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Coca e Chiesa. Dopo l'overdose beccato di nuovo don Silvano Dematteis: era tornato a dir messa., In tempo di crisi di vocazioni non si spreca niente

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view post Posted on 12/7/2010, 17:56
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Il vescovo lo manda a riabilitarsi invece che a spretarsi

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www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cr...1852094034.html

Galanterie a signora, prete denunciato

ansa, 12/07 17:25 CET
Controquerela del sacerdote per minacce

(ANSA) - SAVONA, 12 LUG - Troppi complimenti all'avvenente moglie dell'ex comandante della Capitaneria di Porto di Loano sono costate una denuncia al vice parroco. Don Silvano, ora trasferito, l'anno scorso durante la processione di San Giovanni avrebbe pronunciato parole inequivocabili per la bella signora, per nulla digerite dall'ufficiale della Guardia Costiera, che ha sporto querela per molestie. Il religioso ha querelato a sua volta il comandante per minacce. La vicenda e' ora sul tavolo del Pm.

www.sanremonews.it/it/internal.php?news_code=124129

Avance del Parroco di Diano San Pietro quando era a Loano

Erano troppi i complimenti all'avvenente moglie dell'allora comandante della Capitaneria di Porto di Loano Antonio Raffone, durante una processione cittadina. E questi hanno così messo nei guai don Silvano Dematteis, vice parroco della cittadina del ponente ligure ora trasferito a Diano San Pietro, con una denuncia per molestie.

La storia è stata raccontata dal Secolo XIX, ma risale al giugno
dell'anno scorso, quando durante la processione di San Giovanni, il sacerdote avrebbe pronunciato parole inequivocabili, che non sono andate giù all'ufficiale della Guardia Costiera, che aveva sporto querela citando come testimoni i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Il religioso ha poi controquerelato con l'accusa di minacce. Del caso si occupa ora il sostituto procuratore di Savona Giovanni Battista Ferro.

Lunedì 12 Luglio 2010 ore 16:04

www.corriereadriatico.it/articolo.php?id=110318

Troppo galante con la moglie
del comandante, prete denunciato

LOANO (12 luglio) - Troppi complimenti all’avvenente moglie dell’allora comandante della Capitaneria di Porto di Loano (Savona) Antonio Raffone, durante una processione cittadina, hanno messo nei guai don Silvano Dematteis, vice parroco della cittadina del ponente ligure ora trasferito a Diano San Pietro (Imperia) con una denuncia per molestie.
La storia risale al giugno dell’anno scorso, quando durante la processione di San Giovanni, il sacerdote avrebbe pronunciato parole inequivocabili, per nulla digerite dall’ufficiale della Guardia Costiera, che aveva sporto querela citando come testimoni i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Una denuncia che ha visto il religioso controquerelare con l’accusa di minacce. La vicenda è così finita sul tavolo del sostituto procuratore di Savona Giovanni Battista Ferro. Sul sacerdote c'è un fascicolo aperto ed il reato contestato (quello previsto dall’articolo 660 del Codice penale) recita: “Chiunque in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516”.

http://savonanews.it/it/internal.php?news_code=80627

Loano: il "don" e i complimenti alla moglie del capitano...

Troppi complimenti all'avvenente moglie del comandante della Capitaneria di Porto di Loano hanno messo nei guai don Silvano Dematteis, vice parroco della cittadina del ponente ligure ora trasferito a Diano San Pietro con una denuncia per molestie. La storia e' raccontata dal Secolo XIX e risale al giugno dell'anno scorso quando durante la processione di San Giovanni il sacerdote avrebbe pronunciato parole inequivocabili che non sono state certo gradite e che hanno fatto irritare l'ufficiale della guardia costiera. La vicenda e' cosi' finita sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica di Savona Giovanni Battista che sul caso preferisce non rivelare particolari. Si sa pero' che sul sacerdote, trasferito dalla Diocesi di Albenga/Imperia, c'e' un fascicolo aperto e un articolo ben preciso del Codice Penale contestato: il 660. 'Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo,è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516'. Per questo reato si procede d'ufficio, ma il comandante della Capitaneria trasferito a Lavagna potrebbe chiudere un occhio e cercare di chiudere anche la lunga serie di pettegolezzi che si trascinano ormai da un anno. Una storia che fa parlare moltissimo sia gli abitanti e parrocchiani di Diano San Pietro che quelli di Loano. Qui addirittura i comandanti dell'Arma e della Finanza sono stati citati come testimoni dal comandante Raffone a sua volta querelato per minacce dal prete.

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Lunedì 12 Luglio 2010 ore 11:05

www.sanremobuonenotizie.it/oldsite/...ciale&Itemid=82

I nuovi parroci nella Diocesi di Albenga-Imperia
Scritto da C.L.

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ALBENGA - Stanno facendo il loro ingresso nelle nuove parrocchie, dove sono stati assegnati dal vescovo diocesano Mario Oliveri, i parroci che hanno ottenuto i nuovi incarichi per la chiesa locale.

