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Mantovano (PDL). Governo verso divieto burqa. Ma senza nominare l'islam

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view post Posted on 7/10/2010, 17:08
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Burqa, sul divieto la religione non c'entra PDF Stampa E-mail
giovedì 07 ottobre 2010

burqa2.jpgdi NUCCIO FRANCO

Deciso passo in avanti verso l’approvazione, anche in Italia, di una legge che vieti l’uso del burqa e del niqab. Il Governo ha infatti espresso parere favorevole alla Commissione Affari Costituzionali della Camera che sta esaminando i disegni di legge in materia, sulla scorta della proposta avanzata dal Comitato per l’Islam italiano istituito presso il Viminale.

Come si legge nel testo del parere, illustrato dal Sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, il divieto non dovrà contenere alcun riferimento confessionale, tantomeno all’Islam. Si sottolinea, infatti, che l’uso del niqab (indumento che copre il capo lasciando scoperti soltanto gli occhi) e del burqa (che copre tutto il corpo compresi gli occhi) non ha un’origine coranica.

Indumenti simili sono stati usati in diverse zone in epoca romana, bizantina, persiana. Portarli non è dunque un obbligo dei credenti. La nuova normativa dovrebbe prendere le mosse da una sostanziale riforma dell’articolo 5 della legge 152 del 1975 (Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico) che vieta l’uso “di qualunque mezzo idoneo a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in un luogo pubblico, senza giustificato motivo”.

Non ci sarebbe, quindi, un nesso di causalità tra burqa e niqab da una parte e religione islamica dall’altro ma solo ed esclusivamente motivazioni di ordine pubblico che sortirebbero, quindi, l’effetto di “deconfessionalizzare” la legge. Con (presunta) buona pace delle polemiche. Secondo l’Esecutivo, si dovrà tener conto, in primis “la circostanza di ordine pubblico secondo cui persone travisate in modo da non essere riconoscibili non possono essere identificate dalle forze dell’ordine, individuate dai conoscenti e, se del caso, descritte dai testimoni.

La riconoscibilità delle persone deve essere garantita, tanto più a fronte del "rischio internazionale collegato al terrorismo”. Il parere, inoltre, suggerisce di modificare in parallelo l’articolo 85 del Testo Unico di pubblica sicurezza con il riferimento ad un divieto incondizionato all’uso in luogo pubblico “di qualunque mezzo o indumento atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona” inserendo una norma per cui “l’autorità locale di pubblica sicurezza può con apposito manifesto prevedere deroghe al divieto”.

Tale disposizione consentirebbe di autorizzare, ad esempio, l’uso del burqa o del niqab nelle moschee. Al momento si registra la sola reazione da parte della sezione italiana della Lega Musulmana Mondiale per voce del Direttore, l’ex ambasciatore Mario Scialoja che commenta sarcastico: “Se vogliono fare una legge non islamofoba, allora perché non si vieta anche ai Sikh di andare in giro con il loro pugnale?”.
 
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