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Sigarette elettroniche. Divieti antiscientifici e riduzione del tabagismo, Le lobby del tabacco e dei monopoli contro la riduzione del danno

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view post Posted on 28/12/2012, 17:40
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Le lobby del tabacco e dei monopoli contro la riduzione del danno





Sigarette elettroniche bocciate dall'Iss. Il ministero: allerta per i giovani
Per l'Istituto superiore di sanità non si possono escludere effetti dannosi


ROMA - Le sigarette elettroniche contenenti nicotina «presentano potenziali livelli di assunzione» di questa sostanza «per i quali non si possono escludere effetti dannosiper la salute umana, in particolare per i consumatori in giovane età». E' quanto conferma il ministero della Salute in una nota nella quale si ribadisce che l'Istituto superiore di sanità ha consegnato un aggiornamento scientifico sulla pericolosità delle sigarette elettroniche contenenti nicotina, con una «valutazione del rischio» per la salute umana, effettuata sulla base di un complesso algoritmo. Per l'Iss è necessario un "allerta prudenziale", in particolare nei confronti dei giovani.

«Lo studio conferma - ha detto il ministro Renato Balduzzi - il grande livello di attenzione verso tutti i fattori di rischio, nel quadro della più ampia battaglia della prevenzione che quest'anno il ministero della Salute ha rafforzato. Il principio di prevenzione e il principio di precauzione sono i due riferimenti della nostra azione politica e amministrativa».

L'Iss fa riferimento a quanto affermato dall'Oms, secondo cui, sebbene i produttori vendano gli Ends (Electronic Nicotine Delivery System) come dispositivi efficaci che aiutano a smettere di fumare, ad oggi non esiste evidenza scientifica sufficiente a stabilirne la sicurezza d'uso e l'efficacia come metodo per la disassuefazione da fumo e andrebbero regolamentati come dispositivi medici o prodotti farmaceutici, e non come prodotti da tabacco. Il ministero della Salute nel febbraio 2010 ha emanato prescrizioni per l'etichettatura di tutti i prodotti, in particolare relativamente alla concentrazione di nicotina, alla presenza dei simboli di tossicità e alla necessita di tenere tali prodotti lontano dai bambini. L'aggiornamento scientifico dell'Iss si basa su 37 studi scientifici mondiali sull'argomento.
Venerdì 28 Dicembre 2012 - 16:55
Ultimo aggiornamento: 17:04

www.ilmessaggero.it/primopiano/sani...ie/240920.shtml

Edited by GalileoGalilei - 9/2/2017, 10:25
 
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www.ilsecoloxix.it/p/italia/2013/01...ti_vecchi.shtml

19 gennaio 2013
Sigarette nuove, vecchi divieti

Patrizia Albanese

Genova - Liberi tutti, con la e-cig? Ma quando mai. La sigaretta elettronica (guarda la nostra video inchiesta) ha soltanto migliorato la vita dei fumatori accaniti, ma non ha eliminato tutti i divieti. Certo, nei bar e nei ristoranti il fil di fumo al gusto di fragola, menta, vaniglia e cioccolato è ammesso, ma soltanto a patto che l’aroma non dia noia al vicino di tavolo. In caso contrario, niet. Così come viene mantenuto l’off limits sui treni. Implacabili, Trenitalia e Italo fanno sapere senza tante storie che il fumo è vietato, siano “bionde” o e-cig poco importa. L’unica concessione è che per adesso si evita la multa. Già, perché in attesa di un verdetto del ministero della Salute, chiesto e sollecitato invano dall’Agis che gestisce i cinema, è deregulation totale. Per dire: ammessa la sigaretta elettronica negli aeroporti, è vietata a bordo. Tranne che si voli su Ryanair, che, però, di e-cig vende soltanto le sue. Su altre linee aeree, non se ne parla. Però gli “svaporati” trovano ampia ospitalità sui traghetti della Tirrenia. O in crociera. Con un distinguo: dappertutto, sulle navi Msc; su quelle della Costa vapore vietato nei ristoranti e nei bar. Quanto ai cinema, sono in stand by. Per ora, affidati al libero arbitrio: si può fumare elettronico. Ma se qualcuno protesta - com’è accaduto in Piemonte - interviene il personale di sala. E si tenta di comporre la rissa verbale. Che non ha invece motivo d’essere in discoteca. Il Silb garantisce: «Nei 2.300 locali affiliati, fumatori elettronici più che ben accetti».

Insomma, quel fil di fumo artificiale vince ma non convince. Sebbene, ormai sia un must. E non soltanto per gli accaniti fumatori, che tentano di smettere. O limitare “svaporando” al gusto fragola, menta, cioccolato, vaniglia e persino tabacco. Priva di nicotina o a bassissimo contenuto, la e-cig così caricata è quella che va per la maggiore. E negli uffici - pubblici e privati - viene accettata. Tollerata.

