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Scarcerato don Rugolo. Abusi su 3 minori: 25.000 € dalla Caritas. Il vescovo: "Ho insabbiato tutto", Mons Gisana lo trasferisce per "ragioni di studio" e se la prende con la Procura: "offeso per non essere stato informato"

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view post Posted on 18/1/2021, 15:00

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Il vescovo di Piazza Armerina invece di denunciarlo se la prende con la Procura: "offeso per non essere stato informato"



www.fanpage.it/attualita/enna-pret...re-uninchiesta/

Enna, prete e prof di religione accusato di abusi sui minori. La Procura apre un’inchiesta

La denuncia nei confronti del sacerdote è stata sporta da alcuni ragazzi che hanno riferito di aver subito abusi sessuali in oratorio. Altri preti sarebbero venuti a conoscenza delle presunte violenze, ma avrebbero taciuto. Sulla vicenda sono in corso indagini da parte degli investigatori della Squadra Mobile.
ATTUALITÀ 18 GENNAIO 2021 08:02di Davide Falcioni

La Procura di Enna ha aperto un'inchiesta su un sacerdote accusato di abusi sui minori: a sporgere denuncia, segnalando il comportamento del religioso, sono stati alcuni adolescenti che si sono rivolti alle forze dell'ordine. Sulla vicenda sono in corso indagini da parte degli investigatori della Squadra Mobile che avrebbero già raccolto alcune testimonianze. Il parroco, che è anche insegnante di religione, avrebbe abusato dei ragazzi, quasi tutti minorenni, che erano impegnati nelle attività dell'oratorio. Altri religiosi sarebbero venuti a conoscenza dei presunti abusi, ma avrebbero taciuto. Episodi analoghi erano stati segnalati anche alla curia di Piazza Armerina, senza ottenere alcun provvedimento se non l'allontanamento momentaneo del sacerdote dalla parrocchia.

https://tg24.sky.it/palermo/2021/01/18/abu...li-enna-parroco
Abusi sessuali su minori, indagato un parroco a Enna

18 gen 2021 - 08:49
Episodi analoghi erano stati segnalati anche alla curia di Piazza Armerina, senza ottenere alcun provvedimento se non l'allontanamento momentaneo del sacerdote dalla parrocchia

Un parroco risulta indagato dalla Procura di Enna per abusi sessuali su minorenni a seguito di un esposto e alcune segnalazioni fatte da alcuni adolescenti. Indagano gli investigatori della Squadra Mobile che avrebbero già raccolto alcune testimonianze.

Secondo le accuse il sacerdote, che è anche insegnante di religione, avrebbe abusato delle vittime, quasi tutte minorenni, impegnate nelle attività dell'oratorio. Altri religiosi sarebbero venuti a conoscenza dei presunti abusi, ma avrebbero taciuto. Episodi analoghi erano stati segnalati anche alla curia di Piazza Armerina, senza ottenere alcun provvedimento se non l'allontanamento momentaneo del sacerdote dalla parrocchia.

Il vescovo di Piazza Armerina: "Avviate procedure"
"Con riguardo a dei casi che sono avvenuti nella mia diocesi io ho sempre attivato la procedura canonica informando le autorità ecclesiastiche", ha affermato il vescovo di Piazza Armerina, Monsignore Rosario Gisana. "Sono offeso con la Procura che avrebbe dovuto informarmi mentre io allo stato attuale non so niente. In realtà non so di chi stiamo parlando". Sui contatti con il Vaticano, che avrebbe ricevuto una lettera da parte di una vittima e ne avrebbe chiesto conto al vescovo, Gisana ha detto che non può negare di avere avuto contatti con la Santa Sede. "I parroci che sono venuti a conoscenza di questo non hanno taciuto e lo hanno comunicato subito. Io non ho insabbiato nulla". Una delle vittime avrebbe seguito un procedimento canonico e non avendo avuto un riscontro alle sue dichiarazioni avrebbe deciso di rivolgersi al Papa. Su un presunto indennizzo offerto alla vittima il vescovo commenta deciso: "Noi non abbiamo offerto alcun risarcimento"
Data ultima modifica 18 gennaio 2021 ore 12:33

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2021...nori-283027135/
Enna, vittima scrive al Papa: parroco indagato dalla procura per abusi sessuali su minori

Gli accertamenti della squadra mobile sono partiti dopo la denuncia di un giovane
18 GENNAIO 2021

Un fascicolo è stato aperto dalla Procura di Enna nei confronti di un parroco, dopo un esposto ed alcune segnalazioni da parte di adolescenti che hanno denunciato presunti abusi sessuali da parte del sacerdote. Sulla vicenda sono in corso indagini da parte degli investigatori della squadra mobile che avrebbero già raccolto alcune testimonianze.

Il parroco, che è anche insegnante di religione, avrebbe abusato dei ragazzi, quasi tutti minorenni, che erano impegnati nelle attività dell'oratorio. Altri religiosi sarebbero venuti a conoscenza dei presunti abusi, ma avrebbero taciuto. Episodi analoghi erano stati segnalati anche alla curia di Piazza Armerina, senza ottenere alcun provvedimento se non l'allontanamento momentaneo del sacerdote dalla parrocchia.


https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019...mesi-227425246/

Avrebbe scritto anche a Papa Bergoglio che ha immediatamente chiesto chiarimenti alla Curia di Piazza Armerina, uno dei giovani che a Enna avrebbe subito abusi sessuali. L'adolescente aveva prima segnalato tutto alla diocesi di Piazza Armerina e poi scritto direttamente al Papa. Sul sacerdote, insegnante di religione e parroco a Enna Alta e organizzatore di moltissime attivita' per i bambini e gli adolescenti, pesano le accuse di abusi sessuali che, secondo quanto emerso, sarebbero stati subiti da diversi ragazzini che frequentavano le attivita' organizzate dal sacerdote sia nell'ambito delle attivita' dell'oratorio parrocchiale, sia nell'ambito di una associazione che riunisce oltre 300 ragazzi e che organizza attivita' anche estive. Tutto cio' in un contesto di presunte reticenze e omissioni.

Dopo le segnalazioni alla Curia di Piazza Armerina, il sacerdote era stato trasferito, anche se a Enna era stata diffusa la notizia di una sua malattia. In realta' il sacerdote avrebbe anche continuato ad officiare riti religiosi, anche se non nella sua parrocchia. Dopo la lettera di una delle presunte vittime Papa Bergoglio, ha chiesto chiarimenti direttamente alla Diocesi armerina. Dalle indagini trapela che le vittime del sacerdote, molto noto a Enna, avrebbero raccontato degli abusi subiti ad altri sacerdoti ennesi, ma non ci sono state segnalazioni alla magistratura e sembra che i sacerdoti informati dalle vittime, abbiano omesso di informare anche la Diocesi, malgrado tra le vittime ci sarebbero anche alcuni seminaristi con i quali il sacerdote intratteneva relazioni sessuali. In ogni caso dopo le segnalazioni dirette alla Curia, l'unico provvedimento era stato l'allontanamento del sacerdote dalla parrocchia.
Il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana, "ogni qualvolta ha ricevuto notizia di eventuali delitti ha avviato i procedimenti previsti dalla normativa canonica". Lo si legge in una precisazione della diocesi in merito ai presunti casi di abusi sessuali su cui sono in corso le indagini da parte della squadra mobile di Enna, che ha ricevuto denuncia.
"Si precisa, inoltre, che il vescovo non ha ricevuto alcuna comunicazione da parte dell'autorità giudiziaria in cui si informa di eventuali procedimenti penali a carico di chierici della diocesi - ancora la nota -. Pertanto esprime piena fiducia nella magistratura e offre collaborazione per l'accertamento della verità dei fatti, nella eventualità che il caso sia di sua competenza"

www.corrieretneo.it/2021/01/18/enn...-testimonianze/
Enna, sacerdote indagato per abusi su minori: Squadra mobile ha raccolto testimonianze
REDAZIONE — 18 GENNAIO 2021
Enna, sacerdote indagato per abusi su minori: Squadra mobile ha raccolto testimonianze
Presunti abusi sessuali durante le attività dell’oratorio. Indagini a Enna su un sacerdote dopo un esposto e la segnalazione di alcuni adolescenti, che sarebbero stati vittime del parroco durante le attività di oratorio.
Il prete è anche insegnante di religione.
La Procura ha aperto un fascicolo e gli investigatori della Squadra mobile avrebbero già raccolto alcune testimonianze, ma l’indagine è ancora nella fase iniziale.

