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Prostituzione minorile e adescamento. Cassazione annulla condanna e scarcera don Antonello Tropea, Nuovo processo per il prete protetto dal vescovo Milito: "non parlare coi carabinieri"

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view post Posted on 20/12/2015, 21:20
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Oppido. Il vescovo Francesco Milito cercava di sottrarlo alle indagini: "non parlare coi carabinieri"

don-Antonello-Tropea

www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media...299ed5-tg1.html


Pedofilia. La doppia vita di un prete calabrese
Andato in onda il: 20/12/2015
Di giorno parroco, di notte organizzava incontri con minorenni in chat. Arrestato per pedofilia un prete calabrese. "Il Vescovo lo ha coperto", l'accusa del Gip. Giovanna Cucè

Edited by pincopallino2 - 13/3/2018, 08:48
 
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Oppido. Il vescovo Francesco Milito cercava di sottrarlo alle indagini: "non parlare coi carabinieri"



www.repubblica.it/vaticano/2015/12/...filo-129851645/

Prete accusato di pedofilia, il giudice: "Vescovo lo ha coperto"
Dall'indagine sull'arresto di don Antonello Tropea, parroco di una chiesa di Oppido Mamertina in provincia di Reggio Calabria, risulta che il suo superiore non ha preso provvedimenti e gli avrebbe consigliato di "evitare di parlare con i carabinieri"

di ANDREA GUALTIERI

20 dicembre 2015

Al SUO prete, accusato dai parrocchiani di omosessualità e pedofilia, il vescovo consigliava di "evitare di parlare con i carabinieri" perché loro avrebbero potuto redigere un promemoria con il rischio di "far degenerare le cose". E anche quando il sacerdote è stato formalmente indagato per adescamento di minorenni e pedopornografia, il presule non ha preso provvedimenti e avrebbe consigliato "di continuare a fare le cose che faceva prima".

L'ACCUSA DI COPRIRE IL SACERDOTE. L'ordinanza con la quale Antonio Scortecci, giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, ha disposto l'arresto per don Antonello Tropea, 44 anni, parroco della piccola chiesa della frazione Messignadi di Oppido Mamertina, dedica un passaggio anche a monsignor Francesco Milito, che della diocesi di Oppido-Palmi è il vescovo, oltre che il vicepresidente della Conferenza episcopale calabra. Il prelato non è indagato, ma secondo quanto si legge nelle carte, pubblicate in anteprima dal sito Il Dispaccio, avrebbe coperto il suo prete senza adottare "provvedimenti cautelativi né di minima verifica delle accuse rivolte all'indagato". È per questo che il giudice non si fida del presule. E nel rigettare l'ipotesi degli arresti domiciliari per don Antonello, aggiunge che "neppure sarebbe tranquillizzante" se a trovare un altro luogo nel quale far scontare la detenzione fosse il vescovo che ha avuto "atteggiamenti particolarmente prudenti e conservativi dello status quo, dando pieno credito alla versione negatoria dello stesso accusato".

IL DIALOGO INTERCETTATO. Le venti pagine che ricostruiscono la doppia vita di Antonello Tropea - che di giorno faceva il parroco e di notte frequentava le chat per organizzare incontri omosessuali a pagamento con minorenni - si concludono proprio con un'intercettazione di una conversazione tra il prete e Milito, avvenuta il 7 agosto scorso. "Lascia perdere riguardo la lettera che hanno fatto sta storia che hanno fermato i bambini", dice il vescovo che aggiunge: "La cosa gravissima non è, è questo pettegolume di suore. Tu piomba subito e glielo puoi dire, io mi sono incontrato col vescovo, il vescovo c'è rimasto proprio...(incompr) quanto il fatto che le suore siano andate a riferire a M. la battuta del prete".

