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Modena. Diocesi pretende il monopolio del cristianesimo, Scomunicato don Luciano Viti, ora padre Samuel, prete ortodosso

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view post Posted on 17/7/2013, 10:56
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Scomunicato don Luciano Viti, ora padre Samuel, prete ortodosso

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www.diocesipistoia.it/news.asp?id_news=271&lingua=ITA

Lettera del vescovo Mansueto Bianchi ai parrocchiani di Pianosinatico e Rivoreta
“"PADRE SAMUELE” SI E’ DIMESSO
“Richiamato a un insegnamento più corretto, ha preferito cercare altrove”

Pistoia, 18 luglio 2010 – “Alcuni aspetti della sua dottrina e della sua prassi pastorale suscitavano, da qualche tempo, riserve e perplessità, oltre che frequenti rimostranze da parte di non pochi fedeli”. Così mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, in una lettera inviata alla comunità parrocchiale di Pianosinatico e Rivoreta (due frazioni del comune di Cutigliano, sulla Montagna Pistoiese).

Letta durante le messe di questa mattina dal Vicario Generale mons. Paolo Palazzi, la comunicazione di mons. Bianchi si riferisce alle dimissioni dalle due parrocchie (“irrevocabili”) di don Luciano Viti (noto come “padre Samuele”). “Ne ho preso atto”, sottolinea il vescovo: “organizzeremo il servizio pastorale in modo che la vita delle vostre due comunità non abbia a soffrirne”.

La comunicazione entra nel merito della vicenda. “Quando sia da parte del vescovo sia di istanze superiori – prosegue la lettera di mons. Bianchi riferita a don Viti – è stato richiamato a un insegnamento più corretto secondo la dottrina cattolica e a un comportamento pastorale più in linea con la disciplina ecclesiale emanata dalla Santa Sede, egli ha preferito cercare altrove spazi di libertà che, a suo giudizio, gli erano qui preclusi”.

In pratica pare che don Viti si sia avvicinato a un fantomatico gruppetto “ortodosso”, peraltro non riconosciuto dalla Chiesa ortodossa, che si caratterizza per una intensa attività carismatico-miracolistica nei confronti di persone con malattie a cui vengono praticate anche preghiere di guarigione. Il tutto comunque estraneo alla chiesa cattolica e anche a quella ortodossa.

“La scelta – scrive mons. Bianchi – è certamente dolorosa per lui, per voi e anche per me. Credo però che dobbiamo rispettare la sua libertà di coscienza e di scelta, pur ritenendola oggettivamente errata”. Invitati i parrocchiani ad “accompagnare don Luciano con la vostra preghiera, come anch’io sto facendo, perché il Signore lo illumini e lo soccorra in una situazione tanto difficile e dolorosa per la sua vita”, il vescovo Bianchi informa che (“in attesa di una soluzione definitiva”) l’emergenza di queste settimane sarà affrontata, nelle due parrocchie, attraverso la collaborazione di sacerdoti e diaconi della diocesi. Per necessità urgenti e impreviste l’invito è di rivolgersi al Vicario foraneo, don Tommaso Rekiel, parroco di San Marcello, Gavinana e Mammiano.

La situazione di “padre Samuele” e dei suoi comportamenti pastorali (comprese attività di “guarigioni” e di “benedizioni” nonché interpretazioni “ufologiche” delle Scritture) era da tempo nota alle autorità ecclesiastiche non solo pistoiesi.

Nato a Viterbo nel 1962, don Viti ha studiato a Lugano per poi trasferirsi a Lucca e da li, nel 2006, essere incardinato nella diocesi di Pistoia.

Nei mesi scorsi mons. Bianchi aveva inviato una lettera a tutti i sacerdoti della diocesi di Pistoia sottolineando come "alcuni aspetti del ministero pastorale" di don Viti suscitassero "forti perplessità e riserve, sia dal punto di vista dottrinale sia per le modalità con cui si compiono e sia per gli effetti che essi sembrano produrre in alcune persone". Nel fornire "parole di orientamento e di chiarificazione" sulla vicenda, mons. Bianchi precisò di aver chiesto a don Viti alcune cose: limitarsi a celebrare l'Eucarestia solo per le comunità a lui affidate ("senza tenere altre celebrazoni per gruppi o persone che provengano dall'esterno"); effettuare le celebrazioni con "sobrietà ed equilibrio di tempi e di gesti"; sospendere le "catechesi" pubbliche ("con le benedizioni e i fenomeni sugfgestivi che le accompagnano); fornire una maggiore chiarezza circa una associazione privata di fedeli da lui fondata.

