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L'estinzione dei Salesiani, Chiudono una dietro l'altra le case di indottrinamento dei successori di don Bosco

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view post Posted on 4/8/2020, 15:37

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I preti che reclutano bambini e ragazzini sempre più in crisi di vocazioni

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Salesiani di Portici col card. Sepe

www.lanuovasardegna.it/nuoro/crona...itta-1.38935136

Crisi delle vocazioni, i salesiani lasciano Nuoro

Dopo 40 anni la Congregazione riconsegna la parrocchia al vescovo Mura. La loro presenza ha cambiato il volto del quartiere. Un anno e poi il saluto

DI SIMONETTA SELLONI
06 GIUGNO 2020

NUORO. Più delle tante e signicative opere che la città si ritrova in eredità dopo quarant’anni di
presenza a Nuoro, e persino più dell’intercessione dell’Onnipotente al quale in tantissimi si
staranno invocando, ha potuto la riorganizzazione. Ed è nel nome della riorganizzazione, anzi, per
dirla con i termini tecnici, del “processo di discernimento”, che i Salesiani lasceranno la parrocchia
di San Domenico Savio. Lo faranno non prima di un anno, come recita il comunicato stampa
pubblicato ieri prima sul sito della Circoscrizione salesiana Sacro Cuore Italia centrale, di cui fa
parte la Sardegna e quindi Nuoro, poi sul sito della Diocesi. Questa scelta è stata imposta
innanzitutto dalla crisi delle vocazioni, unita alla necessità di adeguare la presenza della
Congregazione salesiana ad un contesto sociale cambiato anche nel perimetro d’azione dei
Salesiani, ossia l’universo dei giovani. Quindi, la parola d’ordine è diventata riorganizzare o meglio
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6/6/2020 Crisi delle vocazioni, i salesiani lasciano Nuoro - La Nuova Sardegna Nuoro
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accorpare: e così i Salesiani si preparano a salutare, e intanto riconsegnano le chiavi di San
Domenico Savio al vescovo Antonello Mura. Sarà lui poi a decidere a chi afdare la cura della
parrocchia anche se nel frattempo c’è una specie di “premio di consolazione”: l’oratorio, l’ essenza
stessa dell’opera di don Bosco, viene consegnato alle Figlie di Maria Ausiliatrice che, si legge nel
comunicato, “assumeranno la conduzione collaborando con i gruppi della Famiglie Salesiane
(Salesiano cooperatori e ex allievi), e i laici collaboratori».
Un brutto colpo per la città. Arriva quasi a ciel sereno: il parroco, don Gianluca Spione, 49 anni,
toscano da 5 anni a Nuoro, lo ha saputo in anticipo appena due giorni fa, in videoconferenza, dal
suo superiore, don Stefano Aspettati. E un brutto colpo sarà per il quartiere: 4500 famiglie, che
attorno alla parrocchie e alle strutture nate intorno proprio grazie ai salesiani, si è compattato e
ha trovato una sua cifra identitaria. I salesiano sono in una zona che quarant’anni fa era periferia
della periferia. «Siamo cinque sacerdoti, l’età dei miei confratelli è tra i 70 e gli 81 anni. È
indiscutibile che i giovani richiedano energie», commenta don Gianluca. Lui è tra l’incudine e il
martello, due superiori (il vertice della congregazione e il vescovo), e l’ineluttabilità delle cose.
«Abbiamo 40 case nella Circoscrizione dell’Italia centrale di cui fanno parte, oltre che la Sardegna,
il Lazio, le Marche, l’Abruzzo, l’Umbria e la Toscana. Età media dei sacerdoti, 67 anni. L’unica
ordinazione sacerdotale di quest’anno sarà quella di un nuorese, Alessandro Dui».
Anche se il comunicato sembra rassicurante “la presenza di Don Bosco prosegue”, si apre ora tutto
un nuovo capitolo per capire come questa presenza si declinerà. Indubbiamente, come sottolinea
l’Ufcio comunicazione della Circoscrizione, “La storia e la presenza dei salesiani di don Bosco a
Nuoro ha accompagnato le vicende culturali e sociali della città, e non ma mai mancato di
guardare al futuro con passione e generosità, e non meno con sano realismo”. Ecco, proprio nel
nome di questo sano realismo, la scelta di rinunciare alla parrocchia e ridurre l’impegno diretto
dei Salesiani. Parafrasando Humprey Bogart, è la riorganizzazione, bellezza, e tu non ci puoi far
niente. Chiavi al vescovo, la città volta pagina. Un boccone amaro da mandar giù.

