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Fecondazione assistita. La legge 40 fa acqua da tutte le parti, Legge talebana smontata pezzo a pezzo dai tribunali

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view post Posted on 15/1/2007, 14:20
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http://www.unica.it/pub/7/show.jsp?id=2374&iso=96&is=7

Antinori, in Ucraina milioni di cellule-uovo
CORRIERE DELLA SERA
di domenica 14 gennaio 2007

Il ginecologo delle mamme-nonne lavora nel Paese dell’Est: nati migliaia di bambini
Antinori e l’Ucraina: lì ho milioni di cellule-uova

Roma - Severino Antinori, il ginecologo delle mamme-nonne, il più battagliero del fronte referendario sulla fecondazione assistita non è scomparso ma si è fatto prudente. Ha studio in un seminterrato in riva al Tevere e clinica in Ucraina. «Vivo in esilio cinque mesi all'anno. In Paesi liberi, dove far nascere i bambini non è reato». «I luoghi - prosegue Antinori - meglio non dirli. Ho collaboratori in Messico, altri in India. Uno è nello staff che ha clonato la pecora Dolly. La mia primogenita Monica è in Germania. Ho un rapporto stretto con un Paese importante, a Est, il cui capo mi ha assicurato ampia libertà ma ha chiesto riservatezza. E poi l'Ucraina. Dove facciamo le cose che in Italia sono proibite: la fecondazione eterologa e la ricerca. Tutto a fin di bene: le staminali, la clonazione terapeutica, che non è una diavoleria ma la tecnica di mia invenzione per guarire malati che soffrono. In Italia finirei in galera. Pensavo che con la sconfitta della destra le cose sarebbero cambiate. Purtroppo non è così».
«Facciamo due calcoli. In ventisette anni sono venute da me circa 100 mila coppie. Ho fatto nascere 8 mila bambini. A dire il vero, quelli concepiti con le microiniezioni, altra tecnica di mia invenzione, sono 700 mila in tutto il mondo, ma non amo apparire. Restiamo in Italia: sono decine di migliaia le famiglie a me legate. Sotto elezioni ho fatto moltissime telefonate. Sono un indipendente, ma le ho mobilitate per la sinistra, nella speranza di cambiare la legge 40 contro la procreazione assistita. E ora sono profondamente deluso. Mi sento tradito. Non dai cattolici alla Bindi, da cui non mi aspetto nulla. Sono deluso dalle ambiguità di Prodi. Dalle cautele di Amato. Da Veltroni, che non è venuto al convegno internazionale che ho organizzato a Roma, con premi Nobel e tutto, nel timore di spiacere al Vaticano. La Melandri mi ha paragonato in pubblico a Vanna Marchi; poi mi ha chiesto scusa in privato. Rutelli, il camaleonte, mi ha dato la mano ma io l'ho rifiutata. Lo vedevo sempre a Sabaudia qualche anno fa. Mi diceva: io sono stato radicale, fermeremo la legge della destra; invece la legge è passata e lui ha portato in Parlamento la Binetti, una nemica dell'umanità. Che cosa aspetta la sinistra a consentire almeno la diagnosi preimpianto, per non costringere la donna all'aborto e non metterne in pericolo la vita? Invece, niente. Persino Mussi mi critica e dice: "La clonazione mai". Non ha capito che io clono le cellule, mica i bambini. Spero nella buona volontà della Turco. Nel prestigio di Veronesi. Pannella è un amico, sono nato a un chilometro e mezzo da casa sua a Teramo, però anche lui è sempre lì a parlare di Pacs: giusti, ma forse meno importanti. A destra non c'è nessuno. La Prestigiacomo si atteggia a Giovanna d'Arco, ma dove era quando facevano la legge 40?».
C'è però l'Ucraina, per Antinori una sorta di terra promessa. «Milioni di cellule-uova, di eccezionale qualità». Prego? «Sono di ragazze tra i 20-27 anni. Perfette per la fecondazione eterologa. Nei Paesi dell'Est c'è la cultura delle donazioni: il comunismo ha fatto molti disastri ma qualcosa di buono ha lasciato, donare sangue o seme è una cosa normale, non come in Spagna e in Inghilterra dove le donatrici sono pochissime. Ma non vorrei parlarne, perché l'intolleranza religiosa per il momento è sopita ma alligna anche laggiù: non vorrei trovarmi i pope ortodossi sotto la clinica. E poi non amo apparire». Dice Antinori che è la persecuzione a costringerlo a salire in scena, ed in tribunale. «Ho sporto 39 querele e ne ho vinte parecchie, con il ricavato aprirò un fondo per la ricerca. A un diffamatore ho fatto sequestrare l'appartamento, perché per fortuna in Italia c'è una magistratura indipendente. Ho dato querela pure a Ruini e a Formigoni per aver falsato il referendum con l'invito all'astensione: la prima si è persa nel porto delle nebbie, ma a Milano attendono dal gip Tutinelli il rinvio a giudizio. Non si ha idea di quanto mi abbiano ostacolato i preti; poi però mi mandano i loro parenti. Qualche mese fa è venuto in studio il nipote di un cardinale importante, che sui giornali tuona contro la fecondazione assistita. Perché lo fanno? Elisabetta, Sara: l'antico testamento è pieno di madri anziane. L'80% dei miei clienti è cattolico. Ho reso genitori sette parlamentari in carica; naturalmente non ne faccio i nomi, non amo apparire. Qualcuno ha voluto dirlo, ad esempio Marina Occhiena. Come chi è? La bionda dei Ricchi e poveri. E poi direttori dei giornali, campioni sportivi, dirigenti Rai...».

