Laici Libertari Anticlericali Forum

Capitano Ultimo: "Don Gianluca Barocelli, padre Rovo, sospeso a divinis", Ignote le motivazioni ufficiali.

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view post Posted on 26/10/2013, 15:42
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Ignote le motivazioni ufficiali.
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Don Barocelli ed il card. Tonini


www.volontaricapitanoultimo.it/


www.censurati.it/2013/10/23/ultimo-...di-un-miracolo/

Ultimo ci racconta un miracolo.. e la fine di un miracolo
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Antonella Serafini
Published: 23/10/2013Posted in: comunicato stampa

Il sacerdote della casa famiglia lascia l’associazione di volontariato. Lasciamo al capitano ultimo (o colonnello De Caprio, fate voi) la descrizione di un miracolo avvenuto e di un miracolo finito.

Tre anni fa bussò alla porta della mia caserma, un giovane sacerdote che veniva dal nord. Mi chiese di essere accolto nella nostra piccola comunità poichè a seguito di “disguidi” con il suo Vescovo aveva sentito nel cuore e nella sua Vocazione, il dovere di servire gli umili sulla strada accanto alla casa famiglia del capitano ultimo. Non gli chiesi niente, non gli feci nessuna domanda , lo guardai negli occhi e aprii la porta a chi aveva bussato. Da quel giorno il giovane sacerdote divenne Padre “Rovo”.

Così giorno dopo giorno , per tre anni, lo abbiamo avuto accanto, l’ abbiamo visto preparare il lievito madre e infornare il pane del mendicante; l’ abbiamo visto insegnare ai detenuti ed ai volontari , l’ abbiamo visto cucinare il pasto alle persone con disagio sociale e psichico inviati dai Municipi del comune di Roma;

l’ abbiamo visto accompagnare a scuola i ragazzi della casa famiglia, l’ abbiamo visto servire ai tavoli accanto ai detenuti , ai carabinieri ed agli altri volontari,

l’ abbiamo visto aiutare i nostri fratelli diversamente abili, l’ abbiamo visto parlare di Gesù nella via Prenestina portando la croce di Cristo nelle processioni di strada. L’ abbiamo visto nella piccola capanna celebrare la messa con parole semplici e con lo sguardo umile di chi Serve;

l’ abbiamo visto insieme a noi nel carcere minorile di Casal del Marmo e nel carcere minorile di Nisida, dare speranza e portare la parola di Gesù nei cuori dei giovani detenuti.

L’ abbiamo visto accogliere ed aiutare i migranti, i rifugiati dei centri di accoglienza .

Ci ha fatto vedere una preghiera di strada che avevamo nel cuore ma che non avevamo mai trovato nel mondo e abbiamo pregato con lui mischiando le lacrime con le goccie della pioggia, mischiando il nostro respiro al soffio del vento, in semplicità e povertà, insieme a chi non ha una casa e a chi non ha una famiglia.

E così insieme a lui , tante volte, abbiamo visto presenti, vivi, Francesco di Assisi e Gesù di Nazaret. Abbiamo visto che servire gli altri senza volere niente in cambio, donarsi con amore, è un modo di pregare, di essere Cristiani pur essendo peccatori.

Questo è stato il miracolo di Padre Rovo e lo porteremo sempre nel cuore.

Purtroppo il miracolo è finito.

Padre Rovo, come si dice in gergo tecnico si è “sospeso a divinis” o è stato costretto a sospendersi (il risultato è lo stesso).
A noi non interessano i motivi, a noi non interessano le gerarchie e le regole quando diventano oppressione, quando calpestano i fiori e distruggono i sogni. Noi non giudichiamo. Noi sappiamo soltanto che ci mancherà molto quella dolce preghiera di strada che ci faceva vedere accanto Francesco di Assisi, quella preghiera semplice e dolce che ci dava un po’ di pace e che ci faceva sentire fratelli in Cristo col sole o con la pioggia in pochi amici o in cento persone, nella strada o accanto al fuoco.

Noi guarderemo ancora le stelle nel cielo e le nostre lacrime si mischieranno alla pioggia, e pregheremo ogni giorno perchè Padre “Rovo” torni da noi con la sua Croce di Legno accanto ai più deboli.

Noi abbiamo perso un Fratello, la Chiesa ha perso un grande Sacerdote.


A noi non interessano le regole e le gerarchie quando diventano oppressione, quando calpestano i fiori e distruggono i sogni.

ultimo


Edited by pincopallino2 - 9/10/2019, 21:18
 
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view post Posted on 26/10/2013, 17:15
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www.volontaricapitanoultimo.it/

ggi vi racconto un miracolo e la fine di un miracolo.