I presunti abusi sarebbero andati avanti da alcuni anni.

www.sicilianews.it/minori-abusati-...vate-procedure/

18 gennaio 2021

Minori abusati dal prete, una vittima scrive al Papa. Il vescovo di Enna: “attivate procedure”
Dopo la lettera di una delle presunte vittime Papa Bergoglio, ha chiesto chiarimenti direttamente alla Diocesi armerina

Avrebbe scritto anche a Papa Bergoglio che ha immediatamente chiesto chiarimenti alla Curia di Piazza Armerina, uno dei giovani che a Enna avrebbe subito abusi sessuali dal parroco che oggi è indagato dalla procura di Enna. L’adolescente aveva prima segnalato tutto alla diocesi di Piazza Armerina e poi scritto direttamente al Papa. Sul sacerdote, insegnante di religione e parroco a Enna Alta e organizzatore di moltissime attività per i bambini e gli adolescenti, pesano le accuse di abusi sessuali che, secondo quanto emerso, sarebbero stati subiti da diversi ragazzini che frequentavano le attività organizzate dal sacerdote sia nell’ambito delle attività dell’oratorio parrocchiale, sia nell’ambito di una associazione che riunisce oltre 300 ragazzi e che organizza attività anche estive. Tutto ciò in un contesto di presunte reticenze e omissioni.

Dopo le segnalazioni alla Curia di Piazza Armerina, il sacerdote era stato trasferito, anche se a Enna era stata diffusa la notizia di una sua malattia. In realtà il sacerdote avrebbe anche continuato ad officiare riti religiosi, anche se non nella sua parrocchia. Dopo la lettera di una delle presunte vittime Papa Bergoglio, ha chiesto chiarimenti direttamente alla Diocesi armerina. Dalle indagini trapela che le vittime del sacerdote, molto noto a Enna, avrebbero raccontato degli abusi subiti ad altri sacerdoti ennesi, ma non ci sono state segnalazioni alla magistratura e sembra che i sacerdoti informati dalle vittime, abbiano omesso di informare anche la Diocesi, malgrado tra le vittime ci sarebbero anche alcuni seminaristi con i quali il sacerdote intratteneva relazioni sessuali. In ogni caso dopo le segnalazioni dirette alla Curia, l’unico provvedimento era stato l’allontanamento del sacerdote dalla parrocchia.

Il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, ha attivato le procedure previste in caso di segnalazioni di abusi sessuali anche su minorenni. “Con riguardo a casi che sono avvenuti nella mia diocesi – ha sostenuto – io ho sempre attivato la procedura canonica informando le autorità ecclesiastiche”. Il vescovo Gisana a proposito del caso del parroco sul quale la procura ha aperto un fascicolo per violenza sessuale, non smentisce che ci siano stati altri casi e altre segnalazioni. “Sono offeso con la procura che avrebbe dovuto informarmi. Io allo stato attuale non so niente. In realtà non so di chi stiamo parlando”, prosegue. Gisana non smentisce, anzi conferma, che ci sono stati anche contatti con il Vaticano, sembra dopo le richieste di chiarimenti sulla scorta di una lettera inviata da una delle vittime a Papa Bergoglio. I parroci, secondo il vescovo di Piazza Armerina, una volta informati dalle giovani presunte vittime, lo avrebbero subito informato. Confermato che il ragazzo che ha scritto al papa, è stato sentito nell’ambito del procedimento avviato dalla diocesi, ma il vescovo smentisce che al giovane e alla famiglia sia stato offerto un risarcimento.

Edited by pincopallino1 - 4/6/2022, 11:56
 
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www.lasicilia.it/news/cronaca/3864...enunciarlo.html
Parla una delle vittime del prete accusato di abusi a Enna: «Voleva comprarmi, ma ho trovato la forza di denunciarlo»
18/01/2021 - 15:38di Redazione
Parla una delle vittime del prete accusato di abusi a Enna: «Voleva comprarmi, ma trovato la forza di denunciarlo»

ENNA - «Mi hanno umiliato, hanno provato ad isolarmi e a comprarmi. Ma dopo un lungo travaglio interiore, ora ho trovato il coraggio di denunciare. Quello che ho subito io, non deve subirlo più nessuno». Lo ha detto l’uomo che ha denunciato presunti abusi sessuali subiti da quando aveva 15 anni da un sacerdote, «combattuto tra la voglia di non tradire la Chiesa, a cui sono devoto, e la necessità di giustizia».

«Questa esperienza mi ha rovinato la vita - sostiene dicendo che sarebbe voluto entrare in seminario - le violenze sono arrivate quando io ero appena quindicenne. Ci sono stati dei primi approcci fino alla vera e propria violenza». E poi, aggiunge c'è il «dolore nel sentirsi tradito dalla Chiesa, dai tanti preti, con i quali mi ero confidato».

«Soltanto un prete ad Enna - osserva - mi ha sostenuto mentre, molti hanno cominciato ad avere atteggiamenti se non ostili, comunque, di sospetto».

Negli anni l’uomo ha cominciato a soffrire di disturbi dell’alimentazione. «Non volevo più uscire da casa - ricostruisce - ma lui mi chiamava continuamente e mi inviava continui messaggi. E se mi vedeva con qualcuno, cominciavano le scenate. Provava a denigrami davanti a tutti. Ero nelle sue mani. Poi ho cominciato a non mangiare, ho rasentato l'anoressia. Devo ringraziare i miei genitori che mi hanno sempre sostenuto, rispettando anche i miei tempi».

Infine, ha presentato una denuncia alla Squadra Mobile della Questura di Enna, dopo avere scritto una lettera al Papa, dove raccontava la sua drammatica storia.
 
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www.ilsecoloxix.it/italia/2021/01/...nzio-1.39789866

Enna, sacerdote accusato di violenza. La vittima: “Hanno cercato di comprare il mio silenzio”

Le indagini sono affidate alla polizia

La Procura ha iscritto il prete nel registro degli indagati e affidato indagini alla squadra mobile della Questura

PIERELISA RIZZO
18 GENNAIO 2021
Enna - "Mi hanno umiliato, hanno provato ad isolarmi e a comprarmi. Ma dopo un lungo travaglio interiore, ora ho trovato il coraggio di denunciare. Quello che ho subìto io, non deve subirlo più nessuno". Lo dice il giovane che ha denunciato presunti abusi sessuali subiti da quando aveva 15 anni da un prete di una parrocchia di Enna, "combattuto - spiega - tra la voglia di non tradire la Chiesa, a cui sono devoto, e la necessità di giustizia".

E sarebbe stata la "voglia di giustizia" a spingerlo a presentare una denuncia alla Procura, che ha iscritto il sacerdote nel registro degli indagati e affidato indagini alla squadra mobile della Questura. L'uomo in precedenza, nel 2014, aveva raccontato ad un parroco di Enna degli abusi, che, secondo la sua ricostruzione, erano cominciati quando il sacerdote era ancora in seminario e si erano protratti per oltre 5 anni, dal 2008 al 2013, fino al raggiungimento della maggiore età della vittima, anche nella canonica della chiesa.

Nel 2018, dopo un percorso avviato con uno psicoterapeuta, il giovane ha formalizzato una denuncia alla diocesi di Piazza Armerina. E' stato sentito dal Tribunale ecclesiastico di Palermo ma, nonostante avesse nominato un avvocato rotale - cioè abilitato a rappresentarlo di fronte alla Sacra Rota - non è riuscito ad ottenere gli atti del processo. Per questo, racconta, "ho scritto al Papa, chiedendo il suo aiuto". E, secondo quanto si è appreso, dal Vaticano hanno chiamato in Diocesi chiedendo immediati chiarimenti sulla vicenda.


Il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana, dal canto suo, spiega di "avere sempre attivato la procedura canonica informando le autorità ecclesiastiche" quando ha ricevuto segnalazioni, ma aggiunge di "non avere ricevuto alcuna comunicazione da parte dell'Autorità giudiziaria in cui si informa di eventuali procedimenti penali a carico di chierici della diocesi".

