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Con l'8 x 1000 avete fatto tanto. "Io gigolò per preti pagato coi soldi dei fedeli", "Preferiscono il lunedì; Quel frate francescano che mi propose sesso con ragazzi"

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pincopallino2
view post Posted on 27/11/2018, 04:00 by: pincopallino2

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Insieme ad altro prete misteriosamente sparito dalla diocesi siciliana

"Prima dico messa e poi ti scopo". Scompare prete di Acireale



www.lurlo.news/preti-scomparsi-della-diocesi-di-acireale/

CronachePrimo Piano
Preti scomparsi della diocesi di Acireale
Fabiola Foti 26 novembre 2018


DIocesi acese: scomparso il prete del dossier Mangiacapra
Dall’oggi al domani sono scomparsi senza dire niente, senza salutare, senza annunciare alcun avvicendamento. Rimossi!

Così accade nella diocesi di Acireale dove due parroci almeno sono stati allontanati perchè potevano portare vergogna.

Il primo cui facciamo riferimento è lo stesso di cui L’Urlo ha parlato nell’articolo dal titolo “Prima dico messa e poi ti scopo” si tratta di uno dei sacerdoti siciliani che compare nel dossier dell’escort napoletano Francesco Mangiacapra. Quest’ultimo, lo ricodiamo, è l’uomo che sta facendo tremare la chiesa. In una documentazione copiosa consegnata al Vaticano denuncia la presenza dei preti gay del sud Italia. Mangiacapra raccoglie migliaia e migliaia di chat in cui preti e seminarasti si mettono letteralmente a nudo con degli sconosciuti via chat. Sono discussioni “peccaminose” dove viene fuori l’anima omosessuale di questi sacerdoti che parlano di loro esperienze sessuali e che spesso non si limitano alle solo chat hot ma chiedono anche incontri dove possono concretizzare.

Da pù di un mese il parroco segnalato della Diocesi di Acireale è scomparso. Una sparizione improvvisa che certo non passa inosservata nella piccola comunità dove diceva messa. Il prete era nato e cresciuto in quel paese, insegnava anche a scuola ma non ci è voluto molto, subito dopo l’articolo dell’Urlo che ne parlava, a che il parroco fosse improvvisamente rimosso. I bene informati dicono sia stato amndato in ritiro in una comunita di ecclesiastici ben isolata del nord Italia.

Il prete scomparso da 3 anni. Su di lui pende il sospetto della pedofilia
C’è un altro prete che manca ai suoi parrochiani improvvisamente. Accade sempre ad Acireale. Per lui i fatti di cui si sarebbe reso reo sono ben più gravi. Si parla con insistenza di pedofilia, tanti casi che avrebbero condotto il Vescovo di Acireale Monsignor Antonino Raspanti a far scomparire nel nulla il sacerdote. Nessuna pubblica denuncia ma la speranza di un oblio per un uomo che poteva marchiare di infamia la diocesi acese.

Il sacerdote manca dalla sua parrocchia da circa 3 anni. “Lo tengono nascosto” dicono ancora i ben informati. Si tratta di un prete 39 enne di cui non è stato facile far perdere le tracce giacchè amava freuqentare i salotti esterni alla sacrestia della sua parrochia. Il parroco era anche attivissimo sui social. Ancora oggi sul profilo facebook si segnala la sua presenza genericamente nel milanese.

Monsignor Antonino Raspanti, vice presidente della Cei, è sensibile e rimuove tutto ciò che può screditare la sua chiesa e il suo operato.
Non ha importanza quale sia l’oggetto della questione: che si tratti di “semplice” omosessualità o di pedofilia per il vice presidnete della Cei. Un esilio silenzioso è ciò che spetta a chi rappresenta una minaccia e può portare il discredito.

www.lurlo.news/preti/
chiestePrimo Piano
“Prima dico messa e poi ti scopo” le chat hot dei preti siciliani gay
Nel dossier dell'escort Francesco Mangiacapra finiscono 7 preti siciliani. Solo uno è stato "trasferito"
Fabiola Foti 26 luglio 2018 68.750 3 minuti di lettura
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Il prete nisseno va in missione in Africa dopo le chat erotiche
È domenica 1 luglio in quella chiesa dell’entroterra siciliano dove i fedeli si sono presentati regolarmente a messa sfidando il caldo soffocante. Ad un certo punto dell’omelia il prete annuncia che abbandona la parrocchia per andare in missione in Africa. Lascia tutti sorpresi. La decisione del sarcedote è irrevocabile e imminente. La parrocchia resta senza prete. Sede vacante perchè il provvedimento del parroco è tanto repentino che non c’è alcuno che possa rimpiazzarlo.

