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Pedofilia su bimbo di 3 anni. Assolto definitivamente don Andrea Margutti, Ma muore subito dopo essere stato spretato dall'ex San'Uffizio

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view post Posted on 12/12/2013, 13:48
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Ma resta sospeso a divinis. Il vescovo non lo riabilita

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Il prete denuncia lo straniero convivente "Se non mi intesti casa ti denuncio"

prete-21


www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/pr...-processo.shtml


Prete accusato di pedofilia, ora rischia il processo
Il fatto
Indagini chiuse. "Pronta la memoria difensiva"
di Federico Malavasi
PRETE ACCUSATO DI PEDOFILIA. LUI: "ESTORSIONE"
Un sacerdoteUn sacerdote

Prete accusato di pedofilia. Lui: "Estorsione"

Ferrara, 12 dicembre 2013 - ERA STATO accusato di pedofilia da parte del padre del bimbo che sarebbe stato oggetto delle sue particolari ‘attenzioni’. Una storia iniziata diversi mesi fa che vede come protagonisti un 35enne straniero (il genitore del piccolo) e un sacerdote ferrarese e che potrebbe ora essere vicina ad una svolta: la procura ha infatti terminato le indagini preliminari. E’ di una decina di giorni fa infatti, a firma del pubblico ministero Ciro Alberto Savino, la notifica della chiusura delle indagini. In attesa che il pm sciolga la riserva e decida se chiedere il rinvio a giudizio o meno, il difensore del religioso, l’avvocato Claudio Maruzzi, annuncia di essere al lavoro su «una memoria difensiva». I termini in cui presentare nuova documentazione sono di venti giorni, dopodiché il pubblico ministero procederà con le sue richieste.

Tutto era cominciato nel 2010, con l’arrivo in città della famiglia di stranieri. Il sacerdote li aveva conosciuti e aveva deciso di ospitarli a casa sua, offrendo loro vitto e sostentamento. Col tempo il loro rapporto però ha iniziato ad incrinarsi fino ad arrivare alle denunce. Lo straniero, difeso dall’avvocato Pietro Madonia, ha accusato il prete di pedofilia e truffa (secondo l’immigrato gli avrebbe sottratto circa 43mila euro).

MA A RIVOLGERSI alla giustizia è stato anche il sacerdote, che, respingendo le accuse, ha sporto denuncia per estorsione e stalking. Il religioso ha infatti riferito di aver ricevuto pesanti pressioni da parte dell’immigrato («Mi ha detto: ‘se non mi intesti la casa ti rovino e dico a tutti che sei un pedofilo’» aveva raccontato il prelato in questura). I due, per tutto questo tempo, hanno continuato a vivere nella stessa casa, con tutte le conseguenze del caso. Sugli ultimi sviluppi è voluto intervenire anche il legale del sacerdote. «Il mio assistito — ha spiegato — è vittima di una penosa odissea che lo costringe a vivere un incubo perenne per opera di chi ha abusato della sua generosità. A distanza di un anno e mezzo — prosegue — il tribunale civile gli ha dato finalmente ragione, sancendo l’occupazione abusiva dell’appartamento di proprietà del mio assistito da parte della famiglia extracomunitaria, con ordine di rilascio dell’immobile, del tutto inascoltato. La verità di questa allucinante vicenda verrà a galla anche in sede penale».

Federico Malavasi

Edited by pincopallino2 - 3/12/2017, 18:45
 
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view post Posted on 28/1/2014, 14:25
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http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cr...ato-prete.shtml

Prete accusato di pedofilia Lui: "Estorsione"
Il fatto
Denunciato da uno straniero accolto in parrocchia. La difesa: "Minacciato"



di Benedetta Salsi

Un prete (germogli)
Un prete (germogli)
Ferrara, 16 gennaio 2013 - È ACCUSATO di pedofilia e truffa un sacerdote ferrarese. Parole scolpite come macigni in una querela fatta alla polizia, poi passata nelle mani della procura, che su quegli addebiti ora sta indagando. Nello stesso fascicolo, però, è contenuta anche una seconda querela, quella portata dal prete in questura, contro lo stesso straniero. Decine di fogli in cui il religioso denuncia nel dettaglio gli episodi di estorsione («mi ha detto: se non mi intesti la casa ti rovino e dico a tutti che sei un pedofilo»), minacce («mi intimidisce urlando: ti farò picchiare o ammazzare da persone che conosco») e stalking («sono perseguitato e vessato continuamente da lui e dalla sua cerchia di conoscenze») di cui afferma di essere vittima. Una vicenda complicata e delicatissima, quella che il pubblico ministero Ciro Alberto Savino è chiamato a chiarire; e un rapporto che ancora oggi pare essere costellato di poche luci e molte ombre.
UNA RELAZIONE di dipendenza e mutuo aiuto cresciuta fra il religioso e la famiglia di stranieri giorno dopo giorno, al centro dell’intrigo; a cominciare dal loro arrivo in città, qualche anno fa, quando il prete ha deciso di accoglierli e ospitarli. Non solo, stando ai racconti del parroco, agli extracomunitari per tutto questo tempo sono stati garantiti vitto, alloggio, benefit e denaro; parecchio. Il tutto motivato semplicemente dallo spirito caritatevole e dal bisogno di compagnia. La situazione, però, è precipitata. Stando alle ricostruzioni del prelato, le richieste del suo assistito si sono fatte sempre più insistenti e inaccettabili, fino ad arrivare alla pretesa più grande: intestami la tua casa, altrimenti ti denuncio per pedofilia. Il tutto condito da vessazioni di vario genere, nel quadro dipinto dal prete.
Quello che dipinge l’immigrato, invece, è tutto un altro film. A partire proprio da quelle decine di migliaia di euro che il celebrante gli avrebbe sottratto per comprare la casa; la stessa in cui ora comunque abita (nonostante gli sia stato chiesto di andarsene) e che vorrebbe gli fosse in parte intestata. Uno scenario in cui si inserirebbero però anche malsani rapporti sessuali e molestie da parte del religioso nei confronti di suo figlio, un bambino ancora piccolissimo, sempre secondo la versione dello straniero.
«IL MIO ASSISTITO è vittima di chi ha approfittato della sua generosità e carità autenticamente cristiana per costringerlo in uno stato di profonda prostrazione a mezzo di ricatti e angherie di ogni tipo — spiega il legale che rappresenta il sacerdote —, che lo hanno determinato dopo lungo travaglio interiore a chiedere tutela all’autorità giudiziaria denunciando i soprusi subiti». La denuncia nei suoi confronti, sottolinea ancora il legale, «sarebbe una colossale calunnia, come si dimostrerà nelle opportune sedi. La delicatezza della vicenda impone assoluto riserbo, nel rispetto del lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura».
 