Il vescovo, comunque, "esprime piena fiducia nella magistratura e offre collaborazione per l'accertamento della verità dei fatti", nella eventualità che il caso fosse di sua competenza. Intanto il parroco accusato, che nel frattempo aveva fondato un'associazione che riunisce oltre 200 giovani, sarebbe stato spostato in una regione del Nord Italia, ufficialmente per gravi motivi di salute.

La presunta vittima sostiene poi di avere ricevuto un'offerta di denaro in cambio del suo silenzio "ma non avrei mai potuto accettare perché non voglio che altri subiscano il mio calvario", spiega. "Noi non abbiamo mai offerto denaro ad alcuno", ribatte al telefono monsignor Gisana.

Gli abusi, secondo il contenuto della denuncia, sarebbero cominciati nel 2008, quando il presunto violentatore era ancora un educatore dell'Azione cattolica. Una serie di approcci fino alle violenze, che sarebbero iniziate nel 2009. E, accusa ancora il giovane, piccoli ricatti e minacce per garantirsi il silenzio. E poi, aggiunge, il "dolore nel sentirsi tradito dalla Chiesa, dai tanti preti, con i quali mi ero confidato".

"Soltanto un sacerdote ad Enna - ricorda - mi ha sostenuto mentre molti hanno cominciato ad avere atteggiamenti se non ostili, comunque di sospetto". "Questa esperienza mi ha rovinato la vita - racconta l'uomo, che voleva entrare in seminario - ma io, con l'aiuto dei miei genitori, ce l'ho fatta. Oggi sono ancora impaurito, ma posso guardarmi allo specchio. Spero che gli altri, che hanno subito lo stesso mio trattamento, decidano di denunciare".


www.start-news.it/2021/01/18/un-gio...tratura-indaga/

Un giovane di Enna denuncia: “abusi subiti da un sacerdote”. La magistratura indaga.

“Sono stato umiliato, ho denunciato alla Chiesa gli abusi subiti da un sacerdote, ma sono rimasto solo”. La dichiarazione è di un giovane di 27 anni che secondo quanto riportato dal quotidiano “La Repubblica” si sarebbe rivolto alla squadra mobile di Enna per raccontare gli abusi che avrebbe subito in una parrocchia di Enna, racconto che avrebbe fatto scattare un’inchiesta da parte della procura”. Il giovane afferma, in base a quanto riportato da La Repubblica, di essersi rivolto prima al suo parroco, raccontando quanto subìto e successivamente al vescovo , Mons. Gisana di Piazza Armerina. Non avendo riscontrato risultati concreti il giovane ha poi scritto a Papa Francesco e successivamente si è rivolto alla polizia”.

Il giovane, nelle dichiarazioni rese a La Repubblica, parla anche di un tentativo che sarebbe stato fatto di chiudere la storia offrendo una somma di denaro, 25 mila euro. Dopo le segnalazioni il noto sacerdote di Enna sarebbe stato trasferito al nord. La Curia di Piazza Armerina fa sapere che: “Ogniqualvolta il vescovo ha ricevuto notizia di eventuali delitti ha avviato i procedimenti previsti dalla normativa canonica e che il vescovo non ha ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’autorità giudiziaria in cui si informa di eventuali procedimenti penali a carico di chierici della diocesi. Pertanto – conclude la nota della diocesi – esprime piena fiducia nella magistratura e offre collaborazione per l’accertamento della verità dei fatti, nella eventualità che il caso sia di sua competenza”.

Edited by pincopallino2 - 18/1/2021, 20:59
 
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https://palermo.repubblica.it/cronaca/2021...uto_-283138373/

Enna, parla la vittima degli abusi: "Il prete mi molestava, la Chiesa ha taciuto"
di Salvo Palazzolo

"Mi rivolsi al vescovo di piazza Armerina, ma dopo essere stato sentito dal tribunale ecclesiastico non successe nulla. Quel parroco è tornato in città e allora ho denunciato e ho scritto al Papa"
19 GENNAIO 2021

«Da troppo tempo mi porto dentro un peso, un sacerdote di cui mi fidavo ha abusato di me. Avevo 15 anni quando accadde la prima volta». A parlare è un ventisettenne di Enna. «Sono un profondo credente – dice nello studio del suo avvocato, Eleanna Parasiliti – speravo che la mia Chiesa intervenisse per allontanare quella persona. Ma non è accaduto nulla».
Quando ha fatto la prima denuncia?
«Nel 2014 ho parlato con il mio parroco, a fine 2018 mi sono rivolto invece al vescovo di Piazza Armerina: dopo questa seconda segnalazione, sono stato sentito per quattro ore al tribunale ecclesiastico di Palermo, era il marzo 2019. Ma ancora una volta non è successo nulla. Così, alla fine di ottobre dell’anno scorso, ho deciso di scrivere a Papa Francesco. E poi di rivolgermi alla squadra mobile di Enna, che ha subito raccolto la mia denuncia e trasmesso tutto alla procura».
Chi raccolse la sua denuncia al tribunale ecclesiastico?

«C’erano un monsignore e un sacerdote che poi è diventato vescovo. Ho avuto la sensazione che minimizzassero quanto stavo raccontando, mi sentivo io sul banco degli imputati».
Come finì l’inchiesta?
«Ho chiesto più volte di avere notizie, ma non ho saputo nulla. So che alcuni testimoni non si presentarono. Al mio avvocato arrivò poi un’offerta di denaro da parte di un legale. Offerta che naturalmente ho rifiutato, ancora oggi la ritengo offensiva. Non mi interessano i soldi, voglio giustizia».
Quanto le venne offerto?
«Venticinque mila euro».
Sa se le autorità ecclesiastiche segnalarono il suo caso alla magistratura ordinaria? In questo caso, la procura della repubblica di Enna.
«Credo proprio di no».
Dopo la sua denuncia, il sacerdote ha continuato a svolgere attività nell’ambito della diocesi?
«Alla fine del 2019, si è trasferito al Nord Italia, si è detto per motivi di salute e poi di studio. Ma questa estate è tornato ad Enna, ha celebrato messa, ha fatto incontri con i giovani. La cosa mi ha indignato. Anche per questa ragione, ho capito che dovevo andare fino in fondo».
Per quanto tempo sono andati avanti gli abusi?
«Dal 2008 al 2013, ricordo con angoscia quel periodo. Ci fu un momento in cui non volevo più uscire da casa. All’epoca, lui mi chiamava continuamente e mi inviava messaggi. E se mi vedeva con qualcuno, cominciavano le scenate. Provava a denigrami davanti a tutti. Ero nelle sue mani. Poi ho cominciato a non mangiare, ho rasentato l’anoressia. Devo ringraziare i miei genitori che mi hanno sempre sostenuto, rispettando anche i miei tempi».
Oltre ai suoi genitori, chi le è stato vicino?
«Devo ringraziare un sacerdote, uno dei tanti a cui ho raccontato questa storia nel corso degli anni. Mi è stato davvero vicino e mi ha messo in contatto con la Curia. Devo dire grazie soprattutto alla polizia: il dirigente della squadra mobile di Enna ha subito raccolto la mia denuncia, ha ascoltato quello che avevo da dire».
Sa se altri giovani hanno ricevuto le stesse attenzioni da parte del sacerdote che ha denunciato?
«Diversi altri ragazzi potrebbero parlare, confermando il mio racconto, ma hanno paura di ritorsioni».
Da parte di chi?
«Enna è una realtà piccola. E quel sacerdote ha un grande seguito».
Si è mai trovato faccia a faccia con lui per parlare della denuncia?
«Sì, una volta. Accettai di incontrarlo alla presenza di un’altra persona. Fu un’esperienza drammatica. Continuava a negare ogni mia contestazione».
Cosa spera adesso?
«Che certe cose non accadano più nella mia Chiesa. Chi sa, parli».
 
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https://qds.it/pedofilia-enna-tutte-le-den...esunta-vittima/

Pedofilia Enna, tutte le denunce della presunta vittima
redazione web |martedì 19 Gennaio 2021 - 06:31

Pedofilia Enna, tutte le denunce della presunta vittima
La Procura indaga sull'ipotesi di violenze di un prete, che era anche insegnante di religione. "Hanno provato a comprare il mio silenzio, ma ho scritto al Papa". E il Vaticano ha subito chiamato la Diocesi. Il Vescovo di Piazza, "fiducia nella Magistratura"


“Hanno provato a comprare il mio silenzio, ma dopo un lungo travaglio interiore, ho trovato il coraggio di denunciare: ciò che ho subito, non deve subirlo più nessuno”.

