Il collezionista di bimbi si giustifica: erano foto per mio romanzo porno
Indagato pure ex prete Luca Galleschi. Il collezionista di bimbi fu trasferito da Cosenza
www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/st...e/1366550.shtmlRoma, adescavano minori alla Stazione Termini e li convincevano a prostituirsi: 8 arresti tra cui un parroco. Polfer: «Sesso nei bagni e sui treni»
La Polizia di Stato ha eseguito a Roma, Rieti, Viterbo e Napoli alcuni arresti nei confronti di persone ritenute responsabili del reato di prostituzione minorile.
Arrestato dalla polizia ferroviaria anche un parroco di 68 anni. Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, è stato trovato in possesso di un grosso quantitativo di materiale pedopornografico. Durante una perquisizione nella sua abitazione è stato trovato un computer pieno di video e foto, ma anche molte immagini stampate. Per gli investigatori l'uomo sarebbe stato un cliente dei ragazzini che si prostituivano a Termini. C'è anche un ex prete tra le persone coinvolte nell'indagine. Originario della Toscana, sarebbe stato allontanato tempo fa dalla parrocchia di cui era titolare in seguito ad altri reati. Tra gli 8 arrestati dalla Polfer pure un pr che lavora in discoteche del litorale, commercianti, operai, senza fissa dimora e il sacerdote residente in zona Fiumicino e parroco di due chiese del Viterbese.Le indagini, iniziate da circa una anno dal Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio anche con attività di intercettazione, osservazione e di videoriprese nonchè di numerose audizioni protette, hanno permesso di accertare che la stazione Termini costituiva abituale punto d'incontro ed adescamento dei minori dediti alla prostituzione.
«Finora abbiamo eseguito sette ordinanze di custodia cautelare su otto, visto che una persona risulta irreperibile. Una custodia cautelare in carcere e le altre ai domiciliari. Cinque persone sono state arrestate a Roma, una a Rieti e un'altra a Pavia». Emanuele Fattori, dirigente del settore operativo della polizia ferroviaria di Roma Termini, fa così il punto sul maxi blitz.
Nove dunque in tutto le ordinanze di custodia cautelare emesse ma nel frattempo una persona, che aveva più di ottant'anni, è deceduta. La stazione Termini era utilizzata come punto strategico da parte di uomini di 35-40 anni, ma ci sono anche ultrasettantenni e un ottantenne, per adescare e consumare rapporti sessuali con ragazzini, maschi e femmine dai 13 ai 17 anni, per la maggior parte di etnia rom. «Non a caso abbiamo chiamato l'operazione "Meeting Point". Gli incontri - racconta Fattori - avvenivano sul lato destro della stazione, nei pressi di via Giolitti mentre i rapporti sessuali si consumavano a bordo di treni in lunga sosta, nei bagni pubblici della stazione o di esercizi commerciali ma anche in abitazioni private».
I compensi variavano dai 10 ai 50 euro a prestazione. Tra gli indagati alcuni residenti nella Capitale e nell'hinterland, altri nelle province di Rieti e Viterbo. Nel corso delle indagini, nei mesi scorsi, sono stati già arrestati in flagranza un cinquantanovenne ed un settantanovenne, mentre consumavano rapporti sessuali con i minori. Durante l'operazione sono state eseguite perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di tutti gli indagati. Proseguono le indagini per identificare altri soggetti.
Giovedì 21 Maggio 2015, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 00:51
www.viterbonews24.it/news/possesso-...terbo_51879.htmPossesso materiale pedopornografico,
fermato religioso che opera a Viterbo
Il sacerdote 68enne indagato anche per sfruttamento della prostituzione minorile
21/05/2015 - 22:05
VITERBO - Detenzione di materiale pedopornografico: sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un frate che svolge il suo apostolato nelle parrocchie di Vallebona e Montecalvello, due piccole frazioni di Viterbo. Il sacerdote, è indagato anche per sfruttamento della prostituzione minorile nell'ambito dell'operazione ''Meeting Point'', condotta dalla Polfer di Roma e coordinata dalla Procura della Repubblica della Capitale, che ha smantellato una rete che adescava giovanissimi rom.