LE INDAGINI DEI CARABINIERI. Il riferimento era ad una donna, ritenuta da don Antonello l'autrice di una lettera anonima che denunciava alla curia di Oppido-Palmi gli incontri omosessuali del parroco: il sacerdote, infuriato, aveva parlato di lei durante una cena alla quale erano presenti alcune religiose. Le voci sulle torbide attività del parroco in realtà erano piuttosto diffuse, tanto che il sacerdote si era già trovato a discuterne con Milito durante un incontro nel mese di luglio. Era stato in quell'occasione che il vescovo gli aveva consigliato di non parlarne con i carabinieri. Ma la Squadra Mobile di Reggio Calabria stava già ricostruendo gli adescamenti del prete. Le indagini erano partite dopo che una pattuglia lo aveva trovato in auto con un minorenne in un luogo appartato. L'atteggiamento di don Antonello, che aveva dichiarato di essere un insegnante di educazione fisica, e alcuni oggetti ritrovati in uno zaino avevano insospettito gli agenti. Due mesi di intercettazioni, le testimonianze delle vittime e l'analisi dei dispositivi informatici sequestrati hanno permesso di accertare che non si era trattato di un episodio isolato. Di ragazzi, don Antonello ne aveva adescato altri. E, secondo il magistrato, era al corrente della loro età.

GLI ADESCAMENTI SU GRINDR. Lo strumento che il sacerdote usava per individuare i giovani con i quali consumare gli atti sessuali a pagamento era Grindr, un social network noto negli ambienti omosessuali. Don Antonello si presentava con il nome di Nicola, lo stesso del patrono della sua parrocchia, San Nicola di Mira. L'approccio era esplicito e gli incontri avvenivano in auto, anche se i poliziotti hanno documentato che persino la canonica era diventata alcova per il prete.

LA LINEA DURA DEL VATICANO. Una condotta sulla quale il vescovo non ha voluto indagare. Parlando con un amico, don Antonello sembrava quasi sorpreso che nemmeno dopo la perquisizione e l'avviso di garanzia monsignor Milito abbia ritenuto di sospenderlo. Proprio questa posizione della curia potrebbe però richiamare l'attenzione del Vaticano, dove Benedetto XVI ha fatto promuovere nel 2010 durissime linee guida contro la pedofilia applicate in modo ferreo anche da papa Francesco. Il pontefice argentino ha pure istituito un tribunale specifico e introdotto il reato di abuso d'ufficio episcopale, arrivando a rimuovere i presuli per i quali sia riconosciuto che non hanno dato adeguato seguito alle denunce di abusi. E in una lettera del febbraio scorso, affidava ai vescovi e ai superiori degli ordini religiosi "il compito di verificare che nelle parrocchie e nelle altre istituzioni della Chiesa venga garantita la sicurezza dei minori e degli adulti vulnerabili", affermando che non potrà "venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo, poiché non c'è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori".

www.strill.it/citta/2015/12/don-ant...ca-come-alcova/
Don Antonello: il prete coperto da vescovo, che adescava minori. Canonica come alcova