I laboratori al piano di sopra sono lucenti. «Li devo alla riconoscenza di certi pazienti arabi. Attendo la convenzione pubblica, ma i finanziamenti li danno ad ospedali con il 2% di successi. E i miei colleghi vanno tutti all'estero». Libri con in copertina Antinori che abbraccia neonati. Foto alle pareti. «Vede questa? Sono io con l'ambasciatore Gol. In Israele sono molto amato, quasi un monumento: è un Paese che ha il culto della natalità, ho incontrato quello che ora è in coma, sì, Sharon. L'unico ebreo che ce l'ha con me è il rabbino Di Segni, pure lui condizionato dal Vaticano. A una festa all'ambasciata israeliana c'era Berlusconi. Mi ha dato la mano ma io l'ho rifiutata: dopo la sua legge, per una cellula clonata rischierei vent'anni, più dei mostri di Erba. A proposito: l'assassina è stata resa folle dalla mancata maternità. Accade. Avevo detto a una donna che non aveva speranze; uscendo dallo studio ha visto una mamma con un neonato in braccio e le ha dato un cazzotto». Un cazzotto? «Insomma, una spinta. Vede questa foto sul New York Times ? Sono io. Legga. Robert Edwards, padre dei figli in provetta, prende le mie difese. In Italia mi hanno definito "nazista in camice bianco". Il povero Petrucci, pioniere della fecondazione assistita, l'hanno fatto morire di crepacuore. Io intanto sono arrivato a 62 anni. È l'età limite per le mie pazienti. La fecondazione in menopausa è di mia invenzione: tutti pensavano che l'utero atrofizzato non potesse rigenerarsi, ma io che sono curioso nell'82 scoprii che sottoponendo i topi a terapie ormonali... Oggi si esagera. La donna più anziana che ho reso mamma aveva 63 anni. Oltre non vado, non voglio creare orfani».
«Forse dovrei fare politica. Ho provato a candidarmi nel Lazio contro Storace e Marrazzo, ma la strada non è quella. Io nasco con il '68. Sono stato tra i primi ad occupare la facoltà di Medicina, insieme con Daniele Pifano. Ricordo la Faranda, Piperno, Silvana Mazzocchi, la più bella. I miei amici erano Gianni Pennacchi, che oggi vive per il Giornale, e Paolo Flores d'Arcais», che Antinori chiama d'Arché. «Ricorda il filmato del ferimento di Scalzone all'università? Quello che lo spinge per evitare che la panca gli cada in testa sono io. Ho smesso di crederci il giorno in cui Piperno portò tutto fiero in aula una bomba. Allora ho capito che il mio modo di fare la rivoluzione era un altro».

