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Padre Fedele Bisceglie assolto anche in Cassazione, sospeso e non reintegrato. Le telefonate: "Dormi nuda"?, Stupro su suor Gaetana Alesci: religiosa inattendibile anche in altro processo

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view post Posted on 21/7/2018, 06:35

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Assolto in Cassazione dalle accuse di violenze a suor Gaetana Alesci, sospeso e mai riammesso


PAdre Fedele ed il suo giaciglio (settembre 2011)

http://ildispaccio.it/primo-piano-2/184762...sa-mi-riammetta


L'appello di Padre Fedele Bisceglia: "Assolto da ogni accusa, la Chiesa mi riammetta"
"Io voglio predicare per convertire, amo la Chiesa, il Papa e l'ordine francescano". Lo dice ai colleghi dell'Agi Padre Fedele Bisceglia, il frate francescano leader dei tifosi del Cosenza calcio, fondatore della mensa dei poveri, che in citta' accoglie decine di persone, e missionario, accusato nel 2006 di violenza sessuale da una suora. Assolto dalla Cassazione nel 2016 da ogni accusa, Padre Fedele e' un uomo libero, continua ad impegnarsi per i poveri, ma le autorita' ecclesiastiche non hanno revocato la sospensione "a divinis" decisa a suo tempo nei suoi confronti.
Il suo arresto fu un caso clamoroso, se ne occupo' per mesi la stampa nazionale. Oggi il sacerdote ha voluto incontrare la stampa per ribadire che, nonostante sia stato giudicato innocente, in maniera definitiva, ancora non e' stato riammesso nell'ordine e non puo' celebrare messa."La mia lotta continua, perche' sono innocente - dice il religioso - l'Arcivescovo Nole' mi ha fatto avere una lettera di Mons. Rodriguez che si appella al canone 693, che non si riferisce a cio' che mi e' stato fatto, perche' io sono stato scacciato, e credo che non sia stata scritta da un Arcivescovo, ma da uno scribacchino del Vaticano. Io ho chiesto anche un incontro ad un Cardinale della Congregazione dei religiosi - sottolinea Padre Fedele - ma non mi e' stato concesso. Io non sono il reo, io sono quello innocente, non appellatevi alla mia ubbidienza, perche' io sono sempre stato ubbidiente - conclude il religioso - ma io dico che la suora che mi ha accusato non puo' dormire sonni tranquilli, ha ucciso incruentemente un sacerdote".
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Creato Venerdì, 20 Luglio 2018 12:38

www.iacchite.com/cosenza-padre-fede...e-riammettermi/
Cosenza, Padre Fedele: “La Chiesa deve riammettermi”
Da Iacchite - 20 luglio 2018

Assolto dalla Cassazione nel 2016 da ogni accusa, Padre Fedele Bisceglia, da uomo libero e senza il peso di una indagine che lo aveva fortemente provato, continua la sua opera verso i poveri ed i bisognosi con l’impegno di sempre ma ancora con un cruccio, la mancata revoca da parte delle autorità ecclesiastiche della sospensione “a divinis”, che fudecisa a suo tempo nei suoi confronti.

L’arresto del francescano e missionario, accusato nel 2006 dell’infamante reato di violenza sessuale ai danni di una suora, divenne inevitabilmente un caso nazionale, occupando le pagine anche di riviste italiane.

Oggi Padre Fedele ha incontrato la stampa per voler ribadire ad alta voce come, nonostante sia stato giudicato innocente in maniera definitiva non sia stato riammesso nell’ordine e non possa nemmeno celebrare messa.

“Io voglio predicare per convertire, amo la Chiesa, il Papa e l’ordine francescano” ha affermato il missionario aggiungendo continuerà a lottare “perché – dice – sono innocente”.

L’Arcivescovo Nolè, ha rilevato il frate, gli ha fatto pervenire una lettera di Mons. Rodriguez che si appella al canone 693, “che non si riferisce a ciò che mi è stato fatto – spiega – perché io sono stato scacciato, e credo che non sia stata scritta da un Arcivescovo, ma da uno scribacchino del Vaticano”.

Padre Fedele ha chiesto anche un incontro con un Cardinale della Congregazione dei religiosi ma non gli sarebbe stato concesso.