Lui è l’unico prete siciliano che “paga” un prezzo per il dossier di Francesco Mangiacapra, l’escort napoletano che all’inizio dell’anno ha consegnato al Vaticano un dossier di oltre 1.500 pagine contenente le chat erotiche di circa 50 preti gay del sud Italia.



Il prete va in missione ed è già scomparso dalla circolazione. Non è dato sapere se sia una decisione che ha preso autonomamente o se gli è stato imposto. Il dato di fatto è che questo Don che è nato, cresciuto ed ha esercitato il sacerdozio nel gelese, ad un tratto, fa armi e bagagli portando via con se la vergogna.

Le sue conversazioni con l’escort sono tra le più peccaminose, confrontate con quelle degli altri preti siciliani. Il parroco dichiara di non essere gay ma di essere pronto ad avere rapporti da attivo con il ragazzo omosessuale. Nella chat invita l’escort a fare sesso di gruppo anche con donne. È troppo, le sue chat rivelano abitudini sessuali che non possono essere ricondotte ad un singolo caso di cedimento.



Le conseguenze per i preti. Nella maggior parte dei casi terapia con lo psicologo
Da quando è scoppiato lo scandalo, i vescovi delle diocesi in cui operano i sacerdoti delle chat hot hanno ricevuto la documentazione riguardante i preti. È contro il diritto Canonico, e tutta una serie di prassi, il mancato rispetto del celibato, dove per celibato non si intende semplicemente il non prendere moglie ma anche non avere rapporti sessuali con una donna. Secondo il diritto della chiesa scritto e orale è ancora più grave, nel mancato rispetto del celibato, avere rapporti sessuali cosidetti “contro natura” come nel caso del dossier Mangiacapra.

Sarà allora il vescovo da giudice, o un suo delegato, ad avviare un piccolo processo che decide sul destino del sarcedote che opera sotto la sua giurisdizione. La pena più pesante che un prete possa subire è la scomunica ma non è certo questo il caso. Fonti interne alla chiesa ci fanno sapere «Bisogna prendere in cosiderazione caso per caso e valutare se si tratta di fatti isolati o reiterati. Un uomo può cadere vittima del peccato». E le pene? «Stiamo intervenendo per ciascun caso del dossier, spesso prevedendo aiuti con una terapia psicologica» e la terapia, è facile intuirlo sarà a carico della Santa Chiesa.

7 casi in Sicilia
In Sicilia sono 7 i preti finiti nel dossier. Li abbiamo cercati tutti per sapere quali conseguenze stessero vivendo a seguito delle rivelazioni fatte dall’escort napoletano. DIfficilissimo mettersi in contatto con loro soprattutto perchè quasi tutte le chiese dove sono applicati, stranamente, sono telefonicamente isolate. In una grossa parrocchia risponde solo la segreteria telefonica mentre in tutte le altre chiese minori i telefoni risultano disabilitati. Li contattiamo anche ai cellulari personali me nella maggiorparte dei casi i telefoni squillano a vuoto. Chi riusciamo ad intercettare nega l’evidenza dei fatti: pagine e pagine di chat che documentano abitudini quotidiane legate alla parrocchia e anche una intensa vita sessuale. Sono i superiori di tonaca che ammettano in via ufficiosa i fatti e rispondono come sopra «bisogna considerare il pentimento, interveniamo quindi con un aiuto terapeutico».

Fuori dall’isola Francesco Mangiacapra strepita «si appellano al pentimento per un singolo cendimento ma molti di loro lo fanno da tempo e in maniera disinvolta. Io non ho denunciato, ad esempio, tutti quelli che ammettevano di farlo per la prima volta.»

Ad Acireale e a Catania tutto tace. I parroci continuano a dire messa
Nel dossier di Francesco Mangiacapra sono implicati anche due preti del catanese. Uno per la diocesi di Acireale, sotto la responsabilità di Monsignor Antonino Raspanti, ed un altro per la diocesi di Catania per cui è competente il Vescovo Metropolita Monsignor Salvatore Gristina.

