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Buco da 20 mln e interessi al 13,5%. Prescrizione per i capi francescani Lati, Beretta e Moriggi, "I vertici sapevano degli ammanchi" dei fondi del fraticello povero di Assisi. Il suicidio di un investitore finanziario. Lo spretamento di Fra Moriggi

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GalileoGalilei
view post Posted on 19/12/2014, 09:05 by: GalileoGalilei
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Fanno voto di povertà ma si riempiono di debiti

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www.umbria24.it/frati-minori-in-ban...nti/339989.html

18 dicembre 2014 Ultimo aggiornamento alle 21:06
Frati minori in ‘bancarotta’, il ministro generale: «Situazione molto grave». Assisi: «Sgomenti»
Frate Perry rende nota la situazione in una lettera choc ai confratelli. Debiti e operazioni finanziarie all'insaputa dei vertici. I frati della Porziuncola: «Delusi e in preghiera»

Frati minori in ‘bancarotta’, il ministro generale: «Situazione molto grave». Assisi: «Sgomenti»
FR. MICHAEL A. PERRY, (AL CENTRO) MINISTRO GENERALE FRATI MINORI, AD ASSISI IN OCCASIONE DELLA VISITA DI PAPA FRANCESCO. FOTO FABRIZIO TROCCOLI


di Ivano Porfiri e Maurizio Troccoli

La parola più ricorrente è «grave». Il ministro generale dei frati minori la ripete sei volte nella lettera inviata a tutti i confratelli in cui illustra la situazione di crisi finanziaria dell’ordine, frate Michael Perry. Ovvio che il primo pensiero vada alla città francescana per eccellenza, cioè Assisi dove i frati custodiscono la Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove si trova la Porziuncola, oltre a Santa Chiara, San Damiano, l’Eremo delle carceri, dove si assiste alla vicenda con «sgomento». E’ bene specificare che la situazione riguardi l’economato generale, quindi non direttamente i conventi umbri, e che si tratti dei frati minori, non dei conventuali, custodi del Sacro convento.

Stabilità finanziaria «Nell’impegno di vivere come figli della luce – scrive frate Perry – io e il Definitorio generale vogliamo portare alla luce una grave situazione in cui la Curia generale dell’Ordine si trova. La questione riguarda la stabilità finanziaria dell’Ordine e del suo patrimonio. Se da una parte la nostra prima preoccupazione è stata e continua a essere quella di verificare la natura, l’entità e le conseguenze di quanto è avvenuto, dall’altra riconosciamo anche il ruolo significativo che alcune persone esterne, che non sono membri dell’Ordine, hanno avuto nella faccenda, che ha portato a questa grave situazione».

Indagine avviata Il ministro spiega come a settembre, il Definitorio generale ha deciso di intraprendere «una serie di passi per condurre un’indagine interna riguardo alle attività finanziarie operate dall’Ufficio dell’Economato generale». È stata perciò creata una sotto-commissione per raccogliere informazioni affidabili, identificare potenziali punti deboli ed esaminare tutti i documenti disponibili. E’ stato chiesto l’intervento di un team di avvocati altamente qualificati, che stanno ancora continuando a lavorare per l’Ordine. «Le autorità ecclesiastiche competenti – spiega Perry – sono state informate di queste nostre preoccupazioni e, regolarmente, vengono aggiornate sull’evolversi della situazione».

Economo generale via La fase successiva è stata avviata «al fine di riprendere il controllo sulle attività economico-finanziarie della Curia generale. L’Economo generale ha rassegnato le sue dimissioni sia dall’incarico di Economo generale che di Rappresentante Legale. Il Vice-Economo generale ha iniziato ad agire come Economo generale facente funzioni e il Definitorio generale ha nominato un altro frate come Rappresentante Legale. Inoltre è stato scelto un terzo frate, esperto in questioni economiche e amministrative, che è stato nominato Delegato speciale del Ministro generale per gli affari economici della Curia generale e ha iniziato il suo lavoro all’inizio del mese di ottobre 2014».