Aldo Cazzullo
 
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Arammigu
icon7  view post Posted on 15/1/2007, 17:10




Sono stati presentati oggi a Roma i dati aggiornati dell'Osservatorio sul turismo procreativo. I risultati confermano i timori di chi aveva sostenuto i referendum contro la legge 40. In meno di tre i viaggi all'estero delle coppie italiane infertili si sono quadruplicati, da 1.066 a 4.173. Nei 27 centri dei 10 Paesi presi in esame dall'indagine si e' rilevato ''un aumento significativo della presenza di italiani''. La Spagna e' in testa, seguita da Belgio e Svizzera.

E' piu' di un campanello di allarme, una vera e propria denuncia di come la legge 40 sia inefficace: nei divieti perche' aggirati da un viaggio oltre confine, e lontana dalle esigenze dei cittadini.
Questi dati, sommati al ricorso alla Corte Costituzionale contro l'art. 13 della medesima legge con cui una coppia di Genova si e' vista respingere lo scorso ottobre l'analisi pre-impianto sull'embrione pur in presenza di anomalie genetiche, riaffermano la necessita' di una riforma dell' attuale legge.
In commissione Affari Sociali della Camera ho cercato piu' volte di portare l'attenzione sull'argomento, perche' si dibattesse la relazione della ministra della Salute Livia Turco sul primo anno di applicazione della legge 40. Mi e' stato riposto negativametne perche' si tratterebbe di argomenti troppo sensibili che rischierebbero di mettere in crisi la maggioranza.
Il Parlamento si deve muovere (a partire dalle varie proposte di riforma, alcune anche della Rosa nel Pugno: chi ha a cuore la salute dei cittadini, e' bene che consideri che, visto il fallimento del referendum abrogativo (non la sconfitta, in quanto e' mancato il quorum che avrebbe resa valida la consultazione), l'unica via percorribile e' quella parlamentare. Tenersi questa legge significa regalare ad altri Paesi la liberta' delle donne e delle coppie italiane, nonche' il business ad essa connesso.
Negli anni 70, anche il turismo sanitario all'estero delle donne che volevano abortire, contribui' a far approvare la specifica legge. Se la storia e' fatta di corsi e ricorsi, spero che l'attuale turismo produca altrettanto sulla legge 40. Ma perche' cio' avvenga, oltre all'impegno di noi parlamentari verso gli altri parlamentari che non hanno ancora ben compreso la gravita' della situazione, occorre un forte movimento d'opinione che faccia pressione sui singoli eletti nelle istituzioni.

Donatella Poretti, deputata Rosa nel Pugno, membro di Giunta dell'Associazione Coscioni


http://www.lucacoscioni.it/node/7668
 
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dirk58
view post Posted on 16/1/2007, 00:30




PENSO SIA UNA CONFERMA CHE CHI GOVERNA O IL GOVERNO ,NON ABBIA VOCE IN CAPITOLO IN FATTO DECISIONALE.
CHI COMANDA E LA CHIESA CATTOLICA E I RICCHI.
 
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view post Posted on 18/1/2007, 09:23
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Lo avevamo detto che il turismo procreativo sarebbe esploso.

In 3 anni è tripicato. Accanto a chi ha i soldi per poter andar all'ìestero c'è molta pèiù gente che non può spendere cifre non indifferenti senza certezza di successo.
 