Tre anni fa bussò alla porta della mia caserma, un giovane sacerdote che veniva dal nord. Mi chiese di essere accolto nella nostra piccola comunità poichè a seguito di "disguidi" con il suo Vescovo aveva sentito nel cuore e nella sua Vocazione, il dovere di servire gli umili sulla strada accanto alla casa famiglia del capitano ultimo. Non gli chiesi niente, non gli feci nessuna domanda , lo guardai negli occhi e aprii la porta a chi aveva bussato. Da quel giorno il giovane sacerdote divenne Padre "Rovo".

Così giorno dopo giorno , per tre anni, lo abbiamo avuto accanto, l' abbiamo visto preparare il lievito madre e infornare il pane del mendicante; l' abbiamo visto insegnare ai detenuti ed ai volontari , l' abbiamo visto cucinare il pasto alle persone con disagio sociale e psichico inviati dai Municipi del comune di Roma;

l' abbiamo visto accompagnare a scuola i ragazzi della casa famiglia, l' abbiamo visto servire ai tavoli accanto ai detenuti , ai carabinieri ed agli altri volontari,

l' abbiamo visto aiutare i nostri fratelli diversamente abili, l' abbiamo visto parlare di Gesù nella via Prenestina portando la croce di Cristo nelle processioni di strada. L' abbiamo visto nella piccola capanna celebrare la messa con parole semplici e con lo sguardo umile di chi Serve;

l' abbiamo visto insieme a noi nel carcere minorile di Casal del Marmo e nel carcere minorile di Nisida, dare speranza e portare la parola di Gesù nei cuori dei giovani detenuti.

L' abbiamo visto accogliere ed aiutare i migranti, i rifugiati dei centri di accoglienza .

Ci ha fatto vedere una preghiera di strada che avevamo nel cuore ma che non avevamo mai trovato nel mondo e abbiamo pregato con lui mischiando le lacrime con le goccie della pioggia, mischiando il nostro respiro al soffio del vento, in semplicità e povertà, insieme a chi non ha una casa e a chi non ha una famiglia.

E così insieme a lui , tante volte, abbiamo visto presenti, vivi, Francesco di Assisi e Gesù di Nazaret. Abbiamo visto che servire gli altri senza volere niente in cambio, donarsi con amore, è un modo di pregare, di essere Cristiani pur essendo peccatori.

Questo è stato il miracolo di Padre Rovo e lo porteremo sempre nel cuore.

Purtroppo il miracolo è finito.

Padre Rovo, come si dice in gergo tecnico si è "sospeso a divinis" o è stato costretto a sospendersi (il risultato è lo stesso). A noi non interessano i motivi, a noi non interessano le gerarchie e le regole quando diventano oppressione, quando calpestano i fiori e distruggono i sogni. Noi non giudichiamo. Noi sappiamo soltanto che ci mancherà molto quella dolce preghiera di strada che ci faceva vedere accanto Francesco di Assisi, quella preghiera semplice e dolce che ci dava un po' di pace e che ci faceva sentire fratelli in Cristo col sole o con la pioggia in pochi amici o in cento persone, nella strada o accanto al fuoco.

Noi guarderemo ancora le stelle nel cielo e le nostre lacrime si mischieranno alla pioggia, e pregheremo ogni giorno perchè Padre "Rovo" torni da noi con la sua Croce di Legno accanto ai più deboli.

Noi abbiamo perso un Fratello, la Chiesa ha perso un grande Sacerdote.

A noi non interessano le regole e le gerarchie quando diventano oppressione, quando calpestano i fiori e distruggono i sogni.
 
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view post Posted on 27/10/2013, 06:42
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www.youtube.com/watch?v=mqjt0N-r_L8


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anna iris 6 mesi fa
Ma proprio nessuno sa chi è "padre rovo"?Nel mio paese ha fatto qualcosa per cui lo hanno rimosso dal suo incarico!Non penso che debba restare prete e assolutamente deve rimanere lontano dai ragazzi!! Ascoltando le sue parole mi vengono i brividi ma di paura...ragazzi guardatevi alle spalle!!
Rispondi ·

mungy5878
mungy5878 9 mesi fa
Notato che stanno rimuovendo i commenti?
Rispondi ·

Martina Visalli
Martina Visalli 9 mesi fa
L'abito non fa il monaco... non c'è frase più azzeccata! schifata veramente!!!
Rispondi ·

Giulia Pisani
Giulia Pisani 9 mesi fa
Che schifo...veramente..che bello don Gianluca diventato padre Rovo. Complimentissimi alla chiesa..
Rispondi ·

Alessandro Ferrari
Alessandro Ferrari 9 mesi fa
Ma nessuno di voi conosce veramente padre Rovo?? chiedete in provincia di Piacenza e scoprirete che il Rovo vi sta beffando alla grande.
(Nessuno è obbligato a fare il prete)
Rispondi ·

mcasali91
mcasali91 9 mesi fa
dun toccasso di merda pedofilo cane cha ti mangiassero la minchia domani dei ratti famelici marci
sarebbe da bastonare 24 ore al giorno