Adesso è un adulto, ha ventisei anni, ma ne aveva quindici anni quando, ha raccontato, cominciò a subire abusi sessuali da parte di un prete di una parrocchia di Enna.

“Esprimo piena fiducia nella magistratura e offro collaborazione per l’accertamento della verità dei fatti”, ha detto il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana (nella foto), spiegando di “aver attivato la procedura canonica informando le autorità ecclesiastiche” quando ha ricevuto segnalazioni.

Ma ha anche sottolineato di “non avere ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’Autorità giudiziaria in cui si informa di eventuali procedimenti penali a carico di chierici della diocesi”.

Intanto il parroco accusato, che nel frattempo ha fondato un’associazione che riunisce duecento giovani, sarebbe stato spostato in una regione del nord Italia, ufficialmente per gravi motivi di salute.
La lettera al Papa

“Sono stato a lungo combattuto – ha sottolineato la presunta vittima – tra la voglia di non tradire la Chiesa, a cui sono devoto, e la necessità di giustizia”, che lo ha poi spinto a presentare una denuncia alla Procura della Repubblica di Enna, che ha iscritto il sacerdote nel registro degli indagati e affidato indagini alla squadra mobile della Questura.

Nel 2014, aveva raccontato al parroco ennese degli abusi, che, secondo la sua ricostruzione, erano cominciati quando il sacerdote era ancora in seminario e si erano protratti dal 2008 al 2013, consumati anche nella canonica della chiesa.

Nel 2018, dopo un percorso avviato con uno psicoterapeuta, il giovane ha formalizzato una denuncia alla diocesi di Piazza Armerina. E’ stato sentito dal Tribunale ecclesiastico di Palermo ma, nonostante avesse nominato un avvocato rotale – cioè abilitato a rappresentarlo di fronte alla Sacra Rota – non è riuscito a ottenere un processo. Per questo, racconta, “ho scritto al Papa, chiedendo il suo aiuto”.

E, secondo quanto si è appreso, dal Vaticano hanno chiamato in Diocesi chiedendo immediati chiarimenti sulla vicenda.

Denaro per non parlare

Come detto, la presunta vittima sostiene poi di avere ricevuto un’offerta di denaro in cambio del suo silenzio “ma non avrei mai potuto accettare perché non voglio che altri subiscano il mio calvario”, ha detto.

“Noi non abbiamo mai offerto denaro ad alcuno”, ha replicato al telefono monsignor Gisana.

Gli abusi, secondo il contenuto della denuncia, sarebbero cominciati nel 2008, quando il presunto violentatore era ancora un educatore dell’Azione cattolica. Una serie di approcci fino alle violenze, che sarebbero iniziate nel 2009.

Tra, ha accusato ancora il giovane, piccoli ricatti e minacce per garantirsi il silenzio.

E poi, ha aggiunto, il “dolore nel sentirsi tradito dalla Chiesa, dai tanti preti, con i quali mi ero confidato”.

La solidarietà di un solo prete

“Soltanto un sacerdote a Enna – ha ricordato – mi ha sostenuto mentre molti hanno cominciato ad avere atteggiamenti se non ostili, comunque di sospetto”.

“Questa esperienza mi ha rovinato la vita – ha concluso la presunta vittima, che un tempo avrebbe voluto entrare in seminario – ma io, con l’aiuto dei miei genitori, ce l’ho fatta. Oggi sono ancora impaurito, ma posso guardarmi allo specchio. Spero che gli altri, che hanno subito lo stesso mio trattamento, decidano di denunciare”.
 
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https://palermo.repubblica.it/cronaca/2021...zio_-283359338/
Molestie dal prete, Enna si divide. Il procuratore: "Dalla Curia solo silenzio"
di Salvo Palazzolo

Il capo dei pm di Enna: "Siamo venuti a conoscenza del fatto solo dopo la denuncia del giovane". In città, c'è chi difende il sacerdote e lo considera vittima di un complotto per le sue posizioni riformiste
19 GENNAIO 2021
2 MINUTI DI LETTURA
Il procuratore capo di Enna, Massimo Francesco Palmeri, non usa mezzi termini: «Dalla Curia non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione. Siamo venuti a conoscenza dei fatti solo attraverso la recente denuncia del giovane alla polizia. E, adesso, ce ne stiamo occupando con la massima sollecitudine, come è necessario quando vengono denunciati episodi ditale gravità».

Prima di presentarsi alla polizia, il 27enne di Enna protagonista di questa storia aveva raccontato tutto al vescovo di Piazza Armerina, alla fine del 2018. Monsignor Rosario Gisana aveva subito segnalato il caso al tribunale ecclesiastico regionale, era scattata un’indagine “previa”, così viene chiamata dal diritto canonico, due giudici avevano ascoltato il giovane per quattro ore e raccolto altre deposizioni. Poi, l’incartamento era stato inviato al vescovo di Piazza Armerina.

"Io vittima degli abusi di un prete di Enna, lasciato solo dalla Chiesa"
di Salvo Palazzolo
18 Gennaio 2021

Cos’è accaduto dopo? Le rigide norme previste da Papa Francesco in questa materia così delicata prevedono che la pratica debba essere comunicata al Vaticano, alla Congregazione per la dottrina della fede, che decide sull’eventuale sanzione. Nei casi più gravi è prevista la riduzione allo stato laicale. Per il caso di Enna, non sappiamo quali sviluppi abbia avuto l’inchiesta, di sicuro alcuni mesi fa il sacerdote si è trasferito al Nord Italia, ufficialmente per motivi di salute, ma questa estate è tornato ad Enna per qualche tempo, ha celebrato messa e ha fatto incontri con i giovani.
Ieri, abbiamo cercato monsignor Gisana per chiedergli chiarimenti su questo caso. Ma le nostre mail non hanno avuto risposta. Sono due soprattutto gli interrogativi al vescovo di Piazza Armerina. La prima: dopo l’indagine del tribunale ecclesiastico, quale determinazione è stata adottata nei confronti del sacerdote accusato di numerosi abusi sessuali su un minorenne? E ancora: perché il vescovo non ha comunicato nulla alla procura della Repubblica di Enna posto che il giovane parla di abusi commessi anche nei confronti di altri giovani?

Lunedì mattina, dopo la pubblicazione delle prime notizie su questo caso, il vescovo ha avuto parole forti nei confronti della magistratura. Queste: «Sono offeso con la Procura, che avrebbe dovuto informarmi mentre io allo stato attuale non so niente – ha detto all’Ansa - In realtà non so di chi stiamo parlando». Nel pomeriggio, un comunicato ufficiale della Diocesi, dai toni diversi: «Il vescovo di Piazza Armerina ogni qualvolta ha ricevuto notizia di eventuali delitti ha avviato i procedimenti previsti dalla normativa canonica. Si precisa, inoltre, che il vescovo non ha ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’autorità giudiziaria in cui si informa di eventuali procedimenti penali a carico di chierici della diocesi. Pertanto, esprime piena fiducia nella magistratura e offre collaborazione per l’accertamento della verità dei fatti, nella eventualità che il caso sia di sua competenza». Finale un po’ criptico.

Che vuol dire, «nella eventualità che il caso sia di sua competenza»? Non si era già occupato il vescovo di Piazza Armerina del caso del sacerdote accusato di abusi sessuali?

Enna si è già divisa sulla storia del sacerdote finito sotto accusa. C’è chi lo difende a spada tratta, arrivando addirittura ad ipotizzare un complotto nei suoi confronti. Per le posizioni riformiste nella Chiesa, e anche nella comunità civile: uno dei giovani cresciuti nel gruppo del sacerdote è oggi uno dei volti nuovi della politica di Enna. Anche per questo il caso divide la città. Mentre il protagonista di questa storia spera che altri giovani trovino la forza di denunciare gli abusi. «Avvenivano in parrocchia e nella casa dove facevamo i campi scuola», ha raccontato nell’intervista a Repubblica. «Quel sacerdote ha approfittato di un mio momento di fragilità. Avevo 15 anni».
 
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https://enna.gds.it/articoli/cronaca/2021/...1-26122d113425/

Presunti abusi di un sacerdote ennese su un minore, sentito in procura il vescovo
21 Gennaio 2021
abusi, procura di enna, sacerdote, Enna, Cronaca
E’ stato sentito oggi alla procura di Enna il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, nell’ambito dell’inchiesta avviata sui presunti abusi sessuali contestati ad un sacerdote ennese. Il prelato, che nei giorni scorsi aveva annunciato che, se convocato, avrebbe fornito tutti gli elementi a sua conoscenza, è stato sentito per tre ore dal procuratore, Massimo Palmeri, come persona informata sui fatti.

