http://www.ansa.it/opencms/export/site/not...2134960516.htmlBAGNASCO DEBUTTA, RUINI MI DIA AIUTI E CONSIGLI
di Franca Giansoldati
CITTA' DEL VATICANO - Il primo Consiglio permanente sotto il segno di Angelo Bagnasco inizia con una mezz'ora buona di adorazione eucaristica. "Adoro te devote, latens Deitas, quae sub his figuris vere latitas..." Fuori dalla cappella, nel cortile, un nugolo di fotografi, cameramen, giornalisti aspettano pazienti dietro una specie di transenna prima di cogliere qualche immagine del nuovo presidente della Cei. Nel quartier generale dei vescovi, un discreto palazzotto cemento e mattoni faccia-a-vista costruito alla fine degli anni Cinquanta sulla circonvallazione Aurelia, sobrietà e spiritualità fanno da cornice alla prolusione del successore del cardinale Camillo Ruini.
I 31 membri dell'organo di governo dell'episcopato hanno cominciato ad affluire alla spicciolata poco prima della preghiera. Inginocchiati sulle panche di legno, tra fumi d'incenso, davanti al Cristo hanno intonato all'unisono il canto di adorazione preceduto dalla lettura della prima lettera di San Giovanni Apostolo. "Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa".
Più tardi la scena si sposta all'interno della Cei, nella sala delle conferenze. Unico elemento prezioso un quadro antico raffigurante Gesù. Dopo 16 anni il cardinale Camillo Ruini lascia il 'suo' posto, quello centrale riservato alla presidenza, ad un altro vescovo. Si accomoda tre posti più in là, dopo monsignor Benigno Papa, vescovo di Taranto e Luciano Monari di Piacenza. I soliti gesti di sempre: appoggia la sua cartella nera sul tavolo e inizia a tirare fuori meticolosamente fogli e documenti. Davanti ad ogni poltrona è stato collocato un segnaposto col nome, una cartella gonfia di carte ed un libro delle ore. L'esordio di Bagnasco viene immortalato da una sfilza di flash. Sorridente ma anche compreso nel ruolo, attacca subito a leggere le otto cartelle fitte. Voce ferma e decisa. Se è emozionato riesce a nasconderlo bene.
"Muovo oggi i primi passi nel nuovo incarico che il Papa ha voluto inaspettatamente affidarmi, una responsabilità grande". Chiede ai presenti "la benevolenza" di accoglierlo "con la preghiera e l'amicizia" dato che lo attende un "carico" apparentemente "sproporzionato alle personali risorse". I toni pastorali del testo prendono il sopravvento sugli argomenti. Rispetto al predecessore tende a sorvolare sulle grandi questioni internazionali e nazionali riservandosi però parole durissime, nell'ultimo paragrafo, per il ddl sui Dico. E' lì che Bagnasco mostra di voler percorrere deciso il medesimo sentiero di Ruini.
La continuità della linea appare chiara anche se per certi versi il linguaggio appare a tratti più audace (un "ddl..pericoloso sul piano sociale"). Papa Ratzinger ha voluto inviare un telegramma al cardinale Camillo Ruini per ringraziarlo e manifestargli la sua stima. Lo aveva fatto anche nei giorni passati ma ha voluto sottolineralo ancora una volta. Bagnasco non è da meno e in un passo del discorso non manca di chiedere a Ruini di non fargli mancare "tutto il suo aiuto e il suo consiglio".
"A lui - aggiunge Bagnasco - va il grazie forte, caloroso e convinto di tutti noi. In particolare so di dovergli una gratitudine speciale per quanto ha dato a me come ad ogni altro confratello". La prolusione finisce in un applauso mentre le telecamere vengono fatte accomodare fuori. Inizia così, a porte chiuse, l'esame delle questioni all'ordine del giorno tra cui la Nota sui Dico. Verrà preparata proprio in base ai rilievi dei 31 membri che siedono al Consiglio Permanente. Un lavoro di sintesi, dunque, tra sfumature diverse, tra i fautori di una linea morbida e coloro che non vorrebbero fare sconti alla mancanza di coerenza.