https://reggio.gazzettadelsud.it/articoli/...4-bfd70a3d47bb/

I salesiani lasciano Gioia Tauro, grande il rammarico dei fedeli
di Domenico Latino — 02 Agosto 2020
fedeli, salesiani, Pasquale Cristiani, Reggio, Calabria, Società

Dopo appena tre anni di attività a stretto contatto con il tessuto sociale e a favore del mondo giovanile, i salesiani che operano nella chiesa di San Francesco di Paola sono costretti a lasciare Gioia Tauro. Disposizioni dell'ispettoria meridionale, che oltre al Sud Italia comprende anche Albania e Kosovo, a causa di una situazione sempre più precaria sotto l'aspetto delle risorse umane e delle vocazioni. Nell'arco di 10 anni, infatti, da 500 confratelli per circa 32 case si è passati a 170 per 29 case.

«È una sofferenza, non è facile - commenta il responsabile della parrocchia, don Pasquale Cristiani - c'era un progetto ben strutturato dietro. Avevamo suggerito di chiudere in altre realtà dove la famiglia salesiana è presente da più tempo, con un carisma consolidato che possono portare avanti anche i laici; farlo a Gioia è come aver illuso la gente: adesso si cominciavano a raccogliere i frutti, in un clima di collaborazione con le famiglie e i giovani e di ritrovata unità con le altre comunità religiose». Curiosamente, l'ispettore che ha deciso di sacrificare la missione di Gioia Tauro era proprio il vicario di don Pasquale Cristiani, quando era lui a ricoprire l'incarico e insieme decisero di dar vita a quest'esperienza, «perché - spiega- ci sembrava molto interessante per il nostro carisma salesiano: Gioia è l'ombelico della Piana, bisogna lavorare in un certo modo ma sull'educativo i tempi sono lunghi, non si hanno risultati immediati».

www.reteabruzzo.com/2020/08/04/i-s...-nuovo-parroco/

I SALESIANI LASCIANO CRISTO RE, IL VESCOVO NOMINA IL NUOVO PARROCO
4 Agosto 2020 NUOVO PARROCO, PARROCCHIA CRISTO RE

Sarà don Fabio D’Alfonso il nuovo parroco della comunità di Cristo Re. Lo ha nominato questa mattina il vescovo della diocesi di Sulmona-Valva, Michele Fusco. I Salesiani infatti ormai sono prossimi a lasciare la parrocchia di Cristo Re e la città di Sulmona, come reso noto il 7 dicembre scorso in cui dalla stessa Congregazione Salesiana dell’Italia Centrale annunciando la decisione di riconsegnare alla diocesi la Parrocchia di Cristo Re al termine dell’anno pastorale 2019-2020. “Dopo aver fatto richiesta al consiglio della Circoscrizione Salesiana di ripensarci e di rimanere ancora a Sulmona senza aver avuto una risposta affermativa ho deciso di nominare il nuovo parroco- ha precisato il vescovo Fusco -ringrazio la Comunità dei Salesiani, nella persona dell’attuale parroco don Giovanni Molinari, per il servizio svolto da più di quarant’anni a Sulmona, formando tanti laici al servizio della comunità e in modo particolare per la presenza dell’Oratorio nel quale varie generazioni di giovani hanno trovato un punto di riferimento”. Per le parrocchie invece di Santa Maria delle Concanelle di Bugnara e di San Giovanni da Capestrano a Torrone, il vescovo ha nominato parroco don Lorenzo Conti che sostituisce il nuovo parroco di Cristo Re. “Ringrazio don Fabio e don Lorenzo per la loro disponibilità, per aver accettato il nuovo incarico parrocchiale. “Invito le Comunità Parrocchiali di Cristo Re, di Santa Maria delle Cocanelle e di San Giovanni da Capestrano a pregare per i loro nuovi pastori” conclude il vescovo.
 
