Anche professionisti, forze dell'ordine e forze armate ne sono escluse. Ma solo loro si lamentano
https://infosannio.wordpress.com/2019/02/0...i-da-quota-100/La rivolta dei preti esclusi da Quota 100
Pubblicato su 8 Feb 2019 da INFOSANNIO Lascia un commento
L’Inps interviene dopo la protesta sollevata dai sacerdoti esclusi dalla pensione anticipata. Non potranno beneficiarne nemmeno gli appartenenti a forze dell’ordine, forze armate e forze di polizia. La scheda.
(lettera43.it) – Crescono i malumori attorno al varo di Quota 100. A farsi sentire questa volta sono stati i preti, che dalle pagine di Avvenire, hanno lamentanto il mancato accesso alla misura varata dal governo nella legge di Bilancio. Una malcontento al quale ha immediatamente risposto l’Inps, puntualizzando i destinatari del provvedimento.
ESCLUSE DALLA MISURA FORZE DELL’ORDINE E FORZE ARMATE
L’accesso alla pensione anticipata, ha infatti specificato l’istituto, non è consentito agli appartenenti a forze dell’ordine, forze armate e forze di polizia, agli iscritti alle casse professionali e agli iscritti al Fondo clero. In un opuscolo su Quota 100 è spiegato che sono esclusi anche gli iscritti ai fondi esattoriali. L’Inps ha ricordato che possono invece accedere alla pensione anticipata con le nuove regole gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti (Fpld), alle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi (commercianti, artigiani, coltivatori diretti). Possono andare in pensione con Quota 100 poi i lavoratori pubblici quelli iscritti a forme sostitutive dell’Ago (come il Fondo autoferrotranvieri, il Fondo volo ecc.) e alla Gestione separata.
LA PROTESTA DEI PRETI PER IL MANCATO ACCESSO
«In merito al cumulo dei contributi versati in diverse gestioni previdenziali», aveva scritto, in risposta alle lettere al direttore di Avvenire, «l’esperto di previdenza Vittorio Spinelli, «l’Inps non si è mai espresso nelle sue circolari (o in messaggi diffusi al pubblico) sulla sua applicazione al Fondo clero. Di qui l’incertezza nelle stesse sedi Inps e nei patronati sul diritto degli interessati. Confermo, tuttavia, che il cumulo ha carattere universale e che da esso non può essere esclusa alcuna gestione pensionistica».
LA LETTERA DI UN SACERDOTE ALL’ORIGINE DEL CASO
Il caso era nato dopo la missiva di una sacerdote che ritiene di aver maturato il diritto alla pensione, ma ha raccontato che l’Inps ha respinto la sua domanda non calcolando i versamenti precedenti. «Quanto alla speranza di vita nel Fondo clero», ha spiegato Spinelli, «nel quale da decenni è in vigore un’età minima di 68 anni, si tratta dell’applicazione di una giusta misura correttiva, che però i sacerdoti hanno già fatto propria e applicata sin dal 2003. Si tratta quindi di una forzatura dell’Inps contraria alla logica e a una corretta interpretazione della norma».
www.juorno.it/pensioni-avvenire-an...ydS6pfcU4adYvXgPensioni: Avvenire, anche preti hanno diritto a quota 100Pubblicato 2 ore fa del 8 Febbraio 2019 Di Fulvio Miele
“In merito al cumulo dei contributi versati in diverse gestioni previdenziali, l’Inps non si è mai espresso nelle sue circolari (o in messaggi diffusi al pubblico) sulla sua applicazione al Fondo Clero. Di qui l’incertezza nelle stesse sedi Inps e nei patronati sul diritto degli interessati. Confermo, tuttavia, che il cumulo ha carattere universale e che da esso non puo’ essere esclusa alcuna gestione pensionistica”. Lo scrive, in risposta alle lettere al direttore di Avvenire, l’esperto di previdenza, Vittorio Spinelli, dopo la missiva di una sacerdote che ritiene di aver maturato il diritto alla pensione, ma ha raccontato che l’Inps ha respinto la sua domanda non calcolando i versamenti precedenti. “Quanto alla speranza di vita nel Fondo Clero – spiega Spinelli – , nel quale da decenni e’ in vigore un’eta’ minima di 68 anni, si tratta dell’applicazione di una giusta misura correttiva, che pero’ i sacerdoti hanno gia’ fatto propria e applicata sin dal 2003. Si tratta quindi di una forzatura dell’Inps contraria alla logica e a una corretta interpretazione della norma. Va poi ricordato – aggiunge – che sui “silenzi” dell’Inps pesa sempre una fondamentale sentenza della Corte di Cassazione (n. 2757 dell’8 febbraio 2006) che invita l’Istituto a non adottare “interpretazioni restrittive” nei riguardi del Fondo Clero”. “Anche il legislatore, in questa fase di governo – continua -, ha sempre dimenticato la presenza del Fondo nel panorama previdenziale. Posso pero’ assicurare che diversi soggetti si dedicano alla tutela dei diritti dei sacerdoti, ma i muri della legge o dell’interpretazione di legge possono essere abbattuti, oggi – e’ l’invito -, partendo obbligatoriamente dai ricorsi degli interessati, avanzati con convinzione e fino, se necessario, al livello costituzionale”.
Edited by pincopallino2 - 8/2/2019, 19:45