani si apre il processo a Becciu per lo scandalo del palazzo di Londra
di Paolo Rodari
27 Luglio 2021

La prima udienza del processo nel quale Becciu è accusato di peculato, abuso d’ufficio anche in concorso e di subornazione, è durata in tutto sette ore. Alla fine, dopo l’accoglimento delle eccezioni sollevate dalle difese, tutto è stato rinviato al prossimo 5 ottobre. L’avvocato di Becciu, Fabio Viglione, ha fatto sapere quale fosse lo stato d’animo del suo assistito: il porporato, ha detto, "rinnova la propria fiducia nei confronti del Tribunale, Giudice terzo dei fatti ipotizzati soltanto dal Promotore di Giustizia, finora senza alcun confronto con le difese e nell’ottica di presunzione di innocenza". E "attende con serenità il prosieguo del processo e la dimostrazione delle numerose prove e testimoni indicati che dimostreranno la sua innocenza rispetto ad ogni accusa".
I mesi scorsi non sono stati facile per Becciu. In molti hanno espresso giudizi su di lui. Ad alcuni di questi, fa sapere Viglione, ha deciso di rispondere per vie legali. Becciu, infatti, "conferma, con dolore ma con fermezza, di aver dato mandato di denunciare per calunnia monsignor Alberto Perlasca e la signora Francesca Immacolata Chaouqui, per le gravissime e completamente false dichiarazioni rilasciate nel corso delle indagini al Promotore di Giustizia, di cui ha potuto prendere cognizione soltanto da pochi giorni".
 
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view post Posted on 6/10/2021, 10:16

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https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli...40a7.html?print


