Laici Libertari Anticlericali Forum

Mafia. Arrestato superiore della Confraternita delle Anime Sante, Palermo. Boss di Porta Nuova protetto dal cardinale Romeo: resta al suo posto

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 4/5/2014, 04:30
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,944

Status:


Palermo. Boss di Porta Nuova protetto dal cardinale Romeo: resta al suo posto

185603672-251e08bc-871f-4606-a164-d9127c042e23


http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/...ostra-84983140/

Il capo della confraternita che accoglieva il cardinale è un boss di Cosa nostra

Due ore prima di essere arrestato nel blitz scattato a Palermo il venerdì santo Stefano Comandè aveva portato in processione la Madonna. La Curia non l’ha sospeso. Qualche giorno prima, con il gonfalone della sua confraternita aveva accompagnato il feretro del boss ucciso nel quartiere. Nella foto pubblicata in esclusiva da Repubblica, Comandè sorridente alla sinistra del cardinale Romeo, che lo tiene per mano
di SALVO PALAZZOLO

01 maggio 2014

La sera del venerdì santo, un boss di Cosa nostra ha portato in processione le statue di Cristo morto e di Maria addolorata per le strade del centro di Palermo. Stefano Comandè, superiore della Confraternita delle Anime Sante di piazza Ingastone, è stato arrestato qualche ora dopo dai carabinieri nel blitz antimafia che ha evitato una carneficina. Sì, perché, alla Zisa, stavano per scontrarsi due clan dopo l'omicidio di Giuseppe Di Giacomo, il reggente della famiglia di Porta Nuova freddato il 12 marzo scorso in via Eugenio l'Emiro: le microspie disseminate per il quartiere dicono che Comandè stava con la famiglia Lipari, che i Lo Presti ritenevano responsabile del delitto.

Eppure, Stefano Comandè si era prodigato tanto per il funerale di Giuseppe Di Giacomo: aveva convocato i confrati più volenterosi davanti alla bara del boss ucciso e li aveva fatti sfilare con tanto di gonfalone fino alla chiesa della Madonna di Lourdes di piazza Ingastone. Quel giorno, fu quasi una processione solenne per le strade della Zisa. Fra saracinesche abbassate e campane a morto. Una processione di mafia, perché dietro a Comandè c'erano padrini vecchi e nuovi. I carabinieri del nucleo Investigativo li hanno fotografati tutti e adesso alcune di quelle immagini sono nel provvedimento di arresto per Comandè, Lo Presti e gli altri sei del blitz del venerdì santo. Si vede Comandè mentre applaude davanti alla bara. In un'altra immagine, dispensa sorrisi e saluti.

A vederlo, questo ventottenne di 100 cento chili e più con il volto da pacioccone non sembrerebbe proprio un boss. Sul suo profilo Facebook si definisce un "libero professionista ". Di cosa non è chiaro. Ma alla Zisa non è un mistero che Comandè è un pluripregiudicato per droga (nonostante una recente assoluzione), come ricorda la procura di Palermo nel provvedimento di fermo di qualche giorno fa. Però, evidentemente, doveva avere una cultura teologica e altre doti morali sconosciute ai magistrati e ai carabinieri se da qualche anno era ormai uno dei tre "gestori" dell'antica confraternita delle Anime Sante. In questa veste, l'anno scorso, Comandè ha accolto il cardinale Paolo Romeo nella chiesa di piazza Ingastone, come testimonia una foto che i confrati hanno riempito di "mi piace" su Facebook.

Quest'anno, invece, il nome di Stefano Comandè è in bella mostra nei manifesti con il programma della settimana santa: la congregazione ha fatto le cose in grande, tappezzando (naturalmente in modo abusivo) tutte le strade principali della Zisa.

Purtroppo, il caso Comandè non è isolato. Anche il boss Alessandro D'Ambrogio, il mafioso più autorevole di tutto il centro città arrestato l'estate scorsa, faceva parte di una confraternita, quella della Madonna del Carmelo di Ballarò. Un altro video dei carabinieri lo ha immortalato mentre porta a spalla la vara durante la festa del quartiere. Comandè e D'Ambrogio si vedevano spesso: l'ennesima telecamera nascosta li ha ripresi il 3 gennaio dell'anno scorso mentre pranzano con altri mafiosi all'interno del ristorante "Bucatino" di via Principe di Villafranca. Secondo i pm Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli, quello era un summit del potente clan di Porta Nuova. C'è da scommettere che Comandè e D'Ambrogio sosteranno invece che era un incontro fra buoni cristiani, magari per discutere dell'impegno dei laici nella chiesa.