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view post Posted on 5/2/2014, 11:01
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http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2...mbino-1.8607340

Prete accusato di molestie sul bambino

La procura chiede il processo di un sacerdote ferrarese. L’avviso del procedimento inviato al vescovo Negri, per informarlo

E’ stata una inchiesta difficile e alla fine, la procura di Ferrara (pm Ciro Alberto Savino) dopo aver valutato le ragioni del sacerdote e della presunta vittima e del padre che aveva denunciato atti sessuali sul figlio, ha deciso per il processo: per il sacerdote 60enne, di Ferrara è stato chiesto il rinvio a giudizio per molestie sessuali sul bambino che all’epoca dei fatti (due anni fa) aveva 4 anni. Del procedimento che deve esser fissato davanti al gup per l’udienza preliminare, come vuole la norma, è stato informato anche il vescovo Luigi Negri, poichè il procedimento penale riguarda un sacerdote della curia di Ferrara.

Ad accusare il prete (vengono omessi i dati per tutelare il minore, al centro del processo) è il padre del bimbo che il sacerdote aveva accolto in casa sua, a Ferrara: una famiglia con moglie e due figli piccoli che viveva nella stessa palazzina in appartamento diverso da quello del prete. Delle molestie sessuali sul bimbo da parte del prete di cui si sarebbe accorto il padre che ha poi denunciato i fatti (presunti) tramite l’avvocato Giovanni Montalto.

Molestie inesistenti, secondo la difesa del sacerdote che ha presentato e depositato copiose memorie difensive e atti in cui si metteva in luce la assoluta non credibiltà del racconto sostenuto dal padre del bimbo, e ora prende atto della richiesta di rinvio a giudizio: «Rinnoveremo anche davanti al giudice - spiega l’avvocato Claudio Maruzzi - le nostre tesi e argomentato, tra cui nuovi fatti raccolti in questi ultimi tempi e posti all’attenzione del magistrato». Secondo il legale, non vi è stata nessuna molestia, nessun atto di pedofilia, poichè, sostiene la difesa, il prete sarebbe stato ricattato, minacciato e perseguitato da quel padre. La vicenda nasce due anni fa quando il sacerdote prende a cuore quella famiglia straniera, dimostrando solidarietà anche con aiuti economici. Ad un certo punto il padre del bimbo avrebbe inventato la storia per avere soldi in cambio del silenzio e da lì sarebbe partito un ricatto: per questo motivo il padre era stato indagato per estorsione, minacce e stalking dal prete. Procedimento per cui la procura ha tuttavia chiesto l’archiviazione contro cui è ora pendente, davanti al giudice Piera Tassoni, la richiesta di opposizione.
05 febbraio 2014

www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cr...-giudizio.shtml

Pedofilia, prete nel mirino

Abusi su un minore, la Procura chiede il processo. Lui nega e attacca: "Io minacciato e perseguitato"
Un prete (Reuters)Un prete (Reuters)

Ferrara, 5 febbraio 2014 - L’accusa è pesantissima: violenza sessuali su un bambino di pochi anni. Bordate scagliate contro un sacerdote ferrarese per il quale la procura, nei giorni scorsi, ha presentato il conto, chiedendone il rinvio a giudizio. Una storia iniziata due anni fa con la denuncia di un 35enne straniero (il genitore del piccolo) nei confronti del parroco il quale, a sua volta, ha depositato una controdenuncia per minacce, estorsione e stalking.

«Abbiamo fatto ulteriori indagini difensive — attacca Claudio Maruzzi, avvocato del don — e scoperto cose molto interessanti: tutto quello che ha fatto questo signore che ci chiama in causa, è strumentale per poter rimanere in Italia. Dimostreremo, infatti, che è clandestino. Riteniamo di avere in mano elementi sufficienti per poter sostenere che ci troviamo di fronte a una folle messinscena per evitare l’espulsione». Fine 2010, in un paese del ferrarese arriva il 35enne con la famiglia. Il sacerdote decide di ospitare tutti a casa sua, offrendone vitto e sostentamento. Ma con il trascorrere del tempo il rapporto si spezza e comincia la battaglia giudiziaria.