Edited by pincopallino2 - 9/10/2019, 21:19
 
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view post Posted on 27/10/2013, 07:06
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Martedì 16 aprile 2013
OrarioDal 10.00 al 13.00
Dove
Castelfranco Emilia Via Magenta c/o Palazzetto dello Sport
Descrizione
L'Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche (ANIOC) della Provincia di Modena in collaborazione con il Comune di Castelfranco Emilia hanno organizzato l'incontro che si fonda sul comune convincimento che tutti i fenomeni di illegalità riducono la libertà individuale e collettiva, sono elemento di distorsione dell’economia sana, compromettono il futuro della comunità, dei giovani e delle future generazioni.

Gli obiettivi di fondo, che vogliono essere ribaditi con forza in occasione dell’incontro, sono la promozione diffusa e responsabile del valore della legalità, del senso civico sotteso e la prevenzione dell’infiltrazione della criminalità organizzata partendo dai GIOVANI quale sicuro investimento sul futuro della nostra società.
Vorremo che da questo incontro per la legalità, grazie agli autorevoli relatori, emergessero stimoli e riflessioni importanti che contribuiscano a sviluppare la “Cultura della Legalità “. Abbiamo il dovere di garantire nel tempo la qualità della vita che caratterizza la nostra comunità in questo caso di Castelfranco Emilia che sopratutto in tempo di crisi economica o di forte disagio sociale, questa qualità può essere insidiata dalla tentazione di scorciatoie che eludono il principio di legalità lasciando aperte le porte alle organizzazioni criminali che possono trovare spazi operativi.

Parteciperanno, fra gli altri: Don Luigi Merola parroco così detto anti-camorra e Presidente della Fondazione “a voce de creature” di Napoli, il Procuratore aggiunto di Modena Lucia Musti, il Parroco Don Gianluca Barocelli della Casa Famiglia dell’Ass. Volontari Capitano Ultimo introdotti dal Cav. Uff. Nunzio Massari delegato Provinciale ANIOC e dal Sindaco di Castelfranco Emilia Stefano Reggianini. La moderazione dell'incontro è affidata al Caporedattore di Radio Bruno Pierluigi Senatore.

Giovanni Gianni Gargano
E' ILLEGALE NON PARTECIPARE!!!
Il programma prevede la partecipazione del Procuratore Aggiunto di Modena Dr.ssa Lucia Musti, di Don Luigi Merola Pres. Della Fondazione “a voce de creature” di Napoli, di Don Rovo Parroco della Casa Famiglia dell’Associazione Volontari Capitano Ultimo di Roma. È previsto un saluto del Col. Sergio de Caprio (Capitano Ultimo). Introducono l’incontro Stefano Reggianini Sindaco di Castelfranco Emilia e Uff. Nunzio Massari Presidente dell’ANIOC della Prov. di Modena. La moderazione dell’incontro è affidata a Pierluigi Senatore Caporedattore di Radio Bruno. L’evento ha ricevuto il Patrocinio del Ministero degli Interni, Regione Emilia Romagna, Provincia di Modena, Comune di Castelfranco Emilia e Club Rotary di Vignola, Castelfranco E. e Bazzano ed è stato possibile realizzarlo grazie al contributo di Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Ascom Confcommercio, Assicurazione Cattolica di Castelfranco Emilia e Park Hotel Rechigi.

Edited by GalileoGalilei - 29/10/2013, 17:58
 
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Zialoly
view post Posted on 31/10/2013, 15:57




Vorrei sapere come mai il noto capitano "ultimo" non era interessato ai motivi ed ai "disguidi" che questo "giovane" prete aveva avuto con il suo vescovo.
Da sottolineare che questi ultimi tre anni, grazie a capitano ultimo, li ha vissuti dentro una casa famiglia per minori.
Per questo personalmente a me i motivi della sospensione a divinis ed anche quelli che riguardano il motivo che lo ha fatto rimuovere da parroco a Bettola, interessano, perché sono motivi non personali ma che riguardano la collettività religiosa e collaterale.

Mi interessano anche, in via secondaria, per capire che metodo utilizza capitano ultimo per individuare il debole per cui dice di battersi. Chi è il debole secondo lui?
Ed in più, cosa che nel comunicato di ultimo mi ha sorpresa notevolmente e' che per chiedere di essere accolti nella sua casa famiglia si vada in caserma.
Ma la caserma non è prettamente per tali ragioni o sbaglio?
A me da riflettere molto questa vicenda come tutte le altre.
 
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view post Posted on 1/11/2013, 07:08
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A me invece interessa sapere proprio perché è stato sospeso. Perché un prete tanto osannato deve aver fatto qualcosa di veramente grave (per la chiesa cattolica) se lo hanno sospeso.

