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Strasburgo, dopo il no arriva il si al crocefisso in aule scolastiche, e le altre storie di crocifissi

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Felipe-bis
view post Posted on 3/11/2009, 12:04




http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/s...fissi-aule.html

SCUOLA & GIOVANI La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dato ragione ad una cittadina italiana
che nel 2002 aveva chiesto all'istituto frequentato dai figli di togliere il simbolo
Strasburgo, no al crocefisso in aula Coe: "Viola la libertà di religione"

STRASBURGO - La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione degli alunni". E' quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo nella sentenza su un ricorso presentato da una cittadina italiana.

Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale "Vittorino da Feltre" di Abano Terme, in provincia di Padova, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule. A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia. Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione.
(3 novembre 2009)
 
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view post Posted on 3/11/2009, 12:38
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Ora sarà il caso di togliere i crocifissi da tutti gli uffici pubblici, scuole, tribunali, ospeali, municipi ecc.

E per noi laici è giunto il momento di far causa allo stato italiano ogni volta che questi simboli non vengono rimossi. A furia di pagare risarcimenti i funzionari dovranno adeguarsi.
 
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view post Posted on 3/11/2009, 13:02
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http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/s...fissi-aule.html

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dato ragione ad una cittadina italiana
che nel 2002 aveva chiesto all'istituto frequentato dai figli di togliere il simbolo
Strasburgo, no al crocifisso in aula
Gelmini: offese le nostre tradizioni

Strasburgo, no al crocifisso in aula Gelmini: offese le nostre tradizioni
STRASBURGO - La presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche costituisce "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione degli alunni". E' quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo nella sentenza su un ricorso presentato da una cittadina italiana.
Ma la decisione di Strasburgo sta già provocando le prime, durissime reazioni. Soprattutto nel centrodestra tra i cattolici. A partire dal ministro Gelmini che parla di tradizioni italiane offese. Più cauto il Vaticano che si trincera dietro un temporaneo no comment.

Risarcimento per la donna che ha denunciato. Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale "Vittorino da Feltre" di Abano Terme, in provincia di Padova, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocifissi dalle aule. A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia. Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione, stabilendo inoltre che il governo italiano debba pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali. La sentenza è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.

I sette giudici della Corte europea hanno sentenziato oggi che la presenza dei crocifissi nelle aule, "che non è possibile non notare", può facilmente essere interpretata dai ragazzi di ogni età come un evidente "segno religioso" e, dunque, potrebbe condizionarli. E se questo condizionamento può essere di "incoraggiamento" per i bambini già cattolici, può invece "disturbare" quelli di altre religioni, in particolare se appartengono a "minoranze religiose" o gli atei

Il precedente. L'ultimo round dell'annosa polemica sui crocifissi a scuola si era chiuso a febbraio, con una sentenza della Cassazione. In quell'occasione la Corte aveva annullato una sentenza di condanna per interruzione di pubblico ufficio nei confronti del giudice Luigi Tosti, che aveva rifiutato di celebrare udienze in un'alula dove era affisso un crocifisso.

Le reazioni. In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza della Corte di Strasburgo, infuriano le prime reazioni. La prima levata di scudi arriva dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini: "La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo ma è un simbolo della nostra tradizione. La storia d'Italia passa anche attraverso simboli, cancellando i quali si cancella una parte di noi stessi. Nel nostro Paese nessuno vuole imporre la religione cattolica attraverso la presenza del crocifisso". Poi l'affondo a Strasburgo: "Nessuno, nemmeno qualche corte europea ideologizzata, riuscirà a cancellare la nostra identità. La nostra Costituzione riconosce, giustamente, un valore particolare alla religione cattolica. Non vorrei che alcune norme a cui si rifanno i giudici della Corte di Strasburgo fossero in contrasto con il nostro dettato costituzionale. Non è eliminando le tradizioni dei singoli paesi che si costruisce un'Europa unita, bisogna anzi valorizzare la storia delle nazioni che la compongono. Per questi motivi, secondo me il crocifisso rappresenta l'Italia e difenderne la presenza nelle scuole significa difendere la nostra tradizione".

Sulla stessa linea il commento del ministro per le Politiche agricole Luca Zaia: "Non posso che schierarmi con tutti coloro, credenti e non, religiosi e non, cristiani e non, che si sentono offesi da una sentenza astratta e fintamente democratica". E' cauta, invece, la reazione del Vaticano: "Credo che ci voglia una riflessione, prima di commentare", ha detto padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede.
(3 novembre 2009)
 
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fermakon
view post Posted on 3/11/2009, 13:10




L'ho appena sentito al TG e son subito venuto qua a festeggiare!

