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Orge, scambi di coppia, figlio segreto, sesso con cavalli. Dal PC i segreti dei lussi di don Contin, Con l'8 x 1000 avete fatto tanto. Avete pagato le orge di don Contin e don Cavazzana

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view post Posted on 21/12/2016, 20:56
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Padova, perquisizione a casa del religioso indagato pure per violenza privata

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www.ilmessaggero.it/primopiano/cron...ys-2154723.html

Padova, prete denunciato per violenza: nell'abitazione trovati dei sex toys

PADOVA - Il nucleo investigativo dei carabinieri di Padova ha eseguito una perquisizione nel domicilio di un sacerdote di una parrocchia del padovano: l'uomo sarebbe stato denunciato per violenza privata e sfruttamento della prostituzione. A denunciare il sacerdote, una presunta vittima.

Questa mattina su ordine della procura di Padova i Carabinieri sono entrati nell'abitazione del sacerdote. Secondo una prima informazione sarebbero stati trovati sex toys e supporti informatici che saranno sottoposti ad analisi scientifiche. Sulla vicenda al momento vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti.
Mercoledì 21 Dicembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 18:33

http://ilgazzettino.it/nordest/padova/il_p...ys-2154688.html

Prete denunciato per violenza: nell'abitazione trovati dei sex toys

PADOVA - Il nucleo investigativo dei carabinieri di Padova ha eseguito una perquisizione nel domicilio di un sacerdote di una parrocchia del padovano: l'uomo sarebbe stato denunciato per violenza privata e sfruttamento della prostituzione. A denunciare il sacerdote, una presunta vittima.

Questa mattina su ordine della procura di Padova i Carabinieri sono entrati nell'abitazione del sacerdote. Secondo una prima informazione sarebbero stati trovati sex toys e supporti informatici che saranno sottoposti ad analisi scientifiche. Sulla vicenda al momento vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti.

«Siamo a conoscenza di un'indagine in corso che riguarda un nostro presbitero diocesano, a cui sono stati contestati reati molto gravi. È una situazione che ci addolora profondamente e ci auguriamo venga fatta tempestiva e piena verità sui fatti». Lo afferma una nota della Diocesi di Padova. «Al momento non abbiamo elementi sufficienti di valutazione per prendere provvedimenti di ordine canonico. Rimane profondo dolore e sconcerto come Chiesa per situazioni che - reali o presunte - portano scandalo. Il nostro pensiero di vicinanza va in particolare alla comunità parrocchiale».

Mercoledì 21 Dicembre 2016, 17:57

Edited by pincopallino2 - 7/11/2017, 07:13
 
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Difeso dai parrocchiani. Padova, perquisizione a casa del religioso. indagato per violenza privata



http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cro...ione-1.14602962

Prete indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione
I carabinieri nella canonica a San Lazzaro hanno trovato giochi erotici e file pornografici
di Cristina Genesin

21 dicembre 2016

PADOVA. E' indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione il parrocco di San Lazzaro, don Andrea Contin, 48 anni, originario di Busiago frazione di Campo San Martino. Stamane la perquisizione nella canonica messa a punto dalla stazione dei carabinieri di Padova principale poco prima che il prete celebrasse un funerale. E, a sorpresa, la scoperta di una stanza con giochi erotici vari. I militari hanno pure sequestrato alcuni file pornografici.

L’inchiesta è stata avviata dal pubblico ministero Roberto Piccione, dopo la denuncia di una donna di nazionalità romena che avrebbe avuto una relazione con il sacerdote. Una relazione fatta anche di sesso violento e non solo. Sempre secondo la versione della presunta vittima (presunta finché non c'è una sentenza), don Andrea l'avrebbe offerta ad altrri uomini in cambio di soldi. Dopo il blitz dell'Arma, che ha setacciato da cima a fondo la canonica, il parroco è andato nella caserma in via Rismondo per firmare i verbali e prendere atto dell'informazione di garanzia. E lì è stato raggiunto dal suo difensore, il penalista Michele Godina. "Attendiamo di capire che cosa è successo e che cosa viene contestato con precisione al mio assistito, poi chiariremo tutto" si è limitato a precisare il legale, uscendo dalla caserma dei carabinieri nel tardo pomeriggio.

La notizia è deflagrata come una bomba. Dalla Diocesi, al momento, nessun commento anche se un delegato del vescovo ha presenziato alla perquisizione. Dai
parrocchiani, invece, solo sentimenti di stupore e meraviglia ma anche una difesa a spada tratta del parroco fondatore e presidente di Casetta Michelino, centro diurno per anziani a Pontevigodarzere che accoglie anche i detenuti per lavori socialmente utili.

Cristina Genesin

21 dicembre 2016



http://www.laprimapagina.it/2016/12/21/pad...-prostituzione/

VENETO
Padova choc. Don Andrea Contin indagato per favoreggiamento della prostituzione
Di Redazione • 21 dicembre 2016

Una notizia che lascia tutti senza parole. Un parroco di 48 anni accusato di violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. Si tratta del prete della parrocchia di San Lazzaro, don Andrea Contin di Busiago di Campo San Martino.

Perquisizione nella canonica

I Carabinieri di Padova hanno effettuato una perquisizione in canonica, scoprendo in base a quanto riporta Il Mattino di Padova, una stanza con giochi erotici. I militari hanno anche posto sotto sequestro alcuni file pornografici.

Denuncia di una romena

La straniera avrebbe intrattenuto una relazione con il prete con tanto di sesso violento e non solo. Secondo la romena, don Andrea Contin l’avrebbe offerta ad altri uomini in cambio di soldi. Il prete respinge ogni addebito. Ed è motivato a dimostrare l’infondatezza delle gravi accuse mosse dalla donna.

Difeso dai parrocchiani

In molti si schierano con don Andrea fondatore di Casetta Michelino, centro diurno per anziani a Pontevigodarzere che accoglie anche i detenuti per lavori socialmente utili.
 
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www.ilgazzettino.it/nordest/padova/...so-2156251.html

Parroco faceva prostituire l'amante: nella canonica una stanza del sesso

PADOVA - Insospettabile perché uomo di chiesa e al di sopra di ogni sospetto perché prete molto stimato a Padova. Ma ieri don Andrea Contin di 48 anni, parroco della chiesa di San Lazzaro, piccolo rione di 1.500 anime tra il quartiere Stanga e la strada che porta al casello autostradale di Padova Est, è finito nel registro degli indagati per favoreggiamento della prostituzione e violenza privata. Impegnato politicamente prima di diventare sacerdote e poi fondatore di Casetta Michelino progetto per dare assistenza agli anziani, secondo l'accusa don Contin a partire dal 2014 avrebbe avuto una relazione sentimentale con una sua parrocchiana. Un amore intenso, ma ben presto sfociato in situazioni morbose.

La donna, non più tardi di due settimane fa, ha denunciato ai carabinieri di avere subito dal prete rapporti sessuali estremi e violenti, ma soprattutto di essere stata offerta ad altri uomini in cambio di denaro. Accuse pesanti e su cui la Procura ha fatto scattare le indagini, che sono culminate ieri mattina con la perquisizione della canonica in uso a don Contin. I militari hanno sequestrato numerosi giochi erotici come fruste e vibratori, ma anche materiale pornografico come video hard.
 
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http://lapiazzaweb.com/fruste-e-vibratori-...ituire-lamante/

Fruste e vibratori in casa del prete che faceva prostituire l’amante
dic 22, 2016 736
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PADOVA. Favoreggiamento alla prostituzione e violenza privata. Accuse pesanti, soprattutto se riguardano un uomo di chiesa. Don Andrea Contin, parroco di San Lazzaro, è stato denunciato da una sua parrocchiana, con la quale avrebbe avuto una relazione dal 2014. La donna ha rivelato ai carabinieri che la loro relazione amorosa si era trasformata in qualcosa di ambiguo, in cui il parroco la obbligava a rapporti estremi violenti e la costringeva a concedersi ad altri uomini in cambio di denaro. Le forze dell’ordine hanno immediatamente fatto partire le indagini, iniziando con la perquisizione della canonica, dove hanno trovato di tutto e di più. Giochi erotici di ogni genere, fruste e vibratori, ma anche video hard. Manca all’appello una pistola che la donna, di nazionalità romena, sostiene essere in possesso del parroco, ma che non è stata ancora trovata dagli agenti. La Diocesi è molto scossa dallo scandalo ed informa che non ci sono ancora elementi sufficienti per procedere con dei provvedimenti nei confronti di don Andrea Contin. La comunità è incredula e scioccata, anche perché non è la prima volta che la chiesa di San Lazzaro è coinvolta in uno scandalo di questo tipo. Qualche anno fa don Paolo Spoladore, noto con il soprannome di don Rock, è stato chiamato a riconoscere la paternità di un figlio avuto con una sua fedele, mettendo fine alla sua “carriera” religiosa.
 
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http://corrieredelveneto.corriere.it/venez...148496656.shtml

IL RITRATTO E LE REAZIONI
L’ex agente e legale succeduto a Don Rock
Diocesi: addolorati. I fedeli lo difendono
Don Andrea Contin era arrivato a San Lazzaro per sostituire don Spoladore. Laureato in Giurisprudenza, aveva collaborato in passato con uno studio di avvocati

PADOVA Oltre le tende, la luce rischiara una Madonna con Gesù bambino di cartone vicina alla finestra e una carta geografica appesa al muro, ma in canonica non c’è nessuno. E nessuno sa dire dove possa essere don Andrea Contin, 48 anni, parroco di San Lazzaro da meno di dieci. L’accusa di violenza privata e favoreggiamento della prostituzione nei confronti di don Andrea è un fulmine che squassa il pomeriggio di questo placido rione a due passi dal casello dell’A4, con l’albero di Natale illuminato sul sagrato e i bambini che giocano a pallone nel campetto. I parrocchiani si schierano compatti a difesa della loro guida spirituale, ma la battuta scappa un po’ a tutti: «Certo che non siamo molto fortunati con i preti». Il riferimento è all’ex parroco don Paolo Spoladore, meglio noto come «Donpa» o «Don Rock» per la sua vena da cantautore, spretato dopo la denuncia di una donna che nel 2010 lo aveva indicato come il padre di suo figlio: nel 2011 il Tribunale dei Minori di Venezia aveva riconosciuto la paternità di don Spoladore e nel 2015, dopo la sospensione dal ministero presbiteriale del 2010, la Diocesi di Padova aveva decretato la sua dimissione dallo stato clericale, sciogliendo così il vincolo del celibato. Ora che don Andrea è finito sotto la lente della giustizia, il paragone è inevitabile. Eppure la discontinuità era evidente: tanto esuberante e giovanile don Paolo, che pubblicava dischi con canzoni a sfondo religioso che hanno fatto il giro d’Italia e organizzava corsi di formazione e pagamento a Santa Maria di Sala, quanto discreto don Andrea, chiamato a San Lazzaro proprio per cambiare registro e spazzare via lo scandalo a luci rosse che aveva travolto la parrocchia.

