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Omicidio Guerrina Piscaglia. Padre Gratien Alabi condannato a 25 anni in Cassazione, Occultamento e soppressione di cadavere, calunnia e diffamazione

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GalileoGalilei
view post Posted on 13/9/2014, 07:14 by: GalileoGalilei
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Donna scomparsa, l’sms di Guerrina: "Scappata col mio amore"

E’ stato inviato a un’amica il 25 luglio ma sospettano che non sia stata lei a scriverlo

di Sergio Rossi

Rimini, 8 settembre 2014 - SEMPRE PIU’ aggrovigliato il giallo di Guerrina e non cresce l’ottimismo sulla sorte della donna. C’è intanto un fatto nuovo e soprendente: oltre ai tre sms spediti alla suocera subito dopo la scomparsa, ne spunta adesso un quarto, giunto a destinazione il 25 luglio ovvero a quasi tre mesi da quel primo maggio in cui Guerrina Piscaglia era stata inghiottita nel nulla in un tragitto di cinquecento metri di strada. E’ un messaggino che lascia aperti molti dubbi, anche per l’italiano zoppicante in cui era stato digitato. A riceverlo non un familiare, ma un’amica della donna, residente a Ca’ Raffaello, che a suo tempo aveva manifestato pubblicamente perplessità su come andavano le cose nella piccola canonica del paesello. Nell’sms Guerrina si rivolgeva direttamente all’amica in questi termini: «Tu hai parlato male di un uomo di Dio mentre io sono scappata con il mio amoroso».
NON MANCANO le incongruenze: a quale scopo è stato inviato il messaggio? Perché proprio alla compaesana che non si era nascosta nel denunciare presunti episodi poco chiari nell’ambiente della chiesa? Di sicuro l’sms è partito dal cellulare di Guerrina, c’è invece da capire se sia stata proprio la donna a inviarlo oppure un’altra persona che in questo momento ha il possesso materiale del telefonino.
D’altra parte fonti investigative continuano a battere il tasto dell’allontanamento volontario. Secondo questa ipotesi la donna sarebbe davvero scappata con un uomo di cui si era innamorata e qui torna in gioco il fantomatico venditore ambulante marocchino che avrebbe preso parte, alla vigilia del primo maggio, al famoso incontro in casa di Guerrina, insieme a lei, al marito Mirko Alessandrini e a padre Gratien Alabi, al momento l’unico indagato della vicenda.
Il perché sia scattata l’iscrizione nel registro è presto detto: secondo gli inquirenti, in questo caso il pubblico ministero Marco Dioni che ha interrogato in procura il religioso per sette ore, il frate sa molto di più di quello che racconta. E anche se tecnicamente il capo di imputazione è il sequestro di persona, Alabi di fatto non contribuirebbe alla soluzione del caso.
Insomma, una sorta di favoreggiamento nell’eventualità in cui fosse successo qualcosa di grave alla donna dopo la fuga col venditore ambulante.
NON A CASO il clima che si respira intorno alla vicenda non è particolarmente incoraggiante. Procura e carabinieri, infatti, non trascurano alcuno scenario compreso quello, estremo, della morte di Guerrina Piscaglia. Sembra strano, ad esempio, che la donna non abbia mai cercato alcun contatto con il figlio Lorenzo, 22 anni, disabile; un ragazzo a cui lei aveva dedicato l’esistenza, mai trascurandolo dal momento della nascita in poi. Che Guerrina fosse attaccatissima a Lorenzo lo confermano tutti, senza distinzioni. Lo dice il marito, lo dice la suocera (a cui la nuora era affezionata), lo dicono anche nel paesino dove tutti si conoscono e di ognuno sanno vita e miracoli. Dubbi dunque non ci sono, e sembra difficile che una madre visceralmente attaccata al figlio possa scomparire di punto in bianco e soprattutto non dare più notizie di sè. Basterebbbe poco, visto anche il can can mediatico che si è scatenato intorno al giallo di Ca’ Raffaello, basterebbe una telefonata a voce per chiarire ogni cosa e per far cessare ogni ricerca. Non è infatti un reato mollare tutto e allontanarsi. Ma Guerrina può farla ancora quella telefonata?
di Sergio Rossi
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RIMINI CRONACA/POLITICA/SPORT/SPETTACOLI/CINEMA/PROVINCIA
Guerrina, il mistero degli sms
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Crescono i dubbi sui messaggi della donna scomparsa: sono partiti dal paese

Rimini, 10 settembre 2014 - Sembravano l’unica traccia che aveva lasciato di sè in quattro mesi, i tre sms che Guerrina Piscaglia ha inviato alla suocera nei giorni successivi alla scomparsa del primo maggio e nei quali spiegava di essere stanca del marito ma sarebbe tornata a prendere il figlio. Adesso però emerge un retroscena che gli inquirenti non avevano rivelato e che getta altre ombre sulla sorte della cinquantenne di Cà Raffaello. Quegli sms sono stati spediti tramite la cella che serve la frazione: chiunque li ha inviati era lì, nei dintorni. Ma è stata la stessa Guerrina? Davvero la donna inghiottita dal mistero, tre giorni dopo essere sparita, poteva muoversi per Ca’ Raffaello, comunità di neppure duecento anime senza che nessuno la notasse? Forse per questo gli inquirenti hanno deciso di ricominciare le ricerche, per battere di nuovo boschi e calanchi.