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view post Posted on 28/8/2020, 18:27

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I Salesiani lasciano Gioia Tauro

www.citynow.it/padri-salesiani-las...gemi-soluzione/

I Padri Salesiani lasciano Gioia Tauro. Cangemi: 'Grave perdita per la comunità'

Il consigliere comunale Cangemi cerca una soluzione alternativa per non dire addio alla parrocchia divenuta punto di riferimento per adulti e bambini

4 Agosto 2020 13:08Comunicato

"Anche le comunità religiose stanno vivendo un momento di fragilità, soprattutto a causa della crisi delle vocazioni, e vanno incontro ad un’attività di razionalizzazione, di riorganizzazione interna, dalla quale non è rimasta immune neanche la nostra città.

Difatti, proprio a causa di questo processo di discernimento, i padri Salesiani si apprestano a lasciare Gioia Tauro e la Chiesa di San Francesco di Paola.

Decisione non indolore, innanzitutto, per le tante persone che frequentano la Parrocchia, che, in questi anni, è diventata un importante punto di riferimento per bambini e adulti. Ma, certamente, una grave perdita per tutta la città, che verrebbe privata di un modello educativo e ricreativo prezioso, soprattutto per i più giovani. Spero, quindi, che questa decisione possa essere ridiscussa e si riesca a trovare una soluzione diversa.

Il nostro paese ha grande bisogno di esempi positivi e di luoghi in cui le persone si sentano accolte, di “comunità educanti”, che offrano sostegno alle famiglie e strumenti di crescita spirituale e sociale a tutti i cittadini. Non mancherà, quindi, il mio totale sostegno e quello degli altri due consiglieri del mio gruppo, Daniela Richichi e Francesca Frachea, ad ogni iniziativa tesa ad evitare che i religiosi di Don Bosco lascino la Parrocchia e, se risulterà opportuno, contatteremo direttamente il Rettore maggiore, per chiedere un passo indietro per il bene dell’intera comunità gioiese".
Leggi anche: Turismo e balneazione, Cangemi chiede un incontro all'assessore De Caprio
Turismo e balneazione, Cangemi chiede un incontro all'assessore De Caprio

Lino Cangemi - Consigliere Comunale FDI Gioia Tauro
 
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view post Posted on 9/10/2020, 21:23

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Messina

http://www.strettoweb.com/2020/09/messina-...munita/1062297/

Messina, il Domenico Savio senza i salesiani: la crisi della congregazione e lo sbigottimento della comunità locale
Messina. Dopo aver formato generazioni di affezionati studenti, la congregazione salesiana non riesce più a trovare le risorse per gestire il S. Domenico Savio ed è costretta a consegnare le strutture alla Curia
24 Settembre 2020 18:10 | Alberto Caminiti
domenico savio messina
Lo scorso 17 luglio Fernandez Artime, il rettor maggiore dei salesiani di Don Bosco, ha ufficialmente decretato la “chiusura canonica” del “S. Domenico Savio”. Istituto punto di riferimento per moltissime generazioni di studenti messinesi e della comunità locale.

La decisione è stata assunta in considerazione dell’esigenza da parte dei salesiani di riorganizzare la loro presenza sul territorio a causa del sempre minor numero di giovani che scelgono entrare a far parte della loro congregazione. Fenomeno, quello della “perdurante carenza di vocazioni”, che, va riconosciuto, caratterizza in maniera sempre più diffusa il contesto ecclesiastico italiano ed in generale dei paesi che attualmente godono dei maggiori livelli di sviluppo socio-economico.