Mons. Bianchi, in quel testo, chiedeva inoltre, ai parroci pistoiesi, di "dissuadere i fedeli dal far riferimento a quell'ambito e a quelle proposte (quelle di don Luciano Viti) e precisava che "non c'è nessuna approvazione della Chiesa e del Vescovo di Pistoia circa gli aspetti detti sopra del comportamento pastorale di don Viti" confermando nel contempo "forte perplessità e una motivata riserva".





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http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronac...vinis-1.2130221

Padre Samuele sospeso "a divinis"

Il vescovo Bianchi ha rimosso da tutti gli uffici il sacerdote-guaritore

PIANOSINATICO. Dimessosi a luglio da parroco di Pianosinatico e del Melo, padre Samuele, al secolo Luciano Viti, è stato sospeso a divinis dal vescovo Mansueto Bianchi. La decisione è stata presa nel mese di agosto ed è giunta, scrive mons. Bianchi, dopo che don Viti «ha compiuto la scelta di abbandonare la Chiesa cattolica e ha notificato la sua irrevocabile decisione di essere rimosso dal presbiterio diocesano».

«A seguito di questa grave scelta - prosegue Bianchi - il vescovo, dopo aver sottoposto il caso alle congregazioni della Santa Sede, ha proceduto alla decisione di sospendere a divinis il detto sacerdote». Già in estate, in una lettera Bianchi ricordava come «alcuni aspetti della sua dottrina e della sua prassi pastorale» suscitassero «da qualche tempo riserve e perplessità, oltre che frequenti rimostranze da parte di non pochi fedeli».

A don Viti sono perciò vietati «tutti gli atti di culto, di insegnamento, di guida spirituale e di orientamento delle coscienze così come pure tutti gli atti di governo nei confronti delle parrocchie affidategli». Il vescovo ha anche decretato lo scioglimento dell'associazione privata di fedeli denominata "Ben Ysrael", di cui don Luciano Viti insieme a "sorella Michela" (al civile Francesca Colognori) era socio fondatore.

In questo modo la diocesi rende consapevoli i fedeli che l'operato di padre Samuele non è coperto dall'approvazione della Chiesa: «un modo per tutelare e difendere il diritto dei fedeli a ricevere un insegnamento e un'assistenza che sia autenticamente cattolica». Don Viti, nato a Viterbo nel 1962, era stato incardinato nella diocesi di Pistoia nel 2006, prima dell'arrivo dell'attuale vescovo. Aveva studiato a Lugano e poi si era trasferito a Lucca.

Don Viti fu richiamato dal vescovo a perseguire la dottrina sociale cattolica e comportamenti pastorale più in linea con la disciplina ecclesiale emanata dalla Santa Sede, ma lui, ricorda Bianchi, «ha preferito cercare altrove spazi di libertà che, a suo giudizio, gli erano qui preclusi». In pratica il sacerdote era entrato in un gruppo ortodosso, peraltro non riconosciuto dalle grandi Chiese dell'ortodossia storica. A padre Samuele vengono ascritte attività carismatico-miracolistiche di "guarigioni" e "benedizioni" nei confronti di persone con malattie.

Al sacerdote era stato chiesto con forza, in particolare, di sospendere le catechesi a base di "benedizioni e fenomeni suggestivi" limitandosi solo a tenere l'Eucarestia per le comunità a lui affidate senza tenere altre celebrazioni per gruppi provenienti dall'esterno. Chiesta, al sacerdote, anche una maggiore chiarezza sull'associazione privata di fedeli "Ben Ysrael" e annunciata una specifica commissione per conoscere e approfondire elementi dottrinali, pastorali e giuridici legati al suo ministero.

