| Sono convinto che certi bulli lo facciano apposta: non solo sanno benissimo cosa vogliono dire certe parole, ma possono anche constatare ictu oculi l'effetto che hanno sulle vittime. E quei piccoli sadici ci sguazzano. Franti non è un'invenzione di De Amicis: ci sono persone che godono a far soffrire la gente.Per questi piccoli aguzzini ci vuole la tolleranza ZERO. E bisogna dire ai bambini che, in questi casi, avvertire gli insegnanti e genitori non è far la spia: è legittima difesa. E non mi interessa sapere se questi piccoli kapò vengono da famiglie disagiate, hanno dei complessi, eccetera: devono essere puniti severamente e gli deve esser fatto capire che il loro comportamento non è ammissibile. Se i bulletti venissero puniti più severamente, senza insegnanti che minimizzano, anche quelli con inclinazioni simili si darebbero una regolata.
E no, non è stata "la società" : sono stati dei ragazzetti sadici che le autorità scolastiche non hanno fermato in tempo. Bisogna recuperare il senso della resppnsabilità personale, la cui perdita è una delle cause del degrado della società. No, che il ragazzo fosse gay o meno, che esistano pregiudizi idioti (tra cui quello che "chi è debole e non sa reagire ai bulli va colpevolizzato" Così si becca doppia razione, dai bulli e dagli idioti che dicono "E' colpa tua che non sai reagire!") di un tipo o di un altro, ci sono degli individui responsabili (nella misura in cui persone di quell'età possono esser considerati responsabili) di aver tormentato un ragazzo fino a spingerlo al suicidio. Quegli individui vanno puniti. Severamente. Insomma, a scuola si deve insegnare il rispetto per le altre persone, massimo per chi, per un qualsiasi motivo, è diverso dagli altri, nonchè il principio che le azioni hanno delle conseguenze, e di quelle conseguenze è responsabile chi le compie, tanto per cominciare, non "la società". Troppo comodo.
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