In effetti, a quanto pare, don Andrea era l’esatto opposto di don Paolo. Ma la sua storia non è quella di un prete qualsiasi. Dopo aver frequentato il seminario in giovane età, don Andrea (originario di Campo San Martino, nell’Alta Padovana) aveva messo da parte la vocazione, si era laureato in Giurisprudenza e aveva fatto l’assessore nel paese natale per una lista civica. Durante la leva militare, l’ex seminarista aveva anche prestato servizio in questura, indossando la divisa da poliziotto; quindi aveva superato l’esame da avvocato e iniziato a collaborare con uno studio legale. Il ritorno di fiamma per l’abito talare è arrivato proprio quando il futuro parroco sembrava avviato alla carriera forense: don Andrea ha chiesto la rimozione del suo nominativo dall’Ordine degli avvocati e ha preso i voti, riallacciando un discorso interrotto molti anni prima. Prima di arrivare a San Lazzaro, don Andrea ha fatto il cappellano alla parrocchia di San Gregorio nel quartiere dell’Arcella, partecipando a progetti per il recupero dei ragazzi difficili. Ed è proprio in questo periodo che don Andrea ha personalmente fondato «Casetta Michelino», un centro diurno per anziani che ancora oggi è gestito dall’associazione «Progetto Senes» di cui è presidente. Nel 2008 don Andrea finì anche al centro di un’aggressione: una sera l’auto del parroco venne circondata e presa a bastonate da un gruppo di persone che volevano coprire alcuni complici, entrati in chiesa per razziare le cassette delle offerte.

Don Andrea è approdato a San Lazzaro nel 2010, ma ha sempre continuato a fare la spola con Casetta Michelino. Nel nuovo quartiere, il parroco ha partecipato più volte alla sagra della pappardella e ha organizzato diversi pellegrinaggi, da Medjugorje alla Terra Santa. Martedì sera l’incontro sulla Bibbia aveva richiamato oltre 150 fedeli; mercoledì mattina invece le porte della canonica si sono aperte per la visita dei carabinieri. «Non ci credo — dice Paolo, 62 anni, pensionato —. Dopo la delusione di don Spoladore, sono tornato in chiesa proprio grazie a don Andrea: è un prete con una grande preparazione culturale, si vede che ha seguito un percorso particolare. E poi non ha mai avvicinato le ragazze in modo equivoco». «La mano sul fuoco non la metto per nessuno — aggiunge Ilario — ma don Andrea mi sembra un parroco corretto e le sue prediche sono molto profonde». L’unica voce fuori dal coro parla di un viavai sospetto al venerdì sera, con diverse donne delle pulizie in visita alla canonica. Mercoledì il cellulare del parroco ha squillato a vuoto per tutto il giorno. La nota della Diocesi, invece, è arrivata in serata: «Siamo a conoscenza dell’indagine, i reati contestati sono molto gravi. È una situazione che ci addolora profondamente e ci auguriamo venga fatta tempestiva e piena verità sui fatti. Al momento non abbiamo elementi sufficienti per prendere provvedimenti di ordine canonico. Rimane profondo dolore e sconcerto come Chiesa per situazioni che — reali o presunte — portano scandalo. Il nostro pensiero di vicinanza va alla comunità parrocchiale».

22 dicembre 2016
 
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Le orge del prete: ex amanti lo accusano
Il padovano don Andrea Contin indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. Carabinieri in Diocesi
di Cristina Genesin

23 dicembre 2016

PADOVA. «Anch’io ho fatto sesso con don Andrea. Un sesso sempre più estremo fatto di botte, schiaffi, sputi e giochi erotici. Un sesso finito quando lui, volendo sempre di più, pretendeva che lo facessi con altri uomini... Mi sono rifiutata».

Prete indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione
I carabinieri nella canonica a San Lazzaro hanno trovato giochi erotici e file pornografici
Spunta un’altra donna nella doppia vita di don Andrea Contin, 48 anni, ormai ex parroco di San Lazzaro, quartiere nella periferia est di Padova, indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione dalla procura di Padova guidata da Matteo Stuccilli.
Giovedì il prete, originario di Busiago di Campo San Martino, si è autosospeso dopo un colloquio con il vescovo Claudio Cipolla, mentre i carabinieri si sono presentati nella sede della Diocesi per acquisire documenti.
La testimone chiave. È una padovana, classe 1965, frequentatrice della parrocchia di San Lazzaro. Una parrocchia guidata negli ultimi 11 anni da don Andrea, chiamato a prendere il posto di don Paolo Spoladore, noto come Dompa o don Rock, padre di un figlio riconosciuto solo grazie a una sentenza del tribunale, oggi guru spirituale con un vorticoso giro d’affari e quartiere generale a Santa Maria di Sala nel Veneziano, ridotto dalla Diocesi allo stato laicale. La 51enne è la testimone chiave dell’inchiesta avviata dal pm padovano Roberto Piccione: non ha denunciato il parroco ma ha confermato il racconto della 48enne padovana firmataria della querela contro il sacerdote, anche lei della comunità di San Lazzaro. Il sospetto è che don Andrea offrisse le “sue donne” ad altri uomini. Per soldi. Per ora, oltre alla violenza privata, il reato contestato è il favoreggiamento della prostituzione. I carabinieri stanno cercando di identificare altre vittime (presunte, finché non c’è una condanna) e di individuare gli uomini che partecipavano agli appuntamenti hard organizzati dal parroco.
I carabinieri entrano in Diocesi
I carabinieri entrano in Diocesi
Le orge. Un parroco che amava incontri di sesso estremo e orge, spesso filmati. Ecco perché durante la perquisizione in canonica avvenuta mercoledì mattina, gli inquirenti hanno sequestrato diversi supporti informatici che – si sospetta – potrebbero contenere i filmini realizzati durante quei tête-à-tête di sesso sadomaso o di gruppo avvenuti sia nell’abitazione del prete sia a casa delle amanti. E hanno sequestrato cellulari e pc del parroco, compreso il materiale recuperato nella cosiddetta “stanza dei giochi”: vibratore, falli di plastica, collare e manette.
Le amanti del prete. Sesso tra violenza e costrizione con filmini porno casalinghi. Due donne accusano il prete: la prima, 49 anni, forse illusa e poi disillusa dall’amore di don Andrea, ha firmato contro il sacerdote la denuncia destinata a innescare l’indagine: la relazione durava dal 2012. La seconda, 51 anni, individuata durante gli accertamenti provocati dalla querela presentata il 6 dicembre, ha confermato il racconto della prima. Che cosa hanno in comune le due donne? Entrambe italiane e fedeli della parrocchia di San Lazzaro, alle spalle hanno una storia analoga: annaspando tra problemi personali ed economici, si erano rivolte al parroco per trovare aiuto durante una difficile separazione. E lui il sostegno non lo aveva negato: sempre disponibile all’ascolto, dopo un primo abbraccio, il secondo era diventato più affettuoso e avvolgente, poi una mano era finita sulla coscia nell’incontro successivo e via un passo ancora oltre. Le due donne – che non si frequentano – sarebbero finite in balìa del prete tanto da accettare rapporti sessuali con altri uomini a pagamento. Un prete che le avrebbe costrette al sesso estremo. Nude, collare al collo e stivali bianchi: ecco la mise che prediligeva per le sue donne secondo il racconto della 48enne amante, che ha firmato un verbale di otto pagine ricco di dettagli scabrosi. La perquisizione ha confermato quel resoconto: oltre al resto, nella canonica sono stati trovati anche gli stivali (tacco vertiginoso e colore bianco, perfetto stile prostituta) e il collare comprati in un sexy shop.
L’inchiesta. In Curia i carabinieri, arrivati ieri intorno a mezzogiorno, sono rimasti una quarantina di minuti: hanno acquisito documenti per verificare se risultassero esposti nei confronti di don Andrea che si è affidato al penalista Michele Godina. Sul conto della sua accusatrice, l’ex parroco ha fatto sapere agli investigatori che era lei a procurarsi altri uomini: non era necessario che lo facessi lui. Accertamenti in corso pure su minacce e un’aggressione denunciate dal prete nel passato.

23 dicembre 2016

http://corrieredelveneto.corriere.it/padov...150627596.shtml

IL CASO
Prete indagato, l’Arma nella Diocesi
dopo le rivelazioni di un’altra donna
Sesso e violenza a Padova, sorpresa nei dvd di Don Andrea che si autosospende

PADOVA Nemmeno il tempo di svegliarsi, con la città che si divide tra chi grida allo scandalo e chi si interroga davanti alle edicole, che una Punto dei carabinieri imbocca via Dietro Duomo, scorcio nel cuore di una Padova antica che ospitò il Petrarca. La macchina rallenta e si ferma davanti all’ingresso carraio della Curia. Scende il maresciallo Alberto di Cunzolo, cartellina in mano e divisa. Ad attenderlo c’è un sacerdote: nelle sede della chiesa padovana il maresciallo ci resterà una mezz’ora buona. Il compito – portato a buon fine – arriva direttamente dalla procura: acquisire i documenti che riguardano don Andrea Contin, da ieri mattina ex parroco di San Lazzaro finito nell’occhio del ciclone di un’inchiesta per favoreggiamento della prostituzione e violenza privata. Vittima, una sua parrocchiana di 49 anni che il 6 dicembre ha denunciato tutto. Il sospetto della procura però è che il racconto fatto di sesso violento e orge a pagamento consegnato ai carabinieri a inizio dicembre, e su cui si fonda l’inchiesta del sostituto procuratore Roberto Piccione, non sia l’unico.