Il frate è stato bloccato ieri nei pressi di Fiumicino, a poca distanza dalla casa che fu dei genitori e dove da qualche tempo vive. Nel suo computer, secondo quanto si è appreso, gli agenti della Polfer che hanno eseguito un’accurata perquisizione, hanno scovato un'enorme quantità di materiale pedopornografico. Si parla di centinaia e centinaia di fotografie e filmati con minorenni, spesso adolescenti, in atteggiamento hard.
Stando alle voci raccolte negli ambienti investigativi, la procura di Roma avrebbe chiesto l'arresto del frate anche sfruttamento della prostituzione minorile. Durante le indagini, infatti, sarebbero stati raccolti pesanti indizi (si parla di alcuni filmati e dei numeri di un paio dei minori coinvolti nel giro) in grado di dimostrare che il 68enne avrebbe fatto parte dell'organizzazione che sfruttava la prostituzione minorile alla stazione Termini di Roma, adescando giavanissimi rom, sia femmine che maschi. Ma il Gip ha rigettato la richiesta.
Prima di essere trasferito a Fiumicino e di ricevere l'incarico a Viterbo, il religioso ristretto a Regina Coeli era in Calabria. Sarebbe stato allontanato perché avrebbe avuto delle attenzioni eccessive e sospette verso i minorenni. Nei tre anni che ha esercitato il suo apostolato a Vallebona e Montecalvello, dove si recava una volta la settimana, non avrebbe dato adito ad alcun sospetto. I parrocchiani lo ricordano come un uomo un po' irruento ma affabile.
Entro lunedì, il sacerdote sarà sottoposto all'interrogatorio di garanzia da parte del Gip, il quale dovrà decidere se convalidare l'arresto o rimetterlo in libertà.Le vittime dell'organizzazione erano ragazzini rom tra i tredici e i diciassette anni. I clienti, uomini di mezza età tra i trentacinque e gli ottanta anni. Tra loro tanti viaggiatori di passaggio alla stazione Termini, lo scalo principale di Roma, compresi insospettabili professionisti.
I ragazzini si prostituivano nei pressi dei binari e vicino ai negozi della galleria. Anche di giorno. Per una manciata di euro, tra i dieci e i cinquanta, seguivano i clienti nei bagni della stazione e persino sui treni in sosta. Dietro di loro, è convinta la Procura di Roma e la Polfer, non c'era una vera e propria organizzazione. Ma un disgustoso passaparola tra i clienti, moltissimi habitué, che adescavano i ragazzini.
E' la drammatica storia di prostituzione minorile portata alla luce dall'operazione Meeting Point della polizia che ha fatto scattare le manette nei confronti di otto persone non solo nel Lazio, ma anche a Napoli, Chieti e Vigevano, dove sono state eseguite varie perquisizioni domiciliari.
Il punto d'incontro che ha dato il nome all'inchiesta è la stazione Termini di Roma, crocevia di migliaia di persone ogni giorno. Tra loro si celavano anche insospettabili passeggeri alla ricerca di sesso. Si facevano trovare nell'area delle scale mobili, dove attendevano i minori, poi si appartavano in albergo, nelle loro abitazioni, nei parchi ma anche nei bagni pubblici e a bordo dei treni fermi in stazione.
Per avere i contatti con i ragazzini bastava il passaparola, che in breve tempo aveva però messo in allerta gli uomini della polizia ferroviaria, insospettiti da uno strano viavai e da quegli incontri immortalati nelle telecamere di sorveglianza. Proprio dall'analisi dei telefonini dei minori gli agenti hanno avuto la certezza dei rapporti che ogni giorno si consumavano alla stazione, anche in pieno giorno.