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A Diano San Pietro, Don Silvano, già vicario a Loano alla parrocchia di San Giovanni Battista, ha celebrato la sua prima messa ufficiale da parroco. Don Silvano Dematteis, 33 anni, che sostituisce l'ottantenne don Antonio Misani, assume anche l'incarico di arciprete della Parrocchia della Natività di Maria Vergine e di Santa Lucia, in Diano Borganzo.

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Edited by pincopallino1 - 12/7/2020, 20:08
 
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www.ilsecoloxix.it/p/levante/2010/0...omandante.shtml

Avances a moglie del
comandante, prete denunciato
12 luglio 2010
| Paolo Crecchi

Che un prete venisse denunciato per eccessive galanterie, esternate durante una processione, poteva avvenire soltanto a Loano: probabilmente la cittadina più devota d’Italia, con ventitré processioni all’anno in calendario e il sindaco, Angelo Vaccarezza, che ne omaggia ventidue con la fascia tricolore e una con la camiciola azzurra della Confraternita dei Turchini, in qualità di portatore della statua della Madonna.

La sera del fattaccio si celebrava San Giovanni. Un anno fa. Ispirato e salmodiante, il viceparroco Silvano Dematteis guidava il suo gregge per le strade antiche del borgo: fiori, luminarie, gli ottoni della banda, i Cristi che oscillavano tra le braccia delle gigantesche croci portate a spalla.

Appena dietro il prete, con la sua bella divisa candida, il comandante della capitaneria di porto Antonio Raffone. Appena davanti al prete, con il vestito della festa, la moglie del comandante della capitaneria di porto. «Mi-ira il tuo po-polo / o be-ella Signo-ora...».

Le voci intonate si innalzavano al cielo quando don Silvano, evidentemente per un eccesso di trasporto mistico, confondeva la Signora con la signora, e in particolare con la signora Raffone.

La denuncia, approdata alla scrivania del pubblico ministero Giovanni Battista Ferro della Procura della Repubblica di Savona, chiama in causa la violazione dell’articolo 660 del codice penale.
 
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view post Posted on 8/9/2019, 16:38
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Il vescovo lo manda a riabilitarsi invece che a spretarsi

Prete va in overdose di cocaina mentre accompagna dei ragazzi in gita

https://www.lastampa.it/imperia-sanremo/20...gita-1.37428072
MAURIZIO VEZZARO
08 Settembre 2019
IMPERIA. Un prete è andato in overdose di cocaina mentre accompagnava in gita a Cremona alcuni ragazzi dell’istituto Don Bosco di Alassio. La vicenda è avvenuta a giugno, ma solo ora se n’è avuta notizia. A soccorrere il sacerdote sono stati gli stessi ragazzi di cui aveva la custodia. Il prete è stato portato in ospedale dove sono accorsi gli agenti della squadra Mobile a interrogarlo. Il sacerdote è stato segnalato alla prefettura per possesso di stupefacenti per uso personale e in questi giorni sta iniziando un percorso rieducativo con il personale del Nucleo Operativo Tossicodipendenze della prefettura.

Già parroco nell’entroterra di Diano Marina, il prete protagonista della vicenda era già assurto agli onori della cronaca qualche anno fa perché a Loano aveva palpeggiato una ragazza incontrata per strada. Sulla vicenda è intervenuto prontamente il vescovo di Albenga Imperia, monsignor Guglielmo Borghetti, che ha sospeso il sacerdote sollevandolo da ogni incarico, anche quello di docente (ad Alassio insegnava musica). Il prete ha iniziato un percorso riabilitativo: presto andrà in una delle strutture di recupero per sacerdoti operanti in Italia

Edited by pincopallino1 - 12/7/2020, 20:07
 
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https://genova.repubblica.it/cronaca/2019/...ssio-235531784/

Assume droga in gita con i ragazzi, sospeso un prete di Albenga
E' accaduto in giugno, mentre il religioso ricopriva il ruolo di supplente presso la scuola media "Ollandini" di Alassio. Ora segue un programma riabilitativo, il vescovo assicura: "Non ci sono stati danni a terzi"

08 settembre 2019
Un prete della diocesi di Albenga (Imperia) è stato sospeso dagli incarichi pastorali dopo che a giugno, mentre ricopriva l'incarico di supplente presso la scuola media "Ollandini" di Alassio, ha avuto un malore per avere assunto droga durante una gita a Cremona con alcuni studenti. Il prete è stato soccorso, finendo poi in ospedale, proprio dagli studenti che stava accompagnando e sui quali avrebbe dovuto vigilare. Il caso era rimasto riservato fino ad oggi, quando lo 'scandalo' ha iniziato a circolare ed è stato interpellato lo stesso vescovo per chiarire come siano andati i fatti. Il religioso ora segue un programma terapeutico e riabilitativo.

"La vicenda è stata affrontata con tempestività. Non ci sono stati o danni a terzi, soprattutto ai minori - ha spiegato il vescovo di Albenga-Imperia Giacomo Borghetti -. Il soggetto è stato ripreso da me, abbiamo parlato e ovviamente abbiamo concordato un piano terapeutico e di recupero e devo dire che è molto collaborativo".