Partono le denunce contro il parroco. Una per truffa (secondo l’immigrato gli avrebbe sottratto 43mila euro) ma soprattutto, ben peggiore, una per abusi sessuali sul figlioletto, in particolare durante una festa di compleanno del minore. «I fatti — riprende l’avvocato Maruzzi — sono stati costruiti in corso d’opera, la denuncia originaria non menzionava neppure questo episodio. In base ad alcune testimonianze assunte — precisa subito il difensore —, la descrizione delle presunte azioni durante quella festa di compleanno è assolutamente incompatibile sia dal punto di vista temporale che logistico». Una prima vittoria per la difesa è arrivata alla fine dell’anno scorso: il giudice civile, infatti, ha accertato l’occupazione abusiva dell’immobile dove vive lo straniero con ordine di sloggio datato 3 dicembre. «Ma ad oggi non è stato ancora eseguito — chiosa il legale — e il 35enne è ancora in quell’abitazione, e sempre a spese del parroco».

Ma a rivolgersi alla giustizia è stato anche quest’ultimo, che, respingendo le accuse, ha sporto denuncia per estorsione, stalking e minacce. Il religioso ha infatti riferito di aver ricevuto pesanti pressioni dall’immigrato («Mi ha detto: se non mi intesti la casa ti rovino e dico a tutti che sei un pedofilo», aveva raccontato in questura). La procura aveva chiesto l’archiviazione, opposta però dalla controparte. Per questi fatti l’udienza dovrebbe essere fissata ad aprile. Diverso, invece, il discorso delle molestie per le quali il pubblico ministero Ciro Alberto Savino ora ha chiesto il rinvio a giudizio. Degli ultimi sviluppi è già stata informata anche la Curia. «Il mio assistito — chiude Maruzzi — continua a vivere in un incubo per opera di chi ha abusato della sua generosità. Ma abbiamo le carte per dimostrare la verità». Tutto è rimandato alla preliminare.

Nicola Bianchi
 
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view post Posted on 5/2/2014, 16:24
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/05...essuali/869670/

Pedofilia, chiesto rinvio a giudizio per prete di Ferrara. E’ accusato di molestie sessuali
Il sacerdote, come riportato dai quotidiani locali, è accusato di aver molestato un bimbo di quattro anni. A denunciare la vicenda è stato il padre che aveva accolto l'uomo in casa
di Redazione Il Fatto Quotidiano | Ferrara | 5 febbraio 2014
Commenti (4)

Più informazioni su: Ferrara, Molestie Sessuali, Pedofilia.
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Dopo due anni di indagini la Procura di Ferrara ha chiesto il rinvio a giudizio per un sacerdote 60enne, di Ferrara, con l’accusa di molestie sessuali su un bambino che all’epoca dei fatti aveva 4 anni. Del procedimento, da fissare davanti al gup per l’udienza preliminare, è stato informato anche il vescovo Luigi Negri, poiché il procedimento penale riguarda un sacerdote della curia di Ferrara. La vicenda è riportata sui quotidiani della città. Ad accusare il prete è il padre del bimbo che il sacerdote aveva accolto in casa sua, a Ferrara: una famiglia con moglie e due figli piccoli che viveva nella stessa palazzina ma in un appartamento diverso da quello del prete. Delle molestie sessuali sul bimbo da parte del prete si sarebbe accorto il padre, che ha poi denunciato i fatti.

Molestie inesistenti, secondo la difesa del sacerdote sostenuta dall’avvocato Claudio Maruzzi: nessuna molestia, nessun atto di pedofilia, sostiene la difesa, poiché il prete sarebbe stato ricattato, minacciato e perseguitato da quel padre che era stato indagato per estorsione, minacce e stalking dal prete. Procedimento per cui la procura ha tuttavia chiesto l’archiviazione contro cui è ora pendente, davanti al giudice Piera Tassoni, la richiesta di opposizione presentata dal legale del sacerdote. Il legale del padre del bimbo: “Mi aspetto e mi auguro che questa vicenda arrivi al dibattimento pubblico, affinché ognuno si assuma responsabilità e non ci si nasconda dietro l’abito talare”.
 
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view post Posted on 7/2/2014, 14:58
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Don Andrea Margutti
Indirizzo: Via Estense, 110 - Migliaro, 44020 (FE)
Tel: 0533 654101
Dati Anagrafici

Luogo di nascita: Ferrara
Data di nascita: 06/04/1950
Data ordinazione: 11/10/2008

Gli Incarichi
Parroco presso Assunzione di Maria Ss.ma
Collaboratore Ufficio Di Curia presso Ufficio Arcidiocesano Economato (Ferrara)
Collaboratore Ufficio Di Curia presso Ufficio per la Liturgia e la Musica Sacra (Ferrara)

Edited by GalileoGalilei - 30/3/2017, 11:21
 
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http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2...barie-1.8749795

«Accuse al prete su YouTube, barbarie»
il 26 marzo l’udienza per il sacerdote imputato di molestie su un bimbo. La difesa: «un processo inquinato da Internet»