Evvai!!!!

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PS: l'Italia ha già annubciato il ricorso avverso la decisione.. -_-
 
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view post Posted on 3/11/2009, 13:46
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http://www.asca.it/news-UE_CROCIFISSO__MON...71648-ORA-.html

03-11-09
UE/CROCIFISSO: MONS. VEGLIO', SONO COSE CHE DANNO MOLTO FASTIDIO


(ASCA) - Citta' del Vaticano, 3 nov - Ancora 'bocche cucite' in Vaticano sulla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sull'esposizione dei crocifissi nelle scuole.

L'unica battuta sull'argomento e' sfuggita stamane al presidente del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, mons. Antonio Maria Veglio' che, pur non volendo commentare la notizia appena giunta, ha pero' aggiunto che ''sono cose che danno molto fastidio''.

gc/sam/lv

http://www.agi.it/news/notizie/20091103123...so_nostra_socia

CROCEFISSO: UAAR, UE DA' RAGIONE A RICORSO NOSTRA SOCIA

(AGI) - Roma, 3 nov. - La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha detto "no" ai crocifissi in classe, pronunciandosi sul ricorso di una cittadina italiana, nostra socia. Lo afferma in una nota l'Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti) precisando di aver "promosso, sostenuto, curato tecnicamente l'iter giuridico, che era gia' passato da Tar del Veneto, Corte Costituzionale e Consiglio di Stato. Quest'ultimo aveva stabilito - si ricorda nella nota - la legittimita' della presenza del crocifisso in classe, adottando per di piu' la formula del "crocifisso quale simbolo della laicita' dello Stato": una linea chiaramente sconfessata da Strasburgo".
Dunque, conclude la nota, "e' un grande giorno per la laicita' italiana" dice Raffaele Carcano, segretario nazionale dell'Uaar.

http://www.borsaitaliana.it/borsa/area-new...l?newsId=155304

Crocifisso: Italia fara' ricorso

Contro la sentenza della Corte di Strasburgo


Crocifisso: Italia fara' ricorso (ANSA)- STRASBURGO, 3 NOV -Il governo italiano ricorrera' contro la sentenza di oggi della Corte europea dei diritti dell'uomo sui crocifissi nelle aule scolastiche. Lo ha dichiarato il giudice Lettieri, che difende l'Italia davanti alla Corte di Strasburgo. Mentre il Vaticano ha annunciato che vuole leggere la motivazione prima di pronunciarsi sulla sentenza che ha condannato la presenza dei crocifissi nelle aule, la sentenza della Corte Europea ha scatenato le reazioni nel mondo politico.

03 Nov 13:38
 
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Felipe-bis
view post Posted on 3/11/2009, 13:57




CITAZIONE (fermakon @ 3/11/2009, 13:10)
L'ho appena sentito al TG e son subito venuto qua a festeggiare!

Evvai!!!!

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PS: l'Italia ha già annubciato il ricorso avverso la decisione.. -_-

Si sparassero!

http://www.uaar.it/news/2009/11/03/grande-...cifissi-classe/

Grande successo per la laicità: la UE dice «no» ai crocifissi in classe

La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha detto «no» ai crocifissi in classe, pronunciandosi sul ricorso di una cittadina italiana, socia Uaar. L’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti ha infatti promosso, sostenuto e curato tecnicamente tutto l’iter giuridico, che era già passato da Tar del Veneto, Corte Costituzionale e Consiglio di Stato. Quest’ultimo aveva stabilito la legittimità della presenza del crocifisso in classe, adottando per di più la formula del «crocifisso quale simbolo della laicità dello Stato»: una linea chiaramente sconfessata da Strasburgo.
«È un grande giorno per la laicità italiana. - sostiene Raffaele Carcano, segretario nazionale dell’Uaar - Siamo dovuti ricorrere all’Europa per avere ragione, ma finalmente la laicità dello Stato italiano, affermata da tutti a parole, trova conferma in un provvedimento epocale».
«Gli alunni potranno finalmente studiare in una classe priva di simboli religiosi.- prosegue Carcano – Perché la scuola è laica, cioè di tutti: credenti e non credenti. Ed è assurdo che bambini anche di pochi anni siano costretti a subire l’inevitabile condizionamento indotto dalla presenza del simbolo di una sola confessione religiosa».