A denunciare i fatti è stato un giovane che sarebbe stato vittima degli approcci del parroco, molto attivo con varie iniziative per bambini e adolescenti nella sua parrocchia di Enna Alta, dalla quale però era stato allontanato qualche tempo fa. Il giovane che ha denunciato episodi avvenuti quando era quindicenne, aveva scritto a Papa Bergoglio, raccontando dell’amarezza per l’atteggiamento di altri sacerdoti e della curia di Piazza Armerina alla quale si era rivolto.

La vittima ha anche raccontato di avere ricevuto proposte di denaro a titolo di risarcimento e che si sarebbe invece aspettato un procedimento ufficiale. Il vescovo Gisana da parte sua aveva dichiarato che sui casi avvenuti nella diocesi armerina avrebbe attivato la procedura canonica e informato le autorità ecclesiastiche. Tra i fatti sui quali Gisana è stato sentito ci sarebbe proprio l’indagine del Tribunale ecclesiastico di Palermo a carico proprio del prete, che però non si sarebbe mai presentato e che avrebbe solo fornito una testimonianza informale al vescovo. I risultati dell’indagine, qualora si fossero ravvisati comportamenti censurabili per la Chiesa da parte del prete, sarebbero stati mandati alla congregazione del Vaticano, ma la vittima ha denunciato di non avere mai avuto conoscenza della decisione. L’unico fatto certo è che il parroco, nel corso di una messa a ottobre 2019, aveva annunciato che a seguito di una malattia era costretto a lasciare Enna e trasferirsi temporaneamente al nord Italia. La scorsa estate il sacerdote è tornato in città, ha officiato riti religiosi e avrebbe anche preso parte ad attività con bambini e adolescenti. Il vescovo Gisana aveva già manifestato la sua disponibilità a rendere spontanee dichiarazioni, negando di essere a conoscenza delle contestazioni nei confronti del parroco di Enna. A confermare che la Curia di Piazza Armerina non ha mai segnalato episodi di abusi, è stato il procuratore capo di Enna Massimo Palmeri. Sembra che il giovane che ha denunciato non sarebbe la sola vittima delle attenzioni del sacerdote.
 
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https://palermo.repubblica.it/cronaca/2021...iato-283683667/

Il prete di Enna e gli abusi sessuali su un minore, la Chiesa aveva archiviato
di Salvo Palazzolo

Due anni fa, l'inchiesta ecclesiale si era arenata per un difetto di competenza: "All'epoca dei fatti era solo un seminarista". I pm convocano il vescovo Gisana. A dicembre ha partecipato a un incontro di catechesi on line con il sacerdote indagato
22 GENNAIO 2021

Due anni fa, la Chiesa aveva archiviato l’indagine nei confronti del sacerdote accusato di aver abusato di un giovane di Enna. Con una motivazione formale, un “difetto di competenza”: all’epoca dei fatti, il prete era ancora seminarista. Dunque, al di fuori dalla giurisdizione ecclesiale. Ma, adesso, dopo la denuncia della vittima alla polizia e il clamore mediatico di questi giorni, il Vaticano ha chiesto informazioni sul caso al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana. Anche il procuratore di Enna Massimo Palmeri ha convocato il vescovo, come persona informata sui fatti.

Ieri mattina, don Gisana è rimasto per due ore e mezza al palazzo di giustizia. «Abbiamo ripercorso tutti gli aspetti di questa vicenda», si limita a dire il procuratore capo, che ha sentito il presule alla presenza dei due sostituti assegnatari del fascicolo. «Acquisiremo gli atti dell’indagine ecclesiale», aggiunge il procuratore.

Molestie dal prete, Enna si divide. Il procuratore: "Dalla Curia solo silenzio"
di Salvo Palazzolo
19 Gennaio 2021

Per certo, la Chiesa non ha mai segnalato il caso alla magistratura. E sembra aver dimenticato in fretta quella denuncia. Il sacerdote finito sotto accusa è stato sì allontanato alla fine del 2019, ufficialmente per motivi di salute e studio, ma questa estate è tornato a celebrare messa ad Enna, a dicembre ha partecipato addirittura a un incontro di catechesi on line con il vescovo Gisana, rivolto ai giovani. La registrazione, del 23 dicembre 2020, è su Facebook. Era forse il preludio di un ritorno ad Enna?
Ripercorriamo l’inchiesta della Chiesa, che ha più di una lacuna. Alla fine del 2018, un giovane presenta una denuncia per abusi sessuali commessi da un prete al vescovo di Piazza Armerina, l’esposto viene trasmesso al tribunale ecclesiastico regionale per un’indagine “previa”, così viene chiamata. Due alti prelati (uno oggi è vescovo in una diocesi siciliana) ascoltano per quattro ore il denunciante; viene convocato anche il sacerdote chiamato in causa, ma non si presenta. Non si presentano anche alcuni testimoni importanti citati dalla vittima. Un’inchiesta non troppo approfondita, che alla fine mette in risalto solo un episodio di abusi sessuali, compiuto quando il prete accusato era ancora seminarista. Eppure, la vittima aveva parlato di molti altri abusi, proseguiti negli anni, quando ormai l’indagato era diventato sacerdote, uno dei più stimati della diocesi di Piazza Armerina per il suo impegno con i giovani. Ma l’indagine previa resta in superficie, l’incartamento torna alla diocesi di Piazza Armerina, il vescovo lo invia in Vaticano, alla Congregazione per la Dottrina della fede, per la decisione finale. Che si arena sul difetto di competenza. E la storia finisce lì. Mentre il prete viene invitato a trasferirsi al nord Italia. Ma di recente gli viene consentito di mantenere contatti con i ragazzi di Enna, on line.

Adesso, tutt’altro ritmo ha l’indagine che la procura ha affidato alla squadra mobile diretta da Nino Ciavola. La vittima che ha denunciato ha parlato di altri giovani che sarebbero stati abusati dal sacerdote. Sono già iniziate le audizioni.
 
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Prete di Enna abusò di un minore, la famiglia: la Diocesi ci offrì dei soldi
CronacaEnna Gen 25,2021 0

"La Diocesi ci offrì dei soldi della Caritas in cambio di una 'clausola di riservatezza' e del silenzio di nostro figlio". Lo sostengono i genitori dell'uomo che ha denunciato di avere subito abusi da un prete a Enna quando aveva 15 anni. Dopo il suo esposto la Procura della città ha aperto un'inchiesta per violenza sessuale nei confronti del sacerdote, delegando le indagini alla squadra mobile della Questura. "L'unico nostro interesse - affermano - era quello di avere giustizia con l'allontanamento definitivo del sacerdote da Enna e l'ammonizione scritta da parte del vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana". Secondo la ricostruzione dei genitori dell'uomo, assistiti dall'avvocato Eleanna Mollica Parasiliti, l'accordo, "mediato da un avvocato rotale del Nord Italia, prevedeva anche una 'clausola di riservatezza'". La Procura di Enna continua a lavorare in silenzio, ma dagli accertamenti sarebbe emerso che la Chiesa avrebbe archiviato l'indagine nei confronti del presunto autore degli abusi sul minorenne per un difetto di competenza tecnico-giuridica: all'epoca dei fatti il prete era ancora seminarista. La Curia di Piazza Armerina lo avrebbe quindi invitato a trasferirsi in una regione del Nord Italia, dove sta frequentando un dottorato di ricerca. Ad Enna il prete, che gestisce un'associazione con centinaia di giovani, è tornato in estate ed ha celebrato messa.
 