Monsignor Borghetti ha confermato che, comunque, il prete è stato temporaneamente sospeso dagli impegni pastorali. "Abbiamo concordato un piano terapeutico e di recupero - ha ribadito -. Mi sono stupito, che notizie del genere, escano soltanto ora".

Quanto all'evento in sé, il vescovo preferisce parlare di malore conseguente l'assunzione di sostanza stupefacente, più che di overdose. "Il termine overdose ha un significato clinico ben preciso - sottolinea del resto Borghetti -. Quella del malore è la versione più vicina alla verità".

Se il prete alla fine sarà o meno sospeso definitivamente dal proprio mandato pastorale "dipenderà dall'esito di questo percorso di recupero - ha anche spiegato il vescovo -. Lui, comunque, mi sembra collaborativo, si è reso conto di aver commesso un errore. E' come una persona che, saputo di aver contratto la polmonite, accetta di andare in ospedale, ed ora è convalescente".

www.ivg.it/2019/09/alassio-sacerdo...n-gli-studenti/

Alassio, sacerdote in overdose mentre è in gita con gli studenti
E' avvenuto a giugno a Cremona: il prelato era supplente di musica alle scuole medie Ollandini

di Redazione - 08 Settembre 2019 - 20:01

Alassio. Un sacerdote trovato dai suoi studenti mentre è in overdose. E’ successo ad un insegnante delle scuole medie “Ollandini” di Alassio nel corso di una gita a Cremona.

L’episodio si è verificato alla fine dello scorso anno scolastico, ma è salita alla ribalta nelle ultime ore. L’uomo, che all’epoca dei fatti stava facendo una breve supplenza come insegnante di musica, è stato trovato e soccorso proprio dai ragazzini che aveva accompagnato in gita.

“Abbiamo già gestito l’episodio come prevedono i nostri protocolli – è il commento del vescovo di Albenga-Imperia, Guglielmo Borghetti – sospendendolo immediatamente dai suoi incarichi pastorali e approntando tempestivamente un percorso di recupero. Se c’erano state avvisaglie? Assolutamente no, non sospettavamo nulla. Abbiamo letto che il sacerdote in questione avrebbe in passato palpeggiato una ragazza ma è una notizia infondata: si tratta di due persone diverse”.

L’episodio sta facendo molto discutere in queste ore nella Città del Muretto anche perché in un primo momento, erroneamente, il nome dell’insegnante è stato accostato all’Istituto Don Bosco di Alassio. Un equivoco generato, probabilmente, dal fatto che l’istituto salesiano sta ospitando in questo periodo la scuola media Ollandini (che è statale e non privata) a causa di alcuni lavori di ristrutturazione. “Noi non c’entriamo assolutamente nulla con questa vicenda – precisa il legale rappresentante dell’Istituto, don Giorgio Zazza – non abbiamo insegnanti religiosi di musica, non abbiamo fatto alcuna gita a giugno né alcuna gita a Cremona. L’accostamento è totalmente errato”.
 
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view post Posted on 11/9/2019, 09:19

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www.liberoquotidiano.it/news/opini...el-peccato.html

Il dossier sul tavolo di Bergoglio
Albenga, la diocesi del peccato: preti playboy, culturisti e truffatori

23 Ottobre 2014

Avrei voluto vedere la faccia di Papa Francesco quando gli hanno consegnato il dossier sulla diocesi di Albenga con il riassunto dettagliato di tutte le vicende che hanno movimentato la vita nelle varie parrocchie negli ultimi anni. Quelli, per essere precisi, in cui ha esercitato la sua missione pastorale il vescovo Mario Oliveri, ora commissariato come un qualsiasi comune con infiltrazioni camorristiche. A voler essere ottimisti, al povero Papa è venuta voglia di chiamare a raduno le guardie svizzere e dare il via a una guerra santa contro la riviera ligure. Se l’ipotesi vi pare eccessiva o surreale, è bene riassumere i fatti più eclatanti accaduti da quelle parti. Intanto va premesso che il vescovo Oliveri ha sempre dichiarato la sua volontà di chiamare a sé i preti scomodi, magari allontanati da altre parrocchie, perché «è giusto lasciare le 99 pecorelle per cercare quella smarrita», ha dichiarato. Discorso sacrosanto, per carità. C’è però un problema. Mentre il vescovo girava per campi a cercare la pecorella smarrita, le altre 99 andavano chi ad adescare minorenni, chi a infilarsi crocifissi d’argento sotto la tunica, chi a fare il piacione con le mogli di altri come un Balotelli in libera uscita a Manchester. Insomma, da qualche anno, nella diocesi di Albenga, le pecorelle non sono semplicemente smarrite. Soffrono di labirintite acuta. E il buon Oliveri, anziché aver chiuso il recinto, è parso ben felice di tenerlo spalancato.