Nel fascicolo che pian piano si sta riempiendo al quarto piano del palazzo di Giustizia, c’è già la testimonianza di un’altra donna (classe 1965) che ha raccontato ai carabinieri di aver avuto rapporti con don Andrea. Era stato l’uomo di Dio ad avvicinarla durante la separazione con il marito. Ad abbracciarla sempre più forte, a metterle una mano sulla coscia e poi a baciarla. I due avevano avuto anche diversi rapporti sessuali che la donna definisce «violenti» con botte, pugni, sputi. Incontri avvenuti sia in canonica che fuori. L’alt l’aveva imposto lei – che non ha mai denunciato il parroco e agli inquirenti non si è presentata come vittima – quando don Andrea le aveva chiesto di partecipare a delle orge. La volontà quindi è quella di capire se mai ci possano essere state segnalazioni fatte arrivare direttamente nella sede della Diocesi di Padova e che affondano le loro radici nel passato. Anche perché a leggere bene la denuncia della donna, si scopre che il rapporto tra lei e il sacerdote arrivato a San Lazzaro, zona Est di Padova, per scacciare i fantasmi di don Paolo Spoladore (un figlio mai riconosciuto e una casa editrice dai fatturati pazzeschi), ha avuto inizio nel 2012. In pratica poco tempo dopo l’insediamento di don Andrea in quella chiesa che adesso non è più la sua. «Abbiamo parlato con don Andrea che, d’accordo col vescovo, ha deciso di farsi da parte», ha annunciato sempre nella convulsa mattinata di ieri don Marco Cagol, vicario episcopale per le relazioni con il territorio. «In questa fase, è nostra intenzione tutelare tutti fino a quando non sarà fatta chiarezza sui due profili, quello che spetta alle autorità pubbliche e quello canonico.

La Chiesa è fatta di uomini – ha poi sottolineato il sacerdote – E ogni uomo può attraversare momenti di difficoltà e compiere qualche errore». E stando all’inchiesta don Andrea di errori sembra averne inanellati uno dietro l’altro. Nei prossimi giorni infatti toccherà ai militari dell’Arma passare al setaccio le decine di dvd sequestrati mercoledì mattina nel blitz nella canonica del sacerdote. Dischi che dovrebbero contenere immagini dei rapporti sessuali che il prete aveva con la sua amante, da solo e anche in compagnia degli altri uomini a cui offriva la propria parrocchiana, forse, in cambio di soldi. Un sesso estremo di cui si riempiono le pagine della denuncia fatta dalla vittima e che trovano ragion d’essere in quella stanza della canonica, gelosamente sotto chiave, in cui don Andrea custodiva falli di plastica, catene, manette, stivali bianchi da donna, guinzagli, tutti ora messi sotto sigilli dai carabinieri. Il prossimo passo sarà capire il giro che gravitava attorno alla canonica di San Lazzaro: identificare gli uomini che partecipavano a delle vere e proprie orge e scoprire, soprattutto, se per farlo, pagavano.

23 dicembre 2016
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http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...153028126.shtml

LO SCANDALO
Sesso, orge e violenze in parrocchia
al setaccio conti e beni di don Andrea
Padova, procura a caccia di prove sullo scambio di denaro per i rapporti con l’accusatrice

PADOVA È nel conto corrente di don Andrea Contin e nell’elenco dei suoi beni, ma anche di quanto sequestrato mercoledì mattina dai carabinieri nella canonica di San Lazzaro, che la procura vuole cercare la prova delle orge organizzate dall’ex parroco. Don Andrea, 48 anni, era il pastore di 1.500 anime nella zona Est di Padova, scosse a pochi giorni dal Natale dall’inchiesta per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione in cui il sacerdote è indagato. Giovedì, in una giornata passata a rimettersi in piedi dopo i colpi inferti dalla perquisizione, don Andrea ha scelto di fare un passo indietro e lasciare la parrocchia ancora prima che il vescovo Claudio Cipolla prendesse in mano la situazione. Quasi contemporaneamente, in Curia, il maresciallo Alberto di Cunzolo chiedeva alla Diocesi di consegnargli quanto conservato nei loro archivi e avesse a che fare con don Andrea, arrivato a San Lazzaro una decina d’anni fa per dimenticare lo scandalo generato da don Paolo Spoladore, ex parroco finito in cronaca per un figlio mai riconosciuto, corsi di psicologia e una casa editrice dai fatturati da capogiro. L’incubo invece sembra ripetersi.

La miccia l’ha accesa il 6 dicembre una quarantanovenne italiana, frequentatrice della parrocchia di San Lazzaro. In una denuncia ai carabinieri ha detto di avere una storia d’amore con il parroco dal 2012, liaison che negli ultimi tempi si era incrinata per via del sesso violento e delle orge a cui il sacerdote le chiedeva di partecipare con sempre maggiore frequenza. Rapporti sadomaso di coppia o con altri uomini ripresi dal prelato con telecamere amatoriali e fatti di sputi, pugni, schiaffi e costrizioni con catene, manette e collari «certificati» dai referti medici allegati alla denuncia. Nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore Roberto Piccione, oltre ai dvd trovati e ora da analizzare, nonché ai sex toys scoperti e sequestrati dall’Arma in una stanza chiusa a chiave al piano terra della canonica di San Lazzaro, fanno capolino i documenti dell’ospedale di Padova che parlano di lesioni e ferite sul corpo della donna, compatibili con il racconto che lei aveva fatto. Una versione suffragata da un’altra parrocchiana, che mai ha denunciato il sacerdote e che era stata sentita dai carabinieri nel lasso di tempo trascorso tra il 6 dicembre e la perquisizione di mercoledì mattina. Ai militari la donna, 51 anni, aveva confessato di essere stata l’amante del prete e di aver avuto con lui rapporti «violenti» stoppati solo quando il sacerdote le aveva proposto di allargare gli incontri ad altri uomini. Aveva detto «sì», invece, la 49enne, per sua stessa ammissione «innamorata» di quel don Andrea che dopo qualche tempo l’aveva offerta ad altri uomini per soldi: la procura li sta cercando per interrogarli. Secondo la difesa era la donna a contattarli, ma sul punto gli inquirenti sembrano crederci poco. Che dietro ci fosse uno scambio di denaro è più che un sospetto. La certezza arriverà solo dall’esame dei conti correnti.

24 dicembre 2016
 
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http://www.padovaoggi.it/cronaca/prete-san...e-sessuali.html


Prete di San Lazzaro: si indaga sui conti corrente, l'amante finì al pronto soccorso

Continuano le indagini sul parroco di San Lazzaro, iscritto nel registro degli indagati per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. Dopo la prima denuncia da parte di una donna, del 6 dicembre, ne era spuntata un'altra che affermava di aver avuto rapporti violenti con l'ormai ex parroco. Come riportano i quotidiani locali, i carabinieri, coordinati dal sostitituto procuratore Roberto Piccione, stanno scandagliando i conti correnti del prete per capire se effettivamente ci sono i proventi della prostituzione.

SESSO VIOLENTO. La seconda donna, una 51enne, ha dichiarato anche di essere stata picchiata durante gli incontri sessuali avuti con il parroco, suo amante. A testimoniare i fatti, sono i referti medici collezionati durante le visite al pronto soccorso dell'ospedale civile.

LE INDAGINI. Gli investigatori si stanno occupando di analizzare il materiale video sequestrato durante la perquisizione in canonica. Inoltre proseguono le ricerche sulla vita passata dell'uomo che, nel frattempo, ha lasciato l'incarico dopo l'incontro con il vescovo Claudio Cipolla.
 
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www.padovaoggi.it/cronaca/prete-san...-scambisti.html

Cronaca / San Lazzaro
Prete di San Lazzaro: 15 le amanti, foto su siti online e mete di viaggio per scambisti
Si allunga la lista di parrocchiane che avrebbero avuto una relazione con l'ex parroco, indagato per violenza e favoreggiamento della prostituzione dopo la denuncia di una di queste

Redazione
30 dicembre 2016 09:39

Sale a una quindicina il numero delle presunte amanti dell'ormai ex parroco di San Lazzaro, sospeso dall'incarico da quando risulta indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione a seguito della denuncia, il 6 dicembre scorso, da parte di una parrocchiana che avrebbe avuto con lui una relazione, a suo dire fatta anche di sesso violento e in cui sarebbe stata offerta dal prete per incontri hard, forse anche in cambio di denaro, con altri uomini.

I NOMI DEI PAPI SUI DVD A LUCI ROSSE

FOTO SU SITI PER SCAMBISTI. Le indagini, come riportano i quotidiani locali, si stanno concentrando su dei siti online per scambisti in cui pare che sarebbero stati pubblicati degli annunci con tanto di foto senza veli delle "donne del don", tutto da appurare se messe dalle stesse protagoniste per loro spontanea volontà o se indotte dal sacerdote o, ancora, se non le abbia pubblicate direttamente quest'ultimo. Cruciale per l'inchiesta è capire se fosse questo un modo con cui reclutasse i partner per i ménage à trois e se per gli incontri chiedesse loro dei compensi. In tal proposito, un elenco di uomini che avrebbero frequentato la canonica per incontri a luci rosse saranno sentiti dagli inquirenti in queste settimane.

VIAGGI IN METE PER SCAMBISTI. È anche sul tenore di vita e quindi sugli accertamenti patrimoniali del religioso che si stanno concentrando le indagini, da cui sarebbero emersi viaggi in Italia e all'estero di un certo livello, incompatibili con le finanze di un parroco del suo rango. In tal proposito, sarebbe trapelato anche un viaggio del prete a Cap d’Agde, mecca degli scambisti nel sud della Francia.