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www.sicilianews.it/abusi-in-parroc...ldi-e-silenzio/

Abusi in parrocchia nell’Ennese, i genitori della vittima: “la Curia propose soldi e silenzio”
La proposta sarebbe venuta direttamente dal vescovo di Piazza Armerina (Enna) Rosario Gisana, quando erano andati a chiedere giustizia per il figlio

La proposta di accettare denaro come risarcimento per le molestie subite c’è stata e a sostenerlo sono i genitori del giovane che con la sua denuncia ha dato il via all’inchiesta nei confronti di un parroco di Enna che risulta indagato per presunti abusi sessuali. “Soldi della Caritas e l’accettazione della clausola della riservatezza, per garantire il silenzio di nostro figlio abusato dal prete di una parrocchia di Enna”, denunciano i genitori, i quali riferiscono anche che la proposta sarebbe venuta direttamente dal vescovo di Piazza Armerina (Enna) Rosario Gisana, quando erano andati a chiedere giustizia per il figlio, secondo i quali la proposta prevedeva che la somma venisse erogata a rate nell’arco di 24 mesi. “L’unico nostro interesse – dicono ancora i genitori del giovane – era quello di avere giustizia con l’allontanamento definitivo del sacerdote da Enna e l’ammonizione scritta da parte del Vescovo. La proposta non venne accettata”.

L’accordo, mediato da un avvocato del Foro Canonico del Nord Italia, prevedeva l’impegno della vittima al silenzio, per evitare lo scandalo e la famiglia del giovane sottolinea che la proposta fu avanzata direttamente dalla Curia e non dal sacerdote. Intanto emerge anche che effettivamente il vescovo Gisana attivò la procedura canonica dopo la denuncia che il giovane fece, in prima battuta, alla Curia.

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2021...ere_-284107903/

Enna, gli abusi del prete. I genitori: "La Curia ci disse di tacere"
Papa Francesco e monsignor Rosario Gisana
"Soldi della Caritas e l'accettazione della clausola della riservatezza, per garantire il silenzio di nostro figlio abusato dal prete di una parrocchia di Enna", denunciano i genitori
25 GENNAIO 2021

La proposta di accettare denaro come risarcimento per le molestie subite c'è stata e a sostenerlo sono i genitori del giovane che con la sua denuncia ha dato il via all'inchiesta nei confronti di un parroco di Enna che risulta indagato per presunti abusi sessuali.

Enna, parla la vittima degli abusi: "Il prete mi molestava, la Chiesa ha taciuto"
di Salvo Palazzolo
19 Gennaio 2021

"Soldi della Caritas e l'accettazione della clausola della riservatezza, per garantire il silenzio di nostro figlio abusato dal prete di una parrocchia di Enna", denunciano i genitori, i quali riferiscono anche che la proposta sarebbe venuta direttamente dal vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, quando erano andati a chiedere giustizia per il figlio, secondo i quali la proposta prevedeva che la somma venisse erogata a rate nell'arco di 24 mesi.
Abusi su minori, il procuratore di Enna: "Mai ricevute segnalazioni dalla Curia"

"L'unico nostro interesse - dicono ancora i genitori del giovane - era quello di avere giustizia con l'allontanamento definitivo del sacerdote da Enna e l'ammonizione scritta da parte del Vescovo. La proposta non venne accettata".
Molestie dal prete, Enna si divide. Il procuratore: "Dalla Curia solo silenzio"

L'accordo, mediato da un avvocato del Foro Canonico del Nord Italia, prevedeva l'impegno della vittima al silenzio, per evitare lo scandalo e la famiglia del giovane sottolinea che la proposta fu avanzata direttamente dalla Curia e non dal sacerdote. Intanto emerge anche che effettivamente il vescovo Gisana attivò la procedura canonica dopo la denuncia che il giovane fece, in prima battuta, alla Curia.
L'inchiesta sul prete accusato di abusi su minori, il vescovo di Piazza Armerina sentito come testimone

Il tribunale ecclesiastico di Palermo aprì un procedimento a carico del sacerdote, per poi archiviarlo motivando con il "difetto di competenza", perchè all'epoca il presunto autore delle molestie era ancora seminarista. La vicenda si chiuse quindi senza alcun provvedimento formale e senza alcuna segnalazione alla magistratura e ci fu solo un invito al sacerdote a trasferirsi al Nord Italia per frequentare un dottorato di ricerca.
Il prete di Enna e gli abusi sessuali su un minore, la Chiesa aveva archiviato

La scorsa estate il sacerdote è rientrato a Enna ed ha continuato a celebrare messe ed organizzare attività per i ragazzi tramite la sua associazione che riunisce oltre 300 tra bambini e adolescenti.

www.lasicilia.it/news/cronaca/3879...l-silenzio.html

I genitori del minore abusato dal prete a Piazza Armerina: «Diocesi ci offrì soldi per il silenzio»
25/01/2021 - 10:02di Redazione
Spunta una presunta clausola di riservatezza. La Procura continua a indagare mentre la Chiesa avrebbe archiviato l'indagine
I genitori del minore abusato dal prete a Piazza Armerina: «Diocesi ci offrì soldi per il silenzio»

ENNA «La Diocesi ci offrì dei soldi della Caritas in cambio di una "clausola di riservatezza" e del silenzio di nostro figlio». Lo sostengono i genitori dell’uomo che ha denunciato di avere subito abusi da un prete a Enna quando aveva 15 anni. Dopo il suo esposto la Procura della città ha aperto un’inchiesta per violenza sessuale nei confronti del sacerdote, delegando le indagini alla squadra mobile della Questura.

«L'unico nostro interesse - affermano - era quello di avere giustizia con l’allontanamento definitivo del sacerdote da Enna e l’ammonizione scritta da parte del vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana».

Secondo la ricostruzione dei genitori dell’uomo, assistiti dall’avvocato Eleanna Mollica Parasiliti, l'accordo, «mediato da un avvocato rotale del Nord Italia, prevedeva anche una "clausola di riservatezza"».

La Procura di Enna continua a lavorare in silenzio, ma dagli accertamenti sarebbe emerso che la Chiesa avrebbe archiviato l'indagine nei confronti del presunto autore degli abusi sul minorenne per un difetto di competenza tecnico-giuridica: all’epoca dei fatti il prete era ancora seminarista. La Curia di Piazza Armerina lo avrebbe quindi invitato a trasferirsi in una regione del Nord Italia, dove sta frequentando un dottorato di ricerca.

Ad Enna il prete, che gestisce un’associazione con centinaia di giovani, è tornato in estate ed ha celebrato messa.
 
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Le penose bugie del vescovo di Piazza Armerina "non so di chi si parla, offeso dalla Procura"


il vescovo Gisana

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Abusi in parrocchia nell’Ennese, i genitori della vittima: “la Curia propose soldi e silenzio”
La proposta sarebbe venuta direttamente dal vescovo di Piazza Armerina (Enna) Rosario Gisana, quando erano andati a chiedere giustizia per il figlio

La proposta di accettare denaro come risarcimento per le molestie subite c’è stata e a sostenerlo sono i genitori del giovane che con la sua denuncia ha dato il via all’inchiesta nei confronti di un parroco di Enna che risulta indagato per presunti abusi sessuali. “Soldi della Caritas e l’accettazione della clausola della riservatezza, per garantire il silenzio di nostro figlio abusato dal prete di una parrocchia di Enna”, denunciano i genitori, i quali riferiscono anche che la proposta sarebbe venuta direttamente dal vescovo di Piazza Armerina (Enna) Rosario Gisana, quando erano andati a chiedere giustizia per il figlio, secondo i quali la proposta prevedeva che la somma venisse erogata a rate nell’arco di 24 mesi. “L’unico nostro interesse – dicono ancora i genitori del giovane – era quello di avere giustizia con l’allontanamento definitivo del sacerdote da Enna e l’ammonizione scritta da parte del Vescovo. La proposta non venne accettata”.

L’accordo, mediato da un avvocato del Foro Canonico del Nord Italia, prevedeva l’impegno della vittima al silenzio, per evitare lo scandalo e la famiglia del giovane sottolinea che la proposta fu avanzata direttamente dalla Curia e non dal sacerdote. Intanto emerge anche che effettivamente il vescovo Gisana attivò la procedura canonica dopo la denuncia che il giovane fece, in prima battuta, alla Curia.

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Enna, gli abusi del prete. I genitori: "La Curia ci disse di tacere"
Papa Francesco e monsignor Rosario Gisana
"Soldi della Caritas e l'accettazione della clausola della riservatezza, per garantire il silenzio di nostro figlio abusato dal prete di una parrocchia di Enna", denunciano i genitori
25 GENNAIO 2021

La proposta di accettare denaro come risarcimento per le molestie subite c'è stata e a sostenerlo sono i genitori del giovane che con la sua denuncia ha dato il via all'inchiesta nei confronti di un parroco di Enna che risulta indagato per presunti abusi sessuali.

