Laici Libertari Anticlericali Forum

Colombia. Ucciso dall'amante 18enne don Dino Cinel, prete pedofilo spretato, Accusò P. Francesco Tirondola di averlo violentato per 4 anni. Ma mons Scicluna se la prese con lui: "oggi è un santo"

« Older   Newer »
  Share  
GalileoGalilei
view post Posted on 1/11/2013, 07:05 by: GalileoGalilei
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,949

Status:


http://voxnews.info/2013/10/31/nego-reside...ato-a-giudizio/

Negò residenza a prete pedofilo: leghista rinviato a giudizio!
31-10-2013




OkNotizie
BITONCI-large570

«Ai tempi in cui ero sindaco di Cittadella, ho negato, ritengo ancora giustamente e lo rifarei, la residenza a un ex sacerdote con doppio passaporto e doppio cognome e che un attenta indagine giornalista ha scoperto come processato negli Stati Uniti per pedofilia. Già nel 2011 il prefetto Ennio Sodano, dopo aver disposto presso il Ministero degli Esteri approfondite ricerche sui pregressi di quella persona, si era già pronunciato in mio favore, contro il ricorso mosso dell’ex sacerdote, come peraltro aveva riportato il Mattino di Padova in un articolo pubblicato in data 13/01/2011.

Non solo, lo stesso giornale sottolineava al tempo che, come testimoniato da un reportage di Vanity Fair del 1991, il sacerdote “era stato costretto a lasciare la tonaca perché nella sua stanza era stato trovato materiale pedopornografico”. Peraltro la tendenziosità dell’informazione fornita al lettore circa il mio rinvio a giudizio appare del tutto evidente laddove il giornalista tace la circostanza che anche il Suo ex direttore Omar Monastier e la Sua collega Silvia Bergamini sono imputati nello stesso processo per aver scritto della mia vicenda diffamando a loro volta, secondo l’accusa, l’ex sacerdote Cinel. Anzi, a ben vedere, dei tre imputati di quel procedimento io sono quello che si era limitato a dichiarare quello che i documenti in mio possesso attestavano e cioè che il signor Dino Cinel era stato accusato di pedofilia mentre risiedeva negli Stati Uniti».



Lo dichiara Massimo Bitonci, presidente dei senatori della Lega Nord, a margine di un articolo pubblicato su Il Mattino di Padova e altri del gruppo Finegil, in data 30 ottobre 2013. «Attacchi del genere si definiscono da soli. Per me questa è una medaglia: da sindaco allora, da senatore oggi, ho sempre agito per difendere, nel limite delle mie competenze, i miei cittadini. Quello che ho fatto lo rifarei e affronto giudizio a testa alta. Certi giornalisti, invece, nella loro azione hanno altri obiettivi».

LE PERVERSIONI DEL PARROCO
CHE SCONVOLSE GLI STATI UNITI
(da il Mattino di Padova del 26 luglio 2010)

Dicembre 1991. Leslie Bennetts sviluppa un ampio servizio su Vanity Fair. «I parrocchiani di Santa Rita (New Orleans) appresero dai media cosa combinava uno dei loro sacerdoti preferiti. Padre Dino Cinel è stato scoperto ad aver accumulato una quantità enorme di film porno, foto e riviste con bambini come oggetti sessuali. (…) Ci sono immagini di bambini in pelle nera che praticano sesso orale a vicenda. In alcuni articoli si istruisce su come sedurre i bambini. Nella camera di Padre Cinel vennero trovate 160 ore di videocassette pornografiche in cui il sacerdote praticava sesso (…) con almeno 7 adolescenti maschi».

Lo scandalo era stato tenuto segreto dalla chiesa locale e pure dalla polizia distrettuale per non «mettere in imbarazzo Santa Madre Chiesa», scriveva la rivista, dando atto di aver reso pubblico il caso nella primavera del ’90 a un giornalista televisivo di una rete locale affiliata alla Nbc, Richard Angelico. Cinel era stato scoperto dai superiori a fine dicembre 1988 e discretamente estromesso come parroco. Iniziò ad insegnare all’università, era pagato bene, uno stipendio di 90 mila dollari; dopo 3 mesi, la sua vicenda sconvolse l’America. Il clamore fece scattare la denuncia. Due dei giovani che apparivano nei video, intervistati in tv, descrissero come erano stati sfruttati da «Padre Dino»; la tv mise in onda immagini di Cinel a letto con un paio di adolescenti.

Lui si difese: controllava l’età dei suoi partner sessuali e poi riteneva che «i suoi peccatucci sessuali – scriveva Vanity Fair – fossero dietro di lui e quindi non riusciva a capire quali fossero le ragioni di tanto clamore per una vicenda successa nel passato». Non venne perseguito penalmente – riferisce ancora la rivista Usa – ma solo civilmente da 2 ragazzi. Uno dei quali indignato per essersi trovato protagonista di un servizio pornografico su una rivista europea, Dreamboy Usa, sostenendo che le foto erano quelle che gli aveva scattato l’allora padre Dino. Dal 1950 al 2002, 4.392 sacerdoti americani (su oltre 109 mila) sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni. Di questi, solo un centinaio sono stati condannati dalle Corti statunitensi.
 
Web  Top
7 replies since 31/7/2010, 17:06   1092 views
  Share