Edited by GalileoGalilei - 10/1/2017, 15:23
 
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Il parroco delle orge in canonica a San Lazzaro è fuggito in Croazia
Il sindaco di Campo San Martino, Tonin: «La sua famiglia va spesso in vacanza nell’ex Jugoslavia». I clienti per gli incontri venivano reclutati su siti hot. Verifiche sulle tracce in rete lasciate dal prete
di Carlo Bellotto

31 dicembre 2016

PADOVA. In Croazia, al riparo da occhi indiscreti. Don Andrea Contin, l’ex parroco di San Lazzaro in questi giorni burrascosi dopo lo scandalo che l’ha coinvolto ha lasciato Padova e l’Italia. In paese, a Campo san Martino danno per sicura la sua trasferta. Il sindaco, Paolo Tonin non ha certezze, ma non si sorprende. «Tutti gli anni i genitori di don Andrea e spesso anche lui, vanno in Croazia per le ferie e quindi è abbastanza ovvio che siano andati laggiù a trascorrere questo periodo particolare. Anche per cercare di proteggerlo dal clamore di questa vicenda che ormai è nazionale. In paese molti dicono che lui è in Croazia dove non so se la famiglia abbia una casa o solo dei punti di riferimento ormai da anni per le ferie estive». Nulla vieta ovviamente a don Andrea di recarsi all’esterno: non c’è nessuna misura restrittiva nei suoi confronti. La procura sta indagando e cercando di dimostrare che le amanti del parroco venivano offerte ad altri uomini a pagamento. Le ipotesi d’accusa per il don, sono di sfruttamento della prostituzione e violenza privata.

I clienti, secondo l’accusa li reclutava addirittura su siti di annunci hot come Scambiomoglie.it, Annunci69.it e Bakeka.it. I carabinieri stanno verificando le tracce lasciate sulla rete dal computer del parroco e dal suo iPad.

Gli investigatori per ora hanno cercato tracce in rete, computer e telefonini non li possono ancora analizzare finché non ci sarà la nomina di un consulente del pubblico ministero Roberto Piccione nell’ambito di un accertamento tecnico irripetibile che prevede la partecipazione anche di un consulente esperto nominato dell'indagato. I messaggi avevano foto di nudo espliciti ma con i volti coperti. Quindi chi arrivava in canonica, non sapeva che l’atto sessuale si sarebbe consumato in un luogo religioso addirittura con un prete e il suo harem. Alcuni devono averlo considerato ancora più eccitanti. Le serate hard per un certo periodo pare avessero cadenza bisettimanale. Per gli sventurati clienti, ai loro nominativi si risalirà dopo l’analisi del nick name, c’è ora la vergogna della chiamata dei carabinieri e dell’interrogatorio come persona informata sui fatti. Ovviamente dal punto di vista investigativo si chiederà se quelle orge sadomaso abbiano o meno versato dei soldi a don Contin. Questo ha importanza ai fini dell’indagine penale, mentre ai fini religiosi la condanna per don Andrea è già arrivata (a meno che le donne che lo accusano non si sia accordate tra loro, ma sembra allo stato inverosimile visti anche i messaggini che spediva loro a dir poco sconci) considerato che si avvicinavano a lui mogli in difficoltà. Che cercavano un sostegno umano e spirituale. Ma hanno avuto ben altro.
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31 dicembre 2016

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Don Contin, la curia ammette: “Ricevute segnalazioni su comportamenti poco ortodossi”. Ma non era partita denuncia
Don Contin, la curia ammette: “Ricevute segnalazioni su comportamenti poco ortodossi”. Ma non era partita denuncia
CRONACA
Il sacerdote, parroco di San Lazzaro, è ora indagato per sfruttamento della prostituzione e violenza privata. Aveva cassette con la registrazione di orge e cercava su siti a luci rosse uomini con cui far incontrare le sue amanti. Le gerarchie ecclesiastiche avevano informazioni ma non hanno allertato la magistratura "perché, come prevedono i Patti Lateranensi, mancava il previo consenso delle persone coinvolte”
di Giuseppe Pietrobelli | 31 dicembre 2016
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Alla fine la Curia di Padova ha dovuto fare un mea culpa pubblico e ammettere che della canonica a luce rosse qualcosa sapeva. O perlomeno erano arrivate denunce da parte di donne che segnalavano il comportamento poco ortodosso di don Andrea Contin, un parroco che a quanto sta emergendo dall’inchiesta condotta dai carabinieri aveva il vizietto del sesso sfrenato. La capitolazione delle gerarchie ecclesiastiche della città del Santo è arrivata sotto forma di un comunicato, a distanza di oltre una settimana dall’esplosione dello scandalo, dalla perquisizione nella canonica di San Lazzaro e dalla convocazione di don Andrea nella caserma dei carabinieri per la notifica del provvedimento di sequestro di oggetti che hanno più attinenza con un sexy-shop che con una chiesa. Provvedimento motivato da un’indagine per sfruttamento della prostituzione e violenza privata.


Il vescovo monsignor Claudio Cipolla subito dopo la prima eco pubblica aveva incontrato il parroco, convincendolo a trasferirsi in una comunità protetta, in attesa degli eventi. Ma siccome in questi giorni sui giornali locali sono usciti dettagli piccanti, compresa l’indiscrezione che la Curia fosse al corrente di alcuni fatti, l’ammissione è arrivata. “Dalla comunità di San Lazzaro ci erano arrivate segnalazioni, avevamo anche aperto un’inchiesta interna, ma l’intervento della magistratura è arrivato prima della nostre conclusioni”. La Diocesi si affida alle norme canoniche. “In caso di segnalazioni riguardanti comportamenti di sacerdoti la prassi ecclesiale prevede una verifica dell’attendibilità e della fondatezza delle informazioni, attraverso un procedimento canonico. Nello specifico del presbitero don Andrea Contin l’autorità diocesana, a seguito delle segnalazioni giunte nei mesi scorsi, ha avviato una indagine previa”. Fase non conclusa, anche se il tempo trascorso è stato di almeno qualche mese. Sono arrivati prima i carabinieri.


Perché nessuno ha informato l’autorità civile? “Da parte dell’autorità ecclesiastica non è stato consegnato alcun fascicolo alla magistratura ordinaria, perché, come prevedono i Patti Lateranensi, mancava il previo consenso delle persone coinvolte”. Una sottovalutazione? La Curia ammette: “I fatti, oggetto delle indagini, sono molto gravi e ciò addolora il vescovo e la comunità cristiana. È necessario che sia fatta verità, ma è doveroso rispettare il diritto alla buona fama e alla privacy, non solo del sacerdote, ma anche delle donne che hanno avuto il coraggio di segnalare ogni cosa all’autorità, sia civile che ecclesiastica”.

Quindi le donne coinvolte da don Andrea erano uscite allo scoperto. Una di loro, volontaria in parrocchia, intervistata da Il Mattino di Padova, ha dichiarato: “Ero con lui in canonica, stavamo nello studio. Mi chiamava spesso, diceva che aveva sempre bisogno di me, che non poteva farne a meno. Dopo un po’ si è avvicinato e mi ha baciato. Tutto è cominciato lì”. Il sesso? “Avveniva in canonica e in diverse case… ma non dico di più perché ci sono accertamenti. Quando? A tutte le ore: di mattina, di pomeriggio, a notte fonda. Sempre”.

Ai carabinieri non interessano i vizi privati di un sacerdote, ma la verifica dell’ipotesi di violenza privata nelle pratiche sessuali e di sfruttamento della prostituzione, ovvero l’aver lucrato su prestazioni a pagamento. Stanno venendo a galla particolari molto imbarazzanti. Ad esempio il fatto che Don Andrea cercasse su siti a luci rosse uomini con cui far incontrare le sue amanti. Verifiche sono in corso su siti di annunci come Bakeca.it, Annunci69.it o Scambiomoglie.it dove comparivano offerte di sesso con fotografie. Ci sono poi le cassette registrate di incontri sadomaso che si sarebbero consumati in canonica, dove l’armamentario del piacere era molto vario, spaziando dalle fruste ai collari, dalle scarpe con il tacco a spillo ai vibratori, dai guinzagli ai falli in lattice.

Se si trovasse la prova di incontri a pagamento (decisive saranno le testimonianze degli uomini che si stanno rintracciando) allora l’ipotesi di sfruttamento della prostituzione avrebbe un fondamento. Le donne coinvolte potrebbero essere almeno una decina e alcune di loro hanno già raccontato i risvolti di relazioni turbolente, con scambi di coppia e sesso consumato, contro la loro volontà, con altre persone. Insomma, nella canonica di San Lazzaro sarebbe accaduto di tutto. Possibile che nessuno se ne fosse accorto? Anche perché don Andrea aveva una vita movimentata. Viene descritto come un sacerdote super attivo. Aveva fondato una comunità per anziani. Prima di diventare prete si era laureato in giurisprudenza e aveva lavorato in Polizia. Da parroco non disdegnava i viaggi, sempre in compagnia femminile, e con gli alberghi si trattava molto bene. Un tenore di vita se non agiato, perlomeno superiore a quanto il suo guadagno come sacerdote gli consentisse. Da dove arrivava la disponibilità economica? E’ quello che vogliono sapere i carabinieri guidati dal maresciallo Alberto Di Cunzolo.

Di prove sul sesso consumato in canonica ne sono trovate molte. Le più imbarazzanti alcune video cassette con la registrazione di orge. Allineate in libreria, avevano sulla copertina i nomi dei papi. Per non destare sospetti.