Ma per mezza Italia conquistata, un’altra buona parte non gradisce per nulla: i tabaccai. Specie dopo che hanno visto precipitare gli introiti, segno che l’e-cig incide eccome tra gli (ex) incalliti delle “bionde”. Che hanno appunto dimezzato - o anche più - il consumo classico. Facendo la fortuna dei negozi specializzati che spuntano come funghi, per sfruttare - con pezzi da circa 30 a 130 euro l’uno - il business. Finché si può.

Finché non arriverà una legge del ministero della Salute - invocata a gran voce dai ristoratori e dall’Agis, che regolamenta i cinema - in grado di stabilire dove si italiani possano bearsi con quest’ultimo giocattolo elettronico. O al contrario, dove neppure la e-cig possa essere tollerata, più o meno allegramente.

Inizialmente, pareva soltanto folklore quel tubicino di plastica, con la lucetta rossa che s’accende a ogni boccata, poco prima dello sbuffo di fumo. Ora, però, è un fenomeno sociale. Che tanto per cambiare, divide l’Italia nelle solite due fazioni. E non soltanto tra chi tollera e chi no. Ma pure tra chi entusiasta giura di aver quasi annullato le sigarette tradizionali accese con foga nevrotica e chi invece è scettico. O peggio, giura che anche le sostanze aromatiche della e-cig, poi così innocue non siano. Di fatto, un parere netto non esiste. L’Organizzazione mondiale della sanità se n’è occupata fin dal 2010. Risultato? Zero. Il verdetto sintetizza: «Non ci sono, attualmente, sufficienti prove per valutare se possono essere utilizzati come sostegno per smettere di fumare; se creino o mantengano dipendenza o se forniscano ai non fumatori altri costituenti, diversi dalla nicotina». Con una certezza: «Non ci sono quelle oltre 400 sostanze responsabili delle malattie fumo-correlate». Tumore al polmone in primis. Anche il parere dell’Istituto superiore della Sanità, non dà certezze. Limitandosi a «non garantire la sicurezza del prodotto». Ma mettendo in guardia dal rischio di «annullare dieci anni di legge Sirchia» che vieta il fumo in tutti i luoghi chiusi. Ora, timidamente scardinati. Ma non sui treni e nelle stazioni, dove il divieto è rimasto tout court.

Trenitalia è tranchant: «In questo periodo, in assenza di normativa, il capotreno invita a metter via la sigaretta elettronica, non si può sapere se il vapore acqueo contenga nicotina o ne sia privo, dunque è vietata. Ma senza sanzioni». Da Italo spiegano: «Vietata perché il fumo, ancorché fasullo, potrebbe far scattare gli allarmi, bloccando i treni. Quelle senza vapore acqueo? No. Neppure». Va meglio negli aeroporti. O per gli addetti, nei 4 Centri di controllo e nelle 40 torri di controllo: ammessa. Anche se Enac fornisce un pronunciamento che pare un rebus: «Non diamo divieti, perché sulla sigaretta elettronica non ci sono espliciti divieti». Dunque è consentita? «Non ci sono divieti». A terra, beninteso. In volo è tutt’altra storia: Alitalia e British Airways la vietano. Air France la inserisce addirittura negli annunci. Tutti sostengono che l’elettronica della batteria può interferire con la strumentazione. Campo libero, invece, su Ryanair. A patto che si fumino le loro. Quel genio di O’Leary fin dal 2009, a bordo dei suoi low cost vende “Smokeless Cigarettes”: 6 euro per 10 tubetti di plastica. Che non fanno fumo. Le altre, anche senza vapore? «Spiacenti, solo le nostre prive di batteria».

Svaporatori - o svaporati, come sostiene chi li prende in giro - liberi ovunque sui traghetti Tirrenia. Idem sulle crociere Msc. Sulle navi Costa «ammessa dappertutto, tranne che in ristoranti e bar». E tutti gli altri, bar e ristoranti sulla terraferma? Marcello Fiore, direttore generale Fipe la settimana scorsa ha posto la questione al ministero della Salute. Nel frattempo? «Si va a discrezione dei singoli bar e ristoranti». Ma persino alla Pergola di Heinz Beck, che riapre a Roma a fine mese, dopo le ferie «fumo elettronico ammesso, se gli aromi non danno fastidio ai vicini di tavolo, sennò c’è la smoking room». Stessa soluzione al Palagio del Four Season di Firenze. Lo chef, Vito Mollica spiega: «Ci rido con i clienti. Per ora, tutto bene. Aromatiche forti non ne abbiamo captate. Il gusto dei piatti? Ognuno è libero». In linea anche Genova. Giorgio Bove, presidente dei ristoratori: «Imperversa, sì. A tutte le età. Come sempre, è questione di buon gusto: se al tavolo a fianco dà noia, meglio lasciar stare. Sennò, nessun problema». Via libera alla e-cig anche nelle 2.300 discoteche tricolore. Maurizio Pasca, del Silb, comunica: «Nessun divieto. Ben venga. Porte aperte alla sigaretta elettronica».

