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L'indiano arrestato a Ragusa "non voleva rapire la bambina"., Ma hanno trasformato un disgraziato in un mostro

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view post Posted on 31/8/2016, 19:39
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Hanno trasformato un povero disgraziato in un mostro. Assalito dai latrati degli incivili di ogni ceto, istruzione, tendenza politica.

"Ma i due marò arrestati in India..."

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http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/...rla_-146943554/
Ram Lubhaya (ansa)

L'indiano e la bambina, il procuratore di Ragusa: "Non voleva rapirla"
La ricostruzione del magistrato agli ispettori del Guardasigilli: “A Scoglitti il caso creato solo da una campagna mediatica”

di ALESSANDRA ZINITI

31 agosto 2016

L'indiano e la bambina, il procuratore di Ragusa: "Non voleva rapirla"

"Il reato da contestare sarebbe quello di 'presa di bambina in braccio', ma siccome il nostro codice non lo prevede...". Prova a ironizzare il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia, rientrato dalle ferie per predisporre la relazione richiesta dal procuratore generale di Catania e dagli ispettori del ministero della Giustizia dopo le accese polemiche scatenate dal caso dell’indiano che il pomeriggio di Ferragosto, sul lungomare di Scoglitti, ha preso in braccio una bimba di 5 anni. Un immigrato conosciuto da quelle parti e mai giudicato pericoloso che avrebbe preso la bambina "senza secondi fini" e non intenzionato a rapirla, come invece lasciava intendere la prima nota stampa diffusa dai carabinieri che parlava di una sorta di caccia all’uomo per tutta Scoglitti conclusasi con il fermo del sospettato, poi rimesso in libertà semplicemente perché, secondo la valutazione del pm Giulia Bisello e soprattutto secondo il codice di procedura penale, non c’erano i presupposti per l’arresto. Una decisione che, a fronte di un presunto tentativo di rapimento di una bambina, ha finito per scatenare un inferno mediatico, cavalcato da alcuni quotidiani e rilanciato dai social. Insulti, minacce, anonimi nei confronti della magistrata, intervento del ministro Orlando con annuncio di un’ispezione.

Ora che, placata la bufera, la pm è andata in ferie e Ram Lubhaya è rinchiuso nel Cie di Caltanissetta in attesa di essere espulso dall’Italia perchè nel frattempo si è scoperto che era clandestino, a Ragusa il procuratore racchiude nella sua relazione agli ispettori la reale ricostruzione di quello che è avvenuto il 15 agosto sul lungomare di Scoglitti e prepara comunque la richiesta di giudizio immediato per l’indiano accusato di sottrazione di minore e clandestinità, reati comunque, codice alla mano, punibili con una detenzione inferiore a due anni e per i quali, dunque, non è prevista la custodia in carcere come sollecitava anche la mamma della piccola protagonista di questa vicenda, turbata da quel gesto che lo stesso indiano, poi interrogato dal pm cinque giorni dopo, non è riuscito a spiegare. "Non lo so perchè l’ho presa in braccio,non mi ricordo, ero ubriaco, avevo bevuto un cartone di vino", si è limitato a dire escludendo però di volere portare via la bambina.

Ecco allora come il procuratore ha ricostruito nella sua relazione agli ispettori un caso che - dice - "è nato da un improvvido comunicato stampa ed è stato creato da una campagna mediatica talmente forte che adesso qualsiasi altra testimonianza dovesse arrivare deve essere considerata inutilizzabile perchè passibile di un eccessivo condizionamento". Un paio di nuovi testimoni, per la verità, nei giorni successivi al fatto,sono stati sentiti dai carabinieri e hanno confermato che l’indiano non ha mai tentato di allontanarsi con la bambina.