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view post Posted on 11/3/2007, 22:44
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http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/s...i-provetta.html

SCIENZA & TECNOLOGIA InviaStampaTre anni fa entrava in vigore la legge sulla fecondazione assistita
Migliaia di coppie all'estero, a luglio la revisione delle linee guida
Bimbi in provetta, crollano le gravidanze
tornano le scorte di embrioni congelati
Il rischio di aborto è aumentato di oltre il 5% in tutti i trattamenti

di MARIA NOVELLA DE LUCA e MARIA CRISTINA CARRATU

ROMA - Sono passati tre anni e il bilancio è di sofferenze e culle vuote. La legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, la famosa Pma, è entrata in vigore il 10 marzo del 2004. Un tempo sufficientemente lungo affinché i numeri dei successi e degli insuccessi possano essere considerati attendibili. E i dati raccolti dai centri, in attesa di quelli ufficiali che il ministero della Sanità presenterà nella relazione al Parlamento entro giugno, sono tutti in negativo, mentre il "turismo della provetta" ha ormai le dimensioni di massa dei viaggi della speranza. Senza contare un fatto paradossale, come spiega Claudia Livi, ginecologa e segretaria nazionale dei centri Cecos: "Sono sempre di più le donne che dopo essersi sottoposte alla fecondazione assistita inviano ai medici "diffide scritte", perché non gli vengano impianti tutti e tre gli embrioni. Così ai medici non resta che congelarli". Con la conseguenza che in questo modo si stanno ricreando proprio le famose scorte di embrioni che la legge 40 voleva eliminare.

È uno dei tanti paradossi di un testo le cui linee guida saranno riviste nel luglio prossimo, mentre il panorama della situazione arriva dalle statistiche fornite dai maggiori centri italiani, che coprono il 20% del totale di tutti i trattamenti effettuati nel nostro paese. I dati sono stati presentati ieri a Milano da Enrico Ferrazzi, direttore della Fondazione Cure, nel corso del convegno su "Riproduzione assistita: obiettivo per la vita".

Ecco il bilancio: nelle coppie con infertilità maschile, il numero di gravidanze portate a termine con successo si è ridotto dal 35,7 al 23,5% (circa il 10% in meno sul totale). Nelle gravidanze in generale, il divieto di impiantare più di tre ovociti ha causato, per le donne con più di 35 anni, una riduzione del numero di gravidanze del 5-10%. Nelle donne sotto i 28 anni, il divieto di congelare gli embrioni ha costretto gli operatori, per avere più garanzie di successo, a impiantare insieme i tre consentiti dalla legge. Questo ha incrementato i parti gemellari dal 14 al 22% e i parti trigemellari dal 2 all'11%. Globalmente poi il rischio di aborto è aumentato del 5-6%.

Tutti dati, hanno chiarito gli esperti, in netta controtendenza con il resto d'Europa. E il numero di quanti emigrano in cerca di un bimbo al di là delle statistiche è emblematico se si pensa che soltanto lo scorso anno, ha precisato Filippo Ubaldi della Società europea sulla procreazione medicalmente assistita, "nel centro "Azvub" di Bruxelles, considerato il migliore al mondo su 3800 trattamenti effettuati lo scorso anno, ben 450 hanno riguardato coppie italiane, il 12%".

Ma i viaggi della provetta hanno un risvolto paradossale e tutto italiano come sottolinea Claudia Livi. Nella gran parte dei casi infatti i "trattamenti ormonali e il monitoraggio ecografico preventivi alla fecondazione, vengono fatti in Italia, spesso a carico del Servizio sanitario nazionale, per far risparmiare alle coppie una lunga permanenza all'estero". In sostanza in Italia viene eseguita la prima parte di un trattamento che però viene ultimato all'estero perché qui è vietato. "D'altra parte i medici lo sanno benissimo, ma negarlo vorrebbe dire penalizzare doppiamente le coppie". E tornando sul rifiuto sempre più massiccio delle donne di farsi impiantare tutti e tre gli embrioni la Livi aggiunge: "Di fronte a questo rifiuto il medico non può che astenersi, e perciò congelare l'embrione. Ma se per legge la donna non è punibile per questo rifiuto, per i medici la situazione è meno chiara, e, per sicurezza, molti di loro preferiscono affidarsi agli avvocati... ".

(11 marzo 2007) Torna su
 
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Ashmael
view post Posted on 12/3/2007, 08:58




Tra parentesi: se si facessero i figli a 26 anni invece che a 36 e oltre, non ci sarebbe bisogno di tutte queste procreazioni assistite.
 