Comunicato stampa UAAR

Io sono socio UAAR :) :) :)
 
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vaticANO
view post Posted on 3/11/2009, 14:31




W la Comunità Europea!!!! Liberateci!
 
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view post Posted on 3/11/2009, 14:42
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CITAZIONE (vaticANO @ 3/11/2009, 14:31)
W la Comunità Europea!!!! Liberateci!

Veramente la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non è un organismo della UE, ma comprende quasi tutti gli stati dell'Europa (non il Vaticano)

I giudici che hanno emesso la sentenza appartengono anche a stati extra UE, come la Serbia e la Turchia: Francoise Tulkens (Belgio, presidente), Vladimiro Zagrebelsky (Italia), Ireneu Cabral Barreto (Portogallo), Danute Jociene (Lituania), Dragoljub Popovic (Serbia), Andras Sajò (Ungheria), e Isil Karakas (Turchia).
 
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view post Posted on 3/11/2009, 15:02
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I 47 stati membri del Consiglio, di cui la Corte è organo giudicante: http://it.wikipedia.org/wiki/Consiglio_d%2...pa#Stati_membri
 
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view post Posted on 3/11/2009, 16:41
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http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/po..._993285816.html


Dal ricorso al Consiglio di Stato. Le tappe della vicenda
Risale al 2002 ed ha avuto un lungo iter giudiziario

03 novembre, 16:05

ROMA - La vicenda relativa all'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche - sulla quale è arrivato oggi il no all'Italia da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo - risale al 2002 ed ha avuto un lungo iter giudiziario.

IL FATTO - Il 27 maggio 2002 il Consiglio di Istituto della scuola Vittorino da Feltre di Abano Terme (Padova) respinge il ricorso della famiglia di due alunne e decide che possono essere lasciati esposti negli ambienti scolastici i simboli religiosi, ed in particolare il crocifisso, unico simbolo esposto.

IL RICORSO - La decisione del Consiglio di Istituto viene impugnata dalla madre delle due alunne davanti al Tar per il Veneto. Nel ricorso si sostiene che la decisione del Consiglio di Istituto sarebbe stata presa in violazione del principio di laicità dello Stato, che impedirebbe l'esposizione del crocifisso e di altri simboli religiosi nelle aule scolastiche, perché violerebbe la "parità che deve essere garantita a tutte le religioni e a tutte le credenze, anche a-religiose".

LA POSIZIONE DEL MINISTERO - Il Ministero dell'Istruzione, costituitosi nel giudizio, sottolinea che l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche è prevista da disposizioni regolamentari contenute in due regi decreti: uno del 1924, n. 965; l'altro del 1928, n. 1297 Tali norme, per quanto lontane nel tempo, sarebbero tuttora in vigore, come confermato dal parere reso dal Consiglio di Stato (n. 63/88).

LA PRIMA DECISIONE DEL TAR, ATTI ALLA CONSULTA - Il Tar compie un approfondito esame delle norme regolamentari sull'esposizione del crocifisso a scuola e conclude che esse sono tuttora in vigore. Estende, tuttavia, l'esame alla valutazione di altri profili della vicenda e rimette gli atti alla Corte costituzionale. La norma che prescrive l'obbligo di esposizione del crocifisso - scrivono i giudici - sembra delineare "una disciplina di favore per la religione cristiana, rispetto alle altre confessioni, attribuendole una posizione di privilegio", che apparirebbe in contrasto con il principio di laicità dello Stato.

LA CORTE COSTITUZIONALE, RICORSO INAMMISSIBILE - La consulta dichiara inammissibile il ricorso: le norme sull'esposizione del crocifisso a scuola sono "norme regolamentari", prive "di forza di legge" e su di esse "non può essere invocato un sindacato di legittimità costituzionale, né, conseguentemente, un intervento interpretativo" della Corte. Gli atti tornano al Tar per la decisione sul ricorso.