“Io non sono il reo, io sono quello innocente, non appellatevi alla mia ubbidienza, perché io sono sempre stato ubbidiente – conclude il religioso – ma io dico che la suora che mi ha accusato non può dormire sonni tranquilli, ha ucciso incruentemente un sacerdote”.
 
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view post Posted on 15/4/2021, 10:05

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www.quicosenza.it/news/area-urbana...a-fatto-mentire

COSENZAPadre Fedele scrive a suor Tania: “Fai i nomi di chi ti ha fatto mentire”AvatarPubblicato 2 anni fa il 18 Luglio 2019Scritto da Redazione M.

Lettera aperta di Padre Fedele Bisceglia a suor Tania Alesci chiedendole di ‘pulire la coscienza’. Ai calunniatori domanda: “Vi siete pentiti?”

COSENZA – “Cara suor Tania, sono trascorsi 14 lunghi anni da quella diabolica calunnia che mi hai sferrato. Avrei preferito – scrive oggi in una lettera aperta Padre Fedele Bisceglia – più un colpo di lupara! Invece tu, alcuni vescovi, le tue consorelle, alcuni miei confratelli avete ordito un complotto vergognoso per uccidere incruentemente un sacerdote innocente. Ho sempre perdonato tutti, seguendo il Maestro Divino Cristo. Però riflettete: quante messe, assoluzioni, prediche, omelie non pronunziate, quante sofferenze. E tu, le tue consorelle, i frati, i vescovi, vi siete confessati?

Vi siete pentiti? Spero di sì, ma non ho ricevuto nessuna conferma della vostra conversione. Anzi il contrario. Ricordatevi che gli uomini si possono ingannare Dio mai. Tu che sei protetta da ecclesiastici diabolici, che non credono, attaccati al denaro, al potere calpestando la verità e la giustizia, come vivi con questo macigno di menzogne? La storia insegna: chi segue e serve il demonio segue Erode e tutti i complici, macchiandosi la coscienza difronte a Dio. Tu e gli altri sostenitori non potete morire con questo macigno nel cuore. Ricordate sempre avete crocifisso un sacerdote missionario amante dei Poveri, innocente. Voi non dovete chiedere scusa a me che vi ho perdonato, ma a Dio, lo dovete fare.

Non potete dormire sonni tranquilli dovete ritornare a Cristo, con il pentimento. Tu sai che oggi dopo che la Cassazione si è pronunziata (il fatto non sussiste la suora è inattendibile) la Chiesa ancora non mi restituisce ciò che ingiustamente mi ha sottratto: l’esercizio del mio ministero sacerdotale. Questa è una violenza. La Chiesa è Santa, ma vi sono all’interno dei Giuda. Cara sorella parla, fai i nomi di chi ti ha indotto a mentire pulisci la tua coscienza ancora sei in tempo. Puoi morire all’improvviso e cosa dirai a Cristo? Convertiti e non temere coloro che ti hanno costretto a mentire a peccare calunniando un innocente.

Io sono vecchio e prestò spiccherò il volo verso il cielo,vorrei vivere questi giorni radioso per il trionfo della giustizia. Cara suor Tania, segui i santi peccatori che si sono convertiti. Invito tutti a pregare per te e per i tuoi complici. Ormai l’opinione pubblica conosce la verità. Io ti perdono prego per te e per coloro che ti proteggono ma ricorda ancora oggi il demonio sorride per la vostra crudeltà e vi usa per fare del male. Il male vincerà la battaglia ma perderà la guerra. Dio vi illumini. Io finché vivrò combatterò per la giustizia. Pace e bene“.