E forse la cosa interessa la comunità dei fedeli (quelli che loro chiamano chiesa), oltre che l'opinione pubblica.
 
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Zialoly
view post Posted on 1/11/2013, 10:55




Penso di si. La cosa più strana e' che venne osannato da subito. Come se una volta scelto tutto il resto scomparisse.
Mi auguro che prima o poi i motivi li sapremo anche perché di sicuro non parlerò con fiducia del posto dove è stato sin d'ora. Non lo consigli certamente.
Anzi alcuni ragazzi hanno dovuto pagare circa 35 euro a persona per andarci in "gita", portati da don Rocco.
 
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Zialoly
view post Posted on 14/11/2013, 14:15




Ad oggi non siamo ancora a conoscenza dei motivo che hanno portato padre rovo alias don Gianluca a "sospendersi" a divinis. (Ultimo lo definisce costretto a sospendersi). Ci capirò poco ma credo le sospensioni a divinis provengono dalla curia non da proprie "dimissioni". Ultimo dichiara che non gli interessano i motivi. Se i motivi interessano dei minori gli interessano o no?
 
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Zialulli
view post Posted on 13/1/2014, 23:00




Fonte
www.monialustri1.blogspot.com


La strana fine dei recenti preti di Santa Edith Stein...
Tutto cio' in un solo anno:

C'era un parroco, don Stefano a cui rinnovarono ai 9 anni altri 9, poiché aveva la parrocchia in costruzione. 9+9 = 18, ma dopo 13 anni e non 18, lo trasferirono.
Le chiacchiere non sono mai mancate e lui spesso diceva dall'altare che non erano vere.
La mia vicenda al confronto e' una piccola caccola del naso di un bimbo. Trasferito.

Viene sostituito dal "killer" delle raccomandazioni in procura, l'astuto don Rocco.
Don Rocco fa un casino sulla mia persona che la metà basterebbe a mandarlo in Congo.
Ma l'Italia non è' per la correttezza, quanto più viaggia sulle conoscenze e le raccomandazioni. Finché non ci sarà il verdetto finale chiaramente.
Per buttare fuori da una parrocchia arrivare a tanto e' surreale ma lo è persino coinvolgere un semi mi-esercito del potere. Forse lo trasferiranno per il prossimo anno!? Vedremo.

Ai tempi di don Stefano, c'era un vice, don Alberto, che diventera' vice di don Rocco. Su don Alberto, per motivi precisi, formulai le mie denunce ai suoi superiori e l'anno dopo viene trasferito in una parrocchia sotto la gestione, appunto, dei superiori, così, forse, da evitare altre perpetue morbose che arrivano a rendere la vita parrocchiale un vero inferno, a un'altra donna solo perché troppo espansivo il prete con lei. Finché non ci mette contro e la lotta contro me la fa lui (lei alle spalle abile manipolatrice pure con i collaboratori e ragazzini); si accorda persino con il nuovo parroco per farmi cadere in un tranello che se funziona mi sottrae denaro. (Vedremo in seguito).
Loro mi picchiano, insultano, provocano e con un bel cazzo nel culo dovrei pure pagargli i danni???? E chi hanno pagato per tentare una cosa del genere?). Trasferito.

Arriva don Cristian (fa affiancamento al don Alberto per poi sostituirlo), arriva a novembre 2011, ed a novembre 2012 si spreta. Attualmente insegna non so cosa in una palestra di Roma, dove l'apice del corpo e' al primo posto. (Ricordo in palestra c'erano donna tutte "tette e culi" e uomini perennemente davanti gli specchi a rimirarsi).
Spretato.

Sostituisce alcune messe padre Rovo (don Gianluca Barocelli, prete di ultimo, alias carabiniere colonnello Sergio De Caprio dove fa la guida spirituale dei bambini, alla sua personale casa famiglia per minori), pochi mesi fa ultimo comunica che la Curia ha sospeso a divinis tale prete. Io avevo ricevuto delle informazioni molto piccanti e squallide, non potevo sapere se erano vere, le ho girate ad altri. Sospeso a divinis.

Trovate sfogata la parrocchia o cosa?
 