Pecorelle - In principio fu Don Luciano Massaferro, reggente delle parrocchie di San Giovanni Battista e San Vincenzo. Una pecorella così raccomandabile da avere il compito di vegliare su ben due parrocchie, mica di cambiare i ceri in chiesa a fine giornata. Peccato che la pecorella fosse sì smarrita, ma diventasse meglio di un Tom Tom quando si trattava di adocchiare chierichette undicenni a cui alzare la gonna. In quell’occasione, il buon vescovo dichiarò: «Chi attacca cerca di giustificare il male che è in sé cercando il male negli altri». In pratica, chi mandò in galera Don Luciano era un molestatore di chierichette, mentre Don Luciano un’inoffensiva pecorella che brucava in pace. Poi ci fu la pecorella Don Silvano De Matteis, parroco di Loano. Qui la faccenda è degna di un cinepanettone. Durante una processione il sacerdote vide la moglie del comandante della capitaneria di porto e si ingrifò. Fece degli apprezzamenti che neanche De Sica alla Ferilli in Natale a New York. Il marito di lei lo querelò, la pecorella fece una controquerela per minacce (quello gli avrà detto «se ti azzardi a ridire qualcosa a mia moglie ti muro nel battistero di Albenga») e alla fine fu trasferito in un’altra parrocchia.

La fidanzata - Ma ci fu anche il caso Don Cesare Donati, parroco di Bastia d’Albenga, il quale ebbe una relazione con una donna. Che voglio dire, visti gli incidenti di percorso delle altre pecorelle, poteva pure puntare alla beatificazione. Invece il sacerdote puntò all’aperitivo. Aprì un bar con la sua fidanzata e continuò a celebrare messa nei fine settimana, alternando il vino della messa al mojito del suo locale. Il vescovo allora decise che c’era un modo per togliersi dall’imbarazzo, ovvero affidare al prete barman una parrocchia minore e sostituirlo con una persona più morigerata. Fabrizio Corona era momentaneamente agli arresti e quindi optò per un prete che finì nudo su alcuni siti gay. Altra pecorella smarrita che smarriva pure i vestiti con la webcam incidentalmente accesa, di tanto in tanto.

Culturismo - Meraviglioso poi il caso di Padre Alfonso Maria Parente, della parrocchia di San Bartolomeo. Prima andò a Sanremo giovani e come una Ruby Rubacuori qualunque mentì sulla sua età, dichiarando 32 anni anziché i suoi 38 (scoperto, fu buttato fuori perché il limite per partecipare era di 35 anni). Poi scappò con la cassa della parrocchia. Poi si mise a vendere il kit di Padre Pio truffando 8000 fedeli convinti che il ricavato andasse in beneficienza. Peccato che i soldi se li tenesse lui e che finì ai domiciliari. Fu sostituito con una scelta sobria: no, non con un altro personaggio dedito alla beneficienza, ovvero Edoardo Costa. Con Don Juan Pablo. Uno con la passione per il culturismo anzichè per il culto della fede e con un convivente uomo. Un francescano, insomma, ma nel senso che aveva il poster di Francesco Arca in camera da letto. In carcere invece ci finì un’altra pecorella smarrita, Don Renato Giaccardi, della parrocchia di Loano. Lui si limitò a beccarsi 4 anni per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile. Una condanna profondamente ingiusta, visto che il suo spirito era così caritatevole che dava più soldi ai ragazzini che gli portavano degli amichetti. Una sorta di tre per due, insomma. Il buon Don Renato adottava più né meno la politica del Cocoricò e qualcuno ha pensato bene di metterlo in galera. Che mondo iniquo.
Insomma, davvero un peccato che il vescovo Mario Oliveri sia commissariato perché è un autentico talent scout del sacerdozio. Uno che a furia di accogliere pecorelle smarrite ha smarrito sia il mistero della fede che l’evidenza della fedina penale. E dispiace molto che lo sostituisca un nunzio apostolico. Ancora un paio d’anni di sua oculata missione pastorale ad Albenga e una parrocchia a Genny ’a Carogna non l’avrebbe tolta nessuno.

di Selvaggia Lucarelli

Edited by pincopallino1 - 11/7/2020, 21:42
 
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Don Silvano Dematteis tra preghiere di liberazione ed overdose da cocaina

www.secoloditalia.it/2019/09/coca-...vano-in-trance/

Coca e chiesa: alle messe del prete drogato i fedeli andavano in trance
mercoledì 11 settembre 15:27 - di Valter Delle Donne

In questa storia si parla di coca, di sesso, di preti dalle condotte singolari. L’articolo che state per leggere sembra uscito da Lercio. A quei lettori la vicenda ricorderà invece una novella del Boccaccio. Per tutti è una sceneggiatura da commedia all’italiana. Purtroppo vera e documentata.

La nostra storia inizia da un prete ligure (Don Silvano Dematteis) finito all’ospedale per un’overdose di cocaina. Lo scoprono i suoi alunni, in gita scolastica a Cremona. Sono bambini delle scuole medie. Lui è lì nel ruolo d’insegnante. I bambini lo vedono stralunato e allucinato. Finisce in ospedale. La sua identità viene protetta dal vescovo di Albenga-Imperia. Un vizio personale. In fondo, secondo la tradizione, perfino santa Monica amava bere. E sant’Agostino ne aveva combinate di tutti i colori. Insomma, un vizio si può sempre curare. Stavamo quindi per lasciare il religioso ligure alla sua delicata disintossicazione. Ma c’è un però…

Il precedente a Loano raccontato da Selvaggia Lucarelli
Infatti, un giornalista del Secolo XIX, Maurizio Vezzaro ha aggiunto nel suo pezzo che l’anonimo religioso ha già avuto un problema giudiziario, a Loano. Molestie sessuali. A quel punto il fatto andava approfondito: come può fare l’insegnante una persona con precedenti così gravi?

