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B16 attacca gli eretici. Se potesse li arrostirebbe

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view post Posted on 28/3/2007, 14:00
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http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=8853&size=A

Papa: la vera fede è quella che insegnano i vescovi, non gli intellettuali
All’udienza generale Benedetto XVI, illustrando la figura di Sant’Ireneo di Lione, che combatté le eresie gnostiche parla della trasmissione della fede attraverso gli apostoli ed i loro successori: Essa è “pubblica, unica e ispirata dallo Spirito”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – La vera fede cristiana è quella che viene insegnata dai vescovi della Chiesa, in particolare dal vescovo di Roma, cioè il papa: essa è pubblica e unica, non intellettualistica, in quanto ispirata dallo Spirito ed ugualmente rivolta a tutti. I principi della tradizione apostolica e della trasmissione della fede sono stati affrontati oggi da Benedetto XVI nel discorso che ha rivolto alle 30mila persone presenti in Piazza San Pietro per l’udienza generale, in una giornata con il sole che a tratti si è affacciato tra le nuvole.

Proseguendo nella illustrazione delle figure principali della Chiesa dei primi secoli, oggi il Papa ha parlato di Sant’Ireneo di Lione, nato probabilmente ad Izmir in Turchia verso il 135 o 140, seguace del vescovo Policarpo, allievo di Giovanni, divenuto vescovo della città francese e morto nel 202 0 203, forse per martirio.

“Come scrittore – ha detto benedetto XVI - persegue il duplice scopo di difendere la vera dottrina dagli attacchi degli eretici ed esporre con chiarezza la verità della fede”. La sua opera “si può definire il più antico catechismo”. Allora la Chiesa minacciata dalla gnosi una dottrina secondo la quale “la fede insegnata dalla Chiesa sarebbe solo simbolismo per i semplici che non sarebbero in grado di capire”, mentre gli iniziati potrebbero capire cosa c’era dietro i simboli. Ma “così formavano un cristianesimo elitario, intellettualista”, che si frantumava sempre più in diverse correnti con “elementi strani e curiosi ma attrattivi”.

Elemento comune delle diverse sette gnostiche era il dualismo: si negava l’unicità di Dio e si affermava l’esistenza, accanto al Dio buono, di un principio cattivo che avrebbe prodotto le cose materiali. Ireneo confuta il pessimismo gnostico che svalutava le realtà corporee. Ma la sua opera “va ben oltre la confutazione dell’eresia”. Egli infatti, nella descrizione del Papa è “il primo grande teologo che ha creato teologia sistematica”, al centro della quale sta la questione della “regola della fede”, la sua trasmissione. “La regola coincide in pratica con il credo degli apostoli e ci dà la chiave come interpretare il Vangelo”, “come dobbiamo leggerlo”.

Il vangelo di Ireneo è quello che ha ricevuto da Policarpo e risale quindi a Giovanni e ci offre quindi il vero insegnamento; “il vero vangelo e quello impartito dai vescovi che l’hanno ricevuto dagli apostoli in una catena ininterrotta” e che hanno insegnato questa fede ad un tempo “semplice” e “profonda”. “Non c’è una dottrina segreta, non esiste un cristianesimo superiore per gli intellettuali”, la fede insegnata è la fede di tutti, quella trasmessa pubblicamente dagli apostoli ai loro successori i vescovi. Tra questi va considerato specialmente l’insegnamento della Chiesa di Roma che trae origine dalle colonne apostoliche Pietro e Paolo. Ad essa devono accordarsi tutte le chiese.

“Con tale insegnamento – ha sottolineato Benedetto XVI – si contesta il principio che gli intellettuali possiedono una fede che sarebbe superiore di quella insegnata dalla Chiesa”; la fede “non è privilegio di pochi”, ma tutti possono raggiungerla in fedeltà con l’insegnamento dei vescovi ed in particolare del vescovo di Roma.

Di qui, ha evidenziato il Papa, si ha il genuino concetto di tradizione, che non è tradizionalismo, e che ha tre caratteri essenziali. Primo “è pubblica, non privata o segreta: il contenuto della fede è quella ricevuta dagli apostoli non esiste altro insegnamento che questo”: per conoscere la vera dottrina basta conoscere la fede insegnata attraverso la successione dei vescovi

Secondo, la tradizione apostolica “non è solo pubblica, ma unica”. Nei suoi contenuti fondamentali, essendo unica “crea unità attraverso le culture e i popoli diversi”. In proposito Benedetto XVI ha ricordato alcune affermazioni nel libro di Ireneo contro eresie, quando dice che “la Chiesa benché disseminata in tutto il mondo custodisce con cura la fede degli apostoli come se abitasse una casa sola”, che le lingue del mondo sono diverse ma la potenza della tradizione è unica e che “parla come se avesse una bocca sola”.

