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Maltrattamenti. Procura di Roma vuol arrestare agente della Gendarmeria del Vaticano, Altro agente sposato mise incinta e abbandonò una centralinista morta per le complicanze della gravidanza

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view post Posted on 15/7/2017, 08:23

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Altro agente sposato mise incinta e abbandonò una centralinista morta per le complicanze della gravidanza

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Gendarmeria e guardie svizzere

www.farodiroma.it/2017/07/14/vatica...tava-la-moglie/





Vaticano. Chiesto l’arresto per il gendarme che maltrattava la moglie
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14 Lug 2017Gendarmeria by redazione
La Procura di Roma si occupa in questi giorni di un agente del Corpo della Gendarmeria Pontificia, indagato (la foto riproduce un dettaglio del capo di accusa) per maltrattamenti alla giovane moglie. Per il gendarme 40enne il pm ha chiesto l’arresto ma il gip non lo ha concesso. Una brutta storia di percosse e insulti, che certo non contribuisce al buon nome dell’istituzione. Questo un referto citato negli atti: “trauma cranico con ematoma regione frontale, frattura spina nasale, fratura costale destro arco lat. XI, frattura scomposta falange primo dito piede destro”. Lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. Ma si tratta solo di uno dei tanti episodi ripetuti nell’arco di diversi mesi. La vicenda arriva dopo il caso – del quale si è ugualmente occupata la Procura di Roma – del gendarme (sposato con un’altra e già papà – che abbandonò al suo destino Miriam Wlodu, la ragazza che aspettava un figlio da lui, la centralinista di Santa Marta che è morta da sola in casa a causa del diabete. Il tutto è poi finito con le rose bianche offerte dal Papa che voleva bene a Miriam e nessun provvedimento per il gendarme fedifrago. Anche stavolta non pubblichiamo il nome dell’interessato, segnalando però la vicenda perchè riguarda comunque una persona che per il suo ufficio è armata ed in servizio in luoghi dove non ci si può permettere errori causati da nervosismo eccessivo.

E. I.
 
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view post Posted on 20/7/2017, 18:58

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http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vati...ie-2571255.html

Roma, choc in Vaticano: gendarme del Papa massacra la moglie giornalista

di Franca Giansoldati
Città del Vaticano - A riprova che il fenomeno dei maltrattamenti sulle donne è trasversale, bipartisan e, sicuramente, ben più esteso di quanto non appaia, una denuncia arrivata alla Procura di Roma ha portato alla luce un caso emblematico. Un gendarme pontificio, selezionato dalla Santa Sede per doti morali e capacità di controllo sulle situazioni più impegnative, è indagato per le violenze fisiche, psicologhe e morali sulla moglie, una giornalista che lavora nella redazione della emittente dei vescovi, Tv2000. Il fascicolo in mano ai magistrati romani non lascia spazio all'immaginazione, descrivendo l'inferno domestico che per anni ha costretto la ragazza a subire in silenzio, cercando di nascondere i lividi sul corpo, simulando all'esterno una felicità coniugale che evidentemente non esisteva più da tempo.

Qualcosa tra loro si era incrinato e poi è esploso. L'ira del marito si sarebbe manifestata dopo il matrimonio avvenuto nel 2015. Dalle carte ufficiali si parla di una condotta fuori dalla norma. Aggressioni «per futili motivi». Capitava, per esempio, che il gendarme la «strattonasse, spintonasse colpendola con schiaffi, pugni cagionandole lesioni», minacciandola anche di morte. Oppure offendendola. «Sei una donna di m....» In preda alla furia, durante le liti, capitava che il gendarme distruggesse tutto quello che gli capitava a tiro. Una volta arrivò a minacciare la moglie con un martello. Ti fracasso il cranio. «Le porte degli armadi spaccate, così come il mobilio, oggetti vari distrutti». Un'altra volta le ha sbattuto la testa contro la libreria fino a provocarle diverse lesioni. Vengono poi citati gli episodi particolarmente gravi, fino a che la ragazza non ha deciso di parlare, di andare a presentare una denuncia. L'ultima lite furibonda, degenerata come al solito, è stata a marzo.

In un referto citato negli atti si descrive il «trauma cranico con ematoma regione frontale, frattura spina nasale, frattura costale destro arco lat. XI, frattura scomposta falange primo dito piede destro». Fratture che i medici hanno giudicato guaribili in 15 giorni. Ma il trauma peggiore, in questi casi, è quello che poi le vittime si portano dentro. Una paura che si sedimenta e diviene carsica, pronta a riaffiorare e a danneggiare i rapporti, la quotidianità, l'autostima, l'equilibrio personale. I magistrati inquirenti avrebbero voluto arrestare il gendarme ma il gip si è opposto. La guardia vaticana, solitamente impegnata a controllare turisti e pellegrini e chissà forse anche l'ingresso di Santa Marta, dove risiede il Papa, dovrà ora rispondere di lesioni, maltrattamenti e violenze continuate. Una brutta storia.
Mercoledì 19 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 20-07-2017 14:25
 
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view post Posted on 7/9/2018, 14:49

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https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/1...9f6223df1.shtml

Roma, botte e minacce alla moglie
A giudizio ex gendarme del Vaticano
Il gip di Roma ha deciso per il rinvio a giudizi: l’imputato (prima sospeso e oggi espulso) sarà giudicato per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate dai futili motivi
di Mariolina Iossa

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È accusato di avere picchiato la moglie e di averla anche minacciata con un martello. Per questo il gip di Roma, Lorenzo Ferri, ha rinviato a giudizio oggi un gendarme pontificio (ora espulso) di 39 anni per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate dai futili motivi. Il processo è stato fissato per il 13 giugno davanti al giudice monocratico. I fatti risalgono all’agosto del 2016 e sono andati avanti fino al febbraio del 2017.

La moglie minacciata con un martello
L’uomo, in almeno quattro circostanze, avrebbe aggredito la moglie, una giornalista, colpendola e procurandole anche un trauma cranico e fratture al naso, costole e piede. Il 18 settembre del 2016 il gendarme, al culmine dell’ennesima lite, avrebbe impugnato un martello minacciando di morte la moglie, che è una giornalista di una tv di proprietà della Conferenza episcopale italiana.

L’avvocato della donna: «Sono soddisfatto»
«Sono soddisfatto — spiega l’avvocato Piergiorgio Assumma, legale della donna —. Ringrazio in particolare il comandante della Gendarmeria, Domenico Giani, per essere intervenuto immediatamente e con fermezza e così facendo ha garantito il massimo della tutela e della sicurezza della mia assistita. Abbiamo saputo anche che lo stesso è stato espulso dalla Gendarmeria dopo essere stato sospeso e disposto il ritiro dell’arma in dotazione».

«Apprezzamento per la sensibilità della Gendarmeria»
Il legale di parte civile esprime ha poi espresso apprezzamento per la «sensibilità e l’umanità dimostrata dal comando e dal corpo della Gendarmeria che hanno seguito il caso con attenzione. La mia assistita è stata più volte ascoltata e rassicurata anche alla luce di una consulenza fatta dalla dottoressa Margherita Carlini del centro Antiviolenza di Ancona, che ha valutato, in una consulenza da noi chiesta, il fattore rischio della situazione come “significativo ed elevato”».

14 febbraio 2018 | 14:04
 
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