Da qualche tempo padre Samuele - che pare sia stato allontanato anche dal gruppo in cui era entrato - non è più sulla montagna pistoiese né sul territorio della diocesi di Pistoia. Le due parrocchie montane, da luglio, sono affidate a un altro sacerdote in attesa di una riorganizzazione complessiva, per le parrocchie di questa parte di montagna pistoiese, prevista per il mese di novembre. Fra le idee di Luciano Viti, spicca la sua particolare interpretazione "ufologica" della Bibbia.

Come lui stesso sostenne in un'intervista di qualche anno fa a un quotidiano veneto, «la Bibbia parla di una serie di futuri possibili, che si sono realizzati in base alle scelte dell'uomo, più o meno in linea con la parola di Dio». Nella Bibbia c'è contenuta tutta la storia e c'è previsto tutto, dal primo uomo sulla Luna allo sterminio degli ebrei, dall'omicidio di John Kennedy alla grande crisi del 1929. La Bibbia, al capitolo I della Genesi, parla già di universi paralleli e persino di Ufo. Per esempio, gli angeli sarebbero oggetti non identificati, Ufo appunto.

Quando padre Samuele si dimise da parroco, vi furono reazioni contrastanti nelle due comunità, in particolare a Pianosinatico. Non mancavano i seguaci convinti che si recavano nel piccolo paese della montagna (provenienti persino da Livorno) per ascoltare le sue lunghe omelie e partecipare ai riti: la messa delle 11, secondo le testimonianze, poteva durare anche fino alle 14,30. E c'è anche un riscontro curioso: essendo in grado di attirare così tanta gente, anche oltre cento persone, a rammaricarsi per la sua partenza furono alcuni commercianti e albergatori per i benefici economici che un tale afflusso portava al paese di Pianosinatico.


22 ottobre 2010

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca...icato-1.7430903

Riolunato, il “monastero” del prete scomunicato

Padre Samuel e sorella Michea stanno facendo proseliti a Serpiano. La diocesi: «Sono fuori dalla Chiesa»

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RIOLUNATO. Un presunto “monastero” di Serpiano appartenente a un’ autoproclamata “chiesa ortodossa d'Europa”, con padre Samuel, al secolo Luciano Viti e sorella Michea al secolo Francesca Colognori. E, inevitabile, l'intervento della Chiesa cattolica che ha scomunicato “latae sententiae” (in modo automatico, senza bisogno di comunicare agli interessati il provvedimento) i due e chi aderisca formalmente a questa dottrina che si configura come uno scisma. Il tutto avviene a Serpiano, nel Comune di Riolunato, nel cuore dell'Appennino modenese. Ecco la nota del vicario generale della diocesi di Modena, monsignor Giacomo Morandi, a riguardo: «A seguito della notizia riguardante l'inaugurazione del cosiddetto “monastero” di Serpiano si precisa quanto segue: padre Samuel, sacerdote della diocesi di Pistoia, di nome Luciano Viti, e sorella Michea, al secolo Francesca Colognori, per addebiti circa errori riguardanti la fede e la dottrina professati dalla Chiesa cattolica e perseverando in essi, nonostante i richiami del proprio Ordinario (il vescovo di Pistoia, ndr), sono incorsi nella censura ecclesiastica della scomunica “latae sententiae”. Ciò comporta alcune conseguenze canoniche, tra le quali la proibizione all'esercizio del ministero sacerdotale nell'ambito sacramentale, liturgico e pastorale. Pertanto, i sacerdoti, in particolare i parroci, evitino di mettere a disposizione del detto sacerdote luoghi e strutture di proprietà della parrocchia e di enti ecclesiastici. Ravvisandone l'opportunità, avvertano i fedeli e li esortino a disertare eventuali celebrazioni o riunioni promosse dal medesimo. Qualora un battezzato nella Chiesa cattolica aderisse alla dottrina e al modo di vita del suddetto sacerdote, si porrebbe fuori dalla comunione ecclesiale, incorrendo nella censura della scomunica e delle conseguenze canoniche». In pratica, quindi, le celebrazioni tenute da padre Samuel nulla hanno a che fare con la Chiesa cattolica e non sono valide e i fedeli di quei luoghi, o anche chi viene da fuori, devono essere informati per evitare di incorrere in buona fede in queste celebrazioni.