E la Chiesa di Palermo cosa dice di questi devoti confrati? Ieri, Repubblica ha cercato il cardinale Romeo, per verificare se siano stati adottati provvedimenti sulle confraternite infiltrate dai clan. Non è arrivata alcuna risposta. Di fatto, dodici giorni dopo il suo arresto per mafia, Comandè continua ad essere ancora l'autorevole superiore delle Anime Sante. E questo rischia di diventare un caso, perché don Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio che i boss hanno ucciso e che la Chiesa ha fatto beato, si era mosso subito e con determinazione
per recidere le presenze di mafia nella congregazione di San Gaetano. Così, la processione per le vie del quartiere era tornata ad essere una festa religiosa. In quei giorni don Pino cominciò a morire, perché i boss di Brancaccio erano stati messi fuori dalla Chiesa.
© Riproduzione riservata 01 maggio 2014

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/...hiesa-85096000/


Mafia nelle confraternite, Romeo tace e Pennisi attacca: "Fuori i collusi dalla Chiesa"

Infuria la polemica dopo l'arresto del boss Stefano Comandè: dura presa di posizione dell'arcivescovo di Monreale, l'amarezza di don Garau, il coro da stadio anti cosche di Montenegro
di SALVO PALAZZOLO
Invia per email
Stampa
03 maggio 2014
0


LinkedIn

0


Pinterest

Mafia nelle confraternite, Romeo tace e Pennisi attacca: "Fuori i collusi dalla Chiesa"Monsignor Michele Pennisi
PALERMO - Tredici giorni dopo l'arresto, il boss di Porta Nuova Stefano Comandè è ancora l'autorevole superiore della Confraternita delle Anime Sante di piazza Ingastone. Il cardinale di Palermo Paolo Romeo ha ritenuto di non sospenderlo, né di prendere posizione sulle pesanti infiltrazioni di mafia scoperte dalla procura all'interno della chiesa della Madonna di Lourdes. Ieri, "Repubblica" è tornata a chiedere una dichiarazione al cardinale, ma non è arrivata alcuna risposta. È invece la chiesa di Monreale a schierarsi in maniera netta. L'arcivescovo Michele Pennisi dice: "Tutti coloro che appartengono ad associazioni di stampo mafioso o ad associazioni più o meno segrete contrarie ai valori evangelici non possono far parte di associazioni religiose, confraternite, comitati festa o consigli pastorali ". Pennisi l'ha ribadito durante un convegno dal significativo titolo "Confraternite risorse di legalità per il nostro territorio", che si è svolto la mattina del primo maggio a Monreale.

Prosegue l'arcivescovo: "Della coerenza della vita cristiana fa parte il rispetto della legalità, che è cosa differente dal legalismo come quello dei farisei di cui parla il Vangelo". Parole forti, che scuotono la chiesa siciliana, attraversata ancora da tante contraddizioni e da alcuni imbarazzanti silenzi. Ma il percorso di rinnovamento intrapreso da papa Francesco nel segno di don Pino Puglisi va avanti ormai deciso. Lo testimonia il gesto a sorpresa fatto il primo maggio dall'arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, il candidato più quotato per la successione di Romeo a Palermo, ormai decaduto da un anno: "Chi non salta mafioso è", ha invitato i 3000 ragazzi riuniti a San Giovanni Gemini per la manifestazione "Giovaninfesta". E anche lui ha fatto tanti salti, indossava una maglietta bianca e rossa sulla tonaca.
Condividi

Il dibattito su Chiesa e mafia è aperto più che mai. È polemico Pino Martinez, uno dei collaboratori più stretti di don Giuseppe Puglisi: "La Diocesi di Palermo avrebbe dovuto attivarsi già da tempo per far fronte alle infiltrazioni mafiose all'interno di alcune confraternite. Qualche mese fa, Repubblica aveva dato ampio risalto al ruolo di Alessandro D'Ambrogio, il capomafia di Porta Nuova che accompagnava la vara della Madonna di Ballarò. Il recente funerale del boss Giuseppe Di Giacomo, con tanto di gonfalone della confraternita delle Anime sante, doveva essere un ulteriore campanello d'allarme. E, invece, il cardinale non ha fatto nulla".