Dopo una lunga ricerca, contattiamo il sacerdote dei fatti di Loano. Il religioso in questione conferma di essere quello delle molestie, ma sono passati diversi anni, ha patteggiato la condanna. Lui, però, con la coca e con la droga non ha nulla a che fare. Anzi, oggi è un collaboratore dell’inserto locale di Avvenire e ha anche un incarico prestigioso nella Diocesi. C’è il diritto all’oblio. Se va bene al vescovo e al quotidiano della Cei, va bene a tutti.

La nostra ricerca, a questo punto, è continuata. È emerso che a Loano c’è stato un altro sacerdote protagonista di un “malinteso” con una donna. Il marito non ha gradito e l’ha denunciato. La vicenda è stata riportata anche da Selvaggia Lucarelli su Libero. Il Vescovo di Albenga Imperia, prudentemente, ha spostato il prete in un’altra parrocchia. E il prete in questione era appunto don Silvano Dematteis.

Ma le sorprese sono appena iniziate: don Silvano finisce di nuovo sui giornali. Per una straordinaria coincidenza, alle sue messe la gente ha reazioni fisiche sorprendenti. Si registrano casi di svenimenti collettivi incomprensibili. Il sacerdote guadagna fama di “mistico” ricercatissimo. Questo era il titolo del 26 aprile 2015, de Il Secolo XIX, edizione di Imperia: “In trance dopo il tocco del prete, folla alla messa”.

Don Silvano era considerato dai fedeli un mistico potente…
Ai giornalisti che gli chiedevano come mai la gente che veniva in contatto con lui avesse queste sorprendenti reazioni, don Silvano spiegava: «Si tratta del cosiddetto “sonno dello Spirito”». I fedeli si addormentavano grazie ai “poteri” del religioso ligure. La liturgia andava sotto il nome di incontro di preghiera di “Liberazione e Guarigione” ed è stata praticata a lungo con crescente successo tra i fedeli di Diano Castello, Diano Marina e Imperia. Chiese stracolme, fedeli in estasi, alcuni con le visioni. Ma in Diocesi nessuno ha pensato che don Silvano fosse il nuovo Padre Pio. Tant’è che monsignor Borghetti, che conosce i suoi pastori meglio di noi giornalisti, lo ha trasferito di punto in bianco, per l’ennesima volta. Fino all’incidente della coca a Cremona. Boccaccio non avrebbe potuto immaginare di meglio. E quelli di Lercio, per una volta, muti.

Edited by pincopallino1 - 12/7/2020, 20:07
 
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https://www.lastampa.it/imperia-sanremo/20...gita-1.37486287

E’ tornato a dir Messa il prete finito in overdose in gita
Due funzioni a Diano Marina la mattina e al pomeriggio. Finora nessun percorso terapeutico


La parrocchia di Diano Marina

MAURIZIO VEZZARO
20 Settembre 2019
È durata ben poco la sospensione del prete che a metà giugno era finito in overdose di cocaina mentre era in gita a Cremona con una classe delle Medie di Alassio. Il sacerdote in questione sta regolarmente dicendo Messa a Diano Marina. Alle 9 in parrocchia, alle 17 nell’oratorio delle suore in via Matteotti. Il vescovo, monsignor Guglielmo Borghetti aveva spiegato di avergli tolto ogni incarico e in più che avrebbe iniziato un percorso terapeutico in un centro specializzato per il recupero dei sacerdoti in difficoltà. Per adesso niente di tutto questo si è avverato, anche se la filosofia dei provvedimenti è stata ispirata alla parabola della «pecorella smarrita». Insomma, si voleva (e si vuole) restituire al «gregge» un confratello che aveva sbagliato.

Era stato lo stesso prete, i giorni seguenti lo scandalo, a sbandierare ai quattro venti che continuava nonostante tutto a celebrare le funzioni. «Niente di ciò che è stato scritto è vero», aveva tuonato al telefono minacciando querele. In realtà, a testimoniare quello che era avvenuto a Cremona - gli stessi studenti l’avevano soccorso dopo averlo sorpreso in mutande mentre vagava con lo sguardo allucinato tra i corridoi dell’albergo - c’è una indagine della polizia (coinvolta anche la Mobile di Imperia), conclusa con una segnalazione alla prefettura per consumo di droga a uso personale. Una segnalazione che prevede colloqui con operatori specializzati e psicologi e, nei casi più gravi, la sospensione di patente e passaporto.