Terzo, infine, la Tradizione apostolica è, con parola greca, “pneumatica”, ossia spirituale, guidata dallo Spirito Santo. “Non si tratta infatti di una trasmissione affidata ad uomini più o meno dotti ma è lo Spirito di Dio che garantisce la verità della fede”. E’ questo che, al tempo stesso, garantisce la “freschezza” della Chiesa. Si tratta, insomma, di un “deposito prezioso, custodito in un vaso di valore, che ringiovanisce sempre e fa ringiovanire anche il vaso che la contiene”.

 
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view post Posted on 28/3/2007, 15:22
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Il testamento di Tito

Fabrizio De André

Non avrai altro Dio, all'infuori di me,
spesso mi ha fatto pensare:
genti diverse, venute dall'est
dicevan che in fondo era uguale.
Credevano a un altro diverso da te,
e non mi hanno fatto del male.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.


Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome:
ma forse era stanco, forse troppo occupato
e non ascoltò il mio dolore.
Ma forse era stanco, forse troppo lontano
davvero, lo nominai invano.

Onora il padre. Onora la madre
e onora anche il loro bastone,
bacia la mano che ruppe il tuo naso
perché le chiedevi un boccone:
quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
Quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.

Ricorda di santificare le feste.
Facile per noi ladroni
entrare nei templi che rigurgitan salmi
di schiavi e dei loro padroni
senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.
Senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.

Il quinto dice "non devi rubare"
e forse io l'ho rispettato
vuotando in silenzio, le tasche già gonfie
di quelli che avevan rubato.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri, nel nome di Dio.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri, nel nome di Dio.

Non commettere atti che non siano puri
cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l'ami, così sarai uomo di fede:
poi la voglia svanisce ed il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore,
ma non ho creato dolore.

Il settimo dice "non ammazzare"
se del cielo vuoi essere degno.
guardatela oggi, questa legge di Dio,
tre volte inchiodata nel legno.
guardate la fine di quel nazareno,
e un ladro non muore di meno.
Guardate la fine di quel nazareno,
e un ladro non muore di meno.

Non dire falsa testimonianza
e aiutali a uccidere un uomo.
Lo sanno a memoria il diritto divino
e scordano sempre il perdono.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.

Non desiderare la roba degli altri,
non desiderarne la sposa.
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi
che hanno una donna e qualcosa:
nei letti degli altri, già caldi d'amore
non ho provato dolore.
L'invidia di ieri non è già finita:
stasera vi invidio la vita.

Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:
io nel vedere quest'uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l'amore.
 
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Ashmael
view post Posted on 28/3/2007, 15:27




A forza di abbaiare, il pastore tedesco rimarrà afono.
 
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aretes
view post Posted on 28/3/2007, 16:22




quello che il papa vuole dire è che non si crea frattura tra chiesa e messaggio evangelico,per il semplice fatto che,come ha ricordato lui,c'è una catena di secc che trasporta il messaggio degli apostoli (di Gesù). non si vuole arrostire nessuno
 
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dirk58
view post Posted on 28/3/2007, 17:32




CITAZIONE (Ashmael @ 28/3/2007, 16:27)
A forza di abbaiare, il pastore tedesco rimarrà afono.

Cosa ci si poteva aspettare da uno che nel 1981 è stato nominato , da papa Giovanni PaoloII,PREFETTO della CONGREGAZIONE per la dottrina della fede,lorgano vaticano che si occupa di vigilare sulla purezza della dottrina della CHIESA CATTOLICA,insomma per farla breve il SANT UFFIZIO.... e mi sembra giusto VIgilare.....chi meglio di un pastore tedesco......
 
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Ashmael
view post Posted on 28/3/2007, 18:46




Terzo, infine, la Tradizione apostolica è, con parola greca, “pneumatica”, ossia spirituale, guidata dallo Spirito Santo. “Non si tratta infatti di una trasmissione affidata ad uomini più o meno dotti ma è lo Spirito di Dio che garantisce la verità della fede”. E’ questo che, al tempo stesso, garantisce la “freschezza” della Chiesa. Si tratta, insomma, di un “deposito prezioso, custodito in un vaso di valore, che ringiovanisce sempre e fa ringiovanire anche il vaso che la contiene”.



Il "vaso" puzza. :sick: :cry: Di pedofilia.
 
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5 replies since 28/3/2007, 14:00   130 views
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