Martinez è polemico anche con il vescovo ausiliario, Carmelo Cuttitta, il braccio destro di Romeo: "È cresciuto accanto a don Pino Puglisi - dice - dovrebbe fare di tutto per difendere i valori del parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia". Martinez ricorda che proprio uno dei primi atti di Puglisi fu lo scioglimento della confraternita di San Gaetano per infiltrazioni mafiose. "Quel boss che fa da superiore della confraternita di piazza Ingastone è un tradimento alla memoria di don Puglisi", conclude Pino Martinez.

È amareggiato anche don Antonio Garau, l'ex parroco antimafia della chiesa di piazza Ingastone: "Tutti coloro che vengono nominati superiori di una confraternita dovrebbero esibire il certificato penale". Don Garau arriva ad auspicare un certificato antimafia per le confraternite. Che il tema sia tornato di grande attualità lo sottolineano le parole del procuratore aggiunto Leonardo Agueci, autore con i sostituti Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli dell'indagine su Comandè e sul clan di Porta Nuova: "La presenza di Cosa nostra in alcuni quartieri della città è ancora molto forte - spiega - : i cosiddetti uomini di rispetto continuano a risolvere conflitti, i più diversi. Ecco perché l'azione della magistratura e delle forze dell'ordine non basta: c'è una mentalità da sradicare, e per far questo è necessario un nuovo rinnovato impegno di tutte le forze sane della società civile, e dunque anche della chiesa".
Tags



© Riproduzione riservata 03 maggio 2014
 
Web  Top
view post Posted on 7/5/2014, 18:01
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,944

Status:


http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/...hiano-85460082/


"Il boss della Zisa ordina dal carcere raccolta fondi per le processioni". La denuncia shock di un parrocchiano

Gli uomini più fidati di Comandè sono ancora dentro la chiesa e cercano di comandare. "I picciotti passano ancora dai commercianti e li obbligano a pagare per la festa di giugno"
di SALVO PALAZZOLO
Invia per email
Stampa
07 maggio 2014
0


LinkedIn

0


Pinterest

"Il boss della Zisa ordina dal carcere raccolta fondi per le processioni". La denuncia shock di un parrocchianoIl cardinale Paolo Romeo durante una cerimonia. Vicino a lui Stefano Comandè, arrestato alla vigilia di Pasqua
"Da tre anni, ormai, è la chiesa dei malacarne", sussurra. "Stefano Comandè, il mafioso arrestato dopo la processione del venerdì santo, era riuscito a diventare superiore della confraternita delle Anime sante con un'elezione beffa, nel 2011. Da allora, ha fatto il buono e il cattivo tempo. Con inganni, minacce, sotterfugi. Aveva piazzato tutti i suoi uomini di fiducia nella confraternita, emarginando chiunque osasse dissentire. E continuava a chiedere tantissimi soldi ai commercianti della Zisa, per fare processioni sfarzose".

È un uomo ferito quello che parla. "In questi tre anni, la chiesa della Madonna di Lourdes, la mia parrocchia, è stata occupata. È stata oltraggiata", dice. "Tutti lo sapevano chi era Stefano Comandè, pregiudicato per droga. Ma nessuno ha avuto la forza di denunciare. Nessuno, neanche io. Però, i miei occhi hanno visto. E adesso non voglio più tacere: durante la processione del venerdì santo c'erano persone che dovevano stare agli arresti domiciliari e invece sono uscite da casa, protetti dai soliti noti, e anche loro hanno accompagnato il Cristo morto e Maria addolorata".

Si commuove quest'uomo che chiede di restare senza nome. "Gli uomini più fidati di Comandè sono ancora dentro la chiesa, dentro la confraternita", dice. "E si comportano in modo spavaldo, nonostante il lavoro importante che stanno facendo i tre nuovi sacerdoti. Dal carcere, Comandè ha già fatto sapere il nome del suo successore, che dovrà essere eletto a breve nelle elezioni previste da mesi. Comandè ha fatto sapere soprattutto che il suo arresto non cambierà i programmi per la festa della Madonna delle Grazie, prevista per giugno. Un'altra occasione per spremere i commercianti e sperperare migliaia di euro".