In gita, il prete, già parroco in alcune chiese del Dianese, c’era andato come supplente perchè il professore titolare si era ammalato. Il sacerdote insegnava musica ad Alassio e ha ricoperto ruoli importanti in curia come direttore di cori e bande. A proposito: si era inimicato alcuni gruppi bandistici perchè aveva proibito di suonare in chiesa brani non strettamente di argomento religioso o natalizio. Una querelle finita anche sui social. In quanto ai fatti di cronaca, sui giornali il prete c’era finito qualche anno fa. Lo aveva denunciato per molestie la moglie di un ufficiale della guardia costiera che diceva di essere stata importunata durante la processione a Loano. Lui aveva controquerelato. I detrattori raccontano anche di suoi comportamenti in stile dannunziano: toni enfatici nel presentarsi, un ampio mantello a cingergli le spalle ed elaborate fibbie pettorali in argento. —
 
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In tempo di crisi di vocazioni non si spreca niente.

www.lastampa.it/imperia-sanremo/20...gita-1.37486287

E’ tornato a dir Messa il prete finito in overdose in gita
Due funzioni a Diano Marina la mattina e al pomeriggio. Finora nessun percorso terapeutico

MAURIZIO VEZZARO
20 Settembre 2019
È durata ben poco la sospensione del prete che a metà giugno era finito in overdose di cocaina mentre era in gita a Cremona con una classe delle Medie di Alassio. Il sacerdote in questione sta regolarmente dicendo Messa a Diano Marina. Alle 9 in parrocchia, alle 17 nell’oratorio delle suore in via Matteotti. Il vescovo, monsignor Guglielmo Borghetti aveva spiegato di avergli tolto ogni incarico e in più che avrebbe iniziato un percorso terapeutico in un centro specializzato per il recupero dei sacerdoti in difficoltà. Per adesso niente di tutto questo si è avverato, anche se la filosofia dei provvedimenti è stata ispirata alla parabola della «pecorella smarrita». Insomma, si voleva (e si vuole) restituire al «gregge» un confratello che aveva sbagliato.

Era stato lo stesso prete, i giorni seguenti lo scandalo, a sbandierare ai quattro venti che continuava nonostante tutto a celebrare le funzioni. «Niente di ciò che è stato scritto è vero», aveva tuonato al telefono minacciando querele. In realtà, a testimoniare quello che era avvenuto a Cremona - gli stessi studenti l’avevano soccorso dopo averlo sorpreso in mutande mentre vagava con lo sguardo allucinato tra i corridoi dell’albergo - c’è una indagine della polizia (coinvolta anche la Mobile di Imperia), conclusa con una segnalazione alla prefettura per consumo di droga a uso personale. Una segnalazione che prevede colloqui con operatori specializzati e psicologi e, nei casi più gravi, la sospensione di patente e passaporto.

In gita, il prete, già parroco in alcune chiese del Dianese, c’era andato come supplente perchè il professore titolare si era ammalato. Il sacerdote insegnava musica ad Alassio e ha ricoperto ruoli importanti in curia come direttore di cori e bande. A proposito: si era inimicato alcuni gruppi bandistici perchè aveva proibito di suonare in chiesa brani non strettamente di argomento religioso o natalizio. Una querelle finita anche sui social. In quanto ai fatti di cronaca, sui giornali il prete c’era finito qualche anno fa. Lo aveva denunciato per molestie la moglie di un ufficiale della guardia costiera che diceva di essere stata importunata durante la processione a Loano. Lui aveva controquerelato. I detrattori raccontano anche di suoi comportamenti in stile dannunziano: toni enfatici nel presentarsi, un ampio mantello a cingergli le spalle ed elaborate fibbie pettorali in argento. —

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Che vuoi che sia una polpetta tra una messa e un'altra?
L'importante è che Dio sniffa e provvede
 
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Coca e chiesa: alle messe del prete drogato i fedeli andavano in trance
mercoledì 11 settembre 15:27 - di Valter Delle Donne

In questa storia si parla di coca, di sesso, di preti dalle condotte singolari. L’articolo che state per leggere sembra uscito da Lercio. A quei lettori che hanno studiato un po’ di più del ministro Bellanova la vicenda ricorderà invece una novella del Boccaccio. Per tutti è una sceneggiatura da commedia all’italiana. Purtroppo vera e documentata.

La nostra storia inizia da un prete ligure (Don Silvano Dematteis) finito all’ospedale per un’overdose di cocaina. Lo scoprono i suoi alunni, in gita scolastica a Cremona. Sono bambini delle scuole medie. Lui è lì nel ruolo d’insegnante. I bambini lo vedono stralunato e allucinato. Finisce in ospedale. La sua identità viene protetta dal vescovo di Albenga-Imperia. Un vizio personale. In fondo, secondo la tradizione, perfino santa Monica amava bere. E sant’Agostino ne aveva combinate di tutti i colori. Insomma, un vizio si può sempre curare. Stavamo quindi per lasciare il religioso ligure alla sua delicata disintossicazione. Ma c’è un però…

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Il precedente a Loano raccontato da Selvaggia Lucarelli
Infatti, un giornalista del Secolo XIX, Maurizio Vezzaro ha aggiunto nel suo pezzo che l’anonimo religioso ha già avuto un problema giudiziario, a Loano. Molestie sessuali. A quel punto il fatto andava approfondito: come può fare l’insegnante una persona con precedenti così gravi?