Enna, parla la vittima degli abusi: "Il prete mi molestava, la Chiesa ha taciuto"
di Salvo Palazzolo
19 Gennaio 2021

"Soldi della Caritas e l'accettazione della clausola della riservatezza, per garantire il silenzio di nostro figlio abusato dal prete di una parrocchia di Enna", denunciano i genitori, i quali riferiscono anche che la proposta sarebbe venuta direttamente dal vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, quando erano andati a chiedere giustizia per il figlio, secondo i quali la proposta prevedeva che la somma venisse erogata a rate nell'arco di 24 mesi.
Abusi su minori, il procuratore di Enna: "Mai ricevute segnalazioni dalla Curia"

"L'unico nostro interesse - dicono ancora i genitori del giovane - era quello di avere giustizia con l'allontanamento definitivo del sacerdote da Enna e l'ammonizione scritta da parte del Vescovo. La proposta non venne accettata".
Molestie dal prete, Enna si divide. Il procuratore: "Dalla Curia solo silenzio"



L'accordo, mediato da un avvocato del Foro Canonico del Nord Italia, prevedeva l'impegno della vittima al silenzio, per evitare lo scandalo e la famiglia del giovane sottolinea che la proposta fu avanzata direttamente dalla Curia e non dal sacerdote. Intanto emerge anche che effettivamente il vescovo Gisana attivò la procedura canonica dopo la denuncia che il giovane fece, in prima battuta, alla Curia.
L'inchiesta sul prete accusato di abusi su minori, il vescovo di Piazza Armerina sentito come testimone

Il tribunale ecclesiastico di Palermo aprì un procedimento a carico del sacerdote, per poi archiviarlo motivando con il "difetto di competenza", perchè all'epoca il presunto autore delle molestie era ancora seminarista. La vicenda si chiuse quindi senza alcun provvedimento formale e senza alcuna segnalazione alla magistratura e ci fu solo un invito al sacerdote a trasferirsi al Nord Italia per frequentare un dottorato di ricerca.
Il prete di Enna e gli abusi sessuali su un minore, la Chiesa aveva archiviato

La scorsa estate il sacerdote è rientrato a Enna ed ha continuato a celebrare messe ed organizzare attività per i ragazzi tramite la sua associazione che riunisce oltre 300 tra bambini e adolescenti.

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I genitori del minore abusato dal prete a Piazza Armerina: «Diocesi ci offrì soldi per il silenzio»
25/01/2021 - 10:02di Redazione
Spunta una presunta clausola di riservatezza. La Procura continua a indagare mentre la Chiesa avrebbe archiviato l'indagine
I genitori del minore abusato dal prete a Piazza Armerina: «Diocesi ci offrì soldi per il silenzio»

ENNA «La Diocesi ci offrì dei soldi della Caritas in cambio di una "clausola di riservatezza" e del silenzio di nostro figlio». Lo sostengono i genitori dell’uomo che ha denunciato di avere subito abusi da un prete a Enna quando aveva 15 anni. Dopo il suo esposto la Procura della città ha aperto un’inchiesta per violenza sessuale nei confronti del sacerdote, delegando le indagini alla squadra mobile della Questura.

«L'unico nostro interesse - affermano - era quello di avere giustizia con l’allontanamento definitivo del sacerdote da Enna e l’ammonizione scritta da parte del vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana».

Secondo la ricostruzione dei genitori dell’uomo, assistiti dall’avvocato Eleanna Mollica Parasiliti, l'accordo, «mediato da un avvocato rotale del Nord Italia, prevedeva anche una "clausola di riservatezza"».

La Procura di Enna continua a lavorare in silenzio, ma dagli accertamenti sarebbe emerso che la Chiesa avrebbe archiviato l'indagine nei confronti del presunto autore degli abusi sul minorenne per un difetto di competenza tecnico-giuridica: all’epoca dei fatti il prete era ancora seminarista. La Curia di Piazza Armerina lo avrebbe quindi invitato a trasferirsi in una regione del Nord Italia, dove sta frequentando un dottorato di ricerca.

Ad Enna il prete, che gestisce un’associazione con centinaia di giovani, è tornato in estate ed ha celebrato messa.

https://tg24.sky.it/palermo/2021/01/18/abu...li-enna-parroco
Abusi sessuali su minori, indagato un parroco a Enna

18 gen 2021 - 08:49
Episodi analoghi erano stati segnalati anche alla curia di Piazza Armerina, senza ottenere alcun provvedimento se non l'allontanamento momentaneo del sacerdote dalla parrocchia

Un parroco risulta indagato dalla Procura di Enna per abusi sessuali su minorenni a seguito di un esposto e alcune segnalazioni fatte da alcuni adolescenti. Indagano gli investigatori della Squadra Mobile che avrebbero già raccolto alcune testimonianze.

Secondo le accuse il sacerdote, che è anche insegnante di religione, avrebbe abusato delle vittime, quasi tutte minorenni, impegnate nelle attività dell'oratorio. Altri religiosi sarebbero venuti a conoscenza dei presunti abusi, ma avrebbero taciuto. Episodi analoghi erano stati segnalati anche alla curia di Piazza Armerina, senza ottenere alcun provvedimento se non l'allontanamento momentaneo del sacerdote dalla parrocchia.

Il vescovo di Piazza Armerina: "Avviate procedure"
"Con riguardo a dei casi che sono avvenuti nella mia diocesi io ho sempre attivato la procedura canonica informando le autorità ecclesiastiche", ha affermato il vescovo di Piazza Armerina, Monsignore Rosario Gisana. "Sono offeso con la Procura che avrebbe dovuto informarmi mentre io allo stato attuale non so niente. In realtà non so di chi stiamo parlando". Sui contatti con il Vaticano, che avrebbe ricevuto una lettera da parte di una vittima e ne avrebbe chiesto conto al vescovo, Gisana ha detto che non può negare di avere avuto contatti con la Santa Sede. "I parroci che sono venuti a conoscenza di questo non hanno taciuto e lo hanno comunicato subito. Io non ho insabbiato nulla". Una delle vittime avrebbe seguito un procedimento canonico e non avendo avuto un riscontro alle sue dichiarazioni avrebbe deciso di rivolgersi al Papa. Su un presunto indennizzo offerto alla vittima il vescovo commenta deciso: "Noi non abbiamo offerto alcun risarcimento"
Data ultima modifica 18 gennaio 2021 ore 12:33
 
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https://palermo.repubblica.it/cronaca/2021...vani-284239503/

Abusi o complotto? Enna si divide sul prete dei giovani
dal nostro inviato Sara Scarafia
Enna
Le accuse di un ex frequentatore della parrocchia, i sospetti che qualcuno voglia vendicarsi del sacerdote che ha fondato un'associazione seguitissima
26 GENNAIO 2021
3 MINUTI DI LETTURA
A Enna da una settimana non si parla d’altro e se le dichiarazioni ufficiali sono pochissime e tutte in una direzione — « aspettiamo che la magistratura faccia chiarezza » — la città si è già divisa. Perché il parroco finito sotto inchiesta con l’accusa di aver abusato di un sedicenne, è quello al quale le famiglie hanno affidato " la meglio gioventù" della città. Padre P., lo chiameremo così, non ha ancora quarant’anni. Nel 2015 — gli abusi secondo il giovane che ha denunciato si sarebbero consumati tra il 2008 e il 2013 — ha fondato a Enna, dove è nato, un’associazione laica di stampo cattolico che oggi mette insieme più di cento ragazzi tra i 14 e i 25 anni.

Un’associazione che da sette anni è un punto di riferimento per gli under 30 che non fanno soltanto attività sportiva e sociale, ma discutono con le istituzioni per cercare una strada comune che possa fermare la fuga di cervelli che inesorabilmente svuota la città così come il resto della Sicilia. Un’associazione che negli anni ha assunto un ruolo sempre più «politico» formando futuri assessori e giovanissimi consiglieri comunali. Padre P. l’ha fondata quando era vice-parrocco del Duomo, un ruolo che ha ricoperto a lungo prima di essere trasferito nel 2019 a San Cataldo.