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Zialulli
view post Posted on 27/1/2014, 13:36




I rapporti fra il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio (alias capitano ultimo), l'astuto parroco don Rocco ed il prete di ultimo padre rovo, alias don Gianluca Barocelli

Anche questa parte vale la pena farla presente al pubblico.
Don Rocco, scoprirà la Lustri, mentre presta servizio da Sergio De Caprio (noto come capitano ultimo, l'uomo che nel 1993 arresto' Totò Riina, al tempo boss di Cosa Nostra), essere in ottimi rapporti con "ultimo" avendo uno dei suoi migliori amici preti proprio dentro la casa famiglia per minori del colonnello De Caprio (colonnello dei carabinieri, un tempo nei ROS, oggi al NOE - Nucleo Operativo Ecologico. Un bel declassamento, direi, dai tempi dei ROS, almeno io lo considero così).
Accade quindi che fu proprio don Rocco quando scopre che lavoro li a farmi "cacciare", dirà al magistrato che avendo scoperto che tipo ero mi allontanarono loro.
Non è proprio così, perché, il caso vuole che, il colonnello mi chiede un venerdì sera contestualmente invitandomi per la sera stessa a una cena con suoi colleghi carabinieri in onore di un "bracconiere" allo stato terminale di una brutta malattia, di recarmi al corso per addetti ai lavori del ristorante (HACCP), per il lunedì successivo e la sera stessa dice al suo uomo di investirmi di un incarico (cosa che non ho mai chiesto), mettendomi come responsabile di sala, dato il mio sorriso anche dopo 14 ore di lavoro. Diceva che avevo un buon impatto con i clienti proprio grazie alla mia solarità. Mi aveva osservato per qualche settimana.
Il corso HACCP ce lo ha fatto un uomo di nome Pierpaolo amico di una signora dello staff del colonnello, tale Francesca.
La domenica mattina mentre servo al fontanile trovo e saluto una delle catechiste di don Rocco, nella vita e' ostetrica, che mi dice più volte "ma che bello vederti qui, non lo sapevo, sono felice che sei qui". Pensavo che potevo pure fare il conto alla rovescia perché avrei in breve tempo perso quel posto per interferenza di don Rocco. Non sbagliai, perché proprio la sera dopo il corso cambiarono gli atteggiamenti degli uomini e donne del De Caprio.
Chiaramente, non fu per un mio carattere poco piacevole, dato che solo 2 giorni prima il colonnello mi elogiava, ma fin troppo chiaro che ci sia stata una segnalazione impropria e piena di calunnie resa dal parroco don Rocco, probabilmente, al suo amico prete, padre Rovo alias don Gianluca Barocelli oppure ad una donna capo responsabile della cucina che, se non erro, credo avesse già una grande conoscenza con il don Rocco.
Non mi cacciarono ma, improvvisamente, presero tempo non chiedendomi più di prestare servizio. Alla mia richiesta di avere il mio attestato del corso, risposero con varie scuse, che mi avrebbero contattato appena pronto. Non sarò mai più chiamata.
A questo punto mi incuriosisco e inizio a postare dei video dove appare come portavoce della casa famiglia per minori, il prete amico del parroco che vuole distruggermi ovunque io vada.
Non gli va giù che io continui a fare volontariato quindi dove può mi importuna abilmente, cioè, conto terzi.
Questi video dove parla padre rovo, presi da youtube, fanno emergere cose che non sapevo ed alcune esplicite accuse su dei pregressi rapporti fra il sacerdote ed altre persone di dubbia moralità.
Non saprò mai se quelle accuse sono vere, pur avendo provato a chiederlo al diretto interessato, cioè a padre Rovo. Mi arriva una email firmata e non anonima che mi da molte più indicazioni e mi informa che tale prete, che da ultimo chiamano padre rovo, fu allontanato dalla curia e mandato in ritiro spirituale facendogli lasciare il suo servizio di parroco in una chiesa di Bettola in provincia di Piacenza. Su questo fatto trovo riscontri, infatti i media ne parlano solo finché è' parroco e dal 2010 scompare ogni notizia dai giornali piacentini, ricomparendo come guida spirituale dei minori della casa famiglia del colonnello De Caprio, nonché come suo portavoce.
Una sera accompagno una ragazza dalla casa famiglia al tram sulla prenestina e mi racconta di essere a Roma per cercare lavoro, mi dice che conosceva già padre rovo ma non so dove lo abbia conosciuto. Dice di vivere da lui finché non trova lavoro e alloggio, altrimenti non potrebbe permettersi neanche una stanza. Mi dice che li vivono anche altre persone, non so se tutte di sesso femminile oppure misti.
Vivono tutti in casa con il prete, una casa in zona pigneto. La cosa mi lascia molto perplessa perché non sapevo che un prete potesse vivere così liberamente senza alcun rendiconto alla curia, ma quale curia? A quale diocesi appartiene dopo che lo mandarono via da Bettola?
È notizia di pochi mesi fa che tale prete viene sospeso a divinis, a comunicarlo e' proprio il colonnello De Caprio dal sito della sua casa famiglia. La cosa che più mi inquieta e' che il colonnello "capitano ultimo" dichiara che i motivi della sospensione non gli interessano e che non gli interessano neanche i motivi per cui il prete ebbe dei "disguidi" con il vescovo nel nord da cui proveniva.
Ma come, per accuse false di un prete cazzaro mi allontana in barba a tutte le belle parole dette su me solo 2 giorni prima ed un fatto grave in capo al suo prete preferito, evidentemente insieme all'amico don Rocco, non gli interessa?
Ha un debole per i preti? Lecito chiederlo.
Avremo un giorno un'altra sospensione a divinis o altre due perche' in questa storia il don Alberto ha grandi responsabilita' insieme alla sua signora, o l'altro, il don Rocco, ha il reale culo più parato in Vaticano?
Ed ultimo con don Rocco contro me quanto si è' spinto oltre farsi passare per fesso nel credere alle sue abili menzogne?
Chi fra i carabinieri amici del don Rocco ha messo una "buona parola" con il P.M Vincenzo Barba al punto di ostacolare la mia querela per le aggressioni e minacce di morte che avevo ricevuto dagli scagnozzi del prete?
Noi paghiamo le tasse per far giocare sulla vita degli altri questa gente?
 