Grave situazione Il gruppo operativo ha portato avanti l’indagine in maniera indipendente e sono emersi alcuni elementi importanti. «Primo: la Curia generale si trova in una situazione di grave, sottolineo “grave”, difficoltà finanziaria, con un cospicuo ammontare di debiti. Secondo: è emerso che i sistemi di vigilanza e di controllo finanziario della gestione del patrimonio dell’Ordine erano o troppo deboli oppure compromessi, con l’inevitabile conseguenza della loro mancanza di efficacia rispetto alla salvaguardia di una gestione responsabile e trasparente. Abbiamo già intrapreso iniziative appropriate per affrontare queste fragilità. Terzo: sembrano esserci state un certo numero di dubbie operazioni finanziarie, condotte da frati cui era stata affidata la cura del patrimonio dell’Ordine, senza la piena conoscenza e il consenso né del precedente né dell’attuale Definitorio generale».

Coinvolte le autorità civili «La portata e la rilevanza di queste operazioni – aggiunge il ministro – hanno messo in grave pericolo la stabilità finanziaria della Curia generale. Queste dubbie operazioni vedono coinvolte persone che non sono francescane ma che sembra abbiano avuto un ruolo centrale nella vicenda. Per questi motivi il Definitorio generale all’unanimità ha deciso di chiedere l’intervento delle autorità civili, affinché esse possano far luce in questa faccenda». Perry è deciso ad andare avanti anche «incoraggiati dall’esempio offerto da Papa Francesco nel suo appello alla verità e alla trasparenza nelle attività finanziarie sia nella Chiesa che nelle società umane. A noi francescani non è richiesto niente meno che dare testimonianza ai valori che professiamo come fratelli del Vangelo e della vita evangelica, valori messi ancor più in evidenza nella recente pubblicazione L’amministrazione francescana dell’economia. Dobbiamo confidare nel fatto che, seguendo il corso della verità, Dio ci guiderà nel cammino di conversione».

Assisi Colpito nel cuore dell’ordine, ovvero nel fuoco della sua missione originaria, quella che porta alla rinuncia della proprietà di ogni bene, sia in maniera private che comunitaria, a differenza di altri ordini francescani, il nucleo dei frati minori di Assisi si è «stretto in preghiera»m raggelato dallo «sgomento e dalla delusione». Da quanto appreso da Umbria24 a causare il tracollo finanziario ci potrebbero essere delle truffe su cui non è stato esercitato il necessario controllo da parte dei religiosi, alcuni dei quali potrebbero esser complici dei raggiri. «Tutto quello che sappiamo – ha detto padre Pasquale Berardinetti, dell’ordine dei frati minori di Assisi – lo abbiamo appreso dalla lettera che il ministro generale ha inviato a tutti».

«Siamo solo una provincia» L’ordine francescano che, per propria regola, si impone una manifesta sobrietà e riservatezza, anche in questa occasione, misura con attenzione ogni parola: «Siamo coinvolti dalla vicenda – aggiunge il frate al telefono con Umbria24 – nella misura in cui ci viene fatta richiesta di aiuto. Siamo in attesa di qualche informazione aggiuntiva». Dal luogo in cui nasce la prima cellula del francescanesimo, Assisi, e propriamente la Porziuncola, dove Francesco nel 1217 riunì i primi ‘capitoli’, appresa la notizia ci «si è raccolti in preghiera». «Il ministro l’ha chiesto – ha aggiunto il frate – lo facciamo e lo faremo». Insomma ancorchè gli episodi riguarderebbero la curia generale romana, i vertici dell’ordine, la sede dell’economato centrale, quando dici frati minori francescani tutti guardano ad Assisi: «Proprio per questa centralità – dice ancora sommessamente padre Pasquale – hanno chiamato qui in tanti, pensando che fosse qui la vicenda. Noi ne siamo coinvolti, come dicevo, in quanto frati minori. Insieme ai nostri fratelli proveremo a capirne di più. Ma siamo solo una provincia dell’ordine»

www.lastampa.it/2014/12/18/italia/c...bPL/pagina.html

I Francescani in dissesto finanziario. La lettera choc: “L’Ordine è sommerso dai debiti”
Un’indagine interna ha fatto emergere operazioni «dubbie» dai frati che gestivano il patrimonio. La denuncia: vittime di maxi truffa, c’è un buco di svariati milioni di euro
ANSA



18/12/2014
L’Ordine fondato dal «poverello» di Assisi si ritrova sommerso dai debiti. È una «grave situazione di difficoltà finanziaria» della Curia generale dei Frati Minori quella che, in una lettera-choc a tutti i frati dell’Ordine francescano, denuncia il ministro generale, l’americano padre Michael Perry, in seguito a un’indagine interna condotta a partire da settembre, che ha fatto emergere operazioni «dubbie», condotte dall’Economato. L’ex economo generale, padre Giancarlo Lati, si è già dimesso dal suo incarico e da quello di Rappresentante legale dell’Ordine, ufficialmente per motivi di salute. Al suo posto, come facente funzioni, il suo vice, padre Silvio De La Fuente, della Custodia di Terra Santa. Ma intanto, padre Perry, che punta il dito contro «il ruolo significativo che alcune persone esterne, che non sono membri dell’Ordine, hanno avuto nella faccenda», annuncia ricorso alla magistratura.