Nella stessa città di Messina infatti, già altri istituti come l’Ignatianum ed il San Luigi hanno dovuto rinunciare allo svolgimento delle attività più tipicamente legate al rito religioso, continuando a portare avanti le attività didattiche, comunque gestite in gran parte da personale laico.

E, sebbene la notizia abbia destato l’interesse di numerosi ex alunni intenzionati ora ad attivarsi nella speranza di mantenere inalterata la fisionomia del S. Domenico Savio, sembrerebbe che sia questo il destino a cui l’iconica struttura andrà incontro. Ciò sembrerebbe confermato infatti dalla volontà resa nota dall’arcidiocesi, a cui verrà trasferita l’amministrazione di quanto finora gestito dai salesiani, di non mortificare le attività che da sempre caratterizzano la realtà del Domenico Savio, quali la scuola, l’oratorio e le attività del centro psico-pedagogico. Tutto ciò nella speranza di un supporto da parte dei corresponsabili laici già da adesso impegnati in queste esperienze.
 
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view post Posted on 17/4/2023, 00:01

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I salesiani lasciano Riesi (CL)

www.settegiorni.net/2022/09/05/anc...lasciano-riesi/

Dopo 81 anni di presenza col primo settembre, la congregazione chiude la comunità. Protestano i Riesini

ANCHE I SALESIANI LASCIANO RIESI
Delfina Butera | Settembre 5, 2022

Bambini, ragazzi, fedeli, comuni cittadini hanno manifestato per esprimere il loro dissenso per l’imminente chiusura della casa salesiana di Riesi. Il corteo, partito dall’oratorio salesiano ha attraversato alcune strade del centro abitato sino raggiungere il cine teatro Don Bosco, dove più tardi si è tenuto il Consiglio Comunale. In prima fila al corteo hanno sfilato per le vie cittadine il vescovo Rosario Gisana, il sindaco Salvatore Chiantia, il presidente del Consiglio comunale Salvatore Sardella, assessori, parroci, ex amministratori. Una sala gremita ha accolto i rappresentanti istituzionali, autorità civili e religiose salite per l’occasione sul palco del cine teatro. Presente anche l’ispettore regionale dei salesiani padre Giovanni D’Andrea.
Il presidente del Consiglio comunale Salvatore Sardella, promotore della seduta monotematica e aperta, ha rappresentato il sentimento di amarezza e tristezza della comunità per l’addio dei salesiani a Riesi e ricordato l’opera religiosa e sociale svolta sinora dai salesiani, l’importanza dell’oratorio per i ragazzi, le vocazioni, la gestione di scuole, la banda musicale, il grest e le iniziative in favore di bisognosi e deboli, promosse dai salesiani. Il sindaco Salvatore Chiantia oltre a chiedere all’ispettore di rivedere tale decisione ha assicurato sostegno anche economico ai salesiani. La rappresentante delle comunità parrocchiali Ester Carrubba ha proposto di valutare il mantenimento della chiesa Madre e dell’annesso oratorio salesiano di piazza Garibaldi e di lasciare i sacerdoti per almeno 2 – 3 anni per dare il tempo al vescovo di inviare dei parroci. Il rappresentante dei cooperatori e degli animatori salesiani dell’oratorio Giuseppe Toscano ricordando le varie problematiche che attanagliano Riesi, come mafia, spaccio di sostanze stupefacenti, dipendenze da droga e alcol, e che l’oratorio costituisce l’unico punto di ritrovo per tanti ragazzi, ha chiesto la riapertura della struttura, gestita da laici, ma con la supervisione di un salesiano.
Sono seguiti gli interventi del rappresentante del Comitato della festa di Pasqua Elio Angilella che ha ribadito l’importanza dello spirito salesiano in un’epoca povera e priva di punti riferimento e valori e del presidente degli Ex Allievi Don Bosco Salvatore Giambarresi che ha rievocato le opere, gli insegnamenti nonché il profondo legame fra i riesini ed i salesiani. Apprezzato e applaudito l’intervento del vescovo Rosario Gisana: “Anche Riesi sarà aiutata e accompagnata dal clero diocesano. Confido nella Provvidenza e nella Madonna della Catena. Al di là della scelta dell’Ispettoria noi ci saremo per Riesi, una città salesiana che ha espresso tante vocazioni. Ho intuito che ci sono altri giovani pronti a diventare sacerdoti salesiani. Questo dovrebbe far riflettere. Tutto ciò non avviene in altri centri. Riesi è a rischio mafioso ma i riesini non sono mafiosi. Perché non chiudete la casa salesiana di San Cristoforo a Catania? Don Bosco non avrebbe voltato le spalle a una comunità bisognosa. Il rettore dovrebbe ritrattare il decreto, diversamente auspichiamo un passaggio graduale affinché la Diocesi subentri ai salesiani”.
Atteso l’intervento dell’ispettore Giovanni D’Andrea che ha spiegato i motivi della decisione della chiusura della casa salesiana di Riesi, tra i quali l’aspetto anagrafico, ovvero l’età avanzata di alcuni preti. “Non andiamo via a cuor leggero – ha detto – padre D’Andrea -. Ritirare una comunità è molto doloroso. Presenterò le vostre proposte al Consiglio Ispettoriale. L’idea di avviare un oratorio a gestione laicale con un passaggio accompagnato, una supervisione dei salesiani, mi pare una buona idea. Lo hanno già fatto a Canicattì. Abbiamo riscontrato problemi strutturali e di sicurezza all’oratorio. Ogni 3 anni si fa una rimodulazione delle case salesiane in Sicilia e Tunisia. La chiusura della casa di Riesi era stata prevista anni fa”. Motivazioni che non hanno convinto i riesini, piuttosto sconfortati e amareggiati, da un colpo di spugna che cancella 81 anni di storia salesiana.