In questa storiaccia di provincia profonda, i dubbi superano di gran lunga le certezze, ma è inutile nascondere che fra chi indaga cresce lo scetticismo sulla fine della cinquantenne, sposata con Mirko Alessandrini e madre di Lorenzo, ragazzone di 23 anni con problemi di disabilità. Se non era lei a maneggiare il telefono per spedire sms, chi può averlo fatto al posto suo? E perchè, nel caso, lo avrebbe fatto? Qualcuno si è impadronito del cellulare di Guerrina e l’ha usato al posto suo? Se sì, cosa significa non solo per il prosieguo delle indagini e delle ricerche ma anche per il futuro, sempre più ipotetico della scomparsa? C’è chi le impedisce di muoversi e di parlare liberamente? O si possono cominciare a ipotizzare scenari persino peggiori?

Ora si riparte dai pochi punti fermi e dai molti sospetti. Molti dei quali riguardano il viceparroco del paese, quel padre Gratien Alabi che per ora è l’unico indagato, con l’accusa (provvisoria) di sequestro di persona. Cosa non convince della sua versione, quella che ha fornito in 7 ore di interrogatorio davanti al pm? Innanzitutto che non abbia fornito una spiegazione chiara del perchè i suoi contatti con Guerrina, insieme al marito quasi un’amica di famiglia, si interrompano improvvisamente proprio il primo maggio, senza che il frate provi più a cercare la donna. Quasi sapesse che ormai non era più rintracciabile. Ma nei mesi precedenti, i tabulati nelle mani degli inquirenti dicono che fra i due ci sono stati circa 4 mila telefonate ed sms.

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Padre Alabi ancora sotto torchio. Su Guerrina ha detto troppe bugie
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Il religioso indagato per la scomparsa della donna verrà sentito lunedì

Rimini, 12 settembre - Tutto sembra ruotare intorno a padre Gratien. Il mistero della scomparsa di Guerrina Piscaglia, sparita quattro mesi fa dal paesino di Ca’ Raffaello, si fa sempre più inquietante ogni giorno che passa, ma è indubbio che il protagonista principale dell’inchiesta resta il religioso congolese che insieme ai confratelli reggeva la piccola parrocchia e che con Guerrina aveva un rapporto strettissimo.

Il sacerdote era già stato sentito giorni fa dagli inquirenti per sette lunghe ore, e alla fine dell’interrogatorio ne era uscito con un avviso di garanzia per sequestro di persona. Il passare del tempo e gli indizi raccolti, hanno convinto però gli investigatori che il congolese non solo sa molto di più di quello che ha raccontato loro, ma che probabilmente ha detto anche parecchie bugie circa il suo rapporto con la donna scomparsa.

Per questo i magistrati hanno deciso di sottoporlo a un nuovo interrogatorio che è stato fissato a lunedì prossimo. Padre Graziano, come lo chiamano in paese, dovrà spiegare il perchè di quei 4mila e passa tra telefonate ed sms a Guerrina nei mesi precedenti che parrebbe indicare un rapporto fin troppo stretto. Al centro dell’attenzione degli inquirenti anche gli orari del giorno in cui la donna sparì, il 1° maggio. Lei uscì di casa alle 14,20, mentre alle 15 suo marito, Mirko Alessandrini, andò a prendere padre Alabi per accompagnarlo in auto a un funerale. Al ritorno, secondo la deposizione di Mirko, il religioso insistette molto per fermarsi a bere qualcosa. Persero talmente tanto tempo che arrivarono a casa dopo cena.

Quella sera, metà paese si mise alla ricerca di Guerrina, senza trovarne traccia. Avvisarono le autorità, ma qualcuno lamenta che cominciarono a cercarla sul serio troppo tardi. Quello che è certo è che negli ultimi tempi Guerrina aveva subito una trasformazione radicale. «Si curava moltissimo — racconta la gente — era dimagrita e aveva cominciato anche a truccarsi». Come chi non deve piacere solo a se stessa. Intanto in paese continua ad aleggiare l’ombra del veggente. «Mi ha chiesto di tornare a cercare ancora — dice a chi lo incontra — Guerrina è ancora qui. Mi ha detto di parlare con la gente buona. E soprattutto di guardare al fiume Marecchia».

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Edited by GalileoGalilei - 16/9/2014, 09:25
 
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