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L'estinzione dei sacrestani: "Basta lavorare a nero"., Lo stipendio sarebbe 22.000 € l'anno, ma quasi nessuno è a contratto.

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rodrigo1
view post Posted on 4/11/2014, 02:48




anche il mio lavoro e finito dicendo che nn hanno bisogno, lavoro fanno volontari e nel mio contratto nn e tutto regolre tante storie triste . nn so cosa fare ho una famiglia sono disperato tanto
 
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rodrigo1
view post Posted on 4/11/2014, 03:46




anche io ho finito il lavoro. Ho lavorato come sacrista e mi hanno licenziato perchè non intendono più avere bisogno di un sacrista nella loro chiesa. Lavorano volontari. Inoltre non avevo un contratto regolare. tante storie tristi, ho famiglia e sono disperato anchiio, oggi come oggi è difficile trovare lavoro.
 
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view post Posted on 4/11/2014, 05:50
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Rodrigo, se vuoi, raccontaci la tua storia.
 
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view post Posted on 8/12/2016, 18:08
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http://catania.meridionews.it/articolo/496...enza-contratto/

Chiesa Minoriti, esposto a ispettorato lavoro
«Per dieci anni sono stato senza contratto»
MATTIA S. GANGI 8 DICEMBRE 2016
FORMAZIONE E LAVORO – Dal 2005 al 2015 Domenico Leonardi avrebbe svolto in nero le mansioni di sacrista, pulendo la chiesa di via Etnea e facendo da assistente al sacerdote. Dopo aver chiesto la messa in regola sarebbe stato buttato fuori. «Era solo un volontario - replica il prete - Gli davamo aiuto per pietà»

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«Mi chiamo Domenico Concetto Leonardi e per ben dieci anni, ininterrottamente mattina e pomeriggio, ho lavorato come sacrista alla chiesa San Michele Arcancelo ai Minoriti». Inizia così la storia che il signor Leonardi racconta. È emozionato, «è la prima volta» spiega, ma è soprattutto arrabbiato per l'ingiustizia che sostiene di aver subito. Dal 2005 al 2015 avrebbe lavorato come «assistente» di monsignor Antonino Verde, il rettore della chiesa di via Etnea, senza però esser mai regolarmente contrattualizzato. Nonostante le sue continue richieste. «Quando ho osato rivendicare i miei diritti, chiedendo di essere messo in regola - aggiunge - sono stato prima insultato, e poi cacciato via».

Ad aver fatto infuriare il sacerdote sarebbe stata una lettera che il signor Leonardi avrebbe inviato al vicario della Curia arcivescovile, monsignor Salvatore Genchi, per denunciare «l'atteggiamento reticente di padre Verde». «A marzo del 2015 sono stato convoncato nell'ufficio di monsignor Verde - continua Leonardi - lui mi ha sventolato in faccia la raccomandata, urlando e dicendomi di dover andare via, dandomi anche il consiglio beffardo di sottopormi a una visita psichiatrica».

Per il suo operato all'interno della chiesa, il signor Leonardi, racconta di aver percepito la somma di quattrocento euro al mese, per tutto il periodo della sua permanenza. «Una cifra sempre uguale che mi veniva versata puntualmente i primi giorni del mese». Per questo motivo, dopo essersi rivolto a un avvocato civilista e a un lavorista, il 14 aprile dello stesso anno Leonardi ha deciso di presentare un esposto all'ispettorato del lavoro della Regione Sicilia.

Chiedendo la regolarizzazione del rapporto di lavoro, l'applicazione del contratto di categoria e le relative differenze retributive, il Tfr, la tredicesima e la quattordicesima mensilità dell'anno 2014 e il pagamento delle ferie non godute e delle festività non pagate. Oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Richieste che, durante una prima fase di conciliazione, sono state ritenute irricevibili dal sacerdote. Il quale, intervistato da MeridioNews, ha negato il presunto rapporto di lavoro con Leonardi.

«La chiesa dei Minoriti non è una parrocchia - spiega Antonino Verde - non ci sono funerali, battesimi o cresime, quindi non c’è stato mai il bisogno di un sacrista. La nostra comunità - continua - si regge sull’intervento dei volontari, e il signor Leonardi era uno di questi». La conoscenza tra i due uomini si sarebbe consolidata, stando alle parole di Verde, tramite la madre del prete «che dopo la morte dei genitori del poveruomo - aggiunge - cucinava per lui come gesto di carità». La stessa che avrebbe spinto il sacerdote a dare ogni tanto «piccole somme» durante la sua opera volontaria.

«Purtroppo quello che viene fatto per beneficienza viene poi riconosciuto come un diritto acquisito - continua il prelato - Leonardi non ha mai preso una scopa, uno straccio, un paramento, non faceva di questo il suo lavoro». Un rapporto «di famiglia», spiega il monsignore, che però si sarebbe rotto dopo che Loneardi «è andato a disturbare mezza Catania, arrivando persino in arcivescovado». E aggiunge: «Mi dispiace molto, noi gli abbiamo anche offerto diversi lavori che però ha sempre rifiutato, perché era al carro di un noto politico catanese che gli prometteva lavori e lo teneva al suo seguito». Versione confermata da Leonardi che, però, specifica: «Frequentavo la segreteria politica per avere un lavoro, è vero, ma questo non vuol dire che aveva il diritto di non farmi un contratto. La Chiesa - conclude - butta un poveretto in mezzo alla strada. È questa la loro misercordia?».
 
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view post Posted on 8/2/2019, 18:05

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http://www.secoloditalia.it/2019/02/mercat...ove-tecnologie/

Mercato del lavoro, è boom di sacrestani: sono giovani e ben pagati, Alla faccia delle nuove tecnologie
venerdì 8 febbraio 15:11 - di Carmine Crocco

È boom di sacrestani. È un lavoro tutt’altro che in via di estinzione. È infatti una figura ancora molto presente nelle nostre parrocchie. Questo lavoro sarà celebrato a Vicenza, nella due giorni che parte il 16 febbraio, nel corso della rassegna liturgica Koinè. Sono 2400 – secondo i dati Inps – i sacrestani stipendiati. Molti sono giovani : basti pensare che nella docesi di MIlano parecchi lavoratori della parrocchia, per così dire, hanno un’età cdi 23-24 anni. Discreto è anche lo stipendio, che oscilla dai 1100-1200 ai 1600 euro: dipende dalla’nxìzianità di servizio.

Casi di lavoro in nero
Ma non è tutto oro quello che riluce: ci sonoanchestuazioni di lavoro nero. Tant’è che la Federazione dei sacrestani ha deciso di correre ai ripari: “In occasione dell’ultimo contratto – spiega il viceoresudente Bozzolan- insieme alla controparte Faci (in pratica il ‘sindacato’ dei preti) abbiamo istituito un ente bilaterale per cui sia le parrocchie sia i sacristi, usando il nostro contratto, sono obbligati per legge a versare una quota irrisoria e a mandare i loro dati. Stiamo raccogliendo un sacco di dati di gente regolarmente assunta ma emerge purtroppo anche tanto lavoro in nero, soprattutto al Sud. Ovviamente abbiamo scoperto che anche al Nord ci sono dei casi di nero. È altrettanto vero che ci sono i volontari perchè se una parrocchia media sui 10-12 mila abitanti può permettersi il sacrista a tempo pieno, alias stipendiato, le piccole parrocchie devono farsi forza con i volontari. Una parrocchia di 2500 abitanti fino a vent’ anni fa manteneva il sacrista che viveva insieme al prete praticamente di elemosina”.

 
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19 replies since 15/9/2008, 09:05   1864 views
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