Edited by pincopallino2 - 26/12/2021, 15:17
 
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view post Posted on 3/6/2021, 14:30

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www.linealibera.info/stercus-diabo...oteva-salvarlo/

stercus diaboli a cosenza. E PER COLPA DEL DENARO PADRE FEDELE NE PASSÒ D’OGNI COLORE FRA LE MANI DI CLAUDIO CURRELI INSABBIATORE DEL FASCICOLO CHE POTEVA SALVARLO
Postato in 10 Maggio 2021 da Edoardo Bianchini

Sotto le toghe dei pubblici ministeri non alberga sempre la “santa dea bendata”: ci sono degli uomini, anche piccoli, che non di rado hanno, degli umani, quasi nessuna delle poche virtù, ma tutta la marea di vizi che ci contraddistinguono. Il bello è vedere certi nobili, rigidissimi censori degli altri che, per perseguire e punire “disegni criminosi” inesistenti, ne creano loro alcuni, sodi e consistenti: come accadde nella vicenda del religioso che, parlando con noi in videoconferenza, ha rivissuto con grande amarezza le sue sventure regalàtegli “a gratis” dalla giustizia falsa e malata di un Pm oggi a Pistoia

GIUSTIZIA ALLO TSUNAMI. Chi è che ci rinvia a giudizio senza svolgere neppure uno straccio di indagine e con l’approvazione del capo della procura di Pistoia e di tutti i colleghi? Nel processo contro padre Fedele Bisceglia, accusato di aver violento una suora, Claudio Curreli mandò all’archivio un intero fascicolo che avrebbe scagionato il religioso. Violò, in altri termini, il suo preciso dovere di Pm stabilito dall’articolo 358 cpp. Curreli esce indenne dalle indagini dei suoi colleghi di Salerno e che fa? Monta il “processone Perrozzi + 15” contro la libertà di Linea Libera, ma anche a questo giro viola l’art. 358: non fa uno straccio d’indagine sui documenti dell’inaffidabile Comune di Quarrata. Non c’è in tutto questo, secondo voi, qualcosa che non torna…? I nemici della giustizia dove sono? Fuori o dentro il “palazzo”?

MA GLI UOMINI AMARONO

PIÙ LE TENEBRE CHE LA LUCE?

Padre Fedele Bisceglia nei giorni della persecuzione cosentina

FORSE la cosiddetta “cacca del diavolo” è la mercanzia peggiore che si possa trovare sulla terra. Machiavelli, che se ne intendeva, diceva che all’uomo puoi ammazzare padre e madre, ma non devi toccare la borsa: o sono guai.

La chiesa è una storia lunga duemila anni di invettive contro lo sterco del diavolo: peccato che, alla fine, in ogni età, anch’essa sia stata una antesignana idolatra di Mammona, il quattrino, la ricchezza, la cacca del diavolo.

Tutto questo perché domenica scorsa, e maggio, siamo entrati in videoconferenza con padre Fedele Bisceglia che, come Linea Libera, insieme a Alessandro Romiti, abbiamo contattato da quando un Pm di Pistoia, spostato qua da Cosenza, Claudio Curreli, ci ha gratificato di un rinvio a giudizio orchestrato – pare – su un copione noto: una specie di creazione, quasi a tavolino, costruita per troncare la voce libera del nostro strumento di informazione, a lode e gloria, s’intende, dell’articolo 21 della Costituzione.

Avevamo sentito qualche giorno prima padre Fedele e ci eravamo accordati per una intervista che ci illuminasse sul modo di lavorare di personaggi che dispongono della nostra vita a loro piacimento e/o capriccio: perché sotto la toga del giudice – come sta venendo fuori, in questi ultimi tempi, dalle storie di Palamara a quelle di Davigo, dalle logge più o meno segrete, a quelle targate Ungheria – non c’è mai la santa magistratura astratta e monda dal peccato come la Vergine Maria, ma ci sono uomini con i vezzi e i vizi dell’umanità. L’ambizione, da una parte, e il delirio di potere, a volte, dall’altra. Di potere tutto anche impunemente, con l’idea – frustata a sangue da Carlo Nordio – di voler cambiare il mondo con la piccineria della propria superbia umana.

– Padre Fedele, ci dice cosa è successo di preciso nella sua storia? Ci fa sapere e fa sapere ai nostri lettori, cosa è successo, una quindicina di anni fa a Cosenza, con l’intervento di un giovane sostituto procuratore sardo e con il suo strabordante zelo, per non dire persecuzione?

Innanzitutto, pace e bene! Sono un seguace di Francesco e da Francesco traggo la mia forza anche nello spregiare il denaro, lo sterco del diavolo.