E’ una video intervista, il racconto del padre del bimbo, vittima della presunta violenza sessuale da parte di un sacerdote di Ferrara, 60enne. Un video che rischia di inquinare il processo fissato per il 26 marzo davanti al gup Silvia Marini, quando il sacerdote dovrà presentarsi nei panni di imputato di molestie sul bimbo di 3 anni, figlio dell’uomo che denuncia, tramite YouTube, la sua storia, raccolta dalla ‘Rete nazionale contro l’abuso’. «E’ barbarie, macelleria mediatica questa, lo faremo presente al processo» spiega senza giri di parole l’avvocato Claudio Maruzzi, difensore del sacerdote, del quale nel video vengono indicate le generalità, contrariamente a quanto recita la legge sui minori, non per proteggere chi abusa (o è processato per questo), ma per non dare indicazioni e svelare l’identità delle piccole vittime, minori.
La storia è conosciuta alle cronache: è quella di un sacerdote 60enne che aveva ospitato diversi anni fa una famiglia straniera, in casa propria. Una famiglia che era diventata la sua famiglia, padre, madre e due figli. Al padre, straniero - secondo gli atti processuali - che chiedeva asilo politico in Italia, era stata rigettata ogni richiesta e in seguito, secondo la difesa del sacerdote, rischiando di essere espulso dall’Italia, l’uomo si sarebbe inventato le accuse delle molestie del sacerdote su uno dei figli di 3 anni, che gli hanno permesso di restare in Italia. La difesa del sacerdote ha sostenuto da sempre la totale estraneità. Mentre il padre del bimbo assistito dall’avvocato Giovanni Montalto aveva ribadito ogni accusa: «Mi aspetto e mi auguro che questa vicenda arrivi ad un pubblico dibattimento, affinchè ognuna si assuma pubblicamente ogni responsabilità e non ci si nasconda dietro un abito talare» aveva dichiarato il legale a la Nuova Ferrara. Alla fine il pm Ciro Alberto Savino, valutando le ragioni dell’uno e dell’altro, ha deciso che il processo si deve fare, poichè necessario il vaglio di un giudice terzo. Il 26 marzo sarà il gup Marini a decidere, sulla richiesta di processo del sacerdote. Mentre il 17 aprile davanti al gip Piera Tassoni è fissato un altro processo, a ruoli invertiti: il prete nei panni di vittima, mentre il padre del bimbo è accusato di aver ricattato il sacerdote e averlo perseguitato: la procura ha chiesto l’archiviazione da tempo, ora il giudice dovrà valutare se accoglierla oppure no. (d.p.)
27 febbraio 2014
 
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view post Posted on 27/3/2014, 17:49
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Prete accusato di pedofilia presenta il suo alibi
Processi paralleli per la diatriba tra un parroco e una famiglia straniera, che si lanciano a vicenda gravi accuse


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admin-ajax (10)Procede su due binari paralleli la vicenda del parroco accusato di atti di pedofilia dal padre di un minore e che ha a sua volta denunciato per minacce, estorsione e stalking la propria controparte.

Ieri in aula, in udienza a porte chiuse, il ‘don’ ha raccontato la sua verità. La vicenda di cui si parla ha inizio nel 2010, quando la famiglia giunge in un paese della provincia ferrarese e viene ospitata dal don, 60 anni, che offre loro vitto e alloggio. Ben presto la convivenza inizia a stare stretta e il prete invita la famiglia ad andarsene. Il 35enne non la vede allo stesso modo e ne nasce una causa civile che darà ragione al sacerdote. La famiglia – marito, moglie e due figli piccoli – però non trasloca nemmeno dopo la sentenza di occupazione abusiva dell’appartamento. Intanto parte la denuncia per violenza sessuale ai danni del bambino della coppia, di pochi anni. Si parla di particolari attenzioni ricevute dal minore durante una festa di compleanno. In più lo straniero, assistito dall’avvocato Giovanni Montalto, deposita un’altra denuncia contro il prete. Questa volta per truffa: con raggiri gli avrebbe sottratto 43mila euro.

L’udienza di ieri pomeriggio, 25 marzo, riguardava però solo il processo per pedofilia. Il parroco, nei panni dell’imputato e difeso dall’avvocato Claudio Maruzzi, ha fornito una lunga deposizione di oltre due ore, parlando di circostanze che lo scagionerebbero dall’accusa. Il prete ha infatti riferito di avere un solido alibi riscontrabile attraverso le testimonianze: la celebrazione di una funzione religiosa proprio in contemporanea alla festa durante la quale è accusato degli atti di pedofilia. Inevitabile anche ‘l’invasione di campo’ nel procedimento parallelo, con il racconto da parte del religioso dei rapporti ormai logori con i genitori del bambino e dei loro presunti tentativi di estorsione.

Al termine dell’udienza, il gup Silvia Marini ha disposto il rinvio per valutare e decidere di ammettere le nuove prove portate dalla difesa, che nel frattempo ha chiesto di procedere con il rito abbreviato.

Il procedimento a parti invertite, per minacce, estorsione e stalking (il prete sostiene di essere stato minacciato dal suo ospite: se mi sfratti di denuncio per pedofilia) al momento è invece stoppato di fronte alla richiesta di archiviazione della procura. Su questo fronte l’avvocato Maruzzi ha fatto opposizione e il passo successivo sarà il vaglio del gup, che deciderà in base alle prove a disposizione se accogliere l’archiviazione o rinviare gli atti al pm per ulteriori indagi
 
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view post Posted on 27/3/2014, 23:13
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http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2...ppola-1.8928108

Il prete si difende in aula «Io finito in una trappola»
Sacerdote 60enne ferrarese accusato di molestie sessuali su un bimbo di 3 anni A denunciarlo fu il padre del piccolo, entrambi erano ospiti nella casa del prelato
preti chiesa processi molestie sessuali