Edited by pincopallino2 - 17/4/2023, 12:55
 
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view post Posted on 8/1/2024, 11:34

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Chiude la scuola dei salesiani di Messina

https://www.tempostretto.it/news/laddio-al...google_vignette
L’addio al Don Bosco di Messina, “che peccato perdere la tradizione salesiana”

Tag:ISTITUTO DON BOSCO. |lunedì 08 Gennaio 2024 - 08:10
Dopo l'appello della dottoressa Pizzo, interviene la professoressa Adriana Ferlazzo: "Noi, ex allieve, siamo sconcertate"


MESSINA – Fa discutere la scelta dei salesiani di abbandonare l’Istituto “Don Bosco” a Messina. La crisi delle vocazioni è probabilmente un elemento determinante. Nel frattempo, si è acceso il dibattito e da Adriana Ferlazzo, già professoressa ordinaria e prorettrice vicaria dell’Universita di Messina, riceviamo una riflessione e volentieri pubblichiamo.

“La nostra esperienza formativa nella Messina degli anni Settanta”
Solo dalla lettera aperta della professoressa Alfonsa Pizzo, pubblicata su Tempostretto del 30 dicembre 2023, e subito girata tra le compagne di scuola e molte amiche, che si dicono attonite e sconcertate, apprendo che anche lo storico Istituto Don Bosco di via Brescia si avvia alla dismissione.


Non voglio commentare le ragioni di questa scelta. Probabilmente di natura vocazionale e certamente di natura economica. Ma desidero esprimere la voce desolata di tutte coloro, tantissime, che da giovani hanno frequentato questa validissima e prestigiosa scuola salesiana, con un impegno quotidiano intenso, ma misto a gioia e condivisione di tanti momenti lieti e costruttivi.

“Dopo lo smantellamento del Collegio dei gesuiti, un altro pezzo della nostra storia va via”
Noi, che già negli anni Settanta abbiamo assistito impotenti allo smantellamento del Collegio dei gesuiti, forse per le stesse ragioni di oggi, e a un pezzo della nostra storia e della nostra gioventù, non possiamo accettare, ancora una volta, una perdita così significativa, non solo per noi ma per la stessa città! E che, peraltro, fa seguito ad altre perdite altrettanto significative per la formazione dei giovani di questa nostra Messina.