I minorenni, in tutto una quindicina tra ragazzi e ragazze, venivano contattati dai ''clienti'' attraverso telefonate o sms. Ma quelli di ieri sono solo gli ultimi arresti effettuati ultimamente e non è escluso che attraverso le indagini si possa risalire anche ad altri ''clienti''. Nel corso dell'inchiesta, nei mesi scorsi, erano già finiti in manette un 59enne e un 79enne, colti in flagranza di reato mentre consumavano rapporti sessuali con i minori.
Nei prossimi giorni, intanto, la commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza chiederà un'audizione con i funzionari della Polizia ferroviaria. ''Il reato di prostituzione minorile conferma che il fenomeno, anche per la sua particolare gravità e ripugnanza - ha commentato il vicepresidente, Sandra Zampa - va seguito con attenzione da parte delle istituzioni e, in particolare, da quanti hanno a cuore il futuro dei minori''.
www.iltempo.it/roma-capitale/cronac...ksEnabled=false22/05/2015 06:04
Baby rom, sesso a 10 euro Tra i clienti anche un prete
Rapporti nei bagni di Termini. Nove arresti Il parroco aveva nel pc file pedo-pornografici
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Roma - Cronaca
«Ma senti, io ti volevo sentire. L’altro giorno so’ stato benissimo! Tu? Ti è piaciuto l’altro giorno?» chiede il cliente al ragazzino. «Come?» gli risponde il 13enne, quasi sovrappensiero. «Ti è piaciuto l’altro giorno a casa?», insiste l’uomo. «Sì..». «Sì poco o sì tanto?», incalza l’altro. «Certo che sì!» sbuffa spazientito il 13enne dall’altro capo della cornetta. «Ah. Certo che sì, va bene» – si tranquillizza il cliente, insicuro e pressante -. Vabbè, un bacio». La conversazione telefonica è solo una delle tante intercettate in un anno di indagini dalla Polizia Ferroviaria. La voce incerta, ansimante, vogliosa di conferme e risposte è quella di un cinquantanovenne padre di famiglia. L’altra, quella sbrigativa ed ermetica è di un minorenne rom: la parte forte, se così si può dire, in una relazione sporca, viscida e a pagamento tra un apparentemente inappuntabile commerciante romano ed il suo passatempo a poco prezzo, rimorchiato nello scalo ferroviario più importante della Capitale.
La merce in vendita è «fresca» e «fissa». Ragazzini rom, nel 90% dei casi maschi ma anche qualche femmina, tutti fra i 13 e i 17 anni comprati a buon prezzo fra i binari e le scale mobili della stazione Termini. Tra i clienti, di un’età compresa fra i 37 e gli 80 anni, perfino un parroco 68enne. Un prete residente a Fiumicino ma che celebrava messa in due Chiese di Viterbo, una a Villabona l’altra a Monte Calvello. Gli agenti della Polfer, che gli hanno perquisito casa, non hanno dovuto cercare chissà quanto: nel computer, tra omelie da recitare la domenica e preghiere da consigliare ai bambini pronti a fare la Comunione, una quantità spropositata di materiale pedopornografico: foto, filmini e dvd con protagonista spesso proprio lui, alle prese con la "vittima" di turno ricevuta nella sua abitazione. A stanare un giro di prostituzione minorile nello scalo ferroviario romano, i poliziotti agli ordini di Emanuele Fattori. «Termini meeting point», non a caso, il nome dell’attività di indagine durata un anno e ancora in corso. Un’operazione scattata dai normali servizi di controllo in stazione e che ha portato ad eseguire ben nove ordinanze di custodia cautelare fra i 17 indagati. Perquisizioni domiciliari e arresti sono stati eseguiti dall’estate scorsa a Roma, Rieti, Viterbo e Napoli grazie