Laici Libertari Anticlericali Forum

La crisi delle scuole cattoliche tra tagli di personale e di stipendio, Docenti costretti ad aderire a cooperative per non perdere il lavoro

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view post Posted on 14/9/2007, 22:29
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio-lo...otare/1768848/6

TrentinoConsulta il giornale onlineIL VOTO SULLA SCUOLA
Referendum, il vescovo invita a non votare
Elisabetta Brunelli
Sui finanziamenti alle private Bressan si schiera con il fronte astensionista
«Non andare alle urne significa fiducia nel consiglio provinciale»

«Le scuole cattoliche garantiscono un’educazione libera» TRENTO. Il vescovo fa quadrato con i laici della Consulta diocesana. Il 30 settembre non andrà a votare per il referendum provinciale sulla scuola. Monsignor Luigi Bressan ha rivelato la sua posizione in un’intervista al settimanale Vita trentina, nel numero uscito ieri. «L’indicazione della Consulta diocesana dei laici - afferma l’arcivescovo sul giornale diocesano - mi trova pienamente d’accordo. Ho a cuore la promozione del bene comune e aderisco quindi alla scelta di non partecipare al voto».

«Non parteciperemo al referendum del 30 settembre» aveva annunciato a fine agosto la Consulta diocesana. Realtà che riunisce 45 rappresentanti di tutti i movimenti, associazioni e aggregazioni laicali della Chiesa trentina. «Proponiamo di non partecipare al voto» ha ribadito lunedì scorso in una conferenza stampa il Comitato per la libertà d’educazione. Comitato a cui hanno dato vita decine di soggetti diversi che spaziano da associazioni a movimenti a partiti politici. Nelle ultime settimane è stato un susseguirsi di appelli a disertare le urne. Da Forza Italia all’Udc. L’invito a non recarsi alle urne dal fronte dei referendari viene considerata una posizione antieducativa e che non appartiene alla cultura democratica. Mirata a ostacolare il raggiungimento del quorum perché il referendum è valido solo se va a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto.

Nell’intervista a Vita trentina il vescovo Bressan osserva: «Nell’ambito politico è inevitabile dover scegliere tra opzioni diverse: l’andare a votare “no” al referendum può essere più espressivo, ma la scelta dell’astensione in questa situazione si rivela la più efficace». Rispetto all’appello all’astensione che i vescovi italiani avevano lanciato in occasione del referendum sulle legge 40 relativa alla fecondazione, monsignor Bressan dice che «ogni caso va esaminato a sé». E aggiunge: «Questa volta astenersi significa anche esprimere la fiducia nel lavoro e nelle decisioni del Consiglio provinciale, che a larghissima maggioranza ha varato la legge sul “Sistema educativo di istruzione e formazione in Trentino”». La legge 5 dell’agosto 2006, di cui ora con il referendum si chiede di cancellare due norme relative al finanziamento delle scuole paritarie, era stata approvata con il voto favorevole di 31 consiglieri su 35.

Tornando all’intervista, si leggono altri pensieri di monsignor Bressan. «Le scuole paritarie d’ispirazione cristiana - afferma il vescovo - consentono alle famiglie la libertà di scelta educativa. Offrono un servizio alle nuove generazioni, tanto sotto il profilo qualitativo dell’insegnamento, quanto nell’educazione ai valori della solidarietà, della corresponsabilità sociale, della vita intesa come progetto. Nel caso del Trentino c’è anche dell’altro. Penso a tutte quelle scuole fondate o comunque servite dai nostri parroci: l’alfabetizzazione generalizzata, che tante altre Regioni ci invidiano perché risalente ancora all’Ottocento, la si deve proprio alla disponibilità di tanti preti di paese. Quanti di loro, fin dalla metà del Cinquecento, hanno svolto un servizio di istruzione a favore della nostra gente: è la nostra storia a difendere la scuola paritaria. Più in generale, è tutta la tradizione trentina ad essere innervata di tanti esempi di collaborazione tra enti pubblici e istituzioni del privato sociale».