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view post Posted on 2/7/2007, 21:44
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I successi nei casi di fecondazione assisitita calano dal 24,8% al 21,2%. Un calo dei successi del 14,5% (poiché il 3,6% sul 24,8% corrisponde al 14,5%)
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimor...tml?ref=hpsbdx3


Le gravidanze ottenute sui prelievi attraverso la tecnica della fecondazione artificiale passano dal 24,8% del 2003 al 21,2% del 2005, con una riduzione di 3,6 punti percentuali. Lo sottolinea il ministro della Salute Livia Turco nella relazione presentata al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40/2004. "Auspico che, a tre anni dall'applicazione della legge, si continui a riflettere, con grande rigore e sobrieta', sulla legge medesima, a partire dagli esiti dell'applicazione delle tecniche, al fine di garantire alle donne e alle coppie la migliore efficacia e sicurezza delle tecniche e al fine di garantire al meglio proprio i principi ispiratori dichiarati dalla legge, che sono la tutela della salute delle donne e la tutela degli embrioni", ha detto il Ministro della salute.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubr...43&sezione=News

«Il numero di trasferimenti effettuati con un solo embrione è passato dal 13,7% del 2003 al 18,7% del 2005, mentre più del 50% dei trasferimenti viene effettuato con tre embrioni contro il 44% del 2003. È aumentata, dal 22,7% del 2003 al 24,3% del 2005, la percentuale di parti plurimi (gemellari, trigemini e multipli) - sottolinea la relazione - e sono aumentati dal 23,4% nel 2003 al 26,4% nel 2005 gli esiti negativi delle gravidanze, per aborti spontanei, morti intrauterine, gravidanze ectopiche correlate all’obbligo di impianto di tutti gli embrioni previsto dalla legge 40/2004».
 
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Arammigu
view post Posted on 3/7/2007, 13:52




ecco i risultati dei pseudo difensori della vita!ah ah ah...tutto per un pugno di cellule da "salvare"!

questo sarebbe un'essere umano?
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view post Posted on 4/7/2007, 21:33
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http://www.radicali.it/view.php?id=99452

Flamigni: fallimento annunciato e la realtà è peggiore


• da Il Mattino del 3 luglio 2007, pag. 13


di Daniela Cipolloni

«Inevitabile». Per Carlo Flamigni, docente di ginecologia all'Università di Bologna e membro del Comitato di bioetica, i dati trasmessi dal ministro della Salute Livia Turco sullo stato di attuazione della legge 40 del 2004 sono un fallimento annunciato. Anzi, questa è una visione «ottimistica». Perché per le coppie desiderose di un figlio «la realtà è peggio di così».



Meno gravidanze e nascite, più insuccessi, parti plurimi ed esiti negativi. Professor Flamigni, si aspettava questo bilancio?

«Sapevamo che sarebbe successo, è il risultato inevitabile di una serie di limitazioni imposte ai centri di fecondazione. Questi risultati, poi, sono migliori rispetto alla realtà, perché riguardano una casistica nazionale selezionata, depurata dei casi più difficili, come le infertilità maschili severe, le donne che hanno più di 40 anni o le coppie affette da malattie ereditarie, che si rivolgono ai centri di fecondazione esteri, visto che in Italia hanno poche chance».



Quali sono i punti della legge responsabili del fallimento?

«Il problema principale è che in questa legge, anche se non è scritto espressamente si considera che la vita inizia nel momento stesso de) concepimento. Questa inter-pretazione limita fortemente gli interventi sull'embrione, come le analisi pre-impianto, il congelamento, la possibilità di fecondare più embrioni. E di fatto, ostacola la possibilità di accedere alla fecondazione assistita e di intervenire. Avremmo potuto scegliere altre soluzioni».



Quali?

«Per esempio come hanno fatto in Germania e in Svizzera, dove è sì vietato congelare gli embrioni, ma viene riconosciuta agli operatori una finestra di tempo di 24 ore (il tempo che serve per la completa fusione dell’ovocita con lo spermatozoo) per verificare se c'è il rischio di malattie genetiche».