La formazione ricevuta è stata ricca di valori umani, oltre che culturali, che riteniamo fondamentali anche per i nostri giovani, soprattutto in questi momenti governati da valori, a volte disvalori. Disvalori che , magari attraendoli, rischiano di distoglierli dai principi fondamentali dell’esistenza e della condivisione di buone prassi sociali. È fin troppo chiaro nella nostra mente che queste scuole hanno rappresentato non solo un luogo di formazione culturale, ma anche un terreno di incontro tra tanti giovani che hanno poi costituito un pezzo della migliore società di questa città e che, grazie anche agli insegnamenti ricevuti, hanno saputo, forse, costruire da adulti qualcosa di buono nel proprio privato ma anche nel pubblico.


“Speriamo in un ripensamento nel solco dei valori di Don Bosco”
Scuole dove si mettevano in campo anche tante iniziative che sapevano aggregarci fuori dell’impegno puramente scolastico, mantenendo sempre l’attenzione a promuovere valori solidi e costruttivi. Nel solco degli insegnamenti e della dottrina di Don Bosco, abbiamo appreso infatti, innanzitutto, l’impegno per una costruzione positiva della propria vita, ma anche l’attenzione a quelli che hanno più bisogno di noi, l’impegno concreto a partecipare allo sviluppo della società nelle varie forme delle nostre attività lavorative, soprattutto per i più giovani, il rispetto per gli altri e per le idee diverse dalle nostre, la condivisione e i valori di solidarietà nella vita sociale.


Sarebbe veramente un peccato che la visione di Don Bosco, che a suo tempo, e nel tempo, ha prodotto tanti frutti positivi nella società, vada dispersa, solo perché sono prevalsi i criteri di profitto che governano il mondo odierno, il quale, purtroppo, guarda ai parametri economici più che a quelli sociali. Mi auguro, e tutte ci auguriamo, pertanto, che questa improvvida decisione trovi ancora spazi per un doveroso e atteso ripensamento.

Adriana Ferlazzo
 
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view post Posted on 4/4/2024, 01:28

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Chiude la scuola dei salesiani di Soverato

www.catanzaroinforma.it/cronaca/20...enitori/323224/

SOVERATO
Istituto Salesiano a rischio chiusura, incontro con i genitori
Genitori e docenti si sono già costituiti in comitato e incontreranno oggi il sindaco

di Redazione - 03 Aprile 2024 - 8:05

Incontro molto teso ieri sera a Soverato, tra centinaia di genitori, docenti e ragazzi ai quali è stata data una terribile notizia, nella riunione convocata dai vertici dell’istituto salesiano: la decisione, inoltrata al provveditorato agli studi, di chiudere la scuola, già a partire da settembre.

Uno shock per la folla che assiepava il salone don Pilla, folla prima incredula e poi via via emotivamente inferocita. Circa duecento le famiglie coinvolte, con bambini della primaria, ragazzini della scuola media e studenti del liceo classico ai quali verrebbe strappata senza preavviso la continuità scolastica e l’ambiente educativo.

Ovviamente non senza traumi ed enormi disagi. Erano in tanti, infatti, i ragazzi del liceo che hanno preso la parola, dopo l’annuncio arrivato dal vice ispettore vicario e dall’economo dell’ispettoria, arrivati da Napoli a sciorinare numeri e dati che parlano di una grave crisi economica.


“Vi prego, lasciatemi finire il ciclo scolastico nel mio liceo, con la mia professoressa di greco, dove dovremo andare a fare l’esame di maturità?”, ha chiesto tra le lacrime Sofia Franchini, 17 anni. Tanti i genitori intervenuti a ricordare agli ispettori cosa rappresenti a livello culturale, educativo e sociale la scuola salesiana, con un glorioso e storico liceo per anni ai vertici delle classifiche dei migliori licei regionali.