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di Giuseppe Pietrobelli | 31 dicembre 2016

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LO SCANDALO DI PADOVA
Prete hot, 15 amanti. Foto su siti scambisti
Don Andrea, sale il numero delle donne coinvolte nei giochi erotici. Il sacerdote avrebbe inserito annunci per aumentare contatti e occasioni

PADOVA Don Andrea Contin è un affare ogni giorno più complicato e sorprendente. Senza facili ironie, l’inchiesta sull’ormai ex parroco del rione San Lazzaro, Padova, indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione, pare essere a una prima, importante svolta. Inquirenti blindati e avvocati abbottonati, ma il b-movie del sesso in salsa padovana nato con la denuncia di una parrocchiana di don Andrea, nelle ultime ore sta pian piano prendendo le forme di un kolossal a luci rosse.
Le amanti del parroco Fin qui si è detto di tre donne. Ora pare che il conto possa salire almeno fino a quindici. C’è quella che il sei dicembre scorso ha denunciato, raccontando di rapporti con Contin, di sesso sempre più spinto, coadiuvato da tanti simpatici oggetti del piacere/dolore e sfociato, infine, in orge con più partener maschili «selezionati » dal don, nel doppio ruolo di amante impositore e (se saranno provati eventuali pagamenti) ruffiano. Poi, nelle settimane successive, altre due hanno confermato i rapporti con il parroco e la propensione di lui per l’estremo e il gruppo, senza però denunciare. Ce ne sarebbero molte altre: appunto una quindicina. Il contatto con don Andrea era sempre lo stesso: la ricerca di conforto e confronto per un problema in famiglia, nel lavoro, di fede o nella sfera personale. Parrocchiane, dunque, che don Andrea avrebbe irretito e coinvolto nel suo gioco.
Sesso «2.0» Alla ricerca di nuovi partener, di situazioni particolari, forse anche di denaro, don Contin non avrebbe rinunciato alla tecnologia. Accertamenti sono in corso per rintracciare passaggi e contatti del sacerdote su scambiomoglie.it, annunci69.it, Bakekaincontri.com e altri siti per scambi di coppie e derivati. Don Andrea, confermano alcune fonti, avrebbe inserito i profili delle amanti proponendole all’esterno, ma si sta cercando di capire se non siano state le stesse donne a postare gli annunci, indotte, spinte o comunque animate in qualche modo dall’ex parroco. Chiaramente, alla giustizia penale interessa capire se per quegli incontri siano stati chiesti dei compensi: darebbe corpo al favoreggiamento.
Gli uomini Tante donne e il ricorso a internet rendono più complicato il quadro. Si guarda ai «contatti », alle conoscenze di don Andrea. Ci sono sicuramente padovani, ma l’uso del web fa pensare a un giro molto più ampio. Quanti sono? Il sospetto è che si tratti di decine di persone. Anche qui, solo indiscrezioni: i carabinieri coordinati dal maresciallo Alberto di Cunzolo, cui è delegata l’indagine operativa, avrebbero in agenda confronti ogni giorno, fino a fine gennaio. Come dire: tanta roba. Anche qui, si vuole capire se si tratti di clienti, «utilizzatori finali» o che altro. Alcuni dei coinvolti hanno già avuto il faccia a faccia con gli investigatori. Qualcuno ha ammesso di aver pagato? Su questo nulla si è saputo: nebbia fitta.
Altre conferme Andrea Contin aveva un tenore di vita fuori scala rispetto al portafoglio di un parroco di quartiere. Viaggi piuttosto frequenti, in Italia e all’estero. Spesso soggiorni brevi, ma in hotel di buon rango. Austria, Croazia, Roma... Viaggi di coppia, inutile dirlo: il don aveva con sé l’amante. Meglio: una delle amanti. Confermato anche quanto scritto ieri dal Mattino di Padova: una puntatina a Cap d’Agde, la mecca degli scambisti nel Linguadoca- Rossiglione, sud della Francia. L’ex parroco, dopo lo scandalo, è stato allontanato da San Lazzaro. Sarebbe in Italia, dopo alcuni giorni all’estero. Il suo avvocato, Michele Godina, lo rincontrerà dopo le feste. Dovrà nominare un esperto che faccia da contraltare al consulente cui il pubblico ministero Roberto Piccione, titolare dell’indagine, affiderà l’esame dei dvd sequestrati in canonica. Conterrebbero i filmati delle orge, col trucco del don contro occhi indiscreti: i nomi dei Papi sulle custodie e i dischi.

30 dicembre 2016

Edited by GalileoGalilei - 10/1/2017, 15:24
 
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Prete di San Lazzaro, l'amante interrogata mesi fa dal tribunale ecclesiastico

Prete di San Lazzaro, l'amante interrogata già sei mesi fa dal tribunale ecclesiastico
La 49enne che lo ha denunciato solo lo scorso dicembre ai carabinieri sarebbe stata sentita già parecchio tempo prima, nell'ambito di un'indagine interna alla diocesi di Padova

Redazione
10 gennaio 2017 09:10

Prete di San Lazzaro, l'amante interrogata mesi fa dal tribunale ecclesiastico

Spunta una nuova e rilevante indiscrezione dalle indagini in corso da parte della magistratura padovana sull'ormai ex parroco di San Lazzaro, accusato di favoreggiamento della prostituzione e violenza privata. Come riportano i quotidiani locali, la 49enne che lo ha denunciato lo scorso dicembre ai carabinieri sarebbe stata sentita già circa 6 mesi fa, dal tribunale ecclesiastico. Alla Curia infatti erano già giunte segnalazioni sulla condotta del sacerdote da cui era partita un'indagine interna. E anche la Procura, nel rispetto dei Patti Lateranensi, vuole fare luce sulle informazioni già in possesso dalla Diocesi sul religioso.

LE INDAGINI DELLA MAGISTRATURA. Dopo la perquisizione in canonica, che aveva portato al sequestro di registrazioni video dai contenuti a luci rosse e sex toys in una stanza chiusa a chiave, i militari dell'Arma si erano presentati dalla Curia vescovile per accedere alla documentazione inerente il prete, con l'obiettivo di verificare anche se vi fossero state segnalazioni di possibili altre vittime. Il sacerdote è infatti accusato, sulla base della denuncia presentata dalla 49enne ex amante, di averla indotta a subire rapporti sessuali violenti e di averla proposta in cambio di soldi ad altri uomini. La donna aveva riferito ai carabinieri che, in un'occasione, il religioso l'avrebbe minacciata con un coltello per impedirle di troncare quella relazione che per lei era divenuta intollerabile. Il prosiguo delle indagini starebbe facendo emergere un nutrito gruppo, circa una ventina, di ex amanti del prete.

L'INDAGINE INTERNA DELLA DIOCESI. In una nota diffusa dopo l'avvio dell'inchiesta della magistratura, la Diocesi aveva rivelato l'indagine "previa" già in corso a livello interno dopo "le segnalazioni giunte", fase "non ancora conclusa", e dopo la quale "spetta al vescovo decidere se avviare o no un processo canonico che stabilisca eventuali responsabilità dell’imputato".

"UOMO DISTRUTTO". L'ex parroco, dopo un breve periodo trascorso in Istria, ora si troverebbe in una località veneta lontano dai riflettori. La vicenda giudiziaria e il clamore mediatico che ne è seguito starebbero mettendo a dura prova il religioso, un "uomo distrutto" che chiede di "essere lasciato solo". Difeso dall'avvocato Michele Godina, non è escluso che nei prossimi giorni il sacerdote possa chiedere di farsi interrogare per raccontare la propria versione dei fatti

http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...190397210.shtml

SESSO IN CANONICA
Don Andrea, il prete a luci rosse è a Trento
Il sacerdote di Padova travolto dallo scandalo sessuale, vive chiuso in un convento

PADOVA Don Andrea Contin è a Trento. Si trova nel convento della congregazione di Gesù Sacerdote, retto dai padri Venturini, la struttura specializzata nel recupero dei sacerdoti che hanno perso la «retta via». Lo era almeno fino a lunedì mattina, quando ad una telefonata fatta per verificare una segnalazione arrivata da una fonte padovana, il centralinista dell’Istituto ha risposto così: «Non glielo possiamo passare, sta riposando. Se volete, riprovate nel pomeriggio». Dunque, l’ex parroco di San Lazzaro, travolto dallo scandalo sessuale (e dall’inchiesta della magistratura che ne è scaturita), sarebbe stato affidato dalla Diocesi di Padova alla comunità che da anni si occupa di accogliere e proteggere i religiosi in crisi. Qui vengono mandati sacerdoti da tutta Italia: uomini in crisi non solo per questioni di fede, ma soprattutto per problemi legati alla sessualità (e per la verità, anche alla gestione delle dipendenze, come gioco e alcol e depressione).

La comunità è guidata dal superiore, padre Carlo Bozza, e può contare sulla collaborazione di professionisti fidatissimi. Inutile dire che tra queste mura, che si raggiungono salendo lungo la strada che parte dalla stazione ferroviaria di Trento, il riserbo è assoluto. Si dice che nessuno degli ospiti conosca il problema del «vicino ». Mentre la giornata trascorre secondo un ordine ben definito: alle 7 la Messa con le lodi, alle 12 l’Ora Media; alle 12.15 il pranzo, quindi in serata l’Adorazione eucaristica e la cena. Tra un appuntamento e l’altro, avvengono gli esercizi spirituali e gli incontri con gli specialisti. All’ingresso del convento c’è una statua bianchissima del Cristo a braccia aperte. Sotto la quale vi è incisa una citazione dell’evangelista Matteo: «Cercate prima il regno di Dio e la sua Giustizia e avrete tutto il resto in sovrappiù». L’area del convento è tutta recintata. All’interno vi è anche un ampio parco, con un vigneto. Per i trentini è un mondo lontano. Della struttura, dicono in città, si parla sempre all’indomani di qualche scandalo. O di un fatto di cronaca (clamoroso il caso accaduto nel febbraio 1984, quando un sacerdote del convento, don Armando Bison, 71 anni, fu ucciso con un punteruolo a forma di crocefisso, conficcato in testa, da Marco Furlan e Wolfgang Abel, i famigerati «Ludwig »). Tanto che qualche anno fa l’ex superiore, padre Gianluigi Pastò, intervistato da Repubblica disse: «Troppe cose sbagliate sono state scritte su di noi. Il convento Venturini rischia di diventare un marchio infamante. “Quel prete è stato al Venturini? Chissà cosa avrà combinato”. Noi qui siamo abituati a lavorare nel silenzio assoluto»

Difficile dire, ovviamente, quanto tempo resterà in questo luogo don Andrea. «Accogliamo quanti desiderano passare con noi un periodo di riflessione e di ripresa - si legge nel sito della congregazione -, in vista di un dono migliore nella Chiesa. Siamo impegnati in una convivenza familiare e di disponibilità con questi fratelli che sentiamo come singolare dono di Dio per noi». Ieri sera il Corriere del Trentino ha provato a chiamare la struttura, come suggerito in mattinata dallo stesso centralinista. Ma a quel punto vi è stata una chiusura. Al primo tentativo di farsi passare don Andrea la linea è caduta. Dopodiché, alla seconda chiamata ha risposto un uomo, presentatosi come facente funzioni in assenza del superiore generale. Che ha tagliato corto: «Don Contin? Non ci risulta la presenza di nessuno con questo nome». Ma qui è la regola.