Domenica 20 Dicembre 2015
12:24
prete_colletto
Repubblica, attraverso la sua edizione on line, torna ad occuparsi della vicenda di Don Antonello Tropea, il parroco di Oppido Mamertina accusato di pedofilia.
Nell’articolo ,a firma di Andrea Gualtieri, il focus della questione si sposta sul vescovo che avrebbe coperto il sacerdote limitandosi a invitarlo a “fare le cose che faceva prima”.
Dopo le accuse dei parrocchiani di omosessualità e pedofilia, il superiore avrebbe consigliato al prete di non parlare con i Carabinieri, perchè si sarebbe potuto dover redigere un “promemoria” con il rischio di far degenerare le cose.
Lo si legge nell’ordinanza, a firma del gip Antonio Scortecci, che ha portato all’arresto di di Don Antonello Tropea.
E’ proprio lì che si trova il passaggio dedicato a Monsignor Francesco Milito, vescovo della Diocesi di Oppido-Palmi.
Milito non è indagato, ma viene tacciato “di atteggiamenti particolarment prudenti e conservativi nei confronti dello status quo, dando pieno credito alla versione negatoria delo stesso accusato”.
Sotto la lente d’ingrandimento sarebbe finita un’intercettazione tra i 2 dello scorso 7 agosto.
Il sacerdote, ricordiamo, è accusato di avere una doppia vita: prete di giorno, adescatore di minorenni e organizzatore di incontri a pagamento notturni attraverso la chat.
A segnalare la cosa a Milito sarebbe stata una lettera anonima di una donna, ma dopo la segnalazione il vescovo, come detto, avrebbe detto a Tropea di non parlarne con nessuno, neanche con i Carabinieri.
Il sacerdote avrebbe, emerge, adescato i minori attraverso Grinder, un social network noto agli ambietnii omosessuali. Si presentava come Nicola, lo stesso patrono della sua parrocchia (San Nicola di Mira).
Si rendeva protagonista di un approccio esplicito e gli incontri avvenivano in auto, sebbene – si legge nell’articolo – “i carabinieri abbiano documentato che persino la canonina era diventata alcova.
Ma a far notizia è il fatto che il vescovo non abbia voluto indagare sulla condotta del sacerdote, nonostante la linea dura scelta dal Vaticano.
- See more at: www.strill.it/citta/2015/12/don-ant...h.FePzDFzc.dpuf

www.strettoweb.com/2015/12/reggio-i...dofilia/360704/

Reggio, il Tribunale concede i domiciliari in località segreta a don Antonello Tropea, il prete è accusato di pedofilia
22 dicembre 2015 22:11 | Ilaria Calabrò
don Antonello TropeaIl gip del Tribunale di Reggio Calabria ha concesso gli arresti domiciliari a don Antonello Tropea, il sacerdote di 44 anni finito in manette venerdì scorso e condotto in carcere con l’accusa di avere fatto sesso a pagamento con minori. La decisione del gip, Antonio Scortecci, e’ stata presa in accoglimento dell’istanza presentata dai difensori di Tropea, gli avvocati Andrea e Giuseppe Alvaro. La localita’ in cui don Antonello Tropea, parroco in una frazione di Oppido Mamertina, e’ stato posto agli arresti domiciliari viene mantenuta segreta. Ieri il sacerdote era stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia ed aveva risposto per sette ore alle domande del Gip e dei magistrati della Procura della Repubblica di Reggio Calabria che avevano chiesto ed ottenuto il suo arresto

www.ilgiornale.it/news/cronache/se-...lo-1207091.html

Se i fedeli difendono il prete accusato di pedofilia
I parrocchiani di Messignadi difendono don Antonello Tropea, il prete accusato di pedofilia


Michel Dessi - Mar, 22/12/2015 - 14:27
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Neanche le sette lunghe ore di deposizione davanti ai magistrati, di don Antonello Tropea, il parroco di Messignadi arrestato per pedofilia, sfruttamento della prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico hanno instillato il benché minimo dubbio tra i suoi parrocchiani.



video
I fedeli difendono il prete
Per loro, don Tropea è innocente e al disopra di ogni umano sospetto. “I bambini piangono per la sua assenza. Amava i giovani e la sua chiesa ne era piena. Stava costruendo un campetto di calcio. Deve tornare in paese. Noi preghiamo per lui.”

Un coro unanime di sdegno nei confronti dei responsabili del suo arresto, un coro che sembra essere il risultato finale di una corposa riunione di paese. Così non è, perché le domande del cronista hanno cercato di cogliere alla sprovvista le più disparate categorie di cittadini. Dall’anziana fedele, al padre di famiglia, la giovane madre, la vicina di casa. Compreso il collaboratore parrocchiale, l’unico che ha preteso di rimanere anonimo. Quale mai sarà la verità che dovranno accertare gli inquirenti?

