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Nola. Fallisce di nuovo il "miracolo". Fedeli delusi in cattedrale

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view post Posted on 9/12/2010, 12:22
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Manna, fallisce anche miracolo bis

NOLA - Nessun miracolo. Nessun segno da parte del Santo. Fedeli ancora una volta delusi ieri mattina per il mancato ripetersi del misterioso prodigio, la “materializzazione” del liquido bianco nel calice custodito nella cripta della cattedrale. Come da tradizione infatti, in tanti speravano che dopo il forfait del 15 novembre scorso, giorno interamente dedicato al Santo, patrono della città di Nola insieme a San Paolino, il prodigio potesse ripetersi l’otto dicembre, come successe due anni fa e come sovente accade. Nulla di fatto. San Felice quest’anno non ha voluto sentir ragione e rimanda tutti all’anno prossimo. Moltissimi fedeli ieri mattina alle otto e mezza in punto si sono dati appuntamento in Cattedrale per assistere, nell’apposita cripta, alla messa del miracolo. Forte la delusione per il mancato segnale. Un segno che da sempre consiste in un liquido biancastro, definito manna, che fuoriesce dalla cannula di un tabernacolo che sarebbe, sempre stando alla tradizione, in collegamento con la tomba del Santo. Il liquido, in caso di fuoriuscita, viene raccolto dal sacerdote e mostrato ai fedeli. In molti casi, è utilizzato per segnare con la croce la fronte di ammalati particolarmente gravi. Un miracolo particolarmente atteso dai fedeli che vedono, in ciò, un segnale di “protezione” da parte del Santo. Quella protezione che sicuramente non mancherà nel corso dell’anno ma che per i più “superstiziosi” è ora in bilico. Ora l’appuntamento è tra un anno esatto.
di Autilia Napolitano 09/12/2010
Anno III Numero 343

http://ilcazziblog.splinder.com/archive/2010-11?from=32

Nola onora il suo Santo

Processione San Felice 2010_1

15 novembre 2010. Ancora una volta la città di Nola rende onore al suo Santo Patrono, Felice vescovo e martire. Una solenne processione ha accompagnato ieri sera per le strade del centro il busto argenteo del Santo. Ad aprire il corteo le bandiere delle corporazioni dei Gigli, le associazioni cattoliche e le confraternite. Una sentita manifestazione di fede spontanea e sincera, che da sempre contraddistingue la festa di San Felice, una festa principalmente religiosa. Nola riscopre le sue radici cristiane, che in Felice, martire della Chiesa primitiva, hanno fondamento. La processione, tra due ali di folla plaudente, si è recata come da tradizione presso l’edicola votiva del Santo nella villa comunale per ricordare l’avvenuto prodigio del 26 aprile 1872.

Processione San Felice 2010_2

Durante l’eruzione vesuviana di quel giorno infatti la statua di marmo di S. Felice si contorse prodigiosamente in direzione del Vesuvio, proteggendo la città, minacciata dalla pioggia di ceneri e lapilli. Il vescovo del tempo Mons. Giuseppe Formisano, dopo aver svolto accurate indagini e un regolare processo canonico, pubblicò la sentenza con cui confermava che «la statua in marmo di San Felice, cittadino e vescovo di Nola, addì 26 aprile 1872 siasi prodigiosamente contorta nella sinistra». Fu proprio a partire da quella data che lo stesso vescovo stabilì che ogni anno la solenne processione del busto argenteo del Santo facesse sosta dinanzi al monumento in segno di riconoscenza.

Messa del Miracolo San Felice 2010

Questa mattina, alle ore 9.00, nella cripta del Duomo è stata celebrata la Messa cosiddetta del Miracolo, per chiedere al Santo Patrono il dono della Manna, la sostanza cristallina che scaturisce attraverso una fenditura del marmo che copre il sepolcro di S. Felice e si raccoglie in un calice. Al termine della celebrazione, il parroco del Duomo, insieme al canonico Tesoriere della Cattedrale, ha aperto il tabernacolo in cui si conserva il calice, ma nessun segno di Manna è stato rinvenuto. La presenza della Manna è interpretata dai fedeli come segno della continua protezione del Santo Patrono e da essa si traevano anticamente gli auspici circa l’abbondanza o meno del raccolto. I fedeli attenderanno l’8 dicembre, festa dell’Immacolata, giorno in cui il rito si ripeterà secondo un cerimoniale secolare.






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