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Quasi 3 ore nell’aula del tribunale, davanti al giudice Silvia Marini, a raccontare le proprie ragioni, che lo avevano spinto ad ospitare per questioni umanitarie famiglia e figli, tra cui un bimbo di 3 anni, che ora è accusato di aver molestato. Ieri il sacerdote 60enne ferrarese, imputato di violenza sessuale sul piccolo (un episodio di toccamenti, che risale al 5 maggio 2012) ha spiegato le sue ragioni al giudice, assistito dal suo difensore, l’avvocato Claudio Maruzzi, alal presenza del padre del bambino, assistito dall’avvocato Giovanni Montato costituito parte civile. Il giudice Marini ha confermato il ruolo di «vittime» (famiglia e bimbo) respingendo la richiesta della difesa del prete di estromettere la famiglia dal processo, come parte civile, perché non in regola col permesso di soggiorno: il giudice ha bocciato la difesa del prete e consentito ai genitori di essere parte attiva nel processo. Ad accusare il prete è la procura, il pm Ciro Alberto Savino dopo un’inchiesta difficile e articolata che ha portato a contestare al sacerdote l’episodio ora al centro del processo, quei toccamenti sul bimbo di cui il padre fu testimone, e che denunciò subito.
A conclusione della sua lunga e articolata difesa, il legale del prete ha chiesto il giudizio abbreviato (sulla base delle carte raccolte) e il giudice ha così aggiornato il processo al 9 aprile prossimo, processo che tuttavia si prolungherà di un’altra udienza almeno, in attesa della acquisizione di nuove prove, prima di arrivare al verdetto. «Abbiamo scelto il rito abbreviato - spiega il legale del prete, l’avvocato Maruzzi - perché convinti vi siano nelle carte le prove della nostra estraneità al fatto».
Il legale ha spiegato che il sacerdote ha raccontato durante l’udienza «il suo calvario atroce, una situazione da cui non sapeva sfuggire e solo alla fine del 2011 si rese conto di essere finito in una trappola». La trappola di cui il sacerdote parla è quella innescata dopo aver ospitato, per ragioni umanitarie, la famiglia del bambino, e secondo quanto poi aveva denunciato, sarebbe stato ricattato. Fatti per cui - le denunce che il prete ha fatto contro il padre del bimbo per estorsione e stalking - è pendente in tribunale la richiesta di archiviazione da parte della procura (è fissata l’udienza di opposizione al 17 aprile).
Il processo di ieri verte su un episodio di molestie sul bimbo e su questo deciderà il giudice: ma si inserisce in una vicenda in cui i rapporti tra persone adulte, il prete e altri legati alla famiglia del bambino, sono deflagrati senza controllo. Una vicenda, in cui non ci sono buoni nè cattivi, non è bianco o nero, ma solo sfumature di grigio, usando una metafora cromatica per evitare i dettagli dei rapporti, anche sessuali tra le persone coinvolte, maggiorenni, consenzienti e a pagamento: ci sono anche dei video di tutto ciò, finiti agli atti del processo.
Daniele Predieri
27 marzo 2014
 
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view post Posted on 28/3/2014, 12:14
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giovedì 27 marzo 2014
Accusato di molestie a un bimbo di 3 anni: prete davanti al giudice
Ferrara, 27 marzo 2014 - Si appresta ad imboccare la strada del giudizio abbreviato l’iter giudiziario che vede contrapposti un sacerdote accusato di pedofiliae il padre del bambino (3 anni all’epoca dei fatti), denunciato a sua volta dal prete per estorsione, calunnia e stalking. Ieri, al termine di una lunga udienza preliminare, il sacerdote (assistito dall’avvocato Claudio Maruzzi) ha chiesto di poter ricorrere algiudizio abbreviato. L’udienza (durata quasi tre ore) è cominciata con l’acquisizione di una serie di documenti, tra cui anche la denuncia presentata dal sacerdote nei confronti del padre del bambino (difeso dall’avvocato Giovanni Montalto).
Dopodiché è stato richiesto l’interrogatorio del prete, il quale ha ripercorso davanti al giudice le tappe fondamentali della vicenda di cui è protagonista da alcuni anni. La difesa ha inoltre fornito nuovi elementi, tra cui degli alibi per il don rispetto al fatto contestato. Il sacerdote infatti, stando a questi nuovi elementi, quel pomeriggio non sarebbe stato presente alla festa di compleanno, ma sarebbe invece stato prima a celebrare un funerale, poi una messa, in due luoghi diversi. Il giudice, Silvia Marini, si è riservata di ammettere nuovi elementi di prova. La vicenda tornerà in aula il 9 aprile. Per la discussione si ipotizza (ma è ancora tutto da confermare) la data del 23 aprile.
 