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Zialulli
view post Posted on 16/2/2014, 03:43




Come volevasi dimostrare padre rovo ancora circola per la casa famiglia privata. Foto di circa metà gennaio 2014. C'è pure il suo compare don Rocco. Non so aggiungerla comunque si vede dal profilo Fb dell'associazione volontari capitano ultimo rovo continua a portare la croce.
Sarebbe simpatico vedere se nonostante la sospensione celebra. Certo non ce lo dicono.
 
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view post Posted on 9/3/2014, 23:14
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http://www.leggo.it/SPETTACOLI/TELEVISIONE...ie/563948.shtml

LORENZO CRESPI, LA MALATTIA A DOMENICA LIVE:
"IL MIO CANE VIVRÀ PIÙ DI ME"
| 2 COMMENTI
Barbara D'Urso e Lorenzo Crespi a Domenica Live
Domenica 9 Marzo 2014

di Valeria Arnaldi
ROMA - "Adesso che sanno di questo male, esultano tutti". Lorenzo Crespi torna a parlare della sua malattia a Domenica Live. Ad anticipare l'intervista di Barbara D'Urso è un videoservizio che documenta le giornate dell'attore. A parlare è anche il medico che conferma l'enfisema bolloso.

Barbara D'Urso, per mettere a suo agio l'attore, vuole mandare in onda il contributo video di quella che definisce una ex messinese di Crespi, ma lui si oppone. "Io ho scritto a questa persona, definendola una sciacalla. Non si può parlare di una persona che non si conosce. Io ho avuto una sola ragazza a Messina, a tredici anni, ed è stata l'unica a scrivermi mentre ero in carcere a 15 anni. A sedici anni e mezzo, sono andato via e qui non ho più avuto rapporti con nessuno. Basta con chi fa lo sciacallo con la mia storia".

La D'Urso insiste, ma Crespi non ci sta e le impone di non mandare in onda il servizio. "Se io ho cercato di fare delle cose carine per te - dice la D'Urso - ma tu mi rispondi in questo modo, andiamo avanti. Non abbiamo fatto domande su di te, non ne ho bisogno". "Come no? Siete andati a fare domande per negozi", risponde evidentemente irato Crespi. Sempre più seccata la D'Urso: "Io pensavo di fare una cosa carina, non la vuoi non la mando in onda. Poi la gente a casa si farà delle domande. Punto e basta, chiudiamo il discorso. Visto che le sorprese che ti ho preparato non le gradisci, andiamo avanti".

Chiuso il discorso interviste, non senza poca tensione, viene mandato in onda il video sul rapporto tra Crespi e il suo cane: "So che vivrà più di me".

La questione però non si chiude. La D'Urso difende la sua posizione: "Stiamo cercando di aiutarti". "Ma ora tutto il polverone è perché non voglio far parlare quella ragazza? - ribatte Lorenzo Crespi - Ma voi non avete capito che la mia più grossa paura è la gente fuori da quel cancello? E voi andate a intervistarla?".

Dal video successivo, però, non si "scappa". Stavolta è Maurizio Costanzo a lanciargli un videomessaggio, che lo fa commuovere: "Lo chiamerò sempre papà. Potrei dare la vita per lui e Maria".

"Non si può andare avanti così - rilancia la D'Urso - io a Roma, tu a Messina. Io vedo le sorprese in un modo, tu in un altro. Anche la lontananza non aiuta". Si passa poi alle proposte di aiuto: l'impegno per farlo lavorare in comunità con minorenni, l'offerta di un ospedale che lo vorrebbe curare e di un hotel che accetterebbe di ospitarlo se si volesse curare a Roma. "Io voglio curarmi - dice Crespi - non voglio stare sul set, in nessun set, voglio andare in questa comunità e lavorare con loro. Te lo posso scrivere con il sangue. Io voglio andare nella comunità di Padre Rovo".