Prete pedofilo, i fedeli lo difendono
terzi - il giornale - Prete pedofilo, i fedeli lo difendono - 1207090
Pubblica sul tuo sito
Le cronache ci consegnano un prete squilibrato nelle sue necessità sessuali, accanito frequentatore delle chat e della App di scambio e di adescamento, colto in flagranza di reato con un minore al quale avrebbe pagato un rapporto orale, preoccupato nelle conversazioni col proprio vescovo per quanto gli stava accadendo dopo le perquisizioni delle forze dell’ordine durante le quali è risultato essere anche collezionista di filmati pornografici e pedopornografici. Un prete, insomma, di quelli che le cronache stesse ci consegnano con sempre maggiore frequenza. Stando alle conversazioni tra il prete e il vescovo Milito, si intuisce abbastanza chiaramente che gli stessi fedeli, i parrocchiani che oggi lo difendono a spada tratta in presenza dei cronisti, all’epoca dei fatti non fossero così vicini al sacerdote. Tanto da indurre, a quanto sembra, il vescovo stesso a consigliargli di risolvere personalmente ogni dubbio sospeso per non lasciare campo neanche alle forze dell’ordine. E, agli stessi carabinieri, Milito avrebbe detto a Tropea di non dare troppe informazioni. Pessimo natale, alle falde dell’Aspromonte, quello del 2015. I pastori sono sempre più confusi e la sacra famiglia sempre più preoccupata.

Edited by pincopallino2 - 24/10/2019, 13:29
 
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http://www.corrieredellacalabria.it/index....er-il-sacerdote

E la diocesi invita a pregare per il sacerdote
L'autorità ecclesiastica di Oppido-Palmi: «Esprimiamo vicinanza nell'anno della misericordia»

Venerdì, 18 Dicembre 2015 16:43 Pubblicato in Cronaca
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E la diocesi invita a pregare per il sacerdote
OPPIDO MAMERTINA La diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, dopo aver appreso la notizia del sacerdote della Piana di Gioia Tauro arrestato dalla squadra mobile di Reggio Calabria, ha diffuso una nota nella quale invita tutti i fedeli a «restare uniti nella preghiera».
«Appreso – è scritto nella nota – da un comunicato stampa da parte della Questura di Reggio Calabria, dell'arresto di un sacerdote della Piana di Gioia Tauro per contestazione di vari capi di accusa, in attesa che la giustizia faccia il proprio corso, si invitano i fedeli tutti a restare uniti nella preghiera per esprimere la vicinanza al sacerdote nel clima di quest'anno della misericordia».
 
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http://ildispaccio.it/reggio-calabria/9654...ale-del-riesame

Sesso con minori, don Antonello Tropea rinuncia all'udienza davanti al Tribunale del Riesame
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preteHa rinunciato all'udienza davanti al Tribunale del Riesame don Antonello Tropea, il sacerdote di 44 anni arrestato alla fine del 2015 dalla squadra mobile di Reggio Calabria per prostituzione minorile, sostituzione di persona, detenzione di materiale pedopornografico ed adescamento di minorenni. Sono stati gli avvocati Andrea e Giuseppe Alvaro a rinunciare all'udienza – per una scelta difensiva – dopo aver ottenuto la scarcerazione del prete, attualmente agli arresti domiciliari lontano dalla Calabria.

Il prete era stato sorpreso in compagnia di un minore, a bordo della sua autovettura, in un luogo appartato e poco frequentato. In uno zaino, gel lubrificante, salviettine imbevute, fazzoletti e un rotolo di carta. Il minorenne racconterà di aver conosciuto il prete tramite un'applicazione del proprio smartphone, Grinder. Il sacerdote si sarebbe presentato come un ricercatore scientifico, fornendo solo un nome di battesimo, Nicola. Lo stesso ragazzo dichiarerà di aver concordato con l'uomo un incontro su What's-app e di aver ricevuto da lui un compenso di 20 euro per un rapporto sessuale orale consumato in macchina poco prima che i poliziotti li controllassero.
 