10 gennaio 2017
Giovanni Viafora
 
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Parroco di San Lazzaro e le orge: magistratura indaga ma Curia già sapeva
La brutta storia del parroco di San Lazzaro che la donna di Padova ha denunciato: una ventina le donne che hanno accettato, per una sorta sinistra di amore, di sottoporsi a incontri sessuali violenti, manette e catene, costrizioni fisiche di ogni tipo, qualcuna davvero impronunciabile

di: Andreina Corso - 10 gennaio 2017279 0
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Parroco di San Lazzaro e le orge: magistratura indaga ma Curia già sapeva

Lei ce l’ha fatta a ribellarsi, a trovare la forza di denunciare alla magistratura la violenza subita.

In un primo momento si era rivolta alla Curia, visto che il protagonista di questa brutta vicenda è un sacerdote. Il Tribunale ecclesiastico di Padova sembrava aver raccolto le parole e il tormento della vittima, una donna di 49 anni, manipolata dall’oramai ex parroco quarantottenne di San Lazzaro, don Andrea Contin, in una brutta storia, ma a sei mesi dall’incontro, non sono venuti alla luce provvedimenti da parte della Curia nei confronti del prete.

Eppure questa è davvero una situazione che si fatica a pronunciare e scrivere, vista la delicatezza che incute un abito talare e insieme la tristezza di sapere che la signora padovana, insieme, pare, a una ventina di altre donne sue coetanee (molte delle quali hanno confermato la veridicità dell’esposto), ha accettato, per una sorta sinistra di amore, di sottoporsi a incontri sessuali violenti, manette e catene, costrizioni fisiche di ogni tipo, qualcuna davvero impronunciabile. Il tutto si svolgeva in canonica, in una complicità coatta fra carnefice e vittima, le cui modalità sono al vaglio della Procura della Repubblica.

La Diocesi padovana interpellata dal maresciallo dei carabinieri Alberto di Cunzolo, ha risposto che la “questione” che riguarda don Andrea Contin è “ancora” in fase di approfondimento, anche in ragione di quella “indagine previa” contemplata nel diritto canonico dai Patti Lateranensi, che però sembra essersi fermata alla pura enunciazione, visto che nessuna nota, alcun provvedimento hanno sfiorato il riconoscimento della responsabilità dell’ex parroco.

Eppure, ancora eppure, le perquisizioni della canonica a pochi giorni dal Natale, volute dal sostituto procuratore Roberto Piccione, hanno rivelato lo squallore del ritrovamento di materiali pornografici di ogni tipo e ora le indagini si rivolgono al computer e allo smartphone e contemporaneamente verranno sentite le altre vittime del parroco.

Quello stesso parroco che ora vive in una comunità protetta e che pretende di essere lasciato in pace (?), che della donna aveva fatto oggetto da vendere in internet e che quando la stessa ha tentato di interrompere quella relazione malata, si è detto pronto a pubblicare le immagini pornografiche sul web, lo stesso uomo che l’ha minacciata con un coltello per costringerla a sedare la sua ribellione.

Se questo è un uomo, se questo è un sacerdote.
 
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Blitz a Trento contro don Andrea Contin
Redazione Trento | gennaio 17, 2017

Don Andrea Contin, prete della parrocchia di San Lazzaro a Padova, è diventato negativamente famoso per i suoi vizi e per le sue perversioni sulle quali le forze dell’ordine stanno indagando.

Questa notte i militanti dell’associazione animalisti hanno affisso sul cancello della “Congregazione di Gesù Sacerdote” in via Giardini 36 a Trento, un enorme striscione diretto a don Andrea Contin.

Da voci attendibili infatti, sembra che il prete Padovano sia stato accolto in questo luogo religioso di recupero per i preti macchiati di peccati di origine sessuale.

Ma, il punto che interessa Centopercentoanimalisti è un altro. «Dalle varie indagini in corso infatti emerge che il prete “sporcaccione” abbia speso 1000 euro per assistere in prima fila al palio di Siena insieme ad una delle sue molteplici amanti» – si legge nella nota. «Per noi quindi è una conferma – spiegano gli animalisti nel volantino della rivendicazione – Contin non ama gli Animali, anzi, ha speso pure cifre enormi per assistere ad una delle più grosse vergogne d’Italia, il palio dei Cavalli di Siena, il peggiore».






«Non a caso, – aggiungono gli animalisti – negli ultimi 40 anni, solo a Siena, sono morti oltre 50 Cavalli, tra corse, prove, e Animali abbattuti in seguito a incidenti. Una strage, che purtroppo continua, alimentata dalla follia dei contradaioli e da chi ricava guadagni dall’afflusso dei turisti, tra cui il prete perverso Padovano. Anche questo signore quindi, ha contribuito a tenere in vita questa “tradizione” che odora di morte della piccola città Toscana famosa per il panforte».

Secondo «centopercentoanimalisti» sembra che alle perversioni di don Contin manchi solo la caccia. «Sarebbe stata una “bella lotta”con un altro celebre pervertito: il cacciatore Pietro Pacciani» – termina la nota (qui la rivendicazione dell’associazione animalista)

La vicenda è ormai nota a tutti. Padre Andrea Contin è stato denunciato per abusi sessuali da molte donne. Pare che però alcune di queste fossero state consenzienti. L’anno scorso partirono anche due denunce per molestie nei confronti del parroco.

La Curia sapeva, eccome. L’estate scorsa due esposti erano arrivati sul tavolo di qualche importante sacerdote al vertice della Diocesi padovana: quello firmato dall’ex amante di don Andrea, la 49enne impiegata che lo ha denunciato.

E un altro sottoscritto dalla 51enne, pure ex amante, che aveva confermato il racconto della “collega” prima della perquisizione del 21 dicembre in canonica.

Gli inquirenti hanno poi trovato anche dei filmini pornografici contenenti orge e di tutto un po’, dove il prete era anche protagonista.

Fino ad ora sono emerse sette amanti che il parroco avrebbe frequentato negli ultimi anni. Con loro avrebbe ammesso rapporti sessuali anche contemporaneamente.

Secondo l’ipotesi investigativa il prete avrebbe offerto le sue donne ad altri partner per soldi.

Ma non sarebbe finita qui, infatti la Guardia di Finanza sta svolgendo gli accertamenti sui conti, il danaro movimentato da don Andrea, a quanto sembra, sarebbe stato oltre le possibilità dello stipendio di un parroco, di solito piuttosto contenuto

http://www.padovaoggi.it/cronaca/prete-san...4541.1478861797


Prete di San Lazzaro, "altri sacerdoti nelle orge"

Prete di San Lazzaro, nella denuncia dell'ex amante spuntano "altri sacerdoti nelle orge"
La magistratura interrogherà i religiosi che avrebbero preso parte agli incontri sessuali per verificare se l'ormai ex parroco incassasse soldi. Al via gli accertamenti anche sui dvd hot

Redazione
17 gennaio 2017 09:05

Prete di San Lazzaro, "altri sacerdoti nelle orge"

Altri preti avrebbero partecipato alle orge organizzate dall'ormai ex parroco di San Lazzaro, indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. Ad affermarlo - come riportano i quotidiani locali - la sua ex amante e oggi accusatrice, una parrocchiana di 49 anni, tra le pagine della denuncia rilasciata il 6 dicembre scorso ai carabinieri della stazione di Padova da cui è scaturita la perquisizione in canonica che, nella settimana di Natale, ha fatto deflagrare il caso. Nei prossimi giorni, gli inquirenti identificheranno e sentiranno, in qualità di persone informate sui fatti, i sacerdoti del Padovano, citati con dovizia di particolari dalla 49enne, per verificare se l'ormai ex parroco incassasse soldi per realizzare questi incontri sessuali.

VERIFICHE SU DVD&CO. Lunedì, il pm Roberto Piccione ha incaricato l’ingegnere Nicola Chemello di svolgere un accertamento tecnico, che dovrà concludersi entro 90 giorni, sui contenuti digitali di dvd (catalogati dallo stesso don con il nome dei Papi della storia della Chiesa) e videocassette, chiavette usb, un tablet, un pc, uno smartphone, un vecchio cellulare sequestrati al prete e su 5 telefonini messi a disposizione dalla 49enne. Sempre da lunedì, l'ex parroco di San Lazzaro ha come nuovo difensore l'avvocato penalista Gianni Morrone, subentrato a Michela Godina.

IL BLITZ DEGLI ANIMALISTI. Intanto, nella notte tra lunedì e martedì, militanti di Centopercentoanimalisti hanno affisso sul cancello della "Congregazione di Gesù Sacerdote", a Trento (dove sembrerebbe che il prete sia stato accolto in questo periodo), un enorme striscione diretto all'ex parroco. "Dalle indagini emerge che il prete 'sporcaccione' abbia speso mille euro per assistere in prima fila al palio di Siena - scrivono in una nota gli animalisti, ricordando le "spese pazze" del don emerse nell'inchiesta - Non ama gli animali, anzi, ha speso pure cifre enormi per assistere a una delle più grosse vergogne d’Italia. Non a caso, negli ultimi 40 anni, solo a Siena, sono morti oltre 50 cavalli, tra corse, prove, e animali abbattuti in seguito a incidenti. Una strage, che purtroppo continua, alimentata dalla follia dei contradaioli e da chi ricava guadagni dall’afflusso dei turisti, tra cui il prete perverso padovano".



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Don Andrea Contin, la Curia di Padova nega il fascicolo ai carabinieri

di redazione BlitzPubblicato il 17 gennaio 2017 14:32

PADOVA – Richiesta negata perché così dicono i Patti Lateranensi. C’è anche un risvolto politico nello scandalo che ha travolto Don Andrea Contin, l’ex parroco della chiesa di San Lazzaro a Padova finito nella bufera per le sue presunte numerose amanti, le presunte 0rge in canonica, i presunti scambi di coppia in Croazia e l’armamentario erotico chiuso nella stanza all’ultimo piano. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, infatti, la Curia di Padova avrebbe invitato la magistratura a muoversi nel rispetto dell’autonomia della Diocesi, invocando il concordato tra Stato e Chiesa.

