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Beatificato Paolo VI, il papa gay, La lobby omosessuale in Vaticano avrà il suo protettore

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view post Posted on 6/5/2014, 17:26
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La lobby omosessuale in Vaticano avrà il suo protettore

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http://www.repubblica.it/esteri/2014/05/06...acolo-85377221/

Paolo VI sarà beato, riconosciuto il suo miracolo
Dopo la canonizzazione di Giovanni XXIII e Wojtyla, la Congregazione per le Cause dei Santi ha attribuito all'intercessione di Papa Montini la guarigione inspiegabile di un bambino non ancora nato

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06 maggio 2014


Paolo VI sarà beato, riconosciuto il suo miracolo

CITTA' DEL VATICANO - E' stato riconosciuto dalla Congregazione per le Cause dei Santi il miracolo attribuito all'intercessione di Paolo VI: la guarigione inspiegabile di un bambino non ancora nato. Papa Montini, dunque, sarà beato, come già anticipato dal settimanale Credere. La data prevista è il 19 ottobre prossimo, a conclusione del Sinodo, anche se non si esclude per l'inizio del 2015.

Un altro pontefice. Il prefetto per la Congregazione delle Cause dei Santi, il cardinale Angelo Amato, dovrà ora andare dal Papa per la promulgazione del decreto. A pochi giorni dalla canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, dunque, un altro Pontefice degli ultimi decenni, il continuatore del Concilio, sta per assurgere all'onore degli altari per decisione di papa Francesco.

Le tappe. Il calendario per la canonizzazione di Montini sarebbe già in gran parte stabilito: la beatificazione è attesa per il 19 ottobre, a conclusione del Sinodo dei Vescovi, come ulteriore riconoscimento per il Papa che l'ha istituito, mentre la successiva fase per la proclamazione della santità - anche qui per volontà di Bergoglio - dovrebbe avere un iter molto breve. Già si prevede che la canonizzazione potrebbe avvenire nel giugno 2015. Era stato Benedetto XVI a riconoscere le "virtù eroiche" di papa Montini nel dicembre 2012. A quel punto serviva il riconoscimento di un miracolo per sancire la beatificazione, un iter che ha avuto un'ulteriore accelerazione con il pontificato di Francesco.

Il miracolo di Papa Montini. Il miracolo preso in esame, proposto dal postulatore padre Antonio Marrazzo, è stato la guarigione avvenuta negli Stati Uniti nel 2001 di un feto che al quinto mese di gravidanza si trovava in condizioni critiche per la rottura della vescica fetale, la presenza di liquido nell'addome e l'assenza di liquido nel sacco amniotico. Tanto che la diagnosi parlava di morte del piccolo nel grembo materno, o di gravissime malformazioni future, e aveva consigliato anche la possibilità di un'interruzione di gravidanza.

Il bambino "miracolato". La mamma però rifiutò e, su suggerimento di una suora italiana che l'aveva conosciuto, si rivolse nella preghiera all'intercessione di Montini. Successive analisi mostrarono il miglioramento della situazione e la nascita avvenne all'ottavo mese con parto cesareo, con il neonato in buone condizioni generali. La salute del bambino, ora diventato adolescente, è stata poi costantemente monitorata. Il 12 dicembre scorso la consulta medica del dicastero per le Cause dei Santi ha certificato l'inspiegabilità della guarigione, mentre il 18 febbraio i teologi della Congregazione hanno riconosciuto l'intercessione di Montini. Oggi la conferma definitiva da parte del consesso dei cardinali e vescovi.

www.gay.it/forum/viewtopic.php?f=33&t=21502

Paolo VI aveva una relazione gay!!!!!!
Messaggiodi Ospite » lun dic 07, 2009 12:37 am

La relazione, intrecciata quando Montini era arcivescovo di Milano, prosegui' anche quando divenne Papa