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http://www.strill.it/citta/2016/01/vicenda...n-i-due-minori/

Vicenda don Antonello Tropea – Pm chiede incidente probatorio con i due minori



Venerdì 15 Gennaio 2016
11:30
colletto sacerdote
Ha chiesto l’incidente probatorio il Pm di Reggio Calabria per la vicenda di don Antonello Tropea accusato di abuso su minori. Secondo le dichiarazioni i due minorenni avrebbero ricevuto dal prete offerte di denaro per avere dei rapporti sessuali. Lo scorso dicembre il gip Antonio Scortecci,in accoglimento dell’istanza avanzata dai legali Andrea e Giuseppe Alvaro, aveva scarcerato il parroco di Messignadi di Oppido Mamertina, nella Piana di Gioia Tauro e gli aveva concesso i domiciliari. Il religioso è indagato anche per sostituzione di persona, detenzione di materiale pedopornografico ed adescamento di minorenni.
- See more at: http://www.strill.it/citta/2016/01/vicenda...h.CmmdGeAY.dpuf
 
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http://www.corrieredellacalabria.it/index....o-di-messignadi

Lungo incidente probatorio per le vittime di don Tropea
Ascoltati i tre ragazzi adescati dall'ex parroco di Messignadi che si è anche sottoposto ad un confronto con uno di loro

Mercoledì, 03 Febbraio 2016 09:40 Pubblicato in Cronaca
dimensione font diminuisci dimensione carattere aumenta dimensione carattere Stampa
Lungo incidente probatorio per le vittime di don Tropea
REGGIO CALABRIA È durato oltre cinque ore l’incidente probatorio che ha visto sfilare di fronte al gip Scortecci tre dei ragazzi adescati da don Antonello Tropea, il parroco di Messignadi, arrestato a dicembre per prostituzione minorile, sostituzione di persona, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di minorenni. Assistito dai legali Andrea e Giuseppe Alvaro, scarcerato e messo ai domiciliari in una località lontana dalla Calabria, il sacerdote ha presenziato all’incidente probatorio e – su istanza degli avvocati – si è anche sottoposto ad un confronto con uno dei tre testimoni. Nessun particolare allo stato filtra sulle deposizioni dei ragazzi, sottoposti a esame e controesame da parte del pm Sara Amerio e dei legali, e toccherà al giudice esaminare e valutare quanto emerso in sede di incidente probatorio, ma le difese si sono mostrate soddisfatte «perché c’è stato tempo e modo di entrare nel merito delle singole questioni».
Stando a quanto emerso dall’indagine, fino a qualche mese fa infatti, don Antonello di notte si trasformava in Nicola, un quarantenne omosessuale di professione insegnante di educazione fisica, informatore scientifico o carabiniere, sessualmente molto promiscuo, che non disdegnava gli spinelli e a una relazione stabile, affiancava variegati e occasionali incontri con partner molto più giovani. A volte – e qui sta il rilievo penale – anche minori di diciotto anni. Una storia nota, tanto in paese, come in Curia, ma venuta fuori grazie alle indagini della Squadra mobile, che dopo aver sorpreso il sacerdote appartato con un diciassettenne, hanno deciso di scavare nella vita del religioso per capire se ci fosse di più. Ad emergere è stato il ritratto di un quarantenne omosessuale dalle relazioni disinvolte e variegate, che per il gip che ne ha ordinato l'arresto ha un target preciso «giovani maschi, senza pretese di relazioni sentimentali, preferibilmente che abbiano compiuto 18 anni, al fine evitare conseguenze penali. Tuttavia, nella ricerca di questo target, che sfiora il rilievo penale, com'è normale che sia per ogni comportamento borderline, incrocia più volte anche minorenni con le medesime tendenze sessuali, talvolta disponibili solo a pagamento».

