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Omicidio Guerrina Piscaglia. Padre Gratien Alabi condannato a 25 anni in Cassazione, Occultamento e soppressione di cadavere, calunnia e diffamazione

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GalileoGalilei
view post Posted on 18/9/2014, 08:29 by: GalileoGalilei
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Guerrina, sequestrata una coperta in canonica: forse tracce biologiche. Morsa intorno alla chiesetta di Cicognaia. Ricostruzione su Rai 3
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Oggi dovrebbe iniziare l'analisi dei reperti da parte dei Ris di Roma. Il marito in televisione: "Mi mandavano a comprare la birra e rimanevano soli". Il postino e l'ultimo avvistamento
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PERCHE' PADRE GRATIEN E' INDAGATO


Padre Faustin (parroco di Badia) nella perquisizione dei carabinieri alla canonica di Ca' Raffaello Padre Faustin (parroco di Badia) nella perquisizione dei carabinieri alla canonica di Ca' Raffaello

Arezzo, 18 settembre 2014 - Ora devono parlare i Ris. Atteso l'esito delle analisi di laboratorio sulle due minuscole tracce di sangue rinvenute grazie al luminol in una parete della canonica abitata da padre Gratien e da altri due sacerdoti. E’ il sangue di Guerrina Piscaglia? Tutto ruota intorno alla risposta, da Roma un arisposta dovrebbe arrivare nelle prossime ore.

E sotto analisi anche una coperta sequestrata in canonica. Il sospetto è che contenga tracce biologiche. E anche tracce di un’eventuale relazione sentimentale consumata in canonica e finora sempre negata. E pare che pure nell’auto sequestrata possano esserci tracce di questo tipo.

E poi il sangue, anche se poi tra le ipotesi c'è anche quella che possano essere non di uomini ma di animali, un pollo o un coniglio. Le ricerche negli ultimi giorni si sono estese anche a Cicognaia dove si trova il rudere di una vecchia chiesa con accanto una cisterna. Gli inquirenti hanno messo l’area nel mirino. E’ vicino a Ca’ Raffaello e allo stesso tempo la zona è isolata. Una nuova battuta per le prossime ore, stavolta con l’ausilio dei cani.

In serata di nuovio i riflettori puntatio della Rai, stavolta ancora con "Chi l'ha visto". Quasi un'ora di trasmissione. L'intervista al marito di Guerrina ("Eravamo spesso in canonica, quasi una volta al giorno. A volte lei e il frate mi mandavano a comprare la birra e rimanevano soli"). Poi il racconto del postino, che sostiene di averla vista intorno alle 15 in paese e insieme anche un'auto grigia. E la ricostruzione di quell'ultimo giorno, con la donna "mai tanto elegante" a muoversi verso la canonica mentre il marito finisce di lavare la macchina.

Gli inquirenti tengono ancora calda la pista di un allontanamento volontario.Ma è chiaro che le ricerche partite in grande stile intorno a casa sua, in quello spicchio di Valtiberina prefigura anche che le indicazioni in mano a chi guida le indagini possano portare ben oltre, fino a far profilare le soluzioni peggiori, compresa l'eventuale morte della donna e quindi la possibilità che il corpo sia rimasto nella zona.

L’ultima telefonata è delle 13,45. Dal cellulare di Guerrina a quello di Padre Gratien, probabilmente sulla strada della canonica di Ca’ Raffaello in cui il frate congolese all’epoca viveva. Poi più niente. Dire che per tutta quella mattina del primo maggio la cinquantenne e il viceparroco del paesino si erano scambiati chiamate e sms a ripetizione.

Il mistero si infittisce dopo i ritrovamenti che i carabinieri hanno compiuto ieri in canonica nel corso della perquisizione disposta dal Pm Marco Dioni: tracce biologiche, che potrebbero essere di sangue (ma si aspetta la conferma del laboratorio) e braccialetti in una valigia che forse appartiene a Padre Gratien, sul cui capo si addensano sempre più i sospetti.

Il grande edificio annesso alla parrocchia è stata setacciato di nuovo, per la seconda volta in quindici giorni. I carabinieri hanno adoperato il luminol, il reagente chimico che evidenza tracce di sangue nascosto. Sequestrata anche l’auto, una monovolume Ford, di Padre Faustin, il parroco, pure lui congolese, che la usava in comune con Don Alabi.

Si continua a cercare una persona viva, ma nessuno si meraviglierebbe di trovare un cadavere. Lo scenario del delitto ormai si fa sempre più probabile. Dalla mattinata i carabinieri sono riemersi anche con i braccialetti che nel pomeriggio sono stati mostrati al marito Mirko Alessandrinie alle sorelle di Guerrina a Novafeltria. Sono della scomparsa? Mirko non li ha riconosciuti, le sorelle della donna nemmeno.
Ma per l'ennesima volta le ricerche si stanno concentrando intorno alla canonica, dove viveva padre Gratien, il religioso che risulta al momento come indagato sulla vicenda. E che proprio l'altro ieri è tornato davanti al Pm.

E' tornato di nuovo davanti al Pm, per riprendere il filo di quell'interrogatorio già durato per alcune ore. E' tornato ma in silenzio. Un cortese silenzio, sullo stile del personaggio, ma la decisione di fondo è stata quella di avvalersi della possibilità di non rispondere.

Padre Gratien, la cui parabola pastorale nella diocesi aretina si è conclusa, è tornato ad Arezzo nel palazzo del tribunale. E' arrivato intorno alle 10.30 per uscirne una m ezz'oretta dopo, verso le 11. Sullo sfondo della drammatica vicenda di Guerrina, la donan scomparsa nel nulla ormai da mesi e le cui ricerche proseguono.

"Forse era invaghita di me ma in questa vicenda non c'entro, mai fatto nulla di male nei suoi confronti" è la linea di fondo del religioso, tutelato dallo studio Fanfani e in particolare da Luca, figlio del sindaco ormai uscente e già prescelto per il consiglio superiore della magistratura. Uno dei passaggi chiave è legato alle telefonate e agli sms.

I tre sms che dal telefono di Guerrina, la donna scomparsa il primo maggio, hanno raggiunto quello della suocera, sono partiti da Cà Raffaello, nei giorni immediatamente successivi alla sparizione. E' il clamoroso retroscena che finora gli inquirenti avevano custodito gelosamente. Poichè pare altamente improbabile che la casalinga cinquantenne fosse ancora in paese senza che nessuno l'abbia notata, viene da porsi un dubbio inquietante: qualcuno ha usato il suo telefono al posto suo? E se sì cosa vuol dire? Che se ne è impadronito in chissà quali circostanze? Il mistero è sempre più fitto, le ombre sulla sorte della donna si allungano.

Molti dubbi e poche certezze: di questo continua a essere fatto il caso approdato anche in tv. Tra i dubbi anche quello sui 4 mila contatti telefonici che ci sarebbero stati negli ultimi mesi prima della scomparsa fra Guerrina e Padre Gratien Alabi, il sacerdote indagato. Cessa tutto di colpo il primo maggio, come se il frate sapesse che la donna non è più contattabile. E il non essere stato capace di chiarire questa circostanza gli è costato l'iscrizione nel registro degli indagati.

Qualche giorno fa il pubblico ministero Marco Dioni aveva ascoltato come testimoni il marito di Guerrina, Mirko Alessandrini, e un altro sacerdote, padre Faustin Mbula Malenco. Non è però accaduto come per padre Gratien Alabi, i due non sono stati infatti iscritti nel registro degli indagati. Il sostituto Dioni ha ritenuto evidentemente credibili le loro dichiarazioni.
 
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