Dopo una lunga ricerca, contattiamo il sacerdote dei fatti di Loano. Il religioso in questione conferma di essere quello delle molestie, ma sono passati diversi anni, ha patteggiato la condanna. Lui, però, con la coca e con la droga non ha nulla a che fare. Anzi, oggi è un collaboratore dell’inserto locale di Avvenire e ha anche un incarico prestigioso nella Diocesi. C’è il diritto all’oblio. Se va bene al vescovo e al quotidiano della Cei, va bene a tutti.

La nostra ricerca, a questo punto, è continuata. È emerso che a Loano c’è stato un altro sacerdote protagonista di un “malinteso” con una donna. Il marito non ha gradito e l’ha denunciato. La vicenda è stata riportata anche da Selvaggia Lucarelli su Libero. Il Vescovo di Albenga Imperia, prudentemente, ha spostato il prete in un’altra parrocchia. E il prete in questione era appunto don Silvano Dematteis.

Ma le sorprese sono appena iniziate: don Silvano finisce di nuovo sui giornali. Per una straordinaria coincidenza, alle sue messe la gente ha reazioni fisiche sorprendenti. Si registrano casi di svenimenti collettivi incomprensibili. Il sacerdote guadagna fama di “mistico” ricercatissimo. Questo era il titolo del 26 aprile 2015, de Il Secolo XIX, edizione di Imperia: “In trance dopo il tocco del prete, folla alla messa”.

Don Silvano era considerato dai fedeli un mistico potente…
Ai giornalisti che gli chiedevano come mai la gente che veniva in contatto con lui avesse queste sorprendenti reazioni, don Silvano spiegava: «Si tratta del cosiddetto “sonno dello Spirito”». I fedeli si addormentavano grazie ai “poteri” del religioso ligure. La liturgia andava sotto il nome di incontro di preghiera di “Liberazione e Guarigione” ed è stata praticata a lungo con crescente successo tra i fedeli di Diano Castello, Diano Marina e Imperia. Chiese stracolme, fedeli in estasi, alcuni con le visioni. Ma in Diocesi nessuno ha pensato che don Silvano fosse il nuovo Padre Pio. Tant’è che monsignor Borghetti, che conosce i suoi pastori meglio di noi giornalisti, lo ha trasferito di punto in bianco, per l’ennesima volta. Fino all’incidente della coca a Cremona. Boccaccio non avrebbe potuto immaginare di meglio. E quelli di Lercio, per una volta, muti.
 
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view post Posted on 25/11/2019, 10:48
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Non è che a noi ce ne fotte che un prete si imporpetta di cocaina o meno. Ma dico io, che questo pretaccio sia un imbecille lo hanno capito anche i suoi alunni adolescenti, ma il vescovo che pensava di nascondere l'identità per evitare una figura di merda, mi sa che lo accoppa in fatto di imbellità. Poi i fedeli che si sono fatti toccare dal prete tossico per entrare in trance hanno accoppato prete e vescovo per imbecillità. Questi soggetti offendono l'intelligenza umana. Andrebbero cremati subito
:grr:
 
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view post Posted on 11/7/2020, 20:37

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https://www.ilsecoloxix.it/savona/2020/07/...voca-1.39062405

Diano Castello, il sacerdote sospettato di essere cocainomane è sottoposto a un percorso terapeutico. Il vescovo lo convoca

09 Luglio 2020

Diano Marina - Il sacerdote don Silvano De Matteis, 44 anni, ex parroco di Diano Borganzo e Diano Castello, in provincia di Imperia, è stato segnalato dai carabinieri alla Prefettura di Imperia, in quanto trovato in possesso di una bustina con due grammi di polvere bianca, che gli investigatori sospettano sia cocaina. Il provvedimento risale ad alcuni giorni fa, quando il prete è stato fermato nella galleria del Porteghetto, a Cervo, per un controllo.

Nel giugno del 2019 lo stesso sacerdote venne portato al pronto soccorso a Cremona in stato confusionale, a margine di una gita scolastica con alcuni studenti di Alassio. In seguito a quell'episodio, in cui sembra che avesse fatto uso di stupefacente, il vescovo Giacomo Borghetti gli tolse gli incarichi pastorali sottoponendolo a un percorso terapeutico.

Il vescovo Borghetti: «Lo convocherò per sapere da lui cosa è successo»

«Sto aspettando ulteriori chiarimenti, ma lo convocherò per sapere direttamente da lui cosa è successo». Il vescovo della diocesi di Imperia e Albenga, Giacomo Borghetti, commenta la vicenda del sacerdote segnalato alla Prefettura dai carabinieri dopo essere stato trovato in possesso di una bustina che si presume sia cocaina. «Il sacerdote è attualmente sospeso da qualsiasi tipo di incarico pastorale - aggiunge Borghetti -. Non ho ancora parlato con lui, ma lo farò al più presto: non tengo nascosto niente e quello che è sporco va messo in evidenza». Il prete venne sospeso nel settembre del 2019, quando si venne a sapere che qualche mese prima, a giugno dello stesso anno, a margine di una gita scolastica a Cremona con alcuni studenti di una scuola in cui insegnava, era finito al pronto soccorso per un malore.
 