Il senatore Alfredo Mantovano, di An ha parlato di strumentalizzazione dei dati, sostenendo che «in termini assoluti, la legge 40 non solo non ha comportato alcun decremento, ma anzi ha fatto aumentare i bimbi in braccio».

«A Mantovano dico che è stato un ottimo magistrato».



Ci faccia capire. In termini assoluti la legge 40 ha tagliato le nascite o no?

«Non ci sono interpretazioni. C'è stata una diminuzione dei risultati positivi per ogni ciclo di trattamento pari al 3,6%. Se si rapporta questo dato al numero di gravidanze, viene fuori una diminuzione del 15% in termini assoluti. Le nascite, poi, sono ancora meno».



Altro dato: dal 2004 sono quadruplicate le coppie che vanno all'estero per avere un figlio. Cosa cercano?

«Le soluzioni a problemi che nel nostro paese non possono essere trattati, sia per divieto legislativo, sia per le limitazioni de facto imposte dalle linee guida. Due esempi: nei casi di infertilità maschile severa, gli spermatozoi prelevati hanno scarsa motilità e il limite dei tre ovociti da fecondare e da impiantare è troppo basso».



Crede che la situazione possa cambiare in futuro?

«No. Non c'è alcuna volontà politica di modificare le cose».

 
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view post Posted on 20/7/2007, 16:37
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http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsID=72019

/ ITALIA

Roma | 18 luglio 2007
In Italia il primo bimbo nato da padre senza spermatozoi
L'intervento è avvenuto all'European Hospital di Roma Chiavi medicina~ saluteÈ italiano il primo bambino nato mediante la fecondazione in vitro di ovociti congelati da parte di cellule germinali testicolari, dunque senza spermatozoi. Finora l'evento non ha precedenti nel mondo.

La tecnica dell'intervento, effettutato dal Prof. Ermanno Greco dell'European Hospital di Roma, è descritta in un dettagliato protocollo che apparirà sul prossimo numero della rivista scientifica americana "Fertility and Sterility", tra le più autorevoli del settore.

Il padre del neonato presentava una particolare malattia genetica che non gli premetteva di produrre spermatozoi. Grazie ad una particolare tecnica microscopica di prelievo, è stato possibile raccogliere prima e congelare poi alcune cellule germinali mature dai testicoli. In una seconda fase, sempre in laboratorio, le cellule ritrovate opportunamente scongelate sono state microiniettate nelle uova congelate materne. Gli embrioni formati sono stati trasferiti nell'utero della donna durante un ciclo naturale, senza cioè alcun tipo di preparazione o stimolazione ormonale. L'intervento è riuscito perfettamente e il bimbo nato è perfettamente sano.

Sono già una quindicina le coppie italiane in lista d'attesa per un intervento analogo. Senza questo tipo di sperimentazione, un problema come quello della sterilità paterna avrebbe sicuramente costretto le coppie a rivolgersi all'estero per tentare la fecondazione eterologa, ossia con seme di donatore esterno alla coppia, vietata in Italia dalla legge 40 sulla fecondazione assistita.
 
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view post Posted on 7/9/2007, 12:23
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http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Med..._aggirata.shtml

Diffide legali ai medici per evitare gravidanze plurigemellari Fecondazione: si torna a congelare embrioni Legge aggirata: in tutta Italia casi di coppie che rifiutano l'obbligo delle norme sul triplice impianto