a centinaia di appostamenti, riprese delle telecamere di videosorveglianza e intercettazioni. Gli arrestati, uno dei quali è morto alla veneranda età di 80 anni prima che le indagini si concludessero, non costituivano un sodalizio. Semplicemente si conoscevano: operai, impiegati, commercianti italiani, uno solo di professione pr nelle discoteche è ecuadoregno. «Al binario 29, conosci il binario 29? – chiede uno ad un altro indagato – C’ho uno fisso che me vie’ con 10 euro e me lo tengo, hai capito. Anzi – gli dice – te volevo fa vedere chi era, almeno te lo facevi pure te». Dieci, venti, cinquanta euro al massimo per rapporti sessuali consumati «al minuto» nei vagoni dei treni a lunga sosta o nei bagni della stazione o dei negozi, nei parchi o più comodamente nelle abitazioni dei clienti disposti a pagare qualcosa in più. L’attività di prostituzione, d’altronde, paga molto di più di quella del mendicante, dello stalker da biglietteria o da borseggiatore con le «guardie» alle calcagna. Per questo l’indagine che avrebbe dovuto chiudersi velocemente tanto quanto si era aperta si è rivelata più difficile e lunga che mai: enorme il numero di minorenni pronti a vendersi dietro sguardi o ammiccamenti inconfondibili. Bastava passarsi la lingua rapidamente tra le labbra per farsi rimorchiare dall’uomo consenziente e pronto a pagare in contanti una prestazione spesso non più lunga di dieci minuti. «Io sto andando via perché ho appena fatto al binario 29 con un ragazzo che era qui alle scale mobili», racconta al cellulare un commerciante con moglie e figli a casa. Grazie al passaparola tra i clienti era sufficiente presentarsi nei pressi delle scale mobili, appunto, e aspettare la loro «merce» in arrivo dai binari della metropolitana. Nelle telefonate ascoltate dagli investigatori e dal pm a capo dell’indagine, la dottoressa Monteleone competente per i minori, anche i moniti di un cliente romano, preoccupato per i sempre più insistenti controlli fra i binari: «C’è un sacco di Polizia – dice trafelato ad un conoscente -. Se li so’ presi tutti e l’hanno portati tutti all’ufficio». «Ma veramente?» risponde l’altro. «Uh! Tanti in borgheseà tanti di qua, tanti di là». «Quindi non si fa più niente?», gli domanda l’uomo. «C’è stata la retata amò la retata c’è stata!». «Uhm! Quindi non si fa più niente, adesso». «No amò, c’è un sacco di controllo». Spaesati, affranti e improvvisamente abbandonati, come fossero bambini ai quali è stato tolto il giocattolo preferito: «Così rimaniamo proprio soli», commenta uno degli indagati dopo la chiusura della stazione ai piccoli rom senza biglietto.
Silvia Mancinelli
www.pressreader.com/italy/corriere-...359510/TextViewCorriere della Sera 22 maggio 2015
Ragazzini rom in vendita alla stazione, arrestato un prete
Giro di sesso con minorenni a Roma, 8 in carcere. Le prime denunce nel 2013, ma l’accusatore non fu creduto
Rinaldo Frignani Ilaria Sacchettoni
«Io sto andando via, perché ho appena finito al binario 29 con un ragazzo che era qui alle scale mobili...» Non era il solo, non era un caso. Giovanissimi rom, maschi e femmine, fra i 13 e i 17 anni, si vendevano fra i bagni, i sottopassi, le pensioni — perfino le scale mobili e i negozi — e anche i binari della stazione Termini a uomini di un’età fra i 35 e gli 80 anni per 10-50 euro.
L’ipotesi investigativa della procura e della Polfer ha portato ieri a eseguire otto arresti per prostituzione minorile. Le persone finite sul registro degli indagati sono in tutto 17.