Paolo VI aveva un amante

Era l'attore Paolo Carlini

Milano - Quando era arcivescovo di Milano, Giovanni Montini ebbe un'"affettuosa" relazione con un attore. E' una delle storie "nascoste" di Peccati scarlatti (Edizioni libreria Croce, Roma), l'ultimo romanzo dello scrittore sardo Biagio Arixi. Il futuro Paolo VI (Montini salì al soglio di Pietro il 21 luglio 1963) ebbe un'appassionata e sincera relazione con Paolo Carlini, intrecciata a Milano a metà degli anni '60, quando Pio XII nominò Montini arcivescovo di Milano al posto dello scomparso Alfredo Ildefonso Schuster. Il rapporto proseguì anche quando, alla morte di Pio XII, il conclave elesse papa, il 28 ottobre 1958, l'anziano patriarca di Venezia, Angelo Giuseppe Roncalli, il quale aveva grande stima di Montini (fra i due vi era una consolidata amicizia fin dal 1925), tanto da elevarlo alla porpora cardinalizia. L'attore romagnolo, secondo quanto ha ricordato alla Voce Arixi, gli avrebbe confessato di due tentativi di assassinarlo da parte dei servizi segreti italiani (il Presidente della Repubbica Giuseppe Saragat sarebbe stato a conoscenza della relazione clandestina).

Carlini cominciò la sua carriera d'attore nel cinema, a 18 anni, con una parte secondaria nel film Addio giovinezza! (1940) al quale seguirono una quarantina di pellicole, sempre in parti di non grande rilievo, tra le quali Vacanze romane (1953), La baia di Napoli (1960) e Don Camillo e i giovani d'oggi (1972). Quindi negli anni cinquanta passò al teatro, dove ottenne buone affermazioni. Ma la grande popolarità per Carlini arrivò nel 1957 con la televisione, grazie allo sceneggiato Il romanzo di un giovane povero, tratto dall'omonimo romanzo di Octave Feuillet e diretto da Silverio Blasi. Per quella sua interpretazione ottenne il "Microfono d’argento". Da allora prese parte a numerosi sceneggiati televisivi di successo, anche se in parti non sempre di primo piano.

La relazione segreta tra Paolo VI (nella foto) e Carlini è stata narrata dallo stesso attore - deceduto per le conseguenze di una trombosi il 3 novembre 1979, poco dopo la morte di Paolo VI, avvenuta il 6 agosto dell'anno precedente - ad Arixi, che ha voluto così rendere omaggio all'amico scomparso nel suo ultimo libro, presentato sabato alla libreria milanese Pier Pour Hom di Milano. Il romanzo è la fortunata prosecuzione di Figlio di vescovo, il libro-scandalo, giunto alla sesta edizione, che ha portato l'autore di Villasor alla ribalta negli anni '90, con 30 mila copie vendute sino ad oggi. Relazioni omosessuali tra alti prelati, sodomia, pedofilia, ma anche amore e passione sono alcune delle storie narrate nell'ultima opera dello scrittore sardo, che mimetizza la realtà tra le righe del romanzo. Ai lettori più accorti scorgervi i protagonisti degli scandali mai emersi della Curia romana.

Marco Marsili

Fonte: La Voce, 30.11.2009

http://archiviostorico.corriere.it/2006/ge...060127066.shtml

Esplora il significato del termine: LE VOCI SU UNA PRESUNTA RELAZIONE OMOSESSUALE. PER IL SETTIMANALE, SARAGAT SAREBBE STATO PRONTO AD USARE LE INFORMAZIONI
Dossier su un tentato ricatto a Paolo VI
L’ «Espresso» rilegge le carte del generale Manes. Jannuzzi: solo pettegolezzi