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Prete accusato di atti sul bimbo

Il processo entra nel vivo: il giudice ammette prove e controprove e nuovi testimoni in aula

violenza sessuale
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E’ un processo che si svolge con il rito abbreviato, ma «allungato» dalla necessità del giudice di acquisire tutte le prove possibili richieste dalle parti, accusa, difesa e parte civile: l’udienza preliminare per decidere sulla sorte di un sacerdote di 60anni accusato di molestie sessuali su un bimbo di 3 anni della città, diventa un vero processo con prove e controprove e testimoni in aula. I primi due il prossimo 23 aprile quando verranno sentiti dal giudice Silvia Marini un sacerdote di una frazione qui in città e un amico del padre del bimbo che sarebbe stato presente il 5 maggio 2012 alla festa di compleanno del piccolo di 3 anni che, secondo l’accusa, avrebbe subito attenzioni sessuali da parte del sacerdote 60enne. Il processo dunque entra sempre più nel vivo per le parti il pm Ciro Alberto Savino, il difensore del sacerdote accusato di molestie sessuali, Claudio Maruzzi e il legale del padre del bimbo, Giovanni Montalto, costituito a sua tutela per le molestie sessuali. Ma sono troppe le contraddizioni, secondo la difesa, nelle accuse del padre del bimbo. Per questo motivo il giudice Silvia Marini ha valutato necessarie le prove richieste della difesa e soprattutto quelle dell’accusa, proposte dal pm Savino: i tabulati delle celle telefoniche innescate dal cellulare del sacerdote per stabilire dove fosse quel giorno il prete. Anche la parte civile produrrà fotografie di quel compleanno che attestano la presenza del prete. Per la difesa, da qui la testimonianza dell’altro prete, sarebbe stato in una parrocchia a dire messa e no a casa alla festa. Almeno non negli orari indicati da chi lo accusa. La giudice Marini ha anche acquisito al processo, a riprova della volontà di approfondire il più possibile la vicenda, la video-intervista - e la trascrizione - al padre del bimbo, pubblicato su You Tube dalla Rete contro l’abuso: il difensore del sacerdote ha annunciato denuncia per diffamazione per l’intervista, contro il padre del bimbo e chi ha pubblicato il video. L’avvocato Montalto produrrà fotografie della festa sulla presenza del prete, e ha criticato in modo deciso il video- intervista del suo assistito, che esula dal processo, che si deve celebrare solo nelle aule giudiziarie. (d.p.)
10 aprile 2014
 
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http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2...idere-1.9075786

Ricatti e minacce al prete Il giudice deve decidere
La discussione sulla richiesta di archiviazione del reato contro il papà del bimbo Nel processo parallelo, il sacerdote è accusato di molestie sessuali sul piccolo



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E’ un altro pezzo della vicenda che vede un sacerdote di Ferrara e l’uomo, uno straniero, che aveva ospitato in casa sua, con la famiglia, rivali nelle aule di giustizia. Ieri il sacerdote vestiva i panni di vittima di estorsione e minacce da parte dell’uomo, mentre ricordiamo che in un altro processo il prete è accusato di violenza sessuale sul figlio dell’uomo che lui stesso accusa di averlo ricattato chiedendo soldi e la stessa casa. Ieri davanti al gup Piera Tassoni si è discussa la richiesta di archiviazione da parte della procura delle accuse mosse dal prete contro il padre del bimbo: la procura ha ritenuto non vi fossero ricatti nè estorsioni e per questo ha proposto l’archiviazione. Contro cui il legale del sacerdote, Claudio Maruzzi si è opposto ribadendo al giudice le ragioni che hanno spinto il prete contro la persona che aveva ospitato in casa propria, decisione che si è trasformata in incubo, poichè ripagata con ricatti e le accuse - secondo il legale - del tutto inventate sulle molestie sessuali del prete sul bimbo. Il legale del padre del piccolo, Giovanni Montalto che lo assiste come parte civile anche nel processo per molestie (fissato al 23 aprile), ribadiva ieri non esservi stata richiesta di denaro e dunque estorsione nè ricatti: se l’uomo, come viene denunciato, riceveva soldi e altro dal prete perchè non avrebbe dovuto continuare a farlo? E perchè non venne denunciata dal prete la situazione di ricatto se non dopo la denuncia per violenze sessuali sul piccolo?
La parola ora al giudice che si è riservato la decisione sulla richiesta di archiviazione.
18 aprile 2014
 
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24 aprile 2014, 0:0641 visite
In discussione l’alibi del prete accusato di pedofilia
Secondo i testimoni del pm il 'don' sarebbe stato presente alla festa. Ma la difesa contrattacca attraverso i tabulati telefonici


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admin43Vacilla l’alibi del parroco 60enne accusato di aver commesso atti pedofilia verso il figlio di una coppia a cui aveva dato ospitalità nella propria abitazione. Durante l’ultima udienza in rito abbreviato il pm Alberto Savino ha chiamato in aula due nuovi testimoni, la cui versione dei fatti potrebbe smentire – almeno in parte – la ricostruzione degli eventi fornita dall’avvocato difensore Claudio Maruzzi. Che durante le ultime sessioni aveva presentato un alibi “di ferro” per il suo assistito: il “don”, quel giorno, non avrebbe mai potuto molestare il bambino, visto che contemporaneamente era impegnato in una funzione religiosa in un altro paese.

La vicenda ha inizio nel 2010, quando una famiglia di origine straniera giunge nel ferrarese e viene ospitata dal parroco, che offre loro vitto e alloggio. Ben presto la convivenza inizia a stare stretta e il prete invita la famiglia ad andarsene. Il 35enne capofamiglia non la vede allo stesso modo e ne nasce una causa civile che darà ragione al sacerdote. La famiglia – marito, moglie e due figli piccoli – però non trasloca nemmeno dopo la sentenza di occupazione abusiva dell’appartamento, e passa anzi al contrattacco denunciando il parroco per violenza sessuale, per le “particolari attenzioni” ricevute dal figlio durante una festa di compleanno nell’abitazione. In più la famiglia, assistita dall’avvocato Giovanni Montalto, deposita un’altra denuncia, questa volta per truffa, contro il prete: con raggiri gli avrebbe sottratto 43mila euro.