Il mio errore è stato quello di interessarmi di un centro di tipo assistenziale della mia zona, che si è scoperto che aveva combinato un sacco di pasticci finanziari.

Mi sono fatto avanti e ho promesso che mi sarei interessato per salvare l’istituto e il suo buon nome, ma ciò evidentemente non andava bene al vescovo di Cosenza che, entrando in gioco, volle allontanarmi da questo spinoso problema.

E quella prima fase si concluse con la mia estromissione da cui iniziò il calvario infinito dei miei guai…

– Anche ai tempi di Dante “il pastor di Cosenza” non ebbe buona fama di saper interpretare la lezione evangelica nei confronti del perseguitato Manfredi… Interessi economici grossi, anche della chiesa. Troppo grandi e da non toccare? Di preciso cosa?

Non importa entrare in particolari odiosi. Il prete che si occupava dell’amministrazione del centro è ora spretato; si è sposato ed è scomparso dalla scena. I problemi finanziari c’erano. Certi interessi non si dovevano mostrare e da lì è iniziato il tutto; la persecuzione, il tormento…

– A un tratto compare suor Tania Alesci, al secolo Gaetana Alesci, che la accusa di violenza carnale…

E la procura di Cosenza apre un’indagine. L’indagine viene seguita dal signor Curreli, che mi sento di definire solo inqualificabile nient’altro per il suo comportamento.

Curreli, a un certo punto, si accorge che al tribunale di Roma c’è un fascicolo in cui la stessa mia accusatrice parla di me, e lo richiama a Cosenza per prenderne visione…

– E magari trovare qualche prova in più di colpevolezza. E cosa scopre, invece, di preciso, visto che questo fascicolo sarà, alla fine, la sua ancora di salvezza, padre?

Scopre che la mia accusatrice in varie altre occasioni ha denunciato due stranieri e un italiano che le avrebbero usato violenza per costringerla a ritirare la denuncia di violenza carnale da lei presentata contro di me.

Padre Fedele Bisceglia: violenza a una suora? «Il fatto non sussiste», così la Cassazione. Può bastare?
I primi due, stranieri, in varie occasioni la avrebbero immobilizzata; mentre l’italiano la avrebbe violentata minacciandola se non avesse fatto quello che le chiedeva di fare…

– Certo sembra strano che tre persone, sempre le stesse, in più occasioni, abbiano recitato lo stesso copione con il solito finale: lasciare suor Tania libera dopo averla violentata…

E non solo questo. Pensate. Il signor Curreli in quel fascicolo scopre anche altri più espliciti particolari che mi scagionavano.

La mia accusatrice ha più volte insistito nel dire che le avevano strappato gli abiti e la biancheria, ma la polizia, esaminandoli, ha appurato, per ben due volte, che i tessuti non erano stati stracciati, ma tagliati con le forbici.

La mia accusatrice ha descritto un’auto nera con la quale sarebbe stata sequestrata, ma da nessuna telecamera di sorveglianza dell’area in cui sarebbe stato compiuto il fatto, la polizia è stata in grado di rilevare la presenza di tale auto nei luoghi e negli orari indicati…

– E per quanto riguarda le minacce fatte alla suora dai tre ipotetici aggressori…?

Suor Tania dichiarava di avere ricevuto una lettera minatoria trovata sul davanzale interno della finestra della sua camera. Ma è stata smentita da una sua consorella che ha chiarito che era impossibile, dall’esterno, inserire la lettera minacciosa sul davanzale interno della camera della mia accusatrice, perché la finestra era reticolata in ferro e protetta da zanzariera…

– Insomma, delle vicende denunciate da suor Tania…

… non ne tornava neppure una.

E tuttavia il signor Curreli non si è posto troppi problemi a mandare il fascicolo in archivio e a nasconderlo, a insabbiarlo.

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È stato per puro caso, grazie a una informazione sussurrata da un giornalista, che siamo potuti tornare a parlare del fascicolo che ci ha portato alla soluzione del caso dopo una decina d’anni di pene e una condanna iniziale superiore a 9 anni.

– E la sua salute, padre, ne ha risentito?

Padre Fedele in videoconferenza con Linea Libera
Non fatemi parlare. La sofferenza è stata inimmaginabile.