Padre Rovo è il responsabile della Casa Famiglia, in cui Crespi vorrebbe lavorare. "Vado lì per restarci - dice Crespi - e se tra qualche anno, qualcuno volesse propormi di lavorare in un film, dividerò sempre tutto con loro e da loro tornerò. Non voglio soldi, non voglio fama, non voglio celebrità. Voglio rimettermi gli anfibi e stare a lavorare tutto il giorno, facendo quello che mi dirà Padre Rovo".


http://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Crespi

Lorenzo Crespi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Lorenzo Crespi, nome d'arte di Vincenzo Leopizzi (Messina, 13 agosto 1971), è un attore e personaggio televisivo italiano, interprete di film e fiction televisive.
Indice [nascondi]
1 Biografia
1.1 Carriera
2 Filmografia
2.1 Cinema
2.2 Fiction televisiva
2.3 Videoclip musicali
3 Altri programmi
4 Riconoscimenti
5 Note
6 Collegamenti esterni
Biografia[modifica | modifica sorgente]

Dopo la morte della nonna alla quale era molto legato sviluppa un carattere aggressivo che lo vede coinvolto in risse di vario genere e soprattutto lo porta in carcere a 15 anni per l'omicidio di un uomo che lui aveva aggredito il giorno precedente in seguito a insulti rivolti da quest'ultimo a sua madre. La mattina dopo l'omicidio i carabinieri prelevano Crespi, senza avvisarne la madre che si trovava a lavoro, e lo chiudono in una cella della caserma fino alle undici della sera quando viene trasferito in carcere dove resterà per alcuni mesi dopo l'assoluzione per non aver commesso il reato. Lasciato il carcere, decide immediatamente di partire per Milano per iniziare subito a costruirsi una nuova vita.
Inizia con i lavori più svariati, come cameriere e buttafuori nelle discoteche, e poi finisce con il lavorare come modello per il famoso stilista Giorgio Armani. Si trasferisce a Roma poco dopo perché realizza che a Milano non potrà realizzare il sogno che aveva fin da bambino quando prendeva parte alle recite scolastiche, cioè fare l'attore.
Durante le riprese di una miniserie in Calabria va in aiuto di una collega aggredita da due camionisti e viene coinvolto in una rissa[1]. Condannato in primo grado a tre mesi, passa agli arresti domiciliari. Presenta appello ed infine la Corte di Appello di Reggio Calabria dichiara l'improcedibilità per mancanza di querela, essendo venuti a cadere i "futili motivi" che avevano portato alla condanna nel procedimento d'ufficio in primo grado[2].
Carriera[modifica | modifica sorgente]
Nel 1995 esordisce nel film I buchi neri di Pappi Corsicato: nel cast c'è anche Manuela Arcuri con cui Crespi vive una storia d'amore di un anno.
Nel 1996 recita ne La sindrome di Stendhal, regia di Dario Argento; inoltre interpreta il ruolo di André de Gomera nella miniserie tv Il ritorno di Sandokan, diretta da Enzo G. Castellari.
Nel 1997 è protagonista, con il ruolo di Geko, del film Porzûs regia di Renzo Martinelli, e grazie alla sua interpretazione riceve il Globo d'Oro della Stampa Estera, come migliore attore esordiente; nello stesso anno interpreta il ruolo di Saro in Marianna Ucria, regia di Roberto Faenza, per cui riceve l'Oscar dei Giovani. Nel 2001 è tra i protagonisti del film Tra i due mondi, diretto da Fabio Conversi, nel ruolo di Grifone.
Dopo esser stato protagonista di alcune miniserie, nel 2002 è nel cast della serie tv Carabinieri, regia di Raffaele Mertes, in cui è protagonista nel ruolo di Tommaso Palermo. Nel 2005 è protagonista della serie in tredici puntate, Gente di mare, regia di Stefano Peyretti e Vittorio De Sisti, e nel 2007 della miniserie Pompei, diretta da Giulio Base.
Nel 2007, inoltre, inizia a girare Gente di mare 2, ma a maggio entra in forte disaccordo con la produzione e lascia la serie, apparendo solo nelle prime puntate. Al suo posto entra Fabio Fulco. Sempre nello stesso anno, entra nel cast della miniserie tv Mogli a pezzi, regia di Alessandro Benvenuti e Vincenzo Terracciano, e nel film tv Vita da paparazzo, regia di Pier Francesco Pingitore.
Nel 2010 partecipa alla 6ª edizione di Ballando con le stelle, insieme alla ballerina Natalia Titova. Dopo alcune puntate entra in conflitto con i giurati, poi con gli autori e i colleghi partecipanti, accusando anche la produzione di poca chiarezza nel televoto, scorrettezza professionale e disonestà. Accuse, quest'ultime, altamente contestate da Anna Oxa finite con una querela e richiesta di risarcimento danni per un milione di euro[3]. Dopo queste polemiche, abbandona senza preavviso la trasmissione durante l'ottava puntata, rendendosi irreperibile, provocando automaticamente la sua squalifica dalla competizione. È in quel periodo che scopre di avere una grave malattia respiratoria, ma la terrà a lungo nascosta.
Nel 2012 è ospite in due puntate della trasmissione di Antonella Clerici Ti lascio una canzone. Sempre nello stesso anno, è protagonista del videoclip "È Natale per noi" della rock band Controtempo.
Nel 2014 partecipa a Domenica Live e rivela di essere gravemente ammalato ai polmoni, malattia, secondo il personaggio, procuratasi nelle prime puntate del programma Ballando con le stelle del 2010 e non curata.[4]
Filmografia