Ma oggi nel centro storico di Enna alta, dove le chiese si susseguono una dopo l’altra, in una giornata che qui definiscono mite nonostante i 4 gradi, i portoni della cattedrale sono sbarrati. «Ha già parlato il vescovo di Piazza Armerina, inutile aggiungere altro» dice il parroco Enzo Murgano riferendosi a monsignor Rosario Gisana sentito in Procura per oltre tre ore dopo la denuncia del ragazzo che oggi ha ventisette anni.
Quando alla fine del 2019 padre P. si era trasferito al Nord ufficialmente per ragioni prima di salute e poi di studio (un dottorato) di voci ce n’erano state. «Si diceva di tutto: che avesse messo su famiglia, che avesse deciso di lasciare la chiesa, ma le abbiamo prese per quelle che erano: chiacchiere da bar». A parlare sono alcuni giovani dell’associazione che accettano di incontrarci solo con la promessa dell’anonimato. Sono scossi, smarriti.

«Questa indagine è piovuta come un fulmine a ciel sereno». Perché se è vero che padre P. viveva al Nord da più di un anno, dall’associazione non si era mai allontanato. Non ne era più « il motore», ma era rimasto come assistente spirituale e quest’estate, tornato a Enna, aveva incontrati i suoi ragazzi.

Che ora sono frastornati, così come le loro famiglie che a lui li hanno per anni affidati. «I fatti dei quali è accusato risalirebbero al 2008, quando i più grandi di noi andavano alle elementari. Mai abbiamo avuto sentore di qualcosa di strano. E adesso ci sentiamo additati, buttati in mezzo a questa storia che speriamo venga chiarita al più presto». Perché i ragazzi dell’associazione se le sentono addosso le accuse al loro mentore e nei giorni senza associazione — da quando c’è il Covid la sede accanto alla chiesa di San Cataldo, che è anche centro aggregativo, è chiusa — sfogano lo sgomento nelle chat Whatsapp.
Tutta Enna si interroga. Il sindaco Maurizio Di Pietro, avvocato, da uomo di giustizia si dice «garantista» : «Sono certo che la magistratura chiarirà ogni cosa». Ma il sentimento che si respira in città è di incredulità.

«Se un legame c’è stato bisogna capire di che natura » sussurra qualcuno mettendo tra le ipotesi la possibilità di un amore finito male. Ma resta il fatto che nel 2008, quando la vittima aveva 16 anni, padre P. ne aveva poco meno di 30. Qualcuno addirittura mette in giro l’idea di un complotto. Nel suo ufficio Mirello Crisafulli, ex deputato dell’Ulivo ed ex senatore del Pd, il « re » della Repubblica di Enna, si fa una risata commentando le dicerie che lo vorrebbero dietro alla vicenda. «Da buon comunista io di preti non mi sono mai occupato».

Le indagini sono in una fase delicata e da quello che trapela il caso denunciato dal ventisettenne potrebbe non essere isolato. E ieri qualcuno metteva in giro la voce che alla messa di domenica a Enna bassa, nella chiesa di don Giuseppe Fausciana, sia stata vista la vittima. Lui, l’altro volto della nuova pastorale giovanile, il sacerdote insegnante di Gela che in quattro anni da parroco ha creato a Enna bassa un altro punto di aggregazione per i giovani della città, con delicatezza fa notare di essere arrivato da pochissimo tempo e di non avere nessuna memoria storica. « L’unica cosa che mi sento di dire è che dobbiamo stare vicini ai ragazzi e sostenerli. Oggi più che mai il messaggio evangelico può essere un conforto. A tutto il resto ci penserà la giustizia facendo chiarezza». Ma nelle strade sferzante dal vento il processo è già cominciato.
 
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Don Giuseppe Rabita interviene sul suo collega: Non lo abbiamo denunciato perché non ci sono indizi gravi, precisi e concordanti (come se spettesse alla diocesi valutarli)

https://www.vivienna.it/2021/01/26/indagin...medium=facebook

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Indagine su un prete di Enna per presunti abusi sessuali. No alla gogna mediatica: “verità emergerà nelle sedi opportune”
26 Gennaio 2021 * ViviEnna Home, Enna-Cronaca

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Indagine a carico di un prete di Enna per presunti abusi sessuali. No alla gogna mediatica.
LA VERITÀ EMERGERÀ NELLE SEDI OPPORTUNE
di Giuseppe Rabita per Settegiorni dagli Erei al Golfo
“Pesanti accuse di abusi sessuali nei confronti di un parroco di Enna. La notizia è esplosa domenica scorsa, 17 gennaio, sui media locali e nazionali, condivisa e commentata sui social con tanto di assoluzioni e condanne.
Poiché il fatto riguarda la diocesi di Piazza Armerina non possiamo né tacere né ignorare la notizia, consapevoli che ci guida l’amore alla verità e il rispetto della dignità delle persone.
I fatti sono ormai a conoscenza di tutti secondo le ricostruzioni degli organi di stampa che riportano informazioni fornite dalla presunta vittima: un giovane ventisettenne di Enna denuncia all’autorità giudiziaria di aver avuto rapporti omosessuali continuati con un prete quando aveva 15 anni. La denuncia è recente e ha dato l’avvio alle indagini da parte della squadra mobile di Enna, diretta dal vicequestore Antonino Ciavola.
Poiché Enna è una piccola città, dai particolari forniti non è stato difficile individuare chi potesse essere stato il sacerdote accusato, esponendolo in tal modo alla pubblica denigrazione. Ovviamente, alla ricerca di conferme, i giornalisti degni di questo nome hanno contattato l’unico che potesse dare delle risposte: il vescovo di Piazza Armerina mons. Rosario Gisana, il quale è stato necessariamente reticente in quanto è in corso l’accertamento dei fatti in sede di giustizia ecclesiastica. Uno scarno comunicato, emesso il 18 gennaio, ha soltanto precisato che “ogni qualvolta ha ricevuto notizia di eventuali delitti (il vescovo) ha avviato i procedimenti previsti dalla normativa canonica. Si precisa, inoltre, che il Vescovo non ha ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’Autorità giudiziaria in cui si informa di eventuali procedimenti penali a carico di chierici della diocesi. Pertanto esprime piena fiducia nella Magistratura e offre collaborazione per l’accertamento della verità dei fatti, nella eventualità che il caso sia di sua competenza”.
Nel suo agire mons. Gisana – che è vescovo di Piazza Armerina dal 5 aprile 2014, quindi parecchio tempo dopo la data in cui si sarebbero svolti i fatti – ha seguito scrupolosamente le Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, emanate dalla Conferenza Episcopale Italiana il 24 giugno 2019; specificatamente, per quanto riguarda i rapporti con le autorità civili, il n. 8 del suddetto documento. Se non ha inoltrato alcun esposto all’autorità civile è perché, dopo aver attivato la procedura canonica e l’espletamento dell’indagine previa, non è stata accertata la sussistenza del fumus delicti, cioè la presenza di più indizi gravi, precisi e concordanti che dimostrino la probabilità effettiva consumazione del reato.
Il vescovo ha inoltre incontrato molte volte la presunta vittima e i suoi genitori offrendo loro conforto e sostegno. Nessun insabbiamento dunque né ostruzionismo.
Attualmente la causa è all’attenzione delle Congregazioni Vaticane e, dopo la denuncia civile, anche dell’autorità giudiziaria che dovrà condurre le indagini per accertare la presenza di eventuali reati. Se e quando vorrà essere sentito dagli inquirenti mons. Gisana è pronto a fornire la più ampia collaborazione per il bene della verità e per la tutela della dignità di ciascuno”.
 
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view post Posted on 28/1/2021, 20:46
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Avviso di garanzia con l’accusa di violenza sessuale aggravata per un sacerdote di Enna
10 Febbraio 2021

Enna – Avviso di garanzia con l’accusa di violenza sessuale aggravata per un sacerdote di Enna. A due mesi dall’esposto di un giovane che ha denunciato al capo della squadra mobile, Nino Ciavola, di avere subito abusi, da minorenne, dal 2008 al 2013, la procura di Enna, con a capo il procuratore Massimo Palmeri, ha formalizzato l’atto di accusa. Decine le persone sentite tra le quali, oltre al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, numerosi sacerdoti di Enna ai quali il giovane, ora maggiorenne aveva chiesto aiuto, raccontando le violenza subite, anche dentro la canonica della cattedrale. La denuncia alla polizia, dopo un processo al tribunale ecclesiastico di Palermo. Il vescovo, in un primo momento aveva assicurato alla famiglia l’ammonimento scritto e il trasferimento del parroco.
 
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