I fedeli del prete della diocesi di Acireale parlano di lui: “un bravo ragazzo, nato e cresciuto qui”, classe 1977, da anni insegna anche a scuola in un liceo vicino. Continua a dire messa ogni giorno e l’anno scolastico si è chiuso come sempre: il telefono della chiesa però è staccato. Secondo Mangiacapra ha una condotta reiterata e consapevole. Nelle chat discute amabilmente chiedendo foto e incontri di presenza. Sarà immortalato più volte facendo sesso via webcam.





Al centro di Catania il vice parroco di una parrocchia molto grande viene protetto dai colleghi di canonica. La pagina facebook non viene più aggiornata da mesi e al telefono risponde solo e sempre la segreteria telefonica. Il telefono personale del sacerdote squilla a vuoto. Classe 1987, un profilo facebook, un tempo molto attivo ora chiuso.Il giovane prete scherza sul fatto di contare soldi dal cestino delle offerte e ricorda spesso i suoi impegni. Visibili i suoi primi piani mentre fa sesso in chat.


www.lurlo.news/le-chat-hot-del-vescovo-siciliano/
Le chat hot del vescovo siciliano
Fabiola Foti 19 luglio 2018 12.545 1 minuto di lettura
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C’è un vescovo che esercita in una diocesi siciliana che scambia via chat foto erotiche. Si tratta di una chat di facebook in cui l’alto prelato discute con una donna di un argomento che nulla ha a che vedere con il sesso. Improvvisamente il vescovo spedisce la foto che viene qui pubblicata. È superfluo fornire una descrizione. La donna allora risponde con un semplice punto interrogativo e aggiunge un emoticon sorridente che arrossisce.

La risposta del prelato gioca sul doppio significato. Senza sbilanciarsi, parla di un articolo di giornale. In verità, sembrerebbe riferirsi alla foto, quindi scrive: “leggo adesso l’articolo. In alcune espressioni esso è meno sobrio della mia comunicazione, ma lo capisco. Non voglio andare oltre, perchè non mi sembra che occorra sottolineare troppo la cosa. Grazie tante. Buona festa dell’Assunta”. È il 14 agosto e il vescovo firma la sua dichiarazione augurando buona festa dell’Assunta.

Sembra che la foto sia stata inviata per errore alla chat sbagliata, l’uomo di chiesa non ne parla ma indirettamente invita la sua interlocutrice a non “sottolineare la cosa”.

Il nome del prelato è noto, si evince chiaramente dalla chat. L’immagine stride accanto alla sua foto di profilo che lo ritrae con la mitra bianco oro sul capo.

Una chat come quelle del dossier dell’escort Mangiacapra?
All’inizio dell’anno scoppia lo scandalo di Francesco Mangiacapra, l’escort napoletano, che consegna un dossier con più di 1000 screenshot di chat realizzati dallo stesso. Nel dossier è contenuto un lungo elenco con 50 nomi di preti, monsignori e frati. Tutti accusati di scambiarsi messaggi osè su Facebook, Telegram e Gridr oppure di frequentare locali omosessuali e realizzare sesso di gruppo.

Le chat hot riguardano preti, monsignori e seminaristi di tutta Italia e sarebbero il mezzo attraverso cui il clero entra in contatto con il mondo variegato del sesso. La sessualità degli uomini legati alla chiesa si esplica in varie maniere, più o meno lecite. E tra seminaristi di Roma, ad esempio, che si fanno selfie con la Madonna e il crocifisso alle spalle. Selfie come quello che il vescovo, nominato in una importante diocesi siciliana, scambia con una qualsiasi utente facebook.

Lo storico spagnolo Pepe Rodriguez che ha concentrato i suoi interessi sui problemi della storia delle religioni ha scritto un saggio sulla sessualità del clero. Qui si legge

Data la sua influenza nella morale pubblica e privata, la vita sessuale dei sacerdoti deve essere una questione abbordabile dal dibattito pubblico poichè riguarda la credibilità della Chiesa Cattolica

*ovviamente per motivi di privacy non possiamo rendere noto il nome del vescovo. Siamo in possesso della chat originale.
 
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