La palese levata di scudi si sarebbe verificata il 22 dicembre scorso quando il maresciallo Alberto Di Cunzolo avrebbe chiesto conto alla Diocesi del passato di Don Contin. Un passato scottante come testimonia anche l’audizione di una delle donne coinvolte nella canonica a luci rosse, che poi ha denunciato il sacerdote. La stessa Curia all’indomani dell’esplosione dello scandalo aveva ammesso: “Dalla comunità di San Lazzaro ci erano arrivate segnalazioni, avevamo anche aperto un’inchiesta interna, ma l’intervento della magistratura è arrivato prima della nostre conclusioni”.

Eppure alla richiesta di visionare il fascicolo aperto dal Tribunale Ecclesiastico Diocesano, i carabinieri si sono visti sbattere la porta in faccia. “In caso di segnalazioni riguardanti comportamenti di sacerdoti la prassi ecclesiale prevede una verifica dell’attendibilità e della fondatezza delle informazioni, attraverso un procedimento canonico”. I carabinieri sono arrivati prima.

Tanto riserbo però non può che apparire sospetto anche alla luce delle recenti novità emerse. Secondo le rivelazioni della ex amante del parroco, infatti, sarebbero coinvolti anche altri preti della città e dei comuni limitrofi. Preti amici che avrebbero preso parte alle ipotetiche 0rge in canonica, organizzate dal Don. Al momento nessuno di loro è indagato né sospettato di aver commesso reati. Ma la Procura è determinata a individuarli e a interrogarli, per capire la loro posizione.

Intanto un’importante svolta alle indagini potrebbe arrivare dai filmati Hard trovati nella canonica. I video delle presunte 0rge etichettati con i nomi dei papi: su quei dvd sono impressi gli incontri er0tici del sacerdote, in coppia o durante le orge con altri uomini, come descritto dalla parrocchiana che il 6 dicembre lo ha denunciato portando a galla una storia che andava avanti da sei anni.

http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...210782949.shtml

LO SCANDALO DELLA CHIESA PADOVANA
Don Andrea: altri preti alle orge
Si allarga l’inchiesta a luci rosse
La procura vuole interrogare altri sacerdoti coinvolti


PADOVA È una frase soltanto, ma potrebbe avere un effetto deflagrante. Alle orge organizzante da don Andrea Contin, l’ex parroco di San Lazzaro indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione, «hanno partecipato altri preti». Il j’accuse, pesante ma che la procura non ha sottovalutato allargando l’inchiesta sull’ex parroco, arriva direttamente dalla stessa voce che il 6 dicembre ha acceso la miccia dell’indagine penale che ha portato una perquisizione nella canonica di don Contin a quattro giorni da Natale. Da quel momento nulla è stato più lo stesso.

Don Andrea che lascia il posto avuto una decina d’anni prima – quando arrivò a sostituire don Paolo Spoladore, spretato dal Vaticano per un figlio che il tribunale gli ha riconosciuto – e un mondo sommerso e perverso che viene a galla, ferendo dritto al cuore la comunità di San Lazzaro a Padova e portando sotto gli occhi di tutti quanto don Andrea custodiva geloso in una stanza della canonica, chiusa a chiave e trasformata in set porno con catene, stivali vertiginosi, manette, fruste, collari e una collezione di falli. Dal più piccolo al più grande. Tutto descritto nella denuncia della quarantanovenne parrocchiana ai carabinieri, dopo una vita da amante costretta a subire rapporti con altri uomini. E, lo si scopre ora, con altri sacerdoti.

Preti amici che don Andrea avrebbe contattato per mettere a disposizione la sua donna. Al momento nessuno di questi uomini di Dio è indagato, né tantomeno sospettato di aver commesso un reato penale. La procura però non ha preso sotto gamba le parole della donna (gran parte della stessa denuncia è stata poi comprovata dalle perquisizioni, e questo la renderebbe attendibile su tutta la linea, ndr), dando incarico ai carabinieri del maresciallo Alberto Di Cunzolo di risalire ai sacerdoti del Padovano tirati in ballo e poi interrogarli, per capire la loro posizione. È, questo, un punto estremamente delicato delle indagini, se non altro per l’effetto dirompente dell’accusa. Come se non bastasse c’è poi il lato politico dell’inchiesta, con la magistratura chiamata a muoversi nel rispetto dei Patti Lateranensi e dell’autonomia della Diocesi. Due scudi che la Curia padovana ha levato fin da subito, evitando di consegnare i fascicoli del Tribunale Ecclesiastico Diocesano all’Arma.

Era il 22 dicembre quando il maresciallo di Cunzolo bussava agli uffici di via Dietro Duomo chiedendo conto del passato di don Contin. Un passato che c’era, come testimoniano l’audizione al Tribunale Ecclesiastico padovano della donna che poi ha denunciato il sacerdote, e il secondo esposto portato in Curia da un’altra parrocchiana per denunciare la sua storia di sesso con don Andrea. Il giorno prima una pattuglia dei carabinieri aveva sollevato il velo sulla doppia vita del parroco, che da lunedì ha come avvocato il penalista Gianni Morrone, subentrato al collega Michela Godina. Sempre lunedì l’inchiesta ha mosso il secondo passo ufficiale. Il sostituto procuratore Roberto Piccione ha incaricato l’ingegner Nicola Chemello di aprire il pc e i dvd di don Andrea. Novanta giorni di tempo per visionare e fare una relazione su una decina tra dvd (diventati famosi per essere stati catalogati con i nomi dei papi) e vecchie cassette Vhs, un pc, una decina di chiavette Usb, un tablet, lo smartphone e un altro cellulare del sacerdote e i cinque telefonini della vittima.

Lì sarebbero custodite le immagini dei rapporti di don Andrea con le sue donne, una ventina in tutto. Riprese fatte dal parroco durante i rapporti, di coppia e di gruppo. E in quei filmati la procura intende trovare la prova non tanto delle orge (confermate dalle altre sei donne sentite a cavallo di Capodanno) quanto della consegna del denaro da parte degli uomini che a quegli incontri partecipavano. Dall’analisi del materiale tecnologico potrebbero spuntare link a siti o annunci cercati o postati dal prete su internet, dov’era lui – dice la denuncia – a cercare altri uomini e organizzare gli incontri per soldi. Anche se adesso lo snodo cruciale è un altro: capire chi siano i preti del Padovano coinvolti nelle orge. Trovarli e interrogarli per scoprire di più sulla vita nascosta di don Andrea Contin.

17 gennaio 2017
 
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Orge, scambi di coppia, prostituzione. Diocesi invoca il Concordato contro la Magistratura

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Don Andrea Contin, la Curia di Padova nega il fascicolo ai carabinieri

di redazione BlitzPubblicato il 17 gennaio 2017 14:32

PADOVA – Richiesta negata perché così dicono i Patti Lateranensi. C’è anche un risvolto politico nello scandalo che ha travolto Don Andrea Contin, l’ex parroco della chiesa di San Lazzaro a Padova finito nella bufera per le sue presunte numerose amanti, le presunte 0rge in canonica, i presunti scambi di coppia in Croazia e l’armamentario erotico chiuso nella stanza all’ultimo piano. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, infatti, la Curia di Padova avrebbe invitato la magistratura a muoversi nel rispetto dell’autonomia della Diocesi, invocando il concordato tra Stato e Chiesa.

La palese levata di scudi si sarebbe verificata il 22 dicembre scorso quando il maresciallo Alberto Di Cunzolo avrebbe chiesto conto alla Diocesi del passato di Don Contin. Un passato scottante come testimonia anche l’audizione di una delle donne coinvolte nella canonica a luci rosse, che poi ha denunciato il sacerdote. La stessa Curia all’indomani dell’esplosione dello scandalo aveva ammesso: “Dalla comunità di San Lazzaro ci erano arrivate segnalazioni, avevamo anche aperto un’inchiesta interna, ma l’intervento della magistratura è arrivato prima della nostre conclusioni”.

Eppure alla richiesta di visionare il fascicolo aperto dal Tribunale Ecclesiastico Diocesano, i carabinieri si sono visti sbattere la porta in faccia. “In caso di segnalazioni riguardanti comportamenti di sacerdoti la prassi ecclesiale prevede una verifica dell’attendibilità e della fondatezza delle informazioni, attraverso un procedimento canonico”. I carabinieri sono arrivati prima.

Tanto riserbo però non può che apparire sospetto anche alla luce delle recenti novità emerse. Secondo le rivelazioni della ex amante del parroco, infatti, sarebbero coinvolti anche altri preti della città e dei comuni limitrofi. Preti amici che avrebbero preso parte alle ipotetiche 0rge in canonica, organizzate dal Don. Al momento nessuno di loro è indagato né sospettato di aver commesso reati. Ma la Procura è determinata a individuarli e a interrogarli, per capire la loro posizione.

Intanto un’importante svolta alle indagini potrebbe arrivare dai filmati Hard trovati nella canonica. I video delle presunte 0rge etichettati con i nomi dei papi: su quei dvd sono impressi gli incontri er0tici del sacerdote, in coppia o durante le orge con altri uomini, come descritto dalla parrocchiana che il 6 dicembre lo ha denunciato portando a galla una storia che andava avanti da sei anni.

http://corrieredelveneto.corriere.it/venet...210782949.shtml

LO SCANDALO DELLA CHIESA PADOVANA
Don Andrea: altri preti alle orge
Si allarga l’inchiesta a luci rosse
La procura vuole interrogare altri sacerdoti coinvolti


PADOVA È una frase soltanto, ma potrebbe avere un effetto deflagrante. Alle orge organizzante da don Andrea Contin, l’ex parroco di San Lazzaro indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione, «hanno partecipato altri preti». Il j’accuse, pesante ma che la procura non ha sottovalutato allargando l’inchiesta sull’ex parroco, arriva direttamente dalla stessa voce che il 6 dicembre ha acceso la miccia dell’indagine penale che ha portato una perquisizione nella canonica di don Contin a quattro giorni da Natale. Da quel momento nulla è stato più lo stesso.