Alessia Candito
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http://www.strettoweb.com/2016/03/prete-ar...mediato/382795/

Prete arrestato nel reggino per violenza sessuale: disposto giudizio immediato
Don Antonello Tropea il 22 aprile dovrà presentarsi al Tribunale di Reggio

2 marzo 2016 15:45 | Ilaria Calabrò
PreteDon Antonello Tropea, parroco di una frazione del comune di Oppido Mamertina, nella provincia di Reggio di Calabria, è stato arrestato qualche mese fa per prostituzione minorile. Adesso su richiesta del pm, il gip ha disposto il giudizio immediato e il 22 aprile dovrà presentarsi al Tribunale di Reggio. Il parroco secondo le indagini, copriva la sua identità “spacciandosi” per il signor Nicola di 40 anni, omosessuale e di professione insegnante di educazione fisica, informatore scientifico o carabiniere e che aveva rapporti con partner più giovani di lui di molto. Venute allo scoperto le attività poco consone effettuate dal parroco, il gip ha disposto l’arresto. Giorno 3 febbraio, alcune delle vittime di don Antonello Tropea sono state ascoltate nel corso di un lungo incidente probatorio, durante il quale il sacerdote è stato anche sottoposto a un lungo confronto con uno dei ragazzi.
 
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http://www.strill.it/citta/2016/03/dispost...zione-minorile/

Disposto processo per Don Antonello Tropea, prete accusato di prostituzione minorile



Mercoledì 02 Marzo 2016
11:52
prete_colletto
Si avvicina il processo per Don Antonello Tropea, il sacerdote di 44 anni, arrestato alla fine del 2015 dalla squadra mobile di Reggio Calabria per prostituzione minorile, sostituzione di persona, detenzione di materiale pedopornografico ed adescamento di minorenni. Il gip reggino ha infatti accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dal sostituto procuratore, Sara Amerio, per cui vi è l’evidenza della prova, e per questo si può “saltare” l’udienza preliminare”, in riferimento all’accusa di prostituzione minorile. Il gip ha quindi disposto l’ inizio del processo a carico dell’ex parroco di Messignadi Di Oppido Mamertina il 12 aprile prossimo dinnanzi al Tribunale di Reggio Calabria. Don Tropea peró, attraverso i suoi legali Andrea e Giuseppe Alvaro, potrà comunque fare istanza di rito abbreviato e quindi comparire dinnanzi al gup e non più dinnanzi al Collegio. In riferimento comunque agli altri reati la Procura Reggina ha chiuso le indagini. Tale decisione arriva dopo lo svolgimento, avvenuto qualche settimana fa, dell’incidente probatorio in cui si sono registrate, dinnanzi al gip Antonio Scortecci, le testimonianze delle presunte vittime di Don Antonello Tropea. Il 14 gennaio scorso infatti il pm Sara Amerio ha chiesto al gip l’audizione di tre ragazzi di giovane età . Tra questi in aula è comparso il minorenne, all’epoca dei fatti, che era stato trovato in compagnia del parroco di Messignadi di Oppido Mamertina il 16 marzo dello scorso anno quando una “volante” del Commissariato locale alle 11 di sera controllerà, nei pressi della zona industriale di Gioia Tauro, un’automobile su cui erano presenti il sacerdote e l’allora 17enne. L’incidente probatorio è stato richiesto anche per l’audizione di un altro ragazzo a cui il parroco avrebbe offerto danaro in cambio di prestazioni sessuali e di di un altro giovane nei cui confronti il prete è accusato di un tentativo di prostituzione minorile. Don Antonello Tropea, subito dopo l’arresto, ha ottenuto la sostituzione della misura cautelare e dal carcere è passato agli arresti domiciliari che sta scontando lontano dalla Calabria. Il caso che l’ha visto coinvolto ha molto interessato l’opinione pubblica considerata la gravità delle accuse mosse ad un uomo di Chiesa. Il quadro accusatorio nei confronti di Tropea è infatti molto grave. «Ha come obiettivo sessuale giovani maschi, senza pretese di relazioni sentimentali, preferibilmente che abbiano compiuto 18 anni, al fine di evitare conseguenze penale. Tuttavia, nella ricerca di questo target, che sfiora il rilievo penale, incrocia più volte anche minorenni con le medesime tendenze sessuali, talvolta disponibili solo a pagamento. In tali casi, Antonio Tropea , non si ferma ma continua, e si conserva accuratamente il materiale pedopornografico ricevuto», così il gip Scortecci definiva il comportamento del parroco. Adesso Don Tropea dovrà comparire dinnanzi ai giudici. Angela Panzera
- See more at: http://www.strill.it/citta/2016/03/dispost...h.25yRLA9L.dpuf
 