Pensate che non ero un atleta: ma ora mi ritrovo con un pacemaker e con la necessità, di notte, di dover dormire con l’ossigeno a portata di mano perché non riesco a respirare. Quando addirittura non mi sveglio di soprassalto perché soffro di incubi.

Non dovete dimenticare che io non sono stato messo ai domiciliari: sono stato spedito direttamente in carcere e senza mezzi termini. Dietro a questo sono stato perfino sospeso, dai superiori, a celebrare riti e messa in pubblico. E tutto questo anche ora che la Cassazione ha decretato che il fatto, a me attribuito, è mai avvenuto.

– Ma suor Tania, sa che fine ha fatto?

Non so e non sono in grado di dire dove si trovi. Mi auguro solo che trovi il coraggio di venire a parlare con me. Io perdono tutti, non odio nessuno o tradirei l’insegnamento del mio maestro Francesco d’Assisi.

Certo che la mia accusatrice ne ha combinate di belle… Pensi che, dopo avere denunciato di essere stata violentata, per due volte è stata sottoposta a esame ginecologico presso l’ospedale San Camillo-Forlanini di Roma e sempre con esito negativo: nessuna violenza subìta…

– Nonostante questo il Pm Claudio Curreli è andato avanti a testa bassa…?

Con ostinata pervicacia. Ha insabbiato il fascicolo di cui stiamo parlando e mi ha fatto condannare a più di 9 anni.

Ripeto: io perdono tutti. Ma oltre certi limiti non si può certo parlare di errore in buona fede.

Credo che non sia possibile. E questo scatena una profonda riflessione su come la giustizia, non di rado, viene amministrata non dal giudice, ma dall’uomo che sta sotto quella toga nera…

– A questo punto cosa pensa di fare, padre Fedele?

Claudio Curreli fu veramente “terzo e imparziale” o tifò smaccatamente per la suora plurismentita dai fatti? E alla fine il suo modo di procedere garantì o no l’affidabilità dei risultati a padre Fedele Bisceglia e ai veri interessi della “giustizia”?
Penso solo di battermi fino in fondo e fino al ristabilimento della verità e della giustizia

Non posso rimanere ancora escluso dall’esercizio del mio ministero sacerdotale come se fossi davvero colpevole di ciò che è stato dimostrato che non ho mai commesso, non pensate…?

* * *

Con un nuovo pace e bene e il sorriso sul viso aperto e sereno di padre Fedele, ci salutiamo e ci congediamo da lui, vittima della brutta avventura scatenata da suor Tania e sostenuta da un Pm che non si è fermato neppure dinanzi a fatti accertati ed evidenti. E con l’inquietudine – consentìtecelo – di andare a giudizio sotto le “amorevoli cure” dello stesso uomo che ha rovinato la vita di padre Fedele Bisceglia.

Resta una domanda finale, inquietante: ma gli uomini che indossano una toga, fino a che punto possono, sempre e comunque, uscire indenni da qualsiasi loro azione?

Edoardo Bianchini
Alessandro Romiti
[[email protected]]


www.quicosenza.it/news/area-urbana...-non-dico-messa

Padre Fedele, 11 anni fa il suo arresto. “E oggi ancora non dico messa”
Pubblicato 4 anni fa il 23 Gennaio 2017Scritto da Francesco Straticò

L’ex frate fu accusato da una suora siciliana. Arrestato, fu condannato e poi definitivamente assolto.

COSENZA – “Sono passati 11 anni dal mio arresto, e io sono innocente, dichiarato tale anche dalla magistratura. Ma io non dico più messa, e non so perchè. La responsabilità cade dunque sulla Chiesa cosentina e su chi mi ha diabolicamente infamato”. Padre Fedele, ce lo dice sinceramente, avrebbe voluto protestare, oggi, in occasione di questa ricorrenza, magari davanti all’Arcivescovado. Ma poi ha preferito onorare un suo parente, che purtroppo è morto qualche giorno fa. Proprio 11 anni fa, il 23 gennaio del 2006, la polizia lo catturò, nella sua stanza, nell’Oasi Francescana. E solo dopo una lunga battaglia legale, che lo vide anche, dapprima, condannato in primo e secondo grado, riuscì a dimostrare la sua innocenza dall’accusa di aver abusato sessualmente di una suora.