Don Andrea che lascia il posto avuto una decina d’anni prima – quando arrivò a sostituire don Paolo Spoladore, spretato dal Vaticano per un figlio che il tribunale gli ha riconosciuto – e un mondo sommerso e perverso che viene a galla, ferendo dritto al cuore la comunità di San Lazzaro a Padova e portando sotto gli occhi di tutti quanto don Andrea custodiva geloso in una stanza della canonica, chiusa a chiave e trasformata in set porno con catene, stivali vertiginosi, manette, fruste, collari e una collezione di falli. Dal più piccolo al più grande. Tutto descritto nella denuncia della quarantanovenne parrocchiana ai carabinieri, dopo una vita da amante costretta a subire rapporti con altri uomini. E, lo si scopre ora, con altri sacerdoti.

Preti amici che don Andrea avrebbe contattato per mettere a disposizione la sua donna. Al momento nessuno di questi uomini di Dio è indagato, né tantomeno sospettato di aver commesso un reato penale. La procura però non ha preso sotto gamba le parole della donna (gran parte della stessa denuncia è stata poi comprovata dalle perquisizioni, e questo la renderebbe attendibile su tutta la linea, ndr), dando incarico ai carabinieri del maresciallo Alberto Di Cunzolo di risalire ai sacerdoti del Padovano tirati in ballo e poi interrogarli, per capire la loro posizione. È, questo, un punto estremamente delicato delle indagini, se non altro per l’effetto dirompente dell’accusa. Come se non bastasse c’è poi il lato politico dell’inchiesta, con la magistratura chiamata a muoversi nel rispetto dei Patti Lateranensi e dell’autonomia della Diocesi. Due scudi che la Curia padovana ha levato fin da subito, evitando di consegnare i fascicoli del Tribunale Ecclesiastico Diocesano all’Arma.

Era il 22 dicembre quando il maresciallo di Cunzolo bussava agli uffici di via Dietro Duomo chiedendo conto del passato di don Contin. Un passato che c’era, come testimoniano l’audizione al Tribunale Ecclesiastico padovano della donna che poi ha denunciato il sacerdote, e il secondo esposto portato in Curia da un’altra parrocchiana per denunciare la sua storia di sesso con don Andrea. Il giorno prima una pattuglia dei carabinieri aveva sollevato il velo sulla doppia vita del parroco, che da lunedì ha come avvocato il penalista Gianni Morrone, subentrato al collega Michela Godina. Sempre lunedì l’inchiesta ha mosso il secondo passo ufficiale. Il sostituto procuratore Roberto Piccione ha incaricato l’ingegner Nicola Chemello di aprire il pc e i dvd di don Andrea. Novanta giorni di tempo per visionare e fare una relazione su una decina tra dvd (diventati famosi per essere stati catalogati con i nomi dei papi) e vecchie cassette Vhs, un pc, una decina di chiavette Usb, un tablet, lo smartphone e un altro cellulare del sacerdote e i cinque telefonini della vittima.

Lì sarebbero custodite le immagini dei rapporti di don Andrea con le sue donne, una ventina in tutto. Riprese fatte dal parroco durante i rapporti, di coppia e di gruppo. E in quei filmati la procura intende trovare la prova non tanto delle orge (confermate dalle altre sei donne sentite a cavallo di Capodanno) quanto della consegna del denaro da parte degli uomini che a quegli incontri partecipavano. Dall’analisi del materiale tecnologico potrebbero spuntare link a siti o annunci cercati o postati dal prete su internet, dov’era lui – dice la denuncia – a cercare altri uomini e organizzare gli incontri per soldi. Anche se adesso lo snodo cruciale è un altro: capire chi siano i preti del Padovano coinvolti nelle orge. Trovarli e interrogarli per scoprire di più sulla vita nascosta di don Andrea Contin.

17 gennaio 2017

www.lavocedeltrentino.it/2017/01/17...-andrea-contin/



Blitz a Trento contro don Andrea Contin
Redazione Trento | gennaio 17, 2017

Don Andrea Contin, prete della parrocchia di San Lazzaro a Padova, è diventato negativamente famoso per i suoi vizi e per le sue perversioni sulle quali le forze dell’ordine stanno indagando.

Questa notte i militanti dell’associazione animalisti hanno affisso sul cancello della “Congregazione di Gesù Sacerdote” in via Giardini 36 a Trento, un enorme striscione diretto a don Andrea Contin.

Da voci attendibili infatti, sembra che il prete Padovano sia stato accolto in questo luogo religioso di recupero per i preti macchiati di peccati di origine sessuale.

Ma, il punto che interessa Centopercentoanimalisti è un altro. «Dalle varie indagini in corso infatti emerge che il prete “sporcaccione” abbia speso 1000 euro per assistere in prima fila al palio di Siena insieme ad una delle sue molteplici amanti» – si legge nella nota. «Per noi quindi è una conferma – spiegano gli animalisti nel volantino della rivendicazione – Contin non ama gli Animali, anzi, ha speso pure cifre enormi per assistere ad una delle più grosse vergogne d’Italia, il palio dei Cavalli di Siena, il peggiore».



«Non a caso, – aggiungono gli animalisti – negli ultimi 40 anni, solo a Siena, sono morti oltre 50 Cavalli, tra corse, prove, e Animali abbattuti in seguito a incidenti. Una strage, che purtroppo continua, alimentata dalla follia dei contradaioli e da chi ricava guadagni dall’afflusso dei turisti, tra cui il prete perverso Padovano. Anche questo signore quindi, ha contribuito a tenere in vita questa “tradizione” che odora di morte della piccola città Toscana famosa per il panforte».

Secondo «centopercentoanimalisti» sembra che alle perversioni di don Contin manchi solo la caccia. «Sarebbe stata una “bella lotta”con un altro celebre pervertito: il cacciatore Pietro Pacciani» – termina la nota (qui la rivendicazione dell’associazione animalista)

La vicenda è ormai nota a tutti. Padre Andrea Contin è stato denunciato per abusi sessuali da molte donne. Pare che però alcune di queste fossero state consenzienti. L’anno scorso partirono anche due denunce per molestie nei confronti del parroco.

La Curia sapeva, eccome. L’estate scorsa due esposti erano arrivati sul tavolo di qualche importante sacerdote al vertice della Diocesi padovana: quello firmato dall’ex amante di don Andrea, la 49enne impiegata che lo ha denunciato.

E un altro sottoscritto dalla 51enne, pure ex amante, che aveva confermato il racconto della “collega” prima della perquisizione del 21 dicembre in canonica.

Gli inquirenti hanno poi trovato anche dei filmini pornografici contenenti orge e di tutto un po’, dove il prete era anche protagonista.

Fino ad ora sono emerse sette amanti che il parroco avrebbe frequentato negli ultimi anni. Con loro avrebbe ammesso rapporti sessuali anche contemporaneamente.

Secondo l’ipotesi investigativa il prete avrebbe offerto le sue donne ad altri partner per soldi.

Ma non sarebbe finita qui, infatti la Guardia di Finanza sta svolgendo gli accertamenti sui conti, il danaro movimentato da don Andrea, a quanto sembra, sarebbe stato oltre le possibilità dello stipendio di un parroco, di solito piuttosto contenuto

www.padovaoggi.it/cronaca/prete-san...4541.1478861797


Prete di San Lazzaro, "altri sacerdoti nelle orge"

Prete di San Lazzaro, nella denuncia dell'ex amante spuntano "altri sacerdoti nelle orge"
La magistratura interrogherà i religiosi che avrebbero preso parte agli incontri sessuali per verificare se l'ormai ex parroco incassasse soldi. Al via gli accertamenti anche sui dvd hot

Redazione
17 gennaio 2017 09:05

Prete di San Lazzaro, "altri sacerdoti nelle orge"

Altri preti avrebbero partecipato alle orge organizzate dall'ormai ex parroco di San Lazzaro, indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. Ad affermarlo - come riportano i quotidiani locali - la sua ex amante e oggi accusatrice, una parrocchiana di 49 anni, tra le pagine della denuncia rilasciata il 6 dicembre scorso ai carabinieri della stazione di Padova da cui è scaturita la perquisizione in canonica che, nella settimana di Natale, ha fatto deflagrare il caso. Nei prossimi giorni, gli inquirenti identificheranno e sentiranno, in qualità di persone informate sui fatti, i sacerdoti del Padovano, citati con dovizia di particolari dalla 49enne, per verificare se l'ormai ex parroco incassasse soldi per realizzare questi incontri sessuali.

VERIFICHE SU DVD&CO. Lunedì, il pm Roberto Piccione ha incaricato l’ingegnere Nicola Chemello di svolgere un accertamento tecnico, che dovrà concludersi entro 90 giorni, sui contenuti digitali di dvd (catalogati dallo stesso don con il nome dei Papi della storia della Chiesa) e videocassette, chiavette usb, un tablet, un pc, uno smartphone, un vecchio cellulare sequestrati al prete e su 5 telefonini messi a disposizione dalla 49enne. Sempre da lunedì, l'ex parroco di San Lazzaro ha come nuovo difensore l'avvocato penalista Gianni Morrone, subentrato a Michela Godina.

IL BLITZ DEGLI ANIMALISTI. Intanto, nella notte tra lunedì e martedì, militanti di Centopercentoanimalisti hanno affisso sul cancello della "Congregazione di Gesù Sacerdote", a Trento (dove sembrerebbe che il prete sia stato accolto in questo periodo), un enorme striscione diretto all'ex parroco. "Dalle indagini emerge che il prete 'sporcaccione' abbia speso mille euro per assistere in prima fila al palio di Siena - scrivono in una nota gli animalisti, ricordando le "spese pazze" del don emerse nell'inchiesta - Non ama gli animali, anzi, ha speso pure cifre enormi per assistere a una delle più grosse vergogne d’Italia. Non a caso, negli ultimi 40 anni, solo a Siena, sono morti oltre 50 cavalli, tra corse, prove, e animali abbattuti in seguito a incidenti. Una strage, che purtroppo continua, alimentata dalla follia dei contradaioli e da chi ricava guadagni dall’afflusso dei turisti, tra cui il prete perverso padovano".
 
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