MILANO — Crolla di fatto uno dei punti cardine della legge 40 sulla procreazione assistita. L'obbligo di mettere nell'utero tutti gli embrioni — parificati dalle norme del 2004 a vite umane — adesso vacilla sotto i colpi delle lettere di rifiuto che le coppie cominciano a presentare nei più importanti ospedali d'Italia. Testi, per lo più scritti a mano, con frasi del tipo: «I sottoscritti (...) diffidano il direttore sanitario dal trasferire tutti gli embrioni ottenuti». Quelli che rimangono tornano, dunque, a essere congelati. «L'utero è mio e me lo gestisco io», era lo slogan ai tempi della battaglia per la legalizzazione dell'aborto: paradossalmente, a tre anni di distanza dalle normative sulla fecondazione in vitro, la musica è la stessa. Chi ricorre alla diffida vuole evitare gravidanze plurigemellari che, secondo le stime dei medici, aumentano del 40% il pericolo di aborti prematuri o di malformazioni dei neonati. Le donne che rifiutano di farsi impiantare tutti gli ovociti fertilizzati svuotano di significato uno degli articoli clou della legge 40, il 14, comma 2: «Le tecniche di produzione (...) non devono creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario a un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre». È la norma, per intendersi, approvata con l'intento dei sostenitori della «vita umana anche se ancora in provetta», ma da subito duramente contestata dai promotori del referendum del giugno 2005 per i suoi rischi. Non solo: la crioconservazione degli embrioni è tassativamente vietata, nello stesso articolo, al comma 1. La rivolta contro il trasferimento degli embrioni a tutti i costi fa leva sull'articolo 13 delle linee guida approvate dal ministero della Salute nel giugno 2004 («Il transfer non è coercibile »).
MEDICI IN DIFFICOLTA' - Ma i medici sono in difficoltà. Ammette Guido Ragni, direttore del Centro di sterilità della Mangiagalli: «Noi dobbiamo rispettare il volere della donna che non può essere obbligata a un triplice impianto. Il problema è che la legge 40 prescrive il contrario ». Per cautelarsi, la Mangiagalli si è impegnata — caso per caso — ad avvisare la magistratura. «Il problema è serio — conferma Guglielmo Ragusa, responsabile del Centro di riproduzione assistita dell'ospedale San Paolo —. Il transfer di solo due ovociti fecondati è offerto, comunque, in situazioni particolari, soprattutto per pazienti sui 30 anni. Per il terzo embrione si procede, poi, a un programma di congelamento ovocitario». Nelle ultime settimane il Cecos, che raggruppa 28 centri privati specializzati nella fecondazione in vitro, ha diffuso un questionario per sondare l'applicazione dei punti controversi della legge 40. Tra questi il segretario nazionale dell'associazione Claudia Livi ha inserito l'articolo 14. Ci sono donne che rifiutano anche l'impianto di un embrione che presenta gravi anomalie. «All'inizio la coppia dichiara che si farà trasferire tutti gli ovociti fertilizzati, come dice la legge — spiega Emanuele Levi Setti, primario di Medicina della riproduzione all'Humanitas di Rozzano —. Ma nessuno, poi, vieta loro di cambiare idea, anche perché non sono sanzionabili. In questo caso scatta il congelamento. Da noi non ci sono ancora stati casi del genere, ma sappiamo che ci troveremmo davanti a un vizio di legge». Allarga le braccia il ginecologo Stefano Venturoli, tra gli autori delle linee guida, direttore dell'unità operativa di fisiopatologia della riproduzione dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna: «Non c'è dubbio che il regolamento attuativo sul punto in questione modifichi lo spirito della legge. Però è stato approvato da una commissione con membri di diverso orientamento politico. Alla fine siamo stati tutti d'accordo sul fatto che nessuno può fare un atto di violenza contro la donna». Il risultato è una legge considerata in contraddizione con se stessa.
Simona Ravizza
Monica Ricci Sargentini
07 settembre 2007
 
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view post Posted on 24/9/2007, 21:55
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http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=69131

La Legge 40 perde i pezzi Prima sentenza contro
Davide Madeddu


La legge 40 perde i primi pezzi. Perché adesso, la diagnosi preimpianto si può fare. A stabilirlo una sentenza del tribunale di Cagliari che, con una sentenza che come spiegano i giuristi «farà giurisprudenza» ha stabilito che la diagnosi pre impianto si può fare, dando ragione a due coniugi che per poter avere un bimbo avevano chiesto di poter eseguire la diagnosi preimpianto prima di procedere con la fecondazione in vitro. Una visita necessaria per scongiurare il pericolo che l´embrione fosse affetto da talassemia. Dopo il diniego dei medici in applicazione del divieto imposto dalla legge 40 sulla fecondazione assistita avevano presentato ricorso prima alla Corte costituzionale poi al tribunale di Cagliari.