Tra gli arrestati c’è anche un sacerdote di 68 anni, parroco delle chiese di Vallebona e Montecalvello (Viterbo), ma residente a Fiumicino dove gli agenti della polizia ferroviaria gli hanno trovato moltissimo materiale pedopornografico. Un suo collaboratore e coinquilino, un quarantenne toscano, ex religioso già allontanato dalla Chiesa, è stato denunciato. Torna alla mente, allora, il racconto che don Patrizio Poggi fece ai carabinieri del Noe nel marzo 2013: mezze verità (subì un processo per calunnia) calate in una puntuale mappatura di luoghi e habitué di strade e locali «adiacenti alla stazione Termini».Il procuratore aggiunto Maria Monteleone che coordina il pool dei reati sessuali (e che indagò su don Poggi) ha disposto approfondimenti sul giro di sesso a pagamento proprio in quelle strade. E non solo, per la verità. Perché, alla vigilia di un nuovo Giubileo, la degradatissima stazione Termini non è l’unico ritrovo che preoccupa le forze dell’ordine. Ce ne sono molti, comprese altre stazioni in centro. In quasi un anno di attività, con telecamere e intercettazioni, gli investigatori della Polfer hanno appurato che lo sfruttamento riguardava soprattutto adolescenti nomadi, quasi tutti provenienti dal campo di Aprilia (Latina), lo stesso finito al centro di indagini e arresti per borseggi, rapine — ai turisti alle biglietterie — e sfruttamento di mendicanti proprio a Termini.
Fra i colloqui captati dagli agenti anche questo, fra un indagato e un adolescente: «Ma senti, l’altro giorno so’ stato benissimo! Tu? Ti è piaciuto l’altro giorno?» chiede l’uomo, presunto cliente. «Sì» è la risposta del ragazzino. E ancora, lo incalza: «Sì, poco o tanto?». E il ragazzo: «Ma certo che sì», lo rassicura. «Ah certo che sì allora va bene, vabbè un bacio», chiude la conversazione il cliente. Fra gli arrestati — cinque presi a Roma, gli altri fra Vigevano (Pavia), Viterbo, Napoli e Chieti — ci sono commercianti e impiegati. Il giro di vite investigativo, avviato nei mesi scorsi, avrebbe reso più complicata la vita degli indagati che non facevano parte di una banda: «C’è un sacco di polizia mo’ se li so’ presi tutti e l’hanno portati tutti all’ufficio». Altrove gli indagati fanno riferimento alle tariffe: «Al binario 29, conosci il binario 29? C’ho uno fisso che me vie’ con 10 euro e me lo tengo, hai capito, anzi te volevo fa vede’ chi era, almeno te lo facevi pure te!».
www.huffingtonpost.it/2015/05/22/pr..._n_7419176.htmlProstituzione minorile a Roma Termini: don Dino, parroco nel viterbese, scriveva anche romanzi pornografici
Ansa
Pubblicato: 22/05/2015 10:41 CEST Aggiornato: 1 minuto fa
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Le vittime erano ragazzini rom tra i 13 e i 17 anni. I clienti uomini di mezza età, tra i 35 e gli 80 anni. Tra loro tanti viaggiatori di passaggio alla Stazione Termini, lo scalo principale di Roma, un professionista e anche un parroco 68enne di due chiese nel Viterbese. In casa del prete, don Dino, arrestato assieme ad altre sette persone, durante una perquisizione è stato trovato un archivio di pedopornografia: foto, video, file di ragazzini ritratti in atteggiamenti inequivocabili. Un altro dettaglio inquietante della storia, come racconta Repubblica, è che il prete, padre Placido Greco, scriveva anche racconti a sfondo sessuale sotto pseudonimo.
A sancire definitivamente lo sdoppiamento di personalità è lo pseudonimo di don Dino. Il prete infatti scriveva romanzi pornografici sotto il nome di Gabriele Doni. Gabriele, come il santo patrono dei bambini.