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view post Posted on 12/7/2020, 18:03
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C'è penuria di preti, penseranno tutti. Ma non è quella la causa per cui il cocainomane è ancora prete. La Chiesa è buona con i suoi figli e non sbatte fuori nessuno, specie se sono drogati, pedofili o ladri. Noooooo non se ne parla di cacciarli. Ma, allora, se non è per penuria di preti, cos'è?
 
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view post Posted on 12/7/2020, 19:04

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www.lastampa.it/savona/2020/07/12/...covo-1.39074605


Aveva due dosi di cocaina nello zaino: sacerdote sospeso dal vescovo
Il religioso non potrà celebrare Messa

12 Luglio 2020

Sospensione «da tutti gli atti della potestà d’Ordine sacro» per don Silvano Dematteis. Lo ha deciso il vescovo di Albenga-Imperia Guglielmo Borghetti. In particolare, d'ora innanzi gli è vietato di prendere parte come ministro alla celebrazione della Messa e di qualsiasi altro Sacramento e cerimonia di culto liturgico, ai quali potrà partecipare soltanto come un semplice fedele. Il sacerdote è anche «sospeso da tutti gli atti della potestà di governo ecclesiastico». Il provvedimento è esecutivo subito e vale fino alla sua revoca scritta.

Don Silvano Dematteis, già parroco a Diano Borganzo e Diano San Pietro, già responsabile del settore musica per la curia di Albenga-Imperia e direttore delle bande musicali di Taggia e Diano Marina, nel giugno 2019 era stato sorpreso in stato confusionale mentre si aggirava sotto l’effetto di stupefacenti nei corridoi dell’albergo di Cremona dove stava in gita con una scolaresca delle Medie di Alassio (era l’insegnante di musica e aveva sostituito un collega malato). Qualche giorno fa è caduto ancora nello stesso, «maledetto» errore. I carabinieri lo hanno sorpreso vicino a una galleria dell’ex linea ferroviaria a Cervo, sopra il celebre lido del Porteghetto, mentre era con altre persone. Nello zaino che aveva con sè sono state trovate due dosi di cocaina e l’occorrente per sciogliere la sostanze.
 
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view post Posted on 17/5/2021, 09:59

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www.lastampa.it/topnews/edizioni-l...tico-1.39126540

L’ultima chance per don Silvano: cure e percorso terapeutico
L’ex parroco di Diano San Pietro ha dato la disponibilità al vescovo Guglielmo Borghetti per seguire un iter riabilitativo. Era stato trovato con dosi di cocaina a Cervo e segnalato alla prefettura. Resta per adesso sospeso a divinis

MAURIZIO VEZZARO

27 Luglio 2020
E’l’ultima chance per don Silvano Dematteis, l’ex parroco di Diano San Pietro e Borganzo sospeso a divinis dopo essere stato scoperto con dosi di cocaina un paio di settimane fa a Cervo, mentre girava in costume scosciato al Porteghetto in compagnia di amici equivoci. Il vescovo d’Imperia monsignor Guglielmo Borghetti ha deciso di proporgli per la seconda volta nel giro di un anno un percorso di recupero. In questi giorni si dovranno incontrare. Don Silvano, esperto di musica e che ha diretto le bande di Diano e di Taggia ha mostrato di essere pentito e di voler collaborare per uscire da un lungo tunnel. L’anno scorso era venuto alla ribalta della cronaca una prima volta per una storiaccia arrivata da Cremona, quando, durante una gita scolastica con una scuola di Alassio in qualità di insegnante accompagnatore, l’avevano sorpreso mentre girava per i corridoi dell’albergo che ospitava studenti e professori in preda alle sostanze psicotrope, tanto che avevano dovuto soccorrerlo. Lo scandalo che ne era seguito aveva obbligato il vescovo a prendere misure severe togliendogli ogni incarico pastorale e professionale e «spedendolo» a Roma in un centro attrezzato per i sacerdoti bisognosi di cure e assistenza psicologica.

Epperò don Silvano si era mostrato restìo al giogo che gli volevano mettere per il suo bene. Si era vantato di aver continuato a dir messa (lo avevano visto farlo sia in parrocchia a Diano Marina sia nel convento delle clarisse, sempre a Diano), e pare si fosse allontanato dalla struttura nel Lazio dove doveva rimettersi in salute.

Adesso si è di nuovo punto e a capo. Monsignor Borghetti, che evita di fare riferimento alla parabola della pecorella smarrita (Matteo 18: 12-14) per non incorrere in triti «tòpos», vuole credere a una sua piena ripresa, preludio a un reintegro nei ranghi sacerdotali (la sospensione a divinis può andare da un anno a sei a seconda della gravità delle colpe di cui ci si è macchiati).

«Sarà un percorso di recupero integrale - fa sapere monsignor Borghetti - che prenderà in esame l’aspetto globale della persona. Una decisione che comunque non ho preso a cuor leggero. Questo tipo di provvedimento però è adottato nell’ottica di fare il bene della persona, affinchè prenda coscienza che le cose si possono aggiustare. Don Silvano deve adesso riprendere in mano la propria vita».
 
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