Più complessa la faccenda nei cinema. L’Agis ha chiesto un verdetto al ministero dal giugno 2012. Aspetta ancora una risposta. Nonostante i solleciti. Alessandro Castelnuovo racconta: «Il caso è esploso la scorsa primavera, dopo accese discussioni in alcuni cinema del Piemonte. Dipende dai contendenti, al solito. In attesa, se mai verrà, del diktat del ministero, se nessuno protesta, va bene. Sennò, meglio lasciar perdere. L’alternativa è che intervenga il personale di sala e s’interrompa il film, tra gli improperi degli altri spettatori». Come negli anni Cinquanta, quando la pellicola s’impallava. E il fumo vicino al proiettore era nicotina schietta. Mica soffice vapore acqueo alla vaniglia, col tappo rosso come i nasi dei clown.

Edited by GalileoGalilei - 3/4/2013, 06:46
 
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view post Posted on 3/4/2013, 05:45
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http://www.repubblica.it/salute/2013/04/02...inori-55809236/

Sigarette elettroniche vietate ai minori,
innalzato a 18 anni il limite per la vendita

Il ministro della Salute ha firmato un'ordinanza che proibisce di vendere le apparecchiature che contengono nicotina ai giovanissimi.Richiesto all'Istituto Superiore di Sanità un parere in merito alla valutazione del rischio per la salute. Per i trasgressori sanzioni da 250 a 2.000 euro

ROMA - Sigarette elettroniche off limits per gli under 18. È quanto disposto oggi dal ministro della Salute Renato Balduzzi con un'ordinanza che ha innalzato il divieto di vendita delle sigarette elettroniche con presenza di nicotina da 16 a 18 anni.

Viene così modificata l'ordinanza dello scorso settembre, che è in vigore fino al 23 aprile 2013. Dopo quella data e fino al 31 ottobre 2013 il divieto di vendita vale per i minori di 18 anni 18. La nuova ordinanza si è resa necessaria in coerenza con la norma del "Decreto Balduzzi", che dal 1 gennaio 2013 eleva a 18 anni il limite di eta' per la vendita dei prodotti del tabacco.

Il ministro aveva chiesto all'Istituto Superiore di Sanità un parere in merito alla valutazione del rischio connesso all'utilizzo delle sigarette elettroniche, in particolare sui minori, sulla base degli ultimi aggiornamenti scientifici. L'Istituto superiore di sanità ha fornito le proprie valutazioni il 20 dicembre 2012, proponendo una metodologia per la valutazione della pericolosità che prevede l'applicazione di un modello che misura l'assorbimento di nicotina dalle diverse cartucce disponibili, considerando il ricorso alla sigaretta elettronica da parte di "fumatori" a moderata, media e forte intensità di utilizzo.

Lo studio condotto dall'Istituto superiore di sanità ha evidenziato come, anche per i prodotti a bassa concentrazione, "la dose quotidiana accettabile di nicotina - come determinata dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) - è superata anche solo con un uso moderato delle sigarette elettroniche. Tale evidenza è ancora più significativa negli adolescenti - spiega il ministero -. Quindi non si possono escludere effetti dannosi per la salute".

Il ministro Balduzzi ha chiesto anche un ulteriore parere al Consiglio Superiore di sanità che dovrà valutare lo studio condotto dall'Istituto superiore di sanità in merito alla pericolosità delle sigarette elettroniche nonché stabilire se le sigarette elettroniche, e le ricariche contenenti nicotina o altre sostanze, possano ricadere nella definizione di 'medicinale per funzione', pur in assenza di un'esplicita destinazione d'uso in tal senso da parte del responsabile dell'immissione in commercio. L'esame del Consiglio Superiore di sanità è iniziato il 19 marzo.

Le sanzioni. Il decreto Balduzzi prevede un minimo di 250 euro e un massimo di 1.000 euro alla prima violazione, mentre se la regola si infrange più di una volta scatta una sanzione pecuniaria da 500 a 2.000 euro e la sospensione, per tre mesi, della licenza all'esercizio dell'attività. Norma che fino a oggi, ovviamente, valeva solo per i tabaccai, ma che ora sarà applicata anche ai numerosissimi rivenditori di sigarette elettroniche che si sono moltiplicati negli ultimi mesi.