Diversi procedimenti i cui esiti sono inevitabilmente destinati a influenzarsi l’uno con l’altro. A partire dal giudizio che il tribunale darà sui presunti atti di pedofilia. L’alibi proposto dalla difesa, pur trovando riscontro nelle testimonianze, potrebbe non bastare a sollevare il prete da ogni sospetto. Tra gli ultimi testimoni ascoltati dal tribunale vi è infatti anche un altro ‘don’ di un paese della provincia estense, che pur confermando l’impegno “professionale” dell’imputato il giorno dei fatti, ha specificato di averlo visto solo durante la funzione religiosa, iniziata verso le 17 e conclusa circa un’ora dopo. Tempistiche che non coprono l’intero arco temporale in cui, secondo l’accusa, il parroco potrebbe aver commesso la violenza sessuale. Ma la tesi accusatoria troverebbe riscontro anche nelle parole di un secondo testimone – tra gli ospiti della festa in cui si sarebbero svolti i fatti -, che conferma di aver visto il religioso alla festa, oltre che da una fotografia, portata dall’avvocato di parte civile Giovanni Montalto, che ritrae il parroco tra gli invitati.

A supportare la tesi difensiva vi sono invece i tabulati telefonici di quel pomeriggio portati dall’avvocato Maruzzi, che mostrano l’utenza telefonica del ‘don’ spostarsi nelle celle di varie località della provincia per poi tornare nell’abitazione solo attorno alle ore 19, nelle fasi finali della festa, in accordo con la versione dell’imputato. Il processo, celebrato in rito abbreviato, continuerà in maggio con le ultime testimonianze, mentre rimane ancora ‘stoppato’ il procedimento che vede fronteggiarsi il prete e i suoi accusatori a parti invertite: il don sostiene infatti di essere stato inizialmente minacciato dal suo ospite (che gli avrebbe detto: “se mi sfratti di denuncio per pedofilia”). Su questo fronte la richiesta di archiviazione della procura ha trovato la richiesta di opposizione dell’avvocato Maruzzi: la questione è ora al vaglio del gup.
 
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view post Posted on 24/4/2014, 16:53
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Riapre la chiesa di Ospitale

Oggi messa celebrata da don Andrea, a 23 mesi dal sisma. Uso alternato con la struttura temporanea

OSPITALE. Sarà un giorno di Pasqua speciale, quello odierno, per comunità parrocchiale di Ospitale. La chiesa della località matildea, resa inagibile dal terremoto del 2012, riaprirà infatti le sue porte ai fedeli, per la messa che sarà celebrata alle ore 10 da don Andrea Margutti. Una notizia certamente accolta con favore dal paese, che nel frattempo aveva anche attrezzato una chiesetta temporanea (non ancora a punto), grazie alla collaborazione della parrocchia, dell'associazione I Ciuciun dl'Usdal, di vigili del fuoco e Protezione civile, che avevano agito all'unisono per fare arrivare il manufatto da Nocera Umbra.

Ora, però, in attesa di poter adoperare per le funzioni religiose anche la chiesetta temporanea, riaprirà le porte la chiesa parrocchiale. Un edificio religioso del 1594, poi ristrutturato nel 1921.

«È un giorno importante per la comunità di Ospitale e per il territorio matildeo - dice il sindaco Alan Fabbri - perché, dopo la riapertura della chiesa di Zerbinate, alcune domeniche fa, riapre un altro edificio di culto. Segno che la ricostruzione sta procedendo, oltreché sul patrimonio pubblico (scuole, ospedali, municipi) e privato, anche per le opere storico-monumentali, come le chiese».

La chiesa di Ospitale «è stata inserita nel piano triennale delle opere pubbliche del commissario e, passo dopo passo, si sta procedendo al recupero di questi importanti simboli della nostra comunità».

Nella chiesa sono custodite anche importanti opere, come l'Annunciazione di Giovanni Fei, ed un dipinto in olio su tela dell'Immacolata, attribuito Maurelio Scannavini, del XVII secolo. Nella Pasqua della Risurrezione, il pensiero dei fedeli non potrà che andare anche al ricordo di don Aldo Galvani, scomparso circa un anno fa, dopo 56 anni di missione apostolica a Ospitale.

Mirco Peccenini

20 aprile 2014
 
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view post Posted on 29/4/2014, 23:56
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Accusato di estorsione l’accusatore del prete imputato per pedofilia
Il giudice Tassoni ha disposto l'imputazione coatta per il padre del bambino, nonostante la richiesta di archiviazione della procura


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admin-ajax (13)Un parroco accusato di pedofilia, mentre il padre della presunta vittima viene imputato per estorsione proprio ai danni del religioso. Si complica sempre più il caso di un prete della provincia ferrarese che in questi mesi sta affrontando il processo per i presunti atti di pedofilia verso il figlio di una coppia a cui aveva dato ospitalità. Un accusa che l’imputato aveva sempre negato, affermando di essere finito nella “trappola” del padre del bambino che, minacciato di sfratto, avrebbero detto al religioso: “Se mi cacci ti denuncio per pedofilia”.