Si sente insomma odore di maxi-truffa in questo «buco», nell’ordine di svariati milioni di euro, denunciato dal superiore dei Francescani, eletto il 22 maggio dell’anno scorso, che con piglio anglosassone invita ora i confratelli a correre ai ripari. «La Curia generale si trova in una situazione di grave, sottolineo “grave”, difficoltà finanziaria, con un cospicuo ammontare di debiti», scrive nella lettera pubblicata sul sito dei Frati Minori a proposito del primo risultato della verifica interna. È emerso anche, spiega, che «i sistemi di vigilanza e di controllo finanziario della gestione del patrimonio dell’Ordine erano o troppo deboli oppure compromessi, con l’inevitabile conseguenza della loro mancanza di efficacia rispetto alla salvaguardia di una gestione responsabile e trasparente». Terzo, «sembrano esserci state un certo numero di dubbie operazioni finanziarie, condotte da frati cui era stata affidata la cura del patrimonio dell’Ordine, senza la piena conoscenza e il consenso» del Definitorio generale.

L’allarme è evidente. Per il superiore, «la portata e la rilevanza di queste operazioni hanno messo in grave pericolo la stabilità finanziaria della Curia generale». «Queste dubbie operazioni - spiega frate Perry, senza specificarne l’entità e la natura - vedono coinvolte persone che non sono francescane ma che sembra abbiano avuto un ruolo centrale nella vicenda». Per questi motivi, annuncia, il Definitorio generale «all’unanimità ha deciso di chiedere l’intervento delle autorità civili, affinché esse possano far luce in questa faccenda».

Le «autorità ecclesiastiche competenti» sono state informate. E Perry chiede anche a tutti i Ministri provinciali e Custodi «un contributo finanziario per aiutarci a far fronte all’attuale situazione, che implica anche il pagamento di cospicue somme di interessi passivi». L’Ordine, affidatosi a un «team di avvocati altamente qualificati», ha avviato anche una serie di iniziative per riprendere il controllo sella situazione: dopo la sostituzione dell’Economo, il Definitorio generale ha scelto un altro frate, padre Pasquale Del Pezzo, della Provincia dell’Immacolata Concezione (Salerno), esperto in questioni economiche e amministrative, nominandolo in ottobre Delegato speciale per gli affari economici della Curia generale.

Padre Perry dice ora di comprendere la «delusione» di molti tra i confratelli e richiama come incoraggiamento all’esempio offerto da «Papa Francesco nel suo appello alla verità e alla trasparenza nelle attività finanziarie sia nella Chiesa che nelle società umane». Negli Istituti dell’Ordine si mostra sorpresa. «Devo approfondire le questioni contenute nelle lettera», risponde padre Rosario Gugliotta, custode della Porziuncola e della basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi, spiegando di «non avere alcun’altra conoscenza» di quanto comunicato da Perry. Alla Curia generale, gli addetti evitano di dare informazioni rinviando a un futuro «portavoce».

Tra i capitoli che hanno alimentato la situazione debitoria, finite nel mirino dell’indagine interna, vi sarebbe comunque anche quello riguardante l’Hotel Il Cantico, albergo e ristorante di lusso di proprietà dei Francescani, ristrutturato recentemente, situato nella zona di Via Gregorio VII a Roma, e alla cui guida c’era proprio l’ex economo generale padre Lati.

Colpisce poi come proprio il predecessore di Perry alla guida dei Frati Minori, mons. Josè Rodriguez Carballo, ora in Vaticano come segretario della Dicastero dei religiosi, sia il firmatario con il cardinale prefetto Joao Braz de Aviz, delle nuove «Linee orientative» per l’amministrazione dei beni degli ordini religiosi, diffuso lo scorso agosto per decretare come definitivamente chiusi i tempi delle «finanze allegre».

Edited by GalileoGalilei - 23/6/2019, 05:48
 
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