Anafe: "Bene Balduzzi, ma serve tavolo". Il presidente dell'associazione nazionale fumo elettronico, ANaFe, Massimiliano Mancini, accoglie "senza alcuna obiezione" l'ordinanza con cui il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha innalzato il divieto di vendita delle sigarette elettroniche con presenza di nicotina da 16 a 18 anni. "Pensiamo che sia importante che per un prodotto come la sigaretta elettronica, sul quale non sono ancora stati portati a termine sufficienti studi scientifici, si pensi prima di tutto a tutelare i minorenni. Al di là però di interventi regolatori spot" prosegue Mancini "ANaFe auspica quanto prima l'avvio da parte del prossimo governo di un tavolo di analisi e discussione trasparente che veda la partecipazione di tutti gli stakeholders, con un confronto che passi anche per le aule del Parlamento. Un tavolo il cui obiettivo dovrebbe essere quello di una regolamentazione bilanciata che valuti costi e benefici - sanitari ed economici - di un nuovo prodotto che non è un metodo per smettere di fumare, ma che certo rappresenta un valido strumento per la riduzione del rischio. Si spera che grazie ad una discussione obiettiva vengano evitati inutili toni allarmistici spesso rinfocolati da lobbies interessate a frenare la diffusione della sigaretta elettronica".


(02 aprile 2013)
 
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view post Posted on 12/6/2013, 06:13
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http://www.agi.it/cronaca/notizie/20130611..._assolve_vapore

Sigaretta elettronica: primo studio tossicologico "assolve" vapore
Sigaretta elettronica primo studio tossicologico assolve vapore
18:18 11 GIU 2013

(AGI) - Roma, 11 giu. - Il vapore inalato dalle sigarette elettroniche non e' tossico, o presenta una tossicita' minima, comunque infinitamente minore rispetto alle sigarette al tabacco. Lo chiarisce il primo studio di questo tipo pubblicato oggi online sulla rivista "Inhalation Toxicology". I ricercatori del laboratorio Abich in Italia e dell'Onassis Cardiac Surgery Center in Grecia, guidati dal Dr. Giorgio Romagna e dal Dr. Konstantinos Farsalinos, hanno utilizzato una sigaretta elettronica per produrre vapore da 21 liquidi disponibili in commercio. Il vapore estratto e' stato applicato alle cellule, fibroblasti, che sono presenti in vari organi del corpo umano, compresi i polmoni. Durante l'esperimento, e' stata fumata anche una sigaretta tradizionale e l'estratto e' stato applicato allo stesso tipo di cellule come confronto.
Questo e' il primo studio mai pubblicato a valutare la tossicita' del vapore di sigaretta elettronica. Dopo 24 ore di esposizione al fumo di tabacco, solo il 5,7% delle cellule sono sopravvissute. In confronto, 20 dei campioni di sigaretta elettronica hanno dato un esito virtualmente non tossico (piu' del 70% di sopravvivenza) e solo un campione ha mostrato una blanda citotossicita' (51% di sopravvivenza). Basandosi sui risultati ottenuti, il liquido peggiore ha prodotto una sopravvivenza delle cellule superiore del 795% rispetto al fumo di tabacco. "I risultati sono ancora piu' impressionantei se si considera che abbiamo confrontato una sigaretta di tabacco con una quantita' di vapore di sigaretta elettronica equivalente a 3 sigarette", ha dichiarato Farsalinos. "Considerando i pericoli estremi associati al fumo e che la maggior parte dei fumatori non sono in grado o non vogliono smettere con i metodi attualmente approvati, vi sono prove sufficienti per sostenere che il passaggio dal tabacco alla sigaretta elettronica puo' essere benefico per la salute. Le autorita' sanitarie dovrebbero basare le proprie decisioni sulle evidenze scientifiche ". (AGI) .
 
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perlanaturale
view post Posted on 19/6/2013, 15:46




LA SIGARETTA ELETTRONICA NON PIACE ALLO STATO. CHE VUOLE TASSARLA

di REDAZIONE

Tempi duri per le ‘bionde’. E quindi anche per lo Stato che tra le voci dell’ incasso fiscale ha proprio quella delle imposte sui tabacchi: le famigerate accise. Dai dati recentemente diffusi dal Dipartimento delle Finanze emerge infatti una tendenza evidente alla contrazione: dalle accise sul consumo di tabacchi lo Stato nei primi 2 mesi del 2013 ha messo in cassa 1,607 miliardi contro i 1,739 dello stesso periodo del 2012. Un ‘buco’ di tutto rispetto: -132 milioni, pari ad un calo del 7,6%. Se a questo si aggiunge anche la contrazione di 71 milioni registrata nel mese di dicembre si arriva ad una perdita totale di oltre 200 milioni in soli tre mesi.

L’ammanco in cassa potrebbe sembrare solo uno degli effetti scontati della crisi: meno soldi, si fuma meno oppure si fuma di contrabbando. Ma non e’ solo questo. Anche perche’ gli esperti di manovre (sul prezzo delle sigarette) spiegano che quello delle bionde e’ un consumo ‘elastico’: si contrae con gli aumenti o la crisi ma poi in pochissimo tempo torna alla dimensione iniziale. E comunque aumenti di prezzo di recente non ce ne sono stati. Allora parte di questo ‘buco’ sarebbe imputabile non al normale ‘tira e molla’ dei consumi ma alla nuova ‘frontiera’ del fumo elettronico.