La vicenda ha inizio nel 2010, quando la famiglia giunge in un paese della provincia ferrarese e viene ospitata dal don, 60 anni, che offre loro vitto e alloggio. Ben presto la convivenza inizia a stare stretta e il prete invita la famiglia ad andarsene. Il 35enne non la vede allo stesso modo e ne nasce una causa civile che darà ragione al sacerdote. La famiglia – marito, moglie e due figli piccoli – però non trasloca nemmeno dopo la sentenza di occupazione abusiva dell’appartamento. Intanto parte la denuncia per violenza sessuale ai danni del bambino della coppia, di pochi anni. Si parla di particolari attenzioni ricevute dal minore durante una festa di compleanno.

Ne è nato così un “doppio processo”, in cui il ‘don’ accusa il padre di bambino di estorsione, ma è a sua volta accusato di atti di pedofilia. Su questo fronte il tribunale sta vagliando le istanze difensive, in particolare per quanto riguarda l’alibi che il prete ha presentato per il giorno dei fatti. La denuncia per minacce ed estorsione era stata stoppata invece di fronte alla richiesta di archiviazione della procura. Un’archiviazione che ha trovato l’opposizione formale degli avvocati Claudio Maruzzi e Marcello Carmelo, difensori del prete, raccolta dopo l’ultima udienza dal giudice Tassoni, che ha disposto l’imputazione coatta per il padre del bambino. Ora la procura avrà due settimane di tempo per formulare l’accusa, poi partirà anche il processo ‘a parti invertite’ in cui il don sarà presente come parte civile.
 
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view post Posted on 1/5/2014, 07:10
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1 maggio 2014, 0:06
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Dall’accusa di pedofilia al prete all’arresto per droga
La squadra mobile esegue un mandato di arresto internazionale dell'Interpol. L'avvocato: "Persecuzione politica"

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admin-ajax (15)Da un mandato di arresto internazionale dell’Interpol al caso del prete ferrarese accusato di pedofilia. Due vicende in apparenza lontanissime tra loro ma che si sono allacciate ieri, 29 aprile, durante l’ultima operazione della squadra mobile della polizia di Ferrara. Che ha arrestato l’accusatore del parroco – nonchè padre della presunta vittima di pedofilia – per un traffico di stupefacenti eseguito nel 2006 in Serbia, quando avrebbe spacciato marijuana a Belgrado. Ma un nuovo colpo di scena era già in agguato nelle aule della corte di appello di Bologna, che ha ridimensionato l’ammontare del ‘traffico illecito’ a qualche grammo, decidendo così di rimettere l’uomo in libertà. Un fatto che secondo l’avvocato Giovanni Montalto getta parecchie ombre sul mandato di arresto internazionale, dal momento che il suo assistito si è sempre presentato in Italia come rifugiato politico.

L’uomo, un cittadino serbo di 36 anni, era già conosciuto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti (ad esempio per un caso di guida senza patente), ma soprattutto per il “doppio processo” che lo vede tuttora contrapposto al prete ferrarese. Una vicenda che cominciò quando arrivò con la famiglia nella provincia estense, trovando ospitalità nell’abitazione del ‘don’. La convivenza si rivelò ben presto problematica e il religioso chiese ai tre – madre, padre e figlioletto – di cambiare sistemazione. Ne venne fuori una causa civile vinta dal prete, che tuttavia non riuscì ad allontanare la famiglia serba. Poco tempo dopo le tensioni portarono le due parti in tribunale: il 36enne affermava che il figlio era stato molestato sessualmente durante una festa di compleanno dal parroco, che a sua volta denunciava il proprio accusatore di averlo ricattato per evitare lo sfratto (“Se mi sfratti ti denuncio per pedofilia”, avrebbe detto l’uomo al don).

A queste vicende si aggiunge ora un inatteso sviluppo: la squadra mobile di Ferrara è venuta a conoscenza di un mandato di arresto internazionale verso il cittadino serbo e lo ha arrestato a Porotto, nell’abitazione dove si era da poco trasferito con la famiglia. Gli agenti spiegano che l’uomo non ha opposto resistenza, non aspettandosi di essere ‘beccato’ per un fatto ormai così lontano geograficamente e cronologicamente. Al momento dell’udienza per la convalida dell’arresto, forze dell’ordine e giudici si trovano però di fronte a un dato inaspettato: secondo la documentazione del tribunale, l’ammontare del traffico illecito sarebbe talmente ridotto (meno di tre grammi di marijuana) da non giustificare alcun mandato di cattura internazionale. L’uomo è stato quindi rimesso in libertà, con l’obbligo di firma in questura, in attesa che il tribunale faccia chiarezza sulle quantità di droga ceduta per cui è ricercato in patria.

Nel frattempo l’avvocato Montalto si mostra ancora più perplesso dal mandato di cattura internazionale, ma questa volta per una questione di tempistiche. “Da quanto si legge nei documenti ufficiali – spiega l’avvocato – i fatti sarebbero avvenuti nel 2007, ma il mandato di cattura è stato emesso a Belgrado solo il 25 dicembre del 2013. Considerato il lasso di tempo tra il reato e l’emissione della misura cautelare, e che quando il mio cliente arrivò in Italia chiese asilo politico sostenendo di essere perseguitato dalle autorità politiche del suo Paese, credo che possa davvero nascere qualche dubbio su questo mandato di cattura”. Lo Stato italiano non ha mai concesso l’asilo politico richiesto dal 36enne, la cui posizione è ancora in fase di valutazione. Ma proprio alla luce di quanto appena avvenuto, secondo Montalto, le istanze del proprio assistito sono da leggere in una nuova ottica.
 
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42 replies since 12/12/2013, 13:48   1915 views
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