Lunedì mattina la sentenza che ha dato loro ragione: la diagnosi preimpianto si può fare. E Maria e Giuseppe, i nomi sono di fantasia, potranno andare avanti con la diagnosi preimpianto e la selezione dell´embrione non colpito da anemia mediterranea. Il tribunale ha emesso una sentenza con cui, come ha spiegato l´avvocato della coppia Luigi Concas si «supera il problea della legittimità costituzionale», perché «riconosce essere la diagnosi preimpianto consentita sulla base di una interpretazione costituzionalmente orientata della legge 40 e ordina all'Istituto ospedaliero interessato di eseguirla perché è prevista in qualche modo dalla legge». Gianni Monni, primario dell´ospedale Microcitemico di Cagliari, presidente dei ginecologi italiani e direttore del centro di ricerca sulle talassemie, non nasconde la sua soddisfazione.

«La sentenza del tribunale di Cagliari scardina le linee e il sistema che stava funzionando - spiega - adesso la signora potrà andare avanti per avere un bimbo che non sia colpito da talassemia». Adesso, in virtù della sentenza il medico dell´ospedale di Cagliari dovrà controllare lo stato dell´embrione, verificare se possa essere portatore di talassemia e, qualora fosse in buone condizioni, procedere all´impianto e alla gravidanza. «Alla luce di questa sentenza non possiamo che essere soddisfatti- prosegue Monni che proprio alla luce delle direttive della legge 40 aveva dovuto spegnere i macchinari all´avanguardia usati nel centro di Cagliari proprio per la ricerca contro la talassemia - la signora, che ha effettuato la fecondazione a Istanbul e oggi e alla trentesima settimana di gestazione, ha detto che dopo questa gravidanza vuole avere anche un altro bimbo».

Non si fa attendere la reazione delle associazioni che in questi anni si sono battute per modificare la legge 40. Per Filomena Gallo e Rocco Berardo, rispettivamente Presidente di Amica Cicogna Onlus e vice segretario Associazione Coscioni, la sentenza del tribunale di Cagliari «è un importante passo in avanti rispetto al superamento delle attuali linee guida. Anche alla luce di questo provvedimento chiediamo al Ministro Livia Turco di cambiare le linee guida, volute tre anni fa dall´allora Ministro della Salute Girolamo Sirchia, consentendo almeno la possibilità di accesso alla diagnosi preimpianto».
 
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Ashmael
view post Posted on 25/9/2007, 07:50




Meno male, un po' di ragionevolezza. Se si può evitare di far nascere un ifelice condannato a soffrire tutta la vita, perchè no? E non è "eugenetica" è buon senso.
 
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view post Posted on 25/9/2007, 14:01
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Città del Vaticano 25/09/2007 14:06
FECONDAZIONE, CEI: SENTENZA DI CAGLIARI CONTRO LEGGE E CONSULTA
Città del Vaticano, 25 set. (Apcom) - Il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Giuseppe Betori, boccia la recente sentenza del Tribunale di Cagliari sull'ammissibilità dell'esame pre-impianto durante la gravidanza. "Mi sembra strano che un giudice possa giudicare a prescindere dalla legge e dalla Corte costituzionale", ha affermato il presule nel corso della conferenza stampa conclusiva del consiglio permanente Cei (17-19 settembre). "Vorrei capire qual è la logica - ha aggiunto - pensavo che i Tribunali applicassero le leggi, in particolare quando supportate da una pronuncia dell'organo supremo". Quanto alla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, "non c'è nessuna intenzione" da parte dell'episcopato italiano "di ritorna su di essa" per una revisione, aggiunge Betori.
 
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Ashmael
view post Posted on 25/9/2007, 15:29




E che c'entra il maledetto episcopato con una legge della Stato? italiano? Se si vorrà, non saranno loro a tornarci sopra, questi pedofili intonacati!
 
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61 replies since 15/1/2007, 14:20   385 views
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