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www.telemia.it/new/?p=9354

OPPIDO MAMERTINA : UN RAGAZZO DENUNCIA DON ANTONELLO TROPEA. CHIESTI 6 ANNI DI RECLUSIONE.
Mag 28, 2016Giudiziaria1
Il prossimo 6 Giugno il Gup del tribunale di Reggio Calabria, Filippo Aragona, deciderà se approvare la richiesta a 6 anni di reclusione nei confronti di Antonello Tropea, parroco di Castellace di Oppido Mamertina, finito in carcere nel dicembre del 2015 per prostituzione minorile, detenzione di materiale pedopornografico e sostituzione di persona.
La notizia fece scalpore non solo per i reati contestati al sacerdote ma anche per delle intercettazioni telefoniche, dove emergerebbe anche il comportamento assunto dal vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, monsignor Francesco Milito, che, consigliava a don Antonello “di evitare di parlare con i Carabinieri di queste cose e, in generale, con nessun appartenente alle forze dell’ordine.

Inizia tutto con un controllo occasionale della Polizia di Stato che, in una zona buia dell’area industriale di Gioia Tauro, il 16 marzo scorso, trova a bordo di un’autovettura, il prete Antonio Tropea, 44enne, e un minorenne. In uno zaino, gel lubrificante, salviettine imbevute, fazzoletti e un rotolo di carta. Nel corso del controllo il minorenne racconterà di aver conosciuto il prete tramite un’applicazione del proprio smartphone, Grinder. Il sacerdote si sarebbe presentato come un ricercatore scientifico, fornendo solo un nome di battesimo, Nicola. Lo stesso ragazzo dichiarerà di aver concordato con l’uomo un incontro su What’s-app e di aver ricevuto da lui un compenso di 20 euro per un rapporto sessuale orale consumato in macchina poco prima che i poliziotti li controllassero.

Ieri mattina nelle aule del tribunale Reggino è stata svolta l’udienza in cui gli avvocati difensori del sacerdote , i legali Andrea e Giuseppe Alvaro, sono intervenuti per la richiesta di assolvere Don Tropea da tutti i reati che gli vengono contestati. Una sentenza molto attesa in tutta la piana di Gioia Tauro scossa dalle vicende che hanno riguardato un “insospettabile” e molto amato dalle parrocchie in cui aveva prestato servizio.
 
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view post Posted on 6/6/2016, 16:29
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http://lacnews24.it/19253/cronaca/sesso-co...te-reggino.html

Sesso con minori, condannato prete reggino
Dovrà scontare quattro anni di reclusione don Antonello Tropea, 44 anni, ritenuto colpevole di prostituzione minorile, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di un minorenne

lunedì 6 giugno 2016 | 15:47

Condannato, con rito abbreviato, a quattro anni di reclusione l'ex parroco di Messignadi, frazione di Oppido Mamertina, don Antonello Tropea, di 44 anni. Il prete, arrestato lo scorso dicembre, è ritenuto colpevole di prostituzione minorile, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di un minorenne.

I suoi legali, gli avvocati Andrea e Giuseppe Alvaro hanno già annunciato di aspettare le motivazioni della sentenza per presentare appello.