06/10/21, 11:15 Fondi Santa Sede, la difesa punta alla nullità del processo - Rai News
https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli...dea49bb40a7.ht… 1/1
MONDO Processo sull'acquisto del palazzo di Sloane Avenue a Londra
Fondi Santa Sede, la difesa punta alla nullità del processo
Il presidente Pignatone ha rinviato l'udienza a domani mattina alle 9.30 per la lettura dell'ordinanza con cui il Tribunale
"scioglierà la maxi-riserva" su tutte le eccezioni, istanze e richieste delle parti
05 ottobre 2021
La restituzione degli atti del processo all'ufficio del promotore di giustizia per procedere a quanto eccepito da molte delle 10 difese:
l'interrogatorio preliminare dei vari imputati non sentiti durante l'istruttoria. E' la richiesta, che lui stesso ha detto "potrà sorprendere",
avanzata dal pg aggiunto Alessandro Diddi all'inizio della seconda udienza del processo in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria
di Stato. Per l'accusa il processo va quindi 'azzerato' per testimoniare un effettivo rispetto dei diritti di difesa. Il Tribunale si pronuncerà
domattina, come anche sulle richieste di nullità avanzate dalle difese.
Il processo originato dall'acquisto da parte della Santa Sede del palazzo di Sloane Avenue a Londra rischia così di fermarsi ancora prima di
incominciare.
Nel suo intervento a inizio udienza - durata in tutto due ore e 10 minuti, presenti tra i dieci imputati i soli card. Angelo Becciu e mons. Mauro
Carlino - il pg aggiunto Diddi ha ammesso che "è un dovere venire incontro alle esigenze difensive sul corretto interrogatorio dell'imputato
davanti a questo ufficio".
"Noi interpretiamo le norme del Codice di procedura penale non come un modo di imbrigliare le prerogative della difesa, ma anzi come un
momento di tutela di tali diritti, e vogliamo dare testimonianza che non vogliamo calpestarli. E la possibilità, ora, di rendere un
interrogatorio conoscendo gli atti delle indagini è un aspetto che non si deve negare agli imputati". Il promotore di giustizia aggiunto,
rifacendosi a recenti articoli di giornale, ha detto che "sono stati rivolti attacchi molto violenti a questo ufficio e a questo Tribunale. Secondo
alcuni esiste una sentenza di condanna già scritta. Esprimiamo anche nei confronti del Tribunale il nostro disagio: si tratta di forzature per
condizionare la terzietà del Tribunale". Il rappresentante dell'accusa ha ricordato anche che "c'è chi parla addirittura di prove false. Noi non
abbiamo capito quali sarebbero. Il processo sta crescendo con una montatura di polemiche fuori dalle righe - ha continuato -. Diteci quali
sarebbero queste prove false: eventualmente vorremmo indagare anche su questo. Pensare che in questo processo ci siano prove false è
una cosa che non ci possiamo permettere".
Su questi aspetti anche il presidente Giuseppe Pignatone ha detto la sua, sottolineando che "tutto quello che viene citato a livello
giornalistico per noi è totalmente irrilevante. Conta solo quello che è agli atti del processo, soprattutto quando riusciremo ad averli nella
loro completezza. Da parte del Tribunale c'è la massima serenità".
Alla richiesta di rinvio all'accusa degli atti del processo si sono associate le parti civili - Segreteria di Stato, Apsa eIor -, rimettendosi
comunque alla decisione del Tribunale. Essa è stata invece definita "irricevibile" dalle difese degli imputati, che hanno insistito a vario titolo
sulle loro richieste di nullità del decreto di citazione a giudizio (un altro modo di 'azzerare' il procedimento), contestando sia il mancato
interrogatorio degli imputati, sia la 'denegata giustizia' per l'impossibilità della difesa di esercitare i propri diritti, sia, soprattutto, il mancato
deposito degli atti, in particolare le registrazioni audio e video dell'interrogatorio del testimone-chiave mons. Alberto Perlasca,ancora oggi
mancanti e non disponibili alla difesa, nonostante l'ordinanza sul loro deposito emanata dal Tribunale nella precedente udienza del 27
luglio scorso.
L'avv. Luigi Panella,difensore di Enrico Crasso, ha contestato i motivi di"riservatezza" riguardanti il mancato deposito del videointerrogatorio di Perlasca: "Le registrazioni dovevano essere depositate nella Cancelleria del Tribunale, non consegnate al Tg1 o ai giornali".
Nella su replica, Diddi ha detto che la volontà dell'accusa non era di non dare i video, ma "abbiamo chiesto se era possibile regolamentarne
la diffusione". Lo stesso per l'ingente materiale informatico: "abbiamo solo chiesto il rinvio del deposito perché non è facile gestirlo, ci sono
oltre 300 dvd, e dobbiamo sapere se è necessario consegnare le copie di tutto - tra l'altro non previste dal nostro codice che risale al 1913 -
che costerebbero almeno 271 mila euro". Comunque, ha aggiunto rivolto agli avvocati scalpitanti,"nessuno vuole privarvi di nulla".
Il presidente Pignatone alla fine ha rinviato l'udienza a domani mattina alle 9.30 per la lettura dell'ordinanza con cui il Tribunale "scioglierà la
maxi-riserva" su tutte le eccezioni, istanze e richieste delle parti.
 
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view post Posted on 22/8/2022, 09:00

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www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2...c145bf7ec2.html


Becciu: "Sarò reintegrato nelle mie funzioni di Cardinale"
"Il Papa mi ha invitato al Concistoro", spiega il prelato a margine di una messa a Golfo Aranci

ROMA
22 agosto 202209:05

"Sabato mi ha telefonato il Papa per dirmi che sarò reintegrato nelle mie funzioni cardinalizie e per chiedermi di partecipare a una riunione con tutti i cardinali che si terrà nei prossimi giorni a Roma.

Per questo domenica prossima non potrò essere presente alla messa essendo impegnato a Roma".

Sono le parole che il Cardinale Angelo Becciu ha pronunciato ieri mattina durante una messa privata celebrata davanti a un gruppo di fedeli a Golfo Aranci, dove sta trascorrendo qualche giorno di villeggiatura. E' quanto scrivono l'Unione Sarda e La Nuova Sardegna.
 
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