Cioe’ sarebbero gli ‘svapatori’ ad alleggerire l’incasso dell’erario: almeno per il 40% di questi 203 milioni in meno, e quindi per ben 81,2 milioni. Ancora non una vera voragine dunque rispetto all’oltre 1,6 miliardi di incasso ma certo una tendenza preoccupante per le casse pubbliche. Tendenza che, oltre al dibattito legato ai rischi per la salute ed ai conseguenti interventi (lo stop di Balduzzi alle e-cig per i minori di 18 anni) sta allertando anche i ‘controllori’ dei conti. E non e’ escluso che a breve portera’ il legislatore ad un intervento massiccio su un settore (leggasi norme assurde e tasse) che si sta sviluppando a macchia d’olio. Ma per capire quale e’ il potenziale danno di questo mercato ‘tumultuoso’ basta fare un semplice calcolo aritmetico: i produttori di e-cig pensano che a fine 2013 gli ‘svapatori’ abituali saranno circa 1 milione (su circa 10,8 milioni di fumatori). Ammesso che smettessero di fumare tutti le bionde tradizionali e che quindi non acquistassero piu’ una media di un pacchetto al giorno a testa (per esempio da 4,60 euro) si otterrebbe un mancato incasso al bancone del tabaccaio di 4.600.000 euro al giorno. 1 miliardo 600 e rotti milioni in 365 giorni.

Una cifra ‘spannometrica’ ma incredibilmente simile all’incasso totale dei primi 2 mesi. Soldi che comunque restano nelle tasche degli italiani. Un fumatore medio, calcolano infatti i produttori di Ovale, spende in un anno circa 1.460 euro, uno svapatore non va oltre i 400 euro, comprensivi del costo iniziale dell’hardware (280 negli anni successivi, senza quindi il costo dell’hardware).

Un vecchio detto libertario cade a fagiolo: lo Stato non ammette concorrenza!

www.lindipendenza.com/sigaretta-elettronica-bionde-accise/
 
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view post Posted on 9/11/2013, 08:24
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Finalmente un pò di saggezza contro lobby del tabacco, tassatori e talebani salutisti

sigarette-elettroniche-san-marino

http://www.corriere.it/salute/sportello_ca...024bd67ed.shtml

IL CASO
Veronesi: «La sigaretta elettronica non è cancerogena. Ma serve per smettere di fumare?»
Martedì a Milano vengono presentati i dati di uno studio per capire se funziona come mezzo di disassuefazione

Tumore 10
UN ALTRO ARGOMENTO
MILANO - «La sigaretta elettronica non è cancerogena». Lo ha ribadito l’oncologo Umberto Veronesi, intervenendo lunedì in diretta su RaiNews24 in occasione della “maratona” dedicata dalle reti Rai alla Giornata per la ricerca sul cancro . Veronesi ha espresso il suo parere sulle e-cig in varie occasioni, anche rispondendo ai lettori nel suo forum su Corriere.it : «Il dispositivo senza nicotina non crea danni – spiega l’oncologo – per il semplice fatto che non contiene tabacco e non c’è combustione di carta e tabacco: ovviamente mi riferisco alle sigarette elettroniche che presentano le massime garanzie tecniche, vendute solo in farmacia e con il marchio CE (di conformità del prodotto alle disposizioni comunitarie europee). Ma il punto è: perché utilizzarla? Ovvero, è utile strumento per smettere di fumare o meno?».

DUE I PUNTI CRUCIALI: CONTENUTO E UTILITA’ DELLE E-CIG - A questa domanda si tenterà di rispondere martedì all’incontro organizzato dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano sulle potenzialità e i rischi della sigaretta “tobacco free”, ovvero la sigaretta elettronica senza tabacco. Proprio il contenuto della e-cig, infatti, è l’altro punto cruciale della questione: da tempo gli esperti sottolineano l’importanza di sapere con esattezza, per poter valutare le conseguenze sulla salute, cosa contengono i vari prodotti e, soprattutto, di fare una netta distinzione tra quelli che contengono tabacco e quelli invece senza. «Credo che, nella lotta contro il fumo, questi dispositivi possano rappresentare un valido aiuto per chi vuole uscire dalla dipendenza – continua Veronesi -. Non devono certo essere ritenuti né una panacea per tutti né un passatempo, ma uno strumento che può essere utile nel processo di disassuefazione dal fumo perché agisce essenzialmente sulla gestualità, che è uno degli elementi principali della dipendenza psicologica dal fumo. Uno strumento che si deve comunque inserire in un percorso di disassuefazione che coinvolge prima di tutto il paziente con la sua volontà e poi un medico specialista che lo supporti».