http://tvzap.kataweb.it/news/66771/lorenzo...ve-sono-malato/

L’attore versa in un preoccupante stato di salute e Barbara D’Urso tenta di convincerlo a curarsi. In studio arrivano tante mail di solidarietà.

Tutto è partito da un tweet lanciato dall’attore, un grido di aiuto:

foto_lorenzo_crespi_twitter

Barbara D’Urso risponde prontamente e manda un giornalista a casa di Crespi, che attualmente si trova a Messina. Il servizio parte con delle immagini dell’attore nel pieno del suo vigore, e lui si commuove nel rivederle. Si rivolge alla D’Urso (con la quale ha recitato in una fiction nel 2001, “Donne di mafia”) chiamandola “Babi” e afferma “ho sempre ritenuto che piangere e chiedere scusa sia da uomini e non da vigliacchi”. Poi la conduttrice si informa sullo stato di salute dell’uomo, accennando senza scendere nel dettaglio alla polemica tra Lorenzo Crespi e il programma Ballando con le stelle, durante il quale l’attore si è ammalato dopo il tango ballato nelle prime puntate. L’ultimo esame medico dell’uomo di spettacolo risale al 2010, è una tac ai polmoni che lui stesso ha pubblicato su twitter.

foto_tac_crespi

Quando la D’Urso gli chiede come mai si trova a Messina in una casa umida, l’attore è evasivo: accenna a “potenti di cui non faccio nomi” che gli avrebbero pagato il trasloco e l’avrebbero obbligato ad andare via da Roma. E alla domanda della conduttrice “perchè non ti curi?” Crespi fa capire di non avere soldi (vive con il cachet di una canzone cantata a Ti lascio una canzone) e di non fidarsi dei medici del luogo. Ha perso 14 kg, vive da solo con il suo cane Lory e si sente amato solo dalle persone che lo seguono sui social: “chi mi è stato vicino è il mio cucciolo di un anno e tutta la gente dei social che non mi ha mai abbandonato, non so cosa ho fatto per meritarmi tutto questo”. A Messina dice di sentirsi un pesce fuor d’acqua e racconta di quando i giornali si son inventati un suo tentato suicidio. Intanto nello studio di Domenica Live arrivano tantissimi messaggi e mail di solidarietà di medici che si offrono di curarlo, e la D’Urso preferisce interrompere il collegamento facendo promettere all’attore che prenderà seriamente in esame l’ipotesi di farsi aiutare.
 
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Zialulli
view post Posted on 24/3/2014, 12:23




Come mai Crespi la chiama la "comunità di padre rovo?" Ora addirittura sua e' diventata questa casa famiglia per minori?
Sempre più misteriosa questa storia.
Perché padre rovo non è più parroco a bettola?
Perché di recente e' stato "costretto a sospendersi a divinis"?
Avremo mai qualcuno che ci dirà che guida una casa famiglia per minori?
Giusto per sapere. Credo sia più che legittimo.
 
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view post Posted on 16/5/2014, 22:19
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"Padre Rovo" pare ancora in attività come "cappellano della comunità" dell'"Associazione "Volontari Capitano Ultimo"".

Nel codazzo pure giornalisti di estrema destra come Angelo Mellone
 
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Zialulli
view post Posted on 13/6/2014, 01:34




Li sono tutti di estrema destra.
L'ultimo dei nomi un po' irriconoscibile sarebbe quel che la cronaca chiamò don Rocco. Tifa per Vendola ma per i piaceri gli va bene tutto.
Non ce più da meravigliarsi di nulla.
A proposito di Mellone, mancava Raoul Bova all'appello, volevo fare una domanda a Mellone, se lo trovo, sui ticket taxi RAI, se sono per uso privato o lavorativo. Lui mi pare era o è ancora in rai, chissà magari conosce le risposte e gli usi che se ne fanno.

Non cade foglia che Dio non voglia

E si può ad oggi confermare che pare stia attivamente in casa famiglia con pieno poteri,
Della sospensione non si sa nulla, strano. Figuriamoci chiedere alla Santa Romana Chiesa, chiusi a riccio come gli piace tanto vivere anzi non vivere.
 
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32 replies since 26/10/2013, 15:42   3408 views
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