SECONDA DECISIONE TAR, CROCE NON CONTRASTA CON LAICITA' - Il crocifisso, "inteso come simbolo di una particolare storia, cultura ed identità nazionale (...), oltre che espressione di alcuni principi laici della comunità (...), può essere legittimamente collocato nelle aule della scuola pubblica, in quanto non solo non contrastante ma addirittura affermativo e confermativo del principio della laicità dello Stato repubblicano". Si conclude con queste parole la sentenza (n. 1110 del 22 marzo 2005) con la quale il Tar rigetta il ricorso della madre della due alunne di Abano Terme

IL CONSIGLIO DI STATO, CROCIFISSO HA FUNZIONE EDUCATIVA - Il Consiglio di Stato chiude la parte italiana della vicenda, con il rigetto definitivo del ricorso della madre delle due alunne. Il crocifisso - scrivono i giudici - non va rimosso dalle aule scolastiche perché ha "una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla religione professata dagli alunni"; non è né una "suppellettile", né solo "un oggetto di culto", ma un simbolo "idoneo ad esprimere l'elevato fondamento dei valori civili" - tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione della persona, affermazione dei suoi diritti, riguardo alla sua libertà, autonomia della coscienza morale nei confronti dell'autorità, solidarietà umana, rifiuto di ogni discriminazione - che hanno un'origine religiosa, ma "che sono poi i valori che delineano la laicità nell'attuale ordinamento dello Stato".
 
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view post Posted on 3/11/2009, 18:04
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Le reazioni più deludenti sono quelle di Fini e Bersani, che stupiscono per ubbidienza al Vaticano

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica...3946274880.html

I commenti sulla sentenza della Corte europea
Crocefisso in classe, il Governo annuncia il ricorso. Bersani: "Simbolo che non offende nessuno"
Pierluigi Bersani (Adnkronos) Pierluigi Bersani (Adnkronos)

Bruxelles - (Adnkronos/Ign) - Il neosegretario Pd: "Prevalga il buon senso". Dure le critiche della maggioranza. Gelmini: "Non si cancellano le tradizioni". Frattini: "Colpo mortale all'Europa". Fini: "Laicità istituzioni non neghi Cristianesimo"

Bruxelles, 3 nov. (Adnkronos/Ign) - Una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo dice 'no' ai crocifissi nelle aule scolastiche. In attesa delle motivazioni, piovono i commenti politici e il governo annuncia il ricorso. Lo annuncia il ministro degli Esteri, Franco Frattini: "La decisione della Corte di Strasburgo ha dato un colpo mortale all'Europa dei valori e dei diritti'' e ''il governo farà ricorso''. Lo presenterà il giudice Nicola Lettieri, rappresentante del governo italiano presso la Corte Europea, che nelle prossime settimane sottoporrà il ricorso a un mini-tribunale di 5 giudici, i quali decideranno l'ammissibilità alla Grande Chambre.


Nel ricorso, spiega Lettieri, "sottolineeremo che noi non siamo uno Stato laico, ma concordatario, come sancito dall'articolo 7 della Costituzione, e che quindi ha rinunciato ad alcune delle sue prerogative".


La sentenza, dichiara Fabrizio Cicchitto (Pdl), "suscita anche in chi è laico fortissime perplessità" e "l'Europa non può andare dietro ai fanatici e, per soddisfarli, annullare uno dei punti di riferimento che nel loro complesso costituiscono la nostra identità". Per Gianfranco Fini, anche se per un giudizio completo bisognerà attendere le motivazioni della sentenza europea, si augura che "non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni, che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del Cristianesimo nella società e nella identità italiana''.

E se per il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi, la sentenza "disorienta e preoccupa'', per il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini "la presenza del crocifisso in classe non significa adesione al Cattolicesimo ma è un simbolo della nostra tradizione". "Nel nostro Paese -aggiunge- nessuno vuole imporre la religione cattolica, e tantomeno la si vuole imporre attraverso la presenza del crocifisso. E' altrettanto vero che nessuno, nemmeno qualche corte europea ideologizzata, riuscirà a cancellare la nostra identità''.

Per un'altra quota rosa del governo, Mara Carfagna, il ricorso è giusto perché "il crocefisso non è soltanto un simbolo religioso, ma testimonia una tradizione millenaria, dei valori condivisi dall'intera società italiana''.

"C'è un seme anticattolico che germoglia in Europa e nel nostro Paese", dice il ministro Gianfranco Rotondi. Mentre per Roberto Calderoli (Lega), "la Corte europea ha calpestato i nostri diritti, la nostra cultura, la nostra storia, le nostre tradizioni e i nostri valori. In ogni caso i crocifissi da noi resteranno sulle pareti delle nostre scuole". La sentenza, commenta Mario Borghezio (Lega), "è la fulminea e sinistra risposta dell'Europa al richiamo solennemente pronunciato il 31 ottobre, nel rievocare la caduta del muro di Berlino da Sua Santità Benedetto XVI, il quale auspicava 'che in questo processo della costruzione europea ciascun popolo non sacrifichi la propria identità culturale'''.