ROMA - Le carte segrete del generale Giorgio Manes, due valigie zeppe di buste ingiallite, riportano a galla vecchie notizie scandalistiche che nel 1967 descrissero il tentativo di ricattare Paolo VI per una sua presunta relazione omosessuale, come scrisse allora il francese Roger Peyrefitte, con l’ attore Paolo Carlini: «Il Papa preme su Moro (allora presidente del Consiglio, ndr)...La Dc vorrebbe salvarlo ma S. è deciso», scriveva nella sua agenda il vicecomandante generale dei Carabinieri Manes citando la fonte «Ururi», che poi era il paese di nascita del ministro socialdemocratico Mario Tanassi. Adesso, quei vecchi fascicoli, già scandagliati dal pm Felice Casson ai tempi delle inchieste su Gladio e dalla commissione Stragi, sono stati individuati dall’ Espresso che oggi pubblica un ampio articolo di Riccardo Bocca e ipotizza un mandante eccellente per quell’ operazione di intelligence: «E’ ipotizzabile che dietro quella LE VOCI SU UNA PRESUNTA RELAZIONE OMOSESSUALE. PER IL SETTIMANALE, SARAGAT SAREBBE STATO PRONTO AD USARE LE INFORMAZIONI
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ROMA - Le carte segrete del generale Giorgio Manes, due valigie zeppe di buste ingiallite, riportano a galla vecchie notizie scandalistiche che nel 1967 descrissero il tentativo di ricattare Paolo VI per una sua presunta relazione omosessuale, come scrisse allora il francese Roger Peyrefitte, con l' attore Paolo Carlini: «Il Papa preme su Moro (allora presidente del Consiglio, ndr)...La Dc vorrebbe salvarlo ma S. è deciso», scriveva nella sua agenda il vicecomandante generale dei Carabinieri Manes citando la fonte «Ururi», che poi era il paese di nascita del ministro socialdemocratico Mario Tanassi. Adesso, quei vecchi fascicoli, già scandagliati dal pm Felice Casson ai tempi delle inchieste su Gladio e dalla commissione Stragi, sono stati individuati dall' Espresso che oggi pubblica un ampio articolo di Riccardo Bocca e ipotizza un mandante eccellente per quell' operazione di intelligence: «E' ipotizzabile che dietro quella "S." ci fosse il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat che di Tanassi era compagno di partito». MONSIGNOR MACCHI - Correva l' anno 1967, tre anni dopo il presunto tentativo di colpo di stato attribuito al generale Giovanni De Lorenzo. Il generale Manes, scrive il settimanale, confidò ai suoi familiari un altro aspetto dell' «incubo di Montini». Riferisce Renato Manes, il figlio dell' alto ufficiale morto nel ' 69: «Accennò a una relazione di Montini con una suorina conosciuta in Africa, una vicenda di cui pochissimi erano al corrente e che precedeva la sua nomina a Pontefice». Erano, quelli, tempi difficili per le istituzioni repubblicane, si respirava ovunque un «atmosfera da Sifar». E ancora oggi è difficile trovare conferme a quell' intrigo spionistico che avrebbe messo in seria difficoltà il capo della Chiesa. Non parla monsignor Pasquale Macchi che fu accanto a Montini fin dal 1954 e poi lo seguì in Vaticano fino all' anno della sua morte, il ' 78. «Monsignor Macchi non si è mai soffermato su queste notizie», dice il suo suo assistente, Luciano Vaccaro, che tuttavia riferisce una frase spesso pronunciata dall' ex segretario di Paolo VI davanti alla circolazione di certe illazioni: «Qui bisognerebbe passare giornate intere a smentire...». IL PIANO SOLO - Sempre nel 1967, Manes fu incaricato dal comandante generale Carlo Ciglieri di indagare sulla fuga di notizie all' interno dell' Arma che permise all' Espresso lo scoop sul Piano Solo e sul presunto tentativo di golpe del ' 64. Uno degli autori di quel colpo giornalistico è Lino Jannuzzi che nel ' 69, una volta eletto deputato insieme al direttore Eugenio Scalfari, ebbe la ventura di vedere morire tra le sue braccia il generale Manes: «Eravamo alla Camera e lui se ne andò così, su un divano del Transatlantico, prima di poter riferire alla commissione Alessi. Fu una morte assolutamente naturale, non aveva nulla da aggiungere al rapporto scritto che arrivò al pm Occorsio ma che non fu mai letto dal tribunale che ci condannò». Racconta Jannuzzi: «L' inchiesta di Manes riguardava i verbali degli interrogatori dei colonnelli e dei generali che avevano ammesso di essere stati convocati da De Lorenzo per una serie di riunioni segrete». E le notizie su Paolo VI? Per Jannuzzi, quella storia «era marginale nel rapporto Manes: erano pettegolezzi. La tesi di Peyrefitte era che Carlini fosse l' amico del Papa ma non mi risulta che Manes avesse indagato su questo. Anzi, non c' era alcuna prova a conferma di quelle voci». Dino Martirano GIORGIO MANES Vicecomandante dell' Arma, nel 1967 raccolse indiscrezioni sulla presunta omosessualità di Paolo VI Morì nel 1969 PAOLO VI E SARAGAT E' il 21 marzo 1966: Paolo VI si complimenta con il presidente Saragat, al Quirinale, dopo che questi ha pronunciato il suo discorso di saluto. Nei rapporti fra i due ci furono momenti di tensione. A Nixon, nel ' 69, Saragat dirà che il Papa è inaffidabile perché ha aperto ai comunisti GIOVANNI DE LORENZO Capo del Sifar per 7 anni, comandante dell' Arma, nel ' 64 ideò il «piano Solo». Scoppia lo scandalo, lui è destituito

Martirano Dino

Pagina 20
(27 gennaio 2006) - Corriere della Sera
 
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