Ma non è l'unico religioso ad essere coinvolto nell'inchiesta. Un ex parroco, originario della Toscana, è stato infatti denunciato. L'uomo era stato allontanato dalla parrocchia di cui era titolare in seguito ad altri reati. I ragazzini si prostituivano anche nei pressi dei binari e vicino ai negozi della galleria. Anche di giorno. Per una manciata di euro, tra i 10 e i 50, seguivano i clienti nei bagni della stazione e persino sui treni in sosta. Dietro di loro, è convinta la Procura di Roma e la Polfer, non c'era una vera e propria organizzazione. Ma un disgustoso passaparola tra i clienti, moltissimi habituè, che adescavano i ragazzini. È la drammatica storia di prostituzione minorile portata alla luce dall'operazione Meeting Point della polizia che ha fatto scattare le manette nei confronti di otto persone non solo nel Lazio, ma anche a Napoli, Chieti e Vigevano, dove sono state eseguite anche le perquisizioni domiciliari.
Il punto d'incontro che ha dato il nome all'inchiesta è la stazione Termini di Roma, crocevia di migliaia di persone ogni giorno. Tra loro si celavano anche insospettabili passeggeri alla ricerca di sesso, tra cui anche un pr dei locali sul litorale, commercianti ed operai. Si facevano trovare nell'area delle scale mobili dove attendevano i minori, poi si appartavano in albergo, nelle loro abitazioni, nei parchi ma anche nei bagni pubblici e a bordo dei treni fermi in stazione. Per avere i contatti con i ragazzini era bastato il passaparola, che in breve tempo aveva però messo in allerta gli uomini della polizia ferroviaria, insospettiti da uno strano viavai e da quegli incontri immortalati nelle telecamere di sorveglianza. Proprio dall'analisi dei telefonini dei minori gli agenti hanno avuto la certezza dei rapporti che ogni giorno si consumavano alla stazione, anche in pieno giorno. I minorenni, in tutto una quindicina tra ragazzi e ragazze, venivano infatti contattati dai "clienti" attraverso telefonate o sms.
www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/ro...e/1368878.shtmlRoma Termini, nella prostituzione coinvolto anche un parroco: padre Placido adescava minori per 40 euro
di Lorenzo De Cicco
Dalle sue vittime si faceva chiamare il “Bambino”. Padre Placido Greco, detto Dino, il parroco di Vallebona fermato ieri dalla Polizia ferroviaria, adescava i ragazzini rom su via Giolitti, o vicino ai binari di Termini. Offriva più degli altri clienti. 40-50 euro per una prestazione sessuale consumata a casa sua, a Fiumicino, oppure a bordo dei treni fermi in stazione.
Nella parrocchia del Viterbese che gli era stata affidata tre anni fa, dopo alcuni problemi con la giustizia avuti in provincia di Cosenza, si faceva vedere solo la domenica. La sua vita nascosta era nella casa di Fiumicino. È qui che, secondo gli inquirenti, portava i baby prostituti. È qui che gli inquirenti hanno trovato oltre 1.700 immagini di materiale pedo-pornografico. E in alcuni scatti compare lo stesso sacerdote, in compagnia di quattro minorenni.
LE TARIFFE
Padre Dino offriva più degli altri clienti. A un ragazzo romeno di 16 anni ha dato 50 euro per un incontro a luci rosse nel suo appartamento. A un altro di 17 anni, sempre romeno, ne ha offerti 40, per un rapporto consumato a bordo di uno dei treni in sosta.
Gli altri frequentatori del giro, ai ragazzi di vita, davano molto meno. «C'ho uno fisso che me vie' con 10 euro e me lo tengo, hai capito, anzi te volevo fa vedere chi era, almeno ci andavi pure te!», dice un indagato a un altro cliente. Perché questi professionisti, pensionati, negozianti a caccia di sesso con i minorenni tra i binari di Termini spesso si conoscevano e si divertivano a parlare delle proprie prestazioni sessuali.
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Edited by pincopallino1 - 5/1/2023, 17:12