Alle lacrime, alle critiche, alle domande, gli inflessibili ispettori hanno opposto la logica dei numeri, spiegando le ragioni economiche della decisione: costi sempre più alti di gestione, debiti pregressi per centinaia di migliaia di euro, previsioni negative per il futuro, considerando il calo di iscrizioni. Dati che, pur innegabili se presi di per sé, comunque sembrano troppo poco per decretare la fine di un’epoca nel giro di pochissimi giorni, senza che nessuno sapesse niente, senza che genitori, ragazzi, bambini, docenti, società civile e politica fossero coinvolte quando ancora sarebbe stato possibile intervenire in aiuto di un’istituzione talmente identitaria per la città, il circondario, la Calabria.

Genitori e docenti si sono già costituiti in comitato e incontreranno oggi il sindaco, Daniele Vacca, che in serata è arrivato all’istituto salesiano a sedare gli animi e promettere il suo impegno per trovare una soluzione, alla quale sta lavorando con tutte le forze in campo per poter eventualmente rilevare l’attività scolastica.

Intanto gli studenti, che per bocca del loro portavoce Alessandro Corradini esprimono “rabbia e delusione” per l’esito dell’incontro, stanno organizzando iniziative di protesta per rivendicare il loro diritto a proseguire gli studi e la formazione salesiana.

www.catanzaroinforma.it/inprovinci...perdita/323291/

Rischio chiusura Istituto Salesiani Soverato, consigliere regionale Alecci: “Sarebbe grave perdita”
"Mettere in campo tutte le risorse possibili per garantire, innanzitutto, la conclusione del ciclo di studi attualmente in corso e garantire futuro"

di Redazione - 03 Aprile 2024 - 16:50
Ernesto Alecci

Destano molta preoccupazione – sottolinea il consigliere regionale Ernesto Alecci – le notizie relative al futuro delle scuole elementari e medie e del Liceo Classico dell’Istituto Salesiano di Soverato. In questi ultimi giorni ho avuto modo di ascoltare tanti genitori di studenti allarmati dal rischio di chiusura della scuola. Una scuola storica, che muoveva i primi passi già negli Anni 20 e che per decenni ha rappresentato una vera e propria eccellenza all’interno del sistema scolastico calabrese, di cui sono illustri ex allievi alcuni tra i più meritevoli professionisti della nostra regione. Sarebbe una gravissima perdita che Soverato e l’intero comprensorio non possono assolutamente permettersi. Credo sia necessario mettere in campo tutte le risorse possibili per garantire, innanzitutto, la conclusione del ciclo di studi attualmente in corso e trovare una soluzione definitiva per il mantenimento in attività della scuola e la tutela dei tanti posti di lavoro degli insegnanti e del personale.

Mi sono confrontato più volte al riguardo con il Sindaco di Soverato Daniele Vacca che, non appena messo a conoscenza della problematica qualche giorno fa, si è subito messo in moto per trovare soluzioni alternative efficaci. Come Daniele, anche io da Sindaco, e il discorso vale per altre amministrazioni prima di noi, ho sempre sostenuto con atti concreti l’Istituto Salesiano, consapevole delle difficoltà economiche, ma anche conscio della grande valenza culturale di un’istituzione a cui tutta la comunità di Soverato è fortemente legata. Sono sicuro che l’attenzione data negli anni da parte del Comune sarà ricambiata dall’Ispettoria Salesiana con il massimo impegno nel trovare una soluzione alle varie problematiche, attraverso anche il prezioso lavoro del Direttore Don Mimmo Madonna.

Da parte mia, rimango a completa disposizione per tutto ciò che possa essere in mio potere al fine di scongiurare la chiusura di un istituto che in più di 120 anni di storia ha rappresentato un faro culturale per intere generazioni di calabresi.

Edited by GalileoGalilei - 4/4/2024, 08:53
 
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