(14 settembre 2007)
 
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view post Posted on 16/11/2007, 14:32
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http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.ph...&npl=&desc_sez=

Ragazzi in fuga dalle superiori cattoliche


ROMA (15 novembre) - Sempre meno ragazzi si iscrivono alle scuole superiori cattoliche. Il numero delle classi, infatti, è passato da 4.717 del biennio 1997-1998, a 3.650 del 2006-2007. Le scuole elementari cattoliche, invece,hanno visto un incremento di iscritti, negli ultimi dieci anni, riempiendo 250 sezioni in più. Anche le medie sono rimaste stabili.

Secondo i dati della Fidae (Federazione istituti di attività educative), presentati in occasione della sua 60esima assemblea nazionale, dall'anno scolastico 1992-1993 al 2006-2007, sono stati chiusi 501 istituti parificati. Nel Lazio ne sono scomparsi 76, in Lombardia 72 e in Piemonte 71. Le perdite maggiori si sono avute tra il 1999 e il 2001: 48 scuole all'anno. Lo scorso anno scolastico, 268.897 alunni hanno frequentato i corsi degli istituti aderenti alla Fidae, con un picco di 143.722 alle elementari. Di questi alunni, 2.156 erano disabili, 4.580 stranieri e 1.177 non cattolici (248 solo nel Lazio).

Fondi alle scuole cattoliche. La Fidae ora si sta battendo per assicurare anche agli studenti delle scuole cattoliche i corsi di recupero dei debiti scolastici, chiedendo al ministero della Pubblica Istruzione gli stessi fondi previsti per gli istituti pubblici. Il ministro Giuseppe Fioroni non si è espresso in merito alla questione, limitandosi a dire che rispetterà «quanto previsto dall'articolo 33 della Costituzione» e che «rispetto agli ultimi 10 anni nulla è cambiato sul fronte dei corsi di recupero».

All'Assemblea nazionale della Fidae, che si è svolta oggi a Roma, don Giancarlo Battistuzzi, vicepresidente della federazione, ha sottolineato che «la normativa in materia è un po' ambigua perché parla di scuole pubbliche e non si capisce bene se siano comprese le paritarie». Battistuzzi ha aggiunto che si cerca chiarezza, ma senza entrare «in contrapposizione con le istituzioni», soprattutto in un momento delicato come questo. «Questi soldi li chiediamo per una questione di giustizia sociale - ha aggiunto il vicepresidente - e perché la Costituzione lo prevede».

«Vorrei anche ricordare alla Fidae - ha risposto Fioroni - che l'attuale governo ha ripristinato un terzo dei fondi destinati alle paritarie, tagliati dal precedente esecutivo, e ha eliminato quel meccanismo folle che equiparava la scuole non profit alle grandi aziende».

Lo stato dei fatti è che «ad oggi i soldi non ci sono - ha commentato don Battistuzzi - ma può darsi che raschiando il barile». La Fidae ha, però, assicurato che se pure non arrivassero i finanziamenti dallo Stato le scuole paritarie cercherebbero comunque di aiutare i ragazzi a recuperare le lacune formative.
 
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view post Posted on 5/11/2008, 15:36
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http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/SC...ttaglio/3394464

SCUOLA: BERLUSCONI, CERCHEREMO EVITARE TAGLIO A PRIVATE
"Cercheremo di non togliere i 134 milioni alle scuole private e cattoliche". E' l'impegno del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenuto questa mattina alla Fiera Milano di Rho. "Ho una grossa colpa - ha detto Berlusconi - non mi ero accorto che nella Finanziaria era previsto questo taglio alle scuole private e cattoliche". Il Premier parla di "una svista colpevole" e assicura il suo impegno per evitare questi tagli.


(05 novembre 2008)

http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.ph...&npl=&desc_sez=

Premier: nessun taglio alla scuola cattolica


MILANO (5 novembre) - Il premier Silvio Berlusconi commenta la Finanziaria intervenendo all'inaugurazione del salone del Ciclo e Motociclo a Fiera Milano e spiega: «Devo ammettere una mia colpa, non mi ero accorto che nella Finanziaria 134 milioni sono stati tolti alla scuola privata cattolica. Cercheremo di non toglierli». Il premier ha sottolineato che «è una libertà per tutti - ha detto Berlusconi - che ci sia una scuola privata per le famiglie che abbiano a cuore lo studio dei loro figli anche secondo determinati valori».