Le indagini erano iniziate a marzo, dopo che una pattuglia aveva sorpreso l'uomo con un minore, a bordo della sua auto, in un luogo appartato. Il ragazzo aveva raccontato d'aver conosciuto l'uomo attraverso una chat per omosessuali e di avere ricevuto 20 euro per un rapporto sessuale in auto.
 
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Oppido. Il vescovo Milito cercava di sottrarlo alle indagini: "non parlare coi carabinieri"

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http://lacnews24.it/19253/cronaca/sesso-co...te-reggino.html

Sesso con minori, condannato prete reggino
Dovrà scontare quattro anni di reclusione don Antonello Tropea, 44 anni, ritenuto colpevole di prostituzione minorile, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di un minorenne

lunedì 6 giugno 2016 | 15:47

Condannato, con rito abbreviato, a quattro anni di reclusione l'ex parroco di Messignadi, frazione di Oppido Mamertina, don Antonello Tropea, di 44 anni. Il prete, arrestato lo scorso dicembre, è ritenuto colpevole di prostituzione minorile, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di un minorenne.

I suoi legali, gli avvocati Andrea e Giuseppe Alvaro hanno già annunciato di aspettare le motivazioni della sentenza per presentare appello.

Le indagini erano iniziate a marzo, dopo che una pattuglia aveva sorpreso l'uomo con un minore, a bordo della sua auto, in un luogo appartato. Il ragazzo aveva raccontato d'aver conosciuto l'uomo attraverso una chat per omosessuali e di avere ricevuto 20 euro per un rapporto sessuale in auto.
 
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http://agensir.it/quotidiano/2016/6/7/dioc...descava-minori/

Diocesi: Oppido Mamertina, il vescovo revoca le facoltà presbiterali a don Antonello Tropea, condannato perché adescava minori
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7 giugno 2016 @ 9:27
Revocate le facoltà presbiterali a don Antonello Tropea, della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, condannato dal Gup di Reggio Calabria a quattro anni di reclusione da continuare agli arresti domiciliari perché ritenuto colpevole di prostituzione minorile, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di un minorenne. In una nota diffusa ieri il vescovo della diocesi calabrese, monsignor Francesco Milito, “addolorato per la triste vicenda e soprattutto per il coinvolgimento di minori”, ha reso pubblico “il decreto di revoca già emesso e trasmesso il 5 gennaio scorso tramite gli avvocati difensori attenendosi al divieto di poter con lui direttamente comunicare e in ottemperanza a quanto previsto dalle disposizioni canoniche nei casi di reati comprovati”. Mons. Milito, “mentre prosegue il percorso giuridico e in attesa delle successive azioni legali”, “continua ad essere vicino nella preghiera alle persone coinvolte: ai minori e alle loro famiglie, affinché il Signore possa rendere giustizia e consolazione; a don Antonello affinché la misericordia divina lo conservi nella conversione del cuore; alla Chiesa diocesana tutta perché rimanga salda nella fede, unita nella preghiera, lontana da ogni segno di umano giudizio e sconforto”.
 
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view post Posted on 25/10/2016, 07:28
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Le motivazioni della sentenza
Don Antonello Tropea era consapevole dei rapporti sessuali con i minori


Gazzetta del Sud 24.10.2016



Quotidiano della Calabrie 25.10.2016
 
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view post Posted on 25/10/2016, 07:34
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Le motivazioni. Il vescovo protettore: "non parlare coi carabinieri"

Le motivazioni della sentenza
Don Antonello Tropea era consapevole dei rapporti sessuali con i minori


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emanuela2
view post Posted on 25/10/2016, 09:17




gentilmente sapete dirmi il nome del vescovo? non riesco a leggere le foto allegate, ingrandendole perdono definizione
grazie

trovato: monsignor Francesco Milito

Edited by emanuela2 - 25/10/2016, 10:26
 
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