IN ATTESA DI RISPOSTE SCIENTIFICHE - Attualmente sono ancora pochi gli studi che misurano l’efficacia delle sigarette elettroniche nella disassuefazione dal fumo e sono proprio gli esiti di una nuova ricerca scientifica che tenta di fare luce sul tema al centro dell’incontro milanese indetto per domani. «Il tabacco causa ogni giorno, solo in Italia, più di cento morti – conclude Veronesi -. Di fronte a questa epidemia credo si debbano incoraggiare gli studi e le sperimentazioni in corso, ed attendere i risultati. Ogni strumento che può aiutare il fumatore a liberarsi dalla sua schiavitù dev’essere considerato e valutato secondo seri e rigorosi protocolli scientifici: la sigaretta elettronica è uno di questi strumenti e quando avremo a disposizione i dati sulla sua efficacia, potremo stabilire con chiarezza la sua validità. Nel frattempo, opporsi a questo mezzo sulla base di pure ipotesi, è un danno per il progresso della nostra conoscenza sulla disassuefazione».

1,5 MILIONI DI ITALIANI HANNO SCELTO LE E-CIG - Gli italiani che hanno scelto il fumo elettronico sono circa 1,5 milioni e danno volume ad un fatturato di circa 350milioni di euro, su cui è stata introdotta un’imposta sul consumo pari al 58,5 per cento del prezzo di vendita della sigaretta elettronica, comprese le parti di ricambio (come batterie, vaporizzatori) e liquidi. Sono i dati emersi durante il recente incontro “La sigaretta elettronica in Italia, tra regolamentazione e tassazione” organizzato dall’Associazione Nazionale Produttori di fumo elettronico (Anafe - Confindustria Federvarie) e dalla Federazione Italiana esercenti Svapo Elettronico (Fiesel - Confesercenti), che hanno espresso il timore che, di fronte ad un’eccessiva imposizione sul prodotto, il mercato si sposti sul web dove si possono comprare gli stessi oggetti in Paesi con fiscalità più leggera. Per l’Istituto superiore di sanità, era presente la direttrice dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga, Roberta Pacifici, che, nel confermare la minore tossicità delle sigarette elettroniche data l’assenza della combustione del tabacco, ha ribadito l’importanza di una regolamentazione e di certezze sugli effetti per la salute delle sigarette elettroniche nel lungo periodo Il settore della sigaretta elettronica ha bisogno di una regolamentazione a 360 gradi – ha concordato Massimiliano Mancini, presidente di Anafe-Confindustria- che parta da una corretta definizione del prodotto e che regolamenti l’intera filiera produttiva e distributiva».

04 novembre 2013
 
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view post Posted on 30/8/2014, 06:45
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http://www.repubblica.it/salute/2014/08/30...onica-94687060/

Veronesi: io difendo la sigaretta elettronica
Il grande oncologo e altri 50 scienziati europei e americani contro la bocciatura dell'Oms

di UMBERTO VERONESI
Lo leggo dopo
Veronesi: io difendo la sigaretta elettronica
(ansa)
Nature, la rivista portavoce del rigore scientifico mondiale, definisce "fandonie" gli attacchi che vengono sistematicamente sferrati alla sigaretta elettronica in nome del principio di precauzione. Lo fa attraverso la pubblicazione di un editoriale di Daniel Sarewitz, Direttore del Consortium for Science, Policy and Outcomes dell'Arizona State University. È la posizione per cui da anni mi batto in Italia insieme a Carlo Cipolla dell'Istituto europeo di Oncologia, Riccardo Polosa dell'Università di Catania e Umberto Tirelli dell'Istituto Nazionale Tumori di Aviano.

Considerati i milioni di cittadini che moriranno per fumo nel prossimo futuro, che senso ha sprecare anni per scoprire i possibili rischi collaterali del vapore della sigaretta elettronica, che sono sicuramente meno gravi del rischio certo del fumo della sigaretta tradizionale, invece di sperimentare subito quella che si prospetta come soluzione ad uno dei più gravi problemi della salute pubblica mondiale? Si chiede Sarewitz.

Il fumo di sigaretta è la prima causa conosciuta di cancro: il solo tumore del polmone provocato dal tabacco uccide due milioni di persone all'anno nel mondo, di cui 40.000 in Italia, senza contare le morti per altri tumori legati al fumo, o per danni cardiocerebrovascolari. La sigaretta è quindi da considerare, per il peso di morte precoce, malattia, disabilità e dolore che porta ovunque si diffonde, una calamità sociale peggiore di una guerra o di qualsiasi epidemia che abbia colpito l'umanità.

Per quarant'anni la comunità medica e oncologica in particolare, si è impegnata per far smettere di fumare, ma ha fallito sostanzialmente perché è rimasta isolata e i governi non hanno mai considerato la lotta al tabagismo una priorità assoluta delle politiche sanitarie e sociali. Recentemente si è tentata allora un'altra via per salvare delle vite che possono facilmente essere salvate: rendere la sigaretta meno pericolosa. Si è arrivati così alla sigaretta senza tabacco. Il tabacco, quando raggiunge la temperatura di combustione, libera ben 13 idrocarburi policiclici cancerogeni, che il fumatore assorbe attraverso i polmoni, insieme ad altre decine di sostanze cancerogene che derivano anche dalla combustione della carta.