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Art. 33 della Costituzione

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
 
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view post Posted on 5/11/2008, 15:57
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Scuole cattoliche in Italia

1991 = 11.121
2004 = 8.472
2005 = 8.371 (6.044 materne, 1.225 elementari, 1.102 medie e superiori)
2008 = .................................... 1.065 elementari, 584 medie, 424 superiori + 21 convitti elementari, 8 convitti medie, 15 convitti superiori)

La profonda crisi della scuola cattolica, accompagnata a un drastico calo delle suore (da sempre tenutarie della maggior parte degli istituti cattolici), fa comprendere come sia forte la pressione della CEI sul governo Berlusconi.

Edited by GalileoGalilei - 5/11/2008, 16:43
 
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view post Posted on 5/11/2008, 16:27
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Dal sito FIDAE.IT http://www.fidae.it/ASP/gestori.asp


Scuole, classi, docenti religiosi, docenti laici, docenti totali, alunni maschi, alunni femmine, alunni totali

Elementari 1065 6748 2044 9471 11515 73537 71580 145117
Medie 584 2794 1000 6885 7885 32210 28150 60360
Licei Classici 134 710 318 1982 2300 5822 6987 12809
Licei Scientifici 170 1018 393 2741 3134 13239 7735 20974
Licei Artistici 9 65 11 170 181 330 1089 1419
Licei Linguistici 90 426 180 1405 1585 1650 5020 6670
Ist. Magistrali 104 552 253 1678 1931 3372 7228 10600
Scuole Magistrali 26 142 62 383 445 676 2335 3011
Ist. Tecn. Industriali 21 159 51 430 481 2924 429 3353
Ist. Tecn. Commerciali 37 148 64 533 597 1344 998 2342
Ist. Tecn. Geometri 10 47 25 137 162 643 97 740
Ist. Tecn. Agrari 3 12 7 40 47 141 12 153
 
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Flavius-Claudius-Iulianus
view post Posted on 5/11/2008, 17:52




Almeno avesse la buona creanza di starsene zitto. I politici di un tempo riuscivano a salvare le apparenze.
Lui nemmeno quelle.
 
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ulisse62
view post Posted on 5/11/2008, 19:36




Ma le scuole private, anche quelle cattoliche, non dovrebbero in alcun modo gravare sullo Stato, almeno così dice la Costituzione, non c'è nessuno che glielo ricordi? Napolitano ma che ci stai a fà se non garantisci nemeno la Carta Fondamentale????
 
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Flavius-Claudius-Iulianus
view post Posted on 5/11/2008, 20:36




Si dice anche che la Repubblica italiana sia fondata sul lavoro.
Bella barzelletta.
 
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view post Posted on 5/11/2008, 21:03
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CITAZIONE (ulisse62 @ 5/11/2008, 19:36)
Ma le scuole private, anche quelle cattoliche, non dovrebbero in alcun modo gravare sullo Stato, almeno così dice la Costituzione, non c'è nessuno che glielo ricordi? Napolitano ma che ci stai a fà se non garantisci nemeno la Carta Fondamentale????

Si, lo dice l'art. 33 della Costituzione: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

Il divieto viene aggirato finanziando i genitori degli alunni, che finanziano le scuole private. Disposizioni sicuramente incostituzionali, ma che vengono puntualmente osservate.
 
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Felipe-bis
view post Posted on 5/11/2008, 21:07




berlusconi ennesimo leccaculo del vaticano. Ma si sa, poveretto, lui vuole fare la comunione.
 