Di qualche giorno fa l’appello dei suoi legali, che vedono avvicinarsi, inesorabilmente, lo scadere dei termini della prescrizione del reato di calunnia da parte di chi lo accusò e gli rubò 10 anni di vita. E anche la gestione di quell’Oasi Francescana che accoglieva tutti. Senza distinzione alcuna. Oggi, purtroppo, non sembra più che sia così. “Io sono tranquillo e sereno, e continuo a pregare per chi mi ha crocifisso, ma questo è un vero massacro per me”, dice l’ex frate, privato subito, con una velocità davvero inusitata, della possibilità di dire messa. La cosa a cui tiene di più. “Chi ne è responsabile ne renderà conto a Dio. Io perdono tutti”. Lo dice da sempre. Ma, a quanto pare, nessuno vuole ascoltare questo religioso, che continua, testardo e mai domo, la sua opera di aiuto verso i poveri e i derelitti della città.

Edited by pincopallino2 - 26/12/2021, 15:25
 
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view post Posted on 26/12/2021, 15:24

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26 Dicembre 2021
GLI AUGURI DI PADRE FEDELE BISCEGLIA: “CHE SIA DAVVERO UN BUON NATALE”
di Vittorio Scarpelli

Il frate francescano padre Fedele Bisceglia ha voluto augurare buon Natale e buone feste a tutti i cosentini. “Che sia davvero un Buon Natale” ha affermato il sacerdote che, dopo l'inchiesta giudiziaria a suo carico (conclusa con un'assoluzione) non è ancora stato autorizzato a celebrare Messa.
 
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view post Posted on 10/11/2022, 09:23

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https://www.cosenzachannel.it/2022/11/10/p...cosenza-africa/

Padre Fedele: «85 anni? Gli altri li contano, io li vivo. E me ne torno in Africa» | VIDEO
Il monaco svela il suo futuro, ma con gli occhi ancora provati non dimentica il calvario giudiziario: «Mi sveglio la notte e penso alle cattiverie che ho subito. Non sono stato accusato da un ateo, ma da una suora. Ancora oggi vivo di questa calunnia»

Patrizia De Napoli - 10 Novembre 2022 8:37

Padre Fedele: «85 anni? Gli altri li contano, io li vivo. E me ne torno in Africa» | VIDEO

Istrionico, lucido, vulcanico come al solito. Padre Fedele ha spento 85 candeline nei giorni scorsi ricevendo gli auguri della città, della sua Cosenza. «Tutta la mia vita è un corollario di opere che ho fatto perché sono stato chiamato da Dio – ha detto -. Però talvolta mi sveglio la notte e penso alle cattiverie che ho subito. Io non sono stato accusato da un ateo ma da una suora. Ancora oggi vivo di questa calunnia».

Nell’intervista rilasciata al nostro network (in fondo all’articolo) è un fiume in piena. Padre Fedele, sempre a cavallo tra il serio e il faceto, non si smentisce mai. «85 anni non me li sento proprio – ha spiegato ancora Padre Fedele -. Gli anni li faccio contare agli altri, io li vivo. Fra 2 mesi ritorno in Africa a portare medicinali in un ospedale. Il momento più bello è stato quando la magistratura mi ha assolto. Se sono frate lo devo al pallone»

Gli occhi di chi ne ha passate tante, e il sorriso di chi le ha superate tutte. Laureato in Teologia, Lettera e Filosofia, medicina e chirurgia. Lui è All’anagrafe è Francesco Bisceglia, per tutti è Padre Fedele, icona assoluta per la città di Cosenza e per il mondo ultrà. Considerato un monaco visionario, ribelle e autentico, ha subito sulla sua pelle il peso di tali definizioni. Festeggiando il suo 85 compleanno, tra il San Vito-Marulla e la sua propensione costante per aiutare i poveri, si può affermare senza timore di smentite che abbia creato la vera accoglienza a Cosenza.
E prima di spegnere le candeline, soffiando, ad occhi chiusi ci svela il suo futuro e qualche desiderio…
 
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