Nella sigaretta elettronica il tabacco è sostituito da una soluzione acquosa che contiene glicole o glicerina vegetale, entrambe innocue, integrata da aromi vari. Per facilitare la disassuefazione si può aggiungere una bassa dose di nicotina, anziché assumerla per via orale o transdermica. La sigaretta elettronica è uno strumento efficace per contrastare la gravissima tragedia del cancro del polmone. Se per ipotesi tutti i fumatori di sigarette tradizionali passassero alla sigaretta senza tabacco si otterrebbe a breve una riduzione drastica del cancro polmonare, che nel tempo diventerebbe una malattia rara. Il legame causa-effetto fra sigaretta tradizionale e cancro (oltre che malattie cardiovascolari) è infatti una certezza solida dell'oncologia.

Chiarito questo punto fondamentale, si può discutere sul fatto che la sigaretta elettronica sia anche uno strumento di disassuefazione, come appare dai primi studi internazionali. È inevitabile che la sigaretta elettronica sia invisa alle multinazionali del tabacco e ai produttori e che la loro forza di lobby a livello mondiale si stia indirizzando accanitamente in questa direzione.

Questo non dovrebbe tuttavia spingere istituzioni mondiali e nazionali preposte alla salute dei cittadini a prendere posizioni contro la sigaretta elettronica sulla base di possibili rischi (del vapore, degli aromi e così via) non scientificamente documentati. Come sottolinea anche Sarewitz su Nature, c'è una sproporzione enorme tra un'ipotesi di rischio collaterale e la certezza di provocare un cancro del polmone. L'Istituto Europeo di Oncologia sta elaborando i dati del protocollo sulla sigaretta elettronica (un protocollo internazionale ufficiale, censito dall'ente americano per l'idoneità alle sperimentazioni scientifiche sull'uomo) che ha appena concluso e sarà oggetto di pubblicazione entro fine anno. Nello studio non si è verificato un solo singolo caso di tossicità o effetto collaterale, in presenza invece di una significativa efficacia della sigaretta elettronica senza nicotina nella disassuefazione dal fumo.

Uno studio pilota pubblicato sul Bmc Public Health dall'Università di Catania ha dimostrato l'efficacia e la sicurezza della sigaretta elettronica. Insieme ai miei colleghi, sosteniamo quindi la posizione di Nature e rinnoviamo l'invito, già presentato all'Oms con una lettera firmata da altri 50 scienziati europei e americani, a non criminalizzare la sigaretta elettronica, e non lanciare allarmi e divieti basati su supposizioni, ma al contrario, promuoverne lo studio scientifico e l'utilizzo nella lotta al cancro e alle malattie cardiovascolari.
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TAG sigaretta elettonica, tabagismo, fumo, fumo passivo
(30 agosto 2014)
 
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www.corriere.it/salute/sportello_ca...e6d51e068.shtml

STUDIO INGLESE
Chi passa dal tabacco alle sigarette elettroniche guadagna in salute
Per chi vuole smettere il passaggio completo alle e-cig porta dei vantaggi: si riduce l’inspirazione di sostanze cancerogene e tossine. No ai fumatori «duali»
di Vera Martinella

Chi cerca di dire addio alle sigarette passando da quelle tradizionali alle elettroniche ne guadagnerebbe in salute. E’ quanto emerge da uno studio scientifico inglese appena pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, che ha seguito 180 tabagisti per circa un anno e mezzo e i cui esiti dimostrano che sostituire completamente il tabacco standard con le e-cig ha notevolmente ridotto l’inspirazione di sostanze cancerogene e tossine.

In Italia sale l’uso delle e-cig
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità le e-cig non possono a oggi essere dichiarate né efficaci per la disassuefazione né sicuramente innocue, sia che il loro vapore contenga o meno nicotina. Bisogna poi sempre tenere presente che ci sono in commercio decine di tipi diversi di sigarette elettroniche, con contenuti e miscele differenti.La loro popolarità è però in crescita, anche in Italia: il rapporto annuale dell’Osservatorio fumo, Alcol e Droga (Ossfad) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel 2016 ha infatti registrato, per la prima volta dopo tre anni, un sensibile incremento dell’uso della sigaretta elettronica. Nel nostro Paese gli utilizzatori di e-cig sono infatti passati dall’1,1 per cento della popolazione del 2015 al 3,9 per cento del 2016, ma otto utilizzatori di e-cig nostrani su dieci sono «duali», ovvero fumano sia sigarette normali che elettroniche, mentre tra gli utilizzatori esclusivi di sigaretta elettronica (18,4 per cento degli utilizzatori di e-cig) ci sono sia fumatori che hanno smesso di fumare (7,7 per cento) sia persone che si sono avvicinate per la prima volta alla sigaretta elettronica ma non erano fumatori (10,7).
L’esperto: «Sigarette elettroniche meno dannose delle tradizionali»
In questa indagine, sostenuta principalmente con il contributo del Cancer Research UK, i ricercatori londinesi dello University College e del King's College hanno concluso che chi passa definitivamente dalla sigarette tradizionali alle elettroniche ha un consumo di sostanze chimiche cancerogene praticamente uguale a quello di chi utilizza i cerotti sostitutivi della nicotina, riconosciuti come un metodo efficace per smettere di fumare.«Si può senz'altro dire che le sigarette elettroniche sono molto meno dannose delle sigarette convenzionali – commenta Roberto Boffi, pneumologo responsabile del Centro antifumo dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano - anche se dev’essere ben chiaro che l’esposizione nociva non è pari a zero per quanto concerne le sostanze tossiche analizzate, come precisano gli stessi autori britannici, in quanto quello che è ormai matematicamente sicuro è che sviluppano meno composti tossici delle tradizionali sigarette. Inoltre appare evidente che l’uso delle e-cig o del cerotto alla nicotina per "risparmiare" sull’esposizione ai carcinogeni del tabacco porta a simili risultati. Se insieme si continua a fumare, come fanno i cosiddetti fumatori “duali”, invece, non è affatto risolutivo: quindi ci si può attendere un reale beneficio solo se si eliminano del tutto le sigarette convenzionali. In ogni caso, gli effetti definitivi sulla salute delle sigarette elettroniche si potranno leggere solo con una futura osservazione epidemiologica a lungo termine».
7 febbraio 2017 (modifica il 8 febbraio 2017 | 09:38)

http://annals.org/aim/article/2599869/nico...ine-replacement

ORIGINAL RESEARCH |7 FEBRUARY 2017

Nicotine, Carcinogen, and Toxin Exposure in Long-Term E-Cigarette and Nicotine Replacement Therapy Users: A Cross-sectional Study

Lion Shahab, PhD; Maciej L. Goniewicz, PhD; Benjamin C. Blount, PhD; Jamie Brown, PhD; Ann McNeill, PhD; K. Udeni Alwis, PhD; June Feng, PhD; Lanqing Wang, PhD; Robert West, PhD

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Abstract

Background:
Given the rapid increase in the popularity of e-cigarettes and the paucity of associated longitudinal health-related data, the need to assess the potential risks of long-term use is essential.

Objective:
To compare exposure to nicotine, tobacco-related carcinogens, and toxins among smokers of combustible cigarettes only, former smokers with long-term e-cigarette use only, former smokers with long-term nicotine replacement therapy (NRT) use only, long-term dual users of both combustible cigarettes and e-cigarettes, and long-term users of both combustible cigarettes and NRT.

Design:
Cross-sectional study.

Setting:
United Kingdom.

Participants:
The following 5 groups were purposively recruited: combustible cigarette–only users, former smokers with long-term (≥6 months) e-cigarette–only or NRT-only use, and long-term dual combustible cigarette–e-cigarette or combustible cigarette–NRT users (n = 36 to 37 per group; total n = 181).

Measurements:
Sociodemographic and smoking characteristics were assessed. Participants provided urine and saliva samples and were analyzed for biomarkers of nicotine, tobacco-specific N-nitrosamines (TSNAs), and volatile organic compounds (VOCs).

Results:
After confounders were controlled for, no clear between-group differences in salivary or urinary biomarkers of nicotine intake were found. The e-cigarette–only and NRT-only users had significantly lower metabolite levels for TSNAs (including the carcinogenic metabolite 4-(methylnitrosamino)-1-(3-pyridyl)-1-butanol [NNAL]) and VOCs (including metabolites of the toxins acrolein; acrylamide; acrylonitrile; 1,3-butadiene; and ethylene oxide) than combustible cigarette–only, dual combustible cigarette–e-cigarette, or dual combustible cigarette–NRT users. The e-cigarette–only users had significantly lower NNAL levels than all other groups. Combustible cigarette–only, dual combustible cigarette–NRT, and dual combustible cigarette–e-cigarette users had largely similar levels of TSNA and VOC metabolites.

Limitation:
Cross-sectional design with self-selected sample.

Conclusion:
Former smokers with long-term e-cigarette–only or NRT-only use may obtain roughly similar levels of nicotine compared with smokers of combustible cigarettes only, but results varied. Long-term NRT-only and e-cigarette–only use, but not dual use of NRTs or e-cigarettes with combustible cigarettes, is associated with substantially reduced levels of measured carcinogens and toxins relative to smoking only combustible cigarettes.

Primary Funding Source:
Cancer Research UK.
 
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