"Il papà - spiega Petralia - con la bambina a fianco (non tenuta per mano) e alcuni amici stava rientrando dalla spiaggia, la mamma si era attardata. Si avvicina questa persona che in zona è conosciuta, un ambulante che in spiaggia vende piccoli oggetti e fa tatuaggi all’hennè e non è ritenuto pericoloso. Si avvicina al gruppo familiare, guarda la bambina, le sorride, le fa una carezza e la prende in braccio. Il padre resta interdetto, lui non si muove, passano non più di 45 secondi e il padre, giustamente infastidito, gli dice di posare la piccola e gliela toglie dalle braccia. L’indiano resta imbambolato, non scappa, non dice niente. Non sono neanche i genitori a dare l’allarme, ma un amico che chiama i carabinieri dicendo: 'C’è uno che ha tentato di prendere una bambina'. I carabinieri arrivano e lo trovano sempre lì sull’arenile, cento meri più in là, lo fermano per sequestro di persona e se lo portano in caserma. Un fermo tecnicamente sbagliato. L’indiano passa una notte in cella e il giorno dopo, giustamente, il mio pm lo libera. E lì si scatena un delirio mediatico di una violenza inaudita tale da inquinare il dato probatorio che con calma siamo riusciti a ricondurre alla realtà. Una cosa deve essere chiara: noi possiamo anche avere sbagliato, l’ispezione è anche doverosa, ma su vicende così delicate si deve agire con serenità e non sull’onda di un’emotività incontrollata".

www.siciliainformazioni.com/redazione/405325/405325

L’indiano non voleva rapire la bambina: ci sono due testimoni
0In primo piano31 agosto 2016 - 18:00di REDAZIONE A+A-EMAILPRINT

L’indiano non voleva rapire la bambina: ci sono due testimoni
Quelli che avrebbero voluto mandare al patibolo la magistrata che non ha messo le manette all’indiano che a Scoglitti ha preso in braccia una bambina, il 15 agosto, tacciono. E invece dovrebbero battersi il petto, pubblicamente, ed espiare per essersi buttati sulla notizia, senza saperne niente. Nella ricostruzione dei fatti della Procura di Ragusa si riferisce di due testimoni oculari che, dopo qualche giorno, hanno raccontato che l’indiano non aveva alcuna intenzione di rapire la bambina, come avevano paventato i genitori e come aveva fatto credere, subito dopo l’episodio, un comunicato stampa diffuso dalle forze dell’ordine, – giudicato “improvvido dal Procuratore Carmelo Platania – con il quale si dava notizia di una caccia all’uomo, colpevole di avere cercato di “rubare” una bambina.

Il caso provocò, com’è noto, l’intervento del Ministro della Giustizia Orlando, a causa delle denunce provenienti da autorevoli personaggi politici, in testa leghisti e qualche forzista. Orlando inviò degli ispettori a Ragusa, perché destò scalpore la decisione del sostituto procuratore di rilasciare ben due volte l’indiano, pescato “con le mani nel sacco”. Il Procuratore di Ragusa, Petralia, ha fatto rilevare che la tentata sottrazione, esclusa peraltro dai testimoni, a quanto pare, è punibile con un meno di due anni di carcere, e quindi non è prevista la custodia cautelare preventiva.

Tanto rumore per nulla?

L’indiano sarà estradato in India, perché il suo permesso di soggiorno è scaduto. Contrariamente a quanto s’è detto, non era considerato pericoloso e, per sua ammissione, quel gesto, mettersi i braccia la bambina, era dovuto ad un moto affettivo, e da uno stato di ebrezza, provocata da un’abbondante libagione. A complicare le cose la sua incapacità di raccontare le cose come stavano.

Una lezione illuminante: se c’è di mezzo lo straniero, l’extracomunitario, c’è chi si tuffa sulla notizia per rafforzare la percezione che i problemi della sicurezza vengono da dagli “altri”. Magari fosse così, se potessimo cancellare la storia secolare del crimine organizzato, con la sua striscia di sangue, violenza, prepotenze e tirannie.
 
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