Ora, l'uomo che parla ricorda con nostalgia i giorni belli vissuti nella sua parrocchia. "Per cento anni, i confrati hanno indossato un abitino con i colori bianco e nero. È arrivato Comandè e ha imposto l'abito blu, con una coccarda, per scimmiottare altre confraternite che addirittura indossano il tait. Poi, ha chiamato cinque bande per il venerdì santo. Ma non dovrebbe sfilare in silenzio la processione di Cristo morto? In silenzio e in preghiera. Ha fatto di più Comandè, spendendo non so quanti soldi per comprare armature e costumi dei figuranti".

Di questo si occupava l'autorevole superiore della Confraternita delle Anime sante. Nessuno l'ha mai ascoltato fare una preghiera o una riflessione teologica. "La sua unica preoccupazione era di infilare nella confraternita gente di dubbia moralità, senza alcun percorso di formazione". Adesso, l'uomo che parla è arrabbiato. "Chi ha consentito questo scempio nella chiesa della Madonna di Lourdes? Troppo facile attribuire le colpe a quel parroco straniero che tre anni fa non si rese conto di cosa stava accadendo. Dov'era il cardinale di Palermo? Dov'era il suo delegato per le confraternite, monsignor Lo Monte? Dov'era il presidente delle confraternite Loreto Capizzi? Tanti gridi di allarme sono stati ignorati, perché?".

Ora, quest'uomo lancia un appello: "Pregate per i cristiani della Zisa, perché lo spirito di don Pino Puglisi ci dia forza e coraggio. Pregate tanto. Perché la paura ancora ci assale, paura di ritorsioni pesanti per le nostre famiglie, per i nuovi sacerdoti. Tutta la Chiesa di Palermo deve stringersi attorno ai cristiani della Zisa, attorno alla gente di buona volontà
che vuole cambiare questo quartiere". Ma, intanto, 17 giorni dopo il blitz dei carabinieri, Comandè è ancora il superiore della Confraternita delle Anime sante, la Curia di Palermo non l'ha sospeso. E il cardinale Paolo Romeo continua a essere chiuso nel suo silenzio.
 
Web  Top
view post Posted on 8/5/2014, 14:39
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
21,944

Status:


http://www.sudpress.it/larcivescovo-sospen...o-il-cardinale/

L’arcivescovo sospenda il circolo S. Agata come ha fatto il cardinale
L’arcivescovo di Palermo, il cardinale acese Paolo Romeo, ha sospeso la confraternita religiosa che aveva nel boss mafioso Comandè uno dei suoi più ferventi rappresentanti.

E’ un provvedimento senza precedenti che finalmente raccoglie il monito del santo Giovanni Paolo dalla valle dei templi come anche l’indirizzo di Papa Benedetto ed ora di Francesco sulla Mafia, ma soprattutto è il modo migliore di onorare la memoria ed il martirio del beato Padre Puglisi assassinato dalla “confraternita” di Cosa Nostra.

Il cardinale arcivescovo ha quindi dato un segnale importante che può contribuire a segnare la svolta nella storia di terribili commistioni tra la chiesa siciliana ed i mafiosi.

Riteniamo, ed in tal senso rivolgiamo un appello, che anche l’arcivescovo di Catania, mons. Gristina, debba fare lo stesso con il circolo S. Agata, la confraternita che arrecando ulteriore martirio alla “santuzza” aveva dato la tessera n. 1 ad un Santapaola, mentre al proprio interno mantiene pregiudicati per gravi reati ed anche per reati di mafia.

Un segnale di questo tipo anche a Catania segnerebbe una decisione storica e di rottura con quella chiesa del silenzio e dell’omertà che la curia arcivescovile ha rappresentato, pur a fronte dell’azione coraggiosa di singoli prelati e di semplici sacerdoti che nei quartieri invece lottano viso a viso i boss.

Cristina ha conosciuto il beato Puglisi quand’era ausiliario a Palermo e forse fu tra coloro che sottovalutò la portata rivoluzionaria di quel sacerdote dal sorriso mite, ma a Catania non può continuare a sottovalutare i rischi di una chiesa silente ed assente rispetto all’aggressione criminale persino della festa della santa patrona.

Si svegli, quindi, Gristina o, per usare le parole del papa santo “Catania alzati e vestiti di luce”, e sospenda il Circolo per rifondarlo ed affidarlo nelle mani dei devoti veri.

0 | 08/05/2014 | ANTIMAFIA, APPROFONDIMENTI
 
Web  Top
2 replies since 4/5/2014, 04:30   513 views
  Share