Diverso è il caso di chi aderisce in modo formale alla dottrina di padre Samuel (che sul suo sito sostiene di essere stato ordinato vescovo di questa chiesa scismatica) e di sorella Michea, ovvero di questa Chiesa ortodossa d'Europa (da non confondere con la Chiesa ortodossa vera e propria) che verrà a sua volta scomunicata latae sententiae.

17 luglio 2013
 
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view post Posted on 20/2/2015, 14:45
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http://www.modenatoday.it/cronaca/padre-sa...-riolunato.html

Il “predicatore” scomunicato apre un monastero a Riolunato
La Chiesa mette in guardia i fedeli sulla figura di Padre Samuel, al secolo Luciano Viti, sacerdote scomunicato latae sententiae che ha inaugurato una comunità Ortodossa a Serpiano, sull'appennino modenese

Francesco Baraldi 17 Luglio 2013
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Scomunicato dalla Chiesa Cattolica, dopo alcuni anni di sacerdozio nella diocesi di Pistoia, Padre Samuele si fregia oggi del titolo di Vescovo della Chiesa Ortodossa d'Europa ed Esarca di tutta l'Italia. Si è ritirato sull'appenino modenese, dove ha aperto un monastero intitolato a Santa Maria Maddalena e Filomena Martire, a Serpiano di Riuolunato. É la storia molto particolare di Luciano Viti, 53enne originario di Viterbo, oggi conosciuto come Padre Samuel, che porta avanti la sua opera di evangelizzazione “non riconosciuta”.

É stata la stessa Arcidiocesi di Modena e Nonantola ad intervenire su questo caso, mettendo in guardia sia i sacerdoti delle parrocchie montane, sia i fedeli circa la figura di questo religioso, scomunicato nell'estate del 2010 per la professione di una dottrina non conforme a quella della Chiesa Cattolica. A Serpiano, Padre Samuel porta avanti la sua “missione” insieme a Sorella Michea, al secolo Francesca Colognori, con la quale aveva fondato in Toscana l'associazione Ben Ysrael, poi disciolta dal Vescovo di Pistoia.

In pratica il sacerdote, formatosi a Lugano in Svizzera, era entrato in un gruppo ortodosso, peraltro non riconosciuto dalle grandi Chiese dell’Ortodossia storica, lanciandosi in attività carismatico-miracolistiche, “guarigioni” e “benedizioni” nei confronti di persone con malattie. Al sacerdote era stato chiesto con forza, in particolare, di sospendere le catechesi a base di “benedizioni e fenomeni suggestivi” limitandosi solo a tenere l'Eucarestia per le comunità a lui affidate senza tenere altre celebrazioni per gruppi provenienti dall'esterno. Poi si è arrivata alla scomunica ufficiale e all'approdo ad un'altra chiesa di matrice ortodossa.

Oggi l'Arcidiocesi modenese dirama una nota in cui si legge: “I sacerdoti, in particolare i parroci evitino di mettere a disposizione del detto sacerdote luoghi e strutture di proprietà della parrocchia o di enti ecclesiastici. Ravvisandone l'opportunità - prosegue la nota - avvertano i fedeli e li esortino a disertare eventuali celebrazioni o riunioni promosse dal medesimo. Qualora un battezzato nella Chiesa cattolica aderisse 'formalmente' alla dottrina e al modo di vita del suddetto sacerdote - conclude il comunicato dell'Arcidiocesi - si porrebbe fuori dalla comunione ecclesiale, incorrendo nella censura della 'scomunica' e delle conseguenze canoniche previste dalla legge ecclesiastica".

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Anche la comunità ortodossa 'Tutti i Santi' di Modena, che fa capo al Patriarcato di Mosca, aveva preso le distanze da quanto professato nel nuovo monastero. Laconico padre Giorgio Arletti: “Questa presunta Chiesa Ortodossa non ha nulla a che vedere con noi”.
 
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