Pier Ferdinando Casini (Udc) parla di "pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione europea".

E se il neosegretario Pd Pierluigi Bersani è cauto (pensa che "su questioni delicate qualche volta il buon senso finisce di essere vittima del diritto" e che "antiche tradizioni come quella del crocifisso non possano essere offensiva per nessuno''), sinistra ed atei plaudono.

''E' un grande giorno per la laicità italiana'' afferma Raffaele Carcano, segretario nazionale dell'Uaar, Unione degli atei e degli agnostici razionalisti . Mentre per Paolo Ferrero (Prc) la sentenza "ci segnale giustamente come uno stato laico debba rispettare le diverse religioni ma non identificarsi con nessuna''.

L'Unione delle Comunità islamiche in Italia (Ucoii) non entra nel merito della sentenza. "Noi come musulmani - si limita a dire il portavoce Ezzedin el-Zir - non abbiamo mai chiesto l'eliminazione dei crocifissi dalle aule scolastiche".

Mentre è un'importante sentenza per i Cobas. "Il crocefisso in aula viola la libertà dei genitori e quella di religione", dice il portavoce nazionale Piero Bernocchi sottolineando come la scelta delle Corte europea affermi "quello che da sempre i Cobas e vari gruppi laici e anticlericali sostengono''.
 
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vaticANO
view post Posted on 3/11/2009, 18:09




Bersani fa ben sperare. :(
 
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view post Posted on 3/11/2009, 18:16
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http://magister.blogautore.espresso.repubb...ebelski-senior/

Chi ha bandito il crocifisso dalle scuole? Chiedetelo a Zagrebelski senior

“Per questi motivi la corte all’unanimità…”. Così la corte europea dei diritti dell’uomo ha introdotto il dispositivo della sentenza 3 novembre 2009 n. 30814/06 secondo cui l’esposizione del crocifisso nelle scuole viola la libertà di religione.

Ciò significa che i giudici sono stati tutti concordi nell’accogliere il ricorso presentato dalla italofinlandese Soile Lautsi a nome proprio e dei suoi due figli Dataico e Sami Albertin, alunni dell’Istituto statale “Vittorino da Feltre” di Abano Terme.

I giudici erano sette. E tra loro c’era un italiano, Vladimiro Zagrebelski, fratello maggiore di Gustavo, già membro della corte costituzionale, gran commentatore di “la Repubblica” e vate del pensiero laico-azionista.

Il testo integrale della sentenza, in francese, è scaricabile dal sito dell’Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose.

Il testo integrale della sentenza: http://www.olir.it/ricerca/index.php?Form_Document=5146
 
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Paolo_79
view post Posted on 3/11/2009, 20:53




BELLA, BELLISSIMA, STRAORDINARIA SENTENZA!!

CITAZIONE (GalileoGalilei @ 3/11/2009, 18:04)
Nel ricorso, spiega Lettieri, "sottolineeremo che noi non siamo uno Stato laico, ma concordatario, come sancito dall'articolo 7 della Costituzione, e che quindi ha rinunciato ad alcune delle sue prerogative".

Aiuto :sick: , Felipe, qua occorre il tuo avatar. :P
 
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Leonessa_63
view post Posted on 3/11/2009, 22:40




Finalmente sull' Europa soffia un vento innovativo, ma difficilmente entrerà in Italia ci sono le Alpi che la riparano!!! La UE può fare tutte le leggi e sentenze che vuole nel nostro paese servo del vaticano, dove la maggioranza delle persone vive di tradizioni prevalentemente religiose e di paure dettate da eventuali vendette o punizioni divine, non verranno nemmeno prese in considerazione, per non parlare del groviglio di interessi economici e finanziari che santa romana chiesa ha in ogni dove sia legalmente che e sopratutto illegalmente anche con le organizzazioni criminali di cui si vanta di voler combattere, non conviene fare arrabbiare e inimicarsi le alte sfere del vaticano. Comunque sentir dire che non siamo uno stato laico ma concordatario mi fa incazzare parecchio, e basta con sto concordato, si parla di apportare riforme alla costituzione perchè ormai vecchia, scommettiamo che tali riforme non sfiorerebbero minimamenti gli accordi con la chiesa catolica?
 
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191 replies since 3/11/2009, 12:04   4828 views
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