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Nozze gay e adozioni:le soluzioni degli altri, 11 feb 2016 - di Elena Tebano

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Adriano Pacifici1
view post Posted on 13/2/2016, 12:28




Nozze gay e adozioni:le soluzioni degli altri

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Tutti i Paesi d’Europa che tutelano le coppie gay riconoscono anche il secondo genitore (quello non biologico) dei bimbi nati al loro interno: dopo il voto di ieri in Portogallo è rimasta infatti solo la Grecia a negare la «stepchild adoption», l’adozione coparentale. Ma non tutti ci sono arrivati allo stesso modo: alcuni, come l’apripista Danimarca, hanno prima legalizzato le unioni tra persone dello stesso sesso. Molti altri sono passati per l’adozioni ai single e poi l’hanno estesa alle coppie man mano che avanzavano le garanzie legali nei loro controlli.



Danimarca
Unioni dal 1989
I pionieri delle tutele
Prima la tutela delle unioni tra persone dello stesso sesso, poi il riconoscimento dei figli comuni e infine la possibilità di adottare bimbi estranei alla coppia. Quando i diritti lgbt erano ancora un’eccezione, il passaggio è stato graduale: la Danimarca è stata il primo Paese al mondo a tutelare le coppie gay (con le «unioni registrate» del 1989). Solo dopo, nel 1999, ha legalizzato l’adozione coparentale, che allora era un concetto nuovo: sono passati ormai 17 anni da quando i primi bambini danesi hanno avuto ufficialmente (e non solo nei fatti) due genitori dello stesso sesso. Nel 2006 è stato poi esteso l’accesso alle fecondazione eterologa assistita alle donne lesbiche, sia single che in coppia. L’ultimo passaggio nel 2010: con la legalizzazione delle nozze gay è arrivata anche l’adozione congiunta (quella classica).



Germania
L’equiparazione allo status dei coniugi
La Germania ha seguito (se pur a stretto giro) la politica dei due tempi: «Quando nel 2001 furono approvate le unioni civili non era prevista la tutela della genitorialità, ma solo la possibilità di riconoscere un potere al partner sui propri figli, con una sorta di delega — dice l’avvocato Alexander Schuster, ricercatore dell’Università di Trento —. Nel 2004 le unioni civili sono state potenziate ed equiparate quasi in tutto ai diritti doveri dei coniugi: così è stata introdotta l’adozione coparentale del figlio biologico del partner». Nel 2013 poi la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima l’esclusione del figlio adottivo dalla stepchild adoption (in Germania l’adozione è permessa ai single). «Ancora più inclusiva l’Austria, l’unico Paese al mondo che ha dichiarato incostituzionale (nel gennaio 2015) il divieto di adozione congiunta per i gay».

Regno Unito
I dieci anni delle civil partnership
Il riconoscimento delle coppie gay nel Regno Unito è arrivato oltre dieci anni fa con le «civil partnership» (unioni civili) del 2005 poi trasformate in matrimonio egualitario nel 2013. Ma le adozioni gay esistevano da prima: sono state introdotte nel 2002. «Nei Paesi di Common Law i giudici hanno un approccio pragmatico — spiega l’ esperto di diritto comparato Roberto De Felice— e di fronte a un bimbo abbandonato preferiscono le famiglie anche non tradizionali agli istituti. Così visto che l’adozione congiunta esisteva già, con il varo delle unioni civili è stato immediato riconoscere anche quella cogenitoriale». Oggi dal Registro delle adozioni britannico emerge che le coppie gay e lesbiche sono le più propense ad adottare bimbi con disabilità e in generale quelli ritenuti più difficili da seguire.

Portogallo
Il veto del presidente annullato dal Parlamento
La decisione è di ieri: il Parlamento portoghese ha rigettato il veto del presidente conservatore Aníbal Cavaco Silva e gli ha imposto di firmare entro otto giorni la legge votata a novembre che legalizza le adozioni gay (sia la congiunta che la «stepchild adoption»). «Il Portogallo era rimasto un’eccezione in Europa — dice Antonio Rotelli, cofondatore di Rete Lenford Avvocatura per i diritti lgbt — perché pur avendo riconosciuto i matrimoni gay nel 2010, aveva escluso qualsiasi tutela della filiazione per le coppie dello stesso sesso» (un modello seguito solo dalla Grecia). Un iter opposto a quello della vicina Spagna, dove alcune regioni autonome riconoscevano coppie e genitori gay già negli anni 90 e dove con le nozze gay sono arrivate anche adozioni congiunte, «stepchild» e, per le coppie lesbiche, l’accesso all’eterologa.

Francia
Prima i bimbi ai single, poi norme per le coppie
In Francia il riconoscimento delle unioni gay è arrivato prima della possibilità di adottare, con i Pacs del 1999. Per il via libera alla genitorialità c’è poi voluta una lunga battaglia legale che ha portato all’adozione per i single. Fu iniziata da un 37enne professore parigino, Philippe Fretté, che si era rivolto ai giudici per adottare un bimbo. Nonostante le perizie delle autorità preposte avessero stabilito le sue «indubbie qualità umane ed educative», gli fu negato. Il caso arrivò fino alla Corte europea dei diritti umani (Cedu) che nel 2002 impedì l’adozione. Decisone ribaltata nel 2008 : «A 6 anni di distanza la stessa Cedu ha concesso di adottare a una donna lesbica francese, E.B., e ha sentenziato che i Paesi europei non hanno l’obbligo di aprire l’adozione ai single, ma se lo fanno non possono discriminare sulla base dell’orientamento sessuale», dice l’avvocato Alexander Schuster. I primi riconoscimenti delle coppie gay sono arrivati un anno dopo, con i Pacs. «Poi nel 2013 al matrimonio egualitario ha aperto anche all’adozione congiunta per le coppie gay e a quella copa-rentale — spiega Schuster —. Rimase escluso l’accesso all’eterologa per le lesbiche. Nel 2014 però la Corte di Cassazione ha stabilito che vanno riconosciute entrambe le madri dei bimbi concepiti all’estero con questa tecnica».

Stati Uniti
Cause e sentenze la strada dei tribunali
Negli Stati Uniti gay e lesbiche sono riconosciuti come genitori da oltre 40 anni, quando ancora le unioni dello stesso sesso non erano tutelate. La prima adozione gay di coppia risale al 1979, anno in cui un medico di San Francisco e il suo partner (un pastore protestante) diventarono insieme genitori di un bimbo di due anni. Per tutti gli anni 70 e 80 la maggior parte dei gay statunitensi ha però adottato da single, senza esplicitare il proprio orientamento sessuale, e le adozioni di coppia sono rimaste rare fino a metà anni 90. Solo 5 Stati su 50 le proibivano: i divieti sono stati poi abbattuti con una serie di cause a partire da metà anni 2000. L’adozione cogenitoriale (la cosiddetta «stepchild adoption») si è diffusa invece dagli anni 90, ed è stata riconosciuta spesso grazie a sentenze: le prime in Vermont e Massachusetts (1993), poi nel Distretto della Colombia, Illinois, New Jersey e New York (1995). Solo dopo alcuni Stati hanno introdotto forme più o meno limitate di unioni civili gay: a cominciare da California (1999) e Distretto della Columbia (2002) mentre già nel 2003 oltre la metà degli Stati garantiva la «stepchild adoption» nelle coppie gay. Dal 2015, con il matrimonio egualitario, il secondo genitore gay o lesbica è riconosciuto in tutta l’Unione.

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