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view post Posted on 6/11/2008, 12:48
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Cominciano i piagnistei. I preti battono a denari. Vogliono i contributi regionali e vogliono i contributi pure dal governo.

http://www.oggitreviso.it/asili-parrocchia...a-del-gas-10472

ASILI PARROCCHIALI ALLA CANNA DEL GAS

Protestano i parroci: forse il blocco delle iscrizioni e l’aumento delle rette
Castelfranco – Allarme per gli asili parrocchiali della Castellana. Il patto di stabilità imposto dal governo non fa arrivare i soldi promessi dal Ministero e dalla Regione su cui i parroci che gestiscono le suole materne avevano fatto affidamento per elaborare i propri bilanci.
Ora preti e insegnanti sono pronti alla protesta. Forse ci saranno degli scioperi, ma a preoccupare sono l’ipotesi di posticipo a data da destinarsi delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico ed il possibile aumento della retta sborsata ogni mese dalle famiglie.
Decisioni che verranno prese a seguito dell’incontro in programma per lunedì prossimo al Centro Don Enersto Bordignon organizzato da “Otto per l’infanzia”, il coordinamento delle scuole parrocchiali paritarie di Castelfranco. L’incontro è stato intitolato: “Scuole per l’infanzia in ginocchio”.
«Anche nella Castellana la precaria situazione economica, la mancata erogazione dei contributi regionali e la riduzione dei contributi ministeriali stanno mettendo in ginocchio le scuole d’infanzia parrocchiali paritarie, che rischiano la chiusura», scrivono in una nota gli organizzatori.
«Ci troviamo costretti a prospettare il blocco delle iscrizioni – fa sapere Don Mauro Siminioni, parroco di Salvatronda e membro del coordinamento -. Per via dei blocchi imposti dal patto di stabilità non ci sono arrivati i soldi che aspettavamo. Si parla di circa 2.500 euro a bambino».
Ci sono asili che hanno dovuto ricorrere alle banche per farsi prestare i soldi necessari per far andare avanti la propria attività. «Ci potrebbe essere un aumento delle rette di 30 euro al mese – fa sapere Don Carlo Velludo, presidente del coordinamento delle scuole parrocchiali a livello provinciale –. Se i soldi non arrivano se ne dovrebbe occupare il Comune che però non ha gli spazi necessari per farlo».

Autore:
Data di pubblicazione: 06-11-2008
 
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Ragionatore
icon8  view post Posted on 12/11/2008, 21:46




CITAZIONE (ulisse62 @ 5/11/2008, 19:36)
Ma le scuole private, anche quelle cattoliche, non dovrebbero in alcun modo gravare sullo Stato, almeno così dice la Costituzione, non c'è nessuno che glielo ricordi? Napolitano ma che ci stai a fà se non garantisci nemeno la Carta Fondamentale????

Ha ragione Beppe Grillo quando chiama il Capo dello Stato "Morfeo"...
Mi viene da vomitare! :sick:
 
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darik
view post Posted on 17/11/2008, 00:07




CITAZIONE (Ragionatore @ 12/11/2008, 21:46)
Ha ragione Beppe Grillo quando chiama il Capo dello Stato "Morfeo"...
Mi viene da vomitare! :sick:

ma come?! ha appena detto ke dobbiamo fare sacrifici (noi; non lui) perké la situazione è seria...
e lui è preoccupato...forse l'appannaggio presidenziale gli sembra esiguo...sapete bene ke il costo della vita aumenta di continuo..e il lavoro di presidente è a tempo deterrminato ( mica è un re) e il futuro è incerto.

darik
 
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view post Posted on 18/11/2008, 14:03
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http://www.partitodemocratico.it/gw/produc...px?ID_DOC=64721

18 novembre 2008
Ufficio stampa | Comunicato stampa
SCUOLA: MOZIONE SENATORI PD, "RIPRISTINARE FONDO SCUOLE PARITARIE"
"Garantire la possibilità che la scuola dell'infanzia sia assicurata a tutti gli alunni nel nostro Paese"

Mozione dei senatori del Pd Antonio Rusconi, capogruppo in Commissione istruzione, Mariapia Garavaglia, ministro dell'Istruzione del Governo ombra, Mariangela Bastico Mauro Ceruti, Anna Serafini, Albertina Soliani, Flavio Pertoldi, Vincenzo Vita.

I senatori del Pd Antonio Rusconi, capogruppo in Commissione istruzione, Mariapia Garavaglia, ministro dell'Istruzione del Governo ombra, Mariangela Bastico, Mauro Ceruti, Anna Serafini, Albertina Soliani, Flavio Pertoldi, Vincenzo Vita hanno presentato oggi una mozione che impegna il Governo a "ripristinare immediatamente la somma di 133 milioni di euro sul fondo delle scuole paritarie per garantire la possibilità che la scuola dell'infanzia sia assicurata a tutti gli alunni nel nostro Paese". I parlamentari fanno presente che "la libertà di scelta educativa delle famiglie e, quindi, la parità scolastica, è un diritto giuridico e costituzionale" e che "con la legge n. 62 del 2000 sono stati definiti i criteri per il riconoscimento delle scuole paritarie, gestite dagli enti locali o da soggetti privati, che sono parte, insieme alle scuole statali, del sistema nazionale di istruzione pubblica". "Dal 2002 però - sottolineano i parlamentari - il contributo alle scuole paritarie è fermo a 536 milioni di euro, per l’80% destinato alla scuola dell’infanzia che in molti piccoli comuni è l’unica risposta alle famiglie".

Aggiungono i senatori del Pd: "Nel disegno di legge finanziaria 2009 e nel Piano triennale del Bilancio dello Stato risulta un 'taglio' ingiustificato di oltre 133 milioni di euro/anno, che metterebbe anche le scuole F.I.S.M. – che rappresentano il 60% delle scuole paritarie – in condizione di non assicurare la prosecuzione del servizio per i 500.000 bambini che la frequentano e comprometterebbe l’applicazione del C.C.N.L. per gli oltre 40.000 dipendenti "Inoltre - aggiungono i senatori - in questi anni, causa l’aumento di istituti accreditati, la somma versata dallo Stato a ogni sezione di scuola dell’infanzia o paritaria è diminuita progressivamente. Tali contributi non sottraggono comunque risorse alle scuole statali".

Ancora: "La Federazione Italiana Scuole Materne (FISM), che rappresenta oltre 8.000 scuole materne paritarie cattoliche, aveva inviato - informano i parlamentari - una lettera ai deputati della Commissione Bilancio della Camera, che stava esaminando la finanziaria, chiedendo 'l’immediato ripristino' della somma e 'l’inserimento nel Piano pluriennale del Bilancio dello Stato di adeguate risorse per il graduale raggiungimento della piena parità scolastica economica, oltre che giuridica'".

"E' necessario quindi - concludono - che il Governo riveda le sue posizioni e restituisca al fondo delle scuole paritarie la somma sottratta"
 
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view post Posted on 18/11/2008, 15:52
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Al momento alla Camera è passata la riduzione del 25% dei contributi alle scuole private (di cui l'80% in mano a preti e religiosi cattolici). Ce lo fa sapere questa associazione di scuole cattoliche.

http://www.agensir.it/pls/sir/V2_S2DOC_A.a...uest&rifp=guest

Martedi 18 Novembre 2008
13:48 - SCUOLA: FISM, TAGLI ALLA SCUOLA PARITARIA “GRAVE ERRORE POLITICO”

“Le risorse destinate al sistema paritario sono irrisorie ed il loro importo è lo stesso di otto anni fa. Questa situazione può determinare la chiusura forzata di molte scuole, togliendo a molti territori, soprattutto periferici o a rischio, l’unico presidio educativo esistente. Sarebbe un impoverimento per tutti”. E’ il grido d’allarme della Fism (Federazione italiana scuole materne), dopo l’approvazione, da parte della Camera, del taglio di ben 133,4 milioni di euro dal capitolo delle scuole paritarie, comprese anche le scuole paritarie comunali, proposto dal governo per il prossimo anno 2009, con una riduzione del 25% rispetto al 2008. “Il taglio – fa presente la Fism in una nota - è stato effettuato nonostante due emendamenti proposti da parlamentari della maggioranza e dell’opposizione, e le dichiarazioni pubbliche del capo del governo, Silvio Berlusconi, che lo definiva una svista deplorevole”. Di fronte a questa “drammatica situazione”, che “può decretare l’eutanasia del sistema paritario”, la Fism chiede al Senato di “intervenire a correggere questo grave errore politico che penalizza migliaia di genitori, alunni ed insegnanti e non riconosce il diritto fondamentale della libertà di scelta educativa, garantito dalla Costituzione Italiana e rende puramente nominale il fatto che il sistema nazionale di